Baby, la hit di Sfera Ebbasta realizzata con J Balvin e scelta come singolo internazionale di Famoso – l’album uscito worldwide per Island Records – conquista oggi la certificazione doppio platino Fimi/GfK. Un traguardo che traccia un’altra grandissima tappa del percorso disegnato da Sfera Ebbasta, destinato a portare la musica italiana dove raramente è arrivata, al consolidamento di un latino gang realmente mondiale. Non a caso il video di Baby è stato in tendenza in 14 paesi su YouTube oltre ad essere entrato stabilmente in classifiche nazionali straniere.
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Sfera Ebbasta, doppio platino per “Baby”
I Maneskin vincono il festival di Sanremo
“Zitti e buoni” dei Maneskin vince il 71° Festival di Sanremo. Per il gruppo, secondo a X Factor nel 2017, la vittoria coincide con l’esordio all’Ariston. Hanno battuto nella terna finale la coppia Francesca Michielin-Fedez, secondi classificati ed Ermal Meta terzo.
Va a Willie Peyote con il brano “Mai dire mai (La locura)” il Premio della Critica Mia Martini – Sezioni Campioni. Colpaesce Dimartino con “Musica Leggerissima”, invece, si aggiudicano il Premio Lucio Dalla, assegnato dalla Sala Stampa Radio-Tv-Web.
La serata, patriotticamente, si è aperta con l’esecuzione dell’inno di Mameli da parte della banda della Marina Militare e ha registrato la rottura del protocollo sulla consegna dei fiori. Amadeus, infatti, li consegna senza guanti alla prima concorrente in gara, Gaia, esclamando: «Ho fatto il tampone un’ora fa così come tutti quelli che sono in teatro». Con Amadeus sul palco l’immancabile Fiorello, che riceve il «Premio di Città di Sanremo», «perché senza di lui il Festival non avrei potuto farlo». «E’ il premio più bello della mia carriera, lo dedico a tutti quelli che hanno lavorato affinché il Festival arrivasse alla quinta puntata. E’ il nostro premio», dice lo showman siciliano che, durante la serata, aveva chiesto un applauso per le maestranze; omaggiato Little Tony, che oggi avrebbe avuto 80 anni, cantando un medley dei suoi pezzi più famosi indossando un giubbotto di pelle rossa con frange oltre a non risparmiare l’ironia. Ricollegandosi alla dichiarazione di Amadeus che ha escluso la possibilità di tornare come direttore artistico e conduttore il prossimo anno, Fiorello ha fatto un in bocca al lupo a chi arriverà il prossimo anno. «Vi auguro che questa platea deve essere piena di gente: là sopra, in mezzo all’orchestra. Ci deve essere tanta gente fuori dall’Ariston, milioni di persone, ospiti internazionali… ma deve andare malissimo. Voglio vedere chi si prende questa patata bollente!», ha detto lo showman rispondendo indirettamente alle polemiche sugli ascolti.
«Mi ha chiamato il ministro della Cultura Franceschini», ha continuato fingendo di dare il numero di telefono del ministro. «Mi ha detto di ricordare che sono i 700 anni dalla morte di Dante. Leggi qualcosa mi ha detto, ma io non leggo, declamo: “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in una selva oscura; l’amor che move il sole e le altre stelle”. Tutto quello che c’è in mezzo ve lo leggete voi perché noi abbiamo 26 cantanti». E’ stato presente tutte le sere anche Achille Lauro che dedica il suo ultimo quadro alla musica classica sulle note di “C’est la vie” e sul finale scopre il petto trafitto da una rosa e sanguinante. Poi, presentandosi sul palco senza abiti di scena, spiega: «C’è gente che usa le parole per fare del male, bisogna farsele scivolare addosso, come aver un impermeabile. Io sto imparando a farlo».
Ibra, fortemente voluto da Amadeus come ospite fisso, nella serata finale compone la sua squadra. E se in attacco mette «Zlatan e Ibra, al centrocampo Fiorello: sarebbe un bravissimo fantasista e il calcio senza fantasia non è bello», non ha dubbi per le retrovie. «In difesa c’è l’orchestra, che ha difeso con i denti la forza della musica». E su Lauro dice: «Avrei voluto fare lo scambio di maglia, ma non si può: lui è sempre nudo». Poi, nell’ultimo suo intervento riassume la sua storia in un monologo. «Perché Zlatan è venuto qui? Perché gli piacciono le sfide, se non fai sfide non cresci. Ho giocato 945 partite e ne ho vinte tante, ma non tutte. Ho vinto 11 scudetti ma ne ho anche perso qualcuno, ho vinto tantissime Coppe e ne ho perse. Sono Zlatan quando vinco e quando perdo. Ho fatto più di 500 gol, ne ho sbagliato qualcuno. Il fallimento non è il contrario del successo, ma una parte del successo. Fare niente è il più grande sbaglio. L’importante è fare ogni giorno la differenza: impegno, dedizione, costanza, concentrazione». Infine ha ringraziato l’Italia, «la mia seconda casa», e regalato la maglia rossonera con nome e numero 21 ad Amadeus e Fiorello.
In tema sportivo arrivano anche Federica Pellegrini e Alberto Tomba che da testimonial di Milano-Cortina 2026 approfittano dell’Ariston per presentare due diversi loghi per l’Olimpiade invernale e lanciare il sondaggio per sceglierne uno. Tante le donne che passano dal palco. C’è un’immensa Ornella Vanoni, che arriva sotto braccio a Fiorello. «Siamo tutti emozionati perché il pubblico c’è lo stesso», esordisce la cantante che rimprovera bonariamente Fiorello perché canta troppo, ringrazia la band e canta con intensità un medley dei suoi successi, da «Una ragione in più» a «Domani è un altro giorno» per concludere con «Un sorriso dentro al pianto», brano dal suo ultimo album “Unica”, con Francesco Gabbani. Passano anche Serena Rossi, prossima conduttrice di «Canzone segreta», che dedica «A te» di Jovanotti ad Amadeus, e Tecla Insolia che, in gara solo un anno fa, è la prossima protagonista di «La bambina che non voleva cantare» su Nada. E c’è pure la giornalista Rai Giovanna Botteri che esordisce con la lettura dei primi versi de «L’anno che verrà» di Lucio Dalla, da lì parte a raccontare da quando un anno fa raccontava dalla Cina, dove è inviata Rai, raccontava la pandemia vista da lontano per concludere con un: «Noi ce la faremo». Ospiti della serata sono stati Umberto Tozzi con un medley delle sue canzoni, Riccardo Fogli, Michele Zarrillo e Paolo Vallesi per Sanremo Story, Dardust e gli Urban Theory.
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Gaudiano è il vincitore dei giovani a Sanremo, show Fiorello e Lauro
SANREMO (ITALPRESS) – Il vincitore del Festival di Sanremo nella categoria Nuove Proposte è Gaudiano con il brano “Polvere da sparo”. Secondo posto per Davide Shorty con “Regina”, terzo per Folcast con “Scopriti”, quarto Wrongonyou con “Lezioni di volo”.
«Dedico questa vittoria a mio padre – dice Gaudiano -, due anni fa è andato via, ma adesso lo sento qui con me».
Fiorello entra in scena all’Ariston con una parrucca anni ’80, sulle note di “Wake Me Up Before You Go”. “Con i baffetti tagliati mi dicono che assomiglio a D’Alema senza baffetti”, scherza. Lo showman entra in un quadro di Achille Lauro con corona di spine, abito tunica nero, rossetto nero. Poi insieme intonano il brano Rolls Royce. Omaggio a “Siamo donne” di Sabrina Salerno e Jo Squillo con Fiorello e Amadeus che, indossando la parrucca, cantano e ballano sulle note di “Siamo donne”. Tornano a esibirsi i big, con Max Gazzè che veste i panni di Salvador Dalì.
Ibra in giacca bianca fa il suo ingresso sul palco nella penultima puntata di Sanremo.
“Come ho fatto ieri sera a convincere il motociclista a darmi un passaggio a Sanremo? E’ stato facile: gli ho detto che, se non mi avesse accompagnato, tu avresti condotto il Festival anche il prossimo anno”. L’attaccante del Milan detta “la regola numero 5” del suo Festival: “C’è troppa gente in campo, rischiamo la squalifica. Lascia solo tamburi e ragazze, gli altri via”. “Ho sentito che mi hai chiamato supereroe -aggiunge – Mi hai sottovalutato”.
A due anni dalla vittoria del Festival, Mahmood sale sul palco del teatro Ariston, proponendo un mix dei suoi brani di successo. Barbara Palombelli, co-conduttrice della quarta serata, dedica il suo monologo alle donne. Beatrice Venezi, giovane direttrice d’orchestra lucchese, è l’altra co-conduttrice. Emma a sorpresa raggiunge Alessandra Amoroso sul palco dell’Ariston per cantare con l’amica “Pezzo di cuore”, il singolo che hanno inciso insieme. Ermal Meta, Willie Peyote, Arisa sono i primi tre big della classifica generale del festival.
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Amadeus “Simona Ventura positiva al Covid, non sarà a Sanremo”
Simona Ventura è positiva al Covid. Lo ha annunciato Amadeus in conferenza stampa a Sanremo: “E’ disperata, ci teneva tanto ad essere qui, purtroppo dobbiamo combattere con cose che non avremmo mai immaginato in passato. Per fortuna sta bene, in bocca al lupo, magari faremo qualcosa insieme in futuro, ti vogliamo bene”. Simona Ventura era attesa per la finale.
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A Sanremo Fiorello ironizza su Zingaretti, cantano Mihajlovic e Ibra
Al Festival di Sanremo è la serata delle cover dedicate alla canzone d’autore italiana e anche quella dell’omaggio a Lucio Dalla che avrebbe compiuto 78 anni. Ad augurare buon compleanno all’autore di «Piazza grande», in apertura della lunghissima diretta, è stato Giuliano Sangiorgi con i Negramaro con la versione non censurata di “4 marzo 1943”, pezzo che 50 anni fa il cantautore bolognese portò proprio a Sanremo.
Una serata che va veloce perché sono 26 i cantanti a salire sul palco e ognuno è protagonista di un piccolo show. E sono più d’uno gli inciampi, da quelli tecnici – con la voce di Neffa, che accompagnava Noemi, fuori sincrono nella prima esibizione – e con il microfono di Fasma che non funziona, a quelli non previsti: Ibrahimovic bloccato dalla fila in autostrada per un incidente che arriva a Sanremo grazie al passaggio di un motociclista. Una serata in cui Fiorello, che incassa il plauso di Vasco Rossi con un messaggio vocale per “Gli scavi sopra”, si fa tagliare i baffetti da Amadeus, «perché questa cosa che mi dicono che somiglio a D’Alema non la sopporto. Ciao D’Alema, torna George (Clooney, ndr)». Fiorello ironizza sulle dimissioni di Nicola Zingaretti da segretario del Pd: “Non e’ un buon momento per me, non è un monologo comico, sono affranto. Sono affrantissimo, mi ero limitato a due battutine su Zingaretti. E lui si dimette, per due battutine. ‘Mi dimetto perche’ qui si parla di poltrone’. E di cosa vuoi che si parli Zingaretti? Mi sento in colpa. C’e’ il Pd, amici del Pd, senza segretario. Il ministro della cultura Franceschini diventa segretario del Pd. Un consiglio per Zingaretti, o ti candidi sindaco di Roma o fai l’opinionista dalla D’Urso”.
E’ la sera di Mihajlovic che racconta la «malattia perfida arrivata all’improvviso» e canta «Io vagabondo» con Fiorello Ibrahimovic. Quella di Donato Grande, bomber della nazionale azzurra di powerchair football, «Sono riuscito a giocare a calcio, a divertirmi e a far divertire», che incontra e passa la palla a Zlatan Ibrahimovic e riceve in regala la sciarpa rossonera. Quella dell’attrice Antonella Ferrari affetta da sclerosi multipla con un pezzo del suo spettacolo. E ancora è la sera dell’appello contro le barriere architettoniche e quella delle spille di alcuni artisti a sostegno della campagna «I diritti sono uno spettacolo: non mettiamoli in pausa» a favore dei lavoratori dello spettacolo.
E’ la sera che porta sul palco accanto ad Amadeus la top model Vittoria Ceretti che, però, si vede poco.
Si vede, invece, Achille Lauro con il suo quadro, il terzo, dedicato al pop di cui sono ospiti Monica Guerritore ed Emma in cui è una statua d’oro tra le colonne di un tempio. Nella lunga serata, in cui il voto tocca ai maestri d’orchestra, a distinguersi sono i Maneskin che con Manuel Agnelli eseguono una potente versione di «Amandoti» dei CCCP. Lo Stato Sociale porta sul palco una delegazione di lavoratori dello spettacolo.
Queste le cover: Aiello con Vegas Jones – Gianna (Rino Gaetano), Annalisa – La musica è finita (Ornella Vanoni), Arisa con Michele Bravi – Quando (Pino Daniele), Bugo con i Pinguini Tattici Nucleari – Un’avventura (Lucio Battisti), Colapesce e Dimartino – Povera patria (Franco Battiato), Coma_Cose con Alberto Radius e Mamakass – Il mio canto libero (Lucio Battisti), Ermal Meta con la Napoli Mandolin Orchestra – Caruso (Lucio Dalla), Extraliscio feat. Davide Toffolo con Peter Pichler – Rosamunda (Gabriella Ferri) Fasma con Nesli – La fine (Nesli), Francesco Renga con Casadilego – Una ragione di più (Ornella Vanoni), Fulminacci con Valerio Lundini e Roy Paci – Penso positivo (Jovanotti), Gaia con Lous And The Yakuza – Mi sono innamorato di te (Luigi Tenco), Ghemon con i Neri Per Caso – Medley Le ragazze, Donne, Acqua e sapone, La canzone del sole, Gio Evan con i cantanti di The Voice Senior – Gli anni (883), Irama – Cyrano (Francesco Guccini), La Rappresentante di Lista con Donatella Rettore – Splendido splendente (Donatella Rettore), Lo Stato Sociale con con Francesco Pannofino ed Emanuela Fanelli “Non è per sempre” (Afterhours), Madame – Prisencolinensinainciusol (Adriano Celentano), Malika Ayane – Insieme a te non ci sto più (Caterina Caselli), Maneskin con Manuel Agnelli – Amandoti (CCCP), Max Gazzè e Trifluoperazina Monstery Band con Daniele Silvestri e The Magical Mistery Band – Del mondo (C.S.I.), Francesca Michielin e Fedez – Medley (Calcutta – Del verde, Daniele Silvestri – Le cose che abbiamo in comune), Noemi con Neffa – Prima di andare via (Neffa), Orietta Berti con Le Deva – Io che amo solo te (Sergio Endrigo), Random con i The Kolors – Ragazzo fortunato (Jovanotti), Willie Peyote con Samuele Bersani – Giudizi universali (Samuele Bersani).
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“Allievi”, docu-serie con gli specializzandi dell’Università Cattolica al Policlinico Gemelli
Una docu-serie tv che vede protagonisti i medici specializzandi della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica che operano all’interno del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS a Roma. È ‘Allievi’, programma di Chiara Salvo in sette puntate, in onda su Tv2000 dal 15 marzo in seconda serata. La docu-serie è stata presentata stamane nell’Aula Brasca del Policlinico Gemelli. Sono intervenuti: Franco Anelli, rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; Rocco Bellantone, preside della Facoltà di Medicina e chirurgia “A. Gemelli”; Filippo Anelli, presidente della Fnomceo Federazione nazionale degli Ordini dei Medici; Vincenzo Morgante, direttore di Tv2000; Diletta Barone, specializzanda in Oncologia medica alla Cattolica; Chiara Salvo, autrice di ‘Allievi’.
In ogni puntata la giornata tipo di tre specializzandi – che si interfacciano con i pazienti e i medici del Gemelli – che frequentano diverse scuole di specializzazione: Oncologia medica, Ginecologia e Ostetricia, Pediatria, Chirurgia Generale, Medicina d’emergenza – urgenza, Ortopedia e traumatologia, Radiodiagnostica, Oftalmologia, Anestesia, rianimazione, terapia intensiva e del dolore, Malattie dell’apparato cardiovascolare, Neurologia, Chirurgia Plastica e Ricostruttiva.
Uno dei giovani medici è sempre in attività nel Pronto Soccorso del Gemelli, in prima fila anche nella lotta al Covid-19.
Il risultato è un racconto corale dell’umanità dei medici e dei malati, la vita quotidiana dei reparti di un grande ospedale, un centro d’eccellenza nazionale, con il carico di emozioni, passioni, trepidazioni, fatiche e speranze.
Dietro ogni giovane medico c’e’ una storia da raccontare: le sue origini, la sua famiglia, la scelta universitaria, lo studio e la vita in ospedale. Dietro un paziente c’e’ anche un’altra storia da raccontare.
Sulla base di una corretta informazione medico-scientifica, l’intreccio e l’abbraccio tra medico e paziente fa di ‘Allievi’ un puzzle di grande umanità: il rapporto medico-paziente è innanzitutto relazione tra persone che lottano, dalla stessa parte, contro la malattia. Saper curare è soprattutto prendersi cura e dare sollievo. Spazio anche ai video o alle foto della cerimonia di laurea, in quanto momento culminante del percorso di studi e porta d’ingresso della professione sul campo.
“Dedizione e umanità verso i malati, accanto al richiamo a un elevato livello di professionalità, – afferma Franco Anelli, rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – esprime assai bene il tratto distintivo e lo speciale valore che l’Università Cattolica promuove tra i propri studenti in ogni grado della formazione alla professione medica. Questa fondamentale ispirazione è stata mirabilmente sintetizzata da Benedetto XVI quando, il 3 maggio del 2012, fece visita alla nostra sede di Roma per i 50 anni della facoltà di Medicina e Chirurgia: «Una Facoltà cattolica di Medicina è luogo dove l’umanesimo trascendente non è slogan retorico, ma regola vissuta della dedizione quotidiana.»; e rappresentata simbolicamente nei fatti dal conferimento della prima laurea honoris causa della nostra Facoltà di Medicina e Chirurgia, trent’anni fa, a Madre Teresa di Calcutta. In tale circostanza, Madre Teresa indicò il modello di umanità al quale ispirare ogni azione di cura: «Io penso che il medico non sia solo un uomo che esercita una professione, ma che egli abbia una vocazione, la vocazione di essere l’amore, la compassione di Dio, nel sanare coloro che soffrono».
«Perché vi sia una buona terapia, è decisivo l’aspetto relazionale», ha sottolineato Papa Francesco nel Suo Messaggio per l’ultima (XXIX) Giornata Mondiale del Malato dello scorso 11 febbraio.
La docu-serie di TV2000, centrando l’attenzione sul rapporto del medico con il paziente e con i familiari, coglie un aspetto cruciale della nostra missione educativa e dell’impegno dei nostri allievi, e perciò anche il nesso che unisce gli anni degli studi e quelli dell’esercizio della professione medica, così come, nello specifico caso del nostro Ateneo, l’attività della Facoltà di Medicina e Chirurgia e quella del nostro Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS; una tensione ideale che riverbera nel modus operandi delle singole persone e innerva l’intera proposta educativa dell’Università Cattolica. Nel corso di quest’anno, reso particolarmente arduo e drammaticamente impegnativo anche dalle inevitabili limitazioni dei contatti diretti tra pazienti, familiari e amici, con l’intento di contenere il dilagare del virus Covid-19, i nostri medici specializzandi hanno avuto modo di esprimere con particolare attenzione e abnegazione il connubio tra professionalità e sensibilità umana, offrendo un contributo inestimabile anche sotto questo delicato profilo. Questi giovani medici sono una risorsa preziosa per la Sanità del nostro Paese e – per il loro entusiasmo e desiderio di crescere – un valore a lungo termine, che travalicando il solo ambito medico, conferisce fiducia all’intera società”.
“Allievi – aggiunge Rocco Bellantone, preside della Facoltà di Medicina e chirurgia ‘A. Gemelli’ della Cattolica – è un osservatorio privilegiato, un laboratorio originale, un’esperienza genuina, senza filtri, una finestra candida sull’attività dei nostri giovani medici. Tv2000 ci ha offerto una grande opportunità per porre l’accento sulla passione, sull’entusiasmo e sulla capacità di risolvere i problemi, legata più all’istinto che all’esperienza clinica. Una bella chance anche per i camici bianchi – attori per verificare e sviluppare le loro capacità comunicative tanto importanti nel lavoro medico.
Il racconto ‘in presa diretta’ dei giovani colleghi consentirà di far emergere tutte le sfumature emozionali del rapporto tra medico – paziente. Nell’entusiasmo del giovane clinico c’è, infatti, tutta la freschezza delle emozioni vissute sul campo che evocano empatia, vicinanza, coinvolgimento, relazione. Questi giovani ci ricordano che l’atto medico ed il lavoro di corsia sono prima di tutto un atto umano. Ed è proprio l’umanità, soprattutto in questo tempo di pandemia che ha reso tutti più vulnerabili, a manifestarsi quale priorità nell’esercizio della professione medica molto più che in passato”.
“La pandemia di Covid ha impartito una doppia lezione, dimostrando che un maggior coinvolgimento degli specializzandi nel Servizio sanitario nazionale è non solo possibile ma auspicabile – dichiara il Presidente della Fnomceo, Filippo Anelli -. Da una parte, essere specializzandi in pandemia ha significato e significa acquisire, sul campo, skill che normalmente si apprendono dopo anni di esperienza. Dall’altra, ha reso evidente che tutto il sistema può giovarsi dell’apporto di questi colleghi, che sono già medici, sebbene debbano continuare la loro formazione, specializzandosi. L’auspicio per il futuro è quindi quello di continuare su questa strada, avvalendosi, per l’erogazione delle prestazioni sanitarie, degli specializzandi, anche negli ospedali di insegnamento”. A tale proposito, sarebbe auspicabile una modifica dei contratti di formazione lavoro dei medici specializzandi e della medicina generale, in modo da consentire un miglior utilizzo dei medici in formazione nei processi assistenziali, riducendone le incompatibilità e rivedendo l’equiparazione del trattamento tributario. Prima di tutto, però, è necessaria una corretta programmazione che azzeri l’imbuto formativo, il collo di bottiglia tra la laurea e la specializzazione, e permetta a tutti i medici laureati di specializzarsi. Chiediamo dunque un intervento normativo che faccia corrispondere a ogni laurea una borsa di specializzazione o un posto al Corso di formazione specifica per la medicina generale”.
“Tv2000 ha creduto fin da subito in questo progetto – sottolinea Vincenzo Morgante, direttore di Tv2000 – nella convinzione che portare al grande pubblico le straordinarie storie di questi specializzandi fosse il giusto riconoscimento del loro servizio al Sistema sanitario nazionale e al Paese. Si cura la malattia ma soprattutto il malato. E il racconto della docu-serie ‘Allievi’ parte proprio da qui. Protagonista è la centralità della persona nell’approccio alle cure. Siamo coscienti di esserci fatti carico di un messaggio di particolare valore. Chi avrà il piacere di vedere questa docu-serie resterà colpito dagli sguardi dei pazienti verso gli specializzandi. Un grazie spesso senza parole ma molto significativo. Emozioni che, siamo convinti, lasceranno il segno in ciascun telespettatore. In questo tempo difficile di pandemia per noi anche questo si identifica con il fare servizio pubblico e portare nelle case degli italiani le storie di questi bravissimi giovani medici e del loro impegno, attraverso un duro e lungo iter di formazione, per dare sollievo ai malati e ai loro familiari”.
“Girare questa docu-serie – spiega Chiara Salvo, autrice di ‘Allievi’ – all’interno del Policlinico Gemelli in un periodo così complesso di emergenza sanitaria, è stata un’esperienza umana e professionale indimenticabile. Tutti noi della troupe abbiamo toccato con mano cosa significhi nel profondo sentire la vocazione del medico e cosa comporti per 12, 13 ore al giorno prendersi cura dei malati. È stato bellissimo lavorare con questi ragazzi, sentire il loro entusiasmo e la loro freschezza. Ma soprattutto vedere come, dalla parte dei pazienti, sia fondamentale essere curati da medici che credono profondamente in questo lavoro, un lavoro con cui possono cambiare il mondo”.
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10 mln telespettatori per 2^ serata Sanremo, Amadeus “Orgoglioso”
SANREMO (ITALPRESS) – La seconda serata del Festival di Sanremo ha ottenuto ieri su Rai1 10 milioni 113 mila telespettatori pari al 41.2% di share, la seconda 3 milioni 966 mila con il 45.7%. Due milioni di spettatori e undici punti di share in meno rispetto all’anno scorso: è questo il dato essenziale degli ascolti. Amadeus, però, non perde la carica. Anzi, si dice “felice e orgoglioso di questo Festival. Quello che stiamo facendo è unico”. Ad avere la colpa maggiore di questa flessione rimane, per il conduttore, l’assenza del pubblico all’Ariston: “Il Festival si può fare senza pubblico e senza eventi esterni ma questo toglie il senso dell’evento. Sanremo è il più grande evento televisivo italiano e lo fa tutta la macchina: la sala stampa, i programmi tv che vengono qui, le radio, le polemiche, le migliaia di persone che arrivano a Sanremo, i cantanti, il pubblico, le signore in prima fila, i politici. Tutto diventa evento, altrimenti sarebbe un meraviglioso programma televisivo che si potrebbe fare ovunque”. Dunque, “i dati mi sorprendono in positivo perchè siamo un mese dopo i tempi consueti e le partite di calcio ci tolgono punti di share. Ieri sera ce ne hanno tolti 4,5%”. Amadeus conclude: “Vedere che dieci milioni di persone guardano Sanremo è quasi commovente. Vuol dire che stiamo facendo servizio pubblico”.
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Sanremo, Elodie e Pausini regalano emozioni
SANREMO (ITALPRESS) – I palloncini sulle sedie colorate e il valletto munito di guanti per la consegna dei fiori sono i primi aggiustamenti della seconda serata del 71° Festival di Sanremo dedicata alla musica italiana nel mondo che si apre all’esterno, con Fiorello in versione angelo nero con ali di piume che entra all’Ariston dove ad accoglierlo oltre ad Amadeus, da ieri – dopo la confessione estortagli da Fiorello – «Patato» per tutti non soltanto per la moglie Giovanna Civitillo. «Ormai appena vedo una piuma impazzisco!», esordisce lo showman siciliano pronto a lanciare la prima frecciata alle tante polemiche. «Il Festival è democrazia totale. Ognuno dice la sua. Ama, sei l’unico che riesce a creare polemiche perché ti sei fatto il segno della croce. Anche il Pd se l’è presa con me per Zingaretti e la D’Urso». E’ solo la prima delle tante battute, gag e istrionerie – tra cui il presunto inedito di Vasco Rossi sugli “umarell”, i vecchietti che guardano i cantieri, dal titolo “Gli scavi sopra” – che, anche in questa serata si mescolano con gli appelli, a cominciare da quello a organizzare «una campagna vaccinale potente perché questo incubo finisca». La casella co-conduttrice della serata è occupata da Elodie, un anno fa in gara con Andromeda, che alla prima uscita, di rosso vestita, perde un orecchino e dice: «Io sono così, faccio anche cose buffe»; alla seconda, invece, è protagonista di un medley che parte con “Tequila e Guaranà” e si conclude con “Soldi”. Il capitolo ospiti, invece, si apre con Laura Pausini appena insignita del Golden Globe per “Io sì (Seen)”: presentata da Fiorello con un mashup tra “Bohemian Rapsody” e “La solitudine”, scende le scale ed emozionata, confessa di «avere la lingua a cammello per aver finito la saliva». Poi, però, la trova cantando a cappella accompagnata dal “beatboxer” Fiorello e il “cubista” Amadeus, “The rythm of the night”. Un omaggio a Ennio Morricone è tributato dal figlio Andrea sul podio a dirigere l’Orchestra di Sanremo, da Nello Salza tromba solista dell’orchestra del compianto Maestro e da Il Volo che stanno lavorando a un progetto per ricordarlo. Gigliola Cinquetti, Fausto Leali e Marcella Bella omaggiano il passato sanremese, mentre Gigi D’Alessio porta all’Ariston “Guagliuni” con i rapper Enzo Dong, Ivan Granatino, Lele Blade, Samuray Jay e Max D’Ambra.
Sul fronte sportivo salgono sul palco l’attaccante della Nazionale azzurra di calcio Cristiana Girelli e Alex Schwazer, il marciatore oro a Pechino 2008 che, dopo essere stato riabilitato dalla giustizia ordinaria, vuole essere giudicato dalla giustizia sportiva e poter iniziare la qualificazione olimpica: «Ho perso un’Olimpiade e diverse gare, non voglio perderne altre». La gara, come in tutti gli ultimi Festival di Sanremo è relegata quasi a un contorno. Ad aprire le esibizioni dei Campioni è Orietta Berti, di ritorno all’Ariston dopo 29 anni dalla sua ultima partecipazione pronta a bacchettare Fiorello che gliene aveva accreditati 19.
Torna sul palco Bugo, senza Morgan, e arriva l’esordiente Gaia, vincitrice di Amici 2020, con il suo ritmo latineggiante.
Con Lo Stato Sociale è subito festa con tanto di spettacolo e scatola di cartone dalla quale, a fine canzone, spunta Lodo Guenzi che lascia la ribalta agli altri del collettivo. Abbaglia il fucsia de La rappresentante di lista, è elegantissima Malika Ayane, sono stranianti gli Extraliscio con Davide Toffolo dei Tre allegri morti, romantico Ermal Meta. Cantano ben oltre la mezzanotte Random, Fulminacci, Willie Peyote e Gio Evan. In ultimo il video di Irama che non può cantare all’Ariston per la positività di due suoi collaboratori ma rimane in gara grazie a una modifica del regolamento accettata da tutti gli altri. Va oltre la mezzanotte anche il secondo quadro di Achille Lauro che ospita Claudio Santamaria e Francesca Barra. Elodie si commuove sul palco quando racconta la sua adolescenza difficile. Al termine della serata la classifica generale che vede in testa Ermal Meta, seguito da Annalisa e Irama.
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