Home Spettacoli Pagina 246

Spettacoli

X Factor conferma la giuria e abolisce le categorie tradizionali

ROMA (ITALPRESS) – Sarà un X Factor con molte novità e una importante conferma: l’edizione 2021 dello show di Sky prodotto da Fremantle, atteso a settembre su Sky e NOW, cambia tutto nella sua struttura portante, oltre al nuovo conduttore appena annunciato Ludovico Tersigni, ma ritrova la giuria, protagonista della precedente edizione. Saranno dunque ancora Emma, Hell Raton, Manuel Agnelli, Mika a sedere al tavolo dei giudici, ma il loro compito quest’anno sarà decisamente rinnovato. L’annuncio arriva oggi con un video in cui i giudici confermano la loro presenza nell’edizione 2021: c’è Emma, una delle voci più amate del panorama musicale italiano, Hell Raton, CEO e direttore creativo di Machete Empire Records e vincitore di XF2020 con Casadilego, Manuel Agnelli, leader degli Afterhours e portavoce di una visione musicale unica e innovativa, e Mika, artista globale che in carriera ha portato i suoi tour in giro per il mondo. Distanti, ancora per poco, ma in attesa di ritrovarsi a breve, annunciano con entusiasmo la novità dell’abolizione della suddivisione in categorie tradizionali. Con loro Ludovico Tersigni, mentre prende le misure con X Factor.
X Factor 2021 cambia: quella italiana è la prima edizione al mondo a dire addio alla storica suddivisione per categorie di sesso, età e formazione musicale (i singoli e le band). I 4 giudici rimarranno mentori di squadre che mai come stavolta saranno eterogenee, composte sia da solisti che da band attraverso una modalità di assegnazione e scelta dei 12 finalisti incentrata esclusivamente sulla proposta musicale e sulla progettualità artistica.
(ITALPRESS).

La canzone “Bella Ciao” diventa un documentario

ROMA (ITALPRESS) – Bella Ciao, la canzone italiana che più ha risuonato nel mondo, diventa un documentario coprodotto da Palomar DOC e Rai Documentari e diretto da Giulia Giapponesi con il titolo Bella Ciao – La storia oltre il mito.
Con oltre un miliardo di visualizzazioni online, Bella Ciao è la canzone italiana più ascoltata nel mondo negli ultimi anni. Come canzone di lotta e resistenza è stata recuperata nell’ultimo quarto di secolo da decine di realtà di protesta, dalla primavera araba alle proteste #occupy Usa e #occupy Mumbai, dalla lotta alla globalizzazione alla lotta ai cambiamenti climatici, dai funerali dei vignettisti di Charles Hebdo alle rivolte in Sudan e ai movimenti di piazza in Libano, in Cile, in Turchia.
Ma è anche diventata un fenomeno tipico della globalizzazione: canzone simbolo della serie Casa di carta, jingle per vendere un prodotto in Messico, musica per promuovere Netflix in Arabia Saudita. Il progetto, primo documentario classificato nel bando sviluppo 2020 della Regione Emilia Romagna, verrà ora presentato ufficialmente a Bio to B, il mercato internazionale di Biografilm Festival dedicato al documentario, allo scopo di trovare partner e network televisivi internazionali. «Tra i tantissimi progetti che ci sono stati proposti abbiamo scelto di produrre Bella Ciao – La storia oltre il mito – dichiara Andrea Romeo, Creative Producer di Palomar DOC – perchè siamo convinti che questa canzone sia patrimonio di tutti e perchè riteniamo che attraverso il film di Giulia Giapponesi si scoprirà la sua portata e l’importanza mondiale». «La storia di “Bella Ciao” è saldamente intrecciata al territorio in cui vivo e in cui sono cresciuta» dichiara la regista Giulia Giapponesi, già apprezzata per il suo “Carracci – La rivoluzione silenziosa”. «Ma il lavoro di ricerca che ho portato avanti in questi anni mi ha permesso di scoprire molti aspetti del percorso della canzone che ancora non conoscevo e che aprono nuovi scenari. Sono molto felice che sia stato scelto dalla Regione Emilia Romagna – conclude – e che Palomar Doc lo produca. Abbiamo archivi straordinari e intervisteremo personaggi di grande livello». “Bella Ciao è il primo di una lunga serie di grandi documentari internazionali che porteranno l’Italia nel mondo e siamo orgogliosi di questa coproduzione di grande prestigio” dichiara Duilio Giammaria, direttore di Rai Documentari.
Bella Ciao – la storia oltre il mito è coprodotto da Palomar DOC, la nuova divisione del gruppo Palomar interamente dedicata ai documentari, e Rai Documentari, nuova divisione RAI diretta da Duilio Giammaria, in collaborazione con IMAGISSIME parte di Mediawan Group, e andrà in onda il 15 dicembre 2021 su RAI 1.
(ITALPRESS).

Ultimo saluto a Carla Fracci a Milano

“Grazia, leggerezza, passione e coraggio”: queste le qualità che don Gianni Zappa, parroco della chiesa di San Marco a Milano, ha ricordato dell’ètoile Carla Fracci, scomparsa giovedì all’età di 84 anni, nel corso dell’omelia ai suoi funerali celebrati questo pomeriggio. Caratteristiche, ha sottolineato Zappa, che Fracci, o ‘Carlina’ per gli amici più intimi, ha “dimostrato fino alla fine”. La danza sui palcoscenici, ha detto il parroco, “è stata la punta espressiva della sua danza interiore” e il suo percorso “arduo e coraggioso, frutto di una grande passione, rigore e disciplina interiore, ma anche espressione di un rapporto mantenuto sempre vivo con le realtà essenziali della vita. La immaginiamo vestita di bianco camminare con il suo passo leggero e la accompagniamo fino alle soglie del Mistero, fino a quel crinale che deve oltrepassare da sola e di là la attende il Signore che la attende con le braccia aperte” ha concluso don Zappa. A dare l’ultimo saluto all’étoile la famiglia, il sindaco di Milano Giuseppe Sala con la fascia tricolore, il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini,il sovrintendente del teatro alla Scala Dominique Meyer e i ballerini dell’accademia, oltre ad amici e gente comune. Davanti alla parrocchia un centinaio di persone hanno atteso l’inizio delle esequie. Tra i presenti anche le étoile Eleonora Abbagnato e Roberto Bolle. Un commosso applauso ha accolto in chiesa la bara coperta di fiori bianchi.
In occasione delle esequie il Sindaco ha proclamato il lutto cittadino, in segno di cordoglio per la sua scomparsa e di partecipazione dell’intera comunità milanese e ha disposto l’esposizione della bandiera civica a mezz’asta nelle sedi comunali.
(ITALPRESS).

Dodi Battaglia compie 70 anni e si regala “Inno alla musica”

0

Il regalo per le settanta candeline, che spegnerà il prossimo 1° giugno, Dodi Battaglia se lo è già fatto: qualche giorno fa è uscito “Inno alla musica”, il suo nuovo album di inediti (con quattordici brani, sia cantati sia strumentali) nonché il primo che lo vede completamente da solo dopo lo scioglimento dei Poooh.
Sì perché la carriera, lunga e fortunata, di Dodi Battaglia (nato a Bologna nel 1951) è legata a doppio filo al gruppo in cui ha militato fin dal 1968. È in quell’anno infatti che, segnalato all’allora paroliere dei Pooh Valerio Negrini, Battaglia entra nel gruppo che è appena rimasto senza chitarrista dopo le dimissioni di Mauro Bertoli. Il periodo di prova per lui, che ha cominciato a studiare la fisarmonica a cinque anni per poi passare alla chitarra, dura solo una settimana. È il periodo, tanto per orientarsi, del successo di “Piccola Katy”.
In breve tempo Battaglia diventa la voce di successi come “Tanta voglia di lei” e “Noi due nel mondo e nell’anima” e inizia a comporre le musiche, compito fino ad allora affidato a Roby Facchinetti. Ma a non passare inosservate sono soprattutto le sue performance con la chitarra tanto che nel 1981, durante il tour di “Buona fortuna”, gli viene assegnato dal giornale tedesco Die Zeitung il premio come miglior chitarrista europeo. È solo uno dei tanti riconoscimenti che gli sono stati attribuiti nella carriera: nel 1986 per la rivista tedesca Stern è, ancora una volta, il miglior chitarrista europeo; nello stesso anno la critica italiana lo sceglie come miglior chitarrista italiano; nel 1987 è il miglior chitarrista pop italiano dell’anno. Ha ricevuto anche due lauree honoris causa e, persino, il titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana (nel 1986 dal presidente Francesco Cossiga).
Nella lunga carriera con i Pooh i successi non si contano così come numerosissime sono le collaborazioni con altri artisti: da Vasco Rossi a Gino Paolo, da Enrico Ruggeri a Marco Masini, da Mia Martini e Riccardo Fogli, Massimo Ranieri e Giorgio Faletti, solo per citarne alcuni. Ha fatto parte anche del gruppo Adelmo e i suoi Sorapis con Zucchero insieme a Zucchero, Maurizio Vandelli, il produttore Fio Zanotti, il manager di Zucchero Michele Torpedine e il bassista dei Nomadi Umberto Maggi. Il gruppo si formò quasi per gioco nell’albergo Sorapis di San Vito di Cadore e sfociò in un album, “Walzer d’un Blues”, e in un tour. Nel 2009 si è riunito a Sanremo per esibirsi con Irene Fornaciari.
A proposito di Sanremo, è da ricordare la vittoria dei Pooh al Festival nel 1990 con il brano “Uomini soli”. Nell’omonimo album, seguito alla kermesse canora, Battaglia ha scritto e interpretato “L’altra donna”, uno dei brani più famosi del gruppo. Nel 2004 ha anche partecipato come autore al 47° Zecchino d’Oro con il brano “Il pianeta Grabov”.
(ITALPRESS).

È morta Carla Fracci, aveva 84 anni

0

MILANO (ITALPRESS) – È morta all’età di 84 anni Carla Fracci, a causa di un tumore che l’aveva colpita già da tempo. Le sue condizioni si erano aggravate negli ultimi giorni. Nata a Milano nel 1936, da padre alpino e madre operaia, Fracci è stata étoile del teatro alla Scala di Milano, dove ha studiato ed esordito, per poi conquistare scena e pubblico dei teatri più importanti del mondo.

Nel 1981 il New York Times la definì prima ballerina assoluta. Dal 1946 studia alla scuola di ballo del Teatro alla Scala con Vera Volkova e altri coreografi, diplomandosi nel 1954. Dopo due anni diviene danzatrice solista, quindi prima ballerina nel 1958. Nel 1964 sposa il regista Beppe Menegatti, dal quale ha avuto un figlio, Francesco. Tra la fine degli anni Cinquanta e durante gli anni Settanta danza con alcune compagnie straniere, quali il London Festival Ballet, il Sadler’s Wells Ballet, ora noto come Royal Ballet, lo Stuttgart Ballet e il Royal Swedish Ballet. Nel 1967 è ospite dell’American Ballet Theatre. La sua notorietà si lega alle interpretazioni di ruoli romantici e drammatici, quali Giselle, La Sylphide, Giulietta, Swanilda, Francesca da Rimini, Medea. Ha danzato con vari ballerini, tra i quali Rudolf Nureyev, Vladimir Vasiliev, Henning Kronstam, Mikhail Baryshnikov, Marinel Stefanescu, Alexander Godunov, Erik Bruhn, Gheorghe Iancu, Roberto Bolle.
Da Giselle danzata con Bruhn viene tratto un film nel 1969. Eugenio Montale le dedicò una poesia, “La danzatrice stanca”, inserita nel Diario del ’71 e del ’72, uscito nel 1973. Alla fine degli anni Ottanta dirige il corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli. Dal novembre del 2000 al luglio del 2010 dirige il corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma. Dal giugno 2009 al 2014 è stata anche assessore alla Cultura della Provincia di Firenze. Il 19 settembre 2020 ha ricevuto il premio alla carriera da parte del Senato.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, profondamente commosso dalla morte di Carla Fracci ne ricorda in una dichiarazione “le straordinarie doti artistiche e umane, che hanno fatto di lei una delle più grandi ballerine classiche dei nostri tempi a livello internazionale. Carla Fracci ha onorato, con la sua eleganza e il suo impegno artistico, frutto di intenso lavoro, il nostro Paese. Esprimo le più sentite condoglianze ai familiari e al mondo della danza, che perde oggi un prezioso e indimenticabile riferimento”.

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha appreso con profonda commozione la notizia della scomparsa di Carla Fracci, etoile della Scala e artista dal talento straordinario. “Ha rappresentato nel mondo l’arte della danza – dichiara il presidente Draghi – esempio di passione per intere generazioni, interprete eccezionale, una grande italiana”.

(ITALPRESS).

Mogol “Carla Fracci rimarrà scolpita nella memoria del Paese”

0

ROMA (ITALPRESS) – “Oggi ci lascia un’artista eccezionale, simbolo nazionale dello spettacolo nella sua forma più leggiadra e caparbia. Ha portato l’Italia a danzare sulle punte nei più grandi teatri del mondo, e contemporaneamente ha reso la danza un’arte alla portata del grande pubblico, raccontandola in televisione”. Così il presidente della Siae, Giulio Rapetti Mogol. “Con i suoi centocinquanta ruoli interpretati, tra i quali l’amata Giselle, Carla Fracci lascia un vuoto incolmabile: la sua figura di donna e di artista rimarrà scolpita per sempre nei nostri occhi e nella memoria del Paese. L’’eterna fanciulla danzante’, come la definì Eugenio Montale, ci ha insegnato come il talento e la costanza, sostenuti da garbo e grazia, possano rendere un essere umano immortale”, conclude Mogol.
(ITALPRESS).

Nastri d’Argento, 7 nomination per Dante e Sibilia

0

Annunciate le candidature dei 75° Nastri D’Argento: 7 nomination a “Le Sorelle Macaluso” di Emma Dante e, nella sezione commedie, a “L’incredibile storia dell’Isola delle Rose” di Sydney Sibilia. “Il massimo delle candidature raggiunte è 7 su 45 film entrati in selezione”, sottolinea la presidente dei Nastri, Laura Delli Colli. “Questo significa che questi film sono stati scelti anche tra le opere prime e tra gli indipendenti che vengono spesso trascurati. Noi amiamo il cinema solo in sala – sottolinea – ma quest’anno era importante pescare anche tra le uscite in piattaforma”. Seguono tra i più candidati “Cosa sarà” di Francesco Bruni con 5 nomination e ben due opere prime, “I predatori” e “Il cattivo poeta”. Cambio di regole per i Nastri nelle fila dei produttori: da quest’anno saranno in corsa insieme a ogni titolo inserito nella categoria del Miglior film, in competizione, segnalati anche nella commedia. Tante le donne candidate anche se non per una imposizione di quote rosa, lo sottolinea con fermezza Laura Delli Colli: “non ci piacciono le quote rosa ma sono almeno 10 le donne, tra registe e sceneggiatrici, in cinquina e questo ci sembra importante perché molte donne sono esordienti all’opera prima”. Annunciata come sorprendente e segno di una attenta considerazione dei Nastri verso i giovani e il loro cinema l’inclusione, all’interno della cinquina del Miglior Film dell’horror di Andrea De Sica “Non mi uccidere”. Ancora giovani alla ribalta, con la candidatura, nella cinquina del Migliore attore non protagonista, di Francesco Patanè che al suo esordio cinematografico in “Il cattivo poeta”, citando le parole della Delli Colli, “ha duettato in maniera professionale con Sergio Castellitto” e per questo meritava di essere incluso tra i “grandi”. Apertura da parte dei Nastri anche alla Tv nella forma di due Tv movie che trovano posto nelle cinquine: “La bambina che non voleva cantare” di Costanza Quatriglio e “Carosello Carosone” di Lucio Pellegrini. A ricordare un po’ il fil rouge che lega le candidature di quest’anno, la vice-direttrice dei Nastri, Fulvia Caprara che approfondisce: “la presenza di film come ‘Il Buco’ in testa e ‘Padrenostro’, segnala storie che hanno ricadute strette con l’attualità di oggi mentre tra le commedie che abbiamo preso in esame, molte affrontano temi che riguardano il sociale e spesso raccontano come cambia il nostro modo di comunicare, come stanno cambiando i rapporti nelle famiglie e come si sta acutizzando la differenza tra le generazioni”. A differenza degli altri anni, dove si è sempre tenuto nella cornice del Teatro Antico di Taormina, la consegna dei Nastri avrà luogo a Roma al Maxxi la sera di martedì 22 giugno. Laura Delli Colli spiega il perchè di questa mancata tappa a Taormina, proprio rivolgendosi alla stampa siciliana, motivando con l’impossibilità di garantire la presenza dei divi: “Cosa avreste detto in Sicilia se fossimo arrivati e non avessimo potuto garantire la presenza di attori, registi e premiati? Il cinema sta lavorando con vincoli che riguardano la sicurezza – spiega – e chi è sul set spesso non ha i permessi per muoversi perché le produzioni invitano chi è sotto contratto a prudenza massima. I rapporti con la Sicilia sono ottimi”.
(ITALPRESS).

Bufera Nazionale Cantanti, si dimette dg Pecchini per episodio sessismo

ROMA (ITALPRESS) – Il “caso Aurora Leone” alla vigilia della Partita del cuore porta alle dimissioni di Gianluca Pecchini, direttore generale della Nazionale Cantanti. Lo annuncia lo stesso Pecchini, autore, secondo quanto riferito da Aurora Leone, delle frasi sessiste rivolte alla componente di The Jackal, allontanata nella cena di ieri perchè donna. “La Nazionale Italiana Cantanti – afferma Pecchini – è amareggiata profondamente e si scusa di quanto accaduto ieri sera durante la cena ad Aurora Leone. La nostra è una storia di 40 anni di inclusione e di solidarietà, periodo nel quale siamo sempre stati in prima linea a sostenere i deboli e i diritti di tutti. Oggi a Torino si gioca una partita importante, ogni 100.000 euro in meno raccolti sono 15 diagnosi in meno e 15 potenziali morti in più. Siamo profondamente addolorati di questo grande equivoco in quanto in 40 anni non ci siamo mai trovati a dover gestire una simile situazione. Per tutte queste motivazioni, io, Gianluca Pecchini, dirigente della Nic, mi assumo la responsabilità di quello che è accaduto dimettendomi dal mio incarico in attesa di parlare personalmente con Aurora Leone. Ci tengo però a sottolineare, a scanso di equivoci, che nessun artista si è reso conto dell’episodio in questione; i presenti si sono accorti di quello che stava accadendo nel momento in cui Aurora e Ciro si sono alzati per andarsene via”.
(ITALPRESS).