Inizieranno in Marocco, martedì 29 ottobre, le riprese di Waiting for the Barbarians del regista e sceneggiatore colombiano Ciro Guerra (che nel 2015 ha diretto El abrazo de la serpiente, candidato agli Oscar come Miglior film straniero). Basato sul romanzo “Aspettando i Barbari” dell’autore Premio Nobel John Maxwell Coetzee, il film racconta la storia della crisi di coscienza di un magistrato che si ribella al regime, dopo aver assistito al crudele e ingiusto trattamento dei prigionieri di guerra. Il cast stellare è composto da Mark Rylance, Johnny Depp, Robert Pattinson e Gana Bayarsaikhan.
Il film è prodotto dalla Iervolino Entertainment. I produttori del film sono Andrea Iervolino, Monika Bacardi, Michael Fitzgerald e Olga Segura, in collaborazione con TaTaTu.
JOHNNY DEPP SUL SET IN MAROCCO
FESTA CINEMA, CATE BLANCHETT “HO IMPARATO DAI FALLIMENTI”
A 11 anni dalla sua prima partecipazione alla Festa del Cinema di Roma con “Elizabeth – the golden age” torna nella Capitale la due volte premio Oscar Cate Blanchett. La star australiana interpreta la parte di una strega in “Il mistero della casa del tempo”: un film a metà tra il fantasy e l’horror, in cui lei è la co-protagonista con Jack Black ed il piccolo Owen Vaccaro che interpreta Lewis Barnavelt, un ragazzino di dieci anni rimasto da poco orfano e che si trasferisce nella casa vecchia e scricchiolante dell’eccentrico zio Jonathan. In questa strana dimora, si nasconde un mondo segreto ricco di magie, misteri, minacce soprannaturali, streghe e stregoni, che si manifesta quando Lewis scopre che suo zio e la sua migliore amica, Mrs. Zimmerman, sono in realtà due potenti maghi che lo coinvolgeranno in una missione segreta: scoprire l’origine e il significato del ticchettio di un orologio nascosto da qualche parte nei muri di casa.
“Ho scelto di fare questo film perché mi piaceva l’idea della magia nel mondo reale. Avere poteri magici vuol dire per esempio cambiare il piombo in oro: è una metafora entusiasmante, un messaggio positivo, senza voler dare lezione a nessuno ma mi è parso un messaggio bello da dare ai ragazzi. Questo film dice loro che non ci si deve lasciare etichettare, si può reagire e fare. È una sorta di celebrazione della stravaganza, della unicità di ognuno di noi. Per me è stata una grande opportunità come attrice perché si può sempre imparare qualcosa dai bambini. Questi film sono strumenti di provocazione: fanno riflettere e formulare delle domande ai ragazzi, poi sta a noi adulti condurre la conversazione e veicolare il messaggio”.
“Sarebbe facile arrivata alla mia età, guardare indietro e vedere solo i successi… – aggiunge – ma la verità è che sono i fallimenti a rendere indomiti: cadere e rialzarsi, non ripetere gli stessi errori, sono i fallimenti ad avermi insegnato di più dei successi”. In questo film si parla anche di famiglie “alternative”: “Sì è vero: Jonathan, Florence e Lewis sono tre orfani, ognuno di loro ha perso la propria famiglia ma si ritrovano insieme e ne formano una nuova. Anche questo è un altro messaggio del film: le famiglie si formano in una moltitudine di modi e forme diverse, anche se a volte non sono socialmente riconosciute”. Ma dato che c’è tanta magia in questo racconto, che potere magico le piacerebbe avere? “In questo momento mi piacerebbe avere la facoltà di portare tutti i maggiorenni americani a votare alle elezioni di midterm!”.
X FACTOR, ARRIVANO I LIVE
Parte giovedì prossimo la gara live di X Factor 2018: per 8 serate, ogni giovedì, 12 talenti, selezionati tra oltre 40.000 aspiranti cantanti, si sfideranno per conquistare la finalissima al Mediolanum Forum di Assago.
Le 4 squadre sono sono capitanate da Fedez (Over), Mara Maionchi (Under uomini), Manuel Agnelli (Under donne) e Lodo Guenzi de Lo Stato sociale, subentrato ad Asia Argento (Gruppi).
“Quella degli Over è una categoria che ho evitato per 4 anni, perché è difficile da gestire, per me. Non siamo partiti benissimo, ma abbiamo recuperato e questa sarà l’edizione più straordinaria per me perché sarà la più difficile. L’anno scorso ho fatto un’edizione un po’ sottotono, anche se sono arrivato in finale. Quest’anno sono più motivato”, assicura Fedez, che, affiancato dal producer Fausto Cogliati, ha scelto di portare sul palco del Linear Ciak di Milano il produttore Matteo Costanzo, Naomi e Renza Castelli. “Sono cauta perché conosco poco i ragazzi. Li ho scelti perché mi davano la speranza di poter fare qualcosa di nuovo”, commenta Mara Maionchi che, affiancata dal producer Ioska Versari, per gli Under uomini ha scelto il 19enne figlio d’arte Leo Gassmann, il crooner 16enne Emanuele Bertelli e il rapper Anastasio.
“Urgenza, passione e necessità, al di là di fare spettacolo, sono doti che ho riconosciuto in loro e vorrei sfruttare questo percorso perché possano conoscere più musica e imparare cose che non sanno fare”, sostiene Manuel Agnelli, riferendosi alle sue Under donna Martina Attili, Luna e Sherol Dos Santos, che sarà affiancato dal producer Big Fish. “Musicalmente sono le band che avrei scelto anch’io. Io ho passato e passerò tutta la vita in una band, per cui so che sono meccanismi complicati, in cui ci sono scontri di ego con molta amicizia a legare il tutto”, spiega Lodo, al suo debutto a X-Factor che, affiancato dal producer Fabio Gargiulo, raccoglie l’eredità di Asia Argento, capitanando i Gruppi Red Bricks Foundation, Seveso Casino Palace e BowLand.
E proprio il caso Asia Argento ha tenuto banco per buona parte della conferenza stampa. “E’ stata molto brava, le sue scelte sono parte fondamentale del perché ho accettato: mi ha messo in condizioni di lavorare con persone che mi piacciono. Quello che conta è il futuro di questi ragazzi e preservarlo è un modo per onorare il suo lavoro. La ringrazio per il bocca in lupo su Instagram”, continua Lodo. La decisione di estrometterla dal programma “è stata presa di comune accordo”, interviene Nils Hartmann, direttore delle produzioni originali di Sky Italia, commentando anche le parole di Celentano che ha tacciato il programma di falso moralismo.
“Ognuno è libero di esprimere la sua opinione. Noi abbiamo mantenuto coerenza con quanto dichiarato. Nessuno di noi fa moralismo e nessuno di ha emesso giudizi su Asia e su quello che è successo”. La scelta sul sostituto della Argento, invece, è caduta su Lodo Guenzi perché “ci dava garanzie per i ragazzi in gara, perché sono loro che volevamo preservare”, aggiunge Hartmann. “Quando me l’hanno proposto me la sono sentita e mi sono confrontato con il resto de Lo Stato sociale, che era d’accordo. La chiamata mi è arrivata due giorni prima del debutto de Il giardino dei ciliegi a Modena”, racconta Lodo.
In conduzione, per l’ottavo anno consecutivo, Alessandro Cattelan, in un teatro di 800 mq, con un pavimento mobile grazie a 4 pedane motorizzate da 8 metri ciascuna e uno scenoluminoso dinamico in controcampo di 2.000 metri. “X Factor non è il programma di nessuno, ma ognuno di noi è parte di un ingranaggio che lo fa funzionare. Io ho sempre tanta curiosità di lavorare con ragazzi nuovi ogni anno”, afferma Cattelan. Tra le new entry di questa dodicesima edizione, il direttore artistico Simone Ferrari che lavorerà con una squadra creativa di nuovi e vecchi talenti: il coreografo inglese Aaron Sillis, lo stylist Nicolò Cerioni, la direttrice creativa dell’area grafica di X Factor Carolina Stamerra Grassi e l’assistente del direttore artistico Lorenzo de Nicola.
“Il mio team raccoglie 4 nazionalità diverse, siamo in grado di creare 10 set up diversi con un palco che crea nuovi spazi. Spero vi possa sorprendere, questo X Factor”, auspica Ferrai.
“In questa trasmissione c’è una libertà di sperimentazione e visiva e di ripresa molto rara in televisione”, aggiunge il regista Luigi Antonini. Sul palco di X Factor si avvicenderanno ospiti nazionali come i Maneskin, Enrico Nigiotti con Gianna Nannini, Fedez e i Subsonica e internazionali come Rita Ora, Sting con Shaggy, Jonas Blue e Liam Payne. Oltre allo show in prima serata, X Factor diventa Daily, dal lunedì al venerdì è il sabato puntata speciale Weekly, con Benji&Fede al debutto come conduttori e Strafactor, con una sfida live tra squadre capitanate da Elio, Pupo e Dark Polo Gang, conduce Daniela Collu. Infine, tra le novità, da quest’anno i concorrenti di X Factor potranno raccontare le proprie giornate sul proprio profilo Instagram.
FESTA CINEMA, SIGOURNEY WEAVER “VOLEVO FARE SHAKESPEARE…”
“Volevo fare Shakespeare in teatro e mi sono ritrovata nei film di fantascienza!”. Non ci sarebbe stato nulla di eccezionale in questa affermazione se non fosse uscita dalla bocca di Sigourney Weaver. La grande attrice newyorkese, attesa questa sera alle 18.30 in Sala Petrassi per gli Incontri Ravvicinati, è una delle interpreti più versatili del cinema contemporaneo: ha affrontato ruoli e generi profondamente diversi, dalla fantascienza al thriller, dalla commedia al cinema di impegno civile. Straordinaria la lista dei registi che l’hanno scelta come protagonista dei loro film, da Ridley Scott a Ivan Reitman, da Mike Nichols ad Ang Lee, da Roman Polanski a David Fincher e James Cameron. Memorabili le sue interpretazioni nella saghe di “Alien” e di “Ghostbusters”, in Gorilla nella nebbia e Una donna in carriera (che le sono valsi il Golden Globe), fino ad Avatar, film di maggior incasso della storia del cinema. “Quello che mi spinge ad accettare una parte in un film e che per me è sempre interessante è la storia – ha proseguito – “Ghostbuster” per esempio è stato come realizzare una fantasia. Oggi la fantascienza è un genere molto sofisticato perché i giovani si pongono domande su dove stiamo andando, cosa stiamo facendo e cosa saremo in futuro. Trovo sia fonte di riflessione, la fantascienza non è solo effetti speciali ma anche messaggi. E pensare che io volevo fare l’attrice di teatro!”.
A spingerla verso questo lavoro è stato più il papà pioniere della tv (presidente della NBC dal ‘53 al ‘55) che la mamma: “ho ammirato tutti e due ma mio padre mi ha fatto innamorare di questo mondo perché quando tornava a casa si capiva che si era divertito, era felice; mamma invece non parlava mai della sua carriera di attrice che aveva dovuto abbandonare dopo il matrimonio e mi diceva “fuggi prima che puoi, tanto ad Hollywood troverai solo chi ti vuole portare a letto!”. Quasi una profezia in questi tempi di scandali e della conseguente nascita del movimento #MeToo : “Era ora che le cose cambiassero – ha detto la Weaver – è un passo vitale per la lotta per la qualità sul posto di lavoro: sono donne coraggiose che hanno avviato una rivoluzione. Abbiamo ancora molto da fare ma è stato un inizio strabiliante, apprezzato da uomini e donne, non da tutti, ma dalla maggior parte sì”. Lei, caso quasi singolare, non ha mai recitato la parte della “fidanzatina”: “Sì è vero – ha confermato con un sorriso -, mi piacciono i film d’amore ma sono troppo alta e non avendo i capelli biondi e gli occhi azzurri nessuno mi ha mai proposto quel ruolo!”.
In compenso però ha lavorato con registi importantissimi: “Già, ho lavorato con registi meravigliosi. Con Ang Lee, anche se non ci siamo mai parlati, bastava uno sguardo per capire cosa dovessi fare sul set. Alien invece era il secondo lavoro di Ridley Scott: lui non amava le prove, gli piaceva di più improvvisare e questo mi impauriva un po’ ma ho subito capito che una cosa del genere non si era mai vista prima, ha fatto un film innovatore, fantastico!”.
SCORSESE E DICAPRIO DI NUOVO INSIEME PER KILLERS OF THE FLOWER MOON
Dopo Gangs of New York, The Aviator, The Departed – Il bene e il male, Shutter Island e The Wolf of Wall Street, Martin Scorsese e Leonardo DiCaprio torneranno a lavorare insieme per Killers of the Flower Moon. Lo riferisce Deadline. La sceneggiatura porta la firma di Eric Roth (Forrest Gump) ed è basata sul romanzo best-seller scritto da David Grann. La storia è ambientata negli anni Venti, in Oklahoma, e racconta gli omicidi dei membri di una tribù di nativi americani uccisi uno dopo l’altro quando il gruppo diventa ricco grazie al ritrovamento di un giacimento di petrolio.
Il film sarà prodotto da Imperative Entertainment che ha acquistato i diritti prima ancora che uscisse il libro.
BENIGNI SARA’ GEPPETTO NEL PINOCCHIO DI GARRONE
Roberto Benigni torna al cinema per interpretare Geppetto in Pinocchio, il nuovo film scritto e diretto da Matteo Garrone.
Il film, una coproduzione internazionale Italia/Francia, è prodotto da Archimede con Rai Cinema e Le Pacte, in associazione con Recorded Picture Company. Le vendite internazionali sono curate da HanWay Films. Il film sarà distribuito in Italia da 01 Distribution e in Francia da Le Pacte.
«Girare finalmente Pinocchio e dirigere Roberto Benigni sono due sogni che si avverano in un solo film – dichiara Matteo Garrone -. Con il burattino di Collodi ci “inseguiamo” da quando – bambino – disegnavo i miei primi “storyboard”. Poi, negli anni, ho sempre sentito in quella storia qualcosa di familiare. Come se il mondo di Pinocchio fosse penetrato nel mio immaginario, tanto che in molti hanno ritrovato nei miei film tracce delle sue Avventure. Anche con Benigni è stato un “inseguimento” iniziato molto tempo fa: l’ho conosciuto da bambino, grazie a mio padre (il critico teatrale Nico Garrone, tra i primi a scrivere di Benigni ai suoi esordi, ndr). Avere finalmente l’opportunità di lavorare insieme è per me un’occasione straordinaria: Pinocchio sarà un film per tutta la famiglia, grandi e piccoli, e nessuno come Roberto – che ha divertito e commosso milioni di spettatori in tutto il mondo – riesce a emozionare il pubblico di ogni età. Lo ringrazio per la fiducia che mi ha dimostrato accettando di condividere con me questa nuova, spericolata avventura».
Roberto Benigni aggiunge: «Un grande personaggio, una grande favola, un grande regista: fare Geppetto diretto da Matteo Garrone è una delle forme della felicità».
«Siamo particolarmente orgogliosi di fare parte di un’opera di così alto livello – afferma Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema -. Matteo Garrone è uno dei registi più importanti e originali del mondo, con lui abbiamo iniziato un percorso di collaborazione molti anni fa, che ora continua felicemente. La scelta di Roberto Benigni ci sembra uno dei colpi di genio di Garrone, e il fatto che Benigni abbia accettato di interpretare Geppetto è un regalo che ci riserverà delle meravigliose sorprese. La Rai contribuisce a portare nuovamente al cinema un artista tra i più amati in Italia e all’estero come Roberto Benigni, e questo ci riempie di gioia».
«Sono impaziente di lavorare di nuovo con Matteo Garrone all’adattamento di un classico della letteratura così amato in tutto il mondo. Non vedo l’ora di poter vedere la versione di Garrone, con un attore unico come Roberto Benigni», aggiunge Jeremy Thomas di Recorded Picture Company.
«È un onore essere di nuovo accanto a Matteo Garrone, con il quale abbiamo lavorato sin dai tempi di Gomorra – dichiara Jean Labadie di Le Pacte -. Roberto Benigni è il miglior Geppetto che avremmo mai potuto immaginare, in questo progetto che torna alle radici del capolavoro di Collodi famoso in tutto il mondo».
«Sono entusiasta della meravigliosa scelta di Benigni – dice Gabrielle Stewart, Managing Director di HanWay -. Garrone è un cineasta visionario che reinventa una delle storie più famose del mondo, che affonda le sue radici ben più in profondità del classico d’animazione Disney. Sarà un vero spettacolo cinematografico, con un team tecnico internazionale d’eccezione e una star molto speciale. L’autenticità di girare nei luoghi dove Collodi ambientò il suo Pinocchio sarà qualcosa di mai visto prima».
NOTTI MAGICHE, VIRZÌ “VI PORTO NEL CINEMA ANNI ‘90”
“Notti Magiche” di Paolo Virzì è il film di chiusura della tredicesima edizione della Festa del Cinema di Roma: il nuovo lavoro del regista livornese sarà presentato domani, sabato 27 ottobre, alle ore 19 presso la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Virzì ambienta il suo nuovo lavoro a Roma nel 1990, sullo sfondo dell’estate dei mondiali di calcio. Nella notte in cui la Nazionale viene eliminata ai rigori dall’Argentina, un noto produttore cinematografico viene trovato morto nelle acque del Tevere. I principali sospettati dell’omicidio sono tre giovani aspiranti sceneggiatori, chiamati a ripercorrere la loro versione al Comando dei Carabinieri. “Notti magiche” è il racconto della loro avventura trepidante nello splendore e nelle miserie dell’ultima stagione gloriosa del cinema italiano.
“È stato come liberarsi di una eredità ingombrante e preziosa. Quella di quegli anni è stata una stagione emozionante che mi era rimasta dentro, che tornava ad ossessionarmi, continuava ad alimentare conversazioni ed aneddoti – ha commentato Virzì -. La voglia di fare questo film mi è venuta dopo la morte di Ettore Scola, un altro dei grandi maestri che se ne andava. Ho voluto rendere loro grazie e far quello che ci hanno insegnato: cioè prenderli in giro. Anche i produttori mi hanno incoraggiato. In questi ultimi 30 anni ho raccolto tanto materiale per farne un racconto anche divertente e far riflettere su cosa significa fare un film ed anche cosa sia, in fondo, guardare la vita e farne un film”. Sono passati tanti anni dall’arrivo di Paolo Virzì nella Capitale e tanto è cambiato anche nella città oltre che nella vita: “Appena sbarcato, Roma era caotica – ricorda il regista -, piena di cose pericolose ed eccitanti, piazza del Popolo era un gigantesco parcheggio pieno di auto, il Colosseo era nero, tutto era sporco e corrotto ma per me che venivo dalla provincia era meravigliosa! Dopo 33 anni ho visto i cambiamenti: i varchi ztl, i soldi del Giubileo, i palazzi ritinteggiati color gelato alla crema e poi adesso… incuria, rancori, odio, arroganza, ma forse sono cambiato io… Questo film non è né una lezione sull’Italia nè sul cinema”. “È un racconto per chi in quegli anni non c’era, quindi può risultare anche indigesto. Ne abbiamo fatto un racconto, sembra poco ma forse è la cosa più grande” è il commento della sceneggiatrice Francesca Archibugi. In effetti il risultato finale, nell’insieme, non è proprio di un ambiente ed un periodo edificante: produttori caduti in disgrazia, grandi registi che “ordinano” le sceneggiature a gruppi di giovani impegnati continuamente a scrivere e che restano ovviamente anonimi, come una sorta di allevamento intensivo di polli. E poi il maschilismo, gli “imbucati”, un ambiente che vede invecchiare i grandi maestri ma che non riesce o non vuole lanciare i giovani. Insomma, notti tutt’altro che magiche.
“La morte e la resurrezione del cinema italiano hanno accompagnato la nostra vita – ha concluso Virzì -. Che il cinema italiano fosse morto lo si diceva già nel 1985, quando sono arrivato a Roma. Oggi vedo però molta più mobilità e tanti nuovi autori interessanti, cosa questa allora impensabile, se non entravi nelle grazie di un maestro che ti faceva stare sul set. Il tema della crisi del cinema italiano quindi si ripropone ciclicamente, solo che oggi i film li si guarda ovunque anche sul telefonino, in una sorta di moltiplicazione dei mezzi e dei modi di fruizione, anche se per noi ovviamente è il grande schermo e la sala il punto di riferimento”.
STAR WARS, NIENTE SPIN-OFF SU BOBA FETT
Non si farà più lo spinoff di Star Wars dedicato a Boba Fett, secondo quanto riferisce Variety. Disney e Lucasfilm hanno deciso di concentrarsi sulla realizzazione della serie The Mandalorian, prodotta da Jon Favreau, che verrà trasmessa sul nuovo servizio di streaming.
Le riprese sono gia’ iniziate.









