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Fuori “E’ la verità” dei “Bloom” la band guidata da Giusy Ferreri

ROMA (ITALPRESS) – Arriva in radio e in digitale “E’ la verità, il primo brano di Bloom, la band alternative rock formata da Giusy Ferreri, Max Zanotti, Roberta Raschellà e Alessandro Ducoli, che anticipa l’album di inediti di prossima uscita. Prodotto da GGF Music e distribuito da ADA Music, “E’ la verità” è un inno all’energia del rock, caratterizzato da una melodia travolgente, viscerale e ipnotica. Prodotto, registrato e mixato da Steve Lyon nel Panic Button Studios a Hampton (Londra) e masterizzato da Andrea De Bernardi presso Eleven Mastering Studio, il brano vede Giusy Ferreri alla voce, Max Zanotti al basso, Roberta Raschellà alla chitarra e Alessandro Ducoli alla batteria, con il contributo di Mattia Boschi al violoncello, di Simone D’Eusanio alla viola e al violino e di Floriano Bocchino per la scrittura delle parti degli archi. Produzione artistica dei BLOOM e Steve Lyon.
Il videoclip “E’ la verità”, diretto da Vonjako, è un omaggio a “La bevanda ha un retrogusto amaro”, singolo pubblicato esattamente 10 anni fa (25 aprile 2014 – estratto dall’album “L’attesa”) e tra i brani più iconici e rock della carriera da solista di Giusy Ferreri. Anche attraverso il look di Giusy Ferreri, punto in comune principale tra i due video, viene sottolineata l’anima rock di Bloom, progetto che Giusy Ferreri ha voluto regalarsi al di là della sua carriera da solista (che prosegue parallelamente) per esprimere in maniera più pura e completa la sua anima rock che fin dai suoi esordi è presente, come lato B-Side, in tutti i suoi album. “E’ la verità” sarà presentato per la prima volta live sul palco del Concerto del Primo Maggio di roma, l’evento promosso da CGIL, CISL e UIL, organizzato da iCompany con la direzione artistica di Massimo Bonelli, che si terrà al Circo Massimo, trasmesso in diretta su RAI 3, Rai Radio 2, RaiPlay e Rai Italia.
Bloom nasce da un’idea di Giusy Ferreri e Max Zanotti, il quale ha poi coinvolto Roberta Raschellà e Alessandro Ducoli, musicisti di grande esperienza e personalità, che contribuiscono a dare vita al suono unico e coinvolgente della band. L’idea che unisce i componenti della band è quella di immergersi in una fase creativa dove sperimentare attraverso il suono un nuovo linguaggio musicale e dove Giusy fa emergere il suo lato più introspettivo. Da qui il nome Bloom, che significa fioritura, e che quindi incarna l’essenza di una nuova vita. Oltre a essere leader della band, Giusy Ferreri è anche produttrice esecutiva, autrice di tutti i testi e di 7 melodie dei 10 brani che andranno a comporre il primo album di inediti dei BLOOM di prossima uscita.

foto: ufficio stampa Parole e d’intorni

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Cinema, anche Andy Garcia tra i protagonisti di “Under the stars”

BARI (ITALPRESS) – Dopo Chiara Iezzi, primo nome svelato nelle scorse settimane, che torna in scena dopo il successo della serie “Mare Fuori”, dove ha vestito i panni della mamma di Giulia (Clara Soccini), sono stati svelati i protagonisti internazionali di Under the stars, che in questi giorni si sono riuniti in Puglia per le già cominciate riprese della commedia romantica in cui il protagonista Ian si avventura insieme all’amata zia, alla ricerca dell’ispirazione per poter ultimare il suo romanzo. Si affiancano a Iezzi, quindi, i vincitori del Golden Globe e dell’Emmy Toni Collette (Hereditary), Andy Garcia (Ocean’s 11), Alex Pettyfer (The Ministry of Ungentlemanly Warfare) ed Eva De Dominici (The Cleaning Lady). In scena anche Rob Estes (After), Jessica Michel Serfaty (The Ride) e Vincent Riotta (Il Capo dei Capi, tra gli altri). Sono loro i protagonisti della pellicola della regista Michelle DAnner, anche autrice e insegnante di recitazione di fama mondiale che ha lavorato con star internazionali del calibro di Penelope Cruz, Chris Rock, Henry Cavill e Gerard Butler, e della produttrice Pia Patatian, Presidente delle vendite mondiali presso Arclight Films e CEO di Nura Films. Le due americane hanno scelto la Puglia per le già cominciate riprese, con le sue zone ricche di fascino, incontro di tradizioni centenarie e luoghi pittoreschi, inondati dal profumo dei piatti tipici locali e rivestiti dei colori della primavera. La sceneggiatrice è Victoria Vinuesa, scrittrice di See you in Venus – Ci vediamo su Venere, adattamento cinematografico del romanzo rosa con lo stesso titolo, disponibile su Netflix in tutto il mondo. Insieme a Danner, Patatian e Vinuesa anche il produttore italiano Giangi Foschini e i suoi soci pugliesi Deborha Brandonisio e Leo De Matteis della Brandos film, società di produzione cinematografica pugliese, che stanno curando la produzione esecutiva della commedia romantica americana a Campi Salentina, Casalabate, Lecce e nei Brandos Studios: “non solo Puglia come cornice alle riprese, ma anche nel cast tecnico, composto quasi interamente da professionisti pugliesi con anni di esperienza alle spalle – commentano i produttori italiani – e con il supporto da parte della Apulia Film Commission, crediamo che questo film prenda il volo e si guadagni il successo a livello internazionale, anche perchè sarà distribuito da uno dei più importanti distributori di Hollywood, Arclight Films che curerà le vendite internazionali a Cannes e da Capstone che curerà le vendite negli USA”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

Anche alle Bahamas si celebra il 25 aprile

ROMA (ITALPRESS) – Il 25 aprile è stato celebrato anche a Nassau, Capitale delle Bahamas. Grazie alla presenza del console onorario italiano e di altre personalità di spicco dell’isola, il Cafè Matisse ha ospitato una spettacolare festa italiana. L’evento ha visto la partecipazione del DJ internazionale Roberto Onofri, che ha deliziato il pubblico con una selezione di musica italiana. Il locale ha registrato il tutto esaurito, testimoniando un entusiasmo travolgente.
“Serate come queste mostrano l’interesse crescente per la cultura italiana” ha commentato Onofri. “Con il sostegno delle principali televisioni e media delle Bahamas, questa sera abbiamo introdotto una fresca ventata di italianità al Cafè Matisse.”
“Questo straordinario successo dimostra il forte legame che abbiamo creato con le nostre radici italiane” ha spiegato Nicola Grigoletti, CEO del Cafè Matisse. “Continueremo a promuovere e a valorizzare la nostra eredità culturale qui a Nassau”.

– Foto: Italia Television Group
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Shirley MacLaine, il premio Oscar compie 90 anni

ROMA (ITALPRESS) – Il premio Oscar Shirley MacLaine compie 90 oggi (24 aprile).
Ventenne, debutta nel mondo del cinema nel 1955, nel film La congiura degli innocenti di Alfred Hitchcock, dove è la protagonista femminile accanto a John Forsythe, Edmund Gwenn e Mildred Natwick, e con cui vince il Golden Globe come migliore attrice debuttante. Successivamente viene diretta da Frank Tashlin in Artisti e modelle (1955), accanto a Jerry Lewis e Dean Martin, e ottiene la prima candidatura agli Oscar per Qualcuno verrà (1959) di Vincente Minnelli, ove affianca Frank Sinatra e Dean Martin. Recita anche in due film di Billy Wilder, L’appartamento (1960) e Irma la dolce (1963), in entrambi i quali ha come partner Jack Lemmon. Nel 1959, per Tutte le ragazze lo sanno di Charles Walters, in coppia con David Niven, e nel 1960 per il citato L’appartamento di Wilder vince il BAFTA quale attrice internazionale dell’anno.
Apprezzata soprattutto per le sue doti brillanti ma anche per la sua versatilità, la MacLaine negli anni sessanta ha una carriera molto intensa al cinema, lavorando, tra gli altri, con Yves Montand in La mia geisha (1962) di Jack Cardiff, Peter Ustinov e Richard Crenna in A braccia aperte (1965) di J. Lee Thompson, Michael Caine in Gambit – Grande furto al Semiramis (1966) di Ronald Neame, e Vittorio De Sica nel film a episodi Sette volte donna (1967). Nel 1969 è la protagonista di Sweet Charity – Una ragazza che voleva essere amata, musical diretto da Bob Fosse basato sul film Le notti di Cabiria di Federico Fellini. Alterna i ruoli comici a quelli drammatici, ottenendo in genere grande successo e imponendosi tra le migliori e più richieste attrici americane della sua generazione. Notevoli le sue prove accanto a celebri attori, come David Niven in Il giro del mondo in ottanta giorni (1956) di Michael Anderson, Robert Mitchum in La ragazza del quartiere (1962) di Robert Wise, Audrey Hepburn e James Garner in Quelle due (1962) di William Wyler, Alain Delon e Art Carney in un episodio di Una Rolls-Royce gialla (1964) di Anthony Asquith, Clint Eastwood in Gli avvoltoi hanno fame (1969) di Don Siegel, Anne Bancroft in Due vite, una svolta (1977) di Herbert Ross ed Anthony Hopkins in In amore si cambia (1980) di Richard Lang.
Tra gli altri suoi film, da ricordare Oltre il giardino (1979) di Hal Ashby, accanto a Peter Sellers e Melvyn Douglas, per il quale ottiene il British Academy Film Award e una candidatura al Golden Globe per la sua interpretazione. Lavora anche in film di nicchia come La ruota di scorta della signora Blossom (1968) di Joseph McGrath, Desperate Characters (1971) di Frank D. Gilroy e Madame Sousatzka (1988) di John Schlesinger. Nel 1984 conquista il premio Oscar alla miglior attrice per Voglia di tenerezza (1983) di James L. Brooks, con Debra Winger e Jack Nicholson. Nel 1988 è candidata al Golden Globe per la miglior attrice in una mini-serie o film per la televisione per Tra il buio e la luce, nel quale la MacLaine interpreta se stessa. Il film, ispirato al romanzo autobiografico dell’attrice Out on a limb, racconta dell’avvicinamento della diva al movimento New Age.[1] Negli anni novanta appare in Cartoline dall’inferno (1990) di Mike Nichols, in coppia con Meryl Streep. Con Marcello Mastroianni è la protagonista di La vedova americana (1992) di Beeban Kidron.
Affianca ancora Nicholson nel film Conflitti del cuore (1996) di Robert Harling, sequel di Voglia di tenerezza. Negli stessi anni recita, tra l’altro, in Ricordando Hemingway (1993) di Randa Haines, Cara, insopportabile Tess (1994) di Hugh Wilson e Scambio di identità (1996) di Richard Benjamin.
Nel 2006 viene candidata al Golden Globe per il film In Her Shoes – Se fossi lei (2005) di Curtis Hanson, ove interpreta la nonna di Toni Collette e Cameron Diaz. Nel 2005 appare anche in Vita da strega di Nora Ephron, con Nicole Kidman, e in Vizi di famiglia di Rob Reiner, accanto a Jennifer Aniston e Kevin Costner. In seguito recita in ruoli primari in vari film, tra cui Closing the Ring (2007), ultima regia di Richard Attenborough, e Elsa & Fred (2014) di Michael Radford, entrambi in coppia con Christopher Plummer.
Nel 2016 affianca Jessica Lange in Wild Oats di Andy Tennant. Tra le sue apparizioni in produzioni televisive, cui prende parte sin dai primi anni settanta, si segnalano il film These Old Broads (2001) di Matthew Diamond, ove recita con Elizabeth Taylor, Debbie Reynolds e Joan Collins, e la miniserie Coco Chanel (2008) di Christian Duguay, girata principalmente a Roma.
-foto Agenzia Fotogramma-
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Da maggio torna Chiambretti su Rai3 con un nuovo comedy show

ROMA (ITALPRESS) – Adesso è ufficiale: Piero Chiambretti a maggio farà il suo esordio su Rai3 con il suo nuovo programma prodotto dalla direzione intrattenimento prime time.
Con l’evocativo titolo “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”, Chiambretti con un cast esplorerà l’universo femminile in rapporto con gli accadimenti del mondo, contrappuntando questo comedy show, attento anche ai fatti, con interventi di riflessione, musica e comicità. “Lo avevamo anticipato da tempo e siamo soddisfatti di riaccogliere uno dei personaggi più istrionici e amati della televisione italiana – hanno dichiarato l’Ad Roberto Sergio e il direttore generale Giampaolo Rossi -. Siamo certi che Piero Chiambretti, grande conoscitore della televisione, saprà riprendere quel viaggio iniziato in Rai nel 1989 con la stessa ironia e quel suo essere mai scontato”.
“Contento di tornare a casa, spero di trovare ancora qualcuno”, commenta con ironia Chiambretti.
-foto Agenzia Fotogramma-
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A Roma la mostra Figurazione anni ’60 e ’70

ROMA (ITALPRESS) – Una mostra su due decenni di grande vitalità, che si propone di intercettare il nuovo interesse internazionale per la pittura e la scultura attraverso importanti artisti che hanno segnato un momento di intenso fervore creativo: promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, presieduta dalla prof.ssa Alessandra Taccone, e realizzata da Poema S.p.A. in collaborazione con Il Cigno Arte, l’esposizione dal titolo Figurazione anni ’60 e ’70, ospitata nei Musei di San Salvatore in Lauro a Roma, dal 24 aprile al 21 luglio 2024, presenta un’ampia rassegna dedicata alla pittura e alla scultura di figurazione in Italia a cavallo tra i due decenni artistici più vitali del Ventesimo secolo. La mostra, curata da Lorenzo e Enrico Lombardi, è infatti dedicata alle esperienze della pittura e della scultura figurative in Italia delle generazioni attive in particolare tra gli anni Sessanta e Settanta, un contesto molto complesso e differenziato che oggi merita di essere approfondito e, in moltissimi casi, riscoperto.

In questo periodo, tra l’altro, gli artisti visivi hanno di sovente operato in stretto dialogo di poetica e di rappresentazione con scrittori e registi come Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino, Alberto Moravia, Giovanni Testori, Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Leonardo Sciascia, in una condivisione spesso diretta alla narrazione delle nuove realtà delle metropoli e della società in rapida e, talvolta drammatica, trasformazione. Le linee iconiche italiane rappresentano, infatti, un intreccio di esperienze spesso collocate in un contesto internazionale, in cui si sono incrociate visioni e suggestioni di varia provenienza: dal Realismo di matrice sociale e politica al Naturalismo, fino alla Pop Art e all’Iperrealismo, senza dimenticare le importanti influenze della pittura metafisica.
“Questa mostra prosegue il ciclo di progetti espositivi dedicati dalla Fondazione Terzo Pilastro a una stagione artistica di grande vitalità e fervore, dopo la mostra del 2021 nella Galleria Monogramma in via Margutta su quella che fu chiamata ‘La scuola di Piazza del Popolò, e l’altra del 2022 su ‘I favolosi anni ’60 e ’70 a Milanò all’Auditorium della Conciliazione a Roma, entrambe fortemente volute dall’allora presidente, il professor Emmanuele F. M. Emanuele – ha detto Alessandra Taccone, presidente della Fondazione Terzo Pilastro -. Una stagione caratterizzata da una ventata di modernità che ha investito non solo le arti visive, ma più in generale l’intera società, e il cui filo conduttore – tra la visione sociopolitica di Guttuso e l’indagine della psiche umana di De Chirico, passando per il nuovo Naturalismo e le esperienze scultoree ispirate all’antico – risulta essere, in sintesi, quello di indagare le leggi eterne del processo creativo e le relazioni tra gli elementi che governano il gesto artistico, in un contesto molto variegato che merita, oggi, di essere assolutamente riscoperto”.
Il progetto espositivo conta più di una sessantina di opere ed è diviso in quattro sezioni: la prima, FIGURA SCULTURA, comprende artisti quali Giacomo Manzù, Marino Marini, Pericle Fazzini, Emilio Greco, Venanzo Crocetti, Vincenzo Gaetaniello, Valeriano Trubbiani. La seconda sezione, POLITICA SOCIETA’ REALTA’, prende avvio da maestri della scuola romana come Fausto Pirandello e Alberto Ziveri, masoprattutto da Renato Guttuso, e annovera artisti attenti ai nuovi scenari delle periferie, dell’alienazione urbana e della protesta comeRenzo Vespignani, Ennio Calabria, Titina Maselli, Giuseppe Guerreschi, Bruno Canova, Franco Mulas, Paolo Baratella, Giangiacomo Spadari, Lorenzo Tornabuoni, Franco Ferrari, Pablo Echaurren, Giacomo Porzano, Ugo Attardi. La terza sezione, NATURA PITTURA, è dedicata a un nuovo Naturalismo contemporaneo, e vede esposte opere di Ennio Morlotti, Zoran Music, Giuseppe Zigaina, Carlo Mattioli, Giuseppe Banchieri, Attilio Forgioli, Piero Guccione, Giorgio Celiberti, Edolo Masci, Ruggero Savinio, Alberto Gianquinto, Nino Cordio, Vincenzo Nucci, Raphael Mafai, Franco Sarnari. La quarta ed ultima sezione, METAFISICI E VISIONARI, prende infine avvio dalla Metafisica di Giorgio de Chirico, presentando anche un maestro internazionale come Balthus, pittore francese che però scelse l’Italia come luogo dove vivere e a cui ispirarsi. Ne fanno parte importanti pittori come Fabrizio Clerici, Sergio Vacchi, Alessandro Kokocinski, Leonardo Cremonini, Riccardo Tommasi Ferroni, Sergio Ceccotti, Gianfranco Ferroni, Angelo Titonel. Alla mostra Figurazione anni ’60 e ’70 è dedicato un catalogo edito da Il Cigno GG Edizioni.

– foto ufficio stampa Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale
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“Viva la danza”, su Rai1 lo show di Roberto Bolle

ROMA (ITALPRESS) – “Viva la Danza”, lo show organizzato in occasione della Giornata Internazionale della Danza, arriva il 29 aprile in prima serata su Rai 1. Si tratta di un grande spettacolo evento voluto da RAI e dal Ministero della Cultura e ideato da Roberto Bolle per celebrare l’arte della danza in Italia. “Sono un estimatore e ammiratore di Roberto Bolle, che oltre a essere un grande della danza, è anche una persona che ci sta trasferendo delle idee che cerchiamo di fare nostre e di porre in essere” ha detto il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
Viva la Danza, in scena al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino di Firenze, è prodotto da Rai Direzione Intrattenimento in collaborazione con Ballandi e Artedanza srl e sarà innanzitutto una grande festa di tutti i generi di ballo: come la danza classica, l’hip hop, lo swing, il latinoamericano e il tip tap.”Questi eventi servono per godere di uno spettacolo eccezionale e per accendere i riflettori su qualcosa di importante e significativo” ha aggiunto Sangiuliano. “La danza è un momento altamente educativo: chi la fa si educa al sacrificio, all’impegno e indipendentemente dal fatto se riuscirà ad avere una carriera artistica gli resterà dentro un valore di riferimento umano che poi si può applicare ad altro”.
“Sarà importante per il Maggio Fiorentino di cui stiamo progettando un grande rilancio. Deve riguadagnare il prestigio e questo può essere anche un momento di partenza” ha detto Sangiuliano. “Una piccola cosa concreta la stiamo facendo – prosegue – stiamo ricostituendo due corpi di ballo. Uno fra il Maggio Fiorentino e Bologna e un altro tra Venezia e Verona”, questo perchè “le cose vanno fatte passo dopo passo con equilibrio e misura. Cominciamo a mettere due mattoncini, poi se va bene ne metteremo altri”. Gli ha fatto eco il sottosegretario Gianmarco Mazzi rispetto all’attenzione che il Ministero sta dando e darà a questo settore: “Il mondo della danza riceverà dal governo una grande attenzione. Lo facciamo perchè ci sembra un settore che negli anni è stato trascurato a favore di altri e quindi la nostra intenzione è di sostenerlo finanziariamente e di svilupparlo. Per rimediare e compensare alla trascuratezza che ha avuto nel passato”.
Bolle per Viva la Danza ha chiamato in aiuto alcuni artisti del mondo della musica, del cinema e della televisione cui ha affidato parti del racconto: Elodie, Katia Follesa, Francesco Pannofino, Fabrizio Biggio, Valentina Romani. “E’ una grande dichiarazione d’amore per la danza in generale ed è bello farlo in questa giornata speciale del 29 aprile, in cui noi addetti ai lavori l’abbiamo sempre celebrata ed è bello estenderla a chi non sapeva di questa data. Condividiamo con il grande pubblico un momento speciale di valorizzazione della danza con un format nuovo e ideato per l’occasione”, ha detto Bolle. L’artista ha poi spiegato: “E’ una grande sfida perchè è molto diverso da “Danza con me” che era più un varietà televisivo e si allontanava molto dal mondo del teatro. Aveva tutto un altro sapore. In questo caso siamo in un teatro, il Maggio Fiorentino, che è la nostra casa e il luogo da far vivere attraverso la danza”. Stavolta “c’è un sapore più teatrale e mi piace perchè il pubblico che lo vedrà ritroverà il gusto teatrale di spettacoli che ha visto a teatro o che andrà a vedere. Sarà quello che avvicinerà il pubblico al teatro” tramite anche “il dietro le quinte che in tv non si vede”.
Il format originale è pensato ad hoc dall’E’toile per l’occasione e prevede al centro un grande gala strutturato come se fosse il celeberrimo “Roberto Bolle and Friends”, lo spettacolo con il quale ha incantato i palchi più prestigiosi e suggestivi del mondo. Il racconto si arricchisce poi di molti filoni narrativi intrecciati che rendono lo show una celebrazione allegra e sorprendente. Sul palco anche i bimbi del Coro delle Voci Bianche del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino il cui canto viene accompagnato da una coreografia originale di Roberto Bolle e il compositore e violinista Alessandro Quarta. Altra perla di questo show inedito, una sigla originale, sia nella musicarcha nella messa in scena. La musica è originale, prodotta da Taketo Gohato appositamente per il programma, dal titolo “We are dancers at Heart” (Taketo Gohara/Mirko Maria Matera/Stefano Nanni/Niccolò Fornabaio), interpretata da “Les Pointes”. Anche quest’anno il pubblico presente in sala sarà molto speciale e composto per lo più da giovani allievi delle scuole di danza di tutta Italia riunito con la collaborazione di AssoDanza Italia.
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Concerto evento Webuild a Piazza Navona per il restauro della Cripta di Sant’Agnese

ROMA (ITALPRESS) – Le note di Vivaldi e Handel sono risuonate ieri nella Chiesa di Sant’Agnese in Agone e nell’intera Piazza Navona a Roma in occasione del concerto dell’Accademia Barocca di Santa Cecilia, diretta dal Maestro e violino solista Boris Begelman, con Sara Blanch, soprano, e Andrea Lucchi, alla tromba. Il concerto “evento”, promosso dal Gruppo Webuild, è stato proiettato in diretta sulla facciata di Sant’Agnese in Agone per celebrare il recente restauro della Cripta, e l’intervento finanziato dal Gruppo Webuild, in collaborazione con la Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma, per la valorizzazione della Cripta attraverso l’illuminazione artistica delsito del martirio di Sant’Agnese, luogo di preghiera venerato da secoli.
“Nelle città esistono tesori da custodire, perchè possano parlare alle future generazioni”, ha dichiarato Pietro Salini, amministratore delegato Webuild. “Proteggere e riqualificare questo patrimonio fa parte dell’impegno che, con orgoglio, il nostro Gruppo ha assunto negli ultimi anni verso le comunità in cui opera, per la tutela del bello e la protezione del passato che ci è stato tramandato. Il senso di quell’eredità vive nell’equilibrio tra la tecnica e la bellezza, lo stesso equilibrio che Webuild ricerca nelle grandi infrastrutture che realizza nel mondo. Ne abbiamo testimonianza proprio a Roma, dove con la costruzione di un’opera tecnologicamente sfidante e innovativa come la Metro C guardiamo al futuro della mobilità sostenibile, valorizzando al contempo la storia che ci ha preceduti, tramite i reperti che lavorando ogni giorno abbiamo l’opportunità di riportare alla luce”.
Il progetto di illuminazione della cripta è stato pensato per valorizzare le caratteristiche architettoniche ed artistiche dello spazio, nel rispetto dell’atmosfera intima che evoca. Le soluzioni adottate per l’illuminazione, ispirate da principi disostenibilità e salvaguardia delle opere d’arte presenti nella Cripta, oltre che dalla volontà di ridurre i costi di manutenzione, hanno previsto l’impiego di LED, sorgenti prive di emissioni UV e a bassa emissione di calore, che garantiscono la conservazione delle opere e degli affreschi, ma anche una elevata resa dei colori e comfort visivo per i visitatori.
Il progetto “Agnes in Lumen” è parte del più ampio programma “Agenda Cultura” attraverso cui il Gruppo ha promosso oltre 30 mostre ed eventi culturali nel mondo, pubblicando 19 libri negli ultimi 10 anni. Tra le iniziative più recenti, la mostra immersiva in Australia su Leonardo Da Vinci, sponsorizzata da Webuild, che ha portato il Codice Atlantico per la prima volta nel Paese, e l’installazione immersiva “Costruire secondo bellezza: le Stazioni dell’Arte a Napoli” allestita presso le Scuderie del Quirinale, a Roma, in occasione della mostra “Napoli Ottocento”.
-foto ufficio stampa Webuild-
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