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Presentato il nuovo volume Menarini “Veronese, un tripudio di colori”

TORINO (ITALPRESS) – L’ultimo volume della prestigiosa collana d’arte del Gruppo Menarini, presentato domenica 5 maggio a Palazzo Madama a Torino, ci riporta ai fasti della Serenissima Repubblica, nello splendore dei colori che solo la pittura veneziana può regalare. Il protagonista è Paolo Caliari, più noto semplicemente come il Veronese, colui che insieme a Tiziano e Tintoretto ha composto la triade capace di dominare la pittura europea del Cinquecento e divenire modello di riferimento per la modernità in pittura, l’esempio da cui prende avvio la stagione impressionista. L’autore del volume è Giovanni Carlo Federico Villa, studioso di pittura veneta del Rinascimento e museologo, direttore di Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino. “Veronese è l’artista che ha interpretato, narrato e inaugurato il Cinquecento come pittore di figure e architetture, disegnatore e colorista senza eguali – spiega Villa – La sua lezione ha attraversato i secoli, apprezzata e compresa da tutti coloro che hanno cercato di colorare l’emozione del mondo, narrando l’agire umano sul palcoscenico del Teatro della vita. Fu il meno veneziano, il più ‘italianò fra i pittori che hanno lasciato il segno in laguna. Perchè ‘forestò, nato, cresciuto e formato in una città che si appoggia ai colli e guarda la pianura, riceve umori e messaggi d’arte dalle terre lombarde ed emiliane, coltiva la classicità e sperimenta l’invenzione”. “Con Veronese prosegue il viaggio che Menarini ha cominciato nel 1956, quando è andato in stampa il primo dei suoi Volumi d’Arte – affermano Lucia e Alberto Giovanni Aleotti, azionisti e membri del Board di Menarini – La ricerca di bellezza e la diffusione di cultura sono fondamenti di civiltà e di crescita collettiva e siamo convinti che arte e scienza siano un sodalizio inscindibile per il progresso e il futuro delle giovani generazioni”.
Nel corso degli anni, la vocazione artistica del Gruppo si è evoluta con il progetto multimediale Menarini Pills of Art, brevi video con 30 milioni di visualizzazioni in cui esperti del settore raccontano aneddoti e curiosità delle opere protagoniste dei Volumi d’Arte Menarini. (ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Menarini

“Sciara-prima c’agghiorna”, a New York monologo antimafia in siciliano

di Stefano Vaccara
NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Applausi, emozione e commozione a New York per “Sciara – Prima c’agghiorna”, monologo teatrale scritto e recitato in siciliano dall’attrice marsalese Luana Rondinelli, diretto da Giovanni Carta e accompagnato dalla musica del trio i Musicanti.
Lo spettacolo fa parte del ricco programma di “In Scena 2024!”, Festival del Teatro Italiano a New York fondato e diretto da Laura Caparrotti, alla sua 11esima edizione e che si sta svolgendo fino al 13 maggio in tutti i borough di New York: oltre Manhattan, anche a Brooklyn, Staten Island, Bronx e Queens.
“Sciara – Prima c’agghiorna” ha avuto un forte impatto nelle rappresentazioni viste finora al Center for Italian Modern Art (CIMA) e alla Casa Italiana Zerilli Marimò della New York University.
Tra le vittime della mafia nella Sicilia del dopoguerra, ci furono innanzitutto i giovani leader sindacali che, nonostante l’avvertimento stragista di Portella della Ginestra il primo maggio 1947, non si arresero nella sfida per i diritti dei contadini.
“Sciara – Prima c’agghiorna”, racconta in siciliano recitato e accompagnato dalla colonna musicale originale composta da I Musicanti, il coraggio e la perseveranza di Francesca Serio (Luana Rondinelli), la prima donna che portò alla sbarra la mafia, anche se il suo tentativo di ottenere giustizia, fu poi mortificato da uno stato italiano che allora, in piena guerra fredda, restava colluso con gli interessi di Cosa Nostra. Serio denunciò mandanti ed esecutori mafiosi che nel 1955 vollero l’omicidio di suo figlio Salvatore Carnevale, attivista socialista impegnato nelle lotte sindacali dell’epoca nell’isola.
La struttura dello spettacolo giostra sull’alternanza tra i monologhi recitati da Rondinelli – che interpreta con estro vari personaggi oltre a quello della protagonista “mamma Carnevale” – e gli stupendi brani del trio I Musicanti, composto dalla cantante Debora Messina, alla chitarra classica Gregorio Caimi e al violoncello Enzo Toscano.
L’opera fa vibrare di emozioni gli spettatori, ai quali arriva quel dolore di una madre che perde il figlio, una sofferenza qui annunciata in un sogno ancor prima che la morte violenta diventi realtà.
L’opera parte dalla nascita di un bambino dato alla luce da una madre ritenuta “disonorata e butt…” perchè, lei contadina analfabeta di un piccolo paese nella Sicilia degli anni Venti del secolo scorso, decide tra enormi difficoltà che ci penserà lei, da sola e “travagghiando”, a crescere e far studiare “su figghiu”. Così dalla nativa Galati, nel messinese, Francesca si trasferirà a Sciara, paese del palermitano, in cerca di lavoro.
Passano gli anni, e dopo essere tornato vivo dalla guerra voluta dal fascismo, (“Ma picchì l’omini si fanno a guerra?” Si domanda sconsolata Francesca) l’ex soldato Salvatore, grazie agli studi precedenti al quale lo avevo spinto la madre analfabeta e a quel carattere che rifiuta le ingiustizie sui più deboli, intraprende la lotta politica per la riforma agraria, arrivando alla leadership sindacale. Dopo essere stato arrestato più volte dai carabinieri “come avvertimento”, e aver rifiutato di farsi corrompere dalla mafia, alleata dei poteri che vogliono contenere le rivendicazioni dei braccianti siciliani, “Turiddu” viene ammazzato, un destino che nell’isola avvenne per tanti altri sindacalisti dell’epoca.
La madre, che aveva in un sogno premonitore già assistito all’omicidio del figlio, non riuscirà a farlo recedere dalla sua lotta per i diritti dei contadini. Del resto lei stessa ha cresciuto quel figlio trasmettendogli quel suo carattere indomito. Anche “mamma Carnevale”, quindi, non verrà messa a tacere e denuncia gli assassini mafiosi del figlio.
Gli scialli neri indossati da Luana Rondinelli e Debora Messina, mentre alla recitazione si alternano magnifiche melodie in siciliano, accentuano il dolore del lutto che incombe. Quello di Francesca Serio è straziante quanto quello trasmesso da un’altra madre nell’indimenticabile scena del cimitero nel film “Salvatore Giuliano” di Francesco Rosi.
Dal caloroso pubblico di New York, la performance di Rondinelli in siciliano stretto, accompagnata dalle melodie dei Musicanti, viene seguita attraverso i “sopra-titoli” in inglese che scorrono in alto sul palcoscenico.
Così “Prima c’agghiorna” restituisce al pubblico del CIMA così come a quello della NYU nel Village, l’originaria funzione dell’arte del teatro: raccontare le gesta dei giusti caduti nell’oblio, per diffondere tra i vivi la loro forza.
Lo spettacolo “Sciara – prima c’agghiorna” il 25 maggio sarà rappresentato nel parco archeologico di Selinunte, in provincia di Trapani, insieme a molti altri artisti italiani, per un grande concerto contro la mafia.

– Foto xo9/Italpress –

(ITALPRESS).

“Io capitano” vince come miglior film e regia, 6 David a “C’è ancora domani”

ROMA (ITALPRESS) – “Io capitano” di Matteo Garrone vince il David di Donatello per il miglior film e per la migliore regia. Sempre a “Io capitano” sono andati anche i David per il miglior montaggio a Marco Spoletino, per la fotografia a Paolo Carnera, per la produzione ad Archimede, Rai Cinema, Pathe e Tarantula, per gli effetti visivi a Laurent Creusot e Massimo Cipollina, e per il miglior suono a Maricetta Lombardo, Daniela Bassani, Mirko Perri e Gianni Pallotto. Garrone, ricevendo il premio per la migliore regia, ha voluto ringraziare tutti gli attori che hanno «fatto davvero il viaggio», e lasciare la parola a Mamadou, che lo ha ispirato, e ai due giovani attori protagonisti da cui sono partiti le dediche alle ONG che salvano, a tutti coloro che sono morti nel deserto e in mare nel tentativo di raggiungere il sogno e l’appello “Basta morti in Palestina”. “C’è ancora domani”, con le sue 19 candidature totali, non è stato l’asso pigliatutto dell’edizione numero 69 dei David di Donatello. Sono stati sei i premi portati a casa dal film che ha segnato l’esordio alla regia di Paola Cortellesi che, oltre a mettere in bacheca personalmente la statuetta per il miglior esordio e quello per la migliore attrice protagonista, ha inanellato quello per l’attrice non protagonista conquistato da Emanuela Fanelli, della sceneggiatura originale con Furio Andreotti, Giulia Calenda e ancora Paola Cortellesi, il David del pubblico grazie agli oltre 5 milioni di spettatori che hanno visto il film, e pure il David Giovani assegnato. Tre i David conquistati da “Palazzina Laf”, opera prima di Michele Riondino che si è imposto come attore protagonista.
Al film di impegno civile sono andati anche i David per il miglior attore non protagonista assegnato a Elio Germano, e per la migliore canzone originale, “La mia terra”, a Diodato. A “Rapito” sono andati i premi per la miglior sceneggiatura non originale a Marco Bellocchio e Susanna Nicchiarelli, per la migliore scenografia ad Andrea Castorina e Valeria Vecellio, per i migliori costumi a Sergio Ballo (che ha polemizzato perchè il premio non è stato consegnato al Teatro 5, ma allo Studio 14, e per quello che ha definito «l’antisemitismo dell’Europa») e Daria Calvelli, per la miglior acconciatura ad Alberta Giuliani. A caratterizzare l’edizione 2024 dei David è stato lo spettacolo affidato ai conduttori Carlo Conti, Alessia Marcuzzi con Fabrizio Biggio che ha cominciato lo spettacolo sul tappeto rosso. Sul palco sono saliti anche Mahmood che ha rotto il ghiaccio della serata con “Tuta Gold” dopo l’omaggio a Fellini, Giorgia che ha cantato “I feel love” in occasione del David alla carriera a Giorgio Moroder, Irama che con “Ovunque sarai” ha omaggiato tutti gli attori scomparsi da poco, e Malika Ayane che ha fatto lo stesso con “What a wonderful world” per i 100 anni dalla nascita di Marcello Mastroianni. Tutti i quadri sono stati accompagnati dalle coreografie firmate da Luca Tommassini.
Gli altri premi sono andati ai Subsonica per Adagio per la composizione, a Margherita Giusti per il cortometraggio con “The Meatseller”, a Justine Triet per il miglior film straniero con “Anatomia di una caduta”. Premi alla carriera assegnati, oltre a Moroder, anche Milena Vukotic. Premio speciale a Vincenzo Mollica per il racconto del cinema. David rivelazioni italiane a Cecilia Bertozzi, Domenico Cuomo, Michele Eburnea, Leonardo Maltese, Fotinì Peluso e Yile Vianello.
-foto Ipa Agency-
(ITALPRESS)

David di Donatello, Mattarella “Abbiamo bisogno del cinema”

ROMA (ITALPRESS) – “La storia è sempre un percorso. Memoria e cambiamenti si rincorrono e si alimentano. Le novità e le rotture non rimuovono il passato, ma lo possono reinterpretare selezionando esperienze e chiavi di lettura”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo al Quirinale alla cerimonia di presentazione dei candidati ai Premi “David di Donatello” per l’anno 2024. “Profonde e veloci trasformazioni hanno interessato il cinema in questi ultimi anni. L’innovazione tecnologica ha favorito mutamenti radicali nei linguaggi, nelle modalità di trasmissione e di fruizione, nella stessa percezione dei contenuti. Il cinema registra una rinnovata vitalità e un più vasto campo d’azione. Si tratta di un’opportunità per l’Italia, non soltanto per chi vi opera. Perchè il cinema è un’industria di grande rilievo, che dà lavoro a tante persone, che coltiva specialismi e saperi, e produce ricchezza che concorre al benessere del Paese”.
“Le politiche pubbliche – aggiunge – devono tener conto di questi valori. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza destina, difatti, importanti risorse al cinema e alla cultura. Le istituzioni sono quindi chiamate a promuovere le tante opportunità che possono offrire occasioni di sviluppo in questo ambito. Opportunità che si inseriscono in una condizione internazionale che registra una competizione sempre più vigorosa e postula, quindi, un sicuro quadro normativo di riferimento.
Grande attenzione va rivolta in particolare all’espressione dei giovani artisti, che devono poter provare, sperimentare, dunque formarsi e crescere. L’ingresso di nuove generazioni produce nuova ricchezza.
Esprime libertà, quella libertà da assicurare anche a chi non condivide i nostri gusti, a chi la pensa diversamente”.
“Lungo il percorso, ovviamente, vi sono anche contraddizioni e vi sono problemi da risolvere. Molte sale cinematografiche continuano a soffrire, anche dopo la ripresa post-pandemia, e non sono poche le città di piccole e medie dimensioni che non dispongono più di sale accessibili.
E’ un tema che presenta evidenti risvolti sociali, e non può essere considerato soltanto dal punto di vista degli equilibri commerciali. Le sale sono un luogo di incontro.
Con il medesimo impegno – per assicurare costante vitalità al tessuto civile – vanno preservate, ad esempio, le librerie delle città e di ogni luogo, e va posta attenzione a quei settori artistici e dello spettacolo che si propongono a pubblici più limitati, ma esprimono contenuti di alto valore e di qualità.
Costituiscono beni preziosi che, oltre la loro portata economica, hanno una grande valenza per la comunità e per il grado di civiltà. Il nostro cinema contiene nel suo DNA una tensione alla dimensione nazionale. Sin dal tempo in cui ha contribuito, con le pellicole degli anni Quaranta e Cinquanta, a consolidarne la lingua in un Paese dai molti dialetti.
Questa tensione si arricchisce con la creatività così ampiamente manifestata, con i successi nazionali e internazionali, con la rilettura della storia, degli eventi, dei protagonisti, con i valori di umanità, con i sentimenti che aiutano a rafforzare il senso di comunità.
Abbiamo bisogno del cinema. Della sua sensibilità, della sua arte, delle sue visioni plurali.
La storia del cinema ci ha fatto conoscere e apprezzare queste sue capacità”.
-foto xl5 Italpress-
(ITALPRESS).

Cinque nuovi sold out per Diodato

MILANO (ITALPRESS) – Si aggiungono cinque nuovi sold out nelle città di Milano, Torino, Mantova, Lecce e Civitanova Marche del primo tour nei teatri di Diodato in autunno, dopo il tutto esaurito già registrato a Bari e Mestre (VE).
Diodato sarà inoltre live con un tour oltre confine nelle principali città del Brasile a partire da maggio: il cantautore è atteso a Porto Alegre (24 maggio), Curitiba (26 maggio), Rio de Janeiro (29 maggio), Jundiaì (1 giugno), Sao Paulo (2 giugno), dopo essersi esibito live nel 2023 in date internazionali in Europa, America e Cina.
-foto ufficio stampa Diodato-
(ITALPRESS).

Ferro a Maionchi “Ti sono sempre stato grato”. Lei “Dispiace l’assenza”

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ROMA (ITALPRESS) – Botta e risposta a distanza tra Tiziano Ferro e Mara Maionchi, dopo le dichiarazioni dell’ex manager a “Belve” sul fatto che il cantante non sarebbe stato riconoscente nei suoi confronti.
“Ti sono sempre stato grato, te l’ho dimostrato un milione di volte durante un milione di occasioni quindi mi chiedo: perché questo? Perché adesso?”, scrive Ferro in un lungo post sui social. “La prima cosa che ho insegnato ai miei bimbi è dire ‘grazie’, la seconda è dire ‘scusa”’, afferma. “Ci siamo incontrati tantissime volte: studi televisivi, concerti, camerini e ogni volta ci siamo abbracciati e abbiamo riso dei bei tempi andati. Se davvero era questo ciò che pensavi, perché non me l’hai mai detto durante una di queste occasioni? Ti avrei tranquillizzata, mi sarei scusato e ti avrei ringraziata ancora, come sempre e senza problema”. “Ho digitato ‘Tiziano Ferro Mara Maionchi’ e sono uscite circa 55mila voci contenenti entrambi i nostri nomi”, continua l’artista.
“Potrei postare la miriade di interviste nelle quali ti ho celebrata – prosegue Ferro – i ringraziamenti nel booklet dei miei album nei quali eri in prima linea nei ringraziamenti, il nostro scherzo telefonico, una serie infinita tra citazioni nel mio libro o nel web – in tutte le lingue del mondo, perché ho parlato di te e Alberto in tanti posti del globo”. Ferro conclude il suo post condividendo un video che, a suo dire, rappresenta un ”abbraccio di cuore”. ”Magari sono uno stolto ma a me questo, sembrava un abbraccio di cuore. Che peccato, che tristezza,” conclude l’artista.
Nel corso della conferenza di presentazione dell’Eurovision Song Contest, Mara Maionchi ha commentato: “Con Tiziano Ferro avrei voluto mantenere un rapporto. Abbiamo spinto tanto all’inizio, mi sarebbe piaciuto un ‘Ciao, come va?’ ogni tanto o un ‘Buon Natale’. Forse non ci siamo capiti, ho parlato di riconoscenza umana, non economica”: La Maionchi ha anche negato di avergli fatto pressioni perché nascondesse la sua omosessualità o perché dimagrisse: “Non era una forzatura, per me non era giusto c e un ragazzo di 18 anni pesasse così tanto. Se si è più magri ci si muove meglio, per me è un fatto normale, anche io cerco, purtroppo difficilmente, di mantenermi. In più lo spettacolo ha qualche esigenza, non credo di averlo forzato”. Poi ha concluso: “Credo di avergli dato consigli buoni in buona fede. E comunque quelle che contano sono le canzoni e lui le aveva”.
-foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

I Co’ Sang di nuovo insieme sul palco, concerto-evento il 17 settembre a Napoli

MILANO (ITALPRESS) – A 12 anni da quando le loro strade si sono separate e chiunque, dal pubblico ai colleghi rapper, ne chiedeva il ritorno, i Co’Sang hanno deciso di mettere fine all’attesa: il 17 settembre a Napoli i due padri dello street rap italiano saliranno sul palco di piazza del Plebiscito per un live che si preannuncia essere leggendario. Per l’occasione non si poteva che scegliere un luogo simbolo della loro città, la piazza che ospita gli 8 re di Napoli è pronta ad accoglierli come solo ai grandi re è dovuto. L’annuncio è arrivato con un corto, che porta in tutto e per tutto la firma del duo di Marianella, raccontando la storia di quello che succedeva “Int’o Rione” e che accade oggi, con il modo unico di rappresentare la realtà che fin da subito li ha fatti entrare nell’Olimpo del rap italiano. Lo storico e iconico duo è finalmente pronto a riabbracciare il suo pubblico dove tutto è iniziato, nella sua casa, tra la sua gente. I CòSang, da sempre legati alle proprie radici, sono stati i primi rapper partenopei a valicare i confini di Napoli per arrivare, grazie alla loro incontestabile realness, a tutta l’Italia. Nulla è riuscito a fermarli, neanche le barre in napoletano hanno bloccato l’ascesa inarrestabile di Luchè e Ntò a livello nazionale, tutto senza mai snaturarsi e conquistando un pubblico sempre più ampio, che da più di 10 anni non vede l’ora di poterli vedere di nuovo insieme. Lo speciale evento è prodotto e distribuito da Vivo Concerti.
-foto ufficio stampa Co’Sang-
(ITALPRESS).

Al via l’Eurovision Song Contest 2024

ROMA (ITALPRESS) – Come ogni grande manifestazione che si rispetti, anche l’Eurovision Song Contest arriva in tv (il 7 e il 9 maggio le due semifinali su Rai2 e l’11 la finale su Rai1, disponibile anche su Rai Radio2 e RaiPlay) preceduto da qualche grana. Quest’anno l’edizione targata Svezia (si svolgerà a Malmò) fa registrare lo spoiler di una parte della coreografia che accompagnerà la performance di Angelina Mango e il divieto di accesso nella Malmò Arena alle bandiere palestinesi. Tutto sotto controllo, però, assicura il vicedirettore dell’Intrattenimento Prime Time Rai Claudio Fasulo: “L’arrivo dello Stand-In di Angelina sul web è una cosa che non doveva accadere perchè la visione era riservata alla delegazione italiana, all’artista e al suo entourage ma non è paragonabile all’uscita di un inedito in gara a Sanremo prima del Festival – spiega – E’ una prova che viene fatta da bravi ragazzi che fanno i ballerini e cantano al posto dei vari artisti quindi non ha alcun valore artistico e non è paragonabile alla performance che vedremo”.
Per le bandiere il discorso è (apparentemente) ancora più semplice visto che “il regolamento prevede da decine di anni che possano accedere solo quelle dei Paesi partecipanti, tra cui Israele. E’ vero che ci muoviamo in un contesto delicato e speciale in cui i valori dell’Eurovision sono messi a dura prova ma la questione delle bandiere fa parte del regolamento”. Sullo spoiler interviene anche Simona Martorelli, direttore delle Relazioni Internazionali della Rai: “Abbiamo segnalato il fatto all’Ebu (la European broadcasting union di cui anche Rai fa parte) e al responsabile per la cyber security e ci sono verifiche in corso. Non sappiamo perchè ci sia stato questo spoiler ma abbiamo chiesto immediatamente di provvedere. E’ vero che sono le controfigure ma con sommo rammarico alcune cose sono state svelate”.
Grane a parte, la Rai non nasconde l’orgoglio per l’Eurovision Song Contest 2024: “Sono felice che quest’anno ci sia una giovane artista di grande talento a rappresentare l’Italia. Porteremo una ventata di gioia, vitalità e buona musica italiana davanti al pubblico internazionale di Malmò. La voce di Angelina Mango coinvolge le giovani generazioni e sa raccontare le loro emozioni: proprio quello che anche un buon servizio pubblico deve saper fare per attrarre giovani e farsi scegliere” afferma la presidente Rai Marinella Soldi. E aggiunge: “L’Eurovision Song Contest è l’evento televisivo non sportivo più visto al mondo, un’occasione imperdibile anche per la sua vasta eco social e il coinvolgimento del pubblico più ampio. In questa occasione i Servizi Pubblici europei uniscono popoli e generazioni in nome della musica, dell’amicizia e dell’inclusività. Consapevoli del momento complesso e doloroso sul fronte internazionale e delle polemiche legate anche a questa gara siamo d’accordo con la visione della Ebu e desideriamo sottolineare che siamo fermamente contrari a qualsiasi forma di abuso o molestia rivolta ai partecipanti, online o offline, incoraggiando invece un dibattito costruttivo, rispettoso e di sostegno per tutti gli artisti”.
La Soldi conclude sottolineando che “anche quest’anno l’appuntamento in onda sulla Rai sarà accessibile attraverso sottotitoli, audiodescrizioni e grazie al lavoro degli interpreti della lingua dei segni italiana e, per la prima volta, della lingua dei segni internazionale. Un’azione concreta di inclusione”.
L’entusiasmo della Soldi è condiviso dal direttore dell’Intrattenimento Prime Time Marcello Ciannamea per il quale “la Rai è orgogliosa di trasmettere un evento come l’Eurovision che veicola la musica italiana nel contesto internazionale. Ci piace e ci emoziona trasmettere questo evento per tutti i valori che ha in sè e lo faremo su tutte le piattaforme, lineari e non, con un’offerta senza pari anche sotto il profilo dell’accessibilità”.
A commentare le serate per la Rai saranno anche quest’anno Mara Maionchi (che, però, arriverà in Svezia solo per la finale a causa dell’impegno nel nuovo show di Milly Carlucci “L’acchiappatalenti”) e Gabriele Corsi: “Questa musica che ve per l’Europa mi emoziona molto. Non ho ancora sentito molte canzoni ma credo che, come l’anno scorso, ci siano tante cose interessanti” dice lei; “Voglio diventare il Pippo Baudo dell’Eurovision! – esclama lui – E’ una manifestazione bellissima, noi racconteremo le canzoni e gli artisti in maniera discreta ma, se dovesse risuccedere (la vittoria italiana, ndr), sono pronto a salire sul palco vestito da Abba!”.
Il sostegno di tutti non lascia indifferente la Mango, già in Svezia per le prove: “Abbiamo appena finito le prime prove in sala con le ballerine e sono più tranquilla. Voglio salire sul palco e godermela al di là di tutte le scaramanzie – dice la cantante – Non voglio pensare alla competizione ma alla manifestazione che è una celebrazione della musica e dell’unione dei Paesi”. Per la sua performance, il suo brano “La noia” sarà accompagnato dalle coreografie di Mecnun Giasar, già coreografo di Madonna e di Rosalia, scelto perchè, spiega la Mango, “il primo requisito per un team è trovare persone che mettono il 100% in quello che fanno e lui lo è. Ed è anche molto gentile. Abbiamo creato questa coreografia per me e fatto in sala un lavoro bellissimo che mi ha fatto bene personalmente, al di là di come andrà. E’ un onore lavorare con lui, spero di essere degna di tutto questo”. La cantante conclude rivelando che “è stato bellissimo sentir cantare ‘La noià con accenti diversi dal pubblico nei pre-parties in giro per l’Europa che mi hanno aiutato a capire il mondo dell’Eurovision. Mi vengono i brividi anche solo a parlarne”.

foto: ufficio stampa Rai

(ITALPRESS).