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Minisini si ritira “Esclusione da Olimpiadi non ha influito”

ROMA (ITALPRESS) – Giorgio Minisini lascia l’attività agonistica. Non nuoterà più nell’acqua, regalandoci sorrisi, figure ed emozioni forti, quasi volteggiando in superfice, ma continuerà a promuovere inclusività, rispetto e movimento maschile. “L’esclusione dalle Olimpiadi non ha avuto alcun impatto nella scelta”, dice nella sua conferenza stampa d’addio. Il nuotatore artistico, tesserato con Fiamme Oro e Aurelia Nuoto, lascia le scene a 28 anni, dopo gli ultimi dieci vissuti fortemente da protagonista insieme alle compagne che si sono avvicendate nel duo mixed Mariangela Perrupato, Manila Flamini e Lucrezia Ruggiero con cui ha condiviso esaltanti medaglie internazionali tra europei e mondiali e l’ultima giovane partner Susanna Pedotti, con la quale aveva intrapreso un nuovo percorso ai recenti mondiali in Qatar. “Se avessi fatto l’Olimpiade magari non mi sarei fatto certe domande e sarei arrivato a questo stesso punto chissà quando e soffrendoci di più”. Commentando la scelta del direttore sportivo della Nazionale Patrizia Giallombardo, nell’escluderlo da Parigi, spiega: “Mi rendo conto quanto sia stato difficile per lei, perchè si prende tutta la responsabilità. Ma lei mi è stata tanto vicino come persona, mentre come atleta mi ha dato quello di cui avevo bisogno. Ci tengo che lei sappia che ha la mia vicinanza”. Minisini parla poi dell’eredità che lascia: “E’ una delle cose che mi dà più soddisfazioni, pensare che oggi un bambino possa andare alle Olimpiadi mi riempie di orgoglio, perchè a me da piccolo non era permesso sognarlo. Ho tenuto per me questo malessere perchè sapevo di essere un esempio per tanti ragazzini che avevano bisogno di un esempio positivo”. Parla a cuore aperto. “Mi sono trovato a domandarmi cosa abbia significato per me il nuoto artistico nelle stagioni passate. E le risposte che ho trovato sono state abbastanza chiare. Io non sono stato bene in questi ultimi anni. Non è una novità. E la ragione del mio malessere sta quasi tutta in questo sport. Ho iniziato a nuotare perchè farlo mi faceva sentire vivo: era una cosa divertente. E’ diventata una missione quando buona parte del mio mondo si è messa contro questo gioco, e senza accorgermene, stagione dopo stagione, la missione si è trasformata in ossessione. Sono anni che non provo più soddisfazione nel fare questo sport, ma non potevo rinunciare alla mia ossessione, nemmeno a costo del mio stesso benessere: ho preferito starci male piuttosto che darmi per vinto. Ma ora non più. Non voglio più barattare il mio benessere per un’ossessione. Mi sono fatto tanto male per questo sport e adesso semplicemente non sono più disposto a farlo”. Da giovedì 18 a domenica 21 luglio, nella piscina dei mosaici al Foro Italico, sono in programma le gare del campionato assoluto estivo BPER di nuoto artistico con le finali trasmesse in diretta su Rai Sport e Raiplay. Sarà questo l’ultimo campionato nazionale di Giorgio Minisini, che giovedì apre alle 15:30 con il preliminare e domenica alle 13:00 circa chiude con la finale del singolo free. Che si annuncia una sorpresa. “Ho preparato qualcosa di particolare – dice ma senza svelare il segreto – Posso dirvi che sarà un esercizio di rottura rispetto a ciò che ho fatto finora e che sarà molto divertemte. Nuoterò unicamente nel singolo. Porterò un nuovo esercizio, su una musica che mi ero ripromesso sarebbe stata la mia ultima colonna sonora. Anche se non pensavo l’avrei usata così presto. Sarà l’occasione per chiudere il cerchio di queste due decadi, e per farlo in un modo che lasci a me un bel ricordo di questo viaggio che abbiamo fatto insieme”.
– Foto Ipa Agency –
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Il Real Madrid accoglie Mbappè “Realizzo il mio sogno”

MADRID (SPAGNA) (ITALPRESS) – “Wow, è incredibile essere qui. Per molti anni mi sono addormentato sognando di giocare al Real Madrid e oggi sono felice perchè quel sogno si sta realizzando”. Sono le prime parole da nuovo giocatore dei blancos di Kylian Mbappè, presentato al Bernabeu. “Grazie al presidente che sin dal primo giorno ha avuto fiducia in me, grazie a tutti quelli che hanno lavorato perchè arrivassi qui, abbiamo vinto, sono un giocatore del Real – ha aggiunto – E’ un giorno incredibile per me: da quando ero bambino avevo solo un sogno, giocare qui. Ora però ne ho un altro: essere all’altezza della storia di questo club, il migliore del mondo. Darò la vita per questo club e questa maglia”. Poi un messaggio ai bambini presenti allo stadio: “Con passione e con i sogni, potete realizzare tutto quello che volete. Oggi sono io qui, un giorno potrebbe toccare a voi”. A introdurre l’attaccante francese era stato il presidente dei blancos, Florentino Perez: “E’ un giocatore eccezionale che viene qui per aiutarci a continuare a vincere e che realizza il sogno della sua vita. Lo ha realizzato perchè non si è mai arreso, è qui perchè lui lo ha voluto. Grazie per aver fatto degli sforzi, che non tutti immaginano, per indossare la camiseta blanca. Benvenuto nella tua nuova casa”.
– foto Ipa Agency –
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Southgate lascia dopo 8 anni, l’Inghilterra cerca un nuovo ct

LONDRA (INGHILTERRA) (ITALPRESS) – Gareth Southgate non è più il ct dell’Inghilterra. Dopo le due finali perse agli Europei, nel 2021 per mano dell’Italia ai rigori a Wembley e domenica scorsa a Berlino contro la Spagna, il 53enne tecnico ha annunciato le dimissioni. “Da inglese orgoglioso, è stato il più grande onore della mia vita giocare e poi allenare l’Inghilterra – le sue parole d’addio – Ha significato tutto per me e io ho dato tutto quello che avevo. Ma è il momento di cambiare, di iniziare un nuovo capitolo”.
Unico allenatore inglese dopo sir Alf Ramsey a raggiungere una finale di un grande torneo alla guida dei Tre Leoni, Southgate – promosso dall’Under 21 – era in carica dal 2016 e ha raggiunto anche le semifinali dei Mondiali giocati in Russia nel 2018 mentre in Qatar si è fermato ai quarti. Per lui, in tutto, 102 panchine, con un bilancio di 61 vittorie (59,8%, terzo miglior ct inglese di sempre), 24 pareggi e 17 sconfitte. “La squadra che abbiamo portato in Germania era piena di giovani ed entusiasmanti talenti, che avrebbero potuto vincere quel trofeo che tutti sognavamo – ha aggiunto Southgate – Sono orgoglioso di loro e dobbiamo continuare a sostenerli”. “Non vedo l’ora di festeggiare quando questi ragazzi riusciranno a creare ricordi ancora più speciali e ispirare il Paese come sappiamo che possono fare. Sono un tifoso dell’Inghilterra e lo sarò sempre, grazie di tutto”, ha chiosato l’ormai ex ct. “Negli ultimi otto anni ha trasformato la nazionale inglese e i suoi risultati sono stati straordinari – l’omaggio di Mark Bullingham, Ceo della Football Association – In 25 tornei dopo il 1966, prima del suo arrivo, avevamo vinto sette gare a eliminazione diretta. Gareth, in 4 tornei, ne ha vinte nove”. Il contratto di Southgate sarebbe scaduto a dicembre ma la Federazione era pronta a confermargli la sua fiducia fino ai Mondiali del 2026. Ora scatta la caccia al successore. Stando al “Guardian”, tre sarebbero i nomi “caldi”. Uno è quello di Eddie Howe, che molto bene sta facendo al Newcastle, poi ci sarebbe Graham Potter, a caccia di riscatto dopo l’esonero al Chelsea, ma non sarebbe da escludere una soluzione straniera come Thomas Tuchel, libero dopo il divorzio dal Bayern Monaco. Più defilate le opzioni che rispondono ai nomi di Mauricio Pochettino, anche lui senza panchina dopo l’addio al Chelsea, Lee Carsley, attuale ct dell’under 21 inglese campione d’Europa, e due grandi ex centrocampisti come Frank Lampard e Steven Gerrard.
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Malagò “A Parigi per fare meglio di Tokyo, punto molto sul tennis”

ROMA (ITALPRESS) – “Ansia e angoscia ho imparato ad accantonarle, ormai il mio sistema nervoso mi fa reggere la pressione. Ma entusiasmo e orgoglio ce ne sono”. Giovanni Malagò si avvicina così all’ormai imminente appuntamento delle Olimpiadi di Parigi dove “fare una medaglia in più delle 40 di Tokyo è l’obiettivo – racconta il presidente del Coni in un’intervista a “Il Messaggero” – Non è semplice per niente ma abbiamo lavorato molto bene in questo triennio olimpico. Le previsioni e gli algoritmi ci danno in una posizione variabile fra la sesta e l’undicesima ma nessuno dice una cosa: i grandi Paesi vinceranno sempre meno medaglie. Prima avevi qualcuno come Usa, Urss o Cina che prendeva anche 100 medaglie ma oggi la globalizzazione ha fatto sì che nel medagliere arrivino nuovi Paesi. Il Kosovo ha vinto due medaglie d’oro a Tokyo, non so se rendo l’idea”. L’Italia intanto si presenta con una delegazione record di 403 qualificati. “Tutti porteranno meno persone rispetto a Tokyo, mentre noi avremo il 5-6% di atleti in più. E la cosa è incredibile perchè siamo andati meno bene negli sport di squadra. Da quali sport mi aspetto di più? Da quelli che finora non hanno fatto grandi cose. Quindi mi aspetto molto, moltissimo dal tennis e poi vorrei qualcosa di storico dalla vela, anche se ha già vinto un oro meraviglioso a Tokyo”. “E ci sono premesse incredibili di fare ancora meglio di tre anni fa con la ginnastica – prosegue Malagò – E non dimentico la boxe, che tra donne e uomini può darci grandi soddisfazioni. L’atletica? Vincerà più medaglie di Tokyo. Certo non è pensabile arrivare a 5 ori ma in totale saranno di più”. Quella di Parigi poteva essere l’Olimpiade di Roma, una mancata candidatura che Malagò non dimentica: “La cicatrice si è rimarginata ma la ferita rimarrà tutta la vita. Fu un errore clamoroso”. Chiusura sul calcio, ancora fuori dai Giochi e in un momento di crisi dopo il flop a Euro2024. “Nel calcio ci sono fazioni contrapposte: se la conclusione di tutto è che una parte trionfa e l’altra soccombe, il calcio continuerà a non risolvere i problemi. Invece trovare un equilibrio tra i soggetti, con le giuste formule di mediazione, è l’unico modo di fare insieme quello che è indispensabile. Se siamo sulla buona strada dopo l’emendamento Mulè? Insomma…”, aggiunge Malagò.
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Gravina “Ricandidarmi alla Figc? Deciderò più avanti”

ROMA (ITALPRESS) – “Deciderò più avanti se ricandidarmi. Potrò dare rassicurazioni nel momento in cui avrò preso la mia decisione, in un senso o nell’altro. Non c’è la necessità di intraprendere un percorso con un’accelerazione che non farebbe bene al movimento calcistico”. Gabriele Gravina, al termine del Consiglio federale odierno, prende tempo in vista dell’assemblea elettiva della Figc del 4 novembre. Oggi intanto sono stati approvati i regolamenti per l’elezione degli atleti e dei tecnici, nonchè quello della Lega Nazionale Dilettanti, della Divisione Serie B Femminile e quello della Figc. Si è trattato di un “atto indispensabile per lo svolgimento dell’Assemblea, ma già da domani avvieremo il tavolo per discutere di nuove rappresentanze. Se dovessimo trovare un accordo in tempo utile – il termine ultimo è fissato il 4 settembre – aggiorneremo il regolamento approvato oggi”. In riferimento alla possibilità di una Serie A a “statuto speciale”, avanzata dal presidente di Lega Lorenzo Casini, Gravina ha ribattutto: “E’ una proposta che faceva parte della prima versione dell’emendamento Mulè, che è stato stralciato. Non so cosa si intenda con ‘Lega a statuto specialè. Noi riconosciamo alla Lega un ruolo importante, lo abbiamo riconosciuto anche oggi. Quello che non riconosceremo mai è il ricorso ad alcuni metodi emersi che non sono legati a una forma di dialogo costruttivo”. Ieri, intanto, si sono chiusi gli Europei col trionfo della Spagna, “una squadra straordinaria con talenti incredibili, è un modello di riferimento ma in Europa ce ne sono altri – prosegue il numero uno della Federcalcio – La Spagna ha avviato uno straordinario percorso di valorizzazione dei giovani”. Riguardo il caso italiano, però, “bisogna riconoscere la delicatezza di alcune assunzioni di responsabilità, in riferimento all’idea della mutualità della prima lega nel saper riconoscere e investire sui giovani. Non è una cosa che fa la Federazione, ma le leghe, nel nostro Paese c’è confusione. La Federazione ha detto ‘nò ad alcune proposte, come quella della liberalizzazione degli extracomunitari. Noi abbiamo oltre il 60% di stranieri nei campionati giovanili, mentre la Spagna meno del 40%. Ma quello che deve far riflettere è la percentuale della valorizzazione dei nostri giovani, che ci vede al terzultimo posto in Europa dietro Grecia e Turchia. Inoltre, da noi Yamal, Nico Williams e Saka in Nazionale non potrebbero giocare perchè non c’è lo ius soli”. Ma cosa non ha funzionato in Germania? “Non posso credere che il livello fosse quello, probabilmente è mancato quel qualcosa in più a livello di prestazione – ammette – Con le nostre analisi non ci siamo autoassolti, si tratta di ferite ancora aperte. Ieri non è stata una bella serata, soprattutto nel vedere riconsegnare una Coppa che con tanta gioia avevamo conquistato tre anni fa. Ma domani inizia un nuovo percorso perchè abbiamo il primo incontro tecnico del Club Italia e cominceremo a declinare alcuni ruoli di questo nuovo organo consultivo. Ci confronteremo per trovare le migliori soluzioni possibili per rafforzare l’aspetto tecnico della nostra Nazionale. Noi riteniamo un valore aggiunto straordinario il confronto e l’idea che ci possa essere una connessione relazionale di grandi esperti del calcio. Pensiamo che il nuovo ruolo di Buffon come direttore sportivo possa essere utile, e cercheremo di ottimizzare i suoi consigli – chiosa Gravina – Ci confronteremo anche con Spalletti, con la speranza di recuperare giocatori importanti che abbiamo perso poco prima della fase finale dell’Europeo. L’auspicio è di ripartire con l’entusiasmo che ci è mancato in Germania”.
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Casini “Lega A non veniva ascoltata, ora avremo un peso equo”

MILANO (ITALPRESS) – “Il calcio italiano era costruito in maniera medievale rispetto a pesi e rappresentanza delle varie componenti. Non è una manovra di aggressione, di attacco, siamo alla difesa del minimo sindacale per consentire alla serie A di contribuire davvero al miglioramento del sistema, compresa la Nazionale”. Lorenzo Casini, presidente della Lega di serie A, torna a difendere l’emendamento Mulè. Ospite di “Radio Anch’io Sport” su RadioUno, il massimo dirigente di via Rosellini sottolinea che “avere in Consiglio federale non tre ma sei rappresentanti della serie A è una ricchezza. Il fatto che ci sia ostilità mal cela altri tipi di problemi. Nessuno sta andando alla conquista della Bastiglia, si chiede maggiore equilibrio e adesso si può fare”. Casini ricorda che “in tutti questi anni si è costituita una situazione per cui la serie A, pur essendo il motore del sistema dal punto di vista economico finanziario – basti pensare che versa 130 milioni l’anno -, ha poteri decisionali nulli. E visto che la serie A non è stata ascoltata, il legislatore ha ritenuto oppportuno intervenire. La prima versione dell’emendamento non era problematica, è solo venuto meno l’affermare l’autonomia delle leghe rispetto alla loro esistenza, ma resta il principio più importante, cioè tener conto del contributo economico quando si definiscono i pesi dentro il sistema”. “E’ la legge che dice che il 10% degli introiti dei diritti tv va a tutto il sistema, per cui visto che succede questo va tenuto conto che la serie A deve avere un peso equo”, insiste Casini, chiarendo anche che i club del massimo campionato “non hanno mai chiesto il diritto di veto ma il diritto di intesa sulle decisioni che la riguardano, il potere di decidere insieme le cose che riguardano la serie A. In Italia le Regioni a statuto speciale godono di questo regime”. E sulle responsabilità del flop azzurro a Euro2024, Casini rispedisce le accuse al mittente. “Per la nostra Nazionale è stato un Europeo disastroso ma era in parte annunciato: è un discorso che parte da lontano, dalla mancata qualificazione ai Mondiali, un girone di qualificazione agli Europei sofferto, la terza fascia. Purtroppo non siamo rimasti troppo sorpresi. Ma per quanto riguarda vivai e giovani, da due anni e mezzo portiamo avanti delle proposte che non sono state ascoltate. Quello che la serie A ha potuto fare lo ha fatto. Abbiamo riformato il campionato Primavera per consentire che ci fossero giovani italiani obbligatori nella lista dei 25 e fra un anno avremo almeno 10 italiani convocabili su 25, più di quello che prevede la Uefa. Sulle seconde squadre ci siamo battuti per averne di più ma abbiamo trovato la resistenza della Federazione e delle altre componenti non interessate a sviluppare le seconde squadre secondo il modello spagnolo che abbiamo preso a riferimento”. “Parliamo di un investimento da 7-12 milioni di euro ma oggi una squadra di serie A può iscrivere una seconda squadra solo se a giugno ne salta una di Lega Pro: così il sistema non può funzionare. La serie A – ribadisce – è vittima anch’essa di quello che è successo agli Europei. Siamo stati noi a proporre una settimana di stage, abbiamo sempre rilasciato i giocatori anche in situazioni di contrasto. Si comprano troppi stranieri? In Inghilterra ce ne sono di più che in Italia e sono arrivati in finale. La Lega si è impegnata ma se non viene ascoltata… Negli ultimi due anni abbiamo scalato il ranking, abbiamo conquistato il quinto posto in Champions, abbiamo vinto coppe europee, un miglioramento c’è stato”. Detto che la prossima Supercoppa Italiana sarà in Arabia Saudita (“giocarla all’estero è una tradizione che risale ai primi anni Novanta, nel ’93 andammo a Washington, e due terzi delle edizioni si sono giocate all’estero. E’ uno strumento di commercializzazione e promozione del calcio italiano”), sulle ultime due giornate in contemporanea, “c’è l’impegno a farlo, poi dipende da come vanno avanti le nostre squadre nelle coppe europee”. Infine sugli arbitri, “come serie A siamo a favore di una maggiore autonomia del settore, la soluzione inglese pensiamo sia preferibile a quella attuale. Gli arbitri italiani sono fra i migliori al mondo ma come organizzazione potrebbero avere modelli più sofisticati ed evoluti per farli lavorare al meglio”, chiosa Casini.
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Errigo cerca l’oro individuale olimpico “Ma senza più ossessione”

di Gianfranco Merenda
ROMA (ITALPRESS) – Stefano e Mirea, i due figli gemelli, sono una certezza granitica ormai nella sua vita insieme al marito Luca, la ciliegina che manca sarebbe l’oro individuale olimpico. E allora la portabandiera azzurra Arianna Errigo, 36 anni, tre medaglie olimpiche, 22 mondiali (10 ori), 20 europee (13 ori), 5 Coppe del mondo, ci prova per la quarta volta in vista dell’appuntamento olimpico di Parigi. Ma a differenza del passato (argento individuale a Londra, oro a Londra e bronzo a Tokyo con la squadra) non è più un’ossessione, semplicemente una dolce e allo stesso tempo legittima aspirazione. “L’Olimpiade è il sogno di tutti. E’ un sogno arrivarci, poi quando ci arrivi vuoi vincere la medaglia d’oro. Per me sarà la quarta volta, ne ho vissute tre tutte in maniera completamente diversa. Mi dispiace averne vissuta una con troppa ossessione di vincere (Rio 2016, ndr) e quello è stato un peccato perchè l’Olimpiade è un’esperienza unica che nessuno ti toglierà mai e quindi credo sia giusto viverla nel modo migliore con anche un pò di leggerezza” ha confessato l’atleta dei Carabinieri all’Italpress a pochi giorni dal via delle Olimpiadi.
“A Parigi, ovviamente, voglio vincere due medaglie d’oro: una individuale e una con la squadra, ma voglio anche godermela. Voglio godermi il villaggio, la mensa, la gara. Voglio essere felice di tirare e di dare il massimo, poi come andrà sarà comunque un’esperienza unica e indescrivibile”. L’essere diventata mamma (il 3 marzo 2023) ed essere stata scelta come portabandiera azzurra per le Olimpiadi di Parigi (“un onore dopo tutto quello che ho fatto nella mia carriera e nella mia vita, mi inorgoglisce, come atleta ma soprattutto come donna”) ha aumentato il senso di responsabilità e la consapevolezza dell’importanza di alcuni temi: adesso Arianna Errigo ha anche indossato con autorevolezza i panni della mamma-atleta cercando di regalare un messaggio positivo a tutte le donne nella sua situazione. “Ricevere il tricolore davanti al presidente Mattarella e soprattutto anche fare il discorso è stato molto emozionante. Ricordo che ero agitatissima, è un discorso al quale tengo molto e per questo ero anche molto agitata. Credo sia stato importante dire quelle parole, rivolte ai miei compagni che saranno a Parigi, agli italiani, ma anche rivolto alle donne, alle mamme e a tutte le persone che girano intorno a loro” ha detto Errigo, che farà la portabandiera con i gradi di campionessa europea.
Nei giorni scorsi, infatti, ha vinto l’oro a Basilea, l’ennesimo della sua carriera lunga ormai 15 anni ad altissimi livelli. “Questa vittoria all’Europeo a un mese e qualche giorno dall’inizio delle Olimpiadi ha un sapore speciale. E’ un Europeo che vinco da mamma, da portabandiera, mi fa sorridere di arrivare come Gimbo (Tamberi, ndr) da campionessa europea in carica e probabilmente sono un’atleta diversa da quando sono diventata mamma. E continuo a godermi ogni gara che riesco a vincere o comunque vincere una medaglia”. Sperando di salire sul gradino più alto di Parigi accompagnata da Stefano e Mirea.
– foto Italpress –
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Banca Ifis e Sampdoria ancora insieme nel prossimo campionato

MESTRE (ITALPRESS) – Banca Ifis e U.C. Sampdoria ancora insieme nel prossimo campionato. La challenger bank presieduta da Ernesto Furstenberg Fassio ha firmato con il club blucerchiato il rinnovo del contratto in qualità di main jersey sponsor, in continuità con il precedente contratto. L’accordo di sponsorizzazione prevede la presenza del logo Rendimax – il conto deposito dell’Istituto – sul fronte della maglia da gioco delle prime squadre maschili, femminili e su quella di tutte le rappresentative giovanili. Banca Ifis, attraverso il brand “Rendimax conto deposito” sarà presente anche sui capi di abbigliamento pre-gara e di allenamento della prima squadra maschile, oltre che sui diversi supporti comunicativi e promo-pubblicitari a bordo campo. “Siamo felici di proseguire il nostro cammino al fianco di Sampdoria, ‘firmandò la maglia più bella del mondo – dichiara Ernesto Furstenberg Fassio, presidente di Banca Ifis – Il legame tra Ifis, Sampdoria e la città di Genova, dove la Banca è stata fondata 40 anni fa, ci permetterà di rafforzare l’impegno sociale e diffondere i valori positivi associati allo sport”. “Nella prossima stagione sportiva, infatti, oltre ad accompagnare in campo le formazioni maschile, femminile e tutte le giovanili doriane, saremo impegnati a realizzare una serie di progettualità sociali finalizzate all’inclusione e all’avvicinamento alla pratica sportiva delle nuove generazioni. Siamo convinti – ha concluso – che questa nostra collaborazione possa contribuire ad amplificare l’impatto positivo per tutto il territorio”. “E’ un vero piacere poter continuare questo rapporto con Banca Ifis. Il nostro club rappresenta un’eccellenza per Genova e siamo felici di consolidare una partnership tanto importante con un Istituto così fortemente radicato nella città e nei valori della Sampdoria. Molto ci accomuna: la voglia di crescere, lo sguardo al futuro, l’attenzione verso i giovani. Oltre a scendere in campo con le nostre ragazze e i nostri ragazzi in ogni categoria, Banca Ifis ci affiancherà inoltre in alcuni progetti a carattere di impegno per la comunità e di responsabilità sociale: un aspetto che ci rende ancora più orgogliosi di proseguire su questa strada comune”, le parole di Matteo Manfredi, presidente di UC Sampdoria.
– Foto Uffico Stampa Banca Ifis –
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