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Spettacoli

PIERCE BROSNAN NEL NUOVO FILM TARGATO NETFLIX

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Nuova aggiunta al cast di “Eurovision”, film diretto da David Dobkin, attualmente in fase di produzione e in arrivo prossimamente solo su Netflix. Si tratta di Pierce Brosnan, pronto a raggiungere sul set Will Ferrell e Rachel McAdams, che interpretano rispettivamente Lars Erickssong e Sigrit Ericksdottir, aspiranti musicisti islandesi.

Pierce Brosnan reciterà nei panni di Erick Erickssong, il padre di Lars. Quando a Lars e Sigrit, aspiranti musicisti, viene data la possibilità di rappresentare il loro paese alla più grande competizione musicale del mondo, finalmente avranno la possibilità di dimostrare che ogni sogno che si ha è un ideale per cui valga la pena lottare.

 

È MORTA LA SCRITTRICE TONI MORRISON

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Si è spenta all’età di 88 anni a New York, dopo una breve malattia, il Premio Nobel Toni Morrison. A renderlo noto la famiglia e il suo editor. Pseudonimo di Chloe Anthony Wofford era nata a Lorain, in Ohio, da una famiglia originaria dell’Alabama. Laureata nel 1953 all’Università di Howard, muove i primi passi nel mondo dell’editoria nel 1965 lavorando per la casa editrice Random House di New York come editor e curando le opere di diversi autori afroamericani come Gayl Jones, Toni Cade Bambara, Angela Davis e Muhammad Alì. E’ del 1970 il suo primo romanzo, “L’occhio più azzurro”. Dopo 3 anni sarà la volta di “Sula”. Intanto nel 1976 intraprende la carriera accademica insegnando all’università di Yale. Nel 1977 pubblica una delle opere più note, “Il Canto di Salomone”. Nel 1987 dà alle stampe forse la sua opera più importante, “Amatissima”, il best seller che racconta la storia di una schiava che preferisce uccidere la figlia piuttosto che farle vivere le tremende condizioni della schiavitù. Opera che le varrà il Premio Pulitzer. Nel 1990 inizia ad insegnare a Princeton. Nel 1993 riceve il Nobel per la letteratura. 

GIGI D’ALESSIO TORNA CON NUOVO SINGOLO

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Da oggi è in radio, in tutti gli store digitali e sulle piattaforme streaming “Domani vedrai” (GGD Edizioni Srl/Sony Music), il nuovo singolo di Gigi D’Alessio.

Il brano anticipa l’uscita del nuovo disco di inediti del cantautore prevista in autunno, in cui non mancheranno collaborazioni d’eccezione e sorprese.

In “Domani vedrai” il cantante, che ha composto testo e musica, viaggia in una doppia dimensione tra i suoni mediterranei e la lingua partenopea, e vibrazioni elettroniche: “A vita toja nunn’a fa scamazza’ a nisciuno, Arape o core e vive pe t’annammura, Scetate a chistu suonne nun te fa cchiu’ male, Quante nu Papa more nato se ne fa”.

SI È SPOSATO TIZIANO FERRO

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Tiziano Ferro si è sposato a Sabaudia con il compagno ,. Assieme da tre anni, nel tardo pomeriggio di ieri, all’ora del tramonto, si sono uniti civilmente.  Ferro e Allen si erano già sposati segretamente a Los Angeles lo scorso 25 giugno.

“La vita e le sue imprevedibili e meravigliose svolte. Non vedo l’ora di raccontarvi questa ennesima storia di gioia e celebrazione dell’amore” ha scritto sul suo profilo Instagram l’artista pubblicando una foto scattata dopo il sì.

MARGOT ROBBIE NUOVO VOLTO DI CHANEL

Sarà Margot Robbie il volto di “Essence”, il nuovo profumo di Chanel.

La fragranza è stata realizzata da Olivier Polge in collaborazione con il Laboratoire parfums Chanel e si basa su quattro fiori bianchi: ylang-ylang, fiori d’arancio, tuberosa e gelsomino. 

Margot, attrice e produttrice australiana, scelta per bellezza e personalità, è già da un anno ambasciatrice di Chanel.

“Essence” sarà disponibile a partire dal 1° settembre 2019 in Europa, Stati Uniti,  America latina e centrale, Canada, Sud Africa, Australia e Regno Unito.

E’ MORTO LUCIANO DE CRESCENZO

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E’ morto, all’età di 90 anni, Luciano De Crescenzo.

Nato a Napoli, De Crescenzo è stato uno scrittore, regista, attore e conduttore televisivo.
Dopo essersi laureato in ingegneria idraulica col massimo dei voti presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, la IBM lo assunse in qualità di rappresentante commerciale .
Promosso dirigente, decise di lasciare il suo lavoro e dedicarsi a tempo pieno alla scrittura, favorito anche dall’interessamento di Maurizio Costanzo, padrino della sua prima opera, Così parlò Bellavista. Grazie anche alla partecipazione al talk show Bontà loro condotto da Costanzo e ad altre manifestazioni pubbliche, fra il 1976 e il 1977 il suo libro vendette più di 600.000 copie e fu tradotto anche in giapponese, diventando un vero e proprio caso letterario. Nel corso degli anni Luciano De Crescenzo è diventato un autore di successo internazionale, raccontando Napoli nelle sue opere. Ha pubblicato in totale cinquanta libri, vendendo 18 milioni di copie nel mondo, di cui 7 milioni in Italia. Le sue opere sono state tradotte in 19 lingue e diffuse in 25 paesi.

QUEL GIORNO CHE LA TERRA “GIRÒ” INTORNO ALLA LUNA

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Tra il 20 e il 21 luglio di un mattino d’estate di 50 anni fa, alle 4:56, più di 20 milioni di italiani tutti insieme trattennero il fiato, e a ragione. Stavano per assistere, come il resto del mondo, a uno degli eventi mediatici più importanti di tutto il novecento, di quelli da libri di storia: lo sbarco del primo essere umano in un posto che non fosse la Terra. Lo sbarco dell’Uomo sulla Luna. Circa 600 milioni di persone in tutto il globo hanno seguito la diretta del viaggio dell’Apollo 11, a 384 mila chilometri di distanza da noi. A bordo tre astronauti, Neil Armstrong, Edwin Aldrin (detto “Buzz”, cosi’ la sorella pronunciava da piccola la parola “brother”, “buzzer”) e Micheal Collins. Ma solo Armstrong e Aldrin sarebbero scesi sul suolo lunare. La Rai offrì una diretta di 27 ore con Tito Stagno in collegamento dallo studio 3 di via Teulada e Ruggero Orlando che interveniva via telefono dal Centro Spaziale della Nasa di Houston (indimenticabile fu la lite tra i due sull’esatto momento dello sbarco). 

La Rai stimò che le fasi salienti della missione vennero seguite su 7 milioni di piccoli schermi, con il 96% di share toccato durante la diretta dell’allunaggio: praticamente tutti stavano incollati allo schermo, chi a casa o nei negozi di elettrodomestici presi d’assalto a causa delle tv accese in vetrina, tutti erano lì a guardare le immagini in bianco e nero che arrivavano in diretta. 

La telecamera era puntata sulla scaletta del modulo lunare e sulla figura di Armstrong che lentamente scendeva. Telespettatori di tutto il mondo lo videro toccare il suolo e alle 4:56 italiane pronunciò la frase che tutti conosciamo: “È un piccolo passo per l’uomo, ma un grande balzo per l’umanità”. Nelle scuole e nei bar non si parlava d’altro e neanche l’ennesima crisi di governo (era il governo guidato dal presidente del Consiglio democristiano Mariano Rumor che si era da poco dimesso a causa delle fratture interne al PCI e che era stato incaricato dal Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat di formarne un altro, il Rumor II) riusciva a distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dalle notizie provenienti dallo Spazio. Quella dell’allunaggio fu la prima notte senza furti né rapine da 10 anni a quella parte: a Milano il centralino della polizia squillò solo 2 volte (per una lite e per un falso allarme), così come a Bologna e Roma.

Otto anni dopo il discorso di Kennedy del 1961 che annunciava la volontà di voler portare l’uomo sulla Luna (“We choose to go to the Moon”), con la missione compiuta dell’Apollo 11 gli Stati Uniti vinsero la guerra fredda dello Spazio con la Russia. Oltre 300 mila persone lavorarono al progetto, furono spesi circa 19 miliardi di dollari (116 in valuta attuale) e alcuni pagarono con la loro stessa vita “il grande balzo” (Roger Chaffee, Virgil Grissom ed Edward White morirono durante un’esercitazione precedente al lancio dell’Apollo 1, la prima missione del Programma Apollo).

Nonostante quell’entusiasmo, nonostante il fatto che l’evento fu seguito con grandissimo interesse in tutto il mondo, in questi 50 anni si sono fatte strada e diffuse anche le teorie del complotto che considerano lo sbarco sulla Luna un falso. L’avvento di internet, i dubbi sulla credibilità nei media tradizionali la tendenza a dare fiducia a canali informativi non ufficiali sono stati terreno fertile per la propagazione di queste credenze nell’opinione pubblica. 

In uno studio condotto da tre ricercatori italiani nel 2016 sulle teorie del complotto, il 20% del campione intervistato pensava che lo sbarco sulla Luna fosse una montatura e il 38% si dichiarava scettico.

Eppure, la targa in acciaio inossidabile firmata dai protagonisti e dal Presidente Nixon è ancora lì, sul suolo lunare nei pressi del “Mare della tranquillità”: “Qui, uomini dal pianeta Terra posero piede sulla Luna per la prima volta, luglio 1969 d.C. Siamo venuti in pace, a nome di tutta l’umanità”, vi si legge. E le immagini in bianco e nero di Armstrong e Aldrin sono rimaste impresse nelle coscienze collettive di tutta l’umanità.

Il programma Apollo non ci ha restituito solo emozioni: ha dato una spinta formidabile al progresso tecnologico dell’epoca e ha stimolato e ispirato la produzione dell’industria culturale, creando un legame sempre più intenso nei confronti di questo storico evento e in generale dello Spazio che sembrava improvvisamente più vicino, alla portata di tutti. 

Stanley Kubrick e George Lucas nel cinema, gli Houston Rockets nello sport, i Pink Floyd e David Bowie nella musica, modi di dire nel linguaggio quotidiano – “Houston, abbiamo un problema” – o la citazione del “grande balzo per l’umanità di Armstrong” sono solo alcuni esempi di come il tema Spazio-Luna sia profondamente annidato nella cultura di massa e testimoniano l’attrazione che lo Spazio riveste per il genere umano, entrato in intimità con le persone grazie allo sbarco sulla Luna.

In attesa di tornarci (l’uomo non va sulla Luna dal 1972), ricordiamo il 20 luglio del 1969 come il giorno in cui la Terra girò, metaforicamente, intorno alla Luna.

 

E’ MORTO MATTIA TORRE, SCENEGGIATORE DI BORIS

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E’ morto, all’età di 47 anni, lo sceneggiatore e regista Mattia Torre. E’ stato autore, insieme a Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico, della serie cult Boris.
Nato a Roma, Torre si forma nell’ambiente teatrale capitolino, dove conosce il regista e sceneggiatore Giacomo Ciarrapico. Insieme a lui, nei primi anni novanta, è autore di commedie teatrali come L’ufficio, Io non c’entro, Tutto a posto e Piccole anime.
Nel 2002, insieme a Luca Vendruscolo, scrive il lungometraggio Piovono mucche. Nel 2003 è, insieme a Valerio Aprea, autore del monologo teatrale In mezzo al mare, vincitore della rassegna Attori in cerca di autore al teatro Valle di Roma. Dal 2004 al 2011 scrive il programma televisivo Parla con me, ideato da Serena Dandini. Nel 2005 è autore dello spettacolo teatrale Migliore, interpretato da Valerio Mastandrea. Un anno più tardi, nel 2006, scrive un episodio de I Cesaroni. Nel 2016 è autore della serie tv Dov’è Mario? insieme con Corrado Guzzanti. Il 6 gennaio 2018 viene pubblicata su Rai Play la serie La linea verticale, basata sull’omonimo libro, anch’esso scritto da Torre.