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I Promessi Sposi a teatro con Massimiliano Finazzer Flory nel Principato di Monaco e in tour in Germania

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ROMA (ITALPRESS) – Proseguono le celebrazioni per 150 anni dalla scomparsa di Alessandro Manzoni che omaggiano, con Massimiliano Finazzer Flory, l’immortale scrittore.
Un viaggio tra letteratura e teatro, dove i personaggi de I Promessi Sposi come i bravi, don Abbondio, l’innominato, Renzo e Lucia ma anche Cecilia rivivono con la voce di Massimiliano Finazzer Flory accompagnato in scena con musiche di Verdi e Mascagni per violino e pianoforte.
Nel Principato di Monaco lo spettacolo si terrà martedì 30 gennaio al Théâtre des Muses grazie all’Ambasciata d’Italia nel Principato di Monaco e all’Associazione culturale Il Teatro della Vita.
In Germania il tour inizierà da Berlino il 7 febbraio presso l’Istituto Italiano di Cultura diretto da Maria Carolina Foi per poi proseguire in aprile con le repliche ad Amburgo e a Monaco di Baviera sempre presso gli Istituti Italiani di Cultura.
Per un momento di confronto e convivialità con il pubblico, visto che i riferimenti tra “gusto” e letteratura in Manzoni sono numerosi, dopo ogni rappresentazione teatrale in Germania, gli ospiti saranno invitati a degustare alcuni prodotti tipici italiani offerti con un rinfresco a cura di Destination Gusto.
“Destination Gusto rappresenta la nostra vision di creare un marketplace del Made in Italy partendo dai prodotti enogastronomici di altissima qualità in cui le tradizioni culinarie dei territori italiani, così ricche e diverse tra loro, convergono in un unico catalogo online che comprende solo il meglio di ogni regione, combinato con una digital user experience attuale e consegne in linea con i più alti standard di mercato” – dichiara Federico Pozzi Chiesa AD Destination Gusto e Founder & Ceo Supernova Hub.
“Questo itinerario tra i capitoli – dichiara il regista e attore Massimiliano Finazzer Flory – scandisce il valore della parola e della testualità, delle strutture narrative e riflessive, che permettono di cogliere in una dizione dal vivo la sceneggiatura filmica di Manzoni, i movimenti dei piani e delle inquadrature, degli attori e dei paesaggi, dunque di “vedere” I Promessi sposi, di integrarli al momento e poi con la nostra immaginazione, magari ingenua ma libera, festosa e auto educativa, anche a fronte degli errori e degli orrori della Storia.
A fianco di Alessandro Manzoni ecco Giuseppe Verdi: rappresentano l’ascolto dotto quanto popolare della cultura italiana dal XIX secolo”.
Nel Principato di Monaco il pubblico di lingua francese potrà seguire lo spettacolo con il programma di sala in francese mentre in Germania con i sovratitoli in lingua tedesca.
– foto ufficio stampa Massimiliano Finazzer Flory –
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Santo e Francesca Versace lasciano le loro cariche in Minerva Pictures

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ROMA (ITALPRESS) – Santo Versace e la moglie Francesca De Stefano lasciano le loro cariche in Minerva Pictures. “Santo Versace e Francesca De Stefano Versace annunciano che non saranno più, rispettivamente, presidente e membro del consiglio di amministrazione di Minerva Pictures, pur rimanendone soci”, si legge in una nota. “Abbiamo sempre considerato il cinema, le sue storie, la sua magia -si legge nella nota – oltre che una grande passione anche un’industria nella quale credere e investire. Il cinema è una parte fondamentale della cultura di un paese. Proprio per questo motivo il nostro ingresso in Minerva Pictures ha rappresentato sin dall’inizio un passo importante. Allo stesso tempo, l’impegno quotidiano per la Fondazione Santo Versace di cui siamo fondatori e i nostri progetti a sostegno dei più fragili, non ci consente più di poter operare assiduamente all’interno della società nelle cariche che rivestivamo. Pur mantenendo un asset societario all’interno dell’azienda – concludono – abbiamo deciso di dimetterci dalle nostre cariche istituzionali. Amiamo e continueremo a operare nel cinema anche se non in prima linea, almeno per il momento”.
-foto Agenzia Fotogramma-
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Gazzelle in gara a Sanremo con “Tutto qui”, da marzo nuovo tour

MILANO (ITALPRESS) – Il 2023 ha segnato una tappa indimenticabile nella carriera di Gazzelle. Dopo aver pubblicato “Dentro”, il suo quarto lavoro in studio, ha consacrato il suo sogno di esibirsi allo Stadio Olimpico di Roma il 9 giugno 2023.
Adesso è pronto a calcare il palco del Teatro Ariston durante la 74^ edizione del Festival di Sanremo, con il brano “Tutto Qui” (Maciste Dischi/ Warner Music Italy). Il testo è scritto dallo stesso Gazzelle (Flavio Bruno Pardini) e composto insieme a Federico Nardelli.
Con “Tutto Qui”, il cantautore romano porta a Sanremo la nostalgia, un sentimento da sempre preponderante nella sua scrittura. Questa volta si lega però al desiderio di esplorare il passato di una persona cara che non si ha avuto la possibilità di vivere insieme. Quasi in modo surreale, la canzone è intrisa anche di un intenso senso di speranza e una forte voglia di vivere.
La sua capacità di evocare immagini attraverso i testi che scrive si traduce in un’esperienza a tratti cinematografica, pronta a rimanere nel cuore degli spettatori.
Durante la serata delle cover, in programma venerdì 9 febbraio, Gazzelle sarà accompagnato da Fulminacci e porteranno sul palco la loro Roma con l’intramontabile e generazionale “Notte prima degli esami” di Antonello Venditti.
Gazzelle è una delle voci più amate e sincere della sua generazione. Poetico, romantico e spiazzante. Le sue canzoni sono senza tempo e i suoi concerti sono la testimonianza tangibile di un amore incondizionato, vero rituale collettivo che ha stregato in questi anni mezzo milione di persone.
A partire da marzo tornerà live con “Dentro x sempre” sui palchi dei principali palasport d’Italia.
-foto ufficio stampa Gazzelle –
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Leo Gassmann è Califano in tv “Porto avanti tradizione di famiglia”

ROMA (ITALPRESS) – Leo Gassmann si scopre attore, nella migliore tradizione della sua famiglia, nata con nonno Vittorio e portata avanti da papà Alessandro. Il giovane cantautore debutta nella recitazione nel ruolo nientemeno che di Franco Califano nel film dedicato al “califfo”, intitolato semplicemente “Califano” che Rai1 propone domenica 11 febbraio (in prima serata), sulla scia del Festival di Sanremo: «E’ una grande gioia ricollegarsi alle proprie radici e continuare una tradizione che va avanti da generazioni. E non c’era modo migliore per iniziare questo percorso» ha detto Gassmann durante la presentazione del film che si è svolta questa mattina nella sede della Rai di viale Mazzini. Il film, ha aggiunto, «ci ha dato l’occasione di conoscere un grande essere umano e di raccontare quello che di Franco non era mai stato raccontato. La luce che era, nonostante i difetti che non ha mai nascosto di avere».
Il film inizia in una sera del 1984 quando il pubblico del Teatro Parioli di Roma sta aspettando l’uscita sul palco di Califano. Lui, però, non arriverà perchè sei uomini in divisa hanno appena fatto irruzione nel suo camerino, lo hanno ammanettato e lo hanno portato via. In realtà Califano fu arrestato nella sua villa del quartiere romano di Primavalle ma ciò che conta è che il cantautore era stato accusato da due pentiti (gli stessi accusatori di Enzo Tortora) di avere spacciato cocaina per conto del boss della camorra Raffaele Cutolo e del malavitoso milanese Francis Turatello. A questo punto il film torna nel 1961 quando Franco vive a Roma con la madre e il fratello. Sono gli anni degli incontri con Antonello Mazzeo, l’amico di una vita, e con Rita Di Tommaso, il primo amore, l’unica delle innumerevoli donne della sua vita che ha sposato e che gli ha dato l’unica figlia, Silvia. Da qui, il racconto del trasferimento a Milano (ospite di Edoardo Vianello), le canzoni, le donne, la cocaina. E, soprattutto, la libertà, che ha inseguito tutta la vita a costo di grandi momenti di solitudine.
«Califano è stato un grande essere umano, speriamo di essere riusciti a raccontare quel lato umano che non è mai stato raccontato ma che lo rendeva speciale agli occhi delle persone che gli volevano bene» riprende Gassmann che, prima di prepararsi per questo film, conosceva Califano «a livello popolare, un pò come qualsiasi altro ragazzo della mia generazione. Conoscevo le vicissitudini più note». Ciò nonostante, e nonostante non avesse mai recitato prima, la direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati assicura che «Gassmann ha interpretato questo personaggio in maniera fenomenale. Abbiamo voluto scommettere su un attore che non era ancora un attore perchè in lui c’era tutto quello che volevamo: la voce, un certo tipo di sorriso e la forza di tenere la scena».
Al film hanno contribuito, raccontando al protagonista, al regista Alessandro Angelini e agli sceneggiatori Isabella Aguilar e Guido Iuculano il “loro” Califano, alcuni amici del “califfo” come il già citato Antonello Mazzeo («Questo film rende giustizia alla figura epica che era»), Alberto Laurenti («A Franco sarebbe piaciuto vedersi in questo film») e Mita Medici, una delle due storie d’amore importanti.
Per presentare il film Leo Gassmann sarà presente al prossimo Festival di Sanremo su quel palco del Teatro Ariston dove è stato (in gara) lo scorso anno. Non è dato sapere, anche se è prevedibile, se canterà: «Sono felice di tornare al Festival in un’altra veste, è sempre bello tornare a casa» dice.
“Califano” è tratto dal libro “Senza manette” di Franco Califano con Pierluigi Diaco ed è prodotto da Greenboo Production in collaborazione con Rai Fiction. Nel cast ci sono, tra gli altri, Giampiero De Concilio (Antonello Mazzeo), Valeria Bono (Ornella Vanoni), Andrea Ceravolo (Gianni Minà), Angelica Cinquantini (Mita Medici) e Celeste Savino (Rita).
-foto ufficio stampa Rai –
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Sanremo, Amadeus svela le cover della quarta serata del festival

ROMA (ITALPRESS) – Venerdì 9 febbraio al Festival di Sanremo i 30 cantanti in gara interpreteranno canzoni del repertorio italiano e internazionale pubblicate entro il 31 dicembre 2023.
Saranno accompagnati da artisti di conclamata fama italiani o stranieri e votati dal pubblico con il televoto, dalla giuria della sala stampa, Tv e web e dalla giuria delle radio. Il peso percentuale dei tre sistemi di votazione è rispettivamente del 34%, 33% e 33%. Questi i duetti annunciati dal direttore artistico del Festival Amadeus: Alessandra Amoroso con Boomdabash, Medley; Alfa con Roberto Vecchioni, “Sogna, ragazzo, sogna”; Angelina Mango con Il quartetto d’archi dell’Orchestra di Roma, “La rondine”; Annalisa con La Rappresentante di lista e il coro Artemia, “Sweet Dreams (Are made of this)”; BigMama con Gaia, La Niña e Sissi, “Lady Marmalade”; Bnkr44 con Pino D’Angiò, “Ma quale idea”; Clara con Ivana Spagna e il Coro di voci bianche del Teatro Regio di Torino, “Il cerchio della vita”; Dargen D’Amico con BabelNova Orchestra, Omaggio a Ennio Morricone: “Modigliani” sulle note di The Crisis; Diodato con Jack Savoretti, “Amore che vieni, amore che vai”.
Emma con Bresh, Medley di Tiziano Ferro; Fiorella Mannoia con Francesco Gabbani, “Che sia benedetta”/”Occidentalìs Karma”; Fred De Palma con Eiffel 65, Medley dei più grandi successi degli Eiffel 65; Gazzelle con Fulminacci, “Notte prima degli esami”; Geolier con Guè, Luchè e Gigi D’Alessio, Medley dal titolo “Strade”; Ghali con Ratchopper, Medley dal titolo “Italiano vero”; Il Tre con Fabrizio Moro, Medley dei più grandi successi di Fabrizio Moro; Il volo con Stef Burns, “Who Wants to Live Forever”; Irama con Riccardo Cocciante, “Quando finisce un amore”; La Sad con Donatella Rettore, “Lamette”; Loredana Bertè con Venerus, “Ragazzo mio”; Mahmood con I Tenores di Bitti, “Come è profondo il mare”; Maninni con Ermal Meta, “Non mi avete fatto niente”; Mr.Rain con Gemelli Diversi, “Mary”; Negramaro con Malika Ayane, “La canzone del sole”; Renga Nek Medley delle loro hit; Ricchi e Poveri con Paola & Chiara, Medley di “Sarà perchè ti amo”/Mamma Maria”; Rose Villain con Gianna Nannini, Medley; Sangiovanni con Aitana, Medley di “Farfalle” e “Mariposas”; Santi Francesi con Skin, “Hallelujah”; The Kolors con Umberto Tozzi, Medley dei più grandi successi di Umberto Tozzi.
-foto Agenzia Fotogramma-
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Sanremo, Mannoia “In Mariposa c’è tutto l’orgoglio di essere donne”

MILANO (ITALPRESS) – C’è tutto “l’orgoglio di essere donne in tutte le nostre sfaccettature, nel bene e nel male senza vittimismo per quello che siamo e siamo state e per quello che saremo” in ‘Mariposà, brano con cui Fiorella Mannoia torna per la sesta volta in gara al Festival di Sanremo. “Sono sempre le canzoni a portati fino all’Ariston, questa mi è sembrata una canzone manifesto”, spiega la cantante che ha firmato il testo con il marito Carlo Di Francesco. “E’ partito tutto dalla visione della serie ‘Il grido delle farfallè che racconta la storia delle sorelle Mirabal, attiviste dominicane trucidate in quanto oppositrici della dittatura del presidente Trujillo il 25 novembre 1960, giorno in cui per questo si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Mentre la guardavamo, mio marito ha preso carta e penna e ha cominciato a buttare giù frasi su frasi con cui abbiamo costruito una canzone dal ritmo giocoso che, però non ha nulla a che fare con le figure di quelle donne”, continua Mannoia.
Il testo, infatti, è universale e contiene un chiaro riferimento a “Una, nessuna, centomila”: “Io sono presidente onorario di questa fondazione nata dopo l’evento omonimo del 2022 a Campovolo per raccogliere fondi per i centri antiviolenza e cercare di cambiare, a partire dai più giovani, questa mentalità che attanaglia sia donne sia uomini”. L’invito di Fiorella Mannoia è quello di “uscire dagli stereotipi di cui tutti siamo vittime: per noi donne è essere crocerossine, per gli uomini considerare ogni rifiuto come un attacco alla loro virilità”. Un messaggio, poi, lo dà anche ai rapper che scrivono testi violenti: “Condivido l’appello alla responsabilità che fece Roy Paci invitandoli, senza alcuna censura, alla responsabilità perchè alcuni testi fanno rabbrividire”. Tornando a Sanremo chi si aspetta una ballad avrà una sorpresa, perchè ‘Mariposà ha “un arrangiamento giocoso”, un ritmo che, aggiunge proprio Carlo Di Francesco, “è un insieme di sonorità che ricordano tanti ritmi tribali anche antichi”.
Sul palco, poi, Fiorella Mannoia che nel 2024 compirà i 70 anni (“Ho gli anni della Rai”, scherza rivelando che sta lavorando “a un concerto per festeggiare con tanti amici, ma non so ancora dove e quando”) si presenterà con un look “molto femminile firmato Luisa Spagnoli”. Anche l’abbigliamento è un elemento di quella libertà che, sottolinea l’artista romana, “mi sono conquistata, ho cercato di mantenere dritta la barra, ho sbagliato come tutti, ho pagato le mie scelte e ho ricominciato. La libertà è una conquista perchè costa: quando si è liberi non si piace a tutti, ma nessuno è libero completamente perchè dobbiamo cedere a dei compromessi”, chiarisce la cantante di ‘Quello che le donne non diconò. Interpellata sulle critiche che puntualmente vengono rivolte a Elodie e Annalisa per la loro immagine sexy, poi, osserva: “Penso che siamo in un momento di regressione, eravamo forse molto più liberi negli Anni ’70 con le comuni e le ragazze a seno nudo ai concerti. Questa gente che scrive dimentica Madonna o Beyonce, all’improvviso siamo tutti bigotti. La questione vera, però, è che i social hanno messo in evidenza ciò che siamo”. E sulla regressione dei diritti delle donne, aggiunge: “Il momento storico non aiuta, si mettono in discussione i diritti già acquisiti: siamo migliori di chi ci governa, sempre”.

foto: ufficio stampa Fiorella Mannoia

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“Le cose che abbiamo in comune”, primo podcast di Daniele Silvestri

ROMA (ITALPRESS) – Arriva “Le cose che abbiamo in comune”, il primo podcast di Daniele Silvestri, realizzato in collaborazione con Fandango, disponibile da oggi, 25 gennaio, su Youtube, Spotify e tutte le piattaforme di ascolto. Il progetto nasce direttamente sul palco del live “Il Cantastorie recidivo”, 30 concerti che Silvestri sta tenendo a Roma per celebrare i suoi primi 30 anni di carriera.
Prodotto da Fandango Podcast, il progetto – anche vodcast – vede Silvestri ritagliarsi una parentesi durante i concerti e, accompagnato in ogni puntata da un ospite diverso, raccontare insieme, scorci di vita, aneddoti, ricordi e riflessioni.
Dialoghi profondi e coinvolgenti che portano sul palco nuove storie e alternano racconto e musica, ironia e pensiero, applausi e silenzi attenti, mostrando un Silvestri inedito, perfetto padrone di casa anche nelle vesti di ‘conduttorè di questo nuovo modo di fare talk show.
“Volevo che questi 30 spettacoli fossero ricchi e sorprendenti, se possibile. Volevo che il racconto si muovesse su piani e linguaggi diversi, con un telaio ben chiaro e ripetibile, ma anche con elementi differenti ogni sera. Tra questi, il più macroscopico è probabilmente il Podcast. Un momento “Talk” in cui incontro ogni sera un ospite diverso per chiacchierare in libertà, per svelare pezzi diversi del racconto collettivo e personale, e per sottoporre il pubblico in sala alla fascinazione di qualcosa di molto distante dalla logica prevedibile di un concerto. A quella insolita chiacchierata abbiamo poi deciso di dare una vita propria e indipendente”, ha detto Silvestri.
Partito oggi, il podcast sarà arricchito anche da una parte video e porterà il pubblico direttamente sul palco dell’Auditorium Parco della Musica, mostrando Silvestri e i suoi ospiti dialogare in un’atmosfera rilassata e coinvolgente.
“Da più di trentacinque anni Fandango racconta storie. Partecipare a questo entusiasmante progetto si inserisce nel nostro percorso dove si incontrano diversi linguaggi, suoni, persone, passioni e professionalità. In questo caso aggiungiamo la stima e la vicinanza con quello che consideriamo uno dei più importanti artisti del nostro tempo che fa della narrazione uno dei cardini della sua identità”, ha detto Domenico Procacci a capo, insieme a Laura Paolucci, di Fandango, casa di produzione e realtà culturale tra le più attive e all’avanguardia in Italia.
“Le cose che abbiamo in comune”, ha come primo ospite uno degli artisti con cui Silvestri ha intrecciato più volte vita personale e artistica, Max Gazzè, e si proseguirà nelle prossime puntate con Sergio Cammariere, Finaz (Bandabardò) e Rodrigo D’Erasmo.
-foto ufficio stampa Daniele Silvestri-
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Su Sky Arte il documentario “Coco Chanel – Senza segreti”

ROMA (ITALPRESS) – La donna che ha trasformato il suo lavoro in arte, che ha rivoluzionato il mondo della moda e che ha tramandato la sua visione alle donne fino ai nostri giorni. Arriva su Sky Arte il documentario in due episodi Coco Chanel – Senza segreti, dal 28 gennaio in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW, che mostra una personalità unica e uno stile inconfondibile.
Raccontato con le sue stesse parole, e grazie alle testimonianze delle persone che l’hanno conosciuta, questa biografia cattura la vera essenza dell’enigmatica Gabrielle “Coco” Chanel, rivelando come la sua stessa vita sia stata d’ispirazione per la maggior parte delle sue creazioni. Tra le più iconiche: il tubino nero, la giacca di tweed e il profumo Chanel No 5. Grazie alle sue creazioni, che nel 21esimo secolo rimangono ancora simbolo di lusso, stile, sensualità e potere, ha saputo regalare alle donne un senso di libertà, all’interno di un mondo ancora fortemente dominato dagli uomini. Nonostante la sua popolarità, la figura di Coco è sempre rimasta un enigma, mascherando un’infanzia vissuta in povertà e le complesse vicende della sua vita, tra cui una storia d’amore durante la guerra per cui venne anche accusata di collaborazione nazista. Nel documentario appaiono contenuti mai visti prima, provenienti dagli archivi di House of Chanel e inedite interviste d’archivio a Lilou Marquand, assistente di Coco Chanel, e alle sue modelle attuali e di allora.
-foto ufficio stampa Sky –

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