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A Patty Pravo il Women in Cinema Award

ROMA (ITALPRESS) – A Patty Pravo il Women in Cinema Award ideato da Angela Prudenzi, Claudia Conte e Cristina Scognamillo, un riconoscimento nato con l’obiettivo di valorizzare e rendere omaggio al talento delle donne. Le premiate e i premiati sono scelti tra le eccellenze del cinema e delle arti a esso vicine, testimoni in grado di rappresentare le diverse culture e i differenti modi di raccontare e far rivivere storie e personaggi. Particolare attenzione è riservata anche alle personalità impegnate in attività legate al sociale.
L’appuntamento è il 3 settembre, durante la Mostra del Cinema di Venezia, presso l’Italian Pavilion che ospiterà la premiazione della IX edizione del Premio. In quella occasione Patty Pravo annuncerà un nuovo progetto che la vedrà protagonista insieme alla Eagle Pictures.
L’Academy di Women In Cinema Award (WiCA), composta da giornaliste e critiche cinematografiche impegnate da tempo nell’ambito del cinema e del costume e della cultura, ha deciso di insignire Patty Pravo del Premio per celebrare “l’indiscusso talento artistico e la straordinaria sensibilità”.
Il WiCA rende omaggio “all’impegno costante di Patty Pravo nella lotta per i diritti delle donne e per la loro autodeterminazione, proponendo un modello femminile libero da stereotipi e pregiudizi. La carriera di Patty Pravo – si legge in una nota – è stata segnata da una forte attenzione ai temi della libertà e dell’emancipazione femminile, valori che ha saputo trasmettere con grande intensità attraverso la sua arte e la sua musica. Il WiCA non solo ne riconosce il contributo come artista, ma celebra anche il suo legame speciale con il cinema internazionale. La voce unica e le memorabili canzoni sono state spesso scelte per accompagnare e arricchire momenti indimenticabili di numerosi film d’autore e non solo, rendendoli ancora più straordinari”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Jennifer Lopez ha chiesto il divorzio a Ben Affleck

LOS ANGELES (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Jennifer Lopez ha chiesto il divorzio a Ben Affleck dopo soli due anni di matrimonio: lo riferiscono i media Usa, citando il registro della Corte Superiore di Los Angeles. La rottura del matrimonio arriva a seguito di voci insistenti secondo cui la coppia viveva separata da almeno un paio di mesi. Lopez e Affleck avrebbero messo in vendita la loro casa di Beverly Hills. Il matrimonio di Lopez e Affleck è stato celebrato a 20 anni dal loro primo incontro sul set per la commedia “Amore estremo – Tough Love”. I motivi che hanno portato al divorzio non sono noti.

– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

A Gerardina Trovato il “NYCanta Courage in Music Award”

NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – La commissione artistica e l’organizzazione della XVI edizione del NYCanta, il Festival della Musica Italiana di New York, annuncia l’assegnazione del “NYCanta Courage in Music Award 2024” a Gerardina Trovato.
Questo riconoscimento “celebra il coraggio straordinario di un’artista che, con determinazione e passione, ha scelto di rimettersi in gioco nel mondo della musica, continuando a ispirare il pubblico con il suo talento unico”, si legge in una nota.
Il premio includerà anche una donazione da parte dell’Associazione Culturale Italiani di New York, a sostegno del percorso artistico di Gerardina Trovato.
Partendo dalle parole di uno dei suoi brani più celebri, “Non ho più la mia città”, che si classificò al secondo posto al Festival di Sanremo 1993 nella sezione Nuove Proposte, “Ma l’America è lontana, ma l’America, l’America… era questo sai il mio sogno, di volare su New York”, l’organizzazione del NYCanta desidera realizzare il sogno di Gerardina.
“A trent’anni da quell’esibizione, vogliamo offrire a Gerardina l’opportunità di volare a New York e ricevere questo prestigioso riconoscimento”, spiegano gli organizzatori.

– Foto ufficio stampa NYCanta –

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Umberto Tozzi con “L’ultima notte rosa the final tour” in 4 continenti

ROMA (ITALPRESS) – Dopo il debutto del 20 giugno alle Terme di Caracalla di Roma e la data evento del 7 luglio in Piazza San Marco a Venezia prosegue “L’ultima notte rosa the final tour”, la straordinaria tournèe mondiale con cui Umberto Tozzi dà il suo addio alla scena live. Dopo 50 anni di una carriera costellata di successi e riconoscimenti in Italia e nel mondo, più di 80 milioni di dischi venduti e oltre 2000 concerti, l’annuncio a sorpresa dell’addio alle scene è stato dato il 15 marzo 2024 al Teatro L’Olympia, la sala concerti più antica di Parigi, un auditorium tra i più prestigiosi del mondo, palco che l’artista ha calcato per tre volte, l’ultima delle quali a gennaio 2024, e che sarà una delle immancabili tappe de “L’ultima Notte rosa the final tour”. L’ultima occasione per vivere le emozioni dei live di Umberto Tozzi è una sequenza di quasi 60 spettacoli
indimenticabili (oltre 30 in Italia e altrettanti all’estero) che toccheranno ben 4 continenti tra il 2024 e il 2025: Europa, America, Asia e Oceania. Accompagna l’inconfondibile voce dell’artista un’orchestra di 21 elementi, l’Ensemble Symphony Orchestra.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Umberto Tozzi

Al 75° Festival di Sanremo tornano le nuove proposte e 24 big in gara

ROMA (ITALPRESS) – Il ritorno delle Nuove Proposte, 24 Big in gara e modifiche al sistema delle votazioni. Queste le principali novità del Festival di Sanremo targato Carlo Conti.
Conti, infatti, nella sua qualità di direttore artistico e conduttore, ricomincia da quattro dopo i suoi tre Festival vincenti (edizioni 2015/2016/2017). Il Regolamento della 75ª edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo – che andrà in onda, in diretta su Rai 1, dall’11 al 15 febbraio 2025 – è online.
Queste le principali novità: il ritorno delle Nuove Proposte (4 artisti in gara che si contenderanno il titolo); 24 il numero dei Big; le votazioni della serata delle “Cover” (in cui i campioni in gara saranno chiamati a re-interpretare un brano scelto dal repertorio italiano o internazionale) non influiranno sulla vittoria finale del Festival, determinando solo la Cover vincitrice; nella serata finale, quando si riapriranno le votazioni sui 5 finalisti, non saranno azzerati i voti ottenuti dai 5 cantanti fino a quel momento, ma l’ultima sessione di voti andrà ad aggiungersi a quelli ottenuti durante le serate precedenti (esclusa solo la serata Cover); confermata la Giuria delle Radio.
Passando all’analisi delle singole serate, nella prima (il martedì) si esibiranno i 24 Campioni in gara e le canzoni verranno votate dalla Giuria della Sala Stampa, Tv e Web.
Durante la seconda serata (il mercoledì) si esibiranno 12 Campioni, che saranno votati dal pubblico – attraverso il Televoto – e dalla Giuria delle Radio, ciascuno con un peso pari al 50%.
Per le Nuove Proposte, si affronteranno 2 artisti in una prima semifinale, giudicati invece dal pubblico con il Televoto, dalla Giuria della Sala Stampa, Tv e Web e dalla Giuria delle Radio, determinando così il primo finalista.
Identico il meccanismo e lo svolgimento della terza serata (il giovedì), in cui avrà luogo anche la seconda semifinale tra le altre 2 Nuove Proposte, individuando così il secondo “giovane finalista”.
La quarta serata (il venerdì) sarà dedicata alle “Cover”: i cantanti in gara, affiancati da un artista Ospite, re-interpreteranno una canzone edita, tratta dal repertorio italiano e internazionale.
Le cover saranno valutate da tutte e tre le giurie: Televoto del pubblico, Giuria della Sala Stampa, Tv e Web e Giuria delle Radio. I tre sistemi di votazione avranno un peso percentuale rispettivamente del 34, 33 e 33%, dando luogo ad una autonoma classifica di Serata dei 24 Artisti. Il primo classificato sarà il vincitore della Serata delle Cover.
Sempre nella quarta serata, si svolgerà la finale per la categoria Nuove Proposte fra i due contendenti qualificatisi nelle serate precedenti. Le 2 canzoni/artisti saranno votate dal pubblico con il Televoto, dalla Giuria della Sala Stampa, Tv e Web e dalla Giuria delle Radio, sempre con peso rispettivamente del 34, 33 e 33% sul risultato complessivo della votazione.
Nella finalissima della quinta serata (il sabato) verranno dapprima eseguite nuovamente le 24 canzoni in gara, che saranno votate dalle 3 Giurie ancora una volta con un peso di Televoto 34%, Giuria della Sala Stampa, Tv e Web 33 e Giuria delle Radio 33%.
Il risultato di questa votazione sarà sommato a quello delle votazioni nella Prima Serata e al risultato congiunto delle votazioni nella Seconda e Terza Serata, al fine di determinare una media percentuale delle votazioni e quindi una classifica delle 24 canzoni/Artisti in gara.
Le canzoni/Artisti nelle prime 5 posizioni in classifica verranno comunicate senza ordine di piazzamento.
Dopodichè, riproposizione delle 5 canzoni finaliste e nuova votazione – con stesse modalità per le tre Giurie. Il risultato di questa nuova votazione in serata sarà sommato al risultato complessivo delle precedenti votazioni (Prima Serata, Seconda e Terza Serata, Quinta Serata), così come risultante nella classifica generale parziale stilata in Serata, al fine di determinare una nuova media percentuale delle votazioni riferite alle 5 canzoni/Artisti e quindi una classifica finale delle stesse 5 canzoni/Artisti, così da incoronare il vincitore della 75ª edizione del Festival della Canzone Italiana.
Queste alcune delle più rilevanti novità del regolamento di Carlo Conti, che non cambia la sua filosofia: la musica, le canzoni al centro dello spettacolo e la ricerca di talenti, in un dinamico e divertente show televisivo.
Lo slogan dei festival resta lo stesso: “Tutti cantano Sanremo!”.

– Foto: Ufficio stampa Rai –

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Alla Mostra del cinema di Venezia il corto 3D su Willy Monteiro Duarte

VENEZIA (ITALPRESS) – Willy Monteiro Duarte aveva 21 anni, faceva il cuoco e difese un amico aggredito dai bulli. Per questo, il 6 settembre del 2020 è stato ucciso a Colleferro (Roma) vittima di un pestaggio razzista: Willy era originario di Capo Verde, isola al largo dell’Africa. La brutalità dell’aggressione ha avuto un forte impatto sull’opinione pubblica italiana, tanto che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli ha conferito alla memoria la Medaglia d’oro al valor civile. Un episodio che adesso è diventato un cortometraggio d’animazione 3D dal titolo “Willy – Different is good”, che sarà presentato il prossimo 31 agosto, alle ore 19, nella “Sala Tropicana” dell’Hotel Excelsior. L’evento è una prima assoluta, inserita nel programma degli happening “fuori concorso” del Festival del Cinema di Venezia. Vi parteciperanno gli studenti di Side Academy, ma anche il corpo docenti (che include Sarah Arduini, vincitrice del premio Oscar per gli effetti speciali nel film Disney “Il libro della giungla”) e professionisti di livello mondiale nell’ambito cinematografico e dei videogame, è atteso anche il direttore artistico del gigante multinazionale tech Ubisoft. Invitata come ospite d’onore dell’evento anche la sorella di Willy, Milena Monteiro. I cinque minuti e mezzo del corto 3D sono stati realizzati con tecnologie pionieristiche in Italia, il direttore artistico è Stefano Siganakis, che è anche il CEO di Side Academy.
Sono state necessarie centomila ore di lavoro, distribuite per esigenze accademiche in un triennio, che hanno impegnato una settantina di studenti. Circa ottomila i frame prodotti dagli animatori di Side Academy, guidati dalla loro insegnante Arduini. Per la produzione, è stato utilizzato in modo innovativo il software “Unreal Engine”di Epic Games. Questo software è il “game engine” di riferimento, da diversi anni, per il mondo dei videogame e ha permesso lo sviluppo di titoli come Fortnite, Cyberpunk 2077, Star Wars Jedi e The Fallen Order. Nello sviluppo del video la storia di Willy rivive attraverso le peripezie di un piccolo alieno, minacciato da bulli, che non vogliono solo umiliarlo, ma anche riprendere con un video il pestaggio per poi diffonderlo sui social. Nasce proprio da questa idea un contrasto tra i “cattivi” destinato a regalare al pubblico l’emozione di un finale sorprendente. L’alta tecnologia impiegata e la trasposizione in un ambiente “cartoon” rendono la storia narrata nel corto emblematica di quella accaduta nella vita reale. Con la differenza che nella fiction le differenze servono a far evolvere la società, e non a creare conflitti. Il progetto di Side Academy giunge così a conclusione dopo esser stato avviato nel 2021. “Già in fase di realizzazione il nostro corto animato ha catalizzato attenzioni mediatiche dovute ai valori culturali, oltre che estetici e tecnologici, di un progetto che speriamo abbia la più ampia diffusione possibile per i valori che trasmette ai ragazzi”, spiega Stefano Siganakis, CEO di Side Academy.
“Questo è solo l’ultimo dei nostri lavori. Side Academy è in vertiginosa espansione e ha come obiettivo per i prossimi tre anni di moltiplicare il numero degli iscritti grazie anche al processo di internazionalizzazione iniziato quest’anno”.
Va ricordato che lo scorso giugno Side Academy si è classificata tra le prime cinque migliori università, college e accademie private del mondo del settore dell’animazione 3D, un concorso a cui partecipano realtà provenienti da oltre 100 nazioni e gestito dalla piattaforma The Rookies. I progetti sono stati valutati da un judging panel di cui fanno parte direttori creativi, technical director e professionisti di società internazionali come Disney, Netflix, Amazon Prime Video, Pixar, Riot Games, Microsoft e Sony.
La serata alla Mostra del Cinema sarà anche l’occasione per la consegna dei Draghi d’Oro, premio giunto alla quarta edizione che gratifica con l’ambita statuetta i migliori studenti dell’academy veronese. Gli allievi arriveranno sul pontile dell’Excelsior. Poi, una volta giunti nella sala “Tropicana”, saranno chiamati a ricevere un premio che è il miglior auspicio possibile per questi visionari 3D del futuro. Lalocation è iconica: ha ospitato tantissime proiezioni e prestigiosi eventi collaterali dell’Hotel Excelsior, è luogo di culto per tanti attori e registi hollywoodiani che ogni anno sfilano nell’adiacente red carpet o approdano nella leggendaria darsena dell’Hotel. Molti degli studenti che saranno premiati, peraltro, hanno già l’opportunità di lavorare nel settore.
Infatti, nel corso del 2025 l’academy veronese ha in programma di procedere a una trentina di nuove assunzioni per gestire l’aumento di richieste generato dai propri corsi.

– Foto: Ufficio stampa PK Communication –

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“De Gasperi e l’intelligence”, a settembre il libro di Mario Caligiuri

ROMA (ITALPRESS) – “Alcide De Gasperi e l’intelligence. Come è stata ricostruita l’Italia”. Questo è il titolo del libro che sarà presente in tutte le librerie già dal mese di settembre.
Lo hanno annunciato, in occasione del settantesimo anniversario della scomparsa dello statista democristiano, il curatore Mario Caligiuri e l’editore Florindo Rubbettino.
Il volume è pubblicato nella collana dedicata all’intelligence dell’Università della Calabria e si inserisce nel contesto degli approfondimenti storici iniziati con Francesco Cossiga (2011) e proseguiti con Aldo Moro (2018), Giulio Andreotti (2021) ed Enrico Mattei (2022).
Il testo contiene saggi di Mario Caligiuri, Giovanni Fasanella, Mimmo Franzinelli, Alessandro Giacone, Paolo Gheda, Virgilio Ilari, Valeria Moroni, Giacomo Pacini e Niccolò Petrelli.
Caligiuri ha ricordato che “De Gasperi è la figura repubblicana più significativa di tutte. E’ lui il presidente della ricostruzione che pone le premesse affinchè l’Italia, dopo una rovinosa guerra perduta, si trasformasse da Paese contadino in una delle principali potenze industriali del mondo”.
Ha poi evidenziato che “pur avviando ricerche negli archivi di Servizi italiani e stranieri, sembra emergere molto poco sui collegamenti diretti tra De Gasperi e l’intelligence. Ma è proprio in questo periodo che vengono compiute scelte decisive per il nostro Paese: la definizione del Trattato di pace, la visione politica atlantica e le premesse della futura Unione Europea. Temi per i quali non è pensabile che il capo del Governo non abbia avuto, direttamente o indirettamente, contatti con i Servizi”.
Per Florindo Rubbettino “Il libro curato da Mario Caligiuri, pubblicato in occasione del Settantesimo anniversario della morte di De Gasperi, rende giustizia al ruolo di grande rilevanza internazionale che questi ha rivestito in uno dei momenti più complessi della storia repubblicana. La nostra Casa Editrice ha dedicato numerose pubblicazioni alla figura dello Statista trentino, compreso il catalogo della mostra dal titolo Un europeo venuto dal futuro, allestita per i 50 anni della sua scomparsa. Questo volume su De Gasperi e l’intelligence rappresenta un tassello importante di questo variegato mosaico”.
Anche il Presidente della Fondazione “Alcide De Gasperi”, Angelino Alfano, ha commentato l’uscita del libro, dichiarando: “De Gasperi è il costruttore dell’Italia repubblicana. L’uomo a cui più si devono le scelte che hanno connotato la direzione di marcia che ha portato pace e prosperità alla nostra Patria e all’Europa. In questo ambito la ricostruzione dell’apparato statuale e della colonna dorsale amministrativa fu centrale anche perchè i suoi otto governi attraversarono la transizione repubblicana portando l’Italia oltre la guerra civile e verso lo sviluppo”.
Nel saggio, gli autori hanno affrontato diverse questioni: l’inevitabilità dell’intelligence nella ricostruzione del Paese dopo la Seconda guerra mondiale, il ruolo del Secret Service britannico verso l’Italia, la guerra dell’informazione del “Candido” contro lo statista italiano,
la politica democristiana dell’intelligence a cavallo tra gli anni Quaranta e Cinquanta, l’attenzione sull’Italia attestata dagli archivi dei Servizi francesi, l’oscillante politica estera di sicurezza nazionale ancorata ai partiti americani, l’interesse costante dell’intelligence statunitense verso il nostro Paese, l’esperienza poco nota del Movimento d’Avanguardia Cattolica Italiano (MACI) che operava come un Servizio segreto e la travagliata nascita del SIFAR, che per decenni ha orientato l’architettura organizzativa dell’intelligence nazionale.
Questi argomenti pongono le basi per ulteriori contributi, al fine di esaminare, senza le lenti deformanti delle ideologie e dei luoghi comuni, la storia politica del nostro Paese, analizzando in modo scientifico il ruolo che l’intelligence ha avuto nelle complesse vicende che si sono susseguite dal secondo dopoguerra in poi.

– Foto: Rubbettino – Caligiuri
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È morto a 88 anni Alain Delon, icona e sex symbol del cinema mondiale

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PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Grave lutto nel mondo del cinema. E’ morto l’attore francese Alain Delon. Aveva 88 anni. Ad annunciare la scomparsa del divo del grande schermo internazionale, malato da tempo, i tre figli Alain Fabien, Anouchka e Anthony, spiegando che il padre “si è spento serenamente nella sua casa di Douchy, con accanto i suoi figli e i suoi familiari”.
Delon era nato a Sceaux, nella regione dell’Île-de-France, l’8 novembre 1935. Scorrendo la sua biografia ci si imbatte, innanzi tutto, in un’infanzia difficile. Alain ha solo 4 anni quando i genitori si separano e lui viene prima affidato a una famiglia adottiva e, poi, mandato i un collegio di suore. È solo il primo di una serie di istituti che cambierà a causa della sua intemperanza. A 14 torna a casa, lasca la scuola e inizia a lavorare nella salumeria del compagno della madre. Anche questa esperienza però non dura a lungo: tre anni dopo si arruola nella marina francese e viene destinato in Indocina, nel Sud-Est asiatico. Nel 1956 torna in Francia dove, per mantenersi, a Parigi svolge i lavori più disparati, dal facchino al cameriere. Riesce ad allontanarsi dai quartieri malfamati che frequenta grazie all’incontro con la giovane attrice Brigitte Auber che lo introduce nel mondo del cinema: il regista Yves Allégret gli offre il suo primo (piccolo) ruolo nel film “Godot” e il fratello del regista, Marc, l’anno successivo lo vuole nel cast di “Fatti bella e taci”. Delon non ha alcuna esperienza di recitazione ma, poco dopo, arriva anche il primo ruolo da protagonista nel film di Pierre Gaspard-Huit “L’amante pura”. Sul set conosce Romy Schneider che sarà la sua compagna per molti anni. I due sono giovani, belli e di successo e diventano la coppia d’oro del cinema. Nel 1959 Delon interpreta per la prima volta uno di quei personaggi belli e dannati che hanno caratterizzato la sua carriera: avviene nel giallo di René Clément “Delitto in pieno sole”.
L’anno dopo un’altra tappa fondamentale è l’incontro con Luchino Visconti che lo vuole come protagonista del suo film “Rocco e i suoi fratelli”. Il personaggio di Rocco gli regala un successo anche internazionale e dopo “Che gioia vivere” di Clément e “L’eclisse” di Michelangelo Antonioni, l’attore è di nuovo su un set per Visconti, stavolta per “Il gattopardo” nel quale, nei panni del principe Tancredi, strega letteralmente il pubblico femminile. Il ritorno in Francia gli offre la possibilità di recitare con Jean Gabin (in “Colpo grosso al casinò” di Henri Verneuil): Delon lo considera il suo mito e, pur di affiancarlo, si offre di lavorare gratuitamente nonostante la contrarietà dei produttori della Metro-Goldwin-Mayer. Nel frattempo è finita la relazione con la Schneider e l’attore sposa l’attrice Francine Canovas che prenderà il nome di Nathalie Delon e, prima del divorzio avvenuto nel 1969, gli darà il secondo figlio Anthony. Il primo, mai riconosciuto ma adottato da sua madre, è Christian Aaron Boulogne, nato dalla breve relazione con la cantante Nico e morto nel maggio 2023. L’avventura nel cinema prosegue, tra i tanti, con “Il tulipano nero” di Christian Jaque, “Crisantemi per un delitto” di Clément, “Tre passi nel delirio” (nell’episodio diretto da Louis Malle) e “Parigi brucia” sempre di Clément. La vera consacrazione in Francia (e la conseguente rivalità mediatica con Jean Paul Belmondo) arriva, però, nel 1967 quando Jean Pierre Melville lo chiama per il ruolo di protagonista in “Frank Costello faccia d’angelo”. Da questo momento, Delon diventa uno dei volti principali del cosiddetto “polar”, un genere equivalente al nostro poliziesco all’italiana, che lo vede in film come “Il clan dei siciliani” di Verneuil, di nuovo insieme a Jean Gabin. Recita, però, anche in pellicole di altro genere: ad esempio “Addio Jeff” con la compagna Mireille Darc (che gli starà accanto fino al 1983) e “La piscina”, nel quale impone la sua ex compagna Romy Schneider. Nel 1970 “Borsalino” mette insieme Delon e Belmondo e trionfa al botteghino. Lo produce lo stesso Delon con la sua “Adel Productions”. Seguono “I senza nome” di Melville con Gian Maria Volonté e Yves Montand, “Toshiro Mifune” con Charles Bronson, “Sole rosso” con Ursula Andress e “La prima notte di quiete” di Valerio Zurlini. Nel 1973 incide, insieme a Dalida, la canzone “Paroles, paroles”, versione francese di quella cantata da Mina e recitata da Alberto Lupo. Dalla metà degli anni ’70, Delon recita quasi esclusivamente in polizieschi violenti (come “Morte di una carogna”) e produzioni internazionali di scarso rilievo (come “Airport 80”), ad eccezione di “Borsalino & Co” (sequel del precedente, senza Belmondo ma con Riccardo Cucciolla) e “Zorro” di Duccio Tessari. Continua anche l’impegno come produttore con film come “Flic Story” di Jacques Deray con Jean Louis Trintignant. Negli anni ’80 si fa notare in particolare per l’interpretazione in “Nido di spie”, uno dei più alti incassi del cinema sovietico, e per l’esordio nella regia con il film “Per la pelle di un poliziotto” che, oltre a dirigere, scrive, produce e interpreta con Anne Parillaud (la sua futura compagna). Sempre negli stessi anni lo si vede in “Un amore di Swann”, tratto dall’omonima opera di Marcel Proust e con Ornella Muti e Jeremy Irons, e “Notre histoire” di Bertrand Blier (che gli regala l’unico premio César della carriera come migliore attore protagonista). Negli anni che seguono la carriera di Delon imbocca la via discendente: gli unici titoli di rilievo sono “Il ritorno di Casanova”, “Nouvelle Vague” di Jean-Luc Godard e “Uno dei due” di Patrice Leconte (di nuovo al fianco di Belmondo). Nel 1995, però, riceve a Berlino l’Orso d’oro alla carriera. Due anni dopo annuncia di volersi ritirare dalle scene ma, in realtà, si allontana soltanto dal cinema: intensifica, infatti, la sua attività teatrale e, nei primi anni Duemila, arriva in televisione nei panni di Fabio Montale della polizia di Marsiglia. Nel frattempo, dalla nuova relazione con la modella olandese Rosalie van Breemen, nascono i due figli Anouchka e Alain-Fabien. Nel 2005, complice la crisi sentimentale con la van Breemen, Delon rivela alla stampa la sua lotta contro la depressione che lo ha portato sull’orlo del suicidio. Nello stesso anno riceve dal presidente francese Jacques Chirac la Legion d’onore per il contributo all’arte cinematografica mondiale. Nel 2008, contrariamente a quanto annunciato, torna al cinema: è Giulio Cesare in “Asterix alle Olimpiadi”. Continua anche a recitare a teatro e a ricevere riconoscimenti alla carriera tra cui la Palma d’oro onoraria al Festival di Cannes. È il 19 maggio 2019; un mese dopo Delon viene colto da un ictus seguito da un’emorragia cerebrale. Poi il linfoma. Oggi l’addio.

-foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).