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Noel Gallagher star del Concertone del Primo Maggio

ROMA (ITALPRESS) – Promosso da CGIL, CISL e UIL, prodotto e organizzato da iCompany, torna il Concerto del primo maggio di Roma che verrà trasmesso in diretta su Rai3 e Rai Radio2, sabato 1 maggio dalle ore 16.30 alle ore 19.00 e dalle ore 20.00 alle ore 24.00. L’intero evento sarà disponibile anche su RaiPlay, sia in diretta che on demand.
Oltre 6 ore di musica dal vivo, testimonianze e riflessioni per uno show imprevedibile e ricco di colpi di scena che vedrà la Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma come location principale per le esibizioni degli artisti e punterà a premiare al massimo la dimensione live.
“L’Italia Si Cura Con Il Lavoro” è lo slogan che CGIL, CISL e UIL hanno scelto per il Primo Maggio 2021, con il quale intendono affermare che la ripartenza nel nostro Paese è possibile attraverso il lavoro e una campagna vaccinale nazionale diffusa.
Il Concertone ospiterà le riflessioni dei segretari generali dei Sindacati e le testimonianze di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati.
Particolarmente ricca e eterogenea, la line up del Concerto del Primo Maggio 2021 avrà il compito di tratteggiare emozioni e storie di un evento che proverà a raccontare lo stato d’animo di un’intera nazione alle prese con uno dei suoi momenti più difficili di sempre.
Primo Maggio 2021 non sarà dunque solo un concerto, ma una sorta di gala della musica italiana osservata attraverso un grandangolo che proverà a raccontarla in quasi tutti i suoi aspetti. Di seguito la line up: Noel Gallagher, Alex Britti & Flavio Boltro, Après la Classe & Sud Sound System, Balthazar, Edoardo Bennato, Bugo, Chadia Rodriguez ft. Federica Carta, Colapesce Dimartino, Coma_Cose, Enrico Ruggeri, Ermal Meta, Extraliscio, Fabrizio Moro con Vinicio Marchioni e Giacomo Ferrara, Fasma, Fast Animals and Slow Kids & Willie Peyote, Fedez, Folcast, Francesca Michielin, Francesco Renga, Gaia, Ghemon, Gianna Nannini e Claudio Capèo, Ginevra, Gio Evan, il Tre, l’Orchestraccia, La Rappresentante di Lista, Lp, Madame, Mara Sattei, Max Gazzè & The Magical Mystery Band, Michele Bravi, Modena City Ramblers, Motta, Nayt, Noemi, Orchestra multietnica di Arezzo con Magherita Vicario, Piero Pelù, The Zen Circus, Tre Allegri Ragazzi Morti, Vasco Brondi e Wrongonyou.
Sul palco del Concerto 2021 si esibiranno anche Cargo (Roma), Marte Marasco (Milano) e Neno (Torino), ovvero gli artisti vincitori del contest 1MNext, la cui finale si è svolta allo Spazio Rossellini di Roma, Polo Culturale Multidisciplinare Regionale. Tra questi, durante la diretta Rai, verrà proclamato il vincitore assoluto. Sul palco anche il giovane Y-Not, vincitore del contest della campagna sulla sicurezza stradale di Anas “Guida e Basta”.
“#1M2021, è il PRIMO!” valorizzerà la dimensione live, da tempo penalizzata dall’emergenza sanitaria, riportando artisti e maestranze sul palco e rappresentando un momento di snodo tra la realtà che speriamo di lasciarci alle spalle e il futuro che si sta delineando.
(ITALPRESS).

Siae-Bocconi, spettacoli dal vivo -69% nel 2020

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ROMA (ITALPRESS) – “Il 2020 è stato un anno molto difficile per i lavoratori dello spettacolo e gli artisti. Siamo contenti per le riaperture ma la situazione non è completamente risolta, molti fanno fatica a sopravvivere”. Così Giulio Rapetti Mogol, Presidente SIAE in apertura della conferenza stampa “Lo spettacolo nel 2020 tra cambiamenti, accelerazioni e riprese: un’analisi di SIAE e del Centro ASK dell’Università Bocconi”. Il 2020 è stato un anno molto difficile per tutti i settori dello spettacolo dal vivo. Dall’analisi dei cali medi condotta dai ricercatori del gruppo ASK dell’Università Bocconi di Milano sulla base dei dati forniti dall’Osservatorio dello Spettacolo SIAE emerge una contrazione del 69% nel numero di spettacoli, del 72% degli ingressi, del 77% dei ricavi al botteghino e del 76% della spesa del pubblico. Diversi sono i fattori che hanno portato a questi risultati: le politiche di chiusura definite dai diversi DPCM, i numeri ridotti di ingressi dovuti alle misure di distanziamento, il rallentamento delle nuove produzioni in tutte le filiere e naturalmente le reazioni dei singoli, lato domanda e lato offerta. “Gli interventi a sostegno dello Spettacolo e della Cultura continueranno anche con le riaperture parziali”. È intervenuto Dario Franceschini, Ministro della Cultura. “La crisi ci ha consentito di avere un quadro definitivo dei problemi e delle emergenze di questo settore, antecedenti la pandemia. Ci siamo resi conto che negli ultimi anni abbiamo dedicato meno attenzione al presente, al contemporaneo. L’Italia è piena di talenti, dobbiamo sostenere le iniziative dei giovani. L’emergenza sanitaria e le chiusure hanno fatto capire anche a quelli che non consumano cultura abitualmente cosa significa l’Italia a teatri chiusi. Non c’è bellezza senza creatività e cultura. Le risorse importanti contenute nel Recovery Plan ci permetteranno di aiutare tante categorie e settori che prima erano esclusi dai sostegni statali e di creare dei nuovi canali per sviluppare opportunità innovative. Tanta offerta culturale si è trasferita online raggiungendo molte persone. Il digitale -conclude Franceschini- non potrà mai sostituire lo spettacolo dal vivo ma può essere un valido alleato”. La pandemia ha spostato – nell’arco di un anno – il peso del digitale fino all’80% della remunerazione di artisti e editori, rendendo però la posizione per ora insostenibile per molti autori, dati i meccanismi di remunerazione e di incentivo delle piattaforme streaming, che contribuiscono a polarizzare ulteriormente la visibilità e la remunerazione. Un cambiamento di contesto così repentino ha rappresentato anche un’opportunità per lo sviluppo di nuovi generi e l’emergere di nuovi autori. La crisi pandemica ha evidenziato che l’atteggiamento del pubblico e degli operatori si va orientando verso lo sviluppo di modelli ibridi che presuppongono – accanto ad un’offerta culturale in presenza – un’offerta digitale su un numero crescente di piattaforme e con formati in parte in esplorazione. C’è da aspettarsi dunque uno sviluppo strutturale di una strategia multicanale da parte degli operatori e l’emergere di nuovi formati, di nuovi autori e prodotti di punta accanto al consolidamento di generi che utilizzano combinazioni di forme espressive, piattaforme e metodi di pagamento in modi articolati ed originali per soddisfare bisogni di grandi segmenti di pubblico. “Tutta la filiera dello Spettacolo ha sofferto a causa della pandemia ma grazie al lavoro del Ministro Franceschini, i ristori ci hanno permesso di andare avanti. Gli aiuti sono stati importanti ma dobbiamo lavorare per essere pronti alla ripartenza, concepire nuovi modelli di business adatti ai cambiamenti che stiamo fronteggiando, dobbiamo poter cogliere le opportunità del cambiamento”. Ha detto Gaetano Blandini, Direttore Generale SIAE. Lo sviluppo della crisi collegata alla pandemia ha determinato il crollo improvviso dell’offerta e del consumo di spettacolo ed intrattenimento, mostrando una accelerazione dei fenomeni di concentrazione geografica nelle poche settimane di attività. In una prospettiva di graduale riapertura anche delle attività dal vivo, questa è una tendenza che va contrastata per quanto possibile, perché il depauperamento del tessuto culturale a livello locale riduce drasticamente la qualità del capitale sociale da un lato e l’attrattività di un territorio dall’altro. Inoltre, da un punto di vista economico, per chi opera a livello territoriale (sia esso un operatore commerciale, turistico o di servizi) lo spettacolo dal vivo rappresenta un volano prezioso il cui valore nel 2019 era pari a 4.992.083.695 euro. I dati relativi alle temporanee riaperture rivelano la fragilità delle strutture dal vivo e la difficoltà oggettiva a replicare le strategie che hanno funzionato nelle crisi precedenti. In previsione della ripresa delle attività, non sarà perciò sufficiente ritoccare i prezzi al rialzo per compensare il calo dell’occupancy, pena un drastico calo della domanda. “Molti operatori stanno sviluppando progetti multicanale e sperimentando formati di intrattenimento, divulgazione e ricerca. È importante riconoscere, misurare e sostenere lo sforzo imprenditoriale in questi settori così ‘trasversalmente importanti’ per il nostro Paese” ha commentato la Professoressa Paola Dubini. La scommessa, per gli esercenti teatrali e gli organizzatori di concerti, è dunque quella di riuscire ad integrare l’offerta e sviluppare una genuina strategia multicanale: se la performance artistica non può fare a meno del pubblico in sala è anche suggestivo pensare che in un prossimo futuro alcuni grandi eventi possano raggiungere contemporaneamente sia un pubblico presente che un pubblico connesso. “È fondamentale immaginare un futuro anche per lo spettacolo: se c’è un momento in cui si può elaborare un piano industriale per la cultura è questo – ha detto il Direttore Generale SIAE Gaetano Blandini – Lo spettacolo dal vivo ritornerà e non c’è motivo che non ritorni. È irrealistico però pensare che la pandemia sia destinata a non lasciare traccia: bisogna prestare attenzione ai cambiamenti in atto e cercare di cogliere tutte le opportunità offerte da questa nuova situazione per garantire la sostenibilità economica del settore”.
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Riapre mostra Manolo Valdes a Palazzo Cipolla a Roma

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La mostra dell’artista spagnolo Manolo Valdés a Palazzo Cipolla a Roma – prorogata fino all’11 luglio 2021 grazie all’impegno della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, che la promuove, e alla disponibilità della galleria e dei prestatori delle opere – riapre i battenti domani. La mostra, fortemente voluta da Emmanuele Francesco Maria Emanuele, presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, e realizzata da Poema in collaborazione con la Galleria Contini di Venezia, si avvale del supporto organizzativo di Comediarting e Arthemisia, ed è curata da Gabriele Simongini. “Mi auguro davvero che questa ennesima riapertura degli spazi espositivi possa essere finalmente definitiva, e sarò lieto di poter nuovamente accogliere i visitatori a Palazzo Cipolla, nelle più scrupolose condizioni di sicurezza, fino alla prossima estate”, dichiara Emanuele. “Manolo Valdés è un artista eccezionale, troppo a lungo rimasto lontano da Roma, che merita indubbiamente la visita: egli trae spunto dai più celebri capolavori della storia dell’arte per reinterpretarli in maniera assolutamente attuale. Oltre al linguaggio visivo di indubbio impatto, all’attenzione alla materia e alla predilezione per le opere in grande scala, del suo lavoro io apprezzo particolarmente l’attitudine ad attingere in maniera del tutto naturale al repertorio artistico del passato per riproporlo in chiave contemporanea, a conferma della mia convinzione che l’arte è un fluire ininterrotto, un dialogo costante tra le sensibilità artistiche espresse dai protagonisti di ieri e di oggi”, conclude Emanuele. L’esposizione riporta Manolo Valdés nella Capitale dopo ben 25 anni di assenza. E’ formata da circa una settantina di opere – quadri e sculture in legno, marmo, bronzo, alabastro, ottone, acciaio, ferro, alcune delle quali di imponenti dimensioni – provenienti dallo studio dell’artista e da autorevoli collezioni private, che danno conto del percorso creativo di Valdés dai primi anni Ottanta fino a oggi. Lo spazio espositivo di Palazzo Cipolla sarà aperto dal martedì al venerdì, dalle ore 10 alle ore 20, con ultimo ingresso alle ore 19. Il sabato e i festivi, l’ingresso è consentito a mezzo di prenotazione online sulle piattaforme di ticket.it e ticketone.it.
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“Nomadland” trionfa agli Oscar, niente statuette per l’Italia

ROMA (ITALPRESS) – Oscar insoliti ed epocali questi del 2021: storici per date e circostanze, divisi per location (Dolby theatre e Union Station) e distanziamento imposti ma inclusivi ed all’insegna dei primati, delle prime volte soprattutto per quel che riguarda la diversity nell’industria cinematografica, a cominciare dal trionfatore assoluto di questa 93esima edizione appena conclusasi, Nomadland di Chloè Zhao che si porta a casa le tre statuette più importanti: Miglior Film, Miglior Regia e Miglior attrice protagonista a Frances McDormand che raggiunge quota tre Oscar nella sua carriera (4 se si considera quello vinto come produttrice di Nomadland). Colpisce infatti la vittoria prevista di Zhao soprattutto perchè la regista da questa notte si guadagna tre grandi risultati: è la prima donna “di colore” (per dirla come titolato dalla stampa americana) e cinese a vincere un Oscar per la miglior regia e la seconda in assoluto a ottenere questo premio dopo Kathryn Bigelow nel 2010 per The Hurt Locker.
Ringrazia le persone incontrate “down the road – lungo la strada” la regista del film anche Leone d’Oro a Venezia e armata di sneakers e treccine, riflette sulla sua infanzia durante il discorso di ringraziamento: “Ho pensato parecchio ultimamente a come si fa ad andare avanti quando le cose si fanno dure. Per me si torna a qualcosa che ho imparato da piccola, crescendo in Cina: con mio papà imparavo a memoria testi cinesi classici, delle poesie da recitare assieme e ne ricordo una la cui prima frase dice: “Le persone alla nascita sono intrinsecamente buone”. Tutto questo ha avuto molto impatto su di me quando ero piccola – chiarisce – continuo a crederlo anche oggi anche quando può sembrare vero il contrario”.
Serata deludente per l’Italia: a mani vuote il Pinocchio di Matteo Garrone che si vede sottrarre le due statuette di trucco-parrucco e costumi da sotto gli occhi a favore di Ma Rainey’s Black Bottom con Viola Davis. In compenso anche nella categoria trucco un primato: Mia Neal e Jamika Wilson sono ufficialmente le prime donne afroamericane a vincere in questo settore.
Senza statuetta anche Laura Pausini, che non riesce a doppiare il successo ai Golden Globe perdendo l’Oscar andato a H.E.R. con Fight For You da Judas and the Black Messiah.
Le soddisfazioni italiche però sono arrivate ugualmente poichè la cantante ha trionfato nello show pre-Oscar “Oscar in the spotlight” cantando la sua Io, Sì da La vita davanti a sè, dalla terrazza del Museo del Cinema disegnato dal nostro Renzo Piano. Ad accompagnarla al pianoforte nella performance, l’immensa Diane Warren, con cui Laura Pausini ha scritto Io, Sì (I, seen) insieme anche a Niccolò Agliardi. Vestita da Pierpaolo Piccioli per Maison Valentino, sia durante l’esecuzione del brano sia in platea al Dolby Theatre, la cantante ha rappresentato l’Italia con professionalità ed entusiasmo.
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Morta a 81 anni Milva, la pantera di Goro

ROMA (ITALPRESS) – E’ morta all’età di 81 anni, nella sua casa di Milano di via Serbelloni, Maria Ilva Biolcati, in arte Milva.
La cantante e attrice teatrale dai capelli rossi, da tempo era lontana dalle scene, era conosciuta anche con il soprannome di la pantera di Goro, sua città natale. Con oltre 50 anni di carriera tra musica e teatro alle spalle, protagonista della scena musicale degli anni ’70 e oltre 80 milioni di dischi in tutto il mondo, Milva è stata una delle interpreti più intense della canzone italiana. Partecipa al Festival di Sanremo 1961, nel quale arriva terza con “Il mare nel cassetto”. L’anno dopo è seconda con “Tango italiano”, che arriva in prima posizione nella classifica dei 45 giri. Alla fine degli anni Sessanta si avvicina alla recitazione e con Giorgio Strehler si specializza nella rappresentazione del repertorio brechtiano, diventandone la maggiore interprete italiana, nonchè una delle più apprezzate in assoluto in ambito internazionale. Nel 1981 inizia il sodalizio con Franco Battiato con quello che è il più grande successo commerciale della cantante, “Milva e dintorni”. Il brano affidato alla promozione radiofonica è Alexander Platz di cui Milva ne fece un vero e proprio cavallo di battaglia. Nel 1990 partecipa al Festival di Sanremo con il brano “Sono felice”, e nel 1993 con il brano “Uomini Addosso”. L’ultima partecipazione di Milva al festival sanremese avviene nel 2007, con la canzone “The Show Must Go On” di Giorgio Faletti che collabora anche all’album “In territorio nemico”. Insignita l’anno precedente del titolo di Cavaliere della Legion d’Onore, nel 2010, dopo cinquantun anni di carriera, pubblica il terzo album scritto e prodotto per lei da Franco Battiato, intitolato “Non conosco nessun Patrizio” e balzato immediatamente nella top 20 dei dischi più venduti in Italia. Con questo album l’artista annuncia il suo addio alle scene.
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Ficarra e Picone protagonisti della serie “Incastrati”, ciak a Palermo

ROMA (ITALPRESS) – Primo ciak lunedì 26 aprile a Palermo per la nuova serie originale italiana Netflix “Incastrati”, scritta, diretta e interpretata da Salvo Ficarra e Valentino Picone, che per la prima volta si cimentano con la serialità. Prodotta da Attilio De Razza per Tramp Limited, è interamente girata in Sicilia e uscirà il prossimo anno su Netflix in 190 Paesi.
“Incastrati” è una serie comedy in 6 episodi che, attraverso il linguaggio e l’ironia tipici di Ficarra & Picone, racconta, in perfetto stile commedia degli equivoci, una vicenda criminosa.
Al centro della storia due amici che rimangono coinvolti nelle vicende di un omicidio eccellente. Cercando di scappare dalla scena del crimine, i due si mettono sempre più nei guai in un crescendo di eventi che li porterà addirittura a dover fare i conti con la mafia. Nel cast, oltre a Salvo Ficarra (Salvo) e Valentino Picone (Valentino), sono al momento confermati Marianna di Martino (Agata Scalia), Anna Favella (Ester), Tony Sperandeo (Tonino Macaluso), Maurizio Marchetti (Portiere Martorana), Mary Cipolla (Signora Antonietta), Domenico Centamore (Don Lorenzo “Primo Sale”) e Sergio Friscia (Sergione).
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I musei riaprono dal 26/4 anche nel fine settimana su prenotazione

ROMA (ITALPRESS) – Dal 26 aprile riaprono i musei nelle zone gialle secondo i protocolli di sicurezza già adottati prima dell’ultima chiusura. Le visite sono disciplinate secondo le modalità indicate nei siti web istituzionali dei singoli istituti, la novità principale riguarda il fine settimana: riaprono su prenotazione online e telefonica (che deve avvenire almeno un giorno prima) le porte di pinacoteche, musei, parchi archeologici, complessi monumentali e mostre.
Dal 26 aprile 2021, in zona gialla gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, live-club e in altri locali o spazi anche all’aperto saranno svolti esclusivamente con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale.
La capienza consentita non può essere superiore al 50 per cento di quella autorizzata fino al massimo di 1.000 spettatori per gli spettacoli all’aperto e a 500 per gli spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala, avendo il Cts recepito le richieste avanzate dal Ministro della Cultura Dario Franceschini per avere una maggiore presenza di pubblico.
Restano sospesi gli spettacoli aperti al pubblico quando non è possibile assicurare il rispetto di tali condizioni. In relazione all’andamento epidemiologico e alle caratteristiche dei siti, si potrà autorizzare la presenza anche di un numero maggiore di spettatori all’aperto, nel rispetto delle indicazioni del Cts e delle linee guida.
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Banfi “Contentissimo per riaperture cinema e teatri”

ROMA (ITALPRESS) – “Sono contentissimo per le riaperture dei cinema e dei teatri”. A parlare a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, è l’attore Lino Banfi. Lunedì lei andrà al cinema o a teatro? “Al cinema”. Sa già che film saranno disponibili? “Non lo so, credo che in questo periodo di pandemia si siano ammucchiati dei film che si stavano girando. Ad esempio io stavo facendo un film, a Bologna, con la regia di Chiara Sani, che si intitola ‘Vecchie Canagliè”. Parlando dei molti premi ricevuti in Carriera, Banfi ha spiegato: “ho tanti premi ma quelli che si usano nel nostro ambiente sono i David di Donatello oppure andare col proprio film a Venezia”. Si sente un pò discriminato dal cinema italiano ‘che contà? “Si, perchè poi non si sa quale sia il cinema che conta o quello che non conta. Si può essere alle prime armi e fare un buon lavoro ed un buon film”. E perchè, a suo avviso, non ha mai vinto un David di Donatello? “Non lo so – ha detto Banfi a Rai Radio1 – ci sarà qualcuno che dice questo si e questo no”.
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