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Deep Purple, il 12 giugno arriva il nuovo album “Whoosh!”

LONDRA (ITALPRESS) – I Deep Purple hanno annunciato il loro nuovo album. Il disco, ventunesimo di studio della band hard rock britannica di “Smoke On The Water”, e’ stato battezzato “Whoosh!” e sara’ pubblicato il prossimo 12 giugno. Per “Whoosh!” il gruppo e’ tornato in sala di registrazione con il produttore discografico canadese Bob Ezrin, gia’ con i Purple per “InFinite” del 2017 e “Now what?!” del 2013. L’album uscira’ in varie versioni: cd edizione limitata e dvd (che include un’ora dello speciale speciale “Roger Glover and Bob Ezrin in conversation” e l’intera esibizione all’Hellfest del 2017), doppio vinile e dvd, cofanetto in edizione limitata e in digitale. La band, in pista dal 1968, suonera’ il prossimo 6 luglio a Bologna (Sonic Park al Parco Nord) e il 19 ottobre a Milano (Mediolanum Forum di Assago).
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Nelle librerie “La Grande Balla”, il libro di Roberto Napoletano

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“Non faccio altro che riportare ciò che dicono i dati della contabilità nazionale: ogni anno, oltre 80 miliardi dovuti al Sud vanno al Nord. Come? Con il gioco delle tre carte, che non è nato a Forcella ma ha una nuova capitale moderna, Pontida”. Esce oggi in libreria l’ultima opera di Roberto Napoletano, edita da La Nave di Teseo e dal titolo “La Grande Balla. Non è vero che il Sud vive sulle spalle del Nord, è l’esatto contrario”. Un saggio che di fatto capovolge il luogo comune che sia il Sud a beneficiare della produttività del Nord. “Nel 2009 è stata fatta la legge Calderoli sul federalismo fiscale dicendo che si volevano fissare i livelli essenziali di prestazioni e i fabbisogni standard affinché non potessero esistere cittadini di serie A e B – racconta il direttore del ‘Quotidiano del Sud-l’AltraVoce dell’Italia’ in una intervista nella sede romana dell’agenzia Italpress – In più, si disse che bisognava fare un fondo di perequazione ma che, nel frattempo, si sarebbe usato il criterio della spesa storica. Ebbene, questo frattempo è durato dieci anni… Carta vince e carta perde, livelli essenziali e fabbisogno standard sono finiti nel cestino ed il criterio unico è rimasto quello della spesa storica, per cui il ricco diventa sempre più ricco e il povero sempre più povero”.

Il termine ‘assistenzialismo’ è di solito abbinato al Mezzogiorno: “Siamo di fronte a una grandissima balla, basta prendere i bilanci delle regioni per la trasparenza e si scopre che per i servizi generali la regione Piemonte spende cinque volte di più della Campania, che ha un milione e mezzo in più di abitanti. Anzi, se si mettono insieme quanto spendono per i sevizi generali Campania, Puglia e Calabria è molto al di sotto di quanto spende da solo il Piemonte”. Una vera integrazione, in un prossimo futuro, tra Nord e Sud deve essere più di una speranza: “E’ obbligatorio per il Nord quasi di più che per il Sud. Il Nord ha un disperato bisogno, dopo la crisi tedesca e aver scelto, sbagliando, di essere l’appendice meridionale di un gigante in crisi, del mercato di consumi del Mezzogiorno. Si facciano subito, nel Mezzogiorno, l’alta velocità ferroviaria e gli investimenti pubblici: solo a qual punto – termina Napoletano – l’Italia, insieme, potrà competere nel mondo”.
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”È nato prima l’uomo o la carta bollata?”nuovo libro di Celotto

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La burocrazia è stata pensata quale garanzia di legalità in un modello di Stato incentrato sul primato della legge. Le regole sono uguali per tutti, approvate da un Parlamento rappresentativo e applicate in maniera imparziale e quasi automatica da pubblica amministrazione e giudici. Sono passati quasi tre secoli e siamo ben lontani da quell’idea illuministica: da anni è diventata una forma di complicazione, che estenua i cittadini e intralcia i procedimenti. È su questi temi che si sviluppa il nuovo libro di Alfonso Celotto, dal titolo “È nato prima l’uomo o la carta bollata?”, edito da Rai Libri. Si tratta di un’opera che ripercorre, attraverso una serie di aneddoti, la storia di una Repubblica fondata sulla burocrazia, all’interno della quale ognuno di noi si trova quotidianamente ad avere a che fare. Per quanto riguarda i canali di vendita “È nato prima l’uomo o la carta bollata?” di Alfonso Celotto (Rai Libri) è in vendita nelle librerie e negli store digitali dal 20 febbraio. Alfonso Celotto è avvocato e professore di Diritto costituzionale alla facoltà di Giurisprudenza all’Università di Roma 3.
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Weinstein riconosciuto colpevole di violenza sessuale e stupro

Harvey Weinstein, produttore cinematografico sotto i riflettori negli Stati Uniti per diversi scandali a sfondo sessuale, è stato riconosciuto colpevole dalla giuria di New York per crimini sessuali e stupro, al termine di un processo in cui sei donne hanno testimoniato contro di lui confermando che le avesse aggredite sessualmente.
La giuria ha assolto però Weinstein dalle due principali accuse contro di lui relative ai capi di aggressione sessuale predatoria. Sconterà in carcere i giorni da qui alla sentenza conclusiva.
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Tom Walker, quattro date in Italia a luglio

ROMA (ITALPRESS) – A luglio Tom Walker torna in Italia per quattro date.
Uno spettacolo in cui l’artista britannico, che in poco tempo ha raggiunto 1 miliardo e mezzo di stream e oltre 1 milione di dischi venduti su scala mondiale, presentera’ al pubblico i brani della versione speciale del suo album d’esordio “What A Time To Be Alive (Deluxe Edition)”.
Queste le date: 12 luglio – Auditorium Parco Della Musica, Roma (Roma Summer Fest), 13 luglio – Arena del Mare, Porto Antico, Genova, 14 luglio – Piazza Castello Sexto ‘Nplugged, Sesto al Reghena (Pn), 16 luglio – Corte Mole Vanvitelliana, Ancona (Spilla Festival 2020).
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“Il Commissario Montalbano”, Zingaretti “Poi mi fermo un po’”

Il commissario più amato d’Italia torna su Raiuno (lunedì 9 marzo in prima serata), orfano del suo autore Andrea Camilleri, del regista Alberto Sironi e dello scenografo Luciano Ricceri, quest’ultimo responsabile della scelta quanto mai azzeccata di girare Montalbano in quei posti della Sicilia che, osserva Luca Zingaretti, “sono diventati un luogo dell’anima”. Due i nuovi film, intitolati “Salvo amato, Livia mia” e “La rete di protezione”, che a causa della scomparsa di Sironi sono stati diretti da Zingaretti: “L’inizio dell’estate è stato un trauma per tutti noi ma grazie alla generosità di Luca e di tutti gli altri, siamo riusciti a portare a termine tutto” racconta il produttore della Palomar Carlo Degli Esposti.
Sull’esperienza dietro la macchina da presa di Montalbano, l’attore spiega: “Ho detto a tutti: ragazzi, se non mi aiutate voi non ce la faccio. E non c’è stato giorno che io non mi sia chiesto: cosa direbbe Alberto di questa scena? Io non ho fatto la mia regia, quando subentri non puoi che fare quello che ha fatto chi ti ha preceduto”. Al momento sul futuro di Montalbano regna un po’ di incertezza: “Voglio vedere che succede: prima celebrare con questi due film e, poi, sedersi e far sedimentare questa nuova situazione. E riflettere se finire in bellezza con l’ultimo romanzo che è chiuso nella cassaforte della Sellerio. Ne abbiamo già anche un altro, “Il cuoco dell’Alcyone”, che è uscito mentre eravamo sul set. Voglio elaborare questo lutto e digerire questo dolore, poi vedremo”. Più determinato Carlo Degli Esposti: “Sono convinto che Montalbano sarà eterno”.
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È morto Flavio Bucci, fu Ligabue in tv

E’ morto, all’età di 72 anni, Flavio Bucci. Nato a Torino da una famiglia molisano-pugliese, si forma professionalmente presso la Scuola del Teatro Stabile del capoluogo piemontese, poi viene chiamato al cinema da Elio Petri, che lo vuole come protagonista del suo film La proprietà non è più un furto (1973).
Nel 1977 si fa conoscere dal grande pubblico interpretando lo sceneggiato televisivo RAI Ligabue, diretto da Salvatore Nocita, con il quale tornerà a lavorare nei Promessi sposi (1989); sempre per il piccolo schermo, recita nella Piovra (1984) di Damiano Damiani e in L’avvocato Guerrieri – Ad occhi chiusi (2008) di Alberto Sironi.Dopo aver lavorato con Giuliano Montaldo nei film L’Agnese va a morire (1976) e Il giorno prima (1987) e nel televisivo Circuito chiuso (1978), al cinema rimangono famosi i suoi ruoli di caratterista: il prete Don Bastiano in Il marchese del Grillo di Mario Monicelli (1981), Tex e il signore degli abissi (1985), Secondo Ponzio Pilato (1987), Teste rasate (1993), Il silenzio dell’allodola (2005) e Il divo di Paolo Sorrentino (2008).
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“La vita davanti a sé”, Sophia Loren arriva su Netflix

La vita davanti a sé, il nuovo film con Sophia Loren, sarà in esclusiva su Netflix. Diretto da Edoardo Ponti e scritto da Ugo Chiti e dallo stesso Ponti, il film uscirà nella seconda parte del 2020 in tutto il mondo.
Accanto a Sophia Loren fanno parte del cast Ibrahima Gueye, Renato Carpentieri e Massimiliano Rossi. La vita davanti a sé è prodotto da Palomar – Mediawan Group, con il supporto di Impact Partners Film Service, Artemis Rising Foundation, Foothills Productions, Another Chapter Productions e Scone Investments.
Sophia Loren interpreta Madame Rosa, una superstite dell’Olocausto che si prende cura dei figli delle prostitute nel suo modesto appartamento a Bari. Accoglie anche Momo, un dodicenne senegalese che l’ha derubata. Insieme supereranno la loro solitudine, formando un’insolita famiglia. Il film è l’adattamento contemporaneo del bestseller internazionale La vie devant soi di Romain Gary. “Non potrei essere più felice di collaborare con Netflix per un film così speciale – ha commentato Sophia Loren – Nella mia carriera ho lavorato con tutti gli studios più importanti ma posso dire con certezza che nessuno ha l’ampiezza di respiro e la diversità culturale di Netflix. Ed è proprio questo che apprezzo particolarmente. Hanno capito che non si costruisce una casa di produzione globale senza coltivare talenti locali in ogni paese, senza dare a queste voci l’opportunità di essere ascoltate. Tutti hanno il diritto di essere ascoltati, il nostro film parla proprio di questo e proprio questo è quello che fanno a Netflix”. Per Ted Sarandos, Chief Content Officer di Netflix “Sophia Loren è una delle attrici più importanti e celebrate di tutto il mondo. Siamo onorati di dare il benvenuto a lei, a Edoardo e al team che ha portato questo film nella famiglia di Netflix. La vita davanti a sé è una storia bella e coraggiosa che, proprio come Sophia, affascinerà il pubblico in Italia e in tutto il mondo”.
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