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VENDITTI SCALDA SANREMO, GAG VANONI-RAFFAELE

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La vincitrice morale della terza serata del Festival di Sanremo numero 69 non è una canzone in gara ma una “signora” della canzone italiana, Ornella Vanoni. Sul palco dell’Ariston diventa protagonista di un’esilarante gag con Virginia Raffaele. Forse non è difficile comprendere dove si sia fermato il lavoro degli autori, ma il rimbrotto della Vanoni nei confronti della conduttrice colpevole di avergli «rovinato la vita» con l’imitazione del Festival 2015 è da manuale. C’è, poi, l’imprecazione da bip («Porca puttana»), la dichiarazione d’intenti: «Alla mia età posso dire quello che voglio»; il monito: «Sono venuta aggratis, che non diventi un’abitudine» e l’abbraccio con Patty Pravo. Altre emozioni le regala Antonello Venditti, il primo dei tre ospiti strettamente musicali della maratona numero 3 dell’Ariston. Con Raf e Tozzi è un tuffo nel passato sanremese e oltre che fa scattare il momento karaoke. Altra ospite della serata è l’emozionatissima Alessandra Amoroso, in lacrime alla fine della sua esibizione.

In mezzo c’è la gara con gli altri dodici a esibirsi tra un ospite e un numero comico, da applausi quello di Virginia Raffaele con il suo “grammofono”, poco ficcante quello in coppia con Bisio con protagonista la delicata “Ci vuole un fiore” di Sergio Endrigo. Ad apparire sul palco sono Mahmood con “Soldi” che si guadagna l’applauso della sala stampa come Simone Cristicchi con “Abbi cura di me”; Enrico Nigiotti con “Nonno Hollywood” e Ultimo con “I tuoi particolari” che, invece, se ne guadagnano uno prolungato dell’Ariston. Passano anche Anna Tatangelo con “Le nostre anime di notte”, Francesco Renga (in debito di voce) con “Aspetto che torni”, Irama con “La ragazza con il cuore di latta”, Patty Pravo e Briga con “Un po’ come la vita”; Boomdabash con “Per un milione”; Motta con “Dov’è l’Italia”; The Zen Circus con “L’amore è una dittatura” e Nino D’Angelo e Livio Cori con “Un’altra luce”.

Non graffia l’intervento comico di Paolo Cevoli. Chiudono la serata Fabio Rovazzi, «il botulino degli artisti anziani» come è stato definito ieri da Pio e Amedeo, e Serena Rossi che sarà Mia Martini in “Io sono mia” e intona con Claudio Baglioni “Almeno tu nell’universo”.

E’ MORTO ALBERT FINNEY

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E’ morto, all’età di 82 anni, l’attore britannico Albert Finney. Nella sua lunga carriera aveva ottenuto ben cinque nomination all’Oscar, senza mai aggiudicarsi la statuetta.
Nato a Salford, studia recitazione presso la Royal Academy of Dramatic Arts. Il successo arriva nel 1963 grazie a “Tom Jones”. Sempre negli anni Sessanta Finney recita insieme a Audrey Hepburn in “Due per la strada”.
Indossa i panni di Ebenezer Scrooge nel musical “La più bella storia” di Dickens e quelli di Hercule Poirot in “Assassinio sull’Orient Express” di Sidney Lumet.
Negli anni Ottanta recita con Diane Keaton in “Spara alla Luna” e nel 1984 viene nominato all’Oscar come miglior attore protagonista per “Il servo di scena”.
Altra nomination nel 1985, per il suo ruolo in “Sotto il vulcano” e nel 2001 per “Erin Brockovich – Forte come la verità”. Nel 2012 è nel cast di “Skyfall”, uno dei film della saga di James Bond.

LIGABUE A SANREMO NELLA SERATA DEI DUETTI

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Secondo Claudio Baglioni il cinquantasei è il numero magico della quarta serata del Sanremo numero 69. Sarebbe il numero degli artisti, ospiti e conduttori esclusi, che sono saliti sul palco dell’Ariston nella serata dei duetti. In realtà il numero è ben più alto se si tiene conto dei singoli artisti delle band e dei duetti. Per questo il ritmo della serata, officiata da Claudio Baglioni insieme con «il clown bianco Viriginia Raffaele e l’augusto Claudio Bisio», è serrato. Un solo vero ospite Luciano Ligabue che con Baglioni omaggia Francesco Guccini intonando  “Dio è morto”.

 Bisio propone un monologo sul mestiere di padre chiuso da un rap dell’ultimo vincitore di X Factor, Anastasio. «Voglio i miei vent’anni, voglio delle scuse e il rimborso danni», «vecchi come state? Vi state godendo la festa. Io non so mica mi manca il respiro e a tratti gira la testa» e «puoi essere quello che vuoi basta scordarti di quello che sei; per essere quello che vuoi devi scordarti di ciò che sei», sono alcune delle barre scritte dal rapper napoletano per l’occasione. La gara nella gara è quella per la vittoria del premio del miglior duetto votato dalla giuria d’onore al suo esordio presieduta da Mauro Pagani e composta da Elena Sofia Ricci, Claudia Pandolfi, Joe Bastianich, Serena Dandini, Ferzan Ozpetek, Camila Raznovich e Beppe Severgnini. 

Uno dopo l’altro sfilano Federica Carta e Shade accompagnati da Cristina D’Avena al ritorno dopo l’apparizione da ospite nel 2016; Motta con Nada; Irama con Noemi; Patty Pravo e Briga con Giovanni Caccamo al pianoforte;  Negrita con Enrico Ruggeri e la tromba di Roy Paci; Il Volo con il violinista Alessandro Quarta; Arisa con Tony Hadley e i Kataklò; Mahmood con Gué Pequeno; Ghemon con Diodato e Calibro 35; Francesco Renga con Tony Bungaro e gli etoile Eleonora Abbagnato e Friedemann Vogel; Ultimo con Fabrizio Moro; Nek con un recitante Neri Marcorè; Boomdabash con Rocco Hunt e i Musici Cantori di Milano; The Zen Circus con Brunori Sas; Paola Turci con Beppe Fiorello che canta con lei; Anna Tatangelo con Syria; Ex Otago con Jack Savoretti; Enrico Nigiotti con Paolo Jannacci e il sand artist Massimo Ottoni;

Loredana Bertè con Irene Grandi; Daniele Silvestri e Rancore con Manuel Agnelli;Einar con Biondo e Sergio Sylvestre; Simone Cristicchi con Ermal Meta; Nino D’angelo e Livio Cori con i Sottotono riunitisi per l’occasione e, infine, Achille Lauro con Morgan.

 

SANREMO, VINCE MAHMOOD

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Il rapper italo-egiziano Mahmood vince la 69esima edizione del Festival di Sanremo con “Soldi”, secondo Ultimo, terzo posto per il Volo. 

L’ultima serata del Baglioni Bis, «il Festival di Sanremo dell’armonia», «quello dello Yin e dello Yang» non parte dai saluti, ma dai ringraziamenti. «In “A qualcuno piace caldo” c’era la famosa frase “Nessuno e perfetto”. In effetti non lo sai mai se hai fatto bene o male, se c’è stato troppo spettacolo o troppo concorso. Noi abbiamo fatto il possibile affinché rimanesse nel solco di quello dell’anno passato», ha esordito Baglioni. «Hanno vinto la musica, le parole, le speranze di tanti giovani artisti e di qualcuno meno giovane che confidano nel vostro affetto, nella vostra attenzione, considerazione, anche critiche», ha continuato prima di pronunciare parole che, ad ascoltarle bene, sembrano di commiato. «Spero che questo solco non venga smesso, perché è nello Statuto e nella Costituzione del Festival della canzone italiana. Spero che rimanga tale fino al prossimo Sanremo e a tutti quelli che arriveranno», ha concluso dando inizio all’ultimo appuntamento che decreterà il 69° vincitore di Sanremo chiamando sul palco i «telecomandanti» Virginia Raffaele in un lungo abito con corpetto nero e gonna rossa e Claudio Bisio. Una serata in cui finalmente la Raffaele tira fuori, pur se solo in voce, i suoi personaggi con un mix musicale che inanella Malika Ayane, Patty Pravo, Giusy Ferreri, Fiorella Mannoia, Ornella Vanoni e un saluto nanniniano. 

Ad aprire la gara è Daniele Silvestri con il rapper Rancore e il batterista Fabio Rondanini che al termine dell’esibizione di “Argento Vivo”, oltre a quelli del pubblico, conquistano gli applausi della sala stampa dell’Ariston. C’è poi la commozione di Anna Tatangelo cui, alla fine de “Le nostra anime di notte” scappa la lacrima. Ci sono applausi in sala stampa anche per “Rose viole” di Ghemon. Uno dopo l’altro salgono sul palco i Negrita con “I ragazzi stanno bene”, Ultimo che con “I suoi particolari” scalda la platea dell’Ariston e Nek con “Mi farò trovare pronto”. Mentre in esterna, Lo Stato Sociale e Renato Pozzetto, in playback, eseguono il classico di Cochi e Renato “La vita l’è bela” all’interno del teatro si prepara il set per Eros Ramazzotti. Il cantautore romano ripropone con Baglioni “Adesso tu”, prima a Sanremo nel 1986, oltre a ospitare Luis Fonsi, secondo e ultimo artista internazionale dopo Tom Walker a calcare il palco dell’Ariston. L’altro gruppone in gara è aperto da “Cosa ti aspetti da me” di Loredana Bertè che si guadagna la standing ovation dell’Ariston, segue Renga che, alla quinta serata ritrova la voce per cantare “Aspetto che torni” anche se ha un po’ meno serenità dopo la gaffe sulle voci maschili più gradevoli di quelle femminile al DopoFestival. Problemi tecnici per i “Soldi” di Mahmood la cui voce non risuona e deve ricominciare daccapo. Il cantante degli Ex Otago, Maurizio Carucci, alla fine dell’esecuzione di “Solo una canzone” va ad abbracciare (e baciare appassionatamente) la fidanzata in platea, i ragazzi de Il Volo raccolgono il lungo applauso con “Grande amore” ma non la standing ovation. Continuano Paola Turci con “L’ultimo ostacolo”, The Zen Circus con “L’amore è una dittatura, Patty Pravo e Briga con “Un po’ come la vita”. 

Elisa, applauditissima nell’omaggio a Luigi Tenco con Baglioni in “Vedrai vedrai” lancia la volata ad Arisa che, chiude in lacrime, per le steccate in serie della sua “Mi sento bene”; Irama con “La ragazza con il cuore di latta”, Achille Lauro che con “Rolls Royce” fa scatenare la sala stampa. Poi è la volta di Nino D’Angelo e Livio Cori con “Un’altra luce”, Federica Carta e Shade con “Senza farlo apposta”, Enrico Nigiotti con “Nonno Hollywood”, i Boomdabash e la loro “Per un milione”, Einar e le sue “Parole nuove” e, infine, Motta con “Dov’è l’Italia”. Poi è solo tempo di classifiche. 

 

THE BIG BANG THEORY SI CONCLUDERA’ CON DOPPIO EPISODIO

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The Big Bang Theory si concluderà con un doppio episodio. Lo ha rivelato a Tv Line Chuck Lorre, co-ideatore della sitcom giunta alla sua dodicesima e ultima stagione,
“Durerà un’ora – ha detto lo sceneggiatore e produttore esecutivo Saranno due episodi distinti con una storia comune”. La 12^ stagione andrà in onda in primavera.
The Big Bang Theory è trasmessa da CBS dal 2007.
Ideata da Chuck Lorre e Bill Prady, e interpretata principalmente da Johnny Galecki, Jim Parsons e Kaley Cuoco, la serie racconta in maniera ironica le vicende quotidiane di un gruppo di giovani scienziati, e di come la loro condizione di nerd e geek ne influenzi i rapporti con il mondo circostante.

SU RAI2 IN ONDA IL “POPOLO SOVRANO”

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Un’immersione nella realtà attraverso approfondimenti giornalistici e dibattiti in studio tra politici, economisti, giornalisti e imprenditori. È questo il nuovo programma di attualità e approfondimento targato Rai2 nell’era di Carlo Freccero: si intitola “Popolo Sovrano” e andrà in onda sulla seconda rete Rai a partire da giovedì 14 febbraio, ore 21.20.

Il programma – presentato stamani in conferenza stampa presso la sede Rai di Viale Mazzini – prenderà il posto di Nemo, e sarà condotto da Alessandro Sortino insieme a Eva Giovannini, che si occuperà di moderare i confronti politici, e Daniele Piervincenzi, cui spetta il ruolo di narratore dello storytelling. Il prodotto è stato scritto da Alessandra Ferrari, Vito Foderà, Eva Giovannini, Carlo Puca, Giorgia Sonnino, Alessandro Sortino, Emanuele Svezia ed è realizzato in collaborazione con Fremantle.

Il titolo, proposto da Sortino, è un esplicito e forse provocatorio richiamo all’articolo 1 della Costituzione italiana, che coinvolge il concetto di sovranità popolare e i limiti entro cui deve essere esercitata: “Il nostro intento è quello di abitare il conflitto tra sovranità popolare e i modi per esercitarla, in un mondo completamente modificato dalla rete e dalla globalizzazione. Abiteremo questo conflitto e lo racconteremo in questo nostro viaggio. Vogliamo che i politici parlino di cose concrete”. 

Alla domanda se sia un programma populista, Sortino ha ribadito l’importanza di rivendicare “le parole Popolo e Sovrano come punto d’arrivo di ogni percorso democratico e di liberarle da tutti gli -ismi che le soffocano”. “Non siamo un programma populista ma un programma popolare”, ha poi aggiunto in merito Giovannini.

Quanto alla sigla del programma, Sortino ha smentito definitivamente che sarà il rapper figlio di Marco Travaglio, Trava, a comporla. “Il programma ha una struttura e una musica in chiave rock, e sarà sempre introdotto dal battito di mani che caratterizza l’incipit di ‘We will rock you’ dei Queen”.

 

L’AMICA GENIALE 2, ALICE ROHRWACHER DIRIGE DUE EPISODI

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Alice Rohrwacher dirigerà due degli otto episodi di Storia del nuovo cognome, sequel della serie Rai – Hbo L’amica geniale. Lo riferisce Variety.
La seconda stagione è tratta dal secondo romanzo omonimo di Elena Ferrante e vede nuovamente protagoniste Lenù e Lila, all’indomani del matrimonio di quest’ultima con Stefano Carracci. Le riprese partiranno a marzo e dureranno circa sei mesi. Alla regia dei rimanenti episodi tornerà Saverio Costanzo.

TG2 POST, SANGIULIANO “SERVE APPROFONDIMENTO”

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Raccontare l’Italia e il mondo che cambia attraverso un racconto dettagliato, approfondito, senza filtri. E’ questo l’obiettivo di Tg2 Post il nuovo approfondimento serale del Tg2 condotto da Francesca Romana Elisei, che andrà in onda tutte le sera, dal lunedì al venerdì, dalle 21:00 alle 21:20 e nel corso del quale si parlerà di politica, cultura, cronaca, lavoro e famiglia andando oltre le solite storie. “Sono sempre stato convinto che le notizie prima vanno raccontate nella loro essenza, poi però vanno approfondite”, afferma il direttore del Tg2, Gennaro Sangiuliano spiegando come “successivamente bisogna individuare i temi portanti della giornata e questo spazio nasce con questa prospettiva. Dopo il Tg2 andiamo a verificare insieme, con ospiti che sono caratterizzanti rispetto a quel determinato fatto, quali sono i contenuti importanti di quella notizia. No a tesi precostituite – sottolinea – vogliamo andare al centro delle cose e ci sarà una verifica delle fonti sempre molto accurata. Il tema delle fake news è molto serio. No alle fake news in maniera categorica, assoluta, andiamo al centro delle notizie e a vedere i fatti nella loro essenza”.

Sangiuliano spiega che il format è molto semplice, ci sarà un “punto” fatto da lui o dai vicedirettori, ci sarà la possibilità di collegamenti live con i giornalisti del Tg, oltre ovviamente agli ospiti in studio. “Nella prima puntata probabilmente ci sarà Giorgia Meloni ma ci saranno tutti, è già prevista la presenza di Landini, Zingaretti, abbiamo invitato Boccia, ma parleremo anche di cronaca e di fatti importanti di costume. In studio ci saranno anche direttori e i nostri giornalisti, a me non dispiace anche contaminare i generi, non disdegno il fatto che accanto all’ospite politico ci possa essere un esponente del mondo della cultura o addirittura uno sportivo. Bisogna puntare alla qualità dei prodotti – assicura – perchè se le cose sono fatte bene secondo me i risultati poi vengono”. Soddisfazione del direttore di rete, Carlo Freccero, nel raccontare come nel piano editoriale presentato a Salini “c’era l’obbligo di avere una striscia di approfondimento. Ho visto durante una diretta sui gilet gialli organizzata con prontezza dal direttore Sangiuliano condotta da Francesca, l’ho trovata molto brava e siccome credo che la Rai abbia delle risorse interne straordinarie – aggiunge – vorrei far sì che chi conduce il Tg possa anche essere un giornalista che può fare programmi. Lo scopo è creare nuove professionalità non sempre da prendere fuori”. 

La conduttrice Francesca Romana Elisei, risorsa interna Rai, vanta una esperienza nel Tg2 lunga 11 anni. “Questo programma arriva in un momento di maturazione – afferma – ho alle spalle molto lavoro e tanta esperienza che sono certa riuscirà a rendermi più forte nella conduzione di un talk. E’ un progetto in cui credo molto. Non ci sono solo io, dietro c’è tutta la squadra del Tg2, ci sono i nostri inviati e saremo in grado così di aprire delle finestre su ciò che avviene in tempo reale”.