Fedez lascia X-Factor. Lo annuncia rispondendo a un utente di Instagram. Alla domanda “L’anno prossimo farai ancora X-Factor?” sul social network il rapper ha risposto: “No. Cinque anni consecutivi sono tanti (c’è chi dice troppi). Sono cambiate tante cose, ed è difficile per me adattarmi. Sento il bisogno di chiudere un cerchio e dedicarmi alla mia famiglia”.
SANREMO, BAGLIONI “NON E’ UN FESTIVAL POLITICO”
“La mia seconda volta? Errare è umano, perseverare è artistico…”. Cosi’ Claudio Baglioni commenta, in conferenza stampa a Sanremo, il suo ritorno alla guida della kermesse musicale. “Vorrei che il festival da nazional popolare diventasse popolar – nazionale. Gli artisti che partecipano al festival sono internazionali, come Andrea e Matteo Bocelli e Riccardo Cocciante di grande internazionalita’”. Il conduttore precisa che non sarà un festival politico.
La giuria d’onore sarà presieduta da Mauro Pagani. Questi gli altri componenti: Claudia Pandolfi, Camila Raznovich, Elena Sofia Ricci, Ferzan Ozpetek, Beppe Severgnini, Serena Dandini, Joe Bastianich.
E’ MORTO IL CANTAUTORE GIAMPIERO ARTEGIANI
E’ morto, all’età di 63 anni, Giampiero Artegiani, cantautore, paroliere e produttore discografico. E’ stato ricordato dal direttore di Rai1, Teresa De Santis, durante la conferenza stampa di stamane a Sanremo.
Nato a Roma, firmò brani, tra gli altri, per Franco Califano, Michele Zarrillo, Massimo Ranieri.
Il grande successo dell’autore romano arrivò nel 1988 con “Perdere l’amore”, canzone scritta insieme a Marcello Marocchi con la quale Ranieri vinse Il Festival di Sanremo.
SANREMO, NIGIOTTI AL FESTIVAL E POI IN TOUR
Al via da aprile “Cenerentola tour”, il tour teatrale di Enrico Nigiotti in gara alla 69° edizione del Festival di Sanremo con il brano “Nonno Hollywood”, scritto dallo stesso Enrico Nigiotti, prodotto da Fabrizio Ferraguzzo e arrangiato da Fabrizio Ferraguzzo e Enrico Brun.
In scaletta i brani dell’edizione speciale di “Cenerentola e altre storie…” (Sony Music Italy), in uscita il 15 febbraio. Sul palco Enrico Nigiotti sarà accompagnato da Andrea Torresani (direzione musicale, basso/contrabasso), Andrea Polidori (batteria), Mattia Tedesco (chitarre elettriche e acustiche) e Fabiano Pagnozzi (Tastiere e piano).
SANREMO, BISIO “BAGLIONI? E’ UN SOVVERSIVO…”
È un “Via” di nome e di fatto quello del 69° Festival di Sanremo, quello dell’armonia. Il direttore artistico Claudio Baglioni lo affida all’omonimo pezzo del suo repertorio e alle acrobazie degli stessi ballerini che lo accompagnano nel tour “Al Centro”. «Siamo qui per vivere una nuova avventura con energia, euforia, poesia, per un cammino lungo da qui fino a sabato che ci porti verso la meta dell’armonia, che è il senso di questo avvenimento», dice l’autoproclamato “dirottatore artistico”. «L’armonia, principio fondamentale della musica, è un percorso verso la bellezza, non è una condizione di partenza, ma di arrivo, a volte difficile. È un traguardo, un percorso che consiste nel collegare elementi e significati diversi lontani, opposti, come nel simbolo yin e yang che ispira il numero 69.
Andremo là dove ancora non sappiamo ecco perché mi sono definito dirottatore artistico», conclude augurando «buon viaggio a tutti, tutti insieme». Con lui i due «co-piloti» Virginia Raffaele, emozionata nei panni di se stessa («Nonostante sia già passata da queste parti per me è un debutto») ed elegante in un abito lungo nero con inserti bianchi, e Claudio Bisio che indossa una giacca in lurex damascato. “E’ arrivato un tweet sulla mia giacca – dice Bisio – chiedono se la mia stilista e’ dei Casamonica”. Virginia Raffaele, al suo fianco, dice: “Salutiamo i Casamonica”. E subito dopo: “Scherzavo, ora mi denunciano…”.
E poi via alla gara, «facciamo veloce che sono 24», ricorda la Raffaele. Rompe il ghiaccio Francesco Renga, continuano Nino D’Angelo con Livio Cori, Nek e Zen Circus che portano all’Ariston gli sbandieratori. Sono i tre ex ragazzini de Il Volo a strappare il primo prolungato applauso della serata con Bisio che li invita a goderselo tutto. Anche Loredana Berté, in versione Vasco Rossi, fa scattare un applauso più intenso che, però, nulla ha a che fare con la standing ovation per Andrea Bocelli, ospite all’Ariston 25 anni dopo la vittoria nella categoria Giovani con “Il mare caldo della sera”, pezzo riproposto in duetto con Claudio Baglioni. Il “dirottatore”, poi, lascia il posto a Matteo Bocelli per un ideale passaggio di testimone, «che – sottolinea il tenore toscano – è più un augurio», tra padre e figlio. Il “testimone” è il chiodo che Bocelli senior indossava al Sanremo 1994 che passa sulle spalle di Matteo che con il papà canta “Fall on me”. Prima dell’ingresso di Federica Carta e Shade, Claudio Bisio parte con un monologo imperniato sulle polemiche piovute su Baglioni prima del Festival. «Mi ha stupito il vostro stupore: “Baglioni fa politica”. E ve ne siete accorti ora?
Baglioni è un sovversivo…». E spunta il “Passerotto non andare via”. «Un amico ornitologo mi ha detto che il “passer domesticus” nasce in Africa e migra in Europa da 11 mila anni. E Baglioni lo sapeva.
Trent’anni dopo ha scritto “Tutti qui”». Poi citando la strofa di “Porta Portese”, “Per comprarmi dei blue jeans al posto di questa divisa” diventa «antimilitarista» e poi «eversore» con le parole di “Poster”, “un uomo si lamenta ad alta voce del governo e della polizia”. «Da quel giorno la Digos aperto un fascicolo su di lui.
E c’era ancora la Dc».
Seguono in gara Ultimo, Paola Turci, annunciata da Pierfrancesco Favino in un veloce ritorno dopo la conduzione di un anno fa con Michelle Hunziker, e Motta. Si riparte con i Boomdabash vestiti da Dolce & Gabbana, Patty Pravo e Briga vittime di un problema tecnico («Ma sono venuta qui a cantare o a fare una passeggiata», è la battuta della Divina) e poi di Simone Cristicchi. L’omaggio a Frizzi in quello che sarebbe stato il giorno del suo 61° compleanno commuove. Poi il palco è tutto di Giorgia che infila un medley con “Le tasche piene di sassi”, “Una storia importante”. “I will always love you” e con Baglioni intona “Come saprei”. A svegliare l’Ariston ci pensano Achille Lauro e Arisa. La grinta dei Negrita lascia spazio all’omaggio musicale al Quartetto Cetra (in sala ci sono la moglie e la figlia di Tata Giacobetti) con i tre Claudii – a Baglioni e Bisio si aggiunge Santamaria – insieme a Virginia Raffaele. A chiudere, senza altre interruzioni se non quelle pubblicitarie e quelle per i cambi di set, Ghemon, Einar, Ex Otago, Anna Tatangelo, Irama, Enrico Nigiotti e Mahmood.
SANREMO, BAGLIONI “FACCIO DA PARAFULMINE”
“Mi metto a disposizione e faccio anche da parafulmine su tutte le polemiche o anche sciacallaggio che si fara’ sul festival”. Lo ha detto Claudio Baglioni in conferenza stampa. “Siamo contenti di aver potuto ascoltare le 24 canzoni in concorso con la maggiore qualità possibile – ha aggiunto – L’obiettivo del popolar-nazionale mi sembra raggiunto, al di là dei numeri, che sono interessantissimi. Cercheremo di migliorare laddove è migliorabile il tessuto. Stasera avremo 12 canzoni, lascerà più spazio all’intrattenimento».
Gli ospiti di stasera saranno: Fiorella Mannoia, Michelle Hunziker, Marco Mengoni, Laura Chiatti e Michele Riondino, Pippo Baudo, Pio e Amedeo, Riccardo Cocciante. Sarà consegnato un premio omaggio a Pino Daniele.
SANREMO, EMOZIONE CON MENGONI, TORNA BAUDO
Dopo i 10.086.000 spettatori della prima serata, il Festival di Sanremo 2018 riparte da “Noi no” e da Claudio Baglioni con i copiloti Claudio Bisio e Virginia Raffaele, diventati per l’occasione “il mio Fratello Sole e Sorella Luna”.
“Sono piu’ felice e piu’ emozionata di ieri sera”, ammette Virginia Raffaele quando sono da poco passate le 20,50 e in scaletta, per la seconda serata, ci sono dodici delle 24 canzoni in gara, seiospiti, il numero di Virginia Raffaele e la consegna del “Premio alla carriera a Pino Daniele” nelle mani di Sara e Cristina, due delle figlie del cantautore scomparso quattro anni fa. Apre Achille Lauro in total black con il rock di “Rolls Royce”, continua Einar con l’amore adolescenziale di “Parole nuove”. Il primo sketch con i due “Claudii” prende le mosse dalla punteggiatura sonora del musicista e comico danese Victor Borge che accompagna un altro trittico baglioniano con “Signora Lia”, “Porta Portese” e “Strada facendo”. Il belcanto macchiato di (poco) pop de Il Volo con “Musica che resta” e la stralunata bipolarita’ musicale di “Mi sento bene” di Arisa che si perde qualche parola per strada riaccendono la gara anche se solo per poco. La seconda, e poi anche la terza, sono le serate piu’ infarcite di show che, pero’, decolla soltanto quando appare sul palco Michelle Hunziker protagonista di un bel numero musicale con Claudio Bisio che parte, pero’, con una gag sulla presunta assenza per influenza di Michelle simile a quella, piuttosto discussa, di Laura Pausini nella serata d’apertura del Sanremo di un anno fa. Molto meno impattante, prima, era stata la gag con la Raffaele che dava del “vecchietto” a Baglioni facendolo accomodare al pianoforte su una poltrona elettrica. Molto piu’ entusiasmo raccoglie Pippo Baudo, accolto all’Ariston al grido di “Pippo, Pippo”. “Noi ti chiamiamo e tu arrivi: che fa eri pronto?”, gli si rivolge Baglioni. “Ero pronto pure l’anno scorso; a Sanremo ho un certificato di residenza senza scadenza”, risponde il recordman, con 13 partecipazioni, dei conduttori sanremesi. Sul palco sale anche Fiorella Mannoia che duetta con Baglioni su “Quello che le donne non dicono”. Nel frattempo le esibizioni di Nek con “Mi faro’ trovare pronto”, Daniele Silvestri con Rancore in “Argento vivo” ed Ex-Otago con “Solo una canzone” rammentano al pubblico che il Festival di Sanremo e’ una gara. E’ solo un attimo perche’ arriva Marco Mengoni che con Tom Walker canta “Hola”. “Sanremo fa tremare sempre le gambe”, confessa il vincitore dell’edizione 2013 con “L’essenziale” che rifa’ accompagnato al pianoforte dal “dirottatore” artistico che con lo stesso Mengoni omaggia Battisti duettando su “Emozioni”. Poi arriva Ghemon con le sue “Rose viola”, Loredana Berte’ che con “Cosa ti aspetti da me” raccoglie applausi a scena aperta e mette un po’ in ombra “L’ultimo ostacolo” di Paola Turci. Ad anticipare gli ultimi due brani in gara e’ Virginia Raffaele, di rosso vestita, nella sua personaleversione dell’Habanera tratta dalla “Carmen” di Bizet. Poi e’ solo una striscia di ospiti che allungano la serata: ancora Baudo che lancia Baglioni in “Questo piccolo grande amore”, Pio e Amedeo, Riccardo Cocciante che riporta all’Ariston “Bella” da Notre Dame de Paris e “Margherita” nell’immancabile duetto con Baglioni, il premio alla Carriera a Pino Daniele e, infine, Laura Chiatti e Michele Riondino interpreti del film “Un’avventura”.
SANREMO, SILVESTRI “CON ‘ARGENTO VIVO’ RACCONTO ADOLESCENTI”
Il rapporto tra genitori e figli è al centro di “Argento vivo”, il brano che sta presentando Daniele Silvestri al Festival di Sanremo. «Rispetto ad altre epoche storiche la distanza tra genitori e figli è invisibile, con meno autorità».
Domani sera il duetto sarà con Manuel Agnelli: «A lui l’ho chiesto da subito, sei o sette mesi fa. Sapevo che avrei recitato, non parlato. La parte centrale della canzone è piuttosto ristretta, domani avrà lo spazio giusto, che poi si vedrà anche nel disco. Il suo contributo è prima di tutto di scrittura. Manuel è a sua volta genitore di una figlia quindicenne. Quando ha scritto le parole della canzone prima ha parlato a lungo a sua figlia. Nell’ultimo disco degli Afterhours c’è un piccolo gioiello che si chiama “Grande”, Manuel urla parole estremamente poetiche».«Il lavoro del genitore deve essere fatto di impegno. La prima capacità di un genitore – aggiunge – è saper ascoltare. Nella prima parte del testo affrontiamo delle patologie, Argento vivo inteso come patologia. Ascoltare è la prima cosa, anche in alternativa “avete preso un bambino che non stava mai fermo, l’avete messo da solo davanti a uno schermo”. L’ho fatto anch’io. L’altra è la vita reale, è così facile rimanere nella parte virtuale, parlo non solo dei social, ma anche dei videogiochi. Può essere davvero una dipendenza senza sbocchi. Noi genitori dovremmo fare sì che la vita reale irrompa il più possibile, un modo di relazionarci con gli altri indispensabile, che sia l’amore, una curiosità, anche politica. Bisogna rimodulare il nostro modo di considerarci famiglia, di riconsiderare la società come collettività».
«Non sono io che parlo nella canzone – precisa Silvestri – ma un sedicenne che vede il modo peggiore di affrontare le cose. Ci sono cose sbagliate nella scuola, come ci sono anche grande persone che affrontano i problemi dell’adolescenza a volte anche più dei genitori».
Il 3 maggio uscirà il nuovo disco di inediti di Daniele Silvestri, si chiamerà “Scusate se non piango”. «Credo che sarà un disco bello pieno, di cui sono orgoglioso».
Il 25 e 26 ottobre inizierà il tour con una doppia data a Roma: «Per la prima volta sarà nei palazzetti, è una cosa che avevo voglia di fare. Non sono i posti dove si ascolta meglio la musica, è bello cimentarsi con imprese nuove e diverse, usare armi diverse che finora non ho quasi assaggiato e saputo usare».









