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Spettacoli

Cannes, Spike Lee presidente di giuria

ROMA (ITALPRESS) – Spike Lee sarà il presidente della giuria del festival di Cannes, in occasione della sua 74esima edizione dal 6 al 17 luglio 2021.
“Durante i mesi di incertezza che abbiamo attraversato, Spike Lee non ha mai smesso di incoraggiarci. Questo sostegno sta finalmente arrivando a buon fine e non avremmo potuto sperare in una personalità più potente per tracciare i nostri tempi difficili”, afferma Pierre Lescure, Presidente del Festival.
“Il suo entusiasmo e la sua passione per il cinema ci hanno dato un’enorme carica di energia per preparare il grande Festival che tutti stavano aspettando. La festa sarà fantastica, semplicemente non vediamo l’ora!”, afferma Thierry Frèmaux, Delegato Generale.
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Italia agli Oscar con Pausini e “Pinocchio” di Garrone

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ROMA (ITALPRESS) – Matteo Garrone e Laura Pausini sono i due italiani candidati agli Oscar 2021. Il regista è in lizza per i costumi di Massimo Cantini e per il make-up di Mark Coulier grazie al suo “Pinocchio”, interpretato, tra gli altri, da Roberto Benigni (Geppetto) e Gigi Proietti (Mangiafuoco). La Pausini invece, fresca di vittoria ai Golden Globes, è candidata nella categoria “Best Original Song” ancora con il brano “Io sì/Seen” del film “La vita davanti a sé” di Edoardo Ponti, prodotto da Palomar per Netflix e interpretato da Sophia Loren. «Ancora non ci credo Questa nuova nomination stavolta è più travolgente che mai a livello emotivo, perché è molto importante anche per il nostro Paese e per la cultura italiana – ha commentato la Pausini – La canzone e il film sono dedicati alle persone che si sentono perse, abbandonate, senza protezione. Stato d’animo che conosco e che oggi più che mai vive in molte persone a causa della pandemia. Ma la speranza è l’insegnamento che questa canzone e questo film si sono proposti di dare come tema principale. Anche per questo, in maniera particolare, ringrazio l’Academy».
Non c’è stato niente da fare, invece, per Gianfranco Rosi che era entrato nella shortlist dei migliori documentari con “Notturno” ma è rimasto fuori dalle nomination.
Uscendo dall’Italia, ben dieci sono le nomination ottenute dal film in bianco e nero “Mank” (Netflix) sulla vita dello sceneggiatore Herman J. Mankiewicz; corre, tra l’altro, per il miglior regista (David Fincher) e miglior film. A competere come miglior film ci sono anche “The Father” di Florian Zeller, “Judas and the Black Messiah” di Shaka King, “Minari” di Lee Isaac Chung, “Nomadland” di Chloe Zhai, “Promising Young Woman” di Emerald Fennell, “Sound of Metal” di Darius Marder e “Il processo ai Chicago 7” di Aaron Sorkin.
Per quanto riguarda la “Miglior regia”, è da segnalare che per la prima volta nella storia dell’Academy due donne hanno ottenuto la nomination: la prima per “Nomadland” e la seconda per “Promising Young Woman”. Gli altri candidati sono Lee Isaac Chung, Davide Fincher e Thomas Vinterberg (per “Un altro giro”).
La nomination come “Miglior attore protagonista” è andata a Chadwick Boseman, per “Ma Rainey’s Black Bottom” (la candidatura è postuma perché l’attore afroamericano è scomparso nell’agosto 2020), Riz Ahmed (il primo musulmano in corsa agli Oscar) per “Sound of Metal”, Anthony Hopkins per “The Father”, Gary Oldman per “Mank” e Steven Yeun per “Minari”. A contendersi la vittoria nella categoria “Miglior attrice protagonista” sono, invece, Viola Davis per “Le Blues de Ma Rainey”, Andra Day per “Billie Holiday, une affaire d’Etat”, Vanessa Kirby per “Pieces of a Woman”, Frances McDormand per “Nomadland” e Carey Mulligan per “Young Woman”.
Complessivamente, a parte “Mank” che guida la lista con ben dieci nomination, sei sono le nomination conquistate dai seguenti film: “The Father”, “Judas and the Black Messiah”, “Minari”, “Nomadland”, “Sound of Metal”, “The Trial of the Chicago”.
Per la statuetta come “Miglior film straniero” sono, infine, in lizza: “Quo Vadis, Aida?” (Bosnia), “Un altro giro” (Danimarca), “Better Days” (Hong Kong), “Collective” (Romania), “The Man Who Sold His Skin” (Tunisia).
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Beyoncè domina i Grammy, Billie Eilish disco dell’anno

ROMA (ITALPRESS) – Beyoncè domina la 63ma edizione dei Grammy Aaward, gli Oscar della musica, che si sono svolti alla Staples Center, nel cuore di Los Angeles. La cantante ha conquistato quattro premi diventando così la donna più premiata della storia, con 28 riconoscimenti, superando il primato detenuto dalla violinista Alison Krauss con 27 premi. Importante successo anche per la giovane Billie Eilish, che si aggiudica il premio per il miglior disco dell’anno, con “Everything I Wanted”. Beyoncè si è anche aggiudicata la categoria dei video musicali, in coppia con la figlia Blue Ivy Carter di 9 anni, con “Brown Skin Girl”. Altra grande protagonista Taylor Swift, che ha conquistato il premio per l’album dell’anno con “Folklore”, la prima artista donna a ottenere tre vittorie di questo tipo nella sua carriera. Sempre le donne protagoniste di questa edizione particolare causa distanziamento, con Megan Thee Stallion, prima rapper donna a vincere il Grammy come nuova artista. Stallion ha trionfato anche nella sezione miglior performance e miglior canzone rap con “Savage”. A Lady Gaga e Ariana Grande il premio per il miglior duo pop. A Dua Lipa quello per il migliore album di canzoni pop. Tra gli uomini, menzione per James Taylor, che ha vinto il Grammy per il miglior album di pop tradizionale, con “American Standard”.
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Morto Raoul Casadei, il Covid uccide il “Re” del liscio

ROMA (ITALPRESS) – Il re delle balere non c’è più. Raoul Casadaei, l’uomo simbolo delle notti romagnole, la pop star del liscio, il maestro elementare che ha lasciato gessetti e abecedari per la fisarmonica è morto stroncato dal Covid. Ricoverato all’inizio di marzo all’ospedale Bufalini di Cesena, dopo che il coronavirus si è insinuato nel “Recinto”, l’agglomerato di case della famiglia Casadei a Villamarina di Cesenatico, le condizioni del musicista si sono aggravate, fino a stamattina quando Raoul, 84 anni ad agosto, ha perso la sua battaglia. Con lui va via un’era, con lui scompare l’uomo che ha sdoganato il liscio: da genere musicale relegato alle sale da ballo di provincia a canzone popolare.
La musica, Casadei, nato a Gatteo il giorno di ferragosto, ce l’aveva nel sangue: roba di famiglia si direbbe. Un marchio arcifamoso anche oltre i confini romagnoli. Il capostipite della dinastia fu lo zio Secondo, direttore di un’orchestra di liscio. Dapprima gli regala una chitarra, poi gli dona un sogno: quello di diventare musicista. E così bravo che lo zio modifica il nome della sua formazione ribattezzandola Orchestra Secondo e Raoul Casadei. Arrivano gli anni ’70, i più bui della Repubblica. Capisce che l’Italia ha bisogno di spensieratezza, di ritrovarsi nei sabati sera d’inverno a ballare nelle balere di provincia o in estate nelle piste dei lidi. Coniuga la tradizione con la modernità. Sempre fedele alla scuola della canzone italiana, fa di questa danza folk la base per i suoi successi, che sconfinano la Riviera, conquistando la Penisola e non solo. Dal 1973 è prolifico: pubblica brani come “Ciao mare”, “Simpatia”, “La mazurka di periferia”, ma soprattutto porta al successo la canzone simbolo della Casadei family, “Romagna mia”, scritta nel 1954 dallo zio Secondo; così orecchiabile che da inno della Riviera diviene quasi un inno tutto italiano, e il cui testo è conosciuto da Bolzano a Siracusa.
Di recente alcuni parlamentari hanno presentato una proposta di legge per riconoscere la canzone “espressione popolare – vissuta e pur sempre in continua evoluzione rispetto ai diversi momenti storici – dei più alti valori alla base della nascita della nostra Repubblica”. Un successo crescente che lo porteranno a calcare palcoscenici pop come il “Festivalbar, “Un disco per l’estate”, il “Festival di Sanremo”. Presenza quasi fissa in molte trasmissioni tv e non si è fatto mancare neppure una partecipazione ad un reality, l’Isola dei famosi. Nel 2010 il re del liscio passa lo “scettro” al figlio Mirko, decide di stare un po’ più nell’ombra, di acconsentire al cambio generazionale della sua orchestra. Ma rimane comunque un simbolo di un’era, mito delle balere, con quelle sue canzoni che schiacciano l’occhio al valzer, tanto che qualcuno ha osato definirlo lo Strauss della Romagna. Con Casadei va quindi via un pezzo d’Italia, l’ennesimo annientato dal virus.
Numerosi gli attestati di stima e i messaggi di cordoglio giunti subito dopo l’annuncio della sua scomparsa. Per il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini “con lui se ne va uno straordinario personaggio, un compositore che con grande professionalità ha portato in Italia e nel mondo un messaggio musicale profondamente radicato nella tradizione”. Gli fa eco Matteo Salvini: “Con la sua arte e la sua musica ha donato allegria a intere generazioni”. “Il Covid, maledetto – twitta affranto Enrico Letta – si è portato via un grande romagnolo e un grande italiano”. Messaggio di cordoglio pure dal Ministro della Cultura Dario Franceschini: “La musica italiana perde uno straordinario interprete e un autore che ha saputo coniugare tradizione e innovazione in un percorso di grande qualità artistica”.
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Tornano gli Imagine Dragons con due nuove canzoni

MILANO (ITALPRESS) – Gli Imagine Dragons ritornano con due nuove canzoni: “Follow You” e “Cutthroat” – accompagnate da due lyric video. Pubblicate da KidinaKorner/Interscope, le tracce inedite segnano il ritorno della band multiplatino da “Origins”, il disco del 2018. “Follow You”, brano disponibile da oggi per la programmazione radiofonica, è una canzone d’amore prodotta da Joel Little con chitarre lisergiche e arrangiamenti intricati. Dan Reynolds, voce della band, ha scritto il brano durante un momento di svolta del suo matrimonio. Stava per firmare le carte del divorzio quando ha ricevuto un messaggio da sua moglie: la coppia d’apprima postopose il momento della firma di una settimana e poi per sempre. “Cutthroat” è invece un inno punk, una spinta verso la volontà di uccidere il lato critico dentro di se. La band ha registrato il brano prodotto da Rick Rubin agli Shangri-La studio di Malibu.
Gli ultimi anni sono stati complicati per gli Imagine Dragons: alcuni membri della band hanno dovuto lottare contro la perdita di amici cari e famigliari oltre ad altre difficoltà personali. Nel dicembre 2019 Dan Reynolds aveva annunciato di volersi prendere del tempo per occuparsi della sua famiglia e della sua vita personale. Poi è arrivata la pandemia. Ciò nonostante, questo stop ha provocato una rinnovata creatività. “Abbiamo dovuto allontanarci da tutto per poter ritrovare maggiore chiarezza e felicità”, ha spiegato Reynolds.
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Torna Rocco Schiavone, Giallini “Siamo simili”

ROMA (ITALPRESS) – “Ho pensato molte volte a come si concilia l’essere romantico con l’essere cinico e brusco. Io sono un romanticone, Rocco ha tanti punti in comune con me”. Così l’attore Marco Giallini presenta la quarta stagione della serie “Rocco Schiavone”, in onda su Rai2 a partire dal 17 marzo. Il burbero e trasteverino vicequestore Rocco Schiavone, trasposizione televisiva del celebre protagonista delle opere letterarie di Antonio Manzini (Sellerio Editore), torna con due nuove prime serate all’insegna del noir e del poliziesco. Sradicato dall’amata Capitale e trasferito, ormai da tempo, ad Aosta per motivi disciplinari, Schiavone non si è mai davvero ambientato nella città d’adozione. Continua a mal sopportarne il rigido clima e la neve che si ostina ad affrontare con i suoi immancabili loden e Clarks. Sempre tormentato, ma anche emotivamente redento, dal ricordo dell’amata moglie Marina che immagina e rimpiange ogni giorno dalla sua tragica scomparsa. E poi quelle amicizie discutibili, quei vizi non propriamente legali e ortodossi, come i suoi metodi di indagine e il suo linguaggio a dir poco sfrontato, senza limite di turpiloquio e d’intercalare colorito. “A parte la messa in scena, mi sento molto vicino a Schiavone in quanto persona – ha detto Giallini – La pandemia? La vivo male come tutti. I miei figli sono sereni, li vedo abbastanza tranquilli”. Il regista Simone Spada ha invece raccontato alcune curiosità dal set: “Girare è stato molto complicato. Dovevamo girare d’estate e per non tradire una caratteristica di Rocco, ovvero il freddo che lo circonda, pur non avendo la neve abbiamo cercato di portarlo soprattutto nella prima parte a notte e creare un inverno più piovoso che nevoso. E’ stata una grande sfida”. L’universo di Rocco Schiavone va però oltre il personaggio principale interpretato da Giallini e lo scrittore Antonio Manzini ha poi spiegato il lavoro di sviluppo fatto sul contesto che sta intorno al vicequestore. “Secondo me è bello raccontare gli altri personaggi – ha detto Manzini – hanno comunque una loro vita, i loro amori. Confesso che vorrei scrivere un libro di Rocco Schiavone senza omicidio. Le sceneggiature hanno una durata, ma grazie al regista Simone Spada e allo sceneggiatore Maurizio Careddu siamo riusciti comunque a raccontare anche un pò degli altri”. La prima puntata sarà in anteprima su Rai Play da lunedì 15 marzo.
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Su Rai1 arriva “Canzone segreta”, Serena Rossi “Una carezza sul cuore”

ROMA (ITALPRESS) – Con un occhio a “Serata d’onore” e uno a “Carramba, che sorpresa!”, arriva su Raiuno “Canzone segreta”, il nuovo programma del venerdì sera di Raiuno a cavallo tra musica ed emozioni. Il direttore di Raiuno Stefano Coletta ha deciso di affidarlo a Serena Rossi (fresca del successo di “Mina Settembre”) perchè la considera un vero talento (“è un portento, sarebbe fantastica per Sanremo”) e perfetta per “canzone segreta” perchè «ha tante sfumature, si commuove, si emoziona e si diverte a fare le sorprese». Sì perchè saranno proprio le sorprese la chiave del programma che Coletta spiega di avere «voluto subito quando me lo hanno proposto già in tempi di pandemia. Da tempo su Raiuno non veniva dato spazio al genere dell’infotainment, a maggior ragione in un momento in cui dobbiamo stare distanti».
Cinque le prime serate previste per “Canzone segreta”. In ogni puntata sette volti noti (spettacolo, sport e via dicendo) si siederanno (uno alla volta) sulla poltrona bianca, icona del programma, e ciascuno riceverà la sorpresa a lui dedicata, ignaro di ciò che sta per accadere. Tutto accadrà al suono delle prime note della sua “canzone del cuore” che porteranno lui e il pubblico a casa nel mondo dei suoi ricordi, grazie anche a filmati e persone legate alla sua vita.
Nella prima puntata toccherà ci saranno Luca Argentero, Carlo Conti, Veronica Pivetti, Franca Leosini, Marco Tardelli, Cesare Bocci e Virginia Raffaele. Nelle settimane successive sarà la volta, tra gli altri, di Mika, Paola Perego, Marcella Bella e Carolyn Smith: «Si tratta di persone che siamo abituati a vedere per quello che veicolano in tv – osserva Coletta – Vederli in questo spazio di condivisione del loro privato è un’idea molto nuova. Non c’è nulla di artificioso o difficile, è la vita che scorre sullo schermo”. E che ha dato vita al format francese (la cui versione italiana è prodotta in collaborazione con Blu Yazmine) che entusiasma Serena Rossi: «”Canzone segreta” è una carezza sul cuore di cui tutti abbiamo un pò bisogno. E’ un programma in cui mi ritrovo: c’è la musica, ci sono le emozioni, mi nutro di questo. Molti degli ospiti saranno colleghi che sono diventati amici, tutti saremo noi stessi come se non fossimo in uno studio televisivo”. Tra tutti, quello che la incuriosisce di più è Carlo Conti: «E’ un amico, gli voglio bene. Mi incuriosisce emozionarlo perchè è uno che è abituato ad avere sempre il controllo di tutto». Un ultimo commento del direttore è sugli ascolti che, in questo periodo, premiano più la fiction dell’intrattenimento. Colpa della pandemia, sostiene: «La narrazione filmica ha sicuramente un contenuto di evasione maggiore e viene più facilmente incontro al bisogno di evasione del pubblico in questo periodo». I risultati degli show di Raiuno però lo soddisfano, qualcun anche al di là degli ascolti: «”Il cantante mascherato” questa volta ha chiuso poco sotto la prima edizione ma ha portato target che a Raiuno non vediamo mai».
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“Makari”, Gioè giornalista-detective “Raccontiamo la Sicilia”

ROMA (ITALPRESS) – Fresca del successo dell’ultimo Montalbano, da lunedì 15 marzo Raiuno propone “Màkari” la serie che, almeno sulla carta, aspira a sostituire il commissario (finora) più amato della tv. Gli elementi in comune sono tanti: la Sicilia come set, naturale e no, che qui è splendidamente rappresentata da luoghi come la Riserva dello Zingaro; la società di produzione Palomar; la stessa casa editrice, Sellerio, sia per i romanzi di Andrea Camilleri sia per quelli di Gaetano Savatteri da cui “Màkari” è tratta. Ci sono anche le indagini che, però, in questo caso non sono affidate a un poliziotto ma a un giornalista. Saverio Lamanna (Claudio Gioè), infatti, è un giornalista che, in seguito a un banale errore, perde il suo posto di lavoro come portavoce del sottosegretario al ministero dell’Interno e decide di tornare nella sua Sicilia. “Lamanna è un nuovo personaggio cui non faremo fatica ad affezionarci” assicura la direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati. Tornato in Sicilia, Lamanna non si stabilisce a Palermo dove vive suo padre ma a Màkari, nella vecchia casa di vacanza dei genitori. Qui ritrova il vecchio e stravagante amico Peppe Piccionello (Domenico Centamore) e incontra Suleima (Ester Pantano), una giovane che vive e studia a Firenze ed è a Màkari per un lavoro stagionale come cameriera. In questa nuova vita, Saverio decide di assecondare la sua antica vocazione di scrittore cui unisce il pallino delle indagini. “Saverio è un investigatore ma la sua è anche un’indagine su se stesso” spiega Gioè che, per uno strano caso del destino poco prima di interpretarlo aveva fatto la stessa scelta di Lamanna, tornando a vivere a Palermo dopo trent’anni di permanenza nella capitale. E come lui è innamorato della Sicilia: “I romanzi di Savatteri raccontano una Sicilia contemporanea che cerca di affrancarsi da tanti luoghi comuni. Saverio è il traghettatore di questa nuova visione: attraverso i suoi occhi critici scopriremo gioie e dolori, e anche vizi, di quella terra, ma con la speranza di riscoprirne pure gli aspetti romantici. E’ una Sicilia a volte tragicamente uguale a sè stessa ma con la voglia e la capacità di guardare al futuro a testa alta”. Osservando che “Gaetano Savatteri ha saputo raccontare ritualità sociali della Sicilia che conosco, senza fare sconti”, Gioè aggiunge: “Saverio Lamanna è un personaggio che è un invito a nozze per qualsiasi attore. E’ pieno di sfaccettature, divertente e con una storia sentimentale. In più come me è palermitano”.
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