Home Spettacoli Pagina 242

Spettacoli

Federculture, 2020 “annus horribilis”: crollata spesa famiglie

0

ROMA (ITALPRESS) – Il mondo della cultura, nonostante i diciotto mesi più difficili che il Paese ricordi dal dopo guerra ad oggi, c’è, conta i danni, ma è pronto a ripartire e ricostruire il proprio futuro. Questa, in estrema sintesi, la fotografia scattata dal 17° Rapporto Annuale Federculture 2021-impresa cultura che non a caso reca come sottotitolo due imperativi: “progettare e ripartire”, presentato questa mattina a Roma presso Palazzo Massimo alla presenza del Ministro della Cultura Dario Franceschini. Lo scenario del 2020 è veramente quello dell'”annus horribilis” che già dodici mesi fa si paventava. Gli indicatori sono tutti negativi: la spesa delle famiglie italiane per cultura e ricreazione crolla a 56 miliardi di euro complessivi (era di oltre 73 miliardi nel 2019), un valore che riporta al 2000, vent’anni fa, quando la stessa voce era appunto di uguale entità. A livello di spesa media mensile il calo registrato è del 26%, la voce di spesa per ricreazione, spettacoli e cultura passa da 127 a 93 euro al mese, con le sotto voci pacchetti vacanza e servizi ricreativi e culturali che perdono rispettivamente il 56,8% e il 37,3%. Non sorprende che siano negativi anche tutti gli indicatori relativi alla partecipazione e fruizione culturale dei cittadini in tutti gli ambiti con diminuzioni a due cifre: tra le più alte i concerti e il teatro -23%, i musei -14%. A queste si sommano le “assenze” di turisti che penalizzano in particolar modo la fruizione museale: i siti statali segnano un -75,6%. Il turismo stesso del resto vede una perdita di 27 miliardi (-61%) in termini di spesa dei turisti stranieri, i cui arrivi scendono da 65 a 16 milioni segnando un -74%. Un quadro netto che Federculture ha voluto approfondire sondando, per il secondo anno consecutivo, gli enti e le imprese della cultura attraverso un’indagine sul campo mirata a far emergere gli impatti della crisi, ma anche le aspettative e le prospettive per la ripresa. I risultati parlano chiaro. La crisi ha colpito e duramente: il 62% delle imprese dichiara impatti sul proprio bilancio fino al 60%, per il 12% l’impatto è anche superiore a questa soglia, con conseguenti ripercussioni anche sull’organizzazione del lavoro, circa il 70% ha fatto ricorso a Cig o Fis, e sulle attività largamente riconvertite al digitale per mantenere la vicinanza almeno virtuale con il pubblico tenuto lontano da chiusure e restrizioni (il 41% dei rispondenti ha avuto una riduzione del pubblico fino al 50%, il 37% tra il 50 e il 75% e il 21% oltre il 75%). Ma gli enti e le aziende culturali riconoscono anche che sono state attuate misure di sostegno al settore e contrasto alla crisi: vi ha fatto ricorso la totalità delle grandi imprese e più dell’80% sia di imprese medio-piccole che medio-grandi. Tra le imprese di piccole dimensioni, il 67% ha beneficiato dei sostegni. E il giudizio sugli stessi è in buona misura positivo: il 54% ha ritenute le misure adeguate seppure rivolte solo a fronteggiare l’emergenza, mentre poco più del 7% le valuta adeguate ma con criteri e procedure di accesso complesse. Il 12% dei rispondenti le considera sufficienti e il 26% insufficienti. Il mondo della cultura, dunque, è pronto e già in fase di ripartenza, ma auspica una nuova fase di azioni decise e certe per favorire la ripresa e migliorare il futuro del settore: più del 70% dei rispondenti ritiene sarebbe opportuno rendere detraibili per i cittadini le spese per i consumi culturali; oltre la metà pensa si dovrebbe estendere la possibilità di utilizzo dell’Art bonus ed investire in formazione, professionalità e competenze, ma sono considerati prioritari anche gli investimenti in innovazione tecnologica e produzione digitale e il rafforzamento di reti di collaborazione territoriale e settoriale. “Il 2020 e, possiamo dire oggi, anche larga parte del 2021 sono stati anni terribili per il mondo della cultura, per tutto il Paese e per tutti noi – ha commentato Andrea Cancellato, presidente di Federculture – La crisi, i suoi effetti, le politiche di rilancio, ci hanno fatto capire che non è più tempo di piccoli passi ma di decisi movimenti e iniziative innovative per la promozione della partecipazione culturale”. “Uno fra questi – ha aggiunto Cancellato – è quello della leva fiscale, da utilizzare in più direzioni: verso il consumo culturale che deve poter essere reso detraibile, e verso una nuova grande committenza pubblica nei confronti delle arti contemporanee, utilizzando in modo innovativo la legge del 2% sulle Opere Pubbliche, da tempo disattesa e per la ripresa della quale molto presto presenteremo una proposta articolata proprio in vista dei grandi investimenti pubblici in campo infrastrutturale previsti dal Recovery Plan”. “Ma ci sono molti altri nodi che devono essere definitivamente sciolti – ha spiegato Cancellato – come il completamento della Riforma del Terzo Settore, soprattutto nella parte fiscale, e l’avvio dell’operatività delle normative e provvidenze a sostegno delle imprese creative e culturali; il tema della ‘governance’ e della managerialità della gestione della cultura, quello del ‘contratto unico per i lavoratori della cultura’. Abbiamo immaginato la cultura come nuovo ‘welfare’ del Pese. Non sarà un’impresa facile ma riguarda tutti. Il nostro impegno sarà totale”.

(ITALPRESS).

Tra norme Covid e grandi film al via il festival di Cannes

0

La sicurezza prima di tutto. Non che a Cannes sui controlli si sia mai andati leggeri, ma per il 74mo Festival del Film che da oggi prende il via sulla Croisette la questione si fa ancora più seria e prioritaria. Perché sotto lo scanner dei controlli passa non solo (non tanto) lo spettro del terrorismo e
degli attentati, ma anche e soprattutto lo spettro, se possibile più inquietante perché ancor più invisibile, del virus che ci ha precipitati da più di un anno in questo incubo pandemico. E allora
eccoci qui tutti sulla Croisette, luogo che più di qualunque altro celebra la visibilità (dei film, delle star) alle prese con l’invisibilità di un ospite di certo non gradito, il virus con tutte le sue varianti. Sicché non basta più l’accredito appeso al collo, ma in mano bisogna stringere il Green Pass a doppia vaccinazione o, quanto meno, l’esito del tampone fatto nelle 48 ore precedenti: nessuno scappa a questa regole, assicura Thierry Fremaux, direttore di questa kermesse rediviva dopo un anno di astinenza forzata: “Tutti devono rispettare le stesse regole, festivaliers, delegazioni dei film, star… Ed è del tutto naturale che sia così!”. Del resto, per mettere tutti nelle condizioni di poterci essere, anche se non hanno ancora la fortuna di avere il QR Code del Green Pass, il festival ha approntato una formidabile macchina sanitaria: un centro che, dietro prenotazione, potrà effettuare sino a 4.000 test nasali o salivari al giorno, garantendo il risultato in non più di sei ore, il tutto gratuitamente. Questo perché senza certificato non si vede un film e al massimo si può andare a zonzo attorno al Palais, ma niente
Montée des Marches, perché anche quei pochi spettatori (numero contingentato) che potranno avvicinarsi al tappeto rosso più celebre del mondo dovranno esibire il loro certificato. E occhio ai selfie, perché nemmeno alle star saranno più concessi: santé oblige… In tutto questo tourbillon di regole di
sicurezza, il Festival di Cannes inizia oggi: appuntamento alle 19.25 al Grand Théâtre Lumière per il gala d’apertura cui seguirà l’ouverture della competizione e della kermesse, affidata all’auteur più esaltante del cinema francese, Leos Carax, che nove anni dopo Holy Motors, torna sulla Croisette con l’attesissimo Annette. In cartellone Adam Driver e Marion Cotillard, per un film girato in inglese che annuncia una storia d’amore sopra le righe, e non solo perché coinvolge due star ma perché ha anche a che fare con la nascita di una bimba molto speciale… È l’inizio di un Concorso che si annuncia movimentato, oltreché ricco, con ben 24 film, tra cui ovviamente grande attesa per alcuni titoli che sono
pronti da un anno e sono stati fermi pur di esordire sulla Croisette. Tra questi c’è anche Tre piani di Nanni Moretti, oltre a Bernadette di Paul Verhoeven e The French Dispatch di Wes Anderson, Ildiko Enyedi (L’histoire de ma femme, che è una coproduzione italiana e conta nel cast anche il nostro Sergio
Rubini) e lo stesso Annette di Carax. La competizione è indubbiamente a livelli altissimi, con autori di assoluto rilievo come, tra gli altri, Apichatpong Weerasethakul (Memoria), Asghar Fahradi (Un Héros),
l’israeliano Nadav Lapid (Le genou d’Ahed), Joachim Trier (Julia), Sean Penn (Flag Day), oltre alla nutrita schiera di francesi: Jacques Audiard (Les Olympiades), François Ozon (Tout s’est bien passé), Bruno Dumont (France), Catherine Corsini (La fracture) e Julia Ducournau (Titane). Senza contare la selezione del Certain Regard, le Proiezioni Speciali e Fuori Concorso, i classici di Cannes Classics, i cortometraggi e le non meno importanti selezioni delle sezioni indipendenti Quinzaine des Réalisateurs, Semaine de la Critique e ACID… Tante le star attese in questi giorni, a iniziare dai big che saranno protagonisti dei “Rendez-vous” del Festival: Jodie Foster, Matt Damon, Isabelle Huppert, Marco Bellocchio e Steve McQueen. Ma ovviamente c’è anche il presidente di giuria, Spike Lee, riconfermato dalla scorsa
edizione mancata, e poi Tilda Swinton, Frances McDormand, Benicio del Toro, Charlotte Rampling, Sophie Marceau, Catherine Deneuve, Lea Seydoux, Louis Garrel, Oliver Stone, Charlotte Gainsbourg,
Kate Winslet. E l’Italia? Il nostro cinema ha un bel posto sulla Croisette, e non solo per la presenza in Concorso di Nanni Moretti, che coi suoi Tre Piani si porta Riccardo Scamarcio, Margherita Buy e Alba Rohrwacher. Grande attesa anche per Marco Bellocchio con il “familiare” Marx può attendere. La compagine
italiana a Cannes è ricca e promettente e conta belle presenze anche nelle sezioni parallele. Attendiamo dunque di vedere nella Quinzaine A Chiara di Jonas Carpignano, Futura documentario inchiesta sui giovani firmato da Pietro Marcello, Francesco Munzi e Alice Rohrwacher, e Re Granchio di Alessio Rigo de Righi e
Matteo Zoppis, oltre a Europa dell’iracheno Haider Rashid. Nella Semaine de la critique c’è invece Piccolo corpo di Laura Samani.
(ITALPRESS).

Mogol “Dedicare a Raffaella Carrà l’Auditorium Rai del Foro Italico”

0

ROMA (ITALPRESS) – Il Presidente SIAE Giulio Rapetti Mogol ha scritto al Presidente Marcello Luigi Foa, all’Ad Fabrizio Salini e al Cda della Rai per proporre di intitolare a Raffaella Carr?icona dello spettacolo e della televisione italiani, l’Auditorium RAI del Foro Italico. “Non devo spendere troppe parole per raccontare cosa ha rappresentato Raffaella Carr?er la televisione nel nostro paese e in particolare per la Rai. Un’eccellenza assoluta che ha dato prestigio all’azienda e al nostro Paese nel mondo. Auspico che questa proposta, sostenuta dai centomila associati SIAE che rappresento, venga accolta con favore” scrive Mogol.
(ITALPRESS).

Carrà, l’addio durerà tre giorni, venerdì i funerali

ROMA (ITALPRESS) – Si svolgeranno venerdì 9 luglio alle 12, a Roma presso la chiesa di Santa Maria in Ara Coeli, sempre su Piazza del Campidoglio, i funerali di Raffaella Carrà. Ma le celebrazioni di addio alla grande signora della Tv e dello spettacolo italiano cominceranno già domani alle 16 con la partenza del corteo funebre da via Nemea 21, dove la Carrà viveva. Il corteo farà diverse tappe, nelle quali si fermerà un minuto per il pubblico saluto all’artista. Prima presso l’Auditorium Rai del Foro Italico (largo Lauro de Bosis), poi gli studi Rai di via Teulada, quindi il Teatro delle Vittorie, la sede Rai di viale Mazzini e infine il Campidoglio, dove alle 18 sarà aperta la camera ardente che si protrarrà fino a mezzanotte. L’ingresso sarà dalla Cordonata e poi, attraverso Piazza del Campidoglio e la scalinata del Vignola, accesso alla Sala Protomoteca. Giovedi 8 luglio la camera ardente sarà aperta dalle ore 08.00 alle 12.00 e poi dalle ore 18.00 a mezzanotte. Il giorno successivo le esequie.
(ITALPRESS).

Morto il regista Paolo Beldì, da “Quelli che il calcio” a Sanremo

ROMA (ITALPRESS) – Addio ad uno dei registi televisivi più noti, Paolo Beldì. Il regista, che avrebbe compiuto 67 anni tra pochi giorni, è stato trovato privo di vita ieri sera nella sua abitazione di Magognino, frazione di Stresa, in provincia di Verbano-Cusio-Ossola. Secondo le prime informazioni Beldì sarebbe morto a causa di un arresto cardiaco. A dare l’allarme un’amica preoccupata del mancato arrivo a un apppuntamento. Il regista infatti era atteso in un circolo per seguire la partita Belgio-Italia. L’amica, visto il ritardo ha lanciato l’allarme e così i soccorritori hanno fatto la brutta sopresa. Nato a Novara nel luglio del 1954 comincia a lavorare nelle tv private al fianco di Enzo Tortora, Walter Chiari e I Gatti di vicolo Miracoli. Poi l’approdo in Mediaset e infine il passaggio in Rai. Sua la regia di trasmissioni cult come “Mi manda Lubrano”, “Svalutation” con Adriano Celentano, “Su la testa” con Paolo Rossi.
Ma la trasmissione che lo renderà famoso al grande pubblico rimane “Quelli che il calcio” nell’epoca di Fabio Fazio, diventando noto anche per la sua fortissima passione per la Fiorentina. In più ha firmato la regia di tre Festival di Sanremo, e di altri show che hanno segnato il ritorno in tv di Adriano Celentano, l’ultimo Rock Economy andato in onda nel 2012 su Canale5.
(ITALPRESS).

Mostre, ad Avezzano le “Sculture a colori” del collettivo Cracking Art

0

ROMA (ITALPRESS) – Dal 9 luglio al 3 ottobre, all’Aia dei Musei di Avezzano giungono le mastodontiche e coloratissime sculture animali firmate dal movimento artistico Cracking Art. Con la mostra Cracking Art. Sculture a colori, la sede espositiva abruzzese si prepara a ospitare per la prima volta un evento unico nel suo genere, animandosi di creature del mondo animale singolari per colori ma anche per dimensioni e composizione.
Amatissime in tutto il mondo, infatti, le opere dei Crackers (così si definiscono gli artisti del collettivo) – traghettando il pubblico in un mondo onirico ma anche carico di significato etico – si caratterizzano non solo per i loro colori fluo e le dimensioni che vanno dal piccolo formato alle taglie XXL, ma anche per il loro processo di realizzazione in materiale sintetico che deriva dalla rigenerazione della plastica che, in questo modo, da materiale considerato usa e getta si fa arte. La plastica, infatti, si trasforma e si rende mezzo di comunicazione: da semplice materiale di uso comune e sostanza potenzialmente nociva per l’ambiente, si modella divenendo elemento decorativo e fonte di ispirazione.
Con l’obiettivo di rendere l’arte fruibile al pubblico più vasto e contribuire al senso civico della società, la mostra – fenomeno d’arte contemporanea tra i più conosciuti a livello globale – è pensata e voluta gratuita, affinché possa essere alla portata di tutti non solo in termini di accessibilità, ma anche perché possa essere interiorizzata, stimolando le reazioni e l’attenzione del singolo e – allo stesso tempo – della collettività verso importanti tematiche di interesse sociale, come la salvaguardia dell’ambiente. Con il patrocinio del Comune di Avezzano, la mostra Cracking Art. Sculture a colori – curata dal collettivo Cracking Art – è promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, ed è realizzata dalla Fondazione Cultura e Arte con il supporto organizzativo di Comediarting e Arthemisia, in collaborazione con l’Aia dei Musei. Animata da chiocciole e tartarughe, elefanti e conigli, orsi e lupi, l’Aia dei Musei di Avezzano si prepara quindi a divenire uno speciale e variopinta Arca di Noè dove protagonisti sono sempre la natura e il rispetto per essa. Il movimento Cracking Art nasce nel 1993 con l’obiettivo di cambiare radicalmente la storia dell’arte attraverso un forte impegno sociale e ambientale che unito all’utilizzo rivoluzionario dei materiali plastici mette in evidenza il rapporto sempre più stretto tra vita naturale e realtà artificiale. Il termine Cracking Art deriva dal verbo inglese “to crack”, che descrive l’atto di incrinarsi, spezzarsi, rompersi, cedere, crollare. Con il nome di cracking catalitico è anche chiamata la reazione chimica che trasforma il petrolio grezzo in plastica: per gli artisti è questo il momento in cui il naturale permuta in artificiale, l’organico in sintetico, ed è tale processo che essi intendono rappresentare attraverso la loro arte. Le opere sono realizzate per sollecitare una riflessione collettiva sui temi dell’effetto antropico sull’ambiente naturale tramite azioni performative coinvolgenti, in cui installazioni fuori scala – come i celebri animali colorati – invadono i luoghi più vari, dagli spazi propriamente deputati all’arte a quelli della vita quotidiana.
(ITALPRESS).

Esce “Toy Boy”, Colapesce e Dimartino con Ornella Vanoni

MILANO (ITALPRESS) – Colapesce e Dimartino, la coppia di cantautori rivelazione dell’anno, tornano con un nuovo sorprendente brano dal titolo “Toy Boy” (42 Records/Numero Uno) insieme a Ornella Vanoni e il regista Luca Guadagnino. Toy Boy è una romantica ed ironica bossanova, scritta da Colapesce, Dimartino insieme ad Ornella Vanoni. Il brano è anche ispirato alle atmosfere di “La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria”, l’album della Vanoni pubblicato nel 1976 – nato dall’unione artistica della cantante milanese con il leggendario poeta brasiliano Vinicius de Moraes e il chitarrista Toquinho – che ha segnato la storia della musica italiana. La traccia è prodotta da Federico Nardelli e Giordano Colombo. Ad accompagnare l’uscita della canzone, il video con la straordinaria regia di Luca Guadagnino che sarà disponibile su Vevo domani dalle ore 14.
Quest’estate i due cantautori saranno live nei principali festival e arene estive italiane. Il tour estivo, organizzato e prodotto da OTR Live, li vedrà protagonisti il prossimo 9 luglio al Festival Dei Due Mondi di Spoleto (PG), il 10 luglio all’Arena della Regina di Cattolica (RN), il 12 luglio al Marostica Summer Festival di Marostica (VI), il 13 luglio al Bike In di Mantova, il 16 luglio al Luce Music Festival di Bitonto (BA), il 18 luglio al Nova di Bologna, il 19 luglio al Moonland Festival di Sarzana (SP), il 21 luglio a Estate Sforzesca di Milano, il 22 luglio al Flowers Festival di Torino, il 25 luglio al No Borders Music Festival di Tarvisio (UD), il 26 e 27 alla Cavea Auditorium Parco della Musica di Roma, il 31 luglio al Parco dei Suoni di Riola Sardo (OR), il 7 agosto al Locus Festival di Fasano (BR), il 21 agosto al Terrasound di Francavilla al Mare (CH), il 28 agosto con la data già sold out di Taormina, il 3 settembre a Settembre Prato E’ Spettacolo di Prato e il 4 settembre al Nosound Fest di Servigliano (FM).
(ITALPRESS).

Alessia Marcuzzi “Lascio Mediaset dopo 25 anni”

MILANO (ITALPRESS) – Alessia Marcuzzi lascia Mediaset. Lo ha annunciato la conduttrice, con un post pubblicato su Instagram. “Voglio essere io a dirvelo, prima che lo leggiate su qualche blog in maniera distorta. Dopo 25 anni in Mediaset – scrive – ho deciso di prendermi un momento per me, perchè non riesco più a immaginarmi nei programmi che mi venivano proposti. E’ per questo motivo – non vi nascondo con grandissima sofferenza – che ho deciso di comunicare all’Editore e all’Azienda di voler andare via, salutandoli con stima e affetto e ringraziandoli per aver avuto fiducia in me tutti questi anni”. “La mia carriera televisiva – si legge – è iniziata proprio lì (Colpo di fulmine, Fuego, Festivalbar, Mai dire Gol, Le Iene, Grande Fratello, l’Isola dei Famosi, Tentation Island), e quindi ringrazierò sempre tutti per la crescita professionale che mi hanno permesso di fare”. “Credo però – conclude Marcuzzi – che questa pandemia, oltre a tutto il male che ha portato, abbia dato a molti di noi la possibilità di guardarci dentro, per capire davvero chi siamo e cosa vogliamo diventare. Io lo sto facendo, e spero di non deludere me stessa e quella che sono”.
(ITALPRESS).