ROMA (ITALPRESS) – “Sono la bambina che non voleva cantare… Pensate se avessi voluto!”. Scherza Nada durante la presentazione del film “La bambina che non voleva cantare” che la regista Costanza Quatriglio ha dedicato alla sua storia raccontata nel romanzo “Il mio cuore umano”. Raiuno lo propone mercoledì 10 marzo in prima serata, subito dopo quel Festival di Sanremo cui lei ha partecipato otto volte, tra il 1969 e il 2019.
“Il mio cuore umanò è stato il mio primo romanzo, parla della mia infanzia, del mondo in cui sono cresciuta e di quello che sono diventata – spiega Nada – L’ho scritto perchè avevo lasciato il mio paese contro la mia volontà e non avevo più avuto modo di sentire le persone con cui ero cresciuta e che mi avevano dato tanto. Però, andando avanti, ho sentito il desiderio di riappacificarmi con loro e fargli arrivare i miei sentimenti. E’ stato un viaggio nella memoria”. Alla presentazione del libro, nel 2008, era presente anche la regista Costanza Quatriglio che se ne è innamorata al punto da volerne fare prima un documentario (presentato al Festival di Locarno e andato in onda su Raitre) e, più di dieci anni dopo, il film che vedremo su Raiuno: “Ho visto il film e mi è piaciuto moltissimo – dice Nada – Costanza ha fatto un lavoro molto importante sui sentimenti e sulla forza che c’è dentro a questa bambina e alle persone che ruotavano intorno a lei. Tutti gli attori sono stati molto bravi e mi hanno emozionato”. A interpretare Viviana, la madre di Nada, è Carolina Crescentini. Tecla Insolia è Nada adolescente (da bambina è interpretata, invece, da Giulietta Rebeggiani).
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“La bambina che non voleva cantare”, su Rai1 il film tv su Nada
Offspring, il 16/4 nuovo album “Let The Bad Times Roll”
NEW YORK (ITALPRESS) – Gli Offspring, insieme dal 1984 e tra i più popolari gruppi punk rock internazionali, hanno annunciato il loro primo album dopo ben 9 anni. La band di Garden Grove, California, da anni lasciava intendere che qualcosa stava bollendo in pentola. Ora la conferma. Il disco è intitolato “Let The Bad Times Roll” e raggiungerà i mercati il prossimo 16 aprile. L’album è il successore di “Days Go By” del 2012, lavoro entrato nella Top 15 statunitense. Tra i brani del nuovo album “In The Hall Of The Mountain King”, “The Opioid Diaries” ed “Hassan Chop”. Appena pubblicato il nuovo singolo apripista, anch’esso intitolato “Let The Bad Times Roll”. Gli Offspring, capitanati dal cantante Brian “Dexter” Holland, hanno venduto più di 36 milioni di dischi.
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Su Rai1 torna il commissario Montalbano in attesa del suo futuro
ROMA (ITALPRESS) – Cosa ne sarà di Montalbano dopo il film che andrà in onda il prossimo 8 marzo su Rai1? “Il metodo Catalanotti”, diretto e interpretato da Luca Zingaretti, sarà davvero l’ultimo film di una collezione che, con l’ultimo, ne ha proposti ben 37? Il produttore Carlo Degli Esposti non si sbilancia: “E passato poco più di un anno dalla scomparsa di Andrea Camilleri e ci siamo detti tutti che è presto per parlarne. Al momento il Covid ci impedisce di tornare sul set con tranquillità. Ci sarà un momento, dopo il Covid, in cui prenderemo una decisione sul futuro. Per ora a me basta dire che Montalbano per me e per tanti è eterno”. E mentre il produttore concorda con i fan della serie (“Certo, non si può lasciare Montalbano innamorato e disperso” dice, accennando alla trama de “Il metodo Catalanotti”), Luca Zingaretti aggiunge: “Da parte mia non c’è alcuna stanchezza, se Andrea Camilleri fosse ancora vivo non staremmo qui a parlarne. Purtroppo i morti sono tre: Andrea Camilleri, il regista Alberto Sironi e lo scenografo Luciano Ricceri. Soprattutto con Sironi e Ricceri eravamo complici, compagni di trincea. Un anno fa avevo detto che non sapevo se avrei avuto voglia di tornare sul set senza i miei punti di riferimento e ora non posso che dire la stessa cosa perchè quest’anno è stato segnato da tante cose ma, soprattutto, il tempo si è fermato e non c’è stato il tempo di elaborare il lutto. Quando la vita avrà ricominciato a correre vedremo, dipende anche da come il pubblico ci seguirà”. Ma in questo film succede qualcosa che non è mai successo prima. “Scopriremo che in Montalbano c’è una crepa. Forse è qualcosa che aspettavamo da un pezzo, Montalbano non è più quello tutto d’un pezzo”, anticipa la direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati. La crepa in questione è una donna, una giovane collega (interpretata da Greta Scarano) per la quale il commissario perderà la testa, derogando alla sua non più eterna devozione per la storica fidanzata Livia: “Montalbano è disposto a tutto pur di poter godere della vicinanza e dell’amore della ragazza – anticipa Zingaretti – In questi vent’anni gli è già capitato di essere indotto in tentazione da altre fanciulle, ma qui succede qualcosa di straordinario: Montalbano viene steso, viene messo in crisi tutto il suo sistema: è disposto a chiedere il congedo e, persino, a licenziarsi e lasciare Livia”. Poi, aggiunge: “Credo che quest’ultimo episodio rimarrà dentro ciascuno di noi forse perchè Camilleri presagendo la sua fine, lo ha infarcito di cose che sembrano una sorta di testamento”.
Come sempre, anche ne “Il metodo Catalanotti” Montalbano avrà accanto i fedelissimi Mimì Augello (Cesare Bocci), Fazio (Peppino Mazzotta), Catarella (Angelo Russo). Ci saranno anche Livia (Sonia Bergamasco) e Antonia (Greta Scarano).
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In libro di Gagliani l’epoca d’oro del jazz di Evans e Miles
Arriva nelle librerie Feltrinelli e su Amazon per le edizioni Lswr, con la grafica di Danilo Stifano, con allegato il relativo 33 giri in vinile, “Note in bianco e nero” di Mam Gagliani: è il monologo sull’unione tra il “genio bianco”, Bill Evans, e la formazione di Miles Davis, il più grande jazzista nero di tutti i tempi. Dopo la rappresentazione dello scorso 15 settembre al Teatro Parenti di Andrèe Ruth Shammah a Milano, ora il testo sarà riproposto da Radio Parenti, l’emittente web del teatro, in attesa di poter richiamare sul palcoscenico l’attore Corrado Tedeschi, con la regia di Marco Rampoldi. Nel 33 giri sono raccolti i brani dell’epoca d’oro del jazz. Mam (diminutivo di Massimo, così lo chiamava da bambino la sorellina) Gagliani, 62 anni, docente universitario e odontoiatra da sempre appassionato di jazz, ha voluto ripercorrere lo straordinario e tempestoso legame tra il grande pianista bianco Bill Evans e il mito di colore Davis. “Il tema che mi ha incuriosito aveva contorni paradossali: alla fine degli anni Cinquanta un nero, il soprannaturale Miles Davis, dominava, professionalmente, un bianco, il genio del piano Bill Evans, nel tempo in cui i bianchi segregavano i neri. Insieme hanno dato vita a capolavori immortali, vivendo in un mondo complicato dove, travolti da droga e alcool, i miti del jazz cadevano, si trascinavano, morivano, gettando al vento il loro talento. Ho usato una metafora letteraria, fingendomi un fotografo che aveva avuto la fortuna di frequentarli. Conobbi, in questo singolare sogno, Bill e, una volta unitosi a Miles, mi fecero assaporare atmosfere irripetibili”, racconta l’autore. (ITALPRESS).
Sanremo, svelati i duetti della terza serata
Giovedì 4 marzo, durante la terza serata del Festival di Sanremo, è prevista l’interpretazione da parte dei 26 artisti della sezione Campioni di una canzone scelta tra i grandi brani della storia della canzone d’autore. Gli artisti, che potranno scegliere di esibirsi da soli oppure insieme ad artisti ospiti italiani o stranieri, verranno votati dai musicisti e dai coristi componenti l’Orchestra del Festival. La media tra le percentuali di voto ottenute dagli Artisti durante la Serata e quelle ottenute dalle canzoni/Artisti in competizione nella sezione Campioni nelle Serate precedenti determinerà una nuova classifica delle suddette 26 canzoni/Artisti nella sezione Campioni.
Ecco i duetti: Aiello Gianna (Rino Gaetano) con Vegas Jones, Annalisa La musica è finita (Ornella Vanoni), Arisa Quando (Pino Daniele), Bugo Un’avventura (Lucio Battisti) feat Pinguini tattici nucleari, Colapesce Dimartino Povera Patria (Franco Battiato), Coma_cose Il mio canto libero (Lucio Battisti) con Alberto Radius e Mamakass, Ermal Meta Caruso (Lucio Dalla) con Napoli mandolin orchestra, Extraliscio feat Davide Toffolo Medley Rosamunda (Gabriella Ferri) con Peter Pichler, Fasma La fine (Nesli) con Nesli, Francesco Renga Una ragione di più (Ornella Vanoni) con Casadilego, Fulminacci Penso positivo (Jovanotti) con Valerio Lundini e Roy Paci, Gaia Mi sono innamorato di te (Luigi Tenco) con Lous and the Yakuza, Ghemon Medley “Le ragazze”, “Donne”, “Acqua e sapone”, “La canzone del sole” con Neri per caso, Gio evan Gli anni (883) con I Cantanti di the voice senior,
Irama Cyrano (Francesco Guccini), La rappresentante di lista Splendido Splendente (Donatella Rettore) con Donatella Rettore, Lo stato sociale Non è per sempre (Afterhours) con Sergio Rubini e i lavoratori dello spettacolo, Madame Prisencolinensinainciusol (Adriano Celentano), Malika Insieme a te non ci sto più (Caterina Caselli), Maneskin Amandoti (CCCP di Giovanni Lindo Ferretti) con Manuel Agnelli, Max Gazzè Del Mondo (Csi di Giovanni Lindo Ferretti) con M.M.B, Francesca Michielin e Fedez Medley (Calcutta – Del Verde, Daniele Silvestri – Le cose che abbiamo in comune), Noemi Prima di andare via (Neffa) con Neffa, Orietta BERTI Io che amo solo te (Sergio Endrigo) con Le Deva, Random Ragazzo fortunato (Jovanotti) con The Kolors, Willie Peyote Giudizi Universali (Samuele Bersani) con Samuele Bersani.
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Claudio Bisio “Sono positivo al Covid, ma sto bene”
ROMA (ITALPRESS) – “Da qualche giorno sono positivo al Covid. Niente di grave, ho solo un pò di tosse fastidiosa, ma sto bene”. Lo dice Claudio Bisio in una storia postata su Instagram. “Dovevo essere a Roma – aggiunge – a presentare un progetto di una serie tv (‘Tutta colpa di Freud’, ndr), ma non ce la farò. Saluto colleghi e regista, a tutti un abbraccio”.
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Mogol “Le parole di Draghi ci riempiono il cuore di speranza”
“Quanto detto ieri in Senato dal Presidente Draghi rispetto alla circostanza che la ripresa delle attività culturali è ancora piu importante della ripresa economica ci riempie il cuore di speranza”. Lo afferma il Presidente SIAE Giulio Rapetti Mogol che aggiunge: “Siamo certi che il Presidente del Consiglio insieme con il Ministro della Cultura Franceschini sosterranno progetti di investimento strategici per rilanciare l’industria culturale. SIAE con i suoi associati e le sue strutture, con un patrimonio di quasi 140 anni di esperienza, è pronta a fare la sua parte e a dare il suo contributo”.
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2020 nero per lo spettacolo, spesa al botteghino -77,6%
ROMA (ITALPRESS) – La crisi pandemica ha messo a dura prova l’intero settore dello spettacolo nell’anno che ci siamo lasciati alle spalle. I primi dati dell’Osservatorio dello Spettacolo SIAE relativi a tutto il 2020 confermano sostanzialmente le tendenze emerse dalle cifre relative al periodo da gennaio a giugno dell’anno scorso, che erano state pubblicate nel mese di novembre: complessivamente gli eventi sono diminuiti del 69,29%, gli ingressi hanno segnato un calo del 72,90%, la spesa al botteghino è scesa del 77,58% mentre la spesa del pubblico ha avuto una riduzione dell’82,24%.
Eppure nei primi due mesi del 2020, quando ancora non era scattata l’emergenza sanitaria, non solo gli eventi spettacolistici erano cresciuti rispetto all’anno precedente del 3,38%, ma si era registrato un aumento degli ingressi del 15,49% grazie ad una grande partecipazione del pubblico, disposto a spendere più di quanto avesse fatto nello stesso periodo dell’anno precedente (+17,23%). Nel periodo dal 1° gennaio al 22 febbraio 2020 hanno riportato il più alto incremento in termini di eventi le mostre (+ 9,51%) ed il cinema (+6,75%), grazie anche all’uscita in sala del film “Tolo Tolo”. I concerti, invece, hanno registrato una timida crescita in termini di offerta (+ 1,21%) ma un forte incremento della spesa al botteghino (+26,54%).
A seguito dell’emergenza coronavirus, da marzo 2020 sono stati chiusi al pubblico tutti i luoghi della cultura e sono stati annullati gli spettacoli di qualsiasi natura, inclusi quelli teatrali e cinematografici. Solo a partire dal mese di maggio sono stati riaperti, a determinate condizioni, i musei e gli altri luoghi della cultura e da giugno 2020 è stato possibile lo svolgimento di spettacoli in sale teatrali, sale da concerto, cinema e in altri spazi, sebbene con una diminuzione della capienza massima. Tuttavia a ottobre 2020, in considerazione dell’andamento dell’epidemia e dell’incremento dei casi sul territorio nazionale, sono state nuovamente introdotte, progressivamente, le stesse limitazioni disposte nei primi mesi dell’anno. Tutto ciò ha determinato gravi perdite per il settore dello spettacolo con pesanti ricadute anche sui livelli occupazionali.
Il 2020, dunque, in termini spettacolistici è un anno impropriamente detto poichè, rispetto al 2019, le giornate sono diminuite del 67%. Durante la ripresa estiva (dal 15 giugno al 25 ottobre), il numero di giornate è pari al 51,9% dello stesso periodo dello scorso anno, segnale che non tutte le attività hanno comunque riaperto le porte dopo il lockdown: nel 2020 sono stati solo 46.724 i locali che hanno organizzato almeno un evento a fronte dei 94.687 del 2019. Nonostante ciò, le riaperture del periodo estivo hanno fatto registrare una repentina risposta in termini di offerta spettacolistica, con un picco massimo degli ingressi nel mese di agosto (6.837.576). Tuttavia agli inizi del mese di settembre alla resistenza dei gestori, che ha fatto mantenere il dato degli eventi in crescita, non ha fatto seguito la stessa reazione da parte del pubblico, con una flessione degli ingressi.
Analizzando i singoli comparti, l’attività cinematografica ha registrato una diminuzione del 70,86% degli ingressi e, parallelamente, un calo della spesa al botteghino del 71,55%. Da sottolineare che nel primo bimestre del 2020 l’attività cinematografica era in crescita rispetto all’anno precedente grazie soprattutto al successo del film di Checco Zalone “Tolo tolo”, che con più di 7.000.000 di spettatori aveva mantenuto alti gli incassi in sala. Il periodo estivo, inoltre, ha segnato una ripresa dell’attività cinematografica che, seguendo il trend generale, è diminuita solo dal mese di ottobre.
Andamento analogo per le cifre dell’attività teatrale che ha perso il 70,71% degli ingressi rispetto al 2019 e ha riportato una riduzione del 78,45% della spesa al botteghino. Insieme al teatro, la musica è la forma artistica che forse più di ogni altra trova la sua ragion d’essere nella presenza. Ancora più consistenti sono infatti le perdite per il settore dei concerti, con una contrazione dell’83,19% degli ingressi a cui corrisponde un crollo dell’89,32% della spesa al botteghino.
La crisi provocata dalla pandemia ha travolto anche lo sport che, a partire da marzo 2020, ha visto la sospensione di eventi e competizioni di ogni ordine e disciplina e successivamente una ripresa graduale delle attività, anche se quasi sempre senza la presenza del pubblico. Di conseguenza, gli ingressi si sono ridotti del 77,50% mentre la spesa al botteghino è diminuita dell’83,96% rispetto al 2019.
Crisi profonda anche per le attività di ballo e concertini a causa dell’emergenza coronavirus che ha cambiato molto gli stili di vita e le abitudini. Nel 2020 gli ingressi si sono ridotti del 78,53% con la spesa al botteghino che è diminuita del 78,03%.
(ITALPRESS) – (SEGUE).
Gli effetti negativi conseguenti all’adozione delle misure di contenimento del Covid-19 si sono fatti sentire anche nel settore delle attrazioni dello spettacolo viaggiante, sebbene in misura più contenuta: -58,75% per gli ingressi e -60,74% per la spesa al botteghino.
Un anno da dimenticare per mostre ed esposizioni, una delle filiere più colpite dalla pandemia, con una riduzione del 77,90% degli ingressi e del 76,70% della spesa al botteghino. Stessa sorte per le attività con pluralità di generi, con gli ingressi a – 66,85% e la spesa al botteghino ridotta del 77,07% rispetto all’anno precedente.
“La crisi epocale determinata dall’emergenza sanitaria e dalle conseguenti misure per contrastarla sta facendo pagare un prezzo altissimo al settore dello spettacolo, di cui fanno parte quei creatori di felicità per la nostra collettività che sono i compositori e gli artisti della musica, del cinema, del teatro e della letteratura nonchè i lavoratori che ne supportano l’attività – ha detto il presidente SIAE Giulio Rapetti Mogol – La diffusione della cultura è essenziale non solo per l’economia italiana ma per la stessa qualità della vita e per questo rappresenta qualcosa di più di uno dei tanti settori da salvare nell’attuale situazione”.
“In un periodo in cui stiamo combattendo una battaglia durissima contro un nemico invisibile i nostri dati somigliano ad un vero e proprio bollettino di guerra. E’ importante capire anche quali conseguenze lascerà questa lunga e difficile fase sulle abitudini delle persone quando sarà possibile tornare alla normalità. Come Società Italiana degli Autori ed Editori è nostro preciso dovere assicurare che venga fatto tutto il possibile affinchè il patrimonio artistico e culturale, che contribuisce sensibilmente alla crescita economica del nostro Paese, riceva la giusta attenzione in termini di strategie, programmazione e sostegno finanziario, per poter ripartire e riprendere il suo sentiero di crescita”, ha commentato il Direttore Generale SIAE Gaetano Blandini.
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