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Spettacoli

Morto Liam Payne, ex componente degli One Direction

ROMA (ITALPRESS) – E’ morto Liam Payne, ex componente degli One Direction, una delle più famose boy band. Payne, 31 anni, è deceduto a causa di una caduta dal terzo piano dell’hotel Casa Sur nel quartiere di Palermo, a Buenos Aires, Payne si trovava in Argentina in vacanza in compagnia della fidanzata e il 2 ottobre aveva fatto un’apparizione durante il concerto del suo ex compagno di band Niall Horan, alla Movistar Arena. Qualche ora prima della sua caduta Liam Payne aveva dato in escandescenze, forse sotto l’effetto di droga e alcool, recando dei danni all’hotel. Non è ancora chiaro se si tratti di suicidio o di una caduta accidentale. Secondo quanto riportato dal quotidiano argentino “Clarin”, quando gli agenti di polizia sono entrati nella stanza al terzo piano, hanno trovato dosi di droga, oggetti per consumarla, danni a un televisore e a mobili. Inoltre, nella vasca da bagno della suite erano presenti resti di candele e fogli di alluminio, il cui fondo era macchiato e presentava alcune bruciature. Tutto è stato sequestrato per ordine del tribunale e sarà esaminato. Il corpo di Liam Payne sarà sottoposto ad autopsia per verificare se al momento della caduta fosse sotto l’effetto di stupefacenti.

Foto: IPA Agency

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Damiano David, il nuovo singolo “Born with a broken heart”

ROMA (ITALPRESS) – Venerdì 25 ottobre sarà disponibile in digitale e in rotazione radiofonica “Born with a broken heart” il nuovo singolo di Damiano David, che l’artista ha svelato nei giorni scorsi con alcuni estratti sui suoi social, e già disponibile in pre-order. “Born With A Broken Heart” arriva dopo “Silverlines”, brano scelto dall’artista come anticipazione del suo progetto solista.

foto: ufficio stampa on-outnow
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Rose Villain, al via il Radio Sakura Winter Tour già sold out

MILANO (ITALPRESS) – Dopo un’estate caldissima che l’ha vista portare la sua musica sui palchi dei principali festival italiani e aprire i concerti dei Coldplay allo Stadio Olimpico di Roma, Rose Villain è pronta a infiammare le venue che dal 17 ottobre ospiteranno il suo “Radio Sakura Winter Tour 2024”. Già sold out da tempo tutti gli appuntamenti di questa incredibile tournèe, che vedrà una delle artiste più internazionali del panorama italiano portare la sua prorompente energia e le sue canzoni di successo sui palchi dei club delle principali città della Penisola. Nei concerti insieme a Rose Villain ci sarà una band d’eccezione formata da: Giovanni Cilio alla batteria, Andrea Gamba alla chitarra, synth e tastiere e Andrea Dominoni al basso.
Rose Villain ha da poco pubblicato “Como un trueno” con al suo fianco, per l’occasione, la star colombiana multiplatino Blessd, tra i più acclamati della scena urban internazionale, con all’attivo miliardi di streaming (2.6 miliardi a livello globale, di cui 27.6 milioni in Italia). Il brano, di cui Rose è autrice anche del testo in spagnolo, è una versione totalmente inedita della sua hit, certificata quadruplo platino, “Come un tuono” feat. Guè, prodotta da okgiorgio e Sixpm. Una canzone che parla di uno di quegli amori improvvisi a cui inizialmente non poni troppa attenzione, ma che poi ti cambia la vita. Durante i concerti si avrà l’occasione di ascoltare in un contesto molto diverso dalle location estive, “Radio Sakura”, certificato disco di platino da FIMI/GfK Italia, il sequel luminoso di “Radio Gotham”. Un disco intimo e nostalgico ma allo stesso tempo consapevole e fiero, dove generi diversi come l’hip hop, il punk, l’elettronica e la bachata si intrecciano a storie diverse e complesse, dove la speranza però ne è trait d’union. Madame, Ernia, Bresh, thasup e Guè sono le collaborazioni scelte per questo nuovo viaggio, con cui traccia dopo traccia ci ha guidato verso questo nuovo capitolo.

foto: ufficio stampa Help Media

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Germano “Il corpo di Berlinguer raccontava il peso della responsabilità”

ROMA (ITALPRESS) – “Credo molto nella comunicazione inconsapevole dei nostri corpi. Il corpo di Berlinguer, la sua prossemica involontaria, raccontava un senso di inadeguatezza, di fatica, e anche il peso della responsabilità. Il suo corpo raccontava qualcosa, e anche in quello è stato una fonte di ispirazione”. Così Elio Germano oggi alla Festa del cinema di Roma, durante la conferenza stampa di Berlinguer – La grande ambizione di Andrea Segre, incentrato sull’ex segretario del Partito Comunista Italiano e sulla sua guida del partito negli anni Settanta. “Da subito ci siamo detti con Andrea di non caratterizzare esteriormente troppo i personaggi. L’approccio è stato quello di approfondire le questioni di cui erano portatori tutti gli intellettuali che sedevano ai tavoli della direzione di cui Berlinguer era il segretario. L’atteggiamento è stato di profondo rispetto e di indagine, quasi da storici”.
A chi gli ha chiesto se il film abbia dei riferimenti alla classe politica di oggi, Germano ha risposto che “non abbiamo mai pensato alla situazione politica odierna. Non abbiamo mai pensato ai riferimenti di oggi. La grande ambizione in senso gramsciano è un concetto contemporaneo che riguarda la vita di tutti. In tutte le professioni sgomitiamo, l’alternativa però è che laddove la collettività viene utilizzata allora ci può arricchire. Non penso che la grande ambizione sia un’illusione perchè è ciò che ti fa stare meglio e ti rende felice. Disveliamo invece la menzogna per cui la felicità è prodotta dalla competizione, dalla gara e dal vincere. Si sta meglio quando si condivide, quando si fanno le cose per una grande ambizione. E’ l’ambizione di stare meglio al mondo”. Germano ha riflettuto anche sulla figura di oggi del leader politico: “Oggi si parla molto di liderismo ma siamo sicuri che la risposta sia nel leader? Berlinguer innanzitutto era un segretario e c’è una differenza semantica importante. Era una persona che ascoltava molto e che faceva parlare gli altri. Aveva una ricchezza di punti di vista, una fatica ‘cristicà nel mettersi a disposizione, nel portare il peso di una responsabilità delle persone di cui era rappresentante del popolo. In questo atteggiamento c’era tanto di quello che oggi non abbiamo più. C’era una modalità di risolvere le cose assembleare e collettiva. La dimensione collettiva aveva una importanza che oggi non c’è”.
Il regista Andrea Segre ha raccontato la genesi del film: “Avevo letto un libro di Piero Ruzzante sugli ultimi giorni di Berlinguer e lì mi è venuto in mente che era un’idea che avevo già in testa. Era incredibile che il cinema italiano non avesse ancora raccontato Berlinguer e quel terzo di italiani che hanno vissuto attorno al PCI: un elemento grosso della società italiana che il cinema ha poco raccontato. Abbiamo riflettuto sul momento chiave di Berlinguer e di quel popolo e ci è sembrato che gli anni centrali, dal ’73 al ’78, fossero il momento più importante di quella esperienza, anche per il ruolo che l’Italia ha avuto in quegli anni. Il PCI era il più grande partito comunista d’Occidente e questa era un problema per l’Occidente”. Il film include anche molte immagini di repertorio: “La sfida di riunire repertorio e messa in scena è stata da sempre un mio pallino, consapevole dei rischi di questa scelta. Ho sempre pensato che fosse un elemento molto potente di lavoro. A me piace molto questo dialogo. Il film che ci ha ispirato è Milk di Gus Van Sant, dove il repertorio è sia didascalico che poetico e subliminale”.
Un’ultima riflessione di Segre riguarda anche la politica di oggi a livello globale: “L’incontro tra PCI e DC ha prodotto riforme molto importanti come la sanità pubblica. A noi ci interessava raccontare il ‘grandè gramsciano: qualcosa che non è solo, ma è di tutti. Questa è una dimensione dell’agire sociale e politico che oggi si è un pò persa e si è articolata in altri modi. Quello che sta succedendo ora nel mondo è che ci sia abbastanza chiaramente un’idea che guida le componenti politiche di destra, mentre sia un pò disorientata quella che guida le idee di sinistra. Nel mondo c’è una chiarezza di prospettiva politica nella destra e un disorientamento maggiore nella sinistra, che si chiede che cosa fare di certe origini”.

foto: xp2/Italpress

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Diego Dalla Palma “Senza coraggio non c’è bellezza”

MILANO (ITALPRESS) – “Ho conosciuto tanta di quella bruttezza nell’essere umano, e che mi ha condizionato, che ho cercato con molte difficoltà di trasformare tutto ciò in bellezza. Ho capito che tutto quello che non era bruttezza era ciò a cui mi potevo aggrappare per farlo diventare bellezza. A inizio carriera anch’io stavo attento alla bellezza classica e leziosa, poi ho capito che carattere, personalità, intelligenza e ironia sono quelle cose che nel tempo rimangono e ti danno quel valore che si chiama bellezza”. Lo ha detto Diego Dalla Palma, scrittore, imprenditore e personaggio televisivo italiano, ma soprattutto considerato uno dei più grandi truccatori a livello mondiale, intervistato da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress: “Cura, eleganza e abbigliamento incidono nel decretare la bellezza di una persona? Io credo che tutto sia legato a una categoria dello spirito – ha spiegato – A vent’anni si ha la bellezza che io definisco d’acchiappo, il fascino tendenzialmente arriva dopo i quarant’anni, con la consapevolezza e altre doti. Per esempio, Patty Pravo e Ornella Vanoni hanno fatto degli interventi importanti, ma ti affascinano per quello che rappresentano”.
E sull’approccio al trucco ai giorni nostri: “Il trucco di adesso è stato portato all’omologazione – ha riconosciuto Dalla Palma – Un tempo c’era l’individualità e anche gli esperti spingevano ad avere un proprio stile. Adesso vedi tutti omologati, anche i giovani truccatori. I social e internet c’entrano: lì ci sono persone interessanti e preparate, ma spesso ci sono figure che anzichè portare sicurezza e certezze portano insicurezza e incertezza – ha ammonito – Vedo un’omologazione, soprattutto delle donne, davvero lesiva”. La body positivity degli ultimi anni ci ha insegnato a vedere bellezza in qualsiasi manifestazione corporea, fuori da ogni clichè, dando spazio a unicità, accettazione, fascino: “Un uomo mi ha fatto un complimento che ho trovato molto bello – ha raccontato uno dei più grandi esperti di bellezza – Mi ha detto, ‘sa che lei mi ferma l’attenzione perchè è un uomo strano?’ Io questa parola la trovo bellissima, essere strani vuol dire esserci”.
E sul suo spettacolo teatrale ‘Bellezza imperfettà: “Senza coraggio non c’è neanche bellezza. Una donna e un uomo sono coraggiosi anche perchè hanno una grande personalità e identità – ha sottolineato Dalla Palma – Ci sono tante persone famose non belle secondo gli schemi tradizionali, però sono stati talmente coraggiosi da diventare delle icone, vedi Frida Kahlo. Il coraggio di essere se stessi non è facile – ha aggiunto – La diversità l’ho pagata cara, poi nel tempo mi ha dato grandi soddisfazioni. E poi c’è il dolore, o ti annienta o ti porta a quella che io chiamo ‘luccicanzà, qualcosa che per me trovi in alcune persone”. Infine, sui consigli legati alla bellezza: “Indipendentemente dal voler stare giovani e agili, consiglio di non parare sulle stagioni della vita. Nel tempo le donne con un capello più corto tendenzialmente sembrano un pò più giovani e i colori chiari tendono a ringiovanire. Il rosso di un rossetto sulle labbra seduce e non involgarisce – ha concluso il truccatore – La volgarità è sulla testa e non sulle labbra”.

– foto tratta da video Medicina Top –
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Netweek lancia “Scoprire la Cina”, nuovo programma in collaborazione con China Media Group

MILANO (ITALPRESS) – Netweek lancia “Scoprire la Cina”, un nuovo programma tv realizzato in collaborazione con China Media Group per avvicinare i nostri telespettatori al Paese asiatico. L’annuncio è stato fatto durante l’evento “Distanti ma vicini, media e cultura tra Italia e Cina nel 20° anniversario del partenariato strategico”, che si è svolto lunedì 14 ottobre alla Triennale di Milano.
“Sono ormai 5 anni che collaboriamo con China Media Group, che fondamentalmente rappresenta la comunicazione dello Stato cinese in Europa – ha spiegato il presidente di Netweek, Giovanni Sciscione -. In questi 5 anni abbiamo coinvolto le nostre emittenti, sia nazionali che regionali, e siamo riusciti a creare una serie di produzioni televisive di altissimo livello e spessore. Nell’ultimo periodo, soprattutto con la crescita del Gruppo Netweek, siamo stati in grado di allargare questa collaborazione. Siamo quindi riusciti a inserirci in un contesto così articolato e importante come quello presentato in questo evento perchè siamo gli unici a poter fornire e garantire una comunicazione sia nazionale che regionale molto ben radicata sul territorio”.
Il 2024 segna anche il 700° anniversario della morte di Marco Polo. Per diffondere e promuovere lo spirito dell’antica “Via della Seta” e continuare a scrivere un capitolo dell’amicizia tra i due Paesi, è stato lanciato “Scoprire la Cina”, frutto della collaborazione tra China Media Group e Netweek. Il programma vuole raccontare il rapporto tra Cina e Italia, mettendo in evidenza le affinità, quanto il Paese asiatico sia presente nella nostra vita quotidiana e quanto la collaborazione e interazione siano proficue per entrambi, in tutti i campi: dalla moda all’industria, dalla ricerca scientifica alla cucina. Insomma, un programma, e un Paese, tutto da scoprire.
All’evento hanno partecipato il ministro del Turismo Daniela Santanchè, la vicepresidente di China Media Group Xing Bo, il console generale cinese a Milano Liu Kan, il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, l’amministratore delegato di Class Editori Paolo Panerai, l’amministratore delegato de “Il Giornale” Nicola Speroni e Paolo Berlusconi, presidente onorario de “Il Giornale”, mentre il sindaco di Cortina d’Ampezzo Gianluca Lorenzi ha inviato un video messaggio.
-foto ufficio stampa Netweek-
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Saggio di Maimone su comunicazione, La Russa “Uso etico parola promuove pace”

ROMA (ITALPRESS) – “E’ con piacere che invio il mio saluto e i miei auguri in occasione della presentazione del libro di Biagio Maimone sul valore del linguaggio e della parola come strumenti di crescita umana e sociale. Saluto i rappresentanti dell’Istituto italiano di cultura di New York, che ospita l’evento, e i tanti cari amici della comunità italiana che ho avuto il piacere di incontrare in occasione della mia visita a New York del luglio scorso. Quest’iniziativa editoriale, che si inserisce nell’ambito della settimana della lingua italiana nel mondo, è senz’altro un’ importante opportunità per raccontare e promuovere la bellezza e la ricchezza di valori che da sempre contraddistinguono la nostra storia e la nostra cultura. Ma credo rappresenti anche un’occasione per riflettere sul ruolo strategico che debba essere assegnato alla comunicazione per veicolare, divulgare e tramandare quella stessa bellezza e quegli stessi valori”. Così il presidente del Senato della Repubblica Italiana Ignazio La Russa, nel messaggio inviato in occasione della presentazione del libro del giornalista Biagio Maimone nella Sala Conferenze dell’Istituto Italiano di Cultura di New York, a Park Avenue, il suo saggio intitolato “La Comunicazione Creativa per lo sviluppo socio-umanitario”, edito dalla Casa Editrice TraccePerlaMeta.
Il libro sta riscuotendo molto interesse in quanto propone la necessità di fondare un nuovo modello comunicativo che ponga al centro la relazione umana ed, ancor più, l’emancipazione morale ed umana della società odierna. La presentazione del libro è stata inserita nel programma delle iniziative per l’edizione 2024 della Settimana della Lingua Italiana nel mondo il cui tema quest’anno è ‘La cultura della bellezza”. La metropoli statunitense rappresenta la prima tappa internazionale del giornalista il quale intende presentare la sua opera letteraria nelle principali città europee e negli Emirati Arabi.
Il libro ha ricevuto la Benedizione Apostolica da Sua Santità Papa Francesco e l’apprezzamento del Console d’Italia a New York Fabrizio Di Michele, di Monsignor Yoannis Lazhi Gaid, già Segretario personale di Sua Santità Papa Francesco e Presidente della Fondazione della Fratellanza Umana, dei Presidenti delle Regioni Lombardia e Basilicata. “In un mondo sempre più lacerato da guerre e divisioni – prosegue La Russa -, alimentati anche da messaggi di odio e di violenza che imperversano sui social e mass media, l’uso etico del linguaggio e della parola, in ogni ambito della vita o della società, così come nei contesti istituzionali o internazionali supera il conflitto, apre al confronto e all’ascolto delle ragioni degli altri, per guidarci in un solido percorso di pace e dialogo tra popoli e Nazioni.
Una prospettiva in relazione alla quale occorre riflettere sull’esigenza che una virtuosa cultura della comunicazione deve, sempre e comunque, trovare nella “parola” e nel “linguaggio” anche un fattore di coesione identitaria nella cornice di comuni ideali di verità, giustizia, libertà e, soprattutto, rispetto per la dignità di ogni essere umano. Rinnovo quindi il mio saluto e i miei auguri per questo appuntamento che, sono certo, saprà tradursi anche in una preziosa occasione per rinnovare un comune sentimento di unità e di appartenenza a una comunità nazionale orgogliosa della sua storia e dei suoi valori”.
Maimone ha promosso a livello giornalistico il dialogo interreligioso attraverso le iniziative dell’Associazione “Bambino Gesù del Cairo”, di cui egli è Direttore della Comunicazione. L’ Associazione è stata fondata da Monsignor Yoannis Lahzi Gaid, già Segretario personale di Papa Francesco, in seguito alla sottoscrizione del Documento sulla ‘Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la Convivenza Comunè, il 4 febbraio 2019, da Sua Santità Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb. Il suddetto Documento ha dato vita a numerosi frutti, tra i quali la realizzazione della Casa della Famiglia Abramitica, edificata nella città di Abu Dhabi.
Secondo Maimone, Il dialogo è la condizione imprescindibile per realizzare la pace ed esso vive se chi comunica utilizza la “parola vitale”, tale in quanto genera la vita e non il conflitto. La comunicazione è vitale, pertanto, quando fa sgorgare dal cuore umano l’amore per la “Bellezza”, che è l’espressione di un disegno di amore insito nell’interiorità di ogni persona, da proiettare nella realtà per emanciparla e renderla una dimora accogliente per tutti, nella quale non vi è posto per la violenza e la conseguente esclusione. L’Amore per la “Bellezza”, da veicolare attraverso la comunicazione, la parola scritta e parlata, inevitabilmente, conduce all’amore per i deboli, per gli ultimi, al fine di renderli forti, inclusi, risvegliando in loro la gioia di vivere.
L’amore per la “Bellezza” si prefigge la diffusione di quella “Parola” capace di veicolare la “Pedagogia della Pace”, che crea ponti di umanità e quel dialogo che fa vivere le differenze, accogliendole in un progetto di vita.
“Nel mio saggio ho voluto porre in luce la necessità di creare un modello comunicativo che tenga conto dell’importanza inconfutabile dell’uso appropriato della parola, superando quelle distorsioni, ormai consuete, che la rendono veicolo di offese, di menzogne, nonchè di calunnie, che ledono la dignità umana dell’interlocutore e di ascolta o legge. Possiamo constatare come spesso i mass media, i social molto di più, veicolano messaggi i cui contenuti sono pervasi dalla violenza e dall’odio sociale, dall’intento di screditare e porre sul rogo chi ritengono essere un avversario. Ciò che emerge è il farsi strada di una subcultura della comunicazione che rischia di impoverire sempre più la relazione umana, in quanto i messaggi che essa trasmette sono diseducativi. Nel mio testo, che intende contrastare tale impoverimento culturale e la sua nocività, si rimarca che la parola è vita in quanto deve generare la vita nelle sue espressioni più nobili e spirituali, perchè essa penetra nelle coscienze individuali e collettive e, se è sorretta dalla violenza e dalla menzogna, crea una coscienza umana che è guidata da disvalori che impoveriscono i singoli individui e, conseguentemente, l’intera collettività ed il contesto sociale.
Umanizzare il linguaggio affinchè sia veicolo della ‘Pedagogia della Vità definisce il significato autentico del mio impegno giornalistico, che sono certo possa essere condiviso da chi fa della comunicazione lo strumento mediante cui giungere al mondo interiore di chi ascolta, al fine di arricchirlo e non impoverirlo attraverso un uso distorto e, pertanto, nocivo del linguaggio. L’ epoca contemporanea pone in luce un crescente smarrimento di natura spirituale e morale, che si riflette sulla relazione umana, sulle relazioni tra gli Stati e i Continenti dell’intero universo, generando conflitti, nonchè povertà morale e materiale. Ne è testimonianza l’insorgere continuo di conflitti in numerosi territori del mondo. La Bellezza – non vi è dubbio – tornerà ad essere il volto magnifico della vita. La forza prorompente della Bellezza, che la Parola ha il dovere di trasmettere, sconfigge ogni male! E’ scritto nel Vangelo, è scritto nel cuore degli uomini di Buona Volontà ed è scritto nelle trame vitali dell’esistenza, che nessuno potrà mai distruggere perchè esse appartengono alla Vita e la Vita è la ragione stessa dell’esistere umanò”, conclude.

– Foto ufficio stampa Casa Editrice TraccePerlaMeta –

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In arrivo Pino Daniele “Nero a metà” Studio Original Masters

MILANO (ITALPRESS) – Il 22 novembre esce Pino Daniele “Nero a metà”, Studio Original Masters. Questa nuova edizione in vinile è un ulteriore step verso il miglior livello possibile di qualità sonora. Come sorgente è stato infatti utilizzato un trasferimento in alta risoluzione digitale dai nastri analogici originali che ha garantito una qualità sonora perfetta per un album considerato un vero capolavoro della musica italiana. Dal punto di vista sonoro, i vantaggi ottenuti sono una maggior chiarezza ed una migliore risposta in frequenza contemporaneamente ad una diminuzione di rumore, distorsione e compressione; in sostanza la più alta qualità possibile per permettere agli ascoltatori di apprezzare questo repertorio di canzoni come mai prima d’ora.
Questa nuova pubblicazione di Nero A Metà è a tutti gli effetti un prodotto made in Italy con produzione del vinile affidata a PPM Italy, fabbrica italiana specializzata che ha garantito una qualità perfetta della stampa e del packaging del disco.
Infatti, oltre all’audio, la confezione dell’album è stata curata nei minimi dettagli con una perfetta replica dell’artwork originale: bauletto cartonato con sticker adesivo applicato sul cellophane della sigillatura che riporta barcode, numerazione e diciture legali e vinile 180g contenuto in una busta antistatica per assicurare la massima protezione. Un progetto studiato per gli audiofili, gli appassionati o i semplici fruitori di musica: tutti saranno sorpresi dalla qualità di questo LP, disponibile unicamente in un’edizione limitata di 999 copie numerate.
E’ un album capolavoro dalla prima all’ultima canzone, partendo da I Say ‘I Sto ‘Ccà sino allo schizzo “baiano” Sotto ‘O Sole passando per classici come Quanno Chiove, Puozze Passà ‘Nu Guaio, A Testa In Giù, Voglio Di Più, Appocundria, A Me Me Piace ‘O Blues, Alleria e Nun Me Scoccià.
Impossibile non citare i musicisti partenopei che hanno contribuito alla grandezza di Nero A Metà: James Senese (sax), Agostino Marangolo (batteria), Rosario Jermano (percussioni), Gigi De Rienzo (basso), Ernesto Vitolo (tastiere) insieme ad altri ospiti come Enzo Avitabile, Aldo Mercurio, Mauro Spina e Karl Potter. E per finire le stesse parole di Pino che spiega il titolo del disco come riportato nel suo sito ufficiale www.pinodaniele.com: “Il titolo Nero A Metà, legato ad un concetto musicale, fu anche inspirato da un bellissimo libro che uscì negli anni 70, Nero Di Puglia che è la storia di un uomo di colore che nasce nel sud, un pò come la storia del mio amico James Senese, inutile dire che per me il pezzo più bello è Quanno Chiove, una delle mie prime canzoni d’amore… tanto l’aria s’adda cagnà! C’era tanta voglia di cambiare le cose e la musica ci aiutava molto”.

foto: ufficio stampa Universal Music

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