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Sanremo, bacio Ferro-Fiorello e Bugo abbandona il palco

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Nella quarta serata, Leo Gassmann vince tra le Nuove Proposte con “Vai bene cosi'”. Tra gli ingredienti della
serata i 24 cantanti che presentano i propri brani, i siparietti di Fiorello, le canzoni di Tiziano Ferro che omaggia i 70 anni del Festival con “Portami a ballare” che venne portata alla vittoria da Luca Barbarossa, e gli ospiti musicali Dua Lipa, Ghali e Nannini. “Siamo in tanti, siamo i Conigli Tattici Nucleari”, dice Fiorello svelando, poi, sotto le sembianze da coniglio pure la parrucca bionda da Maria De Filippi. “E non e’ finita. Sai che ho sotto? La
tutina di Achille Lauro”, continua.E rilancia con le scommesse dicendo ad Amadeus: “Se anche stasera va benissimo, domani metti tu la parrucca e io ti presento come Maria De Filippo”. E non è finita qua. La pace dai litigi (veri o presunti che siano) con Tiziano Ferro è fatta cantando in duetto, occhi negli occhi, “Finalmente tu” con bacio finale sulle labbra e Ferro a gridare rivolgendosi al marito: “Avevamo detto a un centimetro! Scusa Victor”.
A presentare le canzoni in gara ci sono Antonella Clerici e Francesca Sofia Novello. Fuoriprogramma sul finire della serata- Bugo lascia il palco mentre Morgan canta e si interrompe l’esibizione viene interrotta. I due vengono squalificati dalla gara.

(ITALPRESS).

Sanremo, 9.8 mln telespettatori e 54% share per la terza serata

Il 70° Festival di Sanremo su Rai1 prosegue nel segno dei record: la serata di ieri è la miglior terza serata per share dal 1997 con 9 milioni 836 mila spettatori e il 54.5 per cento. La prima parte è stata vista da 13 milioni 533 mila persone con share del 53.6, mentre la seconda ha avuto 5 milioni 652 mila spettatori e share del 57.1. Il picco d’ascolto in termini di telespettatori è stato registrato alle 21.33 con 15 milioni 494 mila, in termini di share alle 23.56 con il 60.9 per cento. “Sanremo Start”, dalle 20.52 alle 21.18, ha avuto un ascolto di 11 milioni 591 mila con il 41.4 di share. Sempre molto bene la striscia “Prima Festival” con 8 milioni 337 mila e il 31.8 di share.
Più che raddoppiate, rispetto al 2019, le interazioni social legate al Festival: ieri, nel corso dell’intera giornata, sono state 5 milioni 818 mila contro i 2 milioni 429 mila della passata edizione
(ITALPRESS).

Sanremo, serata cover tra Benigni, Mika e Ronaldo

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Terza serata del Festival di Sanremo dedicata alle cover e all’omaggio dei primi settant’anni della kermesse canora. Si parte senza Fiorello, che si e’ preso una serata di riposo. Al suo posto arriva il super ospite Roberto Benigni e tutto si gioca con il siparietto sul calcio con Georgina Rodriguez e Ronaldo seduto in prima fila in platea. Sono nove anni che Roberto Benigni non sale sul palco dell’Ariston. Arriva con la banda “Canta Sciuscia Sanremi” percorrendo il red carpet sulle note del suo Pinocchio. “E’ il piu’ bel Sanremo che abbia mai visto”, commenta il comico toscano. L’attore ricorda due dei piu’ grandi artisti italiani: Federico Fellini e Alberto Sordi. Benigni fa il verso a Matteo Salvini, informando che per votare quest’anno si potra’ utilizzare anche il citofono”. “Ho voluto fare un regalo al pubblico di Sanremo – dice il premio Oscar – La canzone piu’ bella del mondo, la canzone delle canzoni. Ed e’ il Cantico dei cantici, che sta nella Bibbia. E’ una perla, e’ la prima canzone scritta nella storia”.
A proposito di donne, ecco che sul palco entrano le “magnifiche sette”: Mannoia, Nannini, Giorgia, Pausini, Elisa, Emma, Amoroso, che il 19 settembre saranno all’Arena Campovolo con un concerto per le donne e contro la violenza: Una, nessuna, centomila si chiama l’evento. Dopo l’intervento di Benigni, seguito a Lewis Capaldi, ritorna la “gara delle cover”, con gli artisti in gara che propongono una loro versione nuova di una delle canzoni che hanno fatto la storia
del Festival di Sanremo. Tra una canzone e l’altra ecco altri ospiti: le protagoniste della serie tv di Rai 1 L’amica geniale, Mika che rende omaggio a Fabrizio De Andre’ con “Amore che vieni amore che vai”, Tiziano Ferro. Anche le vallette di questa terza serata hanno il loro momento: Georgina fa una esibizione di tango e Alketa fa il suo monologo.
(ITALPRESS).

Sanremo, per la seconda serata 9,7 milioni di spettatori

ROMA (ITALPRESS) – Ancora un ascolto record per il 70° Festival di Sanremo su Rai1: la serata di ieri è la miglior seconda serata per share dal 1995 con 9 milioni 693 mila spettatori e il 53.3 per cento. La prima parte è stata vista da 12 milioni 841 mila persone con share del 52.5, mentre la seconda ha avuto 5 milioni 451 mila spettatori e share del 56.1. Il picco d’ascolto in termini di telespettatori è stato registrato alle 21.48 con 15 milioni 790 mila, in termini di share alle 23.53 con il 62.3 per cento.
“Sanremo Start”, dalle 20.51 alle 21.30, ha avuto un ascolto di 11 milioni 906 mila con il 41.9 di share. Sempre bene la striscia “Prima Festival” con 8 milioni 228 mila e il 30.9 di share.
(ITALPRESS).

Sanremo, Fiorello si veste da De Filippi e reunion Ricchi e Poveri

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L’ingresso di Rosario Fiorello travestito da Maria De Filippi, il lungo applauso omaggio a Fabrizio Frizzi in
quello che sarebbe stato il giorno del suo 62° compleanno raccolto da Carlotta Mantovan; Nole Djokovic che accenna “Terra Promessa”; il duetto tra Massimo Ranieri e Tiziano Ferro in “Perdere l’amore” che finisce con una standing ovation; l’esibizione di Paolo Palumbo, lo chef sardo affetto da Sla che aveva presentato il pezzo “Io sto con Paolo” alle selezioni di Sanremo Giovani («La mia non è la storia di un ragazzo sfortunato, ma quello di un ragazzo che ha lottato per raggiungere i propri sogni»); la reunion de I Ricchi e Poveri, il monologo sulla libertà di stampa
della giornalista del Tg1 Emma D’Aquino, una delle donne della serata con l’altra giornalista della stessa testata Laura Chimenti e Sabrina Salerno.
Sono tanti i momenti da ricordare di questa seconda serata del Festival di Sanremo 2020. Intanto Fiorello che è uno che onora le promesse: durante la prima puntata del Festival di Sanremo 2020 aveva promesso che, in caso di share elevato, si sarebbe presentato abbigliato da Maria De Filippi. E l’ha fatto: parrucca bionda, tacchi e caramella in bocca è entrato in scena scendendo le scalinate dell’Ariston. «Una cosa così non l’ho mai fatta. Il mio problema è Techetechetè, questa cosa rimarrà per sempre, ma io ho una famiglia a casa», ha esclamato lo showman. «Sembro Boris
Johnson piastrato, Barbara D’Urso mi inviterà come caso umano», esclama andando ad abbracciare il direttore di Raiuno Coletta seduto in prima fila. E mentre Amadeus gli consegna i fiori di Sanremo arriva in diretta la telefonata di Maria De Filippi: «Posso dirti buonasera?».

Questo è stato solo il prologo dello show di “Ciuri”, così come lo chiama l’amico Amadeus. « Festival mi ha fatto impazzire, sto facendo delle cose…», dice lo showman siciliano che, nell’ordine, trasforma l’Ariston in una discoteca al ritmo di Staying Alive, inanella una battuta dopo l’altra: «Spero che i Ricchi e Poveri mi facciano duettare (si dice così’) con loro, mi metto in mezzo e faccio il reddito di cittadinanza»; «Amadeus hai fatto il 52%, vai col Pd»; «Quando ho ricevuto i fiori mi è piaciuto. Voglio parità: dovete dare i fiori anche ai maschi. C’è del fiorismo, del razzismo floreale». E poi canta, «perché è quello che ho sempre voluto fare», con sei coristi “La classica canzone sanremese” citando Vasco Rossi, Fiorello, Totò Cutugno, Ultimo, Eros, Si può dare di più e quel Marco de La solitudine. Coi Ricchi e Poveri, naturalmente, Fiorello ci canta davvero Che sarà per poi palesarsi, a fine serata, in sala stampa per ritirare il “Lumino d’oro”, ovvero uno dei vasetti similcimiteriali con i fiori che allietano i tavoli della sala stampa. E ancora sul palco arrivano gli ospiti Zucchero e Gigi D’Alessio. E poi ci sono le canzoni, certo. Tra le Nuove Proposte vanno avanti Fasma, con il 51% dei voti della giuria demoscopica su Gabriella Martinelli e Lula, e Marco Sentieri con il 54% delle preferenze su Matteo Faustini.
In gara tra i Campioni, non esattamente uno dopo l’altro, passano nell’ordine Piero Pelù con “Gigante”; Elettra Lamborghini con “Musica (e il resto scompare)” che, fasciata in una tuta-pantaloni nello stile Abba, non rinuncia al twerking; Enrico Nigiotti con “Baciami adesso”; Levante con “Tikibombom”; i Pinguini Tattici Nucleari che rallegrano con “Ringo Starr”; Tosca che con classe canta “Ho amato tutto”. E ancora Francesco Gabbani con “Viceversa”; Paolo Jannacci con “Voglio parlarti adesso”; Rancore con “Eden”, il grande contestato della vigilia Junior Cally con
“No grazie”; Giordana Angi con “Come mia madre”; Michele Zarrillo con “Nell’estasi e nel fango”.
(ITALPRESS).

E’ morto a 103 anni Kirk Douglas

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E’ morto, all’eta’ di 103 anni, l’attore Kirk Douglas, star della storia del cinema americano.
La sua prima interpretazione cinematografica e’ quella di un giovane procuratore distrettuale nel film Lo strano amore di Marta Ivers (1946) di Lewis Milestone, accanto a Barbara Stanwyck e Van Heflin; l’anno seguente affianca Robert Mitchum e Jane Greer in Le catene della colpa di Jacques Tourneur. Conquista l’interesse del pubblico e della critica interpretando un pugile forte atleticamente, ma di scarse qualita’ umane, in Il grande campione (1949) di Mark Robson; il successo definitivo arriva pero’ con L’asso nella manica (1951) di Billy Wilder, in cui interpreta Chuck Tatum, giornalista senza scrupoli che specula sul dramma di un minatore intrappolato dopo il crollo in una miniera. Seguono Pieta’ per i giusti (1951) di William Wyler, accanto ad Eleanor Parker, in cui interpreta un poliziotto spietato, e Il bruto e la bella (1952) di Vincente Minnelli, nei panni di un produttore cinematografico dal cuore di pietra che
tormenta la fragile diva Lana Turner. Nel 1954, dopo avere interpretato in Italia il mito di Ulisse di Mario Camerini, dove affianca Silvana Mangano ed Anthony Quinn, fonda una propria casa di produzione denominata Bryna Productions (dal nome della madre), con la quale realizza i suoi piu’ grandi successi da protagonista. Nel 1956 interpreta il pittore Vincent van Gogh nel film Brama di vivere, diretto da Vincente Minnelli, mentre al 1957 risale uno dei capolavori nella sua ricca filmografia, Orizzonti di gloria, pellicola fortemente antimilitarista diretta dal giovane Stanley
Kubrick ed al quale Douglas teneva molto. Sempre diretto da Kubrick, l’attore sara’ il protagonista nel 1960 del kolossal Spartacus. Nella sua lunga carriera e’ stato anche un eccellente interprete di film western, tra i quali sono da ricordare Il grande cielo (1952) di Howard Hawks, L’uomo senza paura (1955) di King Vidor, e Sfida all’O.K.
Corral (1957) di John Sturges: in quest’ultimo impersono’ splendidamente il personaggio del medico Doc Holliday, al fianco di Burt Lancaster nel ruolo dello sceriffo Wyatt Earp.
(ITALPRESS).

Sanremo, oltre 10 milioni di telespettatori per la prima serata

ROMA (ITALPRESS) – Sono stati 10 milioni 58 mila, con uno share del 52.2 per cento, i telespettatori che hanno seguito su Rai1 la prima serata del 70° Festival della Canzone Italiana.
“52,2%. Minchiaaaaaaaa…”, il commento di Fiorello su twitter.
“Grazie a tutto il pubblico e grazie a tutta la Rai”, afferma l’amministratore delegato Rai, Fabrizio Salini, commenta il risultato d’ascolto della prima serata del 70° Festival della Canzone Italiana. “La 70esima edizione di Sanremo – aggiunge – è la dimostrazione che il Servizio pubblico può vincere qualsiasi sfida. Gli spettatori hanno premiato lo sforzo dell’intera Azienda impegnata a costruire un Festival in grado di parlare a tutto il nostro pubblico. E’ il Sanremo dell’inclusione, dell’accessibilità, della coesione sociale, della difesa della parità di genere e dei diritti civili. E’ il Sanremo della grande proposta digitale Rai. E’ il Sanremo che esce dal Teatro per coinvolgere la città. In una parola è il Sanremo del Servizio Pubblico, unica vera guida delle scelte editoriali di una Rai che deve essere di tutti. Grazie al Direttore artistico Amadeus, alle sue scelte coraggiose, alle sue compagne e ai suoi compagni di viaggio, artefici straordinari di questa grande festa per i 70 anni del Festival degli italiani”.
(ITALPRESS).

Sanremo, Fiorello si veste da prete e Lauro si denuda

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«Buonasera fratelli, buonasera sorelle. In questo mondo c’è bisogno di pace. Scambiatevi un segno di pace. Questo è il Festival delle polemiche, c’era bisogno di un po’ di pace». È un Rosario Fiorello in abito talare ad aprire il Festival di Sanremo 2020. «Santo Padre non disdica il canone, non mi scomunichi… Questo è un abito di scena, quello originale di Don Matteo, uno dei pochi Matteo che funzionano in Italia», preciserà poco dopo. «Uno che da solo fa il 35%, con me si può arrivare al 40%». Un abito che, nelle irriverenti intenzioni di Fiorello, dovrebbe portare fortuna a questo 2020 «cominciato tra le disgrazie: l’Australia ha preso fuoco, abbiamo quasi sfiorato una terza Guerra Mondiale, poi il virus e adesso Sanremo. Ma il pericolo numero uno ce l’abbiamo qua: Amadeus. Mia madre, in siciliano mi ha detto: “Attento a quello che dici, se no ti finisce come Amadeus. E con quella moria di ospiti: Salmo, Jovanotti, la Bellucci qualcuno doveva andare in soccorso di Amadeus. Visto che le Sardine sono occupate, io sarò il Rocco Casalino di Amadeus».
E poi via con l’Alleluia trasformato in “Amadeus” con Fiorello a dirigere la platea dell’Ariston. Senza aver esaurito il tema clericale lo showman continua rivolto ad Amadeus: «Perdonatelo perché lui non sa quello che fa. Questi sono gli attimi che precedono la fine della tua carriera. Se questo Samnremo va male ti levano pure I soliti ignoti. Ce l’hai presente il parente misterioso, ecco quello che ti succede. E’ inutile che continui a dire c’è un bel cast: tu non devi pensare a quelli che sono qua, ma a quelli che hai lasciato a casa. Al Festival di Sanremo si entra papa, si esce Papeete», chiude con un chiaro riferimento alla visita salviniana alla spiaggia di Milano Marittima. Dopo lo scoppiettante inizio Sanremo 2020 entra nel vivo con la gara delle Nuove Proposte: promossi alle semifinali Tecla Insolia (con il 50,4% sugli Eugenio in Via di Gioia) e Leo Gassmann (con il 54% su Fadi).

L’omaggio di Tiziano Ferro, altro ospite fisso della kermesse, a Domenico Modugno con una versione swing di “Nel blu dipinto di blu” introduce ai Campioni. Si parte con la grinta di Irene Grandi con “Finalmente tu”, continua Marco Masini con “Il confronto” e poi Rita Pavone che con “Niente (Resilienza 74)” raccoglie la standing ovation dell’Ariston e gli applausi della sala stampa. Nel frattempo sul palco ad annunciare le esibizioni si palesa Diletta Leotta abbigliata in giallo oro alla quale si sostituisce poi Rula Jebreal, la giornalista palestinese la cui presenza era stata contestata. «Sanremo è un posto carico di energie bellissime, ma le scale più belle quando avevo 20 anni, quelle dell’aereo che mi ha portato in Italia – ha detto -. Stasera parliamo al cuore degli italiani e cerchiamo di fare tutti un passo in avanti e – rivolgendosi ad Amadeus -, ecco un altro consiglio semplice: cerchiamo di non fare gaffe». La gara continua e non passa inosservato, almeno per il look in tutina trasparente glitterata, Achille Lauro che, mentre canta “Me ne frego” si denuda dopo essere entrato con una cappa che lo ricopre per intero.
Difficile che Fiorello non approfittasse della provocazione (che, poi, un comunicato ci spiegherà essere la celebre scena attribuita a Giotto in una delle Storie di San Francesco della Basilica Superiore di Assisi): «Giovedì io sarò ospite con Achille Lauro all’Altro Festival… e la cosa bella è che io sarò vestito così». Continuano Diodato con “Fai rumore”, Le Vibrazioni con “Dov’è” con l’orchestra diretta da Beppe Vessicchio che torna all’Ariston e raccoglie applausi. La prima reunion (che, però, non è una novità) del 70° Festival di Sanremo è quella di Al Bano, che ha rischiato di cadere dalla scalinata, e Romina presentati dalla figlia Romina, «che 33 anni fa – ha ricordato Amadeus – era già stata inconsapevolmente all’Ariston nella pancia di mamma». Anche per loro applauso dell’Ariston e cori in sala stampa, più per i classici che per l’inedito firmato anche da Cristiano Malgioglio. Il ritorno sul palco di Tiziano Ferro con l’omaggio a Mia Martini con “Almeno tu nell’universo” fa piombare il cantante di Latina nelle lacrime perché è impossibile raggiungere la perfezione di Mia Martini. Ma gli applausi non mancano nonostante la defaillance che, verso la fine, farà dimenticare con la sua “Accetto miracoli”. E ancora il monologo sulla bellezza che sfiorisce di Diletta Leotta che dialoga con nonna Elena in prima fila. Il cast de “Gli anni più belli di Muccino” con Emma, che poi si esibirà anche in piazza Colombo nel palco esterno del Festival, anticipa la carrellata finale che vede Elodie con “Andromeda”, Bugo e Morgan con “Sincero”, Alberto Urso con “Il sole a Est”, Riki con “Lo sappiamo entrambi”, Raphael Gualazzi con “Carioca”. Contro la violenza sulle donne, sul finale, Gessica Notaro e Antonio Maggio cantano la nuova “La faccia e il cuore”, Rula Jebreal elenca i numeri “spietati” (“ogni 3 giorni è stata uccisa una donna”), racconta lo stupro della madre. “Che non si chieda mai più a una donna che è stata stuprata com’era vestita quella notte”, conclude.
(ITALPRESS).