ROMA (ITALPRESS) – Facciamo finta per un attimo che John Travolta non sia mai stato ospite all’ultimo Festival di Sanremo o che, pur essendoci stato, non abbia mai indossato quelle famigerate scarpe bianche di cui tanto si è discusso e parliamo solo di lui e della sua carriera, facendogli anche gli auguri per i 70 anni che compirà il 18 febbraio. Sì perchè John Joseph Travolta, questo il suo vero nome, è nato nel 1954 a Englewood, nel New Jersey da papà Salvatore, di origini italiane, e mamma Helena Cecilia, di origini irlandesi. E’ grazie a lei, che ha un passato come attrice e cantante, che John e i suoi cinque fratelli (lui è il più piccolo) hanno l’opportunità di crescere a contatto con la musica e l’arte, esibendosi fin da piccoli in recite per i vicini di casa. John è il più talentuoso e, talmente proiettato verso una carriera artistica da abbandonare gli studi per potervisi dedicare a tempo pieno. Dopo, dettaglio non trascurabile, avere preso lezioni di tip tap su suggerimento di Fred Kelly, fratello del più famoso Gene.Nel 1971 arriva il primo ruolo a teatro, nel musical “Grease”: John ancora non sa che quel titolo diventerà uno dei pilastri della sua carriera. Seguono altri ruoli teatrali finchè nel 1975, dopo avere studiato recitazione, ottiene il primo ruolo importante nel film “Il maligno” di Robert Fuest. L’anno successivo arriva anche la tv con il ruolo di Vinnie Barbarino nella serie “I ragazzi del sabato sera”. Al cinema è anche nel cast di “Carrie – Lo sguardo di Satana” ma il successo, quello vero, insieme alla prima candidatura agli Oscar come Miglior attore, arriva con “La Febbre del Sabato Sera” di John Badam. Nel film, diventato un cult, Travolta è Tony Manero, commesso italo-americano che cerca il suo riscatto nelle discoteche newyorkesi. Lo stesso successo si ripete nel 1978 quando l’attore veste i panni di Danny Zuko nel film “Grease”, accanto a Olivia Newton-John che è Sandy. E’ un trionfo: il film ottiene cinque candidature ai Golden Globe nel 1979 e la colonna sonora vende oltre 25 milioni di copie. Solo il brano “Yoùre the One That I Want”, quello del duetto in cui Sandy conquista definitivamente Danny, vende 7 milioni e conquista la vetta nelle classifiche di Stati Uniti e Regno Unito. Nel 2019 Travolta e la Newton-John (scomparsa nel 2022) hanno ballato nuovamente sulle note di quel brano in una reunion, acclamati dai fan.
Dopo tanto successo, arriva uno stop: i film che Travolta interpreta negli anni seguenti, come “Urban Cowboy”, “Blow Out”, “Staying Alive” (il seguito de “La Febbre del Sabato Sera”) e “Due come noi” (di nuovo con Olivia Newton-John) non ottengono i risultati sperati. Per non parlare di alcune proposte che l’attore rifiuta come “American Gigolò” e “Ufficiale e gentiluomo” che hanno fatto la fortuna di Richard Gere.
Nel 1989 Travolta torna al successo con “Senti chi parla” cui seguono “Senti chi parla 2” e “Senti chi parla adesso!” ma la vera svolta arriva nel 1994 quando Quentin Tarantino lo chiama per il ruolo del gangster Vincent Vega in “Pulp Fiction” che gli regala la sua seconda candidatura agli Oscar. Grazie a questo film, e ad altri che seguono, Travolta torna a essere uno degli attori più richiesti e partecipa, tra gli altri, a “Mad City – Assalto alla notizia” (con Dustin Hoffman), “Face/Off – Due facce di un assassino” (con Nicolas Cage), “La figlia del generale” e “A Civil Action”.
Nel 2007, a quasi trent’anni da “Grease”, torna al musical con “Hairspray – Grasso è bello”. Seguono “From Paris with Love” e “American Crime Story”.
A fronte di tanto successo, va detto che la vita privata di Travolta non è stata facile. L’attore ha dovuto prima dire addio al primogenito Jett, affetto dalla sindrome di Kawasaki e scomparso a soli 16 anni nel 2009; nel 2020 è morta la moglie Kelly Preston, lasciandolo solo con i due figli Ella Bleu e Benjamin.
-foto Ipa Agency-
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John Travolta compie 70 anni
Mahmood guida la classifica airplay
ROMA (ITALPRESS) – Mahmood con “Tuta gold” guida la classifica EarOne airplay radio. Il brano, in gara a Sanremo 2024, guadagna ben 44 posizioni e precede la canzone vincitrice del Festival. “La noia” di Angelina Mango si piazza, infatti, al secondo posto (+38), seguita da “Sinceramente” di Annalisa (terzo posto, +35).
La classifica dei brani in radio dopo la prima settimana cambia, di fatto, quanto deciso dalla giuria delle radio di Sanremo. La più votata al Festival è stata Angelina Mango, ora superata da Mahmood. Nei primi cinque posti troviamo altri due brani che sono stati protagonisti a Sanremo: “Un ragazzo una ragazza” dei The Kolors (quarto posto, +35) e “I p’ me, tu p’ te” di Geolier (quinto posto, +51). Completano la top 10 “Lil Boo Thang” di Paul Russell (sesto posto, -5), “Casa mia” di Ghali (settimo posto, +66), “Apnea” di Emma (ottavo posto, +42), “Yes, and?” di Ariana Grande (nono posto, -7) e “Tu no” di Irama (decimo posto, +70).
Lo scorso anno Marco Mengoni era stato protagonista in radio come a Sanremo. Il suo brano “Due vite” oltre a vincere il Festival occupava il primo posto della classifica EarOne airplay radio nella prima settimana ufficiale post Sanremo che vedeva anche quattro brani in gara presenti in top 5 e sette in top 10.
Tutte sanremesi anche le tre più alte nuove entrate di questa settimana: “Capolavoro” de Il Volo (posizione 43), “Spettacolare” di Maninni (posizione 47) e Diamanti grezzi” di Clara (posizione 50). La classifica EarOne airplay italiana vede nelle prime tre posizioni “Tuta gold” di Mahmood (+22), “La noia” di Angelina Mango (+18) e “Sinceramente” di Annalisa (+15).
Primi tre posti confermati nella classifica EarOne airplay dance: “I Believe In Love Again” di Peggy Gou e Lenny Kravitz, “All Night Long” di Kungs X David Guetta X Izzy Bizu e “Mwaki” di Zerb & Sofiya Nzau.
La classifica EarOne airplay urban è guidata da “I p’ me, tu p’ te” di Geolier (+2). Perde una posizione e scivola al secondo posto “Soli a Milano” dei Club Dogo feat. Elodie. Terzo posto (-1) per “Lovin On Me” di Jack Harlow.
“Avalanche” dei Thirty Seconds To Mars e “Fell In Love” dei Blink-182 si confermano nelle prime due posizioni della classifica EarOne airplay rock. Guadagna dodici posizioni e si ferma al terzo posto “Autodistruttivo” dei La Sad.
“La Falda” di Myke Towers torna al comando della classifica EarOne airplay latin. Secondo posto per “Bubalu” di Feid e Rema (-1) che precede Shakira: Bzrp Music Sessions, Vol. 53″ di Bizarrap & Shakira (+1).
Nei primi tre posti della classifica EarOne airplay tv troviamo tutti brani in gara a Sanremo 2024: “Tuta gold” di Mahmood (+49), “Sinceramente” di Annalisa (nuova entrata) e “Casa mia” di Ghali (nuova entrata).
“I Believe In Love Again” di Peggy Gou e Lenny Kravitz precede “Ricominciamo tutto” dei Negramaro (+4) nella classifica EarOne airplay radio indipendenti. Terzo posto per “Vai!” di Alfa (+7).
Nelle prime tre posizioni della classifica EarOne airplay TV indipendenti troviamo “Ricominciamo tutto” dei Negramaro (+6), “Ti muovi” di Diodato (+6) e “Vai!” di Alfa (+8).
-foto ufficio stampa Mahmood –
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“Look Down”, l’arte di Jago al Palazzo Reale di Palermo
PALERMO (ITALPRESS) – Un bambino di marmo bianco, rannicchiato in posizione fetale, è posizionato da oggi al centro del Cortile Maqueda del Palazzo Reale di Palermo, rivolto verso uno dei luoghi spirituali più importanti al mondo, la Cappella Palatina, simbolo della convivenza tra culture e religioni diverse. Si tratta della celebre opera “Look Down”, chiaro invito a “guardare in basso”, realizzata da Jago e voluta a Palermo dalla Fondazione Federico II. Il “feto” rappresenta lo sguardo dell’arte rivolto ai più fragili, in antitesi all’indifferenza.
Lo scultore italiano, considerato uno dei più grandi artisti del panorama nazionale e internazionale, era presente questa mattina all’anteprima per la stampa, a cui ha partecipato il Direttore generale, Patrizia Monterosso. L’opera rimarrà esposta fino al 3 giugno prossimo.
Jago riesce ad imprimere straordinaria umanità alle sue opere. Palazzo Reale, Patrimonio mondiale dell’Umanità, è certamente un luogo adatto per l’allestimento. Si crea un rapporto quasi naturale tra l’opera e il contesto, un dialogo non solo concettuale ma anche visivo tra l’opera e l’antica bellezza architettonica del luogo. L’opera fornisce uno specchio contemporaneo attraverso il quale i visitatori possono elaborare le sfide dei giorni nostri. La presenza dell’opera nel Palazzo Reale diventa un’occasione per esplorare i temi sociali proposti dall’artista.
Jago ama la scultura classica tipicamente figurativa, ma è un artista contemporaneo a tutti gli effetti per la capacità di esprimere un grande simbolismo concettuale tra ragione e sentimento.
“Produco un’immagine che ha una forma fisica, un titolo e dice, inevitabilmente, delle cose – ha detto Jago – ma sto imparando nel tempo a sbilanciarmi sempre meno su quelli che sono i miei significati. Perchè la ricchezza è quella di poter dare all’altro, attraverso la propria opera, uno spazio di intervento. Mi piace pensare che un’opera di valore sia capace di ospitare i contenuti degli altri”.
“L’opera – ha proseguito Jago, a proposito del rapporto tra la sua opera e Palazzo Reale – può avere la capacità di sottolineare le caratteristiche dello spazio che la circonda ma è sicuramente assoggettata al valore, alla storia e al racconto che quel luogo, inevitabilmente, impone sull’opera stessa. E’ un pò come quando noi esseri umani ci troviamo a frequentare dei luoghi e ci sentiamo condizionati dagli stessi. La relazione della mia opera con Palazzo Reale è esattamente come quello che ogni visitatore può provare all’interno di questi spazi. E’ il rapporto di chi ha la possibilità di farsi opera d’arte. Viaggiare, muoversi, frequentare quegli ambienti, infatti, vuol dire diventare opera d’arte. Questo è il grande privilegio che questi spazi, regalati dal tempo e magnificamente custoditi, hanno la forza di concederci”.
“Palazzo Reale, Patrimonio dell’Umanità, – afferma Gaetano Galvagno, presidente dell’Assemblea regionale siciliana e della Fondazione Federico II – nei secoli si è contraddistinto per una visione culturale innovatrice. Il mio impegno e della Fondazione Federico II è quello di proporre una continua vivificazione dei contenuti artistici e culturali che affermano ancora oggi la loro contemporaneità attraverso arte, contenuti e bellezza.
L’opera di Jago, allestita nel cortile Maqueda, va proprio in questa direzione. Le scelte curatoriali della Fondazione offrono ai visitatori, oltre alle bellezze degli artisti italiani e internazionali ospitati qui, spazi di riflessione e di impegno sociale”.
“L’allestimento dell’opera Look Down a Palazzo Reale – ha detto il direttore generale della Fondazione Federico II, Patrizia Monterosso – non altera la fruizione del luogo, ma la esalta e crea l’opportunità di nuovi approfondimenti e nuova rigenerazione. L’arte di Jago è anche comunicazione e contribuisce a determinare ulteriori consapevolezze. L’allestimento presso il Cortile Maqueda seicentesco è stimolo per ricercare maggiore bellezza dell’arte, difenderla e curarla. L’opera imprime ulteriore umanità a questo luogo. Le opere di Jago, inoltre, hanno il merito di ricordare come ascoltare l’anima: per ascoltare occorre porre attenzione all’altro.
Look Down pone il visitatore in una condizione di ascolto con l’elemento immateriale dell’opera. Non a caso le sue opere affrontano spesso temi sociali che pongono il fruitore dinanzi ad un interrogativo a cui non può sottrarsi”.
“Look Down” era stata inizialmente posizionata in Piazza del Plebiscito a Napoli, durante il lockdown. Successivamente, l’opera è stata esposta nel deserto di Al Haniyah a Fujairah (Emirati Arabi Uniti) prendendo il nome di “Look Here”. Durante questa permanenza l’opera è stata vandalizzata. A settembre 2023, è stata poi riportata in Italia e collocata di fronte al Colosseo a Roma. La presenza dell’opera a Palazzo Reale è anche uno stimolo per ricercare sempre maggiore bellezza, difenderla e curarla”.
Infine Jago commenta il suo rapporto con Palermo: “Sono spaventato – afferma – dai luoghi di cui credo di potermi innamorare, Palermo è uno di questi. Sarò in grado di poter condividere le sensazioni che mi trasmette al termine di questa esperienza di installazione perchè avrò modo di approfondire, ma temo che la mia frequentazione sarà accompagnata da un sentimento di sofferenza perchè ciò accade quando ti innamori di un luogo e devi lasciarlo. E sono sicuro che di Palermo mi innamorerò facilmente”.
– foto ufficio stampa Fondazione Federico II –
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Makari 3, Gioè “La nostra Sicilia contemporanea e lontana da stereotipi”
ROMA (ITALPRESS) – “La Sicilia che raccontiamo è contemporanea e lontana da certi stereotipi”: ad affermarlo è Claudio Gioè, protagonista di “Màkari”, che arriva su Rai1 domenica 18 febbraio (in prima serata) con la terza stagione. Nelle quattro nuove puntate della serie, tratte dai romanzi di Gaetano Savatteri, Gioè interpreta ancora Saverio Lamanna, giornalista squattrinato e investigatore dilettante, fidanzato con la bella Suleima (Ester Pantano) e amico fraterno dello strampalato Peppe Piccionello (Domenico Centamore). “Stavolta Lamanna avrà qualche gatta da pelare” anticipa Gioè, sottolineando «la leggerezza di questa serie che non è semplicità. Va conquistata, è faticosa, bisogna lavorarci anche perchè far ridere è più difficile che far piangere”. Sulla leggerezza interviene il produttore Carlo Degli Esposti: “L’idea di questa serie è nata nel periodo del Covid pensando che, che nella pesantezza del clima di quei momenti in cui abbiamo messo in discussione per la prima volta dal dopoguerra delle certezze che consideravamo acquisite come la mobilità e la salute, ci volesse un racconto leggero, pur senza rinunciare ai capisaldi etici che distinguono la nostra produzione”. Per questo “abbiamo preso i romanzi di Savatteri e li abbiamo adattati pensando di fare il poliziesco più leggero e semplice possibile”. La direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati aggiunge: “Màkari è il luogo dell’anima, del sogno ma anche della realtà perchè esiste davvero. Quella che racconta è una storia tradizionale ma nuova perchè i protagonisti sono due investigatori pasticcioni ma acuti e intelligenti che arrivano sempre alla verità. Perciò abbiamo l’intrigo, l’intelligenza e, soprattutto, la leggerezza che passa per la Sicilia. E’ una favola siciliana”. Nella nuova stagione accanto alle indagini e alla bellezza dei paesaggi entra anche la gelosia: “Saverio è più grande, ha più esperienza ma anche tante ex, alcune delle quali arrivano all’improvviso” anticipa Ester Pantano per la quale “chi guarda questa serie può piacevolmente perdersi in un luogo, Màkari, che esiste”. Inoltre, “noi raccontiamo la Sicilia come un modo di essere italiani che ha la sua peculiarità come in tutte le altre regioni”. Gioè riprende: “Interpretare un personaggio come Saverio Lamanna è un privilegio perchè ha tanti punti in comune con me: è palermitano, è della mia stessa generazione, ha gli stessi riferimenti culturali e storici e anche io, come lui, dopo tanti anni passati a Roma ho deciso di tornare a vivere a Palermo. Insomma, a Saverio voglio bene”. “Màkari 3” è prodotta da Palomar in collaborazione con Rai Fiction. Nel cast, per la regia di Monica Vullo e Riccardo Mosca, ci sono anche Antonella Attili, Serena Iansiti ed Eugenio Franceschini.
foto: ufficio stampa Rai
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San Marino, il Segretario di Stato Pedini Amati in visita a Rainbow
SAN MARINO (ITALPRESS) – Il Segretario di Stato per il Turismo Federico Pedini Amati ha visitato la sede di Loreto di Rainbow, gruppo imprenditoriale leader nel settore dell’intrattenimento e dell’animazione, tra le principali realtà al mondo per la creazione e la produzione di prodotti televisivi e cinematografici, sviluppo di programmi di licensing, progetti editoriali e produzione di merchandising nota per marchi quali Winx e “44 gatti”. A Rainbow fa capo la casa di produzione cinematografica Colorado. Ad accogliere il Segretario di Stato Federico Pedini Amati il Presidente e CEO di Rainbow Iginio Straffi, visionario fondatore dell’azienda. Presente alla visita anche l’Assessore per il Turismo e la Cultura del Comune di Loreto Francesca Carli.
Foto: ufficio stampa San Marino
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Santi Francesi in autunno tornano live con il loro Club Tour
MILANO (ITALPRESS) – A pochi giorni dalla conclusione della 74esima edizione del Festival della Canzone Italiana, che ha visto i Santi Francesi come rivelazione della manifestazione grazie agli ottimi riscontri ottenuti dal brano “L’amore in bocca” e dall’esibizione da standing ovation con Skin sulle note di “Hallelujah”, il duo composto da Mario Francese e Alessandro De Santis annuncia oggi un “Club Tour 2024” che in autunno li vedrà protagonisti sui più importanti palchi d’Italia. Il tour farà seguito a “L’amore torna. Piccole liturgie musicali”, quattro showcase intimi che hanno registrato il sold out in pochi secondi e che a marzo prenderanno forma in due luoghi sconsacrati ma dalla bellezza sacra: il 15 e 16 marzo a Milano nella Chiesa di San Vittore e 40 Martiri e il 20 e 21 marzo a Napoli nella Chiesa San Giuseppe Le Scalze.
Dopo un’esperienza come quella del Festival di Sanremo i Santi Francesi hanno scelto come prima cosa di raccontare e raccontarsi attraverso la musica con quattro show intimi nelle chiese, per poi dare sfogo alla loro energia live sui palchi dei club.
“La prima esigenza è stata quella di ritrovarsi in luoghi piccoli e speciali come le chiese da riempire di poesia, suoni, parole ed emozioni, luoghi dove guardarsi negli occhi e confrontarsi con persone che possano condividere le stesse intenzioni. – Spiegano i Santi Francesi – Sanremo ci ha fatti crescere, come una maratona affollatissima che ti spinge a cercarti dentro la verità. Abbiamo provato a raggiungervi attraverso uno schermo, e ora scalpitiamo all’idea di sentirvi vicini, se lo vorrete, anche nei club”.
foto: ufficio stampa Santi Francesi
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Mahmood, sold out in 24 ore il live al Forum di Milano
MILANO (ITALPRESS) – E’ sold out in 24 ore il live al Forum di Milano (21 ottobre 2024) di Mahmood che raddoppia con una seconda data, prevista per il 22 ottobre 2024. Si aggiungono inoltre nuovi appuntamenti nei palazzetti italiani: il 27 ottobre al Palazzo dello Sport di Roma e il 31 ottobre al Palapartenope di Napoli. Le prevendite per la nuova data di Milano saranno disponibili da oggi alle ore 16:00, mentre i biglietti per Roma e Napoli saranno disponibili a partire da domani, giovedì 15 febbraio alle ore 12:00.
-foto ufficio stampa Mahmood (credits Giulia Bersani) –
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Vittorio Cecchi Gori ricoverato in terapia intensiva
ROMA (ITALPRESS) – Vittorio Cecchi Gori è stato ricoverato a inizio settimana in terapia intensiva al Policlinico Gemelli per l’aggravarsi delle sue condizioni cliniche a causa di un’insufficienza respiratoria. Già nel 2017 era stato ricoverato sempre al Gemelli per un’ischemia cerebrale. La situazione viene monitorata dai medici, anche se sulla vicenda c’è il massimo roiserbo. A darne notizia “Storie Italiane” in onda su Rai1 Angelo Perrone, press agent e amico di Rita Rusic, ha spiegato in diretta alla trasmissione che “Rita si era sentita con i medici perchè Vittorio aveva accusato nel fine settimana dei battiti del cuore molto bassi ed era stato preventivato per lunedì un ricovero per accertamenti. Tra lunedì notte e martedì c’è sata una crisi respiratoria ed è stato portato in terapia intensiva. La situazione è apparsa molto grave come quella di 7 anni fa”.
-foto Agenzia Fotogramma-
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