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GILLIAM “DOPO 25 ANNI ECCO IL MIO DON CHISCIOTTE”

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Dalla mente visionaria e fantasiosa di Terry Gilliam vede finalmente la luce, dopo 25 anni di tribolazioni, il suo nuovo film dal titolo “L’uomo che uccise don Chisciotte”. “Perché ho insistito nel realizzarlo? Perché tutte le persone ragionevoli mi dicevano di lasciare stare!” con questa battuta il regista reso famoso da “La leggenda del re pescatore” “L’esercito delle 12 scimmie” e “Parnassus” ha spiegato la sua volontà di voler terminare a tutti i costi questo progetto. “Quando ho letto il libro la prima volta nel 1989 ho pensato fosse impossibile farne un film: era troppo ricco – prosegue -. L’idea originale era di basarlo sugli ultimi “fuochi” di un uomo e sui suoi rimpianti. Poi, da questa idea sono arrivati una serie di cambiamenti fra cui l’ultimo circa 4 anni fa. Alla fine abbiamo deciso di vedere come i film impattano nella vita delle persone, cosa può succedere. Troppi cineasti non si prendono la responsabilità di ciò che fanno, di come ciò che realizzano influenzi le persone. A quel punto la sceneggiatura è diventata più interessante e abbiamo dovuto riscriverla. Io in fondo sono un mistico e penso che alla fine il film si sia scritto da sè, solo che è uno scrittore molto lento!”.

Il protagonista è Adam Driver. “In realtà ho scelto Adam  – spiega Gilliam – dopo averlo incontrato a Londra in un pub, mi è piaciuto subito perché è completamente diverso da come lo immaginavo: Adam non sembra né un attore né una stella del cinema, ci siamo piaciuti e ha avuto la parte”. Ma con questo film, pensa che si potrà mettere un punto sul classico scritto da Miguel de Cervantes? “Don Chisciotte non muore mai, si tramanda, come tutta l’arte in generale, perché anche noi registi non siamo mai originali: prendiamo sempre spunti da quanto fatto prima. Sono felice di aver terminato il film e spero di realizzarne ancora un altro, anche se per ora non ho idea cosa. Una cosa è certa: amo tutti i miei sogni anzi, rimango aggrappato a loro perché la vita può essere molto ripetitiva e quindi non rinuncio a nessuno di essi”. Il film sarà nelle sale dal 27 settembre 2018 distribuito da M2 pictures.

 

DARIO ARGENTO “SUSPIRIA? MANCA MIA FEROCIA”

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“Non voglio dire se ho visto o no il remake di ‘Suspiria’ firmato da Guadagnino. Diciamo che è come se lo avessi visto”. A parlare è Dario Argento, che oggi è stato ospite del programma di Rai Radio1 Un Giorno da Pecora. Diciamo allora che lo ha visto: che giudizio darebbe in questo caso? “Che non ha lo spirito e la ferocia del mio Suspiria”. Ha mai visto un remake che si sia dimostrato meglio dell’originale? “No, non ho mai visto una cosa simile…”. Quindi le è piaciuto oppure no? “Non è che non mi sia piaciuto, Guadagnino è uno elegante, che sa fare il cinema, raccontare, far recitare gli attori. Però…”.

OSCAR, DOGMAN DI GARRONE CANDIDATO PER L’ITALIA

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La Commissione di Selezione per il film italiano da candidare all’Oscar istituita dall’Anica lo scorso giugno, su incarico dell’ “Academy of Motion Picture Arts and Sciences”, riunita davanti a un notaio e composta da Nicola Borrelli, Marta Donzelli, Gian Luca Farinelli, Antonio Medici, Silvio Soldini, Maria Carolina Terzi, Maria Sole Tognazzi, Stefania Ulivi, Enrico Vanzina, ha designato il film “Dogman” di Matteo Garrone a rappresentare il cinema italiano alla selezione del Premio Oscar per il miglior film in lingua straniera alla 91ma edizione degli Academy Awards.
L’annuncio delle nomination è previsto per il 22 gennaio 2019, mentre la cerimonia di consegna degli Oscar si terrà a Los Angeles domenica 24 febbraio 2019.

I BASTARDI DI PIZZOFALCONE, TORNA GASSMANN

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Dopo il successo dello scorso anno, la serie tv prodotta da Rai Fiction con Clemart tratta dai romanzi della serie de I Bastardi di Pizzofalcone di Maurizio de Giovanni editi da Einaudi Stile Libero torna a essere protagonista dell’autunno di Raiuno.
Presentata oggi a Capri nell’ambito del Prix d’Italia, I BASTARDI DI PIZZOFALCONE SECONDA STAGIONE andrà in onda in prima visione a partire da lunedì 8 ottobre alle 21.25, per 6 serate. La prima puntata sarà in anteprima su Rai Play il 1°ottobre.
A presentare il nuovo appuntamento di Raiuno, sono arrivati a Capri il direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta con il suo vice Francesco Nardella, i produttori Gabriella Buontempo e Massimo Martino di Clemart, il regista Alessandro D’Alatri, l’autore dei romanzi Maurizio de Giovanni, lo sceneggiatore Dido Castelli e il protagonista Alessandro Gassmann, insieme ai colleghi Carolina Crescentini, Tosca d’Aquino, Antonio Folletto, Gianfelice Imparato, Simona Tabasco, Gennaro Silvestro, Gioia Spaziani e Serena Iansiti.

 
“Girare Bastardi – dice Gassmann – mi ha fatto scoprire e imparare ad amare Napoli. Ci ho vissuto diversi mesi e ci sto ancora adesso per preparare il mio nuovo spettacolo teatrale da regista. Ci vivo veramente molto volentieri, di fatto mi ha adottato. Le sorprese di questa seconda stagione saranno grandissime, ci sono nuovi personaggi e spostamenti abbastanza evidenti nei rapporti interpersonali del mio personaggio, sia nel rapporto con la Piras che con mia figlia. Questi nuovi episodi, a mio avviso, sono ancora più vicini alla scrittura originale di Maurizio e credo che sapranno coinvolgere ancora di più il pubblico. Del mio personaggio ormai conosco un po’ tutto, gli voglio molto bene e comincio anche un po’ ad assomigliargli. Lojacono inizia ad apprezzare la città in cui vive ed è la città a dargli la possibilità di una seconda partenza. E anche per me, artisticamente parlando, questa serie è stata una nuova partenza, molto importante. Il risultato ottenuto con Bastardi è stato veramente eccezionale e ci auguriamo di bissarlo. Ringrazio Alessandro D’Alatri per averci messo in condizione di lavorare benissimo e con un gruppo fantastico di attori, che sono persone belle da conoscere e frequentare anche fuori dal set”.

 
Eleonora Andreatta, direttore di Rai Fiction sottolinea: “I Bastardi di Pizzofalcone appartiene a quello che è il patrimonio più importante e prestigioso di Rai Fiction: quello di una serialità che si fonda su una qualità diffusa, dalla scrittura alla realizzazione, dal lavoro di regia, alla confezione e alla musica. Questa qualità parte da un grande scrittore, che è Maurizio de Giovanni: il suo modo di scrivere ci affascina, ci coinvolge, ci porta dentro i misteri e le incognite di una città bella ed enigmatica come Napoli, e all’interno di psicologie e caratteri che attirano il lettore e quindi lo spettatore, in modo coinvolgente. Oltre ciò, c’è una scrittura ricca e stratificata che il regista Alessandro D’Alatri ha saputo mettere in scena interpretando questo mondo e scavando all’interno dei personaggi e degli ambienti in un modo che valorizza quello che è il dato di partenza della scrittura. E poi c’è una squadra di fuoriclasse: Alessandro Gassmann e Carolina Crescentini e tutti gli attori scelti sono di altissima qualità, così come i personaggi di puntata, che appartengono alla tradizione del teatro napoletano e valorizzano la qualità del prodotto. E poi, ovviamente, c’è anche il dato produttivo: una produzione che si cimenta sulla seconda serie rinnovando e rilanciando il progetto in termini produttivi. Ai personaggi, si aggiunge l’elemento della solidarietà. Ognuno di questi, ed è la grandezza alla quale assistiamo, è un personnaggio fallibile, che ha una mancanza, una lacuna e un bisogno di trovare comprensione negli altri. L’ultimo personaggio di questa storia è Napoli, ne sono orgogliosa, e questo è grazie a Maurizio de Giovanni prima di tutto ma anche al modo in cui la regia l’ha restituita. Usciamo dai luoghi comuni, raccontiamo una città che ha una sua unicità. Un giorno proprio de Giovanni mi disse che per scrivere un giallo che riesca a entrare nell’interesse dello spettatore è necessario che lo scrittore conosca bene la città stessa, che riesca a rendere l’unicità di quello che accade nei vicoli, nelle strade, con i suoi odori, profumi e colori”.
 

Per il regista Alessandro D’Alatri “lavorare con una squadra così prestigiosa, in una città che amo profondamente, mi ha fatto sentire adottato e io l’ho adottata in qualche modo. Con l’opportunità di aggiungere un cast di alta qualità lavorando sul territorio, facendo una ricerca veramente capillare sul grande patrimonio delle risorse attoriali che ha Napoli. Credo sia la capitale del teatro: c’è un potenziale stradoridianario, ho visto quasi 1300 attori, tutti di grandissimo livello. Credo che portare il livello attoriale dei ruoli di puntata allo stesso livello del cast primario sia stata una mission molto importante. Aggiungo anche che c’era la voglia di raccontare la città da un punto di vista non solo pittorico e folcloristico, ma di farla trasudare, ossia respirare. Napoli si ama. Basta soltanto fare una passeggiata per la città. Fare la fiction rispetto al cinema, significa correre molto di più e questo mi ha messo in condizione di poter utilizzare tutta la mia esperienza che ti permette di correre meglio, e sentire meno la fatica e c’è sicuramente più godimento a prendere il meglio da ciascuno”.

X FACTOR, FEDEZ “ASIA ARGENTO? LA TERREI”

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Fedez è stato ospite oggi negli studi di RTL 102.5 durante  “W l’Italia” per parlare di X-Factor ed è intervenuto anche sul caso Asia Argento: “Io con Asia mi trovo molto bene e trovo sia stata una delle scelte più azzeccate verso un giudice donna che sia mai stata fatta – ha detto il giudice di X-Factor –  solitamente c’è un problema con il giudice donna che cambia ogni anno, a parte Mara Maionchi che è una senatrice. Devo dire che Asia è una scelta veramente azzeccata, peccato per la situazione. Poi ci sono dinamiche aziendali. Ti dico cosa farei io – ha continuato Fedez – io la terrei”. “Inizialmente si era deciso di comune accordo con Asia, cioè con Sky e Fremantle, di estrometterla perché si temeva che per tutta la durata del programma tutto lo scandalo che si era creato avrebbe messo in ombra la gara in sé, ci sarebbe stato il rischio che per tutta l’edizione si sarebbe parlato solo del caso Asia e non dei concorrenti, quindi a tutela dei concorrenti”.
“Ad oggi, – ha concluso Fedez – la situazione  è cambiata radicalmente perché non si parla più di questa roba qua, se ne parla in altri luoghi dove si sono fatti i siparietti trash che si potevano evitare. Si è creata una cosa enorme. Le persone, secondo me, si sono anche un po’ stufate e parlano solo della competenza di Asia come giudice”. “Se il giudice dev’essere un valore aggiunto e un acceleratore di risultati per i ragazzi, Asia in questo momento incarna perfettamente la figura e quindi non vedo il perché non tenerla”.

BABY, SERIE SQUILLO PARIOLI SU NETFLIX

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Baby, la nuova serie originale italiana di Netflix prodotta da Fabula Pictures, debutterà su Netflix in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo il prossimo 30 novembre.
Diretta da Andrea De Sica e Anna Negri, con Benedetta Porcaroli, Alice Pagani, Riccardo Mandolini, Isabella Ferrari, Claudia Pandolfi, Paolo Calabresi e altri attori italiani, Baby racconta in 6 episodi una storia di formazione che esplora le vite segrete di alcuni adolescenti romani.
Liberamente ispirata a una storia vera, la serie segue le vicende di un gruppo di adolescenti del quartiere Parioli che sfidano la società ricercando la propria identità e indipendenza, sullo sfondo di amori proibiti, pressioni familiari e segreti condivisi.
Quanto accaduto a Roma alcuni anni fa è solo la cornice di questa storia. Baby parla di adolescenti che hanno un disperato bisogno d’amore. Tutti i personaggi ne hanno bisogno in modo diverso, sia gli adulti che i ragazzi.
Baby è soprattutto una storia di amore e incomprensioni, romantica e dark allo stesso tempo.
Ogni personaggio intraprende il suo viaggio, alla ricerca dell’amore e della felicità.
La serie esplora le più diverse esperienze dei teenager italiani attraverso lo stile audace dei GRAMS, un nuovo collettivo di scrittori composto da cinque giovani autori: Antonio Le Fosse, Eleonora Trucchi, Marco Raspanti, Giacomo Mazzariol e Re Salvador. Gli scrittori Isabella Aguilar e Giacomo Durzi si sono uniti al gruppo contribuendo, con la loro visione, al racconto della vicenda.

 

ASIA ARGENTO: BENNETT MI E’ SALTATO ADDOSSO

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ROMA (ITALPRESS)- “Quando ci incontrammo in albergo gli dissi: va bene Jimmy possiamo magari fare un film insieme, posso trovarti una parte, lui si illumino’ e in quel momento ci abbracciammo. Poi
incomincio’ a baciarmi e toccarmi in una maniera che non era quella di un bambino con la mamma, ma quella di un ragazzo con gli ormoni impazziti. Aveva una pulsione sessuale nei miei confronti e
sentire questa cosa da lui, che per me e’ sempre stato come un figlio, mi ha congelato, non me l’aspettavo. Mi e’ saltato letteralmente addosso”. Cosi’ Asia Argento intervistata da Massimo
Giletti a “Non e’ l’Arena” su La7, che ha spiegato: “Mi ha spogliata, mi ha messa di traverso sul letto, mi e’ salito sopra e abbiamo fatto sesso completo senza usare neanche il preservativo. Io ero fredda ed immobile. Dopo – ha detto – mi ha detto che ero il suo desiderio sessuale da quando aveva 12 anni”.
(ITALPRESS).

E’ MORTO CHARLES AZNAVOUR

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E’ morto, all’età di 94 anni, Charles Aznavour, leggendario cantante francese. La maggior parte delle sue canzoni parlano d’amore e nella sua lunga carriera ne ha scritte oltre 1000.
Nasce il 22 maggio 1924 a Parigi da genitori di origine armena. Già all’età di nove anni si esibisce sul palcoscenico, anticipando la carriera d’attore che lo porta a recitare in oltre sessanta film. Gli anni Settanta sono il periodo di maggiore successo per il musicista, soprattutto nel Regno Unito, dove “She” diventa prima in classifica.
Nel 1988 scrive “Pour toi Armenie”, un brano dedicato alle vittime del terremoto in Armenia: la canzone rimane ai vertici delle classifiche per tredici settimane.

Molte sue produzioni vengono poi interpretate da grandi della canzone mondiale: da Fred Astaire a Bing Crosby, Ray Charles e Liza Minnelli. Nel 1994 l’artista realizza insieme al tenore spagnolo Placido Domingo un CD, tratto dal concerto di Natale tenutosi in Norvegia nello stesso anno. Nel 2007 esce  Forever Cool, che contiene il duetto “Everybody Loves Somebody Sometime” con la voce di Dean Martin.
Termina il tour europeo nel febbraio 2008 per poi riprenderlo ad aprile con nuovi concerti in Sud America. Nel 2011 pubblica Toujours.