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Spettacoli

FICARRA E PICONE AL CINEMA CON “IL PRIMO NATALE”

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Ficarra e Picone sono i protagonisti di “Il Primo Natale”, in uscita il 12 dicembre con Medusa Film.
Salvo è un ladro che, insieme con il sacerdote Valentino, viene catapultato indietro nel tempo di 2000 anni circa in Palestina, al tempo della nascita di Gesù. La strana coppia così costituita si ritrova quindi in un contesto alieno, durante l’epoca del re Erode e della dominazione romana sui territori del popolo ebraico: equivoci, incomprensioni e soprattutto guai sono dietro l’angolo.
“Quando abbiamo cominciato a immaginare questa storia – dice Valentino Picone in conferenza stampa – abbiamo deciso di rappresentare il Natale per quel che realmente è, il compleanno di Gesù, e il raccontare qualcosa che spesso si dimentica”. Conferma Salvo Ficarra: “Il film di Natale è un appuntamento importante con il pubblico e abbiamo voluto fare un film che non fosse sempre basato su Babbo Natale e le renne, qualcosa di diverso e originale”.
Prodotto da Attilio De Razza scritto dagli stessi Salvo Ficarra e Valentino Picone con Nicola Guaglianone e Fabrizio Testini, “Il primo Natale” è il settimo film degli attori e registi palermitani. Nel cast anche Massimo Popolizio nella parte di Erode. Il direttore della fotografia è Daniele Ciprì, ai costumi Cristina Francioni, la scenografia è affidata a Francesco Frigeri.
(ITALPRESS).

FEDEZ “RISCHIO SCLEROSI MULTIPLA? TRANQUILLI, STO BENE”

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“Stasera ci sarà una mia lunga intervista con Peter Gomez a La Confessione sul Nove. Sentivo il bisogno di tirare fuori un po’ di cose accadute nell’ultimo anno per chiudere un cerchio e guardare avanti. Ho visto che sono già usciti tanti articoli alcuni con dei titoli molto allarmanti. Purtroppo o per fortuna (dipende dai punti di vista) sto bene. Vi chiedo di guardare l’intervista completa. Quello che dico non si riesce a riassumere in un titolo. Ribadisco che sto bene”. Così Fedez tranquillizza i suoi fan sulle storie di Istagram dopo la pubblicazione delle anticipazioni della sua intervista in cui raccontava di essere sotto controllo per un “rischio sclerosi multipla”.
(ITALPRESS).

THE IRISHMAN MIGLIOR FILM 2019 PER NATIONAL BOARD

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Il miglior film dell’anno è “The Irishman”. Questo il verdetto emesso dalla National Board Of Review, l’organizzazione statunitense che raccoglie numerosi critici del Paese. “The Irishman” di Martin Scorsese, che per conto di Netflix ha avuto un budget da 200 milioni di dollari e vede protagonisti Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci, è – come riporta “Deadline” – “Best movie of the year”. La National Board of Review, fondata nel 1909, ha anche assegnato il premio per la miglior regia a Quentin Tarantino per “Once upon a time in Hollywood” (“C’era una volta a… Hollywood”), con protagonisti Leonardo DiCaprio, Brad Pitt e Margot Robbie. Miglior attore è Adam Sandler per “Uncut Gems”, diretto e co-sceneggiato da Josh e Benny Safdie. Miglior attrice è Renée Zellweger per “Judy”, diretto da Rupert Goold. Fin dal 1929 il National Board of Review sceglie ogni anno i migliori film in lingua inglese e i migliori film stranieri.
(ITALPRESS).

PIRELLI, THE CAL 2020 ISPIRATO A GIULIETTA

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“Lo aspettavo da tanto, finalmente me lo hanno chiesto. Per me è stata un’esperienza bellissima, una grande sfida e finalmente ho la possibilità di raccontare una storia perché spesso il mio lavoro è solo illustrativo, più estetico mentre qui si racconta una storia completa”. A parlare è Paolo Roversi, il primo fotografo italiano del calendario più famoso al mondo, alla presentazione della nuova edizione ispirata a Giulietta Capuleti.
Oltre al tradizionale calendario, Roversi ha realizzato anche un cortometraggio di 18 minuti in cui interpreta se stesso nel ruolo di un regista impegnato in una serie di audizioni per scoprire la Giulietta ideale.
Trovare Giulietta, ovvero cercare la donna ideale, non è altro che tentare di realizzare il sogno che ognuno insegue nella propria vita. Sta qui il senso profondo di “Looking for Juliet”, il soggetto che il fotografo Paolo Roversi ha messo in scena per il Calendario Pirelli 2020 ripercorrendo la tragedia shakespeariana.

“Giulietta è una donna che ha grandi valori umani, pronta a sacrificare tutto per il suo amore – sottolineato Roversi – Sposa il suo nemico, è una ribelle che va al di là delle regole. In soli quattro giorni si trasforma: da ragazza naif e innocente quale era, diventa una eroina che lotta contro tutti per salvare il valore dell’amore”.
“L’idea di Giulietta mi è venuta perché lavoro da anni intorno ai temi della bellezza, dell’amore, ma anche della femminilità e della dolcezza: Giulietta è tutto questo – spiega – Se si deve pensare a un ideale femminile, forse Giulietta è una delle poche figure che riesce a racchiudere in sé tutto questo”.
Protagoniste di questo calendario sono le star hollywoodiane Emma Watson, Kristen Stewart, Claire Foy, Mia Goth (“Nymphomaniac” di Lars Von Trier e “Suspiria” di Luca Guadagnino), Indya Moore (la star di “Pose”), Yara Shahidi (suo il ruolo da protagonista come la figlia Zoey Johnson nella sitcom “Black-ish”), nonché le cantanti, la cinese Chris Lee e la spagnola Rosalia (vista in “Dolor y Gloria” di Pedro Almodovar).

“Non sono solo interpreti attrici e cantanti meravigliose – aggiunge – Dietro ciascuna di loro, ci sono una persona e una morale di grande valore, sono valori eterni. Ci sono una Giulietta e un Romeo in ogni uomo. È bello riscoprire questa forza che viene dal passato, tocca il presente e si proietta anche nel futuro. Ci saranno sempre questi valori fortissimi”.
E poi Stella, che di cognome fa Roversi.
“Non è una modella professionista – dice – Ha 20 anni, frequenta una scuola d’arte: è la mia Giulietta”.
È una delle Giuliette di Paolo Roversi, protagoniste e muse del calendario Pirelli 2020.
“Sto ancora cercando la mia Giulietta e la cercherò per tutta la mia vita – aggiunge – Giulietta non si trova mai perché è un sogno, qualcosa a cui si tende sempre. Si cerca in continuazione, ma è indefinibile, come la bellezza e più ti avvicini più diventa un mistero profondo. Con Giulietta accade lo stesso”.

“Verona si presta ancora oggi come la scenografia ideale – continua – è il teatro di questa storia, è come se i fantasmi di Romeo e Giulietta fossero ancora lì nelle strade. È difficile vedere Verona diversamente. I miei occhi la vedono così e le mie orecchie la ascoltano così. La voce di Giulietta e di Romeo sono nell’aria”.
In mezzo a tante donne Romeo sparisce? “No, è parte integrante della storia – aggiunge- Se non ci fosse Romeo, non esisterebbe nemmeno Giulietta e, quando si uniscono, insieme diventano l’amore”.
(ITALPRESS)

“L’IMMORTALE”, TORNA AL CINEMA IL CIRO DI GOMORRA

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Arriva nelle sale giovedì “L’immortale”, diretto e interpretato da Marco D’Amore, distribuito da Vision Distribution. Il film è un nuovo capitolo che si integra completamente in Gomorra – La serie e fa da ponte tra la quarta e la quinta stagione. Un progetto crossmediale e innovativo attraverso il quale, per la prima volta in assoluto nella storia della serialità, un film a se stante diventa anche un segmento del racconto a cavallo tra le due stagioni di una serie televisiva. “È una storia piena di conflitti, miserie e paure. Un criminale un giorno ci disse che l’errore più grande è che non abbiamo paura. E questo è un sentimento che ci accomuna. Quando c’è la narrazione per diventare immortali, bisogna superare anche la logica”, sottolinea il regista e protagonista. Il corpo di Ciro sta affondando nelle acque scure del Golfo di Napoli, colpito al petto da Genny Savastano, il suo unico, vero amico. E mentre sprofonda sempre più, affiorano i ricordi. I suoni attutiti dall’acqua si confondono con le urla di persone in fuga. È il 1980, la terra trema, i palazzi crollano, ma sotto le macerie si sente il pianto di un neonato ancora vivo: è Ciro di Marzio, da quel giorno in poi tutti lo chiameranno l’Immortale. Anni dopo, quello stesso bambino ormai adulto, sopravvive anche a quel fatidico sparo: allora è vero quello che si dice, l’Immortale non lo uccide nessuno. Ambientato tra la Napoli degli anni ’80 post-terremoto e la Riga odierna, la storia è un continuo dialogo tra il presente di Ciro, esiliato sul Baltico a migliaia di chilometri da casa e dagli ultimi affetti rimasti, e il suo passato da orfano. Dall’infanzia per strada alle fredde estati del nord Europa, dai primi furti all’ultima guerra tra fazioni in lotta: tutto per sopravvivere a un mondo dove l’immortalità in fondo è solo una condanna. Riccardo Tozzi, produttore del film per Cattleya commenta l’operazione crossmediale: “È un’operazione complessa, un film che si inserisce nella serie e dialoga con essa, cambiandola. È un tentativo nuovo di tenere insieme i due linguaggi però sviluppandoli in piena autonomia. Nasce da un’intuizione di Marco. Per vedere la quinta stagione i fan di Gomorra dovranno vedere il film”. A interpretare Ciro da bambino, l’undicenne Giuseppe Aiello, che per D’Amore “è un testimone della bellezza di Napoli. Durante il provino, giocavamo insieme e a un certo punto gli ho detto: ‘pensa alle cose belle e quando te la senti ti racconti con una frase’. Si è preso un quarto d’ora e poi mi ha detto: io sono buono!. Come a dire: sgombera il campo da tutto il retaggio che sta dietro di me. E quella bontà era il principio per partire e raccontare quel personaggio”. Poi, aggiunge: “Ciro bambino compie il percorso che viene fatto da altri bambini. A noi interessava raccontare la povertà. Era una Napoli disastrata, che si era dimenticata dell’infanzia”. Per D’Amore “la sfida più grande è stata lavorare con quelli più bravi di me e questa competizione mi ha eccitato. Sono consapevole dei conflitti che possono nascere da un progetto così. Sentivo una grande vertigine legata alla narrazione”.
(ITALPRESS).

BOCELLI, PER NATALE TORNA “RETURN TO LOVE”

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Reduce dalla straordinaria notizia della candidatura ai Grammy Awards, Andrea Bocelli celebra la magia del Natale e da oggi, venerdì 29 novembre, torna in radio e in digitale con “Return To Love (Christmas Version)”, una nuova versione inedita del brano contenuto nell’edizione speciale del suo ultimo album “Sì FOREVER: THE DIAMOND EDITION” (Sugar) – uscito lo scorso 8 novembre dopo aver venduto oltre 1 milione di dischi in tutto il mondo con “Sì”.
“Return To Love (Christmas Version)”, prodotto da Bob Ezrin e registrato agli Abbey Road Studios di Londra, – che nella versione del disco è cantata insieme a Ellie Goulding – ora si tinge delle calde atmosfere natalizie grazie alla collaborazione con un emozionante Coro Gospel regalando così al pubblico la suggestione senza tempo delle feste. Una sorpresa per i fan di tutto il mondo che hanno amato l’ultimo progetto del tenore, arrivando a regalargli la prima posizione nella classifica dei dischi più venduti sia in USA che in Uk.
(ITALPRESS).

ANNALISA TORNA CON “VENTO SULLA LUNA” FEAT. RKOMI

“Vento sulla Luna” è il nuovo singolo di Annalisa, scritto dalla stessa cantautrice con Franco 126 e Dardust, che ne ha curato anche la produzione, e arricchito dalla partecipazione di Rkomi. “Vento sulla Luna”, in uscita domani, venerdì 29 novembre, anticipa la pubblicazione del nuovo album previsto per la primavera del 2020.
“Vento sulla Luna ha una storia bella lunga – racconta Annalisa – Nasce nei primi giorni di marzo a Milano, sotto un cielo grigio ma bellissimo. Eravamo io, Dardust e Franco 126. Nei mesi successivi è cresciuta, ha fatto strada, e a piccoli passi è arrivata lontano. Un giorno di ottobre ha incontrato Rkomi , che si trovava addirittura oltreoceano, e con il suo tocco ha poi raggiunto la versione definitiva. Alla fine è ritornata sotto lo stesso cielo, e chissà quale sarà il suo prossimo viaggio. Ha fatto giri immensi questa canzone, un po’ come il vento. E spero proprio continui così”.
(ITALPRESS).

RAF DUETTA CON IL FIGLIO D’ART IN SAMURAI

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Esce oggi “Samurai” (Girotondo Srl / Sony Music Italy) il nuovo brano di RAF in duetto con Samuele Riefoli, in arte D’ART.
Il brano, disponibile in digital download e streaming, parla di come sia difficile a volte affrontare la vita, di come ci si trovi quotidianamente a fronteggiare le difficoltà e di come, proprio come i Samurai, bisogna combattere per i propri obbiettivi e per il bene della comunità.
“Samurai nasce da uno spunto musicale che mi ha fatto ascoltare un mio collaboratore, bassista degli Apres La Classe, Valerio Bruno, in arte Combass – racconta Raf – che io poi ho sviluppato, mentre per il testo io e Samuele ci siamo ispirati alla “The Lone Wolf” un telefilm degli anni 90 che parla di un samurai che non era al servizio di nessun padrone e girava insieme a suo figlio e affrontavano insieme una serie di vicissitudini, sempre a favore di ciò che ritenevano giusto”
“Quando mio padre mi ha proposto di collaborare con lui e scrivere con lui questo brano per me è stata la realizzazione di un sogno – racconta D’Art – Passare del tempo con lui, scrivere il testo e lavorare sulle melodie e sulla realizzazione di questo progetto è stato entusiasmante. Lui sarebbe stato un idolo per me anche se non fosse mio padre, è uno dei pochissimi cantanti pop italiani che ascolto, per il resto ascolto musica Hip Hop, trap americana e qualcosa di nostrano. Essere tenuto a battesimo da lui in questo esordio nel mondo della musica e avere la sua stima è il regalo più grande”.
(ITALPRESS)