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“All We Imagine As Light”, a Cannes il realismo magico di Mumbai

CANNES (ITALPRESS) – C’è qualcosa di magico e qualcosa di realistico in “All We Imagine As Light”, il primo film di finzione della giovane documentarista indiana Payal Kapadia, presentato in Concorso a Cannes 77. In sostanza si tratta del ritratto di Mumbai composto attraverso la storia di due donne che condividono un appartamento e si confrontano con i loro sogni, tra passato e presente, in un flusso narrativo molto dolce e tendenzialmente trasognato, che ha anche qualcosa di ipnotico. C’è Prabha, che fa l’infermiera in ospedale e cerca di gestire incombenze di lavoro e questioni di vita con un misto di sensibilità, pragmatismo e vaga indolenza. Nella sua vita c’è anche un medico che forse le fa un pò la corte e le regala un poema scritto pensando a lei, col quale intende partecipare a un concorso.
Nel suo passato c’è invece un marito ormai lontano da anni, dal quale però un giorno riceve, del tutto inaspettatamente, un grande pacco con dentro un elettrodomestico. Prabha condivide l’appartamento con la più giovane Anu, che ha un carattere più lieve e spensierato e coltiva un amore sincero con un ragazzo, col quale cerca invano di trovare un posto per trascorrere un pò di tempo in serenità e intimità. Sarà un viaggio in una località di mare a offrire a entrambe l’occasione per sganciarsi dal peso della quotidianità e trovare lo spazio e il tempo per liberare le loro coscienze e il loro spirito: un chiosco sul mare sul far della notte sarà il luogo in cui, finalmente sole con se stesse, le donne potranno ridefinire il loro rapporto con la realtà e Anu potrà presentare all’amica il suo ragazzo. La regista costruisce questa tessitura narrativa lieve e concreta partendo dalla sua capacità di osservare luoghi e persone in chiave documentaria, ma individuando un tono narrativo che sta mirabilmente in bilico tra l’intimo e l’oggettivo, il mondo reale e quello psicologico.
Le interpreti offrono al film la chiave d’accesso alla dimensione femminile, mentre la regista, Payal Kapadia, conferma tutte le qualità che la avevano vista premiata alla Quinzaine di Cannes di tre anni fa con il documentario “A Night of Knowing Nothing”.

– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

A Cannes “Parthenope”, il sogno di Napoli negli occhi di Sorrentino

CANNES (FRANCIA) (ITALPRESS) – Napoli come un sogno che attraversa il tempo: Paolo Sorrentino ha portato in Concorso a Cannes 77 il suo viaggio spirituale nella grande bellezza di “Parthenope”, progetto tanto ambizioso quanto semplice per un autore che alla sua città ha già dedicato il suo precedente film, “E’ stata la mano di Dio”. Da quel canto autobiografico che ripercorreva l’idea di una Napoli intrisa di ricordi e di pulsioni personali, al progetto di “Parthenope” il passo è breve: si tratta di reinventare il mito interiore di una città antica e decadente, vivendola attraverso le illusioni della giovinezza e le disillusioni dell’età adulta. Come sempre Sorrentino costruisce un impianto narrativo trasversale, guardando in trasparenza luoghi, personaggi ed eventi e reinventandoli nell’arco di un immaginario che distilla la grandiosità della visione nella percezione soggettiva minimale, fatta di dettagli, di luci, di sussurri e di un lirismo respirato a pieni polmoni. La protagonista è la “Parthenope” del titolo, ragazza scaturita dal ventre di Napoli e incarnazione ideale di tutte le sue virtù inespresse: a interpretarla è una esordiente destinata a restare nel cinema italiano, Celeste Dalla Porta, milanese in realtà, con studi al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, in curriculum solo una piccola parte nel film precedente di Sorrentino, che poi l’ha lanciata sul set di questo suo nuovo lavoro, mettendo sulle spalle della sua luminosa, immediata ma anche interlocutoria bellezza l’intero vissuto di “Parthenope”. Figlia dell’alta borghesia napoletana cresciuta al servizio di un armatore che ovviamente non si fatica a riconoscere come Achille Lauro, la protagonmista cresce attraversando con la sua intelligenza la realtà decadente della sua città. Legata a doppio filo ad Armando, il fratello maggiore, più sognatore e fragile, Parthenope è nel cuore di tutti: corteggiata da un magnate in elicottero, studia antropologia e vince la diffidente ritrosia del burbero professor Marotta interpretato da Silvio Orlando. L’amore però non lo trova, nemmeno nel devotissimo Sandrino che la segue ovunque con dedizione e passione inespressa…
Tutto finisce con la scomparsa di Armando, che segna la fine di una giovinezza in cui si è belli e felici e l’inizio di un’età adulta segnata dalla lenta, progressiva, inesorabile decadenza, alla quale nemmeno la luminosità di Parthenope potrà resistere. Sorrentino costruisce una narrazione fluida e sontuosa, che riproduce l’approccio intimista e affabulatorio a una realtà che si offre come scenario esistenziale. La rappresentazione di Napoli diventa lo specchio in cui il regista riflette la sua visione della vita, incarnandola nella miriade di personaggi che intrecciano in chiave grottesca la purezza della protagonista: la diva invecchiata interpretata da Luisa Ranieri che trasfigura Sophia Loren gettando veleno sulla sua Napoli, il Cardinale Tesorone di Beppe Lanzetta, l’insegnante di recitazione che dietro la velina nasconde il volto di Isabella Ferrari, lo scrittore decadente e ubriaco che parcheggia la sua tristezza a Capri interpretato da Gary Oldman.
Parthenope ama tutti con dedizione pari solo alla sua sostanziale indifferenza, metafora di una Napoli che non si dà mai davvero. Il film ha tutta la grandezza e tutta la prevedibilità che ha ormai assunto il cinema di Paolo Sorrentino: intarsiato di momenti memorabili, ma anche segnato da cadute di stile dovute all’eccesso visionario cui spesso l’autore si affida, “Parthenope” è un viaggio profondo, sontuoso, lento e estenuante nella grande bellezza e nella persistente decadenza napoletana . C’è cuore e sentimento, ma alla fine si resta un pò tutti schiacciati dal quieto senso di trapasso che Sorrentino disegna sul volto di Stefania Sandrelli, alla quale affida la bellezza ormai trascorsa della “Parthenope” ormai anziana.

foto: IPA Agency

(ITALPRESS).

Sanremo, Carlo Conti nuovo direttore artistico e conduttore del Festival

ROMA (ITALPRESS) – Sarà Carlo Conti il nuovo direttore artistico e conduttore del Festival della Canzone Italiana di Sanremo. Lo ha annunciato il Tg1.
Una decisione unanime dei vertici aziendali, l’amministratore delegato Roberto Sergio e il direttore generale Giampaolo Rossi, di concerto con il direttore Intrattenimento Prime Time Marcello Ciannamea, spiega una nota della Rai, che prosegue: “Per i prossimi due anni Conti sarà al timone del più importante evento multimediale nazionale organizzato dalla Rai e dal Comune di Sanremo. Per il conduttore non si tratta di un semplice ritorno al Festival ma di una nuova sfida che, come obiettivo, ha quello di continuare a promuovere e valorizzare le nuove tendenze, cosi come fece nelle tre edizioni di successo, dal 2015 al 2017, che vide lanciare artisti oggi protagonisti della musica italiana. Il direttore artistico è già al lavoro per un Festival con tante sorprese e novità”, conclude la nota.
“Mi fa molto piacere. Torno a Sanremo dopo sette anni e cercherò di riprendere quel lavoro fatto e portato avanti alla grande dalle due edizioni di Claudio Baglioni e alla grandissima dalle cinque di Amadeus. Ho accettato grazie al grande affetto della nostra azienda, dall’amministratore delegato al direttore generale al direttore intrattenimento, fino alla signora delle pulizie, ai cameramen, ai tecnici, ho sentito questo tifo per me che mi ha fatto dire: torniamo”. Così Carlo Conti commentando al Tg1 la notizia che sarà lui il nuovo conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo per i prossimi due anni. “Peraltro è anche un bel modo di festeggiare perchè il prossimo anno saranno i miei primi 40 anni di Rai”, ha aggiunto. “La musica – ha spiegato – come sempre protagonista al centro, quella attuale, quella che piace. Speriamo di fare un bel lavoro e di continuare la meravigliosa tradizione di questo evento che mette tutti insieme, tutta la famiglia di fronte dalla tv. Adesso c’è la cosa più importante che è il regolamento, poi inizieremo ad ascoltare le canzoni delle nuove proposte, poi quelle dei big e come ultima cosa cercherò di capire la squadra con me sul palco per la presentazione e tutti gli ospiti e quello che ne deriva”, ha concluso il conduttore.
(ITALPRESS).
– Foto: Agenzia Fotogramma –

A Fiorello Sigillo dell’Università di Urbino “Volevo fare il calciatore”

URBINO (ITALPRESS) – Rosario Fiorello ha ricevuto il Sigillo di Ateneo dell’Università di Urbino. Nel corso della cerimonia, l’artista ha tenuto una lectio magistralis, dal titolo “La mia vita, la mia carriera: lo stesso grande spettacolo”.
Non un discorso scritto, ovviamente, ma un racconto a braccio pieno di battute e aneddoti sulla vita dello showman.
La sua prima recita all’asilo, dove interpretò Ulisse. “Poi lo spettacolo non era nella mia testa, volevo fare il calciatore”, ha raccontato. Tra i primi lavori, quello in un’agenzia di pompe funebri, ma la svolta arriva quando comincia a fare l’animatore nei villaggi turistici, e poi con le radio libere. “Non bisogna mai restare fermi, immobili”, ha spiegato Fiorello, che ha esaltato il valore dell’improvvisazione ma anche quello della preparazione: “Avrei dovuto avere la forza di studiare di più”.

– Foto screenshot video Università di Urbino –

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Rettore torna con il nuovo singolo “Il senso del pericolo”

MILANO (ITALPRESS) – Rettore torna venerdì 24 maggio con un singolo inedito dal titolo “Il senso del pericolo”. Questo nuovo brano, prodotto da Luca Chiaravalli, segna il primo capitolo del suo nuovo album ed è un inno all’estate, un invito ad andare incontro alle opportunità che la vita offre, alla spensieratezza. Così racconta Donatella Rettore: “Essere in uno stato di perenne ma piacevole febbre , che non ti fa pensare. E così, passi con il rosso, vai a sbattere contro le porte a vetri dei negozi, con la gente che ti insulta gridando: ‘hey, tu dove ce l’hai la testa?’. Tanto tu non li senti, sei da un’altra parte. E, in quell’istante arriva lui, ti spalanca la portiera, e tu sali contenta, perchè in quel posto ci stai perfettamente. Non ti servono specchi, beauty case, spazzolini da denti. Non hai tempo per i dettagli, corri incontro all’estate e al tuo destino… Finalmente”.
-foto ufficio stampa Rettore-
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Billie Eilish, numeri record per l’album “Hit Me Hard and Soft”

MILANO (ITALPRESS) – Billie Eilish fa registrare numeri record con il suo nuovo album “Hit Me Hard and Soft”, uscito venerdì in tutto il mondo: solo sulla piattaforma di Spotify il disco ha già ottenuto oltre 200 milioni di stream dalla sua pubblicazione.
Inoltre, il primo singolo estratto dall’album, “Lunch”, accompagnato da un videoclip diretto dalla stessa artista, ha invaso le radio italiane ed è già una hit sulle piattaforme streaming.
-foto ufficio stampa Billie Eilish –
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Sangiuliano “Grande impegno su Firenze, alternanza salutare in democrazia”

FIRENZE (ITALPRESS) – “Il Ministero della Cultura è fortemente impegnato nella realizzazione di molti progetti per la città di Firenze, con interventi concreti per tutelare e valorizzare il suo meraviglioso patrimonio. È prossima la riapertura del Corridoio Vasariano degli Uffizi, dove si sta lavorando anche alla nuova biglietteria del complesso museale. Altri rilevanti interventi saranno realizzati a Palazzo Pitti, con il restauro delle facciate, l’imminente riapertura completa del museo della Moda e del Costume, il riallestimento del Tesoro dei Granduchi. Infine, l’avvio della riqualificazione del giardino di Boboli. In programma c’è altresì l’apertura del Museo della lingua italiana”. Lo ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che questa mattina s’è recato alla Galleria dell’Accademia di Firenze, i cui lavori alla facciata e alla biglietteria sono da poco terminati, poi ha visitato la Sala del Colosso, la Galleria dei Prigioni di Michelangelo, la Tribuna con il David di Michelangelo, la Gipsoteca con i calchi in gesso di Lorenzo Bartolini e le sale con i fondi oro del Trecento.
“Faccio i miei complimenti alla direttrice Cecilie Hollberg per i lavori alla facciata e il riallestimento interno. Le Gallerie dell’Accademia esprimono grandi valori e meritano un grande rilancio”, ha aggiunto il Ministro che ha concluso: “Credo che a Firenze i tempi siano maturi per il cambiamento, l’alternanza è un elemento chiave della democrazia perché le incrostazioni del potere che durano molti anni rischiano di portare con sé pesanti consorterie clientelari. Anche coloro che legittimamente si sentono di sinistra dovrebbero auspicare, dopo decenni di un potere uniforme, un cambiamento generale. Provando così a dare discontinuità”.
-foto ufficio stampa Mic –
(ITALPRESS).

Fedez “Sto bene, non so perchè stiano dicendo che sono in fin di vita”

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MILANO (ITALPRESS) – “Ciao a tutti, volevo rassicurarvi che sto bene. Ho avuto qualche problema questo weekend ma nulla di grave. Non so perchè stiano dicendo che sono in fin di vita”. Così Fedez su Instagram, rassicura i propri fans sulle suo condizioni di salute.
-foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).