ISERLOHN (GERMANIA) (ITALPRESS) – Campioni in carica e con una gran voglia di difendere il titolo. Jorginho è stato uno dei pilastri dell’Italia di Roberto Mancini che trionfò tre anni fa a Wembley ed è un elemento chiave anche in questa Nazionale di Luciano Spalletti. Il suo posto sembrava potesse essere a rischio, lui non l’ha mai pensata così come racconta a Uefa.com in un’intervista a quattro giorni dal debutto di sabato contro l’Albiania. “Non mi è mai passato per la mente. Credo sempre in quello che faccio. Conosco il mio valore. Avevo bisogno di una possibilità. Ho lavorato duro per ottenerla. Se lavori tanto e metti al primo posto il gruppo e la squadra, penso che possano succedere cose belle. Credo che questa sia la mentalità giusta per tutti noi”, dice il centrocampista dell’Arsenal che porterà sempre nel cuore l’Europeo vinto tre anni fa. “Penso che sia stato un momento speciale della nostra vita, che abbiamo vissuto con un gruppo di persone fantastiche. Qualcosa di molto speciale nella vita di ognuno di noi. Quando giochi in questo tipo di tornei, c’è sempre una certa pressione. Ma arriviamo a questo torneo con calma, sapendo cosa dobbiamo e possiamo fare. Crediamo in quello che stiamo facendo. Penso che sia la cosa più importante”.
Albania prima ostacolo, poi nazionali di assoluto valore come Spoagna e Croazia, per i campioni in carica un gruppo sicuramente non semplice. “Sì, è un girone difficile con grandi squadre. E’ un gruppo che ci terrà impegnati, ma giocheremo duro perchè anche noi siamo una grande squadra. Penso che sarà un bellissimo spettacolo per chi ama il calcio”, spiega Jorginho che tra l’Italia di tre anni fa e quella di oggi vede anche delle analogie. “Questo è un gruppo di ragazzi che vorrebbero crescere, imparare e migliorare ogni giorno. Tutti sono disponibili. Penso che questo sia molto importante. Lo stiamo facendo molto bene. Quindi, ci sono alcune somiglianze. Anche la filosofia di gioco è simile. Cerchiamo sempre di imporre il gioco, di tenere la palla perchè ce lo chiede l’allenatore, ma è anche grazie alle caratteristiche dei giocatori che abbiamo a disposizione. Sta a noi mettere in campo quello che ci chiederà l’allenatore, ed è proprio quello che stiamo cercando di fare”. E’ cambiato il centrocampo, non c’è più Verratti, ma ci sono ancora Barella e Cristante.
“Cambia qualcosa. Cercheremo di imporre il nostro modo di giocare, ma ovviamente le dinamiche sono un pò diverse a causa delle caratteristiche che abbiamo a disposizione. Vedremo come affronteremo le partite e come le prepareremo. L’importante è restare tutti uniti e dare il massimo per evitare di avere rimpianti in seguito. Se dai tutto, puoi uscire a testa alta. Questo è ciò che viene chiesto a tutti noi, poi vediamo dove possiamo arrivare”. Una delle novità di questa Italia è Gianluca Scamacca, reduce da un grande finale di stagione. “Penso che possiamo fidarci di lui, ci può dare tanto. Ha qualità, potenziale per aiutarci. Ci aspettiamo tanto da lui, così come dagli altri, deve dare il massimo e mettersi a disposizione della squadra, perchè alla fine quello che conta è il gruppo e il collettivo”. Stessi principi che segue con l’Arsenal, e prima ancora nel Chelsea, in Premier League. “Un’esperienza in un campionato fantastico, credo che mi abbia fatto crescere tanto, continuo a imparare ogni giorno perchè lì è diverso e bello. Sto cercando di sfruttare al meglio ogni momento”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Jorginho “Siamo una grande squadra, crediamo in noi”
Mondiali2026, Infantino “Saranno il più grande evento mai visto”
ROMA (ITALPRESS) – Come tantissimi appassionati di calcio sparsi in tutto il mondo, il presidente della FIFA, Gianni Infantino, sta “contando i giorni” a due anni esatti dall’inizio della Coppa del Mondo del 2026. La 23esima edizione della competizione iridata, che inizierà l’11 giugno 2026 nell’iconico stadio Azteca di Città del Messico, sarà, a detta di Infantino, “il più grande evento, il più grande spettacolo e il più grande torneo che il mondo abbia mai visto”. Sarà anche la Coppa del Mondo più inclusiva della storia, chiarisce la FIFA, con un record di 48 partecipanti e 16 città ospitanti sparse in tre Paesi: Canada, Messico e Stati Uniti.
“Sto decisamente contando i giorni. Come tutti. Due anni sembrano tanti ma sappiamo che l’appuntamento è molto vicino”, ha precisato Infantino, che consegnerà alla squadra vincitrice l’ambito trofeo dopo la finale, che si giocherà nel New Jersey il 19 luglio 2026.
“Tra due anni il mondo si fermerà a vedere cosa sta succedendo in Nord America. Il trofeo è già qui, pronto, ce ne occupiamo noi, e tutti ci stiamo preparando, con lo sguardo rivolto alla competizione, preparando tutto. Lo stadio Azteca di Città del Messico, sarà il primo a ospitare tre partite di apertura della Coppa del Mondo”, ha spiegato ancora il presidente della FIFA.
“Nelle città ospitanti, ovviamente, stiamo lavorando con le autorità, con i proprietari e i gestori degli stadi e con le comunità locali”, ha aggiunto infine parlando dei due stadi canadesi, dei tre messicani e degli 11 americani dove si svolgeranno le gare della kermesse iridata. “C’è una fantastica collaborazione ovunque. Non vedono l’ora di accogliere milioni e milioni di tifosi da tutto il mondo. Gli stadi sono davvero belli”, ha concluso Infantino.
– foto Image –
(ITALPRESS).
Sinner “Mi ispiro a Federer, Tomba e Vale i miei miti”
ROMA (ITALPRESS) – “Mi ispiro a Roger Federer. Alberto Tomba e Valentino Rossi le mie leggende. Sono felice della vetta nel ranking Atp ma non mi fermo qui. Ai Giochi voglio la rivincita dopo il ko al Roland Garros: vincere le Olimpiadi è un sogno, un appuntamento speciale e importante”. A dirlo, dalle colonne de “La Gazzetta dello Sport”, è il nuovo numero uno del mondo del tennis maschile, ovvero il 22enne altoatesino Jannik Sinner.
Nato a San Candido, ha cominciato proprio da giovanissimo sugli sci (da qui l’amore per Tomba), prima di passare alla racchetta e di conquistare, con una lunga cavalcata la cima della classifica internazionale. Il primo numero uno del mondo della storia del tennis italiano ha ricevuto ieri, dalle mani del connazionale Andrea Gaudenzi, presidente dell’Atp, al Monte Carlo Country Club (la sua “base” per gli allenamenti), il premio-trofeo che spetta al leader del ranking internazionale.
“Ho amato lo stile di Federer, dentro il campo e fuori: sono cresciuto nel periodo di suo massimo splendore e l’ho seguito tanto in tv. Da bambino sciavo e quindi il primo mito sportivo extra tennis è stato Alberto Tomba. Poi mi sono ispirato molto anche a Valentino Rossi: loro sono i due grandi dello sport italiano che mi vengono in mente quando si parla di leggende”, ha precisato Sinner.
La sconfitta in semifinale al Roland Garros, contro Carlos Alcaraz, non l’ha ancora digerita e non vede l’ora di prendersi una rivincita alle Olimpiadi, in scena sempre sulla terra rossa di Parigi: “Diciamo che sono felicissimo di essere qui con questo trofeo e di aver raggiunto il numero uno del ranking ma domenica avrei preferito essere sullo Chatrier”. “A questo punto vincere i Giochi proprio su quel campo sarebbe come un sogno”, ha continuato il numero uno del mondo.
Chiusura sul momento d’oro del tennis azzurro: “Al Roland Garros abbiamo fatto grandi cose: tre finali e una semifinale. Dobbiamo essere felici però mai soddisfatti”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Azzurri sbarcati in Germania, inizia l’avventura a Euro2024
di Antonio Ricotta
ISERLOHN (GERMANIA) (ITALPRESS) – Con l’arrivo al VierJahreszeiten hotel di Iserlohn intorno alle 19, è ufficialmente iniziata l’avventura degli azzurri a Euro2024. Una serata piuttosto rigida, circa 12 gradi e pioggia leggera, ha accolto la Nazionale di Luciano Spalletti, riscaldata dal calore di oltre 200 tifosi italiani che, nonostante le condizioni del tempo, hanno voluto dare il loro benvenuto ai campioni d’Europa. Tricolori, maglie degli azzurri di oggi (Chiesa) e di ieri (Toni, Gilardino, Gattuso iridati nel 2006 qui in Germania), inno di Mameli e l’ormai classico “Popopopo” sulle note di Seven Nation Army per dare il benvenuto a una Nazionale che fa sognare gli italiani di Germania. “Forza azzurri fateci sognare e cantare ancora una volta”, recitava uno striscione preparato da alcuni tifosi di Iserlohn. Luciano Spalletti è stato il primo ad andare incontro alla folla, con lui subito dopo anche capitan Donnarumma e gli altri azzurri, compreso il capo delegazione Gigi Buffon, uno dei campioni del mondo del 2006 ancora oggi tra i più acclamati. Già a Dortmund, il primo Wilkommen per gli azzurri, accolti da un centinaio di tifosi italiani e dai vertici delle istituzioni locali, tra cui il sindaco di Dortmund Thomas Westphal che ha ricevuto dal presidente Gravina una maglia con il cognome e numero 24 a simboleggiare l’anno dell’Europeo). Prima Dortmund, poi Iserlohn per un abbraccio che è solo l’antipasto rispetto al menù previsto per la giornata di domani, quando, nel pomeriggio, la Nazionale sosterrà il primo allenamento sul terreno di gioco dell’Hemberg Nord, stadio a pochi chilometri dall’albergo della squadra e che per l’occasione sarà aperto al pubblico. Attesi circa 4.500 spettatori. Subito dopo la prima seduta in terra tedesca l’inaugurazione di Casa Azzurri. Alla cerimonia parteciperanno, tra gli altri, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, l’ambasciatore italiano in Germania, Armando Varricchio, il sindaco di Iserlohn, Michael Joithe e la Nazionale al completo. E’ iniziata l’avventura azzurra, ora comincia il conto alla rovescia per il debutto di sabato 15, a Dortmund, contro l’Albania.
– foto Ari/Italpress –
(ITALPRESS).
Oro Fantini nel martello e argento Tortu nei 200 agli Europei
ROMA (ITALPRESS) – L’oro di Sara Fantini nel martello, l’argento di Filippo Tortu nei 200: la serata dell’Olimpico si colora d’azzurro in coda.
La 26enne originaria di Fidenza, già primatista italiana e tesserata per i Carabinieri, fa la gara della vita: subito 70,05, 72,30 al secondo tentativo, ma è il quarto lancio quello buono, 74,18. Per la figlia d’arte – il papà è Corrado “Cocco” Fantini, finalista olimpico del peso nel 1996, e la mamma Paola Iemmi, specialista delle prove multiple e poi del giavellotto – arriva così uno splendido oro, reso ancora più prezioso dal secondo posto di un’icona della specialità come Anita Wlodarczyk (72,92), tre volte campionessa olimpica e primatista mondiale. “E’ stata una gara meravigliosa che non dimenticherò mai. Non riesco nemmeno io a crederci ancora – confessa Sara, bronzo europeo nel 2022 in Germania – E’ stata una gara in progressione, qualcosa su cui stiamo lavorando tanto e si vede. Le altre sono state di grande stimolo, essere campionessa d’Europa fa un grande effetto, sono al settimo cielo”. In chiusura la finale dei 200 metri: Filippo Tortu, bronzo pure lui due anni fa a Monaco di Baviera, non riesce a ripetere la bella prestazione della semifinale e chiude in 20″41, tempo che vale solo l’argento alle spalle dello svizzero Timothè Mumenthaler (20″28). Medaglia numero 17 per l’Italia a questi Europei ma per Tortu è più il rimpianto che la gioia. “Non ho fatto una buona gara, mi sono contratto dopo circa 50 metri e se non riesco a mettermi bene in moto poi faccio fatica. Il dispiacere è tantissimo, era alla mia portata, la vittoria era lì e dovevo solo prenderla ma non ci sono riuscito”. Argento nella 4X400 mista, dopo aver timbrato il nuovo record italiano in semifinale con 44″75 (migliorato di due centesimi il tempo stabilito da Davide Re nel 2019), il 21enne milanese Luca Sito deve accontentarsi del quinto posto (45″04) nella finale dei 400 agli Europei di Roma vinta dal belga Alexander Doom in 44″15, nuovo primato dei campionati. Sesta e settima rispettivamente Elisa Molinarolo e Roberta Bruni nell’asta (oro alla svizzera Angelica Moser a 4,78), Osama Zoghlami tenta il colpo grosso nei 3000 siepi allungando subito in testa salvo poi farsi riprendere all’inizio dell’ultimo giro: chiuderà ottavo, con la Francia che fa doppietta grazie ad Alexis Miellet (8’14″01) e Djlali Bedrani (8’14″36).
In mattinata, intanto, arrivano altri cinque pass per le finali: nei 400 ostacoli brillano Alessandro Sibilio (48″07) e Ayomide Folorunso (54″52), tre su tre per gli azzurri nei 1500 metri, qualificati per la finale in programma mercoledì: si tratta di Federico Riva, Ossama Meslek e del neoprimatista italiano Pietro Arese. Domani, sotto gli occhi del presidente Mattarella, circoletto rosso sulla finale del salto in alto col futuro portabandiera di Parigi e capitano della nazionale di atletica, Gimbo Tamberi, ma la penultima serata di finali può riservare altre gioie: in programma, oltre ai già citati 400 hs con Sibilio e Folorunso, il triplo che vedrà al via Dallavalle, Ihemeje e Bocchi, i 10.000 femminili con Battocletti, Arnaudo, Del Buono, Palmero e Gemetto e poi le ultime prove dei decatleti Dester e Naidon.
– foto Image –
(ITALPRESS).
Tajani e Gravina all’inaugurazione di Casa Azzurri
ISERLOHN (GERMANIA) (ITALPRESS) – In attesa della Nazionale che arriverà a Iserlohn intorno alle 19, tutto pronto alla “Matthias Grothe Halle” per l’inaugurazione di Casa Azzurri. Appuntamento domani, alle 19.00, dopo il primo allenamento della squadra di Luciano Spalletti nella cittadina della Renania. Alla cerimonia parteciperanno il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, l’ambasciatore italiano in Germania, Armando Varricchio, il sindaco di Iserlohn, Michael Joithe e la Nazionale italiana al completo.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Ranking Atp, Sinner ufficialmente sul tetto del mondo
ROMA (ITALPRESS) – Da oggi è ufficiale. Jannik Sinner è sul tetto del mondo. Il tennista azzurro è il nuovo numero uno della classifica Atp, aggiornata questa mattina. Una posizione che il giocatore altoatesino – il primo italiano di sempre a primeggiare a livello mondiale – manterrà di certo fino al termine della stagione sul verde. A Wimbledon, infatti, Carlos Alcaraz, nuovo numero 2 del mondo dopo il successo di ieri al Roland Garros, dovrà difendere il successo del 2023, mentre Novak Djokovic, che si è infortunato nel Major parigino, starà lontano dai campi per qualche settimana.
C’è comunque tanta Italia che festeggia, oltre a Sinner, questa settimana. Tra i primi 20 azzurri nella nuova classifica Atp ben cinque hanno ottenuto il best ranking. Si tratta, in ordine di classifica, di Matteo Arnaldi (34, +1), battuto da Stefanos Tsitsipas nel suo secondo ottavo di finale Slam in carriera; di Flavio Cobolli (50, +3), che entra per la prima volta in Top 50; di Stefano Napolitano (122, +3), nonostante l’eliminazione al secondo turno alle qualificazioni del Roland Garros; di Matteo Gigante (131, +7), battuto al terzo turno di qualificazione al Roland Garros; e di Enrico Della Valle, entrato per la prima volta in Top 250 (249, +5).
Questa la nuova classifica Atp:
1. Jannik Sinner (Ita) 9525 (+1)
2. Carlos Alcaraz (Esp) 8580 (+1)
3. Novak Djokovic (Srb) 8360 (-2)
4. Alexander Zverev (Ger) 6885 (–)
5. Daniil Medvedev (Rus) 6485 (–)
6. Andrey Rublev (Rus) 4710 (–)
7. Casper Ruud (Nor) 4025 (–)
8. Hubert Hurkacz (Pol) 3995 (–)
9. Alex de Minaur (Aus) 3845 (+2)
10. Grigor Dimitrov (Bul) 3775 (–)
Così gli altri italiani:
30. Lorenzo Musetti 1290 (–)
34. Matteo Arnaldi 1220 (+1)
41. Luciano Darderi 1126 (-1)
50. Flavio Cobolli 955 (+3)
58. Lorenzo Sonego 861 (-9)
72. Luca Nardi 742 (–)
94. Matteo Berrettini 630 (+1)
101. Fabio Fognini 608 (-8)
122. Stefano Napolitano 517 (+3)
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Ultimo test prima di Euro2024, Italia batte Bosnia 1-0
EMPOLI (ITALPRESS) – L’Italia batte la Bosnia 1-0 ad Empoli nell’ultima amichevole prima del debutto ad Euro2024, in programma sabato 15 giugno contro l’Albania. Decisiva la rete di Frattesi al ‘Castellanì alla vigilia della partenza per Iserlohn, sede del quartier generale degli azzurri in Germania. A sei giorni dall’esordio a Dortmund, Spalletti aveva chiesto di mettere “in pratica le analisi fatte dopo la partita contro la Turchia”. E rispetto al primo test, l’Italia crea di più, ma rischia anche di subire gol per un’ingenuità palla al piede. All’8′ Calafiori sbaglia la misura del passaggio, Hajradinovic ruba il pallone e calcia, trovando però la grande risposta di Donnarumma. L’Italia si rende pericolosa al 10′: Frattesi penetra in area, ma viene murato da Mujakic, mentre il tiro a botta sicura di Chiesa è deviato da Katic. La rete del vantaggio è rinviata al 38′ e porta la firma del miglior marcatore dell’era Spalletti: Chiesa crossa dalla sinistra, Frattesi si coordina e al volo realizza il suo quinto gol azzurro, il quarto da quando il tecnico di Certaldo è ct. Al 64′ l’Italia sfiora il 2-0: Buongiorno pesca in area Scamacca che aggancia e in volèe impegna Piric, che si ripete al 72′ sempre sul bomber dell’Atalanta. Spalletti spende i primi cambi al 65’: fuori Bellanova, Fagioli e Jorginho, dentro Dimarco, Cristante e Pellegrini. Poi c’è spazio anche per Folorunsho, Raspadori e Retegui. La manovra azzurra rallenta e nel finale è Donnarumma ad evitare l’1-1 nel tu per tu con Ahmedhodzic dopo una sbavatura di Dimarco. Per gli azzurri due clean sheet su due in queste amichevoli di preparazione, ma con un solo gol segnato. Un dato su cui riflettere, aspettando il recupero di Nicolò Barella, oggi in tribuna per via dell’affaticamento muscolare. C’è ottimismo da parte dello staff medico: Spalletti aspetta per il match con l’Albania il giocatore che (Donnarumma a parte) ha collezionato più minuti nella sua gestione.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).










