ROMA (ITALPRESS) – E’ morto a 81 anni Gianfranco De Laurentiis, volto storico del giornalismo sportivo e primo direttore della Testata sportiva della Rai. Diventato giornalista professionista, collaborò per qualche tempo con il Corriere della Sera, occupandosi di spettacolo e costume per il settimanale Tribuna Illustrata. Entrato in Rai nel 1972, ha condotto fino al 1994 Eurogol, la rubrica del TG2 sul panorama delle coppe europee di calcio, insieme al collega Giorgio Martino. Nel 1976 entrò nella redazione del neonato TG2. Dal 1987 al 1996 ha condotto Domenica Sprint assieme ad altri colleghi, poi La Domenica sportiva, Pole Position e Dribbling. Per Rai International presentato con Ilaria D’Amico, la trasmissione sportiva La giostra del gol. Lascia la moglie Mirella e i due figli Roberto e Paolo.
Ad annunciare la morte di De Laurentiis è stato Alessandro Antinelli, cronista sportivo Rai: “Il mio primo maestro in Rai è stato Gianfranco De Laurentiis – ha scritto su twitter – Ogni sabato mattina aspettavo il suo giudizio e le sue legnate mentre vedeva i miei pezzi di Dribbling con la sigaretta all’angolo della bocca. Mancherai Gianfranco”.
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Morto Gianfranco De Laurentiis, volto storico dello sport Rai
Alessia Marcuzzi positiva al coronavirus
ROMA (ITALPRESS) – Alessia Marcuzzi questa sera non è potuta essere in studio per condurre l’appuntamento del martedì de Le Iene Show. Il perchè lo ha spiegato lei in collegamento, durante la diretta: “Stamattina sono venuta a sapere che un’amichetta di mia figlia Mia era positiva al Covid, quindi io per precauzione e per la sicurezza della mia famiglia e di tutte le persone che sono con noi, dovendo prendere un treno, ho detto: faccio il test rapido”.
“Noi siamo sempre controllati, ma questa mattina ho detto: ne faccio uno in più perchè voglio essere sicura, devo prendere il treno e mi metto a contatto con un sacco di gente. Tutta la famiglia è risultata negativa, io sono risultata leggermente positiva”. Adesso Alessia è in isolamento: “Ora dovrò fare tutti gli accertamenti: quando avrò notizie vi farò sapere tutto!”.
“Come tutte le settimane, prima di entrare a Mediaset ci controlliamo, e stamattina Alessia è risultata positiva al Covid e la salutiamo da qui, con un grande applauso”. Queste le parole di Nicola Savino all’inizio della diretta. “Diciamo che in questo momento non ha nessun sintomo”.
“Esatto – ci scherza su la Gialappàs Band – prima di sapere l’esito del tampone stava per saltare su un treno da Roma a Milano, quindi la carrozza 3 Economy di Trenitalia è salva!”.
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Le nuove uscite nelle sale
Ha già fatto tanto parlare, prima ancora dell’uscita”, “Lockdown all’italiana” di Enrico Vanzina che adesso affronta il giudizio degli spettatori nelle sale. E chi non gradisce la comicità vanziniana può trovare valide alternative tra le novità della settimana: altri due film italiani, “Il caso Pantani” e “Alessandra”, la rivisitazione di un classico come “La vita straordinaria di David Copperfield”, l’intrigante “Imprevisti digitali” e il thriller “The secret”. I più piccoli gradiranno l’animazione di “Trash” e gli appassionati d’arte il docu “Maledetto Modigliani”. Enrico Vanzina raccoglie ufficialmente il testimone dallo scomparso fratello Carlo per debuttare alla regia. Ma il marchio di fabbrica sembra immutato. Tra cinepanettoni e commedie vacanziere i Vanzina, pur tra qualche caduta di tono, hanno raccontato tanti momenti salienti della recente storia italiana. Quasi inevitabile, quindi, che Enrico sfornasse un “instant movie” sul lockdown nazionale. Ed è fin troppo moraleggiante sostenere che su certi drammi non si può scherzare. Perché tutti, diciamolo sinceramente, ci siamo scambiati in chat vignette umoristiche sul confinamento. Nel film le situazioni paradossali, ma non tanto, sono incarnate da Ezio Greggio, Ricky Memphis, Paola Minaccioni e Martina Stella. La prematura morte del ciclista Marco Pantani suscitò nel 2004 un vastissimo e sincero cordoglio nazionale, lasciando dubbi tuttora irrisolti sulle cause del decesso. Il sottotitolo del film a lui dedicato, “L’omicidio di un campione”, fa capire esplicitamente la posizione del regista Domenico Cioffi, che ricostruisce con un intento da inchiesta sul campo gli ultimi cinque anni dell’esistenza di Pantani. Partendo da quel 1999 quando fu sospettato di doping ed escluso dal Giro d’Italia. Da quel momento iniziò la caduta nel baratro per lo sportivo, interpretato da tre attori (Brenno Placido, Marco Palvetti, Fabrizio Rongione) per sottolineare la sua progressiva decadenza. Tanta musica e tanti sentimenti in “Alessandra – Un grande amore e niente più” di Pasquale Falcone. Amori adolescenziali di ieri e di oggi che si intrecciano con bonari colpi di scena. Due fidanzatini di tanti anni fa che poi si erano lasciati si ritrovano, ormai adulti, a dover gestire gli innamoramenti dei loro rispettivi figli che sembrano rivivere le stesse esperienze. Quasi un “Mamma mia!” all’italiana. E la canzone del titolo, anziché degli Abba, è ovviamente di Peppino Di Capri. Charles Dickens è uno scrittore molto prediletto dai cineasti, perché i suoi romanzi si prestano a fedeli ricostruzioni ma anche ad azzeccate attualizzazioni. Come ha fatto il regista scozzese, ma dalle evidenti origini italiane, Armando Iannucci con “La vita straordinaria di David Copperfield”. Il protagonista, ben interpretato da Dev Patel, agisce nella sua epoca originaria, ma l’acume dell’autore evidenzia un’infinità di agganci con i giorni nostri. Del tutto contemporanee sono le vicende di “Imprevisti digitali”, per la regia di Benoît Delépine e Gustave Kervern. Con tono da commedia vengono seguite tre situazioni scaturite dall’uso di Internet, che in tanti casi reali hanno risvolti drammatici. C’è chi non riesce a ottenere la cancellazione di un proprio filmato intimo che viene diffuso nella rete, c’è chi è vittima di cyberbullismo e chi non riesce a fermare una app che sforna recensioni negative al proprio lavoro. Sembra una lotta impari contro i giganti del web, ma non è detta l’ultima parola. Il cinema tiene sempre viva la memoria sulla tragedia dell’Olocausto, anche attraverso un thriller come “The secret – Le verità nascoste”, diretto da Yuval Adler. Si immagina che non molti anni dopo la fine della seconda guerra mondiale una donna (Noomi Rapace) miracolosamente scampata al campo di concentramento si stia faticosamente ricostruendo una vita serena negli Stati Uniti. Però, d’improvviso, si convince che un suo vicino di casa (Joel Kinnaman) sia un aguzzino nazista che la torturava nel lager. E decide di vendicarsi. Ma nel rapporto a parti invertite tra vittima e carnefice si insinua il dubbio. Nel variopinto universo dell’animazione perfino la spazzatura può diventare protagonista, come dimostra “Trash – La leggenda della piramide magica” di Francesco Dafano e Luca Della Grotta. Ecco quindi che i rifiuti, gettati in discarica e ormai disprezzati, possono invece ritrovarsi in mirabolanti avventure e riuscire a rendersi ancora utili. Nell’anno in cui si celebra il centenario della morte, anche il grande schermo rende omaggio all’arte di Amedeo Modigliani grazie alla regista Valeria Parisi. “Maledetto Modigliani” è un affascinante percorso negli appena 35 anni di vita del geniale pittore, tra la natia Livorno e Parigi, all’insegna di una creatività sorprendente e profetica.
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Pearl Jam, arriva il nuovo brano “Get It Back”
ROMA (ITALPRESS) – Da domenica 11 ottobre sarà disponibile su tutte le piattaforme streaming “Get It Back”, il nuovo brano dei Pearl Jam.
“Get It Back” fa parte della compilation per beneficenza “Good Music to Aver the Collapse of American Democracy”, acquistabile il 2 ottobre per sole 24 ore. Questo progetto discografico contiene registrazioni mai pubblicate, rarità, remix e cover di artisti come i R.E.M., Hailey Williams, My Morning Jacket e molti altri. Tutti i proventi sono stati destinati al Voting Rights Lab, organizzazione politicamente indipendente che ha come obiettivo di diffondere informazioni politiche e legislative per assicurare e difendere i diritti di voto degli americani.
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Nobel per la letteratura a Louise Gluck
Il premio Nobel per la Letteratura è andato alla poetessa Louise Gluck, 77 anni, figura di spicco della letteratura contemporanea americana.
E’ stata premiata, si legge nella motivazione dell’Accademia svedese, “per la sua inconfondibile voce poetica che con austera bellezza rende universale l’esistenza individuale”.
Louise Glück è nata a New York in una famiglia di immigrati ebrei ungheresi ed è cresciuta a Long Island.
Nel corso della sua carriera ha pubblicato dodici antologie di poesie. Nel 1993 ha vinto il Premio Pulitzer per la poesia per la sua collezione The Wild Iris, ottenendo così il primo di una lunga serie di riconoscimenti. Nel 2014 ha vinto il National Book Award per la poesia, mentre nel 2003 era stata insignita del prestigioso titolo di poeta laureato degli Stati Uniti. È inoltre un membro dell’American Academy of Arts and Letters.
Insegna poesia all’Università di Yale. Tra le sue opere, L’iris selvatico e Averno.
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Guccini “Per il canto non ho più voce né voglia”
“Mi hanno costretto a cantare, ma non ho più la voce e neanche più la voglia”. È la candida ammissione fatta da Francesco Guccini alla presentazione del suo nuovo progetto discografico “Note di viaggio capitolo 2 – Non vi succederà niente” in uscita il 9 ottobre. Dopo Elisa, Ligabue, Carmen Consoli, Giuliano Sangiorgi, Nina Zilli, Brunori Sas, Malika Ayane, Francesco Gabbani, Samuele Bersani con Luca Carboni, Margherita Vicario e Manuel Agnelli per “Note di viaggio capitolo 1 venite avanti” dello scorso novembre, arriva questo secondo volume in cui hanno reso omaggio al maestro di Pavana Zucchero, Fiorella Mannoia, Emma con Roberto Vecchioni, Vinicio Capossela, Gianna Nannini, Jack Savoretti, Levante, Mahmood, Petra Magoni, Ermal Meta, Fabio Ilacqua con Mauro Pagani e I Musici. “Canticchiavo ogni canzone rivisitata con un po’ di commozione perché queste canzoni non nate per caso ma in momenti particolari della mia vita – ha osservato – L’ascolto di queste canzoni mi ricordava quei momenti e mi sono commosso, forse perché sono un po’ rincoglionito. Per le canzoni cantate dalle donne non mi sono posto il problema, ma ascoltandole le avrei cantate in maniera diversa”. Questi grandi nomi hanno saputo dar vita a interpretazioni raffinate e di grande personalità, grazie anche al prezioso contributo di Mauro Pagani. “In definitiva mi sono piaciuti tutti allo stesso modo, qualcuno meglio altri un po’ meno – ha ammesso -. Sono molto felice di avere avuto la Mannoia, la Nannini, Zucchero, e non nascondo che mi sarebbe piaciuto avere, per spirito di ricordo, Augusto Daolio che purtroppo non c’è più”. In questo progetto Francesco Guccini canta insieme ai Musici il brano “Migranti”, di forte importanza oggi come un tempo. “Curiosamente questa canzone me l’aveva chiesta Caterina Caselli, musicata da Flaco (Juan Carlos Biondini, ndr) – ha precisato – L’ha interpreta Enzo Jacchetti che l’aveva proposta per Sanremo ma fu scartata: non è facile farla, è complessa, ho cantata qualche strofa ma non ho più la voce ed è meglio che le cantino gli altri. La politica manca alla gente che è fatta in un certo modo e deve cambiate: la politica ha fatto perno sulla paura della gente”. Davvero inedito è il duetto fra Emma Marrone e Roberto Vecchioni in “Autunno”. “Non la ricordavo completamente: è di 20 anni fa – ha sostenuto – Mi è piaciuta molto. La iniziai a scrivere quì a Panama nell’autunno, umido e piovoso, con gli echi dei cacciatori, ma poi l’ho finita qualche anno dopo”.
Da qualche anno Guccini ha lasciato le sue radici e vive in Toscana, a Pavana. “Come vedo il presente e il futuro? – si è chiesto – É molto difficile vedere il futuro, io sono sempre stato pessimista; oggi con il covid io vivo bene a Pavana, ho tanto spazio intorno a casa, lavoro al computer, vedo la televisione, e vado a cena con qualche amico”. Il maestro è in periodo di stasi. “Non scrivo più canzoni dal 2011 – ha puntualizzato -. Uscirà presto un nuovo racconto ma non più canzoni: non ascolto più nulla da tempo e non conosco il panorama attuale della musica. Sono nato nel secolo scorso e, tanto per fare un esempio, il digitale è una cosa misteriosa per me. Ai miei tempi il 45 giri durava 3 minuti e quando misero “L’avvelenata” nel juke-box che durava di più, la tolsero subito: non ci deve essere un limite di tempo per la durata di una canzone, ma deve essere giusto per raccontare una storia”. Per la copertina l’autore si è ispirato al Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo, ritraendo gli artisti protagonisti dell’album. Naturalmente Guccini non prevede concerti in questo periodo di coronavirus. “Mi mancano le cene, questo sì, ma non i concerti di cui ho sempre avuto paura”, ha concluso.
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I big del rap scelgono Soundreef per l’online
Molti degli artisti della scena rap, trap e urban scelgono di passare a Soundreef per la gestione delle royalty relative all’utilizzo online della propria musica. A partire dal prossimo 1° gennaio, la società fondata da Davide d’Atri si occuperà di raccogliere e ripartire i compensi per gli stream e le visualizzazioni di un vasto repertorio firmato da alcuni tra i più importanti autori ed editori della scena. Sceglie Soundreef per l’online Sfera Ebbasta, primo artista italiano ad entrare nella top 100 mondiale della piattaformadi streaming Spotify e il cui ultimo album “Rockstar” è stato certificato 4 volte ‘Disco di Platino’ da FIMI. Passa per la raccolta dei compensi per gli utilizzi della propria musica in rete anche Guè Pequeno, che porta in gestione Soundreef tutto il proprio repertorio, sia solista che relativo ai Club Dogo. Stessa scelta per Marracash, il cui ultimo album “Persona” ha conquistato ben 3 dischi di platino. Sceglie Soundreef per le royalty relative ai passaggi in rete anche Charlie Charles, tra i più importanti compositori e produttori oggi in attività in Italia che, oltre ad aver firmato molti dei brani dello stesso Sfera Ebbasta, ha partecipatoalla scrittura di grandi successi come “Soldi” (per Mahmood), “Cara Italia”, “Happy days” e “Habibi” (per Ghali) e moltialtri.
Tra i grandi produttori della scena passa anche Shablo, che ha scritto e prodotto brani per Elettra Lamborghini, Salmo,Guè Pequeno, Noyz Narcos, Rkomi, Ernia e il cui ultimo singolo “M’ manc” ha raggiunto il doppio disco di platino.Infine, portano la gestione delle royalty online in Soundreef anche Ernia, platino con il suo ultimo album “Gemelli” e in classifica con il brano “Superclassico” che ha superato i 34 milioni di stream su Spotify; Rkomi, che vanta collaborazioni con Elisa, Jovanotti e Ghali e più di 425 milioni di stream solo su Spotify; FSK Satellite, che hanno esordito in vetta alle classifiche con il loro nuovo album “Padre, figlio e spirito”; Drefgold, uno dei nomi di punta della trap italiana che haraggiunto più di 168 milioni di stream su Spotify; Samurai Jay, la cui “Gang” ha raggiunto più di 26 mln di stream; il producer Daves the Kid, che ha prodotto molti dei brani di Drefgold e la cui “Boss” ha superato i 27 mln di stream; Rosa Chemical, più di 8 mln di stream con “Polka”; FishBall, più di 3 milioni di stream con “3310”; Sac1, più di 5,5 mln distream con “Quei due”; Ackeejuice Rockers, più di 3 milioni di stream con “Acquagym” e molti altri. A partire da gennaio 2021 a passare in gestione Soundreef per l’online sono autori ed editori rap e urban che hanno scritto e composto un repertorio da più di 8 miliardi e mezzo di stream su Spotify, più di 4 miliardi di views su YouTube,oltre 220 dischi di platino e più di 260 dischi d’oro. Questi passaggi si aggiungono a quelli dei produttori di hit Takagi & Ketra, dell’autrice multiplatino Federica Abbate, diDanti dei Two Fingerz e dei Boomdabash.
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E’ morto Eddie Van Halen
È morto all’età di 65 anni Eddie Van Halen, leader del leggendario gruppo rock omonimo. «Non posso credere di dover scrivere questo, ma mio padre, Edward Lodewijk Van Halen – scrive su twitter il figlio Wolf – ha perso questa mattina la sua lunga e ardua battaglia contro il cancro. Era il miglior padre che potessi chiedere. Ogni momento che ho condiviso con lui dentro e fuori dal palco è stato un dono. Il mio cuore è spezzato e non credo che mi riprenderò mai completamente da questa perdita. Ti amo tanto, papà».
Eddie Van Alen e il fratello Alex formano una band nel 1972, che due anni dopo adotta il nome Van Halen: il gruppo diventa rapidamente un punto fermo della scena musicale di Los Angeles durante la metà degli anni ’70, suonando in noti club come il Whisky a Go Go, finché nel 1977 la Warner Bros Records offre ai Van Halen un contratto discografico.
Alla sua uscita l’album omonimo raggiunge la diciannovesima posizione nelle classifiche Billboard diventando uno dei debutti di maggior successo commerciale del rock, sebbene sia considerato un album sia heavy metal che hard rock, e all’inizio degli anni ’80 il tour promozionale è uno degli spettacoli di maggior successo dell’epoca.
L’album 1984 è cinque volte disco di platino dopo un anno di pubblicazione e il suo più celebre singolo, Jump, è diventato la prima e unica hit pop n. 1 della band e ha regalato loro una nomination ai Grammy. La band vince il Grammy Award 1992 per la “miglior interpretazione hard rock” con l’album For Unlawful Carnal Knowledge.
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