ROMA (ITALPRESS) – Giusy Versace, che già nel 2015 ricevette il Premio Internazionale Fair Play Menarini nella categoria ‘Un modello per i giovanì, è tornata quest’anno all’edizione numero 28 del prestigioso premio internazionale che si è tenuto nei giorni scorsi a Fiesole (Fi), in qualità di ambasciatrice e per portare la sua testimonianza in tema di valori dello sport quali etica, lealtà e rispetto anche nell’ambito della disabilità. La Versace ha difatti preso parte ad una tavola rotonda che si è tenuta a margine della premiazione, moderata da Alessandro Acton, e alla quale hanno partecipato la leggenda del nuoto Federica PellegrinI, la velocista paralimpica Ambra Sabatini portabandiera dell’Italia ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024, il velocista vice campione del mondo con la staffetta 4×100 Roberto Rigali e la plurimedagliata pattinatrice di velocità sul ghiaccio Francesca Lollobrigida. Nel suo intervento Giusy Versace ha sottolineato l’importanza del fair play in tutti gli ambiti della vita: “Fair Play significa correttezza e lealtà e sicuramente ce ne vorrebbe di più anche nella vita, oltre che nello sport. Ho avuto l’onore e il privilegio di ricevere questo prestigioso premio nel 2015 e oggi sono felice di essere qui insieme alla madrina della serata, Federica Pellegrini, e ad un parterre d’eccezione per la premiazione, tra gli altri, di tre grandi campioni e amici come Francesca Lollobrigida, Ambra Sabatini e Roberto Rigali. Lo sport è un insieme di valori importanti che lo rendono un grande strumento educativo e una preziosa opportunità di inclusione sociale per le persone con disabilità e, grazie anche al premio Fair Play Menarini, abbiamo avuto un’altra occasione per ricordarlo”.
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Giusy Versace tornata al 28° Premio Fair Play Menarini
Baroni “Con la Lazio raggiunto apice della carriera”
ROMA (ITALPRESS) – “La chiamata della Lazio è il momento più alto della mia carriera. Sono una persona che ama le sfide e questo lo voglio trasferire alla squadra. Voglio dei ragazzi che non abbiamo paura, che giochino con coraggio, che accettino, sentano e vogliano la sfida. La mia squadra non deve giocare per se stessa, deve giocare per la gente, per i tifosi e loro lo devono percepire”. Queste le parole di Marco Baroni, alla prima conferenza stampa da allenatore biancoceleste. Per l’ex Lecce e Verona, la possibilità di guidare la squadra della capitale è come un premio per quanto fatto nelle ultime annate: “La mia esperienza mi ha insegnato tanto – ha aggiunto Baroni -. La salvezza con il Verona è stata bellissima perchè nella vita hai tanti modi di affrontare le difficoltà, ma spesso la difficoltà può essere un’opportunità meravigliosa; questo è quello che è successo. Qui è diverso perchè sono andati via dei giocatori importanti, ma questo deve essere un testimone da raccogliere per i nuovi arrivati. Voglio che la squadra faccia un calcio emozionante”. Idee chiare per Baroni, anche quando si parla di traguardi da raggiungere: “Il mio obiettivo è quello di migliorare il campionato dello scorso anno, abbiamo 47 partite e vogliamo farne di più. Sarà importante tutto l’organico e che ogni calciatore giochi sempre al massimo”. Insieme al tecnico è intervenuto in conferenza stampa il presidente Claudio Lotito: “La Lazio non sta facendo nessun ridimensionamento, sta facendo una riorganizzazione, che è molto diversa, cercando di privilegiare il merito e la professionalità, concetti che forse in passato sono stati messi in disparte. La scelta di Baroni è una scelta pensata, voluta, soprattutto fatta sulla valutazione della persona e sul progetto che la Lazio intende intraprendere, basato sulla professionalità e con un allenatore pratico che metta in campo chi è nelle condizioni di rendere al meglio. Allestiremo una squadra competitiva”.
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Ecco Fonseca “Ambizione di vincere e far parte storia Milan”
MILANO (ITALPRESS) – “Ringrazio la società per la fiducia. Sono fiducioso di fare un buon lavoro. So di essere arrivato in un club che vuole vincere, ho ambizione di fare parte di questa storia. Sono pronto, non vedo l’ora di cominciare a lavorare”. Lo ha detto il tecnico del Milan Paulo Fonseca, nel corso della conferenza stampa di presentazione. “Siamo molto contenti sia arrivata la giornata di presentare Fonseca – ha detto Zlatan Ibrahimovic, senior advisor del fondo RedBird, a inizio presentazione – Stiamo studiando tante cose, non abbiamo fretta. Siamo carichi, tanta fame e tanta voglia di iniziare questa avventura”. “Ho la consapevolezza di avere una grande responsabilità, ma ho grande fiducia di poter far vincere il Milan. Credo molto nei giocatori che abbiamo. Non è una novità che abbiamo bisogno di altri giocatori per migliorare la squadra”, ha detto ancora Fonseca. “Io voglio vincere. Il Milan ha la storia di avere un calcio offensivo, voglio una squadra dominante, reattiva, che non lascia giocare gli altri. Voglio costruire una squadra che renda orgogliosi i tifosi, per me è importante costruire una squadra con una mentalità forte”, ha aggiunto l’ex mister della Roma. “Il numero 9? Sappiamo di aver bisogno di un attaccante, stiamo cercando quello con le caratteristiche giuste, dobbiamo avere un attaccante forte negli ultimi 30 metri, sappiamo chi vogliamo, speriamo di averlo qui a breve”. Infine Fonseca ha concluso: “Posso promettere che lotteremo per vincere, l’Inter è una delle squadre più forti,ma dobbiamo giocare con coraggio e senza paura. Abbiamo l’ambizione di vincere tutte le partite, quindi anche la Champions. Seconda stella? E’ una motivazione. Con Cardinale abbiamo parlato, è stata una conversazione importante, una delle cose che mi sono piaciute di più è che mi ha detto che il Milan non vuole solo vincere oggi, ma anche domani”.
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Nicola si presenta “Io erede di Ranieri, mai fatto miracoli”
CAGLIARI (ITALPRESS) – Dopo il bagno di folla ieri in aeroporto, per Davide Nicola oggi inizia ufficialmente la sua esperienza al Cagliari. Alle 13 il raduno al CRAI Sport Center per l’inizio della preparazione, col nuovo tecnico rossoblù presentato stamattina all’Unipol Domus. «Io di fatto non ho lasciato l’Empoli, ho accettato il Cagliari: questa è una sottigliezza, avevo il desiderio latente di allenare questa piazza», segnala il successore di Claudio Ranieri. Un passaggio di testimone che prende con entusiasmo: «Lui ha una storia ineguagliabile, ci siamo sentiti la settimana prima della salvezza mia con l’Empoli. Quello che mi ha scritto è stato piacevole, ma è anche un’eredità». Che vorrà mantenere in campo, con una parola d’ordine su tutte: «Identità, per me è fondamentale. Bisogna avere lo stesso spirito in casa e fuori, per avere un certo tipo di mentalità. Penso che stabilizzarsi e mantenere la categoria sia già un miglioramento, la salvezza è fondamentale e bisogna ottenerla senza gioire per averlo fatto. Prima ci arriviamo meglio è, poi il secondo obiettivo è che la squadra possa esprimere un tipo di gioco nel quale la gente possa immedesimarsi e dire di voler dare tutto fino all’ultimo». Per Nicola, che avrà come primo rinforzo Sebastiano Luperto (arrivo a Cagliari previsto nel primo pomeriggio, era suo giocatore a Empoli nella scorsa stagione), i primi giorni saranno decisivi per capire su quali elementi puntare, in una rosa che ha perso Dossena, Nàndez e alcuni uomini spogliatoio come Aresti e Mancosu. «D’accordo con la società, appena finite le valutazioni sui giocatori a disposizione, faremo il possibile per l’arrivo dei nuovi già previsti. Ho chiesto di farmi prima conoscere la squadra, è la cosa che più mi stimola: a parte Scuffet, che ho allenato a Udine, non ne ho avuti altri. Non vedo l’ora di capire quali siano le loro qualità e chi rientri nel progetto. Sappiamo di dover colmare delle lacune, da adesso avremo tempo e modo di fare delle valutazioni». Con una certezza: «I miracoli non li ho mai fatti, credo ciecamente in quello che faccio e mi interessa raggiungere obiettivi. Ringrazio la gente per l’accoglienza fantastica e inaspettata: crea i presupposti per lavorare e trovare la giusta sinergia». Il passaggio di Nicola dall’Empoli al Cagliari è stato ufficializzato solo pochi giorni fa, dopo diverse settimane di attesa. «Quando c’è stato da sostituire mister Ranieri», racconta in conferenza stampa il direttore sportivo Nereo Bonato, «la società ha voluto analizzare diversi profili che avessero dei parametri umani, tecnico-tattici ed economici: Nicola li rispetta tutti, crediamo sia l’uomo giusto per condurci in questo percorso iniziato diciotto mesi fa». Sul mercato, con il ritorno di Gaetano dal Napoli sempre in piedi, valutazioni in corso: «Abbiamo una buona base e dobbiamo sbagliare il meno possibile. Le idee sono chiare, a breve qualcosa sarà ufficializzato per poi prenderci una pausa e valutare il resto. Con Lapadula e Marin valutiamo, stiamo parlando con Viola per un possibile rinnovo e vedremo se collimano le volontà sue e nostre».
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Calzona “Talenti ci sono, a Spalletti serve tempo”
ROMA (ITALPRESS) – “Al di là dei risultati penso che abbiamo proposto un buon calcio, propositivo. C’è rammarico per il finale con l’Inghilterra, ma questo è il calcio. Io sono molto felice di quello che abbiamo fatto. Vogliamo continuare a fare bene, in Nations League arriveremo con entusiasmo e ce la giochiamo”. Queste le parole di Francesco Calzona, allenatore della Slovacchia, a “Radio Anch’io Sport” su Rai Radio 1. “Spalletti? Io non penso che abbia sbagliato. In Nazionale ci vuole tempo, lui è entrato in corsa e ha avuto davvero poco tempo per plasmare la squadra. E’ una questione di tempo. C’era bisogno di raggiungere subito risultati, e non è facile farli e dare anche bel gioco in poco tempo. Dobbiamo avere pazienza, non è vero che in Italia non ci sono talenti, ci sono ma serve tempo. Le Nazionali sono tutte cresciute, e quelle che hanno potuto lavorare più di un anno hanno portato risultati”, ha aggiunto il tecnico italiano in merito alla Nazionale azzurra.
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L’Italtennis brilla a Wimbledon, Sinner e Paolini ai quarti
LONDRA (INGHILTERRA) (ITALPRESS) – Per la prima volta due italiani approdano ai quarti di Wimbledon. Merito di Jannik Sinner e Jasmine Paolini che, sebbene in modi diversi, proseguono il loro cammino sui campi in erba dell’All England Club. Prova di forza quella del 22enne altoatesino, fra i migliori 8 in quattro degli ultimi 5 Slam disputati: contro un Ben Shelton probabilmente sfiancato dalle battaglie dei turni precedenti, il numero uno del mondo ci mette poco più di due ore per archiviare la pratica col punteggio di 6-2 6-4 7-6(9). Match senza storia nei primi due parziali, poi nel terzo – come già accaduto con Hanfmann e Berrettini – Sinner cala, va sotto 0-3 ma la riprende, permettendosi anche uno spettacolare colpo sotto le gambe sul 4-5. Al tie-break, dopo quattro set-point annullati, arriva il punto che vale i quarti. “E’ stato un match difficile, soprattutto il terzo set, nel tie-break ho dovuto salvare dei set point: queste partite possono diventare lunghe, sono contento di aver vinto in tre set”, tira un sospiro di sollievo Jannik, atteso ora dall’ennesimo capitolo della sfida con Daniil Medvedev, in campo per appena 8 giochi prima che Grigor Dimitrov sia costretto a gettare la spugna per un infortunio. Undici i confronti fra i due, il russo si è aggiudicato i primi sei, negli ultimi cinque ha avuto la meglio l’azzurro, compresa la finale degli Australian Open e il 6-1 6-2 inflitto a Miami. “Ormai lo conosco bene, sarà dura, abbiamo giocato tanti match, siamo entrambi in forma – dice Medvedev – Dovrò giocare il mio miglior tennis, sarà il nostro primo confronto sull’erba. Sarà interessante, lo preparerò bene e cercherò di dare il mio 100%”. Sul campo numero 1, prima di Sinner, era stata Jasmine Paolini a esultare anche se con un pizzico di fortuna. La 28enne di Bagni di Lucca, mai oltre il primo turno sui prati londinesi e finalista all’ultimo Roland Garros, approfitta del ritiro di Madison Keys, numero 12 del seeding e lo scorso anno ai quarti, sul 6-3 6-7(6) 5-5 a favore dell’azzurra dopo due ore e 23 minuti di gioco. La Paolini, settima testa di serie, nel secondo parziale era stata brava a rimontare da 1-5 annullando due set-point prima di cedere al tie-break (8-6), dove l’americana era riusciuta a pareggiare i conti al secondo tentativo. Un contraccolpo che non abbatte la numero uno azzurra, che nel terzo e decisivo set si ritrova sotto di due break ma li recupera, complice anche l’infortunio della rivale. La Keys infatti, andata a servire per il match sul 5-2, sull’ultimo scambio si fa male e deve ricorrere al medical time-out per un problema alla coscia sinistra che di fatto la condiziona nella fase decisiva del match, fino al ritiro fra le lacrime. “Sono dispiaciuta per lei, vincere così è brutto – ammette Jasmine – Abbiamo giocato un bel match, molto duro, con tanti alti e bassi. Da un lato sono felice, dall’altro sono triste per la mia rivale”. Sulla strada della tennista toscana ora un’altra statunitense: Emma Navarro, che ha eliminato la numero 2 del mondo Coco Gauff e che ha battuto l’azzurra tre volte su tre, compresi i due precedenti di quest’anno a Doha e Miami. Domani, invece, tocca a Lorenzo Musetti che troverà dall’altra parte della rete il lucky loser francese Giovanni Mpetshi Perricard: solo al Roland Garros del 1948 con Marcello Del Bello, Gianni Cucelli e Annelies Bossi, tutti poi eliminati, l’Italia è arrivata ai quarti di uno Slam con tre atleti.
Per quanto riguarda gli altri match, avanza ai quarti anche il campione in carica e vincitore dell’ultimo Open di Francia Carlos Alcaraz: 6-3 6-4 1-6 7-5 contro Ugo Humbert. Ora Tommy Paul.
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Turgis vince la tappa degli sterrati al Tour de France
TROYES (FRANCIA) (ITALPRESS) – E’ stato Anthony Turgis a vincere la nona tappa del Tour de France 2024, la Troyes-Troyes di 199 chilometri con tratti in sterrato. Dopo una serie di scatti, fughe e contrattacchi il 30enne corridore francese ha anticipato nella volata ristretta il britannico Tom Pidcock (Ineos) e il canadese Derek Gee (Israel-Premier Tech). Terza vittoria transalpina nella Grande Boucle, non cambia nulla per quanto riguarda la classifica generale, con lo sloveno Tadej Pogacar (Uae Team Emirates) che mantiene la maglia gialla di leader davanti al belga Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) e al danese e bi-campione in carica Jonas Vingegaard (Team Visma-Lease a Bike). Domani primo giorno di riposo, poi si ripartirà martedì con la decima frazione, la Orleans-Saint Armand-Montrond di 187 chilometri.
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Hamilton torna a ruggire a Silverstone, deludono le Ferrari
SILVERSTONE (GRAN BRETAGNA) (ITALPRESS) – A poco più di due anni e mezzo dall’ultima volta, Lewis Hamilton torna alla vittoria di un Gran Premio, e lo fa a casa sua, a Silverstone, nel circuito probabilmente più speciale per il sette volte campione del mondo. Nove i successi per il britannico nella gara inglese, bravo ad approfittare del ritiro del poleman e suo compagno di squadra, George Russell, e nella difesa su Lando Norris. Terzo, infatti, il connazionale della McLaren, con Max Verstappen che chiude invece in seconda posizione, massimizzando il risultato nella lotta ingaggiata proprio con Norris nel corso degli ultimi giri. Quarta l’altra McLaren di Oscar Piastri, che precede la Ferrari di Carlos Sainz – riuscito ad ottenere il punto addizionale del giro veloce all’ultimo tentativo -, quinta e fuori dal podio, così come l’altra Rossa di Charles Leclerc che chiude addirittura in quindicesima posizione a causa di una scelta di pit stop risultata poi non favorevole alla gara del monegasco. Sesta la sorprendente Haas di Nico Hulkenberg, seguita dalle due Aston Martin di Lance Stroll e Fernando Alonso, con la Williams di Alexander Albon e la Racing Bulls di Yuki Tsunoda a chiudere la top ten.
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