LONDRA (ITALPRESS) – Con la scrittrice e giornalista Cristina Marconi con i suoi libri “A Londra con Virginia Woolf” e “Stelle Solitarie” è tornata all’Istituto italiano di Cultura di Londra la serie di incontri The Italian Library, organizzata da Ornella Tarantola presso la Biblioteca Eugenio Montale.
Marconi ha ripercorso davanti ad una sala gremita nell’Istituto diretto da Francesco Bongarrà un giro per la città, dove la giornalista stessa ha felicemente vissuto fino a pochi anni fa, seguendo le orme della grande Virginia Woolf, da Bloomsbury alla casa di Tavistock Square. Woolf amava la sua Londra e sempre vi tornava nonostante i medici glielo sconsigliassero, preoccupati dell’effetto di una citta’ cosi’ animata su un’anima cosi’ sensibile e torturata. “Non mi sembra che Londra abbia dedicato molti spazi o memorie alla Woolf”, nota Marconi. “C’è, sì, una statua nel giardino di fronte alla casa di Tavistock Square, ma bisogna proprio andarla a cercare e non e’ nemmeno troppo somigliante, mentre in Italia la Woolf e’ assolutamente adorata”.
Un’altra città è al centro del libro “Stelle Solitarie”: Houston, in Texas. “Tutti conosciamo la frase del film Apollo 13: ‘c’è’ un problema , Houston’. A Houston io sono andata alla ricerca della soluzione dei problemi, in particolare la malattia dell’amica Vera, l’amica luminosa, scintillante, l’amica ‘zucchero’” come Cristina chiama l’amica che accompagna a farsi curare in Texas, standole accanto, facendole un po’ da “moglie”, dopo aver a sua volta seguito il marito Luca nella sua malattia, ora superata.
Prossimo appuntamento con Ornella Tarantola il 24 settembre con L’estate sta finendo, con Piero Tarantola e Ugo Buizza, aiutati da Daniele Gozzetti e Paolo Cavagnini: la storia dei tormentoni estivi, una carrellata di canzoni che hanno segnato le nostre estati e che non abbiamo mai dimenticato.
– foto di Francesco Bongarrà –
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The Italian Library, a Londra ripartono gli incontri con Cristina Marconi
Castellitto “Riccardo Schicchi non ha mai tradito il suo ideale”
VENEZIA (ITALPRESS) – “La mia generazione ha conosciuto Riccardo Schicchi solo sul viale del tramonto, quando andava in televisione da Mammuccari. Era un uomo che aveva un’incredibile aderenza tra il corpo e il pensiero: una categoria di persone che appartiene al passato, oggi sono tutti un pò scollati. C’era qualcosa di profondo in lui che non ha mai tradito. Oltre a essere un film su un’epoca incredibile, credo che sia un film su un uomo che è riuscito a fare la vita che voleva fare. Ha dovuto creare un mondo dentro a cui ci ha messo un mestiere. Molte persone non fanno quello che vogliono fare nella vita, e invece lui lo ha fatto ed è rimasto fedele a un ideale”. Così Pietro Castellitto oggi in conferenza stampa alla Mostra di Venezia per la presentazione di “Diva futura” di Giulia Stewigerwalt, in cui interpreta il celebre imprenditore del porno di origini siciliane Riccardo Schicchi, fondatore nel 1983, assieme a Ilona Staller, dell’agenzia di modelle Diva Futura. “Ho deciso di raccontare questo mondo perchè è stato molto sorprendente quello che ho trovato – ha dichiarato la regista Giulia Steigerwalt – C’erano questo grande sogno e questa grande illusione di diventare delle dive. E c’era anche una grande confusione, una certa cialtroneria ma con delle intenzioni sincere di fondo. E tutto questo lo trovavo affascinante con le contraddizioni stesse che aveva generato questa rivoluzione. C’era qualcosa di tragico, questa giocosità e la caduta. La vita è un mix di gioia e dolori. E in tutto questo la violenza è un elemento interessante, non faceva parte della visione che aveva questo gruppo. C’era un’assenza totale di pudore e di solito si pensa che debba essere necessariamente associata a qualcosa di viscido, aggressivo mentre la visione era diversa. Ci si illudeva di fare arte, rompere dei tabù e rivoluzionare il costume”, ha concluso Steigerwalt.
foto: xp2/Italpress
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I Pinguini Tattici Nucleari tornano con “Romantico ma muori”
MILANO (ITALPRESS) – I Pinguini Tattici Nucleari tornano dopo un lunghissimo e fortunato tour con il nuovo singolo Romantico ma muori, disponibile in radio e su tutte le piattaforme digitali da venerdì 13 settembre per Epic\Sony Music Italy. A oltre un anno dalla pubblicazione dell’ultimo singolo, Rubami la notte – ai vertici di tutte le classifiche e certificato quadruplo Disco di Platino – e dopo un incredibile tour negli stadi e nei palazzetti che ha consacrato il disco quattro volte Platino, Fake News, i Pinguini Tattici Nucleari sono pronti a far emozionare ancora una volta il proprio pubblico con il nuovo singolo, Romantico ma muori. Un brano che segna un ritorno importante, la release del primo protagonista di Hello World – Tour STADI 2025, la nuova avventura live, che li vedrà impegnati dal prossimo 7 giugno per 9 imperdibili appuntamenti.
“Romantico Ma Muori è una canzone vera tratta da una storia finta, ed è dedicata al romanticismo che, nonostante tutto, non ne vuole sapere di morire. Sento infatti sempre più spesso frasi come ‘il romanticismo sta morendò o ‘i romantici non esistono più’, tanto che per un pò ho pensato fosse vero. Forse perchè vivo gran parte della mia vita a Milano, una città che a volte nasconde l’amore sotto i marciapiedi affollati e i lavori in corso. Qualche volta, per trovare il romanticismo insito in tutte le cose, devi saper fermarti e respirare. Per esempio ricordo che un giorno particolarmente difficile, uno di quelli in cui ti costringi a entrare in studio per scrivere ma poi non ti viene nessuna idea, mi sono arreso e sono andato al bar. Lì, con un cappuccino in mano, mi sono messo a guardare fuori dalla finestra, cercando qualche ispirazione, un pò per noia e un pò per esercizio. A un certo punto sono arrivati loro, due ragazzi con un cane, una bellissima coppia. Due che un tempo qualcuno avrebbe chiamato dei ‘punkabbestià. Sembravano amarsi senza riserve, muovendosi lenti e felici per la strada con la sicurezza di chi non ha idea di dove andare. Lui le teneva la mano con una leggerezza mai vista, quasi sfiorandola, mentre procedevano incerti sul marciapiede” racconta Riccardo Zanotti volto e voce dei Pinguini Tattici Nucleari. “Ho cercato di leggere il loro labiale, ma non ci sono riuscito, quindi l’ho solo provato a indovinare. L’ho trovata una scena molto romantica nella sua semplicità, quindi ho deciso di inventarmi una storia su di loro e di metterla in musica. Li ho immaginati erranti in un viaggio senza fine, come partecipi di un’eterna vacanza lontano dal mondo e dalle sue regole. Li è nata Romantico Ma Muori” conclude.
foto: ufficio stampa astarteagency
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Su Canale 5 “Annalisa tutti in Arena”
COLOGNO MONZESE (ITALPRESS) – Giovedì 5 settembre, in esclusiva e in prime-time su Canale 5, andrà in onda “Annalisa Tutti in Arena”, il concerto-evento all’insegna della grande musica con le immagini del primo live completamente sold out della cantautrice all’Arena di Verona tenutosi lo scorso 14 maggio. Una serata speciale ricca di sorprese che regalerà al pubblico di Canale 5 momenti inediti ed emozionanti con i più grandi successi di Annalisa. Ospiti con lei sul palco straordinari nomi della musica italiana: Elisa, Giorgia, Tananai, Irama ed Ernia. Accompagnano Annalisa i suoi musicisti di sempre: Daniel Bestonzo (keyboards & synthesizers), che ha curato anche la direzione musicale dello spettacolo, Gianni Pastorino (keyboards & synthesizers) e Dario Panza (Drums & electronic pads). Inoltre, dodici ballerini, diretti da Simone Baroni, si mescolano attraverso avvolgenti coreografie alle sonorità dell’artista, determinandone l’intensità e la potenza.
La direzione artistica dello show è affidata a Jacopo Ricci. Il Creative Director, Lighting e Show Designer creerà un ambiente capace di riflettere il concetto di vorticosità dell’esistenza umana, affiancata al principio evolutivo di un’artista che, attraversando ostacoli e difficoltà, nasce, si evolve e matura, sulla base di uno spirito artistico che si definisce nel tempo. Quello che viene proposto musicalmente e visivamente è un viaggio emozionale completo che accompagnerà lo spettatore dall’inizio alla fine, nelle fasi evolutive della vita e della carriera di Annalisa. Nello show vengono utilizzate le più avanzate tecniche visuali disponibili, come le tecnologie generative in real time e in intelligenza artificiale. “Annalisa Tutti in Arena” è una produzione tv FRIENDSTV e la regia di Luigi Antonini. Questa è l’ultima occasione di vedere live Annalisa, che ha concluso un tour sorprendente con oltre 200 mila biglietti venduti tra palazzetti, due Arena di Verona e una serie di concerti nei principali festival estivi, realizzando ovunque il sold out.
foto: ufficio stampa Mediaset
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Carmen Consoli, la “cantantessa” compie 50 anni
ROMA (ITALPRESS) – Cantautrice, polistrumentista ma per molti semplicemente “la cantantessa”. E’ Carmen Consoli che, reduce da un emozionante concerto a Campobasso, nel quale ha proposto i suoi brani ma ha anche omaggiato la cantautrice siciliana Rosa Balistreri e il “maestro” Franco Battiato, si appresta a festeggiare i suoi primi 50 anni. La Consoli è nata infatti il 4 settembre 1974 a Catania, città nella quale ha iniziato a esibirsi nei club a soli 13 anni e da dove è partita alla volta di Roma per presentare alle case discografiche i suoi pezzi.
Nel 1995 si presenta a “Sanremo Giovani” e l’anno dopo è sul palco del teatro Ariston con “Amore di plastica”, brano che ottiene un buon successo radiofonico ma non riesce a trainare più di tanto le vendite del suo primo album “Due parole”. Nel 1997 è di nuovo a Sanremo con “Confusa e felice”, brano che viene eliminato ma che ottiene un grande successo tra il pubblico.
Stavolta anche l’album funziona e le regala il disco di platino e il Premio italiano della musica come rivelazione dell’anno. Con “In bianco e nero” la Consoli partecipa ancora al Festival di Sanremo nel 2000: il relativo album, “Stato di necessità” funziona (con 300 mila copie è il suo maggior successo) e, grazie a “L’ultimo bacio”, scelta da Gabriele Muccino come colonna sonora del suo film omonimo, le fa vincere diversi premi, tra cui il Nastro d’argento proprio per quest’ultimo brano. C’è persino chi lo inserisce tra i dieci migliori dischi italiani del decennio e Consoli ne realizza anche una versione francese.
Anche il disco successivo, “L’eccezione”, si rivela un successo da disco di platino e altri riconoscimenti. Questi ultimi, del resto, non mancano nella sua carriera: tra i tanti, oltre a quelli già citati, ci sono una Targa Tenco (per l’album “Elettra”), due premi Lunezia, sette Italian Wind & Music Awards, un Telegatto. Nel 2012 è stata insignita con l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.
Nel frattempo la Consoli ottiene un discreto successo anche all’estero: nei concerti a New York e nelle tournèe nelle maggiori capitali d’Europa e nel Nord America. E’d è l’unica italiana a partecipare, nel 2005, alle celebrazioni dell’anniversario della scomparsa di Bob Marley.
Dopo “L’ultimo bacio”, altre canzoni di colonne sonore di film portano la sua firma e/o la sua voce: “I giorni dell’abbandono” di Roberto Faenza, “Saturno contro” di Ferzan O’zpetek, e “L’uomo che ama” di Maria Sole Tognazzi. Diverse anche le partecipazioni a eventi benefici: il brano “Domani 21/04.2009”, progetto di Mauro Pagani e Jovanotti in aiuto alla popolazione abruzzese dopo il terremoto; il concerto “Amiche per l’Abruzzo”; la versione inedita del brano “La signora del quinto piano”, registrata con Emma, Gianna Nannini, Elisa, Irene Grandi e Nada in collaborazione con Telefono Rosa; lo spettacolo “Amatrice nel cuore”; la serata “Carmen Consoli & Friends” in Piazza del Duomo a Catania; il “Concerto per la Terra” a Roma in occasione dell’Earth Day.
L’ultimo album pubblicato finora è “Volevo fare la rockstar” (2021), annunciato durante l’evento “25 anni mediamente isterici” (dal suo terzo album “Mediamente isterica”, uscito nel 1998) che si è svolto all’Arena di Verona per celebrare i suoi 25 anni di carriera.
-foto Agenzia Fotogramma-
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Siae, al Lido di Venezia l’incontro “La Regola del Gioco”
VENEZIA (ITALPRESS) – Si è svolto questa mattina all’Hotel Excelsior del Lido l’incontro “La Regola del Gioco”, durante il quale i rappresentanti di 100autori, AIDAC, ANAC, e WGI e di SIAE hanno fatto un punto sulla situazione del comparto cinematografico mettendo in evidenza la necessità di un sistema di regole condivise tra autrici e autori, produttori e Ministero della Cultura. Coordinati da Francesca Romana Massaro (WGI), hanno parlato Francesco Martinotti (ANAC), Francesca Comencini (100autori), Giorgio Glaviano (WGI) e Toni Biocca (AIDAC) dopo un saluto introduttivo del Presidente della SIAE Salvatore Nastasi.
“Era ora di unirsi e condividere temi comuni e che la SIAE fosse non solo percepita ma realmente sentita come un soggetto al fianco degli autori e delle autrici di cinema e audiovisivo”, ha detto Salvatore Nastasi. “I produttori non sono una controparte; lo sono solo dal punto di vista del contratto e SIAE sarà vicina agli Autori in questo, ma sono una parte importante. Il vento forte spirato dagli Stati Uniti su queste vicende ha segnato una strada di scontro, ma noi vogliamo seguire una strada fatta di tavoli, incontri, soluzioni condivise. Il Sottosegretario alla Cultura Borgonzoni mi ha ribadito di voler riconvocare prestissimo un tavolo già costituito prima dell’estate, e siamo pronti per cercare una strategia comune, anche sull’Intelligenza Artificiale”.
Questi i punti salienti dell’incontro, nato per enunciare le regole per la stesura del primo Contratto Collettivo Nazionale per le sceneggiatrici e gli sceneggiatori, le registe e i registi, a partire da un confronto con i produttori. “Le associazioni sono rimaste per troppo tempo divise su questioni ‘da pollaiò, e nel pollaio arrivano le faine e se ne approfittano. Chi ci ha sempre invitato all’unità è stato Andrea Purgatori, che ha sempre messo al centro gli interessi degli Autori. E questa unità è stata riaffermata dal Presidente Nastasi e dal Presidente del Consiglio di Sorveglianza SIAE Roberto Cicutto. Le regole sono fondamentali perchè tutte le tessere di questo mosaico sono connesse. Quando si parla di esercizio, produzione, tax credit, conservazione del patrimonio, non siano sentiti solo coloro che sono coinvolti in prima persona ma tutti, e in particolare gli autori, che sono il punto di partenza di tutto quello che arriva dopo. Ci siamo arrabbiati quando nell’ultima elaborazione del Decreto Tax Credit non siamo stati ascoltati, poi però un dialogo si è aperto, e così dovrà essere per i 25 Decreti direttoriali da emanare. Abbiamo parlato con i produttori e stiamo cercando una sintesi delle varie differenze” ha dichiarato Francesco Ranieri Martinotti, Presidente ANAC.
“Una cosa che abbiamo un pò sottovalutato: a livello di Unione Europea il cinema è uscito dalla competenza della Dg cultura ed è entrato nella competenza della Dg mercato interno. Questo indebolisce il concetto di eccezione culturale, quindi la possibilità di intervento pubblico, mentre rafforza le lobby delle piattaforme e delle tech, su questo punto dovremmo farci sentire” conclude Martinotti. “Il 12 luglio scorso tredici associazioni del cinema italiano e audiovisivo – tra cui le principali associazioni di produttori e produttrici, di attori e attrici e di festival cinematografici – hanno scritto una lettera al Ministro della Cultura Sangiuliano, il Sottosegretario alla Cultura Borgonzoni, al Direttore Generale Cinema e Audiovisivo Borrelli, sui criteri di nomine degli esperti per l’assegnazione dei fondi selettivi. Nel progetto di riforma deciso dal Ministero i fondi selettivi sono diventati molto più cospicui attribuendo agli esperti che selezioneranno i progetti un ruolo di gestione di denaro pubblico molto rilevante. Per i film meno commerciali e culturalmente più significativi nella nuova riforma voluta dal Ministero ottenere un fondo selettivo è diventata condizione quasi necessaria per accedere al tax credit” dice Francesca Comencini, Presidente 100autori.
“Chiediamo dunque che: vengano rese pubbliche le competenze ritenute necessarie e le modalità di selezione dei membri della commissione; siano previste commissioni miste, ossia comprendenti personalità operanti in diverse aree di attività nell’ambito del nostro settore; sia emanato un bando affinchè tutti i soggetti in possesso dei requisiti richiesti possano presentare la propria candidatura […]; sia stabilito un turn-over che possa consentire a tanti di prestare il proprio contributo per un tempo ragionevole, compatibile con una sospensione temporanea dell’attività lavorativa […]. Insistiamo a voler collaborare e chiediamo dunque di essere ascoltati […] lo facciamo uniti, con senso di responsabilità ma anche con fermezza, e questo per far ripartire le produzioni che danno lavoro a migliaia di lavoratori e lavoratrici attualmente disoccupati e disoccupate, e con il pensiero che il cinema debba essere libero e plurale. Vogliamo ringraziare il Sottosegretario alla Cultura Borgonzoni e la Direzione Generale Cinema che ci hanno ascoltati e convocati insieme alla SIAE e alle associazioni delle produttrici e dei produttori per portare attenzione e lavorare insieme all’applicazione della Direttiva Copyright” conclude la Comencini.
“Le associazioni che vedete qui oggi rappresentano la totalità dei registi, delle registe, delle sceneggiatrici e degli sceneggiatori italiani. Queste associazioni hanno un mandato specifico: la stipula di un Contratto collettivo. Con il supporto costante e la rassicurazione della SIAE abbiamo cominciato a ragionare su cosa poteva e doveva essere il contratto. Abbiamo analizzato i contratti degli altri paesi, e ci siamo resi conto che soltanto negli Stati Uniti sono riusciti ad ottenerlo, grazie a uno sciopero e a un’industria sana e forte. Facciamo un contratto collettivo anche qui. Abbiamo individuato la figura di un giuslavorista, il Prof. Adalberto Perulli, per riuscire a stabilire le regole del nostro stesso gioco. Di che cosa è fatto, di cosa ha bisogno? Protezioni assicurative e previdenziali, tutele su genitorialità e salute. Abbiamo scrupolosamente elaborato una stesura quasi completa e vorremmo discuterla con i produttori. Dagli autori parte un’industria che in Italia fattura 13 miliardi, che vive delle nostre idee, e le nostre idee devono essere equamente remunerate” dichiara Giorgio Glaviano, Presidente WGI.
“L’unità degli autori è un punto a favore anche per gli adattatori. Abbiamo molto lavorato e molto lavoreremo ancora perchè questa voce unica sia incisiva. Per noi il gioco da regolare è molto serio, e riguarda l’applicazione della Direttiva Copyright in particolare per la remunerazione adeguata e proporzionata. Il Legislatore Europeo ha inteso colmare il value gap, la differenza tra valore pagato ai creativi e quello generato dall’opera sul mercato. Bisogna dare concreta applicazione, a quasi tre anni dal recepimento della Direttiva, al diritto ad una remunerazione proporzionata al successo dell’opera, e per farlo c’è bisogno di un accordo collettivo” dice Toni Biocca, Presidente AIDAC.
foto: ufficio stampa Siae
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Alla Mostra del Cinema di Venezia il film su Ennio Doris
VENEZIA (ITALPRESS) – A Venezia una giornata in ricordo della figura di Ennio Doris. Il film a lui dedicato, dal titolo “Ennio Doris – C’è anche domani” è stato presentato oggi alla Mostra del Cinema di Venezia, all’interno del Venice Production Bridge, la sezione rivolta ai professionisti dell’industria cinematografica. La proiezione è stata preceduta da una breve introduzione del presidente della Regione Veneto Luca Zaia e dai saluti di Sara Doris che presiede la Fondazione intitolata al padre Ennio.
“Sono convinto che la sua storia sia un modello assolutamente da comunicare ai giovani – ha detto Zaia -. Con Marco Bussetti, che è il direttore scolastico nonchè ex ministro della pubblica istruzione, parlavo poco fa dell’opportunità di approfittare di questi modelli virtuosi. La storia di Ennio Doris è quella di una persona lungimirante che ha conosciuto la forza di volontà, la determinazione, l’umanità, la libertà, la positività. Ecco questi sono tutti dei valori che oggi nel nostro tempo mal si comunicano. E’ più facile vendere un alibi ai ragazzi, dire che scappano tutti perchè la fuga dei cervelli è l’unica soluzione, che non vale la pena di impegnarsi perchè magari c’è sempre qualcuno che ce la farà perchè è raccomandato. La verità è che la storia di Ennio Doris è quella di una persona che dal nulla è riuscito a realizzare un sogno e questo è l’allenatore. E’ la storia di una famiglia, la storia di un amore che c’è stato, di due figli, di una comunità”.
Sara Doris, nel dare l’annuncio che il film sarà trasmesso il 24 novembre, nel terzo anniversario della morte di papà Ennio, su Canale 5, ha aggiunto: “Ringrazio la Biennale e la Regione, perchè per la nostra famiglia è veramente un onore essere qui a Venezia a presentare il film. La pellicola è uscita in aprile, l’abbiamo presentata a Roma, e ora essere presenti a questa kermesse, alla Mostra internazionale del Cinema di Venezia, è veramente meraviglioso. Questa storia veneta ci ricorda che le nostre radici non vanno mai abbandonate, perchè sono quelle che nella vita ci permettono di arrivare a costruire ciò che abbiamo nel nostro cuore. Questo film è per me una memoria per ricordare che la nostra vita ha un senso, anche quando ce ne andiamo, attraverso le opere che abbiamo lasciato e attraverso l’amore che abbiamo donato agli altri, perchè i sogni si costruiscono insieme. Il fatto che l’opera di Ennio Doris vada avanti nonostante non ci sia più, per me è un messaggio meraviglioso”.
Per la regia di Giacomo Campiotti, il film vede Massimo Ghini nel ruolo di Ennio Doris. Nel cast anche Lucrezia Lante Della Rovere, Daniel Santantonio, Emma Benini.
-foto f17 Italpress-
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Venezia, Guadagnino “Ricerco l’umanità anche nelle persone più oscure”
VENEZIA (ITALPRESS) – “Sono un signore che va a letto presto e che non ha mai assunto droghe. Adoro l’idea di vedere la vita delle persone e di non giudicarle. E assicurarmi che anche con la persona peggiore ci possiamo identificare. Il protagonista di Queer sprofonda in un’ossessione che non riesce ad afferrare, ma sopravvive separandosi dalla persona che ama. Il mio compito come regista è quello di ricercare l’umanità anche nelle persone più oscure”. Così il regista Luca Guadagnino oggi in conferenza stampa alla Mostra del cinema di Venezia per Queer, il suo ultimo film presentato in Concorso: un adattamento cinematografico del libro omonimo di William S. Borroughs. “Credo che la gioia che ho avuto dopo che ho letto il romanzo di Borroughs sia il punto di partenza del film. Ho letto il libro a 17 anni e già il suo titolo era diverso dagli altri. E poi, l’assenza di giudizio verso il comportamento dei personaggi e il romanticismo dell’avventura da vivere con una persona che amiamo, che sono alcuni dei temi del libro, mi hanno cambiato e trasformato per sempre. Ho sempre voluto portare questo romanzo sul grande schermo e vorrei che il pubblico alla fine si domandasse chi siamo noi quando siamo da soli, e provare a rispondere alla domanda chi si è quando si è da soli. E’ una storia d’amore”. Guadagnino ha aggiunto che “è l’adattamento di un autore che ha creato mondi secondo i propri canoni: esiste l’aggettivo borroughsiano, e noi non volevamo tradire il libro ma fare un film borrourghsiano, capire il suo mondo. Abbiamo riflettuto sul fatto che Borroughs crea mondi attraverso le parole ma noi abbiamo aggiunto un punto di vista visivo e artigianale. Ho pensato ai registi Powell e Pressburger, che hanno creato mondi e immaginato mondi. Mi sono domandato in che modo loro avrebbero pensato all’adattamento di questo romanzo”. A proposito di Daniel Craig, l’attore protagonista del film nei panni di William Lee, Guadagnino ha detto di ammirare “Daniel da moltissimo tempo. Bisogna fare i film non bisogna sognarli. Lui è uno degli attori più grandi e un privilegio lavorare con lui. Se penso a questo film penso alla gioia e non alla sfida. “Il nostro amore crescerà ancora più vasto degli imperi” è una frase di Borroughs che canta Veloso in una canzone che sentiamo alla fine del film. Daniel Craig ha detto che questa doveva essere una storia d’amore più grande degli imperi”. A sua volta, Craig ha manifestato la sua enorme stima nei confronti del regista italiano: “Ho detto di sì al film per il grande uomo che è Luca Guadagnino. Già vent’anni fa ci eravamo detti di lavorare assieme. Queer è uno di quei film che voglio vedere e che voglio fare, e spero che per il pubblico sia estremamente accessibile. Luca ha opinioni forti ma vuole sempre ascoltare le opinioni degli altri. Lavorare con lui è un processo liberatorio”. Per l’immersione nel personaggio, “ho guardato molte interviste di Borroughs, e lui parlava sempre in modo misurato e con profondità. Ho pensato che non poteva essere pienamente lui ma soltanto una parte di lui, un modo di difendersi. Leggendo Queer ho pensato che dovevo cercare chi fosse davvero Borroughs, l’altra persona, quella dietro al personaggio”. (ITALPRESS).
Foto: xp2









