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Spettacoli

Rai Gold, un autunno per quattro

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In attesa di festeggiare (il prossimo novembre) i suoi primi dieci anni Rai Gold si prepara ad affrontare la stagione autunno-inverno 2020-2021. Lo fa con i suoi quattro canali – Rai4, Rai Movie, Rai Premium e Rai Italia – ciascuno con un palinsesto che rispecchia la sua mission. Il primo, Rai 4, è il quarto canale di Viale Mazzini anche in termini di ascolti. La sua programmazione è dedicata al cinema e alla serialità di genere: si va dal fantasy all’horror, dall’action al thriller, dall’epico al fantascientifico. Tra le offerte di serie per l’autunno troviamo le ultime stagioni di “Vikings” e de “Il Trono di Spade” e tre prime visioni crime: “Hide & Seek” (produzione ucraina in cui una detective indaga sulle sparizioni di bambini); “In the Dark” (la seconda stagione) e “Project Blue Book”, che racconta la vicenda di un programma segreto dell’aviazione americana dedicato all’avvistamento degli Ufo attivo negli anni ’50. Sempre sul versante delle serie, Rai4 propone la terza stagione di “Marvel’s Daredevil” e “Marvel’s Jessica Jones”. Numerosissime le proposte di film, in particolare di titoli del genere fantastico.

Non manca uno spazio per le produzioni in arrivo dall’Estremo Oriente. Completano l’offerta del canale (particolarmente attento ai Festival, di alcuni dei quali è partner) i documentari (si inizia con “The UnXplained”, docuserie presentata dal mitico capitano Kirk di “Star Trek”, al secolo William Shatner; ci sono anche titoli dedicato a Landru, Jack lo Squartatore e Charles Manson) e “Stranger Tape in Town”, produzione con Ema Stockolma che è voce e volto del canale. È interamente dedicata ai film la programmazione di Rai Movie che apre la prossima stagione con un ciclo di titoli dedicato alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia (di cui è media partner). Come di consueto, anche nella prossima stagione la programmazione sarà divisa per generi nei diversi giorni della settimana: la domenica è dedicata a titoli prettamente familiari, il lunedì è dedicato al western, il martedì c’è il cinema italiano, il mercoledì è dedicato al pubblico femminile, il giovedì tocca al thriller, il venerdì ai grandi divi e il sabato alle grandi avventure. Grande attenzione è naturalmente riservata ai festival. Prosegue la produzione di MovieMag (il magazine dedicato all’attualità e all’approfondimento cinematografico) e non mancano documentari dedicati al cinema.

Dal cinema alla fiction, quella italiana (targata Rai) ma anche quella internazionale sono protagoniste su Rai Premium. In particolare, la fiction internazionale è rappresentata da “Last Cop” e dai film sentimentali ma si arricchisce anche di thriller americani, del finale di “Velvet” e di “Narciso e Boccadoro” (adattamento tv del racconto di Hermann Hesse). Proseguono le produzioni originali del canale come “Allora in onda”, con Marco Marzocca e Stefano Sarcinelli, e “Mood”. Completa la programmazione la collana di documentari, “Il tuo anno”: quattordici puntate per altrettanti anni (dal 1946 al 1959) raccontati attraverso le immagini di documentari e dei cinegiornali dell’Istituto Luce. Di Rai Gold fa parte anche Rai Italia, il canale per gli italiani all’estero e per la promozione della lingua e cultura italiana nel mon­do la cui programmazione, come di consueto, sarà articolata in quattro palinsesti, adattati ai fusi orari dei continenti extraeuropei di destina­zione: Nord America, Sud America, Africa, Asia/Australia.

(ITALPRESS).

Emis Killa e Jake La Furia, arriva l’album “17”

Emis Killa e Jake La Furia annunciano a sorpresa “17”, il loro primo album insieme, in uscita a settembre, che sarà anticipato dal singolo “Malandrino”, in radio, digitale e streaming da venerdì 24 luglio.
Dopo oltre 15 anni di carriera alle spalle che hanno segnato la storia dell’hip hop italiano, Emis Killa e Jake La Furia, legati da un rapporto di amicizia, si uniscono per la prima volta in un progetto discografico che fonde le tecniche e lo stile di entrambi.
(ITALPRESS).

Amadeus e Fiorello a Sanremo, De Filippi su Rai1 per serata evento

Maria De Filippi che sbarca su Raiuno per una serata speciale nella Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne che condurrà con Sabrina Ferilli e Fiorella Mannoia; il ritorno di Antonella Clerici sull’ammiraglia di viale Mazzini con ben due programmi (“E’ sempre mezzogiorno” e “The Voice senior”); quello di Amadeus sul palco del teatro Ariston per condurre il Festival di Sanremo insieme all’amico Fiorello; quello di Max Giusti (con “Boss in incognito) ed Enrico Brignano (con “Un’ora sola vi vorrei”) su Raidue e quello di Fabio Fazio su Raitre (con “Che tempo che fa”. Sono solo alcune delle novità che la Rai proporrà nella prossima stagione autunno-inverno e che sono stata presentate questa mattina alla stampa prima della tradizionale presentazione agli inserzionisti pubblicitari. Accanto alle novità, le tre reti generaliste della Rai proporranno anche conferme eccellenti (come quelle di Carlo Conti, Milly Carlucci, Amadeus e Flavio Insinna, rispettivamente alla guida di “Tale e Quale show”, “Ballando con le stelle”, “Soliti ignoti” e “L’eredità” su Raiuno; ) e qualche ricollocazione inattesa come quella di Lorella Cuccarini che, esclusa da “La vita in diretta” (rimasta nelle mani del solo Alberto Matano), potrebbe arrivare allo Zecchino d’Oro. Tra i programmi confermati ci sono “Il collegio” su Raidue, “Report”, “Presadiretta” e “Chi l’ha visto?” su Raitre. Tanti anche i titoli di fiction in arrivo. Tra sequel e novità, segnaliamo una collezione di film tratti dai capolavori di Eduardo De Filippo: si parte con “Natale in casa Cupiello” con Sergio Castellitto.
(ITALPRESS).

Piero Angela torna con Superquark

Nell’estate di Rai1 torna Piero Angela con una nuova stagione di Superquark, lo storico programma di scienza, natura, storia e tecnologia, in onda domani (15 luglio) in prima serata. Tanti i servizi in sommario. L’Antartide, una terra dove si sopravvive nelle condizioni più estreme, è il primo episodio della straordinaria serie della BBC “Sette continenti un pianeta” proposto da “Superquark”. Le spettacolari immagini subacquee mostreranno come la foca di Weddell riesca a sopravvivere grazie ai suoi denti, che usa per rompere il ghiaccio. Sulle isole, più libere dal ghiaccio e più ospitali, ci sono invece colonie di simpatici pinguini reali e di immensi leoni marini. La troupe della BBC è riuscita, poi, a riprendere il krill antartico, un minuscolo gamberetto che si riunisce in formazioni sferiche dal diametro chilometrico, masse di crostacei che costituiscono un banchetto per migliaia di pinguini, foche, albatros e balenottere, un vero spettacolo della natura.
Con Alberto Angela si torna in Italia, in Val D’Orcia per mostrare lo scheletro fossile di una balenottera del pliocene, scoperta qualche anno fa nelle terre del Brunello.
(ITALPRESS).

Premio Acqui Storia, tra finalisti Canfora, Sangiuliano, Barbera

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La 53^ edizione del Premio Acqui Storia ha registrato un’ottima partecipazione da parte di editori e autori, nonostante la situazione sanitaria degli ultimi mesi: 168 sono i volumi che hanno concorso al Premio. Quindici gli autori finalisti selezionati tra libri appartenenti alla produzione storiografica nazionale ed internazionale: cinque nella sezione storico scientifica, cinque nella sezione storico divulgativa e cinque nella sezione romanzo storico.
La giuria della Sezione scientifica ha scelto i seguenti finalisti: Mario Avagliano, Marco Palmieri, I militari italiani nei lager nazisti. Una resistenza senz’armi (1943- 1945), Società Editrice Il Mulino Luciano Canfora, Il sovversivo. Concetto Marchesi e il comunismo italiano, Gius. Laterza & Figli Luigi Compagna, Una certa idea di Repubblica. Da Gambetta a Clemenceau, Rubbettino Editore Angelo D’Orsi, L’intellettuale antifascista. Ritratto di Leone Ginzburg, Neri Pozza Editore Carmine Pinto, La guerra per il Mezzogiorno. Italiani, borbonici e briganti. 1860-1870, Gius. Laterza & Figli. La Giuria della Sezione divulgativa ha indicato come maggiormente significativi i seguenti volumi: Filippo Boni, L’ultimo sopravvissuto di Cefalonia. Dai campi nazisti ai gulag sovietici, l’incredibile storia di Bruno Bertoldi, un eroe qualunque, Longanesi Gian Piero Brunetta, L’Italia sullo schermo. Come il cinema ha raccontato l’identità nazionale, Carocci Editore Stefano Pivato, Storia sociale della bicicletta, Società Editrice Il Mulino Gennaro Sangiuliano , Il nuovo Mao. XI Jinping e l’ascesa al potere nella Cina di oggi, Mondadori Libri Marina Valensise, La temeraria. Luciana Frassati Gawronska, un romanzo del Novecento, Marsilio Editori.
La Giuria della Sezione Romanzo Storico, istituita nel 2009, ha designato come finalisti: Gianluca Barbera, Il viaggio dei viaggi. Si può esplorare il mondo in cinquecento passi?, Solferino (Rcs Mediagroup) Mariapia De Conto, Il silenzio di Veronika, Editrice Santi Quaranta Marcello Dòmini, Di guerra e di noi, Marsilio Editori Marina Marazza, L’ombra di Caterina, Solferino (Rcs Mediagroup) Fabiano Massimi, L’angelo di Monaco, Longanesi I finalisti delle tre sezioni sono stati elencati in ordine alfabetico e non in virtù delle preferenze ottenute.
L’Acqui Storia è organizzato dal Comune di Acqui Terme con il contributo di Regione Piemonte, Gruppo Amag, Istituto Nazionale Tributaristi, CTE Spa, BRC Automazione Industriale, Collino, Gruppo Benzi, della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria che si conferma partner fondamentale dell’iniziativa.
A fine settembre verranno resi noti i vincitori delle tre sezioni dell’Acqui Storia, che prevede per ciascun autore un assegno di 6500 euro, unitamente al Premio Speciale alla Carriera, alla proclamazione dei “Testimoni del Tempo” e al riconoscimento “La Storia in TV”.
(ITALPRESS)

Camilleri, il postumo “Riccardino” chiude la saga di Montalbano

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La statua di Montalbano è ancora lì, nella via principale di Porto Empedocle, con il braccio poggiato ad un palo e le gambe incrociate e sbilenche. Un po’ guardinga, curiosa, altera quanto basta, con lo sguardo un po’ sornione e un po’ beffardo, diventata quasi un oggetto di culto, soggetto da selfie, delusione per chi scopre un commissario con i baffi e una folta chioma, nulla a che vedere con il personaggio televisivo interpretato da Zingaretti. La scultura è viva, presenza immobile e quasi reale in quella Vigata immaginaria che si affaccia sul mare di Agrigento e che ha ispirato chilometri di fogli e quintali di inchiostro. In quel monumento alberga il ricordo e l’anima di Andrea Camilleri, tra i più grandi scrittori italiani e rende Porto Empedocle e i suoi abitanti, i “marinisi”, meno soli, meno orfani di quel genio creativo morto quasi un anno fa, il 17 luglio del 2019 quando il suo cuore affaticato smise di battere. Da allora il vuoto per l’assenza fisica è stato colmato dalle sue storie che ancora oggi vengono divorate da lettori di mezzo mondo, dai casi che inchiodano milioni di italiani davanti la tv, dalle parole pronunciate da quella voce roca e cavernosa e impastata di tabacco che continuano ad echeggiare.
Camilleri ai posteri non ha lasciato soltanto casi da districare, fantasiose matasse da sbrogliare, ma ha regalato al mondo una nuova lingua, un idioma inventato per una dimensione letteraria ma finito ben presto per permeare il vocabolario comune, sdoganando universalmente dei termini una volta relegati al dialetto: “babbiare”, “cabbasisi”, “mutanghero”, “annacare”, “avere gana”. Ancora oggi, aprendo un suo libro, ci si immerge in una dimensione unica, si avvertono i profumi e si distinguono nitidamente i colori di una Sicilia autentica; le sue descrizioni consentono ai lettori di delineare caratteri, atteggiamenti, persino di ricavarne i tratti somatici dei protagonisti dei suoi romanzi. Camilleri con la sua prosa si insinua nel solco della tradizione letteraria siciliana, ma è con “Riccardino”, l’ultimo capitolo della saga, l’atto finale che uscirà postumo il 16 luglio (edito da Sellerio), che Nenè di Porto Empedocle si avvicinerà ancora di più a quello che lui ha sempre considerato il suo punto di riferimento: Luigi Pirandello. Perché l’impostazione di questo racconto attesissimo non può che essere definito con un aggettivo: pirandelliano.
Lo si avverte tra le pieghe del libro, in un passaggio anticipato nelle scorse settimane. In quel paragrafo in cui Catarella informa della chiamata de “il professore Cavilleri”. “Camilleri”, lo corregge il commissario, “digli che non ci sono” si affretta a raccomandare. L’autore, nell’opera che segna la fine di questa epopea tutta italiana, incontra la sua creatura. Il padre del personaggio che si immerge esso stesso nel racconto, scontrandosi con la sua stessa creazione. E’ il coup de théâtre architettato per uscire di scena. Andrea Camilleri lo aveva annunciato in un’intervista qualche anno fa: “Finirà Montalbano quando finisco io. Non un romanzo, quanto un metaromanzo dove il commissario dialoga con me e anche con l’altro Montalbano, quello televisivo”. Una scelta, quella di scrivere l’ultimo capitolo della saga molti anni prima della sua scomparsa, dettata da un lato da ragioni creative: anche lui infatti avvertiva il peso della “serialità”, un tema per molti scrittori percepito come un fardello; dall’altro suggerito da ragioni scaramantiche: scrittori come Manuel Vàzquez Montálban non erano sopravvissuti alle proprie creature, morendo prima della fine dei propri personaggi che essi stessi speravano di sbarazzarsi. Per il “the end” Camilleri ha scelto quindi una soluzione pirandelliana. L’uscita di scena di Montalbano non rappresenterà comunque la fine di un mito.
D’altronde alla morte del maestro Camilleri sopravvive la fama del suo personaggio letterario, la cui notorietà non appare minimamente scalfita. I luoghi del commissario, quelli letterari della costa agrigentina e quelli televisivi della costa ragusana, stanno vivendo una stagione turistica vivace anche se messa a dura prova dal Covid; le continue repliche della fiction Rai confermano i record di ascolto; le sue raccolte, anche le più vecchie, riempiono gli scaffali delle librerie. E quella lingua “bastarda” inventata dallo scrittore siciliano hanno reso il personaggio ancora più popolare, alimentando la memoria che finirà per rendere il commissario (e il suo inventore) immortali. D’altronde Camilleri della memoria sosteneva che “nell’affidarsi ad essa vi è la volontà dell’uomo di non scomparire”. Il commissario (e il suo papà) sembrano tenuti in vita dalla passione delle loro storie. Montalbano sono. Montalbano sono stato.
(ITALPRESS).

Tax Credit, Franceschini “Misure straordinarie per il cinema”

ROMA (ITALPRESS) – Il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, ha firmato di concerto con il Ministro delle Finanze, Roberto Gualtieri, un potenziamento del Tax Credit per l’anno 2020 per sostenere l’intera filiera cinematografica e audiovisiva italiana.
“Per far fronte alla emergenza che ha colpito duramente il settore cinematografico e l’audiovisivo, abbiamo potenziato e rafforzato le misure già previste dal tax credit cinema per riconoscere questo importante strumento di agevolazione fiscale per tutto il 2020 alle produzioni fortemente limitate dalle conseguenze della pandemia e introdotto un meccanismo a tutela dei rischi collegati al Covid-19”.
In particolare, grazie a questo provvedimento, il tax credit cinema verrà riconosciuto fino al 31 dicembre 2020 e le aliquote verranno incrementate di dieci punti percentuale fino al massimo del 40% per i film che hanno sostenuto almeno due settimane di riprese nel periodo dal 23 febbraio al prossimo 30 novembre. Inoltre l’importo del credito d’imposta verrà riconosciuto, in deroga alle disposizioni vigenti, anche alle produzioni non produzioni non terminate a causa di un’interruzione irreversibile delle riprese e dell’assoluta impossibilità di completarle per effetto della pandemia, arrivando a coprire fino al 40% dei costi effettivamente sostenuti.
(ITALPRESS).

“Gli anni più belli” di Muccino torna al cinema

“Gli anni più belli” di Gabriele Muccino torna al cinema dal 15 luglio. “Considero Gli Anni Più Belli uno dei miei film più riusciti – afferma il regista – Il risultato ottenuto quando è uscito al cinema lo scorso 13 febbraio è stato fantastico e così la reazione del pubblico. Il suo viaggio, sospeso dopo pochi giorni a causa della pandemia e dalla chiusura forzata delle sale, riprende il 15 luglio. Il pubblico che non ha fatto in tempo a vederlo sul grande schermo avrà questa bellissima seconda opportunità. Ringrazio per questo sinceramente i produttori, Marco Belardi, Rai Cinema, Leone Film Group e la 01 che lo distribuisce, per credere ancora tanto nel film di cui vado così fiero e nel quale sono stato accompagnato da straordinari talenti”.
(ITALPRESS).