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Mahmood, esce il 16 febbraio il nuovo album “Nei letti degli altri”

MILANO (ITALPRESS) – Mahmood annuncia “Nei letti degli altri”, il nuovo album in uscita venerdì 16 febbraio 2024, disponibile in pre-save e in pre-order nei formati CD standard, CD autografato (in esclusiva sullo shop Universal Music Italia), vinile standard nero, vinile autografato nero e vinile autografato lilla (entrambi in esclusiva sullo shop Universal Music Italia). La scorsa settimana sono apparsi, in vari angoli delle città di Milano, Roma e Napoli, dei materassi – a evocare il titolo dell’album – con alcune frasi, la data di oggi e un richiamo all’artista, che hanno subito attirato l’attenzione dei fan.
Intimo e introspettivo, “Nei letti degli altri” è una ricerca nella profondità misteriosa dei sentimenti. Lo spazio personale del letto si fa amplificatore di emozioni comuni, è un luogo e un simbolo in cui tutto accade: si dorme, si sogna, ma si rimane anche svegli a pensare, soffrire, amare, leggere, osservare, e il tempo assume varie velocità. Nei confini del letto ci si confronta con se stessi e si esplorano i rapporti umani e il microcosmo fatto di lenzuola e cuscini diventa una scenografia di vita.
L’artwork della cover è stato ancora una volta affidato al visual artist e fotografo Frederik Heyman, che – con il suo immaginario surreale creato con l’ausilio della tecnologia 3D – ha collaborato con le più importanti star internazionali. Si rinnova il percorso iniziato con “Cocktail d’amore”, il singolo uscito lo scorso novembre che si è posizionato per due settimane al #1 posto nella classifica dei brani più trasmessi in radio.

foto: ufficio stampa words for you

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Su Sky dal 16 febbraio la serie “Un amore” di Stefano Accorsi

MILANO (ITALPRESS) – Debutterà in esclusiva su Sky e in streaming solo su Now nella settimana della festa degli innamorati, dal 16 febbraio, “Un amore”, la nuova serie Sky Original creata da Stefano Accorsi e Enrico Audenino di cui viene rilasciato oggi il trailer ufficiale. Una serie in sei episodi prodotta da Sky Studios e Cattleya, parte di ITV Studios, con il Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, attraverso Emilia-Romagna Film Commission. Una storia d’amore che resiste al tempo e alla distanza, per una serie diretta da Francesco Lagi e ambientata fra Bologna e la Spagna. Un Amore racconta, lungo due linee temporali distinte, fra presente e passato, un legame indissolubile, quello fra Ale e Anna, nato per caso e fatto solo di lettere di cui nessuno sa nulla, scambiate per una vita intera. A guidare il cast, due degli attori più amati del cinema e della tv italiani, i vincitori del David di Donatello Stefano Accorsi (La dea fortuna, Veloce come il vento, L’ultimo bacio, 1992-1993-1994) e Micaela Ramazzotti (La pazza gioia, Gli anni più belli, La felicità, La tenerezza). Per la regia di Francesco Lagi, “Un amore” è una serie e scritta da Enrico Audenino, Giordana Mari, Teresa Gelli, Francesco Lagi, Stefano Accorsi.
Nel cast anche Alessandro Tedeschi (Blocco 181, Il Colibrì, Chiamami ancora amore) che interpreta Guido, il marito di Anna, Andrea Roncato (Ricordati di me, Il cuore grande delle ragazze, Il Signor Diavolo), Ivan Zerbinati (La Porta Rossa 3, Il ragazzo invisibile – Seconda generazione, Non mi lasciare) e Camille Dugay (Django, Cuore Sacro). Con loro anche Luca Santoro e Beatrice Fiorentini nei panni dei giovani Alessandro e Anna. E con la partecipazione di Ottavia Piccolo (7 minuti, Tu la conosci Claudia?, La famiglia), che nella serie sarà Teresa, madre di Alessandro.

foto: ufficio stampa Sky

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Baglioni, Siae “Carriera travolgente, domanda iscrizione del 24 giugno 1969”

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ROMA (ITALPRESS) – «Claudio Baglioni, impegnato nel tour di “aTUTTOCUORE”, live show che lo sta portando a raccogliere grandi successi in tutta Italia e che stasera replica a Milano, ha appena annunciato che questo spettacolo è il suo saluto finale alle grandi arene indoor, annunciando anche l’addio alle scene.
La più recente occasione per dimostrare a Claudio Baglioni la nostra stima e il nostro affetto è stata la consegna del Premio Live Recital ai SIAE Music Awards, che nel 2023 abbiamo inaugurato. Al di là di quella stima e di quell’affetto, il Premio è in realtà il riconoscimento di qualcosa di concreto come l’enorme partecipazione del pubblico ai suoi meravigliosi concerti”. Lo afferma il Presidente della SIAE Salvatore Nastasi che aggiunge: “Oggi, a sessant’anni dal suo primo palcoscenico, torniamo a festeggiare la travolgente carriera di un autore che, appena diciassettenne, dava alla vita un capolavoro come “Signora Lia” e che, appena raggiunta la maggiore età, si iscriveva alla SIAE. La domanda è del 24 giugno 1969, l’estate a Roma era appena arrivata e il giovanissimo Cucaio, questo lo pseudonimo che avrebbe registrato sempre in SIAE cinque anni dopo, era pronto per iniziare una carriera tanto sfolgorante da fargli attraversare la storia d’Italia con parole e musiche al di là di ogni moda e di ogni tempo”.
-foto Agenzia Fotogramma –
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Baglioni “Terminerò la mia attività entro il 2026”

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MILANO (ITALPRESS) – “Terminerò la mia attività entro il 2026, facendo una serie di progetti e mettendoli in atto ma saranno tutti ultimi giri”. Lo dice Claudio Baglioni, nel corso di un incontro con la stampa al Forum di Assago in occasione del tour “a Tutto Cuore”. “Mi sento di aver tagliato il traguardo di 60 anni – prosegue – e ho deciso di concedermi il giro d’onore e chiudere questa bellissima storia anche umana con tutte le curve in alto e in basso che mi ha concesso”. Baglioni ricorda “ciò che diceva mio padre: dal ring si scende quando si è vincenti. Chiamo il mio giro d’onore, vorrei cantare e suonare per 1000 giorni ancora e concedermi quello che fanno gli sportivi”.
Tutto comincia nel 1964, quando l’artista, appena tredicenne, sale per la prima volta su un palco: partecipa a un concorso di voci nuove a Centocelle, dove vive a Roma, e canta il brano di Paul Anka “Ogni volta”.
Sono i primissimi passi della carriera straordinaria che ha segnato indelebilmente la storia della musica del nostro Paese e che nel 2024, a 60 anni da quel 1964, sceglie di dare il suo saluto finale alle grandi arene indoor portando in scena “aTUTTOCUORE”, la sua opera show più spettacolare.
Che l’opera show avesse il carisma della straordinarietà, si era già compreso dai 15 maxi-eventi che hanno appassionato il pubblico in alcuni tra i più grandi e prestigiosi spazi outdoor del Belpaese a partire da settembre del 2023: Stadio Centrale del Foro Italico di Roma, Arena di Verona, Velodromo Paolo Borsellino di Palermo­­ e Arena della Vittoria di Bari.
In questo spettacolo epico e visionario – che ha dato anche il nome al brano uscito in radio e in digitale il 6 febbraio “A tutto cuore” (Sony Music), primo inedito dalla pubblicazione dell’album “In questa storia che è la mia” – energia e passione si fondono per creare l’armonia perfetta tra musica, canto, danza, spazio, suono, performance, costumi, movimenti scenici, giochi di luce e immagini tridimensionali.
Il gran finale di “aTUTTOCUORE” sarà a Roma il 26 febbraio, nuova e quinta data al Palazzo dello Sport dopo i 6 maxi-eventi di settembre allo Stadio Centrale del Foro Italico.
Dopo il debutto nelle arene indoor del 18 gennaio alla Vitrifrigo Arena di Pesaro, si prosegue con gli appuntamenti al forum di Milano (20, 21 e 22 gennaio e 5 e 6 febbraio), all’Inalpi Arena di Torino (25, 26 e 27 gennaio), all’Arena Spettacoli fiera di Padova (29 e 30 gennaio), all’Unipol Arena di Bologna (2 e 3 febbraio), al Nelson Mandela forum di Firenze (8, 9 e 10 febbraio), al pala sele di Eboli (13, 14 e 15 febbraio), al Modigliani forum di Livorno (17 febbraio) e al palazzo dello Sport di Roma (22, 23, 24, 25 e 26 febbraio – nuova data).
-foto ufficio stampa Claudio Baglioni –
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Sanremo, Rose Villain “So che la mia musica non potrà piacere a tutti”

MILANO (ITALPRESS) – “C’è un pò di tossicità in ogni relazione. Credo che bisogna accettare che l’amore sia imperfetto e capire come non farsi male in una relazione. Io per esempio quando m’innamoro perdo un pò di balance: sono gelosa, mi annullo”. Così Rose Villain, nome d’arte della milanese Rosa Luini che ha spopolato durante l’estate con la hit ‘Fragolè insieme ad Achille Lauro, una delle 15 esordienti dell’Ariston, parla di ‘Click Boom!’, brano che porta al Festival di Sanremo con cui esplora “il lato più oscuro degli amori totalizzanti che porta alla dipendenza”. Dice Rose Villain: “La frase che racchiude l’essenza della canzone è: ‘Se non t’importa di me, non m’importa di mè”, ben sapendo che queste sue parole possono diventare terreno di scontro sulla questione femminile. “Sono consapevole e mi sono sempre dichiarata femminista. Secondo me, però, ci deve essere spazio per una donna femminista che non sia perfettamente in linea con ciò che vorrebbe essere. Noi donne vogliamo la parità dei sessi, ma poi siamo le prime vittime di una società millenaria”, afferma pronta al dibattito la cantautrice che ha lavorato al pezzo con il marito produttore Andrea Ferrara (più noto come Sixpm) che è tra le firme anche del brano sanremese di Sangiovanni. “Lavorare con il proprio partner è meraviglioso perchè condividiamo gioie e dolori. Siamo una coppia fuori e due collaboratori molto duri fra di noi in studio. Quando usciamo dallo studio di registrazione, però, lui resetta tutto mentre io gli tengo il muso”, racconta. Quella di ‘Click Boom!’ è una produzione che passa dalla ballad al rap in un attimo. “Da quando ho cominciato a sentirmi artista sono venute fuori le mie due anime. Ho un piede nel pop che mi mangia e un’anima urban e non ho paura di osare”, afferma senza paura di non essere compresa.
“Non vedo l’ora di farmi conoscere a un pubblico più ampio, ma so che la mia musica non potrà piacere a tutti, ma una cosa che piace a tutti è senz’anima”, continua ostentando tranquillità. “Sono abbastanza zen, il palco lo vivo bene, poi magari all’ultimo sarò terrorizzata (il linguaggio è stato molto più colorito, nda). Il problema vero è la mia famiglia, loro sono tutti molto agitati”, continua anticipando che porterà sul palco “come portafortuna un piccolo papillon azzurro” regalatole dal Maestro Vessicchio, metterà da parte un pò della sua stravaganza esteriore, “perchè voglio che la canzone sia più protagonista dei vestiti che non devono sovrastare la performance”. Altro capitolo è quello della serata cover, dove dovrebbe essere accompagnata da Claudio Santamaria, “in un’esibizione dirompente che vorrei lasciasse il segno”. Sulla predominanza di artisti maschili in gara osserva che “lo sbilanciamento durerà poco perchè anche le nostre donne stanno cominciando a non aver paura a uscire fuori dalle righe. Se guardo all’America (ha vissuto per 14 anni a New York, nda) so che nessuno può fare a meno di Cardi B o Nicki Minaj che hanno dato una sterzata”. Al podio tutto al femminile, però, non crede: “Sarebbe bello vincesse una donna perchè ci sono artiste forti e secondo me accadrà, ma il podio non sarà tutto rosa perchè ci sono uomini molto forti”. A inizio marzo (“Mi piacerebbe fosse l’8”), poi, Rose Villain pubblicherà ‘Radio Sakurà, sequel del suo precedente album ‘Radio Gotham’, “che era un viaggio tra le ombre di me stessa con tanta frustazione. La connessione umana seguita a quel disco mi ha fatto sbocciare nell’artista che sono oggi. ‘Radio Sakurà, il cui titolo richiama il nome dato alla fioritura dei ciliegi giapponesi, rappresenta la mia fioritura e quella della mia migliore musica”.

foto: ufficio stampa Rose Villain

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Su Rai1 “La rosa dell’Istria”, Ammirati “Serve memoria condivisa”

ROMA (ITALPRESS) – Dopo “La Storia”, tratta dal romanzo di Elsa Morante, arriva su Rai1 un’altra storia, anch’essa (liberamente) ispirata a un romanzo. Si tratta de “La rosa dell’Istria”, tv movie che attinge al libro di Graziella Fiorentin “Chi ha paura dell’uomo nero?” e che Rai1 propone nella prima serata di lunedì 5 febbraio. Diretto da Tiziana Aristarco e interpretato da Andrea Pennacchi, Gracjela Kikaj ed Eugenio Franceschini, il film racconta la storia di una famiglia istriana che ai viene sconvolta dai tragici eventi della Seconda guerra mondiale. Maddalena e i suoi sono costretti a lasciare la loro terra e tentare di ricominciare una vita, ma da esuli mentre sullo sfondo scorre una delle pagine più drammatiche della storia d’Italia. Quella, appunto, dell’esodo istriano. Un tema, l’esodo, non solo purtroppo ancora assai attuale ma, nel caso di quello degli esuli istriani, ancora “caldo” nella memoria del nostro Paese.
Per la direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati “non possiamo non avere una memoria condivisa nel nostro Paese. Parliamo di tutti e smettiamola di parlare solo di una parte: la ricchezza del nostro Paese sono le storie. Possiamo anche non essere d’accordo ma dobbiamo capire”. Per Ammirati “magari grazie a questo film qualcuno aprirà i libri di storia o andrà a vedere cosa è successo nell’Istria. E’ questo il nostro principio guida. Il tema della memoria ci dà la possibilità di condividere tutti i passaggi fondamentali della storia del nostro Paese, spesso molto travagliati come questo nel quale una parte del popolo italiano è stata strappata alla propria casa”. Sulla stessa linea, Verdiana Bixio di Publispei: “Bisogna guardare ogni progetto con grande apertura intellettuale e sentimentale e avere il coraggio di scegliere storie belle, potenti che ci devono arricchire, portandoci a fare delle domande. Quello che facciamo non è solo intrattenimento: parliamo a milioni di persone, se riusciamo a portarli a porsi delle domande o parlare di certe storie in famiglia, abbiamo fatto un buon lavoro”.
Con lei concorda Alessandro Centenaro di Venicefilm, co-produttore del film con Publispei e Rai Fiction: “Quello raccontato ne ‘La rosa dell’Istrià è un tassello che mancava nella narrazione del ricordo. Ci chiedevamo: dopo l’esodo quelle persone che hanno fatto? Dove sono andate a finire? Purtroppo c’è stato un vero e proprio razzismo degli italiani nei confronti di coloro che arrivavano dall’Istria ma che erano anch’essi italiani a tutti gli effetti, per nascita e perchè per esserlo avevano abbandonato tutto. Eppure venivano visti come residuati bellici mentre, tra l’altro, i loro beni sono stati utilizzati per pagare i danni di guerra dell’Italia alla Jugoslavia senza mei essere stati indennizzati”. Protagonista de “La rosa dell’Istria” è Andrea Pennacchi che nel “suo” Antonio dice di riconoscere “cose simili alle mie, cose che ritrovo negli occhi dei miei figli e di mia moglie. Anche io, che sono un ‘primiparo attempatò, faccio fatica come lui a capire mia figlia”.
L’attore, per il quale “le piccole storie familiari sono quelle raccontano meglio la Storia che schiaccia gli ultimi”, osserva: “La memoria che hai è diversa da quella che ti insegnano a scuola. Lo dico da figlio e nipote di partigiani. Poichè a guidare le nostre azioni è la memoria che passa per la nostra famiglia, le diverse memorie devono dialogare. E tutte le storie sono degne di essere raccontate, farlo è sano per il nostro presente. Quello che vediamo oggi nel mondo, purtroppo, è il fallimento di questo dialogo”. Non a caso la regista Tiziana Aristarco sottolinea che, durante le riprese, “abbiamo trovato ferite ancora aperte, C’è ancora il bisogno di raccontare e di avere delle risposte, ci sono divisioni ancora molto forti”. Accanto a Pennacchi, nel cast ci sono Gracjela Kukaj ed Eugenio Franceschini.

foto: ufficio stampa Rai

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Green Day pubblicano il nuovo album “Saviors”

MILANO (ITALPRESS) – I Green Day, Billie Joe Armstrong, Mike Dirnt e Trè Cool, pubblicano il loro attesissimo 14esimo album in studio dal titolo Saviors. Insieme all’album , la band pubblica oggi il video del nuovo brano “Bobby Sox”, che ha tutto il classico brio punk rock che solo i Green Day sanno offrire. “Bobby Sox” è uno dei miei brani preferiti dell’album”, dice Billie Joe Armstrong. “E’ la canzone degli anni Novanta che non abbiamo mai scritto. All’inizio l’avevo scritta per mia moglie, ma quando si è concretizzata ho voluto cambiare e ho aggiunto “Vuoi essere il mio ragazzo?” oltre a “Vuoi essere la mia ragazza”… Così la canzone è diventata una specie di inno universale”. Saviors contiene i brani già pubblicati “One Eyed Bastard”, “Dilemma”, “Look Ma, No Brains!” e “The American Dream Is Killing Me”, tutti accolti con grande entusiasmo da Rolling Stone, Alternative Press, SPIN, Stereogum, Brooklyn Vegan e altri ancora. Ieri sera i Green Day hanno celebrato l’uscita dell’album con uno show intimo all’Irving Plaza di New York, nell’ambito della Small Stage Series di SiriusXM. Il concerto arriva dopo la loro partecipazione al New Year’s Rockin’ Eve di Dick Clark, dove la band ha dato il via al 2024 con brani tratti da Dookie, American Idiot e il debutto televisivo di “Dilemma”, che Rolling Stone ha definito “una delle migliori canzoni dell’album”.
Negli ultimi mesi i Green Day hanno dato ai fan un assaggio di cosa aspettarsi dal loro imminente tour mondiale con esibizioni a sorpresa in tutto il mondo. Sia che abbiano riempito un pub in UK per un’esibizione intima e improvvisata, sia che si siano scatenati con i fan più accaniti in uno show a sorpresa tutto esaurito a Las Vegas, pochi giorni prima del loro set da headliner al When We Were Young Festival, i Green Day si sono assicurati di portare la loro grandissima energia nel nuovo album Saviors. Registrato a Londra e a Los Angeles, Saviors è l’ultima potente collaborazione tra i Green Day e il produttore vincitore di un Grammy Rob Cavallo, il cui notevole lavoro precedente con i Green Day include due degli album più iconici della band, Dookie del 1994 e American Idiot del 2004.
Il tour globale dei Green Day negli stadi “The Saviors Tour” prenderà il via in Europa a maggio prima di approdare in Nord America a luglio per un’elettrizzante tournèe estiva attraverso gli Stati Uniti. All’inizio di questa settimana, la band ha rivelato al programma SiriusXM di Howard Stern che, per la prima volta in assoluto, quest’estate eseguirà entrambi gli album Dookie e American Idiot nella loro interezza, per celebrare il loro anniversario del 2024, insieme ai brani preferiti dai fan e a quelli del nuovo album. Il 16 giugno la band sarà a Milano agli I Days (Ippodromo La Maura) per un unico ed imperdibile show.

foto: ufficio stampa Warner Music

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Sanremo, Geolier in gara tra i big con il brano “I p’ me, tu p’ te”

MILANO (ITALPRESS) – Geolier sarà in gara tra i Big della 74^ edizione del Festival di Sanremo con il brano “I p’ me tu p’ te”. Il brano sanremese – prodotto da Michelangelo – è una canzone uptempo, con cassa dritta. Parla di una coppia che si ama troppo ma, allo stesso tempo, capisce che è arrivato il momento di riprendersi ognuno i propri spazi e pensare un pò anche a se stessi. Amare vuol dire anche accettare la fine di una storia, nel rispetto del partner.
Geolier è senza dubbio uno dei fenomeni musicali più eclatanti che l’Italia abbia visto e vissuto negli ultimi anni. Forte delle sue radici e sempre teso a superare qualsiasi limite geografico e musicale, in pochi anni è riuscito a diventare punto di riferimento per l’urban italiano, nonchè nome tra i più richiesti da tutta la scena, collezionando, in così poco tempo, importanti certificazioni: ben 53 dischi di platino e 23 dischi d’oro.
“Il Coraggio dei Bambini” è il secondo album di Geolier, disco alla #1 della Classifica degli album più ascoltati dell’anno in Italia su Spotify e della Classifica Top Album FIMI 2023 e certificato cinque volte platino da FIMI/GfK Italia.
Dopo due tour che l’hanno visto esibirsi nel 2023 per tutto lo stivale, con ben 4 date sold out al PalaPartenope, Geolier ha già annunciato i live per l’estate del 2024, in particolare tre speciali concerti nella sua Napoli, nel luogo di culto per eccellenza dei tifosi della squadra dell’anno. Venerdì 21, sabato 22 (data che ha registrato il tutto esaurito in meno di due giorni) e domenica 23 giugno 2024 (anch’essa sold out) l’artista sarà il primo in assoluto a esibirsi live con 3 date allo Stadio Diego Armando Maradona.
Nel 2024 sarà tra i giudici scelti per il programma Netflix “Nuova Scena – Rhythm+Flow Italia”, la competizione musicale del mondo rap, prodotta da Fremantle, con Fabri Fibra, Geolier e Rose Villain alla ricerca dei protagonisti che segneranno la nuova scena rap italiana.
-foto ufficio stampa Geolier -credito Matteo (Baglyo) Baglioni –
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