ROMA (ITALPRESS) – “Spagna e Italia faranno qualche calcolo? In teoria sì, ma entrambe hanno vinto senza convincere del tutto. Entrambe hanno il potenziale per migliorare, la prognosi è incerta. Non amo le previsioni e non le indovino quasi mai, però ho la sensazione che stasera possa finire con un bel pari”. Parola di Rafael Benitez, tecnico spagnolo, ex allenatore di Inter e Napoli, intervistato da “La Repubblica”, molto legato all’Italia: “Quando ci torno mi sento a casa”. “Ho allenato a Milano e a Napoli, la Serie A era un torneo competitivo, con tifoserie calorose. Ora c’è un’ulteriore rinascita, con risultati eccellenti nelle Coppe. L’Italia sta recuperando il suo livello ed è un bene. Non mi piacevano perdite di tempo e simulazioni, aumentate pure in Spagna. Sarei per un utilizzo più incisivo del Var, con sanzioni anche a gare concluse. Sarebbe un deterrente per i giocatori e faciliterebbe il lavoro degli arbitri”, ha aggiunto Benitez.
“La Serie A è un gran palcoscenico, ma tornerei solo per una squadra competitiva, non per sopravvivere”, ha detto ancora il tecnico spagnolo.
Tornando poi al match di stasera di Euro2024: “Spalletti vuole il pallone tra i piedi dei suoi, mentre la Spagna ha avuto meno possesso della Croazia. Ma il risultato è stato 3-0. Conta creare situazioni da gol e non palleggiare per il solo gusto dell’estetica. La Spagna è un grande squadra: m’è piaciuto l’equilibrio dato dai centrocampisti, per compensare lo sbilanciamento in avanti. Non è una Spagna touch and touch, hanno la velocità per fare danni a ogni difesa uno contro uno”.
Infine, sull’Italia: “Mi piace la gestione ragionata della palla e la capacità di far male con gli esterni. L’ampiezza dell’Italia favorisce gli inserimenti dei centrocampisti”.
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Benitez “Spagna-Italia? Prevedo un bel pari”
McTominay e Shaqiri in gol, Scozia-Svizzera 1-1
COLONIA (GERMANIA) (ITALPRESS) – Pareggio divertente tra Scozia e Svizzera, che chiudono sull’1-1 e rimandano qualsiasi discorso in merito alla qualificazione agli ottavi di finale di Euro2024 all’ultima giornata del Girone A, nella quale la formazione di Yakin affronterà la Germania, mentre quella di Clarke se la vedrà con l’Ungheria. Le reti, tutte nel primo tempo, di McTominay e Shaqiri, con diverse altre occasioni e gol annullati. Bastano soli tredici minuti alla Scozia per trovare la rete del vantaggio, sull’azione di ripartenza nata da un corner svizzero sul quale Robertson cambia il fronte e serve McGregor sulla sinistra, con il numero 8 che poi è bravo a servire con un pallone arretrato McTominay, autore del tiro che, aiutato da una deviazione di Schar, batte Sommer. Vantaggio scozzese che tuttavia durerà soltanto fino al 26′, con il retropassaggio sbagliato da Ralston a favorire Shaqiri che dal limite dell’area calcia con il sinistro a giro che si infila sotto l’incrocio. Pareggio ristabilito a Colonia e Svizzera che alza i giri del motore, facendosi nuovamente pericolosa al 32′, con l’azione manovrata che porta alla conclusione di Ndoye e alla bella parata di Gunn. Lo stesso giocatore del Bologna, sul corner successivo, troverebbe anche il gol del 2-1, viziato però da una sua precedente posizione di offside. Primo tempo equilibrato e con spunti da entrambe le parti, così come nella ripresa, con la Svizzera nuovamente vicina alla rete per merito di Ndoye, che in posizione centrale si libera di Tierney e calcia trovando però un’altra parata reattiva di Gunn a tenere in piedi la Scozia. Reagisce poi proprio la formazione di Clarke, che al 67′, sulla punizione battuta da Robertson, colpisce il palo con la testata di Hanley, a centimetri dalla rete del possibile nuovo vantaggio. Equilibrio che domina anche il finale di partita, con un altro gol annullato alla Svizzera, al minuto 82, sullo scatto in profondità del subentrato Embolo che batte Gunn con un pallonetto ma il tutto partendo da posizione di fuorigioco. L’ultima occasione della sfida ce l’avrà ancora la squadra elvetica, sulla punizione battuta da Rieder e deviata di testa da Amdouni, che non trova la porta e spegne di fatto le speranze per i suoi di acciuffare la vittoria che sarebbe valsa la qualificazione agli ottavi di finale e chiudendo così la sfida di Colonia.
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Pretattica azzurra, Spalletti nasconde l’11 anti-Spagna
Di Antonio Ricotta
GELSENKIRCHEN (GERMANIA) (ITALPRESS) – L’assist che arriva da Amburgo non è da sottovalutare. Tenerne conto, però, potrebbe essere un errore, o comunque servirebbe a poco. Inutile fare calcoli, ma dopo la prima partita della seconda giornata del gruppo B, la classifica dice Spagna e Italia a quota 3 dopo 90 minuti, Albania e Croazia con un punto e una partita in più. Furie rosse e azzurri possono chiudere il discorso con una giornata d’anticipo e assicurarsi anche la certezza del pass come prime della classe. Serve una vittoria, un pareggio lascerebbe qualsiasi discorso aperto negli ultimi 90′ con iberici e campioni d’Europa che avrebbero il vantaggio di due risultati su tre. Calcoli fatti, ma inutili, perchè il risultato di Amburgo può avere l’effetto di dare serenità ad entrambe le contendenti. Inoltre De La Fuente e Spalletti non sono tipi da accontentarsi. E’ una partita di grande tradizione, un ‘clasicò europeo e una sfida tra due scuole non troppo simili, ma neanche del tutto diverse.
Il ct azzurro, in conferenza stampa a Gelsenkirchen, ha stoppato le domande sulla formazione. Qualche ora dopo, nella rifinitura della vigilia e nei 15 minuti aperti alla stampa, ha preferito parlare alla squadra, per poi dare spazio al classico riscaldamento. Niente partitelle o pettorine, poi tutti fuori dall’Hemberg Stadion di Iserlohn, dunque, prove tattiche e di formazione nascoste. Il ct potrebbe confermare lo stesso 11 che ha debuttato contro l’Albania, del resto nell’incontro con i media ha più volte ribadito che l’Italia punterà sul suo gioco, che si preoccuperà più di quello che potranno fare i suoi ragazzi in campo, piuttosto che gli spagnoli dall’altra parte. C’è anche l’ipotesi di una possibile modifica a centrocampo, con l’inserimento di Cristante (al posto più di Pellegrini che di Frattesi) al fianco di Jorginho e lo spostamento di Barella qualche metro più avanti. In difesa si va verso la conferma della linea schierata contro l’Albania con Calafiori (Mancini l’alternativa) al centro al fianco di Bastoni, Di Lorenzo (Darmian sarebbe l’altra soluzione) a destra e Dimarco a sinistra. In attacco Scamacca, anche se in qualche allenamento è stato provato Retegui. Alle spalle del centravanti della Dea, Chiesa e Frattesi.
Arbitra lo sloveno Vincic. Ventils Arena che si presenterà con il tutto esaurito (capienza di 50mila spettatori). Sugli spalti anche il re Felipe di Spagna. A sostenere gli azzurri il presidente dell’Inter, Giuseppe Marotta, il cantante Tananai e il campione del mondo del 2006, proprio qui in Germania, Cristain Zaccardo. Per il resto sicuri 11.600 italiani e altrettanti spagnoli. Il resto si vedrà domani, un pò come la formazione di Spalletti.
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De La Fuente “Noi e l’Italia molto simili, come una finale”
Di Antonio Ricotta
GELSENKIRCHEN (GERMANIA) (ITALPRESS) – Guardarsi allo specchio. Da una parte le furie rosse, dall’altra gli azzurri (domani bianchi), ma di diverso ci sono solo i colori. Almeno è così che la vede Luis De La Fuente, commissario tecnico di una Spagna che domani contenderà alla Nazionale di Luciano Spalletti tre punti che potrebbero valere non solo la qualificazione con un turno di anticipo, ma anche il primo posto del girone. “Quella italiana è una Nazionale che somiglia molto alla nostra, è cambiata da quando c’è Spalletti, ci sono giocatori giovani, alcuni li conosco per averli affrontati agli Europei Under 21 – dice il ct iberico in conferenza stampa a Gelsenkirchen -. Tra gli azzurri ci sono qualità individuali, ma anche giocatori esperti, direi che è un pò come guardarsi allo specchio. Noi stiamo crescendo come squadra, sia noi che loro stiamo lavorando molto bene, penso che sarà una partita di grandissimo livello”. Talmente alto, il livello, che per il condottiero delle ‘furie rossè un giorno potrebbe valere qualcosa di molto più grande che il passaggio del turno della fase a giorni di un torneo continentale.
“Spalletti è un grande allenatore e l’Italia è sempre una squadra molto forte. E’ una specie di ‘clasicò, potrebbe essere tranquillamente una finale europea o addirittura di un Mondiale – si sbilancia De La Fuente -. L’Italia ha ottimi giocatori, ha una cultura calcistica e mediatica importante, è fatta per essere competitiva a questo livello. Domani ci sarà un bellissimo spettacolo e noi cercheremo di dare il massimo per provare a vincere la partita”. In conferenza stampa gli riferiscono la battuta di Spalletti sull’Italia che veste Armani, sul voler indossare l’abito migliore, ma anche l’essere pronti a sporcarsi. “Come difendo i giocatori spagnoli, difendo anche la moda spagnola – dice -. Noi possiamo anche giocare dentro il fango, siamo pronti a giocare qualsiasi tipo di gara, dovremo fare una partita di grande intensità come loro altrimenti non ci sarà partita, dobbiamo dare il meglio di noi stessi per vincere”. Una vittoria vale il primo posto, un pareggio ipotecherebbe la qualificazione (soprattutto per la Spagna che chiuderà con l’Albania), una sconfitta rimanderebbe tutto all’ultimo match, ma De La Fuente non intende fare calcoli, calcisticamente parlando non ne è capace.
“Vogliamo vincere questa partita. Al momento è questa la più importante e noi cerchiamo di ragionare gara dopo gara, so che è un luogo comune, ma è così. Noi scendiamo in campo sempre per vincere, non so come si fa a giocare per il pareggio”. Un pò come in Italia, anche in Spagna c’è un’esterofilia che a De La Fuente non va giù. “Ho sempre detto che ho grande stima per i nostri calciatori. Ho detto di Fabian nei giorni scorsi, perchè lo ritengo un giocatore di classe mondiale, ha tutto per essere un fuoriclasse. Ha un potenziale enorme, l’ha mostrato in tutti i suoi club e anche in nazionale. Solitamente diamo maggior valore e importanza ai calciatori che arrivano dall’estero ma noi abbiamo tanti campioni”. Tra questi Rodri e Morata che contro la Croazia hanno preso qualche botta, ma che non preoccupano De La Fuente, anche se il primo ha anche un’ammonizione a far riflettere. “Vogliamo avere la squadra più forte in campo ed è inutile dire quanto Rodri sia importante per noi. Dobbiamo fare di tutto per battere un avversario di valore. Lui sta bene, è a disposizione come tutti gli altri. Anche Morata sta bene, tutti stanno bene e possono giocare, dall’inizio o dalla panchina sono tutti importanti”. Chiusa la prima giornata, si può fare un primo bilancio. “Francia, Germania, Italia, Inghilterra o il Portogallo sono tutte squadre con grande potenziale, noi dobbiamo restare umili, continuando a lavorare per crescere”.
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Fabian Ruiz “Italia sempre competitiva, sarà dura”
GELSENKIRCHEN (GERMANIA) (ITALPRESS) – “Spalletti lo hanno studiato bene senza bisogno dei miei consigli”. Così il centrocampista della Spagna, Fabian Ruiz, che in carriera ha incrociato a Napoli l’attuale ct azzurro. “Sappiamo che allenatore è, gli piace tenere la palla, pressare alto, vuole rubare palla agli avversari e tenerla, hanno giocatori di grande qualità, mi aspetto una squadra forte, aggressiva, sarà molto difficile e dovremo essere concentrati dal primo minuto perchè loro sono veramente forti”. Detto che la Spagna lavora per vincere il torneo, Fabian Ruiz mette anche la Nazionale azzurra tra le selezioni più accreditate per il trionfo finale. “L’Italia è sempre competitiva in ogni torneo, sarà una partita molto equilibrata e di grande intensità, sono forti a livello tattico e hanno qualità nel palleggio, magari in passato non avevano sempre la voglia di comandare il gioco, ma con Spalletti è diverso”, le parole di Fabian Ruiz che sul Napoli campione d’Italia due stagioni fa dice. “Sono felice che abbiano vinto lo scudetto, sono molto affezionato alla città e alla squadra, ho tanti amici lì e sono contento per Spalletti e per i giocatori”.
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Germania-Ungheria 2-0, tedeschi già agli ottavi
STOCCARDA (GERMANIA) (ITALPRESS) – La Germania supera 2-0 l’Ungheria nel match della Stoccarda Arena valevole per la seconda giornata del girone A di Euro 2024: decisive le reti di Musiala e Gundogan, che assicurano ai tedeschi l’accesso agli ottavi. La Nazionale magiara del ct italiano Marco Rossi parte subito forte, creando un’occasione dopo pochi secondi con Sallai che ruba palla a Kimmich, ma Neuer ci mette una pezza. Intorno al 10′ anche i tedeschi si fanno vedere nella metà campo avversaria costruendo due chance da gol prima con una conclusione ravvicinata di Havertz e poi con Andrich, che vengono rispettivamente respinte da Gulacsi e Bolla. Al 15′ ci prova ancora una volta Sallai, che trova la pronta opposizione di Rudiger. I ragazzi di Julian Nagelsmann alzano il livello con il passare dei minuti e al 22′ passano in vantaggio con Jamal Musiala che, dopo aver ricevuto palla da Gundogan, è abile nel trasformare una sorta di rigore in movimento. La risposta dell’Ungheria non si fa attendere poichè al 26′ Szoboszlai calcia magistralmente una punizione dalla lunga distanza, sul quale è decisivo un grande intervento di Neuer. Tre minuti più tardi ci pensa Tah a salvare la Germania, murando la conclusione a botta sicura del solito Szoboszlai. In pieno recupero Sallai segna il gol del pareggio, ma viene immediatamente annullato per fuorigioco: le due squadre vanno a riposo sul punteggio di 1-0. Nella ripresa sono sempre i tedeschi a fare la partita e al 55′ impegnano due volte i guantoni di Gulacsi con i tiri di Gundogan e Kroos. Al 60′ l’Ungheria ha una colossale chance per il pareggio con Sallai che lascia partire un ottimo traversone per Varga, ma quest’ultimo di testa si divora il possibile pareggio. La Germania prosegue nella sua spinta offensiva e al 68′ raddoppia con Ilkay Gundogan che, su perfetto assist di Mittelstadt, batte Gulacsi per il 2-0. La squadra di Rossi accusa il colpo e rischia di capitolare definitivamente nel finale, ma i tedeschi non sfruttano le opportunità per calare il tris e si accontentano di una vittoria per 2-0. In virtù di questo successo la Germania consolida il primato nel girone A balzando a 6 punti, mentre l’Ungheria resta ultima a zero.
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Italia super a Basilea, Errigo e Gallo sul tetto d’Europa
BASILEA (SVIZZERA) (ITALPRESS) – Ancora una pagina di storia scritta dalla scherma azzurra. Agli Europei, al via ieri a Basilea, sono arrivati due ori, un argento, un bronzo. La portabandiera olimpica Arianna Errigo ha conquistato il titolo europeo nel fioretto, il terzo in carriera, a sette anni di distanza dall’ultima volta a Tbilisi 2017. La sciabola maschile, poi, ha centrato una strepitosa tripletta firmata dal trionfo di Michele Gallo, in una finale tutta azzurra senza precedenti con Luca Curatoli, secondo classificato, e Gigi Samele sul terzo gradino di un podio. E’ tornato, così, in Italia 19 anni dopo il trionfo di Aldo Montano a Zalaegerszeg 2005 il titolo europeo di sciabola maschile individuale. Michele Gallo, 23enne salernitano ha vinto 15-10 il “derby” campano con il napoletano Luca Curatoli, argento per la terza volta sul podio continentale. A completare la giornata perfetta il bronzo del capitano Gigi Samele. “Una gioia immensa vincere un Europeo 19 anni dopo un campione straordinario come Aldo Montano. Ed è fantastico farlo nel giorno in cui ha trionfato anche Arianna Errigo, la nostra portabandiera alle Olimpiadi, nonchè su uno storico podio con tre sciabolatori azzurri”, ha gioito Michele Gallo. Sciabolatori da urlo, ma l’Inno di Mameli suona ancora una volta, la terza in due giorni dell’Europeo di Basilea, anche per il fioretto. E’ l’eterna campionessa Arianna Errigo a compiere l’ennesima impresa di una carriera impressionante. La mamma-fuoriclasse della scherma azzurra festeggia così il Tricolore ricevuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella vincendo per 15-10 la finale contro l’ucraina Myroniuk dopo una rimonta pazzesca. “Fantastico vincere dopo le emozioni vissute al Quirinale. E ora si può dire che, con me e Gimbo Tamberi, l’Italia ha scelto come alfieri anche due campioni d’Europa in carica. Un pò come lui, in finale, ho messo del pathos…”, ha sorriso emozionata l’azzurra a fine gara. Italia in cima al medagliere, con sette medaglie di cui tre d’oro. E domani sulle pedane della St. Jacobs Halle sono in programma le gare individuali di spada maschile e sciabola femminile. Per l’Italia i quattro spadisti in pedana saranno Gabriele Cimini, Davide Di Veroli, Andrea Santarelli e Federico Vismara. Nella sciabola femminile, invece, toccherà alle azzurre Michela Battiston, Martina Criscio, Chiara Mormile e Irene Vecchi.
– Foto Ufficio Stampa Federscherma –
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Poker di azzurre in tabellone al Palermo Ladies Open
PALERMO (ITALPRESS) – La 35esima edizione del Palermo Ladies Open (Wta 250) prende forma con un tabellone di partecipanti di grande prestigio: da Elina Svitolina a Laura Badosa, da Sara Errani a Elisabetta Cocciaretto. L’entry list del torneo è stata resa nota al Country Club di Palermo dal presidente del circolo Giorgio Cammarata e dal direttore della manifestazione Oliviero Palma. Il Ladies Open si svolgerà dal 13 al 21 luglio: i primi due giorni si giocherà il turno di qualificazione, cui prenderanno parte 24 tenniste, dopodichè si passerà al tabellone principale, composto da 32 giocatrici. Ciascun incontro avrà inizio, per volere della Wta, non prima delle 17: si tratta di una strategia per contrastare le alte temperature previste in quel periodo. La finale del doppio si disputerà sabato alle 20:30, quella del singolare esattamente 24 ore dopo; i biglietti venduti sono già 6mila, con un incasso di 50mila euro circa. Quattro le italiane in tabellone: oltre a Cocciaretto, quinta testa di serie nonchè numero 44 del ranking Wta, ci sono Lucia Bronzetti (finalista nel 2022 e n. 67 Wta), Martina Trevisan (90) e appunto Sara Errani (91), che su questi campi aveva esordito nel 2003 vincendo il torneo nel 2012. La prima testa di serie sarà l’ex numero 3 Wta Svitolina, mentre Badosa (ex 2) entrerà con una wild card.
“Sarà un tabellone davvero interessante, sia in singolo che in doppio, e verrà compilato sabato 13 luglio in una cerimonia all’Hotel La Torre che trasmetteremo in diretta sui social – racconta Palma – Non era mai successo nelle precedenti 34 edizioni che l’ultima testa di serie del tabellone principale fosse dentro la top 100 del ranking Wta (si tratta della n. 96 Hailey Baptiste, ndr)”. Per quanto riguarda la presenza di Jasmine Paolini, finalista al Roland Garros e numero 7 del ranking Wta, il direttore del Ladies Open sottolinea come “essendo dentro la top 10 deve fare una richiesta speciale per partecipare: al momento non è nei suoi programmi, ma c’è tempo fino all’ultimo giorno delle qualificazioni per cambiare idea”. Cammarata esprime la sua gioia nel vedere come “si alza il sipario sul secondo torneo tennistico più importante in Italia dopo gli Internazionali di Roma, che siamo orgogliosi di ospitare in una delle strutture più belle del paese”. L’assessore comunale allo Sport Alessandro Anello evidenzia come l’evento sia arrivato in un momento strategico sia per il tennis sia per il turismo: “Questo torneo va avanti in un panorama che vede il tennis come sport d’eccezione, che riesce quasi a oscurare il calcio: siamo certi che il Palermo Ladies Open incrementerà i flussi turistici in direzione della città”.
– Foto Ufficio Stampa Palermo Ladies Open –
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