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Polignano a Mare città della musica celebra Domenico Modugno

BARI (ITALPRESS) – Polignano a Mare celebra la musica d’autore e ricorda il suo cittadino più illustre, di cui quest’anno ricorre il trentennale dalla scomparsa. E’ in programma da venerdì 6 a domenica 8 settembre, Polignano a Mare città della musica speciale Domenico Modugno con il progetto originale Terra ca nun senti – Viaggio a Sud tra Modugno e Buttitta di e con Carmen Consoli, Modugno 30 – Omaggio a Domenico Modugno con l’Orchestra Sinfonica di Sanremo e Peppe Voltarelli, Dalla Puglia a Sanremo: le più belle canzoni del Festival con l’Orchestra Sinfonica di Sanremo e Annamaria Rubino “VNLKA”, Dalila Spagnolo, Gabriella Martinelli, Giovanni Giove “Giovami”, Mattia Perelli “Motus”, direzione e arrangiamenti del Maestro Valter Sivilotti e testi originali e voce narrante di Davide Mancini e infine Enzo Avitabile e i Bottari di Portico (piazza Suor Maria Laselva ore 21.00 ingresso libero per informazioni [email protected]).
“Sono moltissimi anni che porto avanti una mia ricerca personale e un progetto artistico intorno alla musica tradizionale siciliana e dallo scorso anno questo percorso si è sintetizzato e concretizzato in “Terra ca nun senti”, un progetto che ho particolarmente a cuore – dichiara Carmen Consoli – La musica popolare è un elemento fondamentale della nostra storia collettiva, ma in ognuno di noi con essa si intrecciano una storia personale e familiare altrettanto importanti. La musica e l’arte di Domenico Modugno fanno parte delle mie radici familiari, dei momenti più intensi e felici del nostro quotidiano con mio padre e mia madre, quando ascoltavamo con papà i suoi amati vinili di Mr Volare. La sua ‘presenzà è sempre stata così centrale nelle nostre giornate che l’ho ricordato e cantato anche ne L’ultimo bacio, un mio pezzo di ormai 25 anni fa, nel quale citavo alcuni versi della struggente Piove dell’immenso Modugno. Avere la possibilità di fondere in un unico evento tutte le mie radici musicali, sia tradizionali che personali, per me non è solo un onore, è un dono. Grazie Polignano!” “A trent’anni dalla scomparsa di Domenico Modugno, Polignano conferma la sua offerta turistico-culturale variegata – il commento di Aldo Patruno, direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio – Dopo i grandi eventi di Red Bull, del Libro possibile e tanto altro, Polignano fa un omaggio a un grandissimo di Puglia. Si tratta di un filone importante del Piano strategico della cultura regionale, quest’anno abbiamo voluto, insieme al Comune, allargare quest’offerta a tre giorni per regalare alla città e alla regione un momento importante di spettacolo dal vivo, di arte, di cultura.
Questo è un anno nel quale questo anniversario andrà celebrato profondamente, fino in fondo, sino alla fine dell’anno perchè la scelta di valorizzare e promuovere una regione che è una destinazione turistico-culturale di eccellenza attraverso i suoi grandissimi talenti – e probabilmente Domenico Modugno è il numero uno – è una scelta che continuiamo a perseguire in tutti gli ambiti e in tutte le forme”.
“Siamo orgogliosi di celebrare anche quest’anno il nostro illustre concittadino Mimì Modugno, arricchendo l’edizione 2024 con la preziosa collaborazione dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo – dichiara Vito Carrieri, sindaco di Polignano a Mare – Questo dialogo nasce a febbraio con la fondamentale collaborazione della Regione Puglia e ci permette di costruire un rapporto diretto con Sanremo nel nome di Mr Volare. Nel trentennale della sua scomparsa, oltre a commemorarlo il 6 agosto, abbiamo voluto estendere l’omaggio a tre giornate: il progetto vedrà susseguirsi sul palco di Polignano a Mare artisti di fama nazionale. Sono certo che si tratterà di un evento magico per cui invito tutti a venire a Polignano a Mare nei giorni della manifestazione”.
“Con questa nuova rassegna Polignano a Mare rilancia il suo ruolo di città della musica. Una rassegna dedicata alla musica d’autore – il commento di Paolo Ponzio, presidente Teatro Pubblico Pugliese – resa possibile grazie alla sinergia tra Regione Puglia, amministrazione comunale, Pugliapromozione e Teatro Pubblico Pugliese. Un progetto “d’autore” che, nel segno del grande Domenico Modugno, vede i giovani cantautori insieme con alcuni dei più autorevoli rappresentanti della scena musicale nazionale”.
“Modugno è stato il cantante italiano più noto all’estero con oltre 60 milioni di dischi venduti – il commento del Maestro Giancarlo De Lorenzo, direttore artistico della Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo – Il suo “Nel Blu dipinto di Blu” è ancora oggi un brano cantato in tutto il mondo, adattato e tradotto dal finlandese al cinese. La sua musica è universale, per questo sarà una serata per tutti. Abbiamo portato in giro per l’Italia questo concerto; esibirsi a Polignano a Mare dove Modugno è nato renderà tutto ancora più emozionante, per il pubblico e anche per noi”.

– Foto: uffico stampa Regione Puglia –

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Omaggio a Sophia Loren all’i-Fest International Film Festival

ROMA (ITALPRESS) – i-Fest International Film Festival, il grande evento culturale cinematografico che si svolge dal 5 al 15 settembre a Castrovillari e nei territori del Parco Nazionale del Pollino, celebra in questa edizione 2024 i novant’anni della Diva tutta italiana Sophia Loren. Donna di carattere ed attrice dall’inarrivabile fascino, interprete intensa, densa di dramma e spensierata leggerezza, icona di bellezza, simbolo del cinema italiano nel mondo, star internazionale inimitabile, genuina, sexy, divertente.
Il Manifesto Ufficiale di i-Fest 24 la racconta attraverso un iconico scatto del grande fotografo statunitense Richard Avedon del 1966, rivisitato in chiave pop attraverso l’inconfondibile ed innovativo stile del Festival.
Numerose le attività in programma dedicate alla Loren tra cui le proiezioni del capolavoro Matrimonio all’italiana e della intensa opera Voce Umana, diretta dal figlio Edoardo. E ancora Masterclass, incontri dedicati, Mostre fotografiche e digitali e l’omaggio che tre giovani attori italiani dedicheranno alla Loren attraverso l’interpretazione di tre monologhi originali.
Ricchissima la selezione ufficiale che presenta 160 opere di cui, per la prima volta in assoluto, 100 in competizione. Sei sono i concorsi internazionali che raccolgono il meglio della produzione internazionale e numerose opere in anteprima e vincitrici dei più importanti Festival al mondo tra cui Venezia, Cannes, Locarno e Clermont-Ferrand. I concorsi Doc, Short, Animazione, Feature Young, Short Young sono organizzati in Media Partnership con Rai Cinema Channel, SIAE ed Italian Film Institute e rappresentano oltre 45 paesi e circa 70 distribuzioni nazionali ed internazionali tra cui Premiere Film, Miyu, Shortcut, Pathos.
Numerosi gli ospiti nazionali ed internazionali che parteciperanno all’evento ed incontreranno il pubblico del Festival ed i numerosi giovani fruitori per una serie di attività Educational tra cui Masterclass, Workshop e Panel dedicati, tutte attività gratuite.
A calcare il prestigioso palco di i-Fest 24, firmato dallo scenografo Mario Garrambone, saranno nelle serate del 12 e del 13 settembre, il grande regista italiano candidato all’Oscar Matteo Garrone, il regista Palma d’Oro a Cannes Cristian Mungiu, il popolare attore Michele Placido, lo show man più amato d’Italia Nino Frassica, il regista di grandi commedie e serie Tv Luca Miniero, Stefano Reali, autore di numerosi successi televisivi che presenterà il suo ultimo libro Shakespeare AEnigma. Premiati inoltre Attilio Sabato, giornalista e scrittore, Carlo Rodomonti, responsabile marketing di Rai Cinema e Marco De Angelis, direttore vendite NTV – Italo.
Sabato 14 settembre, serata di Gala e premiazioni sarà ospite d’onore Raoul Bova. Domenica 15 settembre, all’interno dell’innovativo progetto speciale Cultural Bridge, ponte culturale tra Calabria e Sicilia (le due regioni in cui si svolge annualmente i-Fest International Film Festival), il regista e direttore della fotografia Daniele Ciprì presenterà in anteprima le sue due ultime fatiche cinematografiche, Enif Al e Il Tristo Mietitore. Ad affiancare sul palco il Direttore Artistico Giuseppe Panebianco, sarà l’attrice e show girl venezuelana Aida Yespica.
In occasione della rara e preziosa partecipazione del regista rumeno Cristian Mungiu, i-Fest 24 presenta una ricchissima e completa retrospettiva della sua opera, attività presentata in esclusiva europea. In selezione 9 opere tra cui il suo ultimo successo R.M.N. Animali Selvatici, il film vincitore della Palma d’Oro 4 Mesi, 3 Settimane, 2 Giorni, Occident ed alcuni rarissimi short tra cui Mariana e E-Bine Rau.
Di altissimo profilo qualitativo e culturale le numerose Rassegne fuori concorso tra cui Eye on Venice, Eumotion, Green Screenings, Area Calabria, Proiezioni Speciali, MondoDoc, Orient Express, spazio dedicato alla cinematografia orientale che quest’anno presenta 4 opere giapponesi, in collaborazione con l’Istituto di Cultura del Giappone. Numerose le opere presentate in anteprima tra cui il candidato all’Oscar 2024 Invincible, i pluripremiati Area Boy, Et si le soleil plongeait dans l’ocèan de nues, Duan pian gushi, Short Story, Goodbye First Love.
Ad aprire il Festival, il 5 settembre sarà Il Mistero Scorre Sul Fiume, straordinario Thriller cinese ad alta tensione in collaborazione con Wanted. In selezione anche la World Premiere di Love is not enough, splendida opera di denuncia e riscatto femminile in collaborazione con WeShort.
In programma anche un tributo al grande attore Alain Delon, con la presentazione di una delle sue pellicole di maggior successo internazionale, La Piscina, film del 1969 diretto dal regista francese Jacques Deray.
Di grande spessore la Giuria Internazionale che assegnerà i Premi dei concorsi, di cui fanno parte illustri personaggi tra cui i critici Valerio Caprara, Giancarlo Zappoli e Andrea Chimento, la sceneggiatrice Victoria Vinuesa, il direttore del CeSam Marcello Foti, la dirigente di Rai Cinema Manuela Rima, lo storico del cinema Fabio Melelli, il regista Anton Giulio Onofri, la manager Danila Confalonieri, i docenti UniPa Schembri e Bonanzinga ed il direttore Santamaria.
Rinnovata anche in questa edizione 2024 la collaborazione con l’Istituto Rosetta Sisca di Castrovillari e con il direttore Giuseppe Carrà, che accoglierà il Festival in tre giornate dedicate a concorsi ed incontri con i detenuti. Il 5 ed il 6 settembre si svolgerà all’interno dell’Istituto Cinema Senza Confini, concorso internazionale di short film, dove i detenuti diventano giurati ed assegnano il prestigioso i-Fest Award People. Venerdì 13 settembre, sempre in Istituto si svolgerà l’incontro con il regista Luca Miniero, ospite del Festival, che racconterà ad una grande platea la genesi di pellicole pluripremiate come Benvenuti al Sud, Un Boss in salotto, Tutti a Bordo e di applauditissime serie Tv come Napoli milionaria! e Vincenzo Malinconico, avvocato d’insuccesso.
i-Fest International Film Festival è un evento sostenuto da Mic – Ministero della Cultura, Regione Calabria, Calabria Film Commission, Comune di Castrovillari, Gal Pollino, Parco Nazionale del Pollino e da numerosi sponsor privati tra cui ITALO, Panebianco Medical Group, VIP, Capani, Armentano Autoscuole, Gas Pollino, Lions Castrovillari.
Tra i partner culturali, Calabria Straordinaria, CeSam, Siae, Ministero del Made in Italy, Dipartimento per la Trasformazione Digitale, Provincia di Cosenza, Nuovo Imaie, ENIT.
Tra i partner Internazionali, Ambasciata di Germania, Ambasciata di Spagna, Ambasciata di Norvegia, Ambasciata di Danimarca, Ambasciata di Svezia, Ambasciata di Ungheria, Ambasciata di Romania, Istituto culturale Corea, Istituto culturale Giappone.
Media Partner ufficiali dell’evento, Rai Cinema Channel, MyMovies, LongTake. Official Car: Carlomagno.
Gli i-Fest Special Award 24, prestigiosi premi speciali di sono opere originali del Maestro Orafo Michele Affidato.
Gli i-Fest Award 24, premi dei concorsi e delle Special Areas, sono realizzati da Marino Gioielli.
Il ricchissimo programma organizzato dal direttore artistico Giuseppe Panebianco e dal direttore operativo Glauce Valdini, presenta numerosi eventi speciali dedicati ai temi ambientali (i-Fest Green), ai temi sociali (i-Fest People) ed alle nuove tecnologie (i-Fest Lab) ed eventi collaterali alla scoperta dello straordinario territorio del Parco Nazionale del Pollino e delle sue eccellenze.
Durante le serate del 13 e del 14 settembre, si svolgerà inoltre una importante raccolta fondi in collaborazione con CRI – Croce Rossa Italiana a sostegno di un progetto dedicato ai ragazzi disabili del territorio.
-foto ufficio stampa i-Fest International Film Festival –
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Lady Gaga al primo posto su Spotify con “Die with a smile”

MILANO (ITALPRESS) – Lady Gaga è tornata e ha fatto centro: il suo nuovo singolo “Die with a Smile” con Bruno Mars è da nove giorni il brano più ascoltato al mondo su Spotify. Si tratta del brano di Gaga a raggiungere più velocemente i 100 milioni di stream sulla popolare piattaforma. La canzone si trova attualmente in top3 nella classifica americana dei singoli Billboard Hot 100. Già sold-out il cd singolo di “Die With a Smile” per il mercato italiano. Una ballad d’amore che unisce la musicalità e la creatività dei due artisti, segnando il loro ritorno sulle scene, rispettivamente dal 2021 e dal 2022. Insieme hanno venduto oltre 300 milioni di dischi in tutto il globo e mandato 13 singoli alla n.1 della classifica Billboard Hot 100.
“Die With A Smile” è prodotta dai due artisti insieme a D’Mile e Andrew Watt, ed è accompagnata dal videoclip ufficiale diretto insieme a Bruno Mars.
A proposito del brano, Lady Gaga racconta: “Io e Bruno ci rispettiamo molto reciprocamente e stavamo parlando da tempo di collaborare. Stavo finendo il mio album a Malibu e una sera dopo una lunga giornata mi ha chiesto di andare nel suo studio per ascoltare qualcosa a cui stava lavorando. Era circa mezzanotte quando sono arrivata e sono rimasta sbalordita quando ho sentito cosa avesse iniziato a fare. Siamo rimasti svegli tutta la notte e abbiamo finito di scrivere e registrare la canzone. Il talento di Bruno è inspiegabile. La sua musica e la sua visione sono di altissimo livello. Non c’è nessuno come lui”. Bruno Mars aggiunge: “Lavorare con Gaga è stato un vero onore. E’ un’icona e rende questa canzone magica. Sono così emozionato che tutti possano ascoltarla”.

foto: ufficio stampa Universal Musica

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Almodovar a Venezia “A favore dell’eutanasia e contro i discorsi d’odio”

VENEZIA (ITALPRESS) – “Per me The Room Next Door è come cominciare una nuova era: fare un film in inglese per me è come fare un film di fantascienza. Le protagoniste sono donne di New York ma appartengono a una condizione sociale che conosco, sono stato davvero felice perchè pensavo che avrei avuto più problemi con la lingua non lo è stato: Julianne Moore e Tilda Swinton hanno capito esattamente il tono con cui volevo raccontare questa storia. Contenimento e commozione, ma senza melodramma: vedere assieme Julianne e Tilda alla Mostra ci rende fortunati”. Così il regista Pedro Almodovar oggi alla conferenza stampa del film The Room Next Door, presentato in Concorso alla Mostra del cinema di Venezia, interpretato da Julianne Moore e Tilda Swinton e incentrato sul tema dell’eutanasia. “E’ difficile parlare della morte. Sono nato nella regione de La Mancia dove c’è un grande cultura sulla morte: ed è una cultura più femminile che maschile. Mi sento più vicino al personaggio di Julianne, perchè io non comprendo la morte anche se è dappertutto, basta guardare i telegiornali e le notizie”.
Almodovar ha aggiunto che “è anche un film sull’empatia e sull’amicizia profonda, sulla capacità di aiutare qualcuno. Il film è una risposta ai discorsi d’odio che ci sono in Spagna e in tutto il mondo. Tutti abbiamo grandi problemi con l’immigrazione e anche se nel film parliamo di qualcos’altro vorrei mandare un messaggio: vorrei parlare dei bambini privi di aiuto che lottano per arrivare nei nostri confini. Il governo manda la marina affinchè gli impedisca di entrare, è un delirio, è stupido ed è ingiusto. Dobbiamo fare tutti qualcosa in un mondo così complesso, e questo film parla di una donna agonizzante in un mondo agonizzante. Ognuno di noi deve combattere contro il negazionismo, contro chi nega il cambiamento climatico, e ciascuno deve avere il coraggio di farlo a casa, nel lavoro, per la strada. Il nostro pianeta è in pericolo ma possiamo entrare in un pericolo ancora più grande”.
L’eutanasia è il tema principale del film: “Vorrei esprimere in modo alto e chiaro quello che penso di questo argomento. Il film è a favore della eutanasia. Il personaggio di Tilda decide che liberarsi del cancro è possibile soltanto prendendo questa decisione, e raggiunge questo obiettivo con l’amica. Ma la cosa terribile è che debbano comportarsi come delinquenti per farlo. Dobbiamo invece essere padroni della nostra stessa esistenza. In Spagna abbiamo una legge sull’eutanasia ma dovrebbe esistere in tutto il mondo, tutto questo dovrebbe essere regolamentato e il medico in questo dovrebbe aiutare il paziente. L’opinione del medico dovrebbe essere sufficiente per prendere questa decisione”. Tilda Swinton nel film interpreta una donna malata terminale, ex reporter di guerra, e ha dichiarato che “non mi sono mai confrontata con la morte: so che la morte arriva e la vedo arrivare, sostengo i miei amici quando devono fare questa transizione ma alla fine noi parliamo tanto di vita. Il film è sull’autodeterminazione, su qualcuno che decide di prendere la propria vita e la propria morte nelle proprie mani. Questo film è una celebrazione della vita e dell’autodeterminazione”.
Secondo la coprotagonista Julianne Moore “raramente vediamo una storia su un’amicizia femminile tra donne mature. Il modo in cui ci rappresenta è commovente e profondo, se penso a tutte le donne con cui continuo ad avere rapporti e amicizia. Il fatto che Pedro abbia scelto di elevare questo tipo di rapporto è straordinario ed è stato speciale per me e Tilda”. Un’ultima riflessione della Moore è dedicata a come è venuta in contatto con il cinema di Almodovar: “All’inizio pensavo che i film di Pedro fossero molto spagnoli ma approcciandomi a Pedro mi sono resa conto che lui è sempre lo stesso in tutte le cose che fa, negli oggetti che ha in casa, perchè Pedro è un mondo. Per me i film di Pedro sono pieni di umanità e di vita, e quando ho visto Donne sull’orlo di una crisi di nervi questo mondo mi è sembrato eccezionale”.

foto: xp2/Italpress

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George Clooney a Venezia “Biden ha avuto coraggio, difficile mollare il potere”

VENEZIA (ITALPRESS) – Non soltanto Wolfs, ma anche politica americana e streaming. Alla conferenza stampa del film presentato Fuori Concorso alla Mostra del cinema di Venezia diretto da Jon Watts (assente per Covid), e in cui recita assieme a Brad Pitt, George Clooney ha manifestato il suo apprezzamento per la scelta di Joe Biden di ritirarsi dalle elezioni politiche statunitensi: “Io penso che dobbiamo ringraziare il presidente Joe Biden che ha fatto una mossa davvero coraggiosa, non vedevo questo coraggio dal presidente Washington, e questo è quello che dobbiamo ricordare: che è stato fatto un atto per niente egoista perchè è difficile mollare il potere e l’abbiamo visto in tutto il mondo, dobbiamo davvero ringraziarlo”. Clooney ha poi sottolineato le opportunità che derivano dalle piattaforme streaming: “Quando ero un giovane attore c’erano 64 emittenti e quindi il lunedì si apriva il giornale per vedere se eravamo nei top 10, ora invece ce ne sono 700. L’industria del cinema ha bisogno dello streaming, perchè beneficia del fatto che i film vengano proiettati, siamo in una situazione davvero di rivoluzione e le cose stanno cambiando radicalmente. Penso che gli attori avranno molto più lavoro, il Covid ha sicuramente complicato tutto, ma stiamo arrivando a un punto di assestamento. Penso comunque che sia un momento positivo per un giovane attore perchè ci sono molte più opportunità rispetto a quando ero giovane io”.
Per quanto riguarda invece il film in cui sono protagonisti, Brad Pitt ha evidenziato le qualità della pellicola: “Per me è un immenso complimento sentire dire che ‘Wolfs’ sembra un film degli anni Settanta. I film di quegli anni sono migliori per noi, non è una cosa che avevamo intenzione di replicare come genere ma è nel nostro Dna perchè siamo cresciuti con quei film, e quei film ci hanno fatto voler fare questo mestiere. Man mano che invecchio diventa sempre più importante per me lavorare con persone con cui passo volentieri il tempo. Il regista Jon Watts è arrivato con questa idea e noi abbiamo pensato che fosse una buona idea. Ho letto la prima bozza e ho detto “fantastico”. Accade raramente che una prima bozza sia già perfetta”.
-foto xp2 Italpress-
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Venezia, Amelio “Racconto la guerra ma non come in televisione”

VENEZIA (ITALPRESS) – “Ho un modo di lavorare che non è condiviso dagli altri registi. Io sento nelle viscere le cose, non le penso. Non parto da un tavolino dove metto delle idee perchè le ho sentito dire o perchè l’attualità le racconta o perchè gli argomenti “tirano”, ma è il contrario”. Lo ha detto il regista Gianni Amelio oggi alla conferenza stampa del suo ultimo film “Campo di battaglia”, presentato in Concorso alla Mostra del cinema di Venezia e ambientato durante la Prima Guerra mondiale. Un film di guerra, “ma senza le immagini di guerra perchè sono usurate, paradossalmente oggi sembrano irreali perchè ne vediamo troppe. La televisione ci manda tutti i giorni bombardamenti, feriti e morti. Non ci sono solo le guerre a Gaza o in Ucraina, le immagini di morte vengono consumate costantemente in situazioni che, per fortuna, non sono quelle della sala cinematografica. La sala è un tempio, il tempio della goduria del cinema. Quando si entra in una sala si sta attenti alle emozioni. A casa con la televisione si fa la vita di tutti i giorni e intanto arrivano immagini e suoni di guerra. Questo provoca un’assuefazione terribile al concetto di guerra perchè in quei momenti noi subiamo le emozioni e non le partecipiamo”.
(“Il mio film non va visto in tv ma in una sala. Questo non è un film di guerra ma sulla guerra: la forza emotiva del film non è predicatoria o pesante o fatta per un comizio, ma è fatta sulla pelle mia e su quella dei personaggi”, ha detto Amelio, che ha dedicato un pensiero anche agli interpreti comprimari: “Ho voluto per ogni piccola parte scavare nelle regioni italiane e ho scoperto attori meravigliosi, ognuno in un punto del Paese dove lui conosce la sua lingua: c’è il soldato pugliese, c’è quello valdostano”. Il ruolo del protagonista è affidato ad Alessandro Borghi, nei panni del medico Stefano Zorzi, pieno di umana compassione per i feriti che vogliono evitare di tornare al fronte: “Il mio personaggio è frutto di una scoperta continua. Gianni ci ha reso liberi rispetto alle modalità, alle sfumature e ai tempi. Una tematica del film è molto importante: la relatività del giusto e dello sbagliato. Il mio personaggio sarebbe il “buono” del film, ma lo spettatore alla fine si domanda chi ha ragione, chi sia davvero il buono e chi il cattivo: anche quello buono ha fatto davvero soltanto azioni giuste e buone? Il film si interroga su questo, io che il mio personaggio sia davvero il buono non lo so”.
Borghi ha anche dedicato un intervento al suo regista: “Non ho mai conosciuto nessuno come Amelio. E’ la benzina di ogni processo creativo. E’ stato un processo lungo e meraviglioso. Gianni ti responsabilizza e ti rende partecipe di ogni scelta. Il film è figlio di un’improvvisazione emotiva che viene guidata da lui”. Infine, anche Gabriel Montesi, nel ruolo del coprotagonista Giulio Farradi, ha ringraziato con sentita commozione il cineasta: “Amelio mi ha insegnato tanto. Mi ha fatto capire che cosa sia ogni inquadratura e che agire come attore significa anche saper leggere le persone”.

foto: xp2/Italpress

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Alla Mostra di Venezia “Babygirl”, Nicole Kidman e la sessualità sottomessa

VENEZIA (ITALPRESS) – L’argomento del giorno al Lido è il sesso, nella sua variante specifica della sottomissione… Il mondo ha ben altri problemi, si direbbe, ma alla 81 Mostra del Cinema oggi è di scena Nicole Kidman con “Babygirl” e tutte le attenzioni vanno a lei e al ruolo programmaticamente estremo che ha interpretato in questa opera terza dell’attrice e regista olandese Halijna Reijn, presentata in Concorso. Produzione americana, indipendente ma griffata, il film sta dalle parti delle spinte erotiche di “50 sfumature di grigio”, ma ciò che si rimpiange probabilmente è la mano di un altro olandese, quel Paul Verhoeven col quale Halijna Reijn ha lavorato (in “Black Book”), del quale in questo film subdolamente moralista manca l’autentica e profonda trasgressività. Ormai difficilmente riconoscibile, Nicole Kidman entra in scena con un orgasmo in primo piano, culmine di un amplesso col marito Antonio Banderas, che è un regista teatrale e un uomo ampiamente sensibile e corretto, che però, rivelerà lei, non le fa avere un vero amplesso da anni… Tant’è che, per dare la misura della trasgressione cui il film ci spinge, lei completa la seduta nell’altra stanza, guardando video porno online…
La donna si chiama Romy ed è la potente AD di un’impresa di automazione aziendale: registra video motivazionali e promozionali a spron battuto e guida il suo staff femminile con determinata cordialità, mentre a casa fa la mamma e la moglie perfetta. Senonchè tra gli stagisti appena arrivati in azienda ce n’è uno di nome Samuel (è il notevole inglese Harris Dickinson, visto in “Triangle of Sadness”) che turba la sua attenzione, forse per i suoi modi sobriamente introversi o per lo sguardo determinato e seducente con cui la fissa e la cerca. Sarà che il ragazzo ha intuito una cosa di Romy che lei stessa ancora non sa, ovvero che dietro l’immagine della donna di potere, che gestisce il comando con affabile puntualità e correttezza, c’è una donna che desidera essere sottomessa, comandata con determinata e controllata volgarità. Tra i due inizia così un gioco di attrazione e seduzione che vede Romy timorosa di concedersi ai suoi desideri rimossi e sospettosa nei confronti di quel ragazzo che potrebbe rovinarle la carriera e la vita. E’ lei la “Babygirl”, la “piccolina” del titolo, fragile e insicura di fronte a Samuel, che nonostante la sua giovane età e la sue origini più umili ha il controllo delle proprie emozioni, dei desideri e sa perfettamente ciò che vuole, forse proprio perchè non ha nulla da perdere.
Patinato e calibrato come sa essere ogni film indipendente americano di rango, “Babygirl” aggiunge poco alla filmografia sui rapporti di potere tra datori di lavoro e dipendenti, declinati nella sfera dell’attrazione sessuale. Halijna Reijn scrive e dirige un’opera che tenta di spingersi nella riflessione sul tema del controllo nella società contemporanea, mettendo in campo anche le questioni del potere finalmente affidato alle donne e sui rischi che la correttezza femminile corre nella sua gestione. Il film vuole essere una intrusione nella dimensione del desiderio femminile e della sua libertà di fronte alle pretese dell’uomo, ma cerca anche di offrire una visione liberatoria della sessualità, affidandosi alla neutralità morale delle nuove generazioni. Molto meno trasgressivo di quel che vorrebbe sembrare, “Babygirl” convince poco soprattutto per la banalità con cui sviluppa la metamorfosi della protagonista e per l’incapacità di dare sostanza al personaggio indubbiamente più interessante, Samuel, interpretato con determinazione e equilibrio da Harris Dickinson. Nicole Kidman, dal canto suo, ci mette un certo facile coraggio, ma non riesce a dare sostanza a un personaggio che resta distante dallo spettatore.

foto: IPA Agency

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Andrea Bocelli insieme a Karol G in “Vivo por Ella”

ROMA (ITALPRESS) – Andrea Bocelli torna oggi in radio e su tutte le piattaforme digitali con “Vivo Por Ella”, nuova versione in spagnolo di uno dei suoi brani più amati, che vede la partecipazione straordinaria di Karol G, superstar colombiana, due volte vincitrice del Latin Grammy e artista di musica latina più ascoltata in streaming su Spotify degli ultimi 4 anni consecutivi. Il brano, prodotto da David Foster e Zedd (fenomeno della musica globale, già a lavoro con Ariana Grande e Justin Bieber, tra gli altri, e vincitore di un Grammy Award), è tratto dal nuovo album di Bocelli, “Duets”, in uscita il 25 ottobre per Decca Records / Sugar Music, celebrazione del suo trentesimo anniversario di carriera. Pubblicato nel 1995, all’interno del disco “Bocelli”, “Vivo Per Lei” catapultò il tenore al successo in numerosi paesi del Mondo. Il brano, una dichiarazione d’amore verso la musica, ha raggiunto la vetta delle classifiche in Svizzera, Belgio, Francia e Panama, ed è diventato una delle tracce più ascoltate di sempre.
Ora l’amata canzone sta ricevendo nuova vita con “Vivo Por Ella” con Karol G, icona della cultura pop internazionale che vanta 199 certificazioni e 77 miliardi di stream combinati, oltre ad essere nota per la sua capacità di infrangere i record: è diventata la prima artista donna a debuttare al primo posto nella Billboard 200 con un album in lingua spagnola, e ha avuto il più grande debutto di sempre per un album spagnolo di un’artista latina sia su Spotify che su Apple Music. “Ho scoperto Andrea quando ero adolescente. Ero molto connessa alla sua musica, alla potenza della sua voce e al suo modo unico di creare musica – ha detto Karol G – Questa canzone è un grande onore per me: è una canzone che ho sempre amato e quando sono stata invitata a cantare “Vivo Por Ella” mi sono sentita come se fossi tornata a casa. E’ una canzone che sento davvero dentro di me, sento che sarà un punto speciale della mia carriera”. Il prossimo album di Andrea Bocelli, “Duets”, nato per celebrare il suo trentesimo anniversario nella musica, contiene molte delle sue collaborazioni più amate insieme a nuovi brani. Questa raccolta di 32 tracce abbraccia tutta la sua carriera, e include duetti con Ed Sheeran, Cèline Dion, Sarah Brightman, Dua Lipa, Jennifer Lopez, Giorgia e Luciano Pavarotti, insieme a nuove versioni registrate appositamente per l’album con Shania Twain, Chris Stapleton e Gwen Stefani, Marc Anthony, Sofia Carson, Lauren Daigle, Elisa, Matteo Bocelli e Hans Zimmer.

foto: ufficio stampa Andrea Bocelli

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