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DOPPIETTA PAVOLETTI, CAGLIARI-PARMA 2-1

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Cuore e grinta, il Cagliari rimonta il Parma e torna alla vittoria. Grande esultanza alla Sardegna Arena con gli uomini di Maran che conquistano il primo successo in questo 2019 fino ad ora deludente. Dopo la rete di Kucka nel primo tempo, i rossoblù ribaltano la situazione nella seconda frazione grazie alla doppietta di Pavoletti. Una vittoria che mancava dal 26 dicembre (Cagliari-Genoa 1-0) e che lancia Barella e compagni a +6 sulla zona retrocessione. Qualche cambio nello schieramento di Maran con Padoin sulla destra al posto di Srna, titolare Deiola a centrocampo con Cigarini in regia mentre Ionita si piazza sulla trequarti. Per il Parma classico 4-3-3 con il tridente offensivo composto da Biabiany, Inglese e Gervinho. È il Cagliari a fare la partita nella prima frazione riuscendo a impadronirsi della metà campo ospite senza grossi sforzi. La prima chance arriva direttamente da corner all’8′ con Ceppitelli che prova un colpo di testa con la palla termina alta sopra la traversa. Cinque minuti più tardi, al termine di un’azione confusionaria, il pallone giunge a Deiola che da fuori area prova la botta potente ma centrale.
Rossoblù sfortunati alla mezz’ora perché, dopo un contrasto di gioco, perdono il giovane Pellegrini per infortunio. Problema al ginocchio per il terzino di proprietà della Roma che abbandona il campo dolorante, al suo posto Lykogiannis. Il Parma, dopo essersi difeso egregiamente, alla prima occasione trova il gol con un cross di Gobbi che trova Kucka in area: colpo di testa sotto la traversa dove Cragno non può arrivare. Fischi dalla Sardegna Arena a chiusura di un primo tempo che lascia l’amaro in bocca. Nella seconda frazione i sardi partono forte, soprattutto grazie all’inserimento di Despodov che dà una scossa alla squadra. Al 63′ Barella crossa dalla trequarti e trova l’inserimento di Joao Pedro che di testa mette fuori di poco. Passano tre minuti e i rossoblù trovano il pareggio: calcio di punizione, sponda di testa di Ceppitelli per Pavoletti che in spaccata la mette dentro col destro. La partita si capovolge completamente e il pubblico sardo aiuta i propri beniamini alla ricerca del gol vittoria. Rete che arriva solamente a 5 minuti dal termine con un bellissimo cross di Barella che trova la testa di Pavoletti: palla in fondo al sacco che fa esplodere la Sardegna Arena. Con sofferenza (espulso Joao Pedro al 90°) ma con grande carattere il Cagliari conquista tre punti di fondamentale importanza mentre il Parma esce dal campo a mani vuote.

IL MILAN FERMA LA DEA, PIATEK STENDE L’ATALANTA

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Il pistolero non sbaglia un colpo e il Milan va. Festa rossonera a Bergamo nel segno del solito Piatek con un fondamentale 3-1 sull’Atalanta in un vero e proprio spareggio Champions. La squadra di Gattuso rimonta e mantiene il quarto posto, riportando il Milan alla vittoria su un campo storicamente ostico con appena due pareggi conquistati nelle ultime sette partite. L’Atalanta, in campo con Gomez e Ilicic alle spalle di Zapata, sogna in grande per 45’ ma deve frenare la sua corsa dopo sette risultati utili consecutivi. In un ‘Atleti Azzurri d’Italia’ infuocato, la Dea inizia sulle ali dell’entusiasmo premendo sull’acceleratore nei primi dieci minuti ma al 13’ è Kessie a sfiorare per due volte nel giro di pochi secondi il gol dell’ex, prima con un destro alto e poi con un colpo di testa in tuffo che fa la barba al palo. L’Atalanta però non si fa spaventare, continua a conservare il possesso palla e al 33’ passa in vantaggio.
Il blitz di Ilicic semina il panico nella retroguardia rossonero, lo sloveno mette a sedere Rodriguez e serve a rimorchio Freuler che colpisce di piatto all’altezza del dischetto del rigore: Donnarumma devia ma deve arrendersi alla carambola col palo. Il Milan accusa il colpo ma a dieci secondi dal duplice fischio arriva il lampo di Piatek. Il bomber rossonero timbra il cartellino per la quinta volta con la nuova maglia e lo fa con un gol capolavoro, indirizzando all’angolo sul cross di Rodriguez una girata che brucia sul tempo Djimsiti (fino a quel momento perfetto in marcatura) e trafigge Berisha per l’1-1. In avvio di ripresa più bassi i ritmi con la squadra di Gasperini che prova a chiudere gli avversari nella propri metà campo ma per Ilicic e compagni al 55’ arriva la doccia gelata. Hateboer rinvia corto, al limite dell’area raccoglie Calhanoglu che scarica un potente destro sul quale Berisha non può intervenire, segnando finalmente la sua prima rete in campionato e sciogliendosi in un significativo abbraccio con tutta la panchina.
Nelle fila degli orobici entra Kulusevski per un Gomez non al meglio ma al 61’ il Milan mette in ghiaccio la partita grazie agli autori delle prime due reti: Calhanoglu pennella su corner, Piatek svetta più in alto di Zapata e anticipa il portiere firmando un pesantissimo 3-1. L’Atalanta prova a tenere viva la partita, va al tiro per due volte con Castagne e una con Kulusevski ma Donnarumma risponde sempre presente bloccando con sicurezza. Nel finale i rossoneri gestiscono il doppio vantaggio, Gattuso concede minutaggio importante a Cutrone, Castillejo e Laxalt (dando ossigeno a Piatek e Paquetà, ancora una volta i migliori in campo) e conquistano tre punti di platino per la corsa al quarto posto, portandosi provvisoriamente a -1 dall’Inter.

NBA: ALL STAR GAME, HARRIS BATTE CURRY DA 3

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Joe Harris, Hamidou Diallo e Jayson Tatum sono i protagonisti del secondo giorno del week end dell’All Star Game dell’Nba.

Il numero 12 di Brooklyn vince la gara dei tiri da 3 battendo in finale 26-24 Stephen Curry, che non è riuscito a bissare il titolo che aveva conquistato nel 2015. Fuori al primo turno Seth Curry, fratello di Stephen. “Partecipare per la prima volta e vincere è stata un’esperienza surreale, per me era già un onore partecipare, è qualcosa che ricorderò a lungo”, ha detto Harris dopo aver ricevuto il trofeo.

Nello Slam Dunk Contest, la gara delle schiacciate, primeggia su tutti Hamidou Diallo (Oklahoma City), che riesce anche a saltare su Shaquille O’Neal, mostrando poi sotto la canotta il logo di Superman. In finale si è imposto su Dennis Smith Jr.

Infine, lo Skill Challenge, la gara di abilità, è appannaggio di Jayson Tatum dei Boston Celtics, che ha avuto la meglio prima su Mike Conley, poi su Nikola Jokic e in finale su Trae Young.

 

MONDIALI SCI, HIRSCHER VINCE ORO

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Marcel Hirscher è il campione del Mondo di slalom. Ad Are, in Svezia, l’austriaco sbaraglia la concorrenza e chiude con il tempo di 2’05”86. Ma è una grande giornata per l’Austria perché il podio è monopolizzato: medaglia d’argento per Michael Matt a 65 centesimi mentre Marco Schwarz è di bronzo a 76 centesimi dal connazionale Hirscher. Grande rammarico per Alexis Pinturault, il francese sbaglia nel finale e butta via la medaglia chiudendo al quarto posto. Il migliore degli italiani è Stefano Gross: l’azzurro guadagna tre posizioni rispetto alla prima manche e termina al 10^ posto. Chiude 18^ Manfred Moelgg davanti ad un Alex Vinatzer arrembante, l’italiano è 19^ al traguardo, fa segnare il miglior tempo della seconda manche e risale la classifica guadagnando ben nove posizioni. Non una buona seconda manche per Giuliano Razzoli che chiude al 22^ posto.

DI FRANCESCO “LA 10 A ZANIOLO? ANCORA NO”

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Un girone dopo la sconfitta di Bologna la Roma si appresta ad affrontare i rossoblù all’Olimpico sull’onda dell’entusiasmo per la vittoria in Champions sul Porto. Eusebio Di Francesco è consapevole dell’importanza del momento e alla vigilia della partita chiede attenzione ai suoi: “Quest’anno i momenti si sono un po’ alternati, abbiamo risalito la china, siamo ritornati in basso, adesso dobbiamo sbagliare il meno possibile. Quello dell’andata è un ricordo non bello ma ci deve servire per non tornare indietro. Sarà sicuramente un’altra partita perché è un altro Bologna, ha un altro allenatore, ha giocatori nuovi e lavora in modo diverso”.

“Con il Porto abbiamo speso speso tanto sul piano fisico e mentale, ma la squadra ha dimostrato di avere un equilibrio maggiore, sotto tutti i punti di vista – spiega il tecnico giallorosso -. Di questo sono contento ma deve essere come sempre un punto di partenza e non di arrivo, un atteggiamento che ci dobbiamo portare dietro anche domani”.

In casa Roma Nicolò Zaniolo è l’uomo del momento, dopo la doppietta al Porto, ma Di Francesco ribadisce: “E’ un ragazzo di 19 anni, non bisogna mettergli addosso troppe responsabilità, troppe pressioni, anche con i discorsi sulla maglia numero 10. Gli sta benissimo anche la 22 con queste prestazioni, ma noi dobbiamo essere bravi, in generale come ambiente, a proteggerlo, fargli capire che è un giocatore di grande prospettiva che deve ancora dimostrare tante cose”.

Sul fronte emiliano, parla il tecnico rossoblù Sinisa Mihajlovic: “Sarà una partita difficile, contro una squadra forte, che ha giocatori che possono risolvere la gara in qualsiasi momento, ma non andremo in gita a vedere il Colosseo e il Papa ma per cercare di portare a casa il risultato. Dipende dalla nostra prestazione, non sarà facile per noi ma neanche per noi”.

“La mentalità è sempre quella di giocare le partite alla nostra maniera, ribattendo colpo su colpo. Se siamo concentrati possiamo mettere in difficoltà la Roma – aggiunge -. La squadra si è allenata bene, sono convinto che abbiamo preparato bene la partita. Per fare risultato dovremo fare una grande prestazione, alla fine vedremo cosa succede. Sicuramente non andiamo a Roma giù battuti, non deve mai succedere”.

 

GOLEADA FIORENTINA, GENOA RIMONTA LAZIO

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Una Lazio rabberciata cade a Genova contro i rossoblù di Prandelli, mentre in zona salvezza centrano tre punti pesantissimi anche Empoli (3-0 al Sassuolo) e Udinese (Teodorczyk beffa il Chievo). Dopo il discusso match delle 12.30 tra Spal e Fiorentina e in attesa dei posticipi Inter-Sampdoria (ore 18) e Napoli-Torino (20.30), questi gli esiti delle tre gare del pomeriggio.
Al Ferraris la Lazio sogna i tre punti grazie al bel gol di Badelj (che centra anche una traversa) e alle parate di Strakosha, poi le fatiche di Coppa e i tanti infortuni si fanno sentire, così nella ripresa il Genoa rialza la testa e trova la rimonta: prima un gol abbastanza rocambolesco di Sanabria, quindi un gran sinistro al 93′ di Criscito. Per la Lazio brutta battuta d’arresto in ottica Champions League.
Praticamente senza storia la sfida del Castellani. Si prende una pausa Caputo ma torna alla vittoria l’Empoli, 3-0 a un irriconoscibile Sassuolo: gran gol di Krunic, poi a segno Acquah e Farias. L’Empoli sale così a quota 21, una lunghezza sotto l’Udinese che, pur senza brillare, coglie tre punti fondamentali contro il Chievo. Decide Teodorczyk, ribadendo in rete all’85’ il rigore che Sorrentino gli aveva respinto. Nicola torna a respirare, per il Chievo salvezza sempre più distante.
Nel lunch match la Fiorentina ha steso la Spal per 4-1 allo stadio Mazza di Ferrara. I ferraresi erano andati in vantaggio con Petagna poi i viola hanno dilagato con Fernandes, Veretout, Simeone e Gerson. Nella ripresa l’arbitro Pairetto ha annullato il 2-1 spallino per assegnare, grazie al Var, calcio di rigore per gli ospiti ora lanciati verso l’Europa League.

INTER BATTE SAMP 2-1 E CONSOLIDA TERZO POSTO

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L’Inter batte 2-1 la Sampdoria a San Siro e consolida il terzo posto, riportandosi a +4 dal Milan. Tutte nella ripresa le reti: decide Nainggolan (78′) dopo il botta e risposta tra D’Ambrosio (73′) e Gabbiadini (75′). Inter a quota 46, la Samp resta a 33.
Senza Icardi (in tribuna con la moglie-agente Wanda), parte bene l’Inter. Audero mura Perisic, poi grande chance per Lautaro, innescato da Gagliardini. Quindi ancora Martinez e Politano protagonisti, rischia poco la Samp, che si sveglia e inizia a mettere in difficoltà l’Inter, con Handanovic decisivo in un paio di mischie. Scambio Martinez-Nainggolan, mancino del belga fuori di poco. Rischia la papera Audero su un tiro innocuo di Perisic, se la cava la Samp. Che parte forte nella ripresa: Defrel si infila nell’area nerazzurra, ma Handanovic c’è. Su iniziativa di Perisic, nè Martinez nè Gagliardini riescono nella deviazione decisiva. Primo guizzo di Quagliarella: Handanovic c’è. Replica Politano: mancino a giro, fuori di un nulla. Spinge l’Inter: Candreva non ci arriva sull’invito di Martinez, poi Audero compie un mezzo miracolo su Perisic. Poi fuochi d’artificio. D’Ambrosio batte Audero sull’ennesima iniziativa di Perisic (73′); quindi entra Gabbiadini e trova subito l’1-1 dopo un rimpallo in area nerazzurra (75′). Quindi il destro al volo di Nainggolan: beffato Audero ‘impallato’ da Skriniar, è il gol decisivo. 

NAPOLI NON SFONDA E CON TORO E’ 0-0, JUVE A +13

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Niente gol tra Napoli e Torino e la Juventus allunga ancora. Al San Paolo, Allan e compagni non riescono a tornare alla vittoria e perdono ulteriore terreno sui bianconeri, avanti di 13 lunghezze. Per aspettare la prima occasione bisogna aspettare il 17’ con Milik che non arriva per un soffio su un cross dalla sinistra di Hysaj. Al 21’ Malcuit ruba palla e premia il taglio di Insigne il cui tiro viene respinto in corner da Sirigu. Poi è ancora Milik a sfiorare il vantaggio: al 32’ Fabian Ruiz si inserisce in area e crossa per il polacco che non arriva all’impatto col pallone. Il Torino si affida alle ripartenze e sugli sviluppi di una di queste arriva l’unica occasione granata del primo tempo: Rincon si fa spazio in area ma Koulibaly riesce a murarlo con un grande intervento. Nella ripresa serve il miglior Sirigu per dire no alla conclusione dal limite di Fabian Ruiz. E al 61’ e al 67’ Milik va vicino al gol: prima Insigne coglie scoperta la retroguardia avversaria lanciando il polacco murato dal portiere azzurro con un grande intervento. Poi è Zielinski a innescare l’ex Ajax autore di una girata al volo che trova pronto ancora una volta Sirigu. Al 73’ clamoroso palo di Insigne. Si fa vedere anche il Torino, ma De Silvestri è impreciso. Assalto azzurro, ma Sirigu fa buona guardia: 0-0.