Un anno di crescita per Asi Sport Equestri e un futuro di novità: dalla formazione ai grandi eventi sportivi, proseguendo per le discipline integrate senza dimenticare il terzo settore. Nella conferenza programmatica, andata in scena all’Ippodromo di Capannelle, a Roma, è stato ripercorso un anno nel quale sono state diverse le iniziative introdotte e altre che hanno seguito il loro percorso già avviato nei mesi passati. Una di queste è la formazione dei tecnici di ogni ordine e grado che è proseguita con l’utilizzo di docenti sempre più qualificati e con l’attivazione di nuovi protocolli. Mentre le attività culturali di tradizione sono state rinnovate: è questo il caso di “Cavalli da leggere”, una iniziativa editoriale di cultura equestre con al centro diversi incontri programmati dove il focus risiede nella lettura e nella discussione di testi a tema. Nel 2018 è nato anche il progetto che ha visto introdurre l’equitazione in diversi licei sportivi come materia di arricchimento, un altro passo che ha avvicinato i ragazzi a questa disciplina è stato l’allestimento di un Pony Village durante la partecipazione al Global Champions Tour. La punta di diamante delle attività è stata rappresentata dalle discipline integrate che hanno fatto scendere in campo 100 atleti disabili e non accompagnati dai loro cavalli e che hanno mostrato al pubblico tutte le loro potenzialità. Tra le novità del 2019 va annoverata il registro cavalli sportivi a disposizione dei tesserati Asi in forma gratuita. Nel corso dell’evento, oltre alla presentazione dei calendari 2019 che comprenderanno nuove categorie e nuove formule di gare, sono stati assegnati, tra gli altri, i prestigiosi premi speciali Marco Nanni, Barbara Morani, Michele Barillaro e Jacco. “Questo è un appuntamento importante dove, oltre a fare i bilanci di quanto accaduto nella stagione passata e a condividere gli obiettivi futuri, si attribuiscono riconoscimenti alle persone che si sono contraddistinte in questo viaggio sportivo e umano che da dieci anni facciamo insieme – ha dichiarato il presidente di Asi Claudio Barbaro – E’ bello sapere che anche in questo 2019 saremo tutti a festeggiare non solo chi si è distinto nelle varie discipline, ma anche chi ha contribuito a rendere possibile la stagione sportiva passata e chi si impegna e si impegnerà a costruire quella nuova, rinnovando la passione che ci muove tutti Un ringraziamento sentito quindi al nostro settore Asi Sport Equestri, un’eccellenza nel nostro Ente”.
WANDA NARA “RINNOVO ICARDI NON E’ PRIORITA'”
“L’Inter è la nostra famiglia e noi non vogliamo andare via”. Ad assicurarlo è la moglie-manager di Mauro Icardi, Wanda Nara, che dopo la decisione della società e di Luciano Spalletti di togliere al marito la fascia di capitano dell’Inter, a cui ha fatto seguito l’auto-esclusione dell’attaccante argentino dalla trasferta a Vienna di Europa League e la mancata convocazione per il match di ieri con la Sampdoria, ha raccontato la sua verità a ‘Tiki Taka’, su Canale 5. “Non abbiamo mai avuto dubbi sull’andare a vedere la partita con la Sampdoria – ha detto Wanda Nara – vado sempre allo stadio come moglie del capitano e come mamma di Valu che tifa Inter. Siamo usciti cinque minuti prima solo per una questione di sicurezza”. È stata una settimana difficile per via della fascia da capitano tolta: “A Mauro è come se gli avessero tolto una gamba. Lui è molto orgoglioso di quella fascia, di questa maglia: non ha mai giocato per i soldi. Mauro ci tiene tantissimo e la fascia la portava con orgoglio. Non avevo avvisaglie, nessuno ci ha detto niente nonostante sento tutti i giorni la società e ho avuto una riunione con loro di tre ore: l’ho saputo tramite twitter”. Momento emotivo condito da lacrime quando si tocca l’argomento Moratti: “Ci siamo parlati. Gli ho mandato un messaggio per ringraziarlo delle belle parole che ha speso su Mauro. Gli ho chiesto aiuto perché Mauro stava soffrendo: questa situazione si deve risolvere”. Poi la paura per la sassata ricevuta sulla macchina: “Stavo andando a portare il mio figlio più piccolo alla partita verso le 8: non volevo farlo sapere, ma ho fatto denuncia ed è uscito fuori tutto. Per fortuna è successo in un punto dove c’erano le telecamere. Non potevo chiamare Mauro perché dormiva e nemmeno la mia famiglia perché sta in Argentina, la mia famiglia è l’Inter e ho chiamato loro, poi ho ricevuto la telefonata di Marotta: ero sotto shock”. “Siamo una famiglia interista: Mauro ha fatto 120 gol con questa maglia ed è il primo che crede in questa squadra. Le parole di Marotta mi hanno fatto piacere. Vivo a Milano per l’Inter e non me ne voglio andare. Mauro è troppo sincero e questo può essere un difetto in questo mondo ipocrita. La nostra idea è quella di non lasciare l’Inter”. Sul rinnovo contrattuale: “Io non ho mai chiesto un rinnovo alla società e ora non è la nostra priorità. Il mondo del calcio con le donne è duro. Se le mie dichiarazioni possano aver inciso? Lo dicono i giornali e non si può essere condizionati da quello, perché oggi dicono una cosa e dopodomani un’altra. Io sono a disposizione del club per avere un chiarimento. Però se parlo della formazione mi ci si scaglia addosso. A volte la gente capisce quello che vuole capire, senza parlare del fatto che noi donne siamo sempre un po’ bistrattate quando parliamo di calcio. Non sarà mai Mauro a chiedere il rinnovo, fino all’ultimo giorno in cui starà all’Inter. Lui gioca con il cuore per l’Inter”. Alla trasmissione di Mediaset, condotta da Pierluigi Pardo, è intervenuto poi telefonicamente anche l’ad dell’Inter, Giuseppe Marotta: “Intendiamo stemperare tensione, dare serenità a Wanda e Icardi – le parole del dirigente nerazzurro – Abbiamo convocato Icardi negli spogliatoi e spiegato le motivazioni. Volevo solo intervenire rincuorando Wanda perche’ l’ho vista piangere, ci vediamo prestissimo per parlare. Vorrei che capisse che lo facciamo per il bene di Mauro”.
TEAM JAMES VINCE ANCORA L’ALL STAR GAME NBA
Due su due. Dopo la vittoria della sua squadra a Los Angeles lo scorso anno, LeBron James si è aggiudicato di nuovo l’All Star Game dell’Nba, andato in scena nella notte italiana sul parquet dello Spectrum Center di Charlotte. Il Team LeBron James ha dovuto sudare e rimediare anche ad uno svantaggio di -20, ma alla fine si è imposto per 178-164 sul Team Giannis Antetokounmpo, che può consolarsi solo per i 38 punti realizzati proprio dall’ala greco-nigeriana dei Milwaukee Bucks, a referto da top-scorer. Nella formazione di James (19 punti), il più prolifico risulta Kevin Durant, che si ferma a quota 31 ma si porta a casa il titolo onorifico di Mvp, già vinto nell’edizione del 2012.
PARATICI “SU ICARDI NESSUNA AZIONE DI DISTURBO”
“Icardi? Non era un’azione di disturbo e non ci sono stati contatti ultimamente. L’azione era informativa sulla possibilità e volontà che Icardi potesse cambiare squadra e la Juve fosse di suo gradimento. E ci tengo a dire che nell’ultimo periodo non c’è stato alcun contatto tra la Juventus e la signora Nara”. Così Fabio Paratici, Chief Football Officer della Juventus, ai microfoni di Radio anch’io Sport su Rai Radio 1 parlando dei rumors che vorrebbero i bianconeri sull’attaccante argentino, in crisi con l’Inter. “Se è ancora un giocatore da Juventus? Siamo a febbraio, è un giocatore dell’Inter e noi abbiamo un finale di stagione importante da disputare – spiega il dirigente bianconero – Sono domande che saranno di attualità o meno a fine giugno”. A Paratici si è attribuita una sorta di ‘lista della spesa’ con dentro tanti giovani di qualità, come Zaniolo, Chiesa, Barella e Tonali: “La soddisfazione è che siano giocatori italiani accostati alla Juventus, è un bel segnale per il nostro movimento. Sono giovani oggettivamente bravi, non ci vuole una grande competenza per capirlo, sono sulla bocca di tutti e non piacciono solo alla Juventus. In questo momento non ce n’è uno più vicini a noi, li stiamo guardando come altri club, non solo italiani”. Su Paulo Dybala: “Ha giocato praticamente quasi sempre, però è della Juve e nonostante abbia 25 anni ha già dimostrato tanto. Deve continuare a migliorare per essere la bandiera della Juve, e sono sicuro che lo diventerà per le sue doti tecniche e morali”. Sul futuro di Massimiliano Allegri: “I progetti sono più importanti dei trionfi e delle sconfitte, Max fa parte di questo progetto e quindi sono convintissimo che, al di la’ di un risultato positivo o negativo in una Champions, rimarrà a lavorare con noi per cercare di fare sempre un passettino in avanti”. La Juve, ogni estate, ha messo a segno un grande colpo e si parla di un interessamento per Mbappé o Salah: “In questo momento è fantamercato e basta perché siamo a febbraio, quello che succederà in estate non si sa. Il grande colpo però la Juve l’ha già fatto ed è Ramsey. Militao? I giocatori che giocano in Champions sono facilmente seguibili, poi da qui a dire che ci interessano ce ne passa”. “Vendere Douglas Costa? Adesso è prematuro parlare di cessioni e acquisti, ma lui è un giocatore straordinario, ha sempre militato in grandi club. Se possiamo migliorare lo faremo, ma non è facile. Cristiano Ronaldo? E’ stato voluto dalla Juventus, non da un singolo dirigente – conclude Paratici – ma la volontà del presidente in questi casi è predominante. Perché Marotta è andato via? Questo dovete chiederlo a lui…”.
BEST RANKING CECCHINATO, DJOKOVIC E OSAKA LEADER
Nella classifica pubblicata oggi dall’Atp, Fabio Fognini si conferma il primo degli azzurri: il ligure perde una posizione (scavalcato da Daniil Medvedev) ed è al numero 16. Subito alle sue spalle si porta invece Marco Cecchinato, che grazie al titolo conquistato a Buenos Aires si porta in 17esima posizione ritoccando il proprio best ranking, mentre il terzo giocatore italiano è Matteo Berrettini, che scende due gradini ed è numero 48. I punti in scadenza della semifinale a Rotterdam 2018 fanno perdere dodici posti ad Andreas Seppi, ora 52esimo, con un passi indietro per Thomas Fabbiano, 87. Si riavvicinano ulteriormente alla Top-100 Lorenzo Sonego (103) e Paolo Lorenzi (105). Un solo cambiamento ai vertici del ranking mondiale, dove Novak Djokovic, dopo il trionfo nel primo Slam stagionale sempre saldo sul trono dove è tornato a sedersi per la quarta volta sul finire della passata stagione, è alla sedicesima settimana consecutiva al comando (la 239esima complessiva), sempre con 2.635 punti di vantaggio su Rafael Nadal, mentre sul gradino più basso del podio si conferma il “maestro” Alexander Zverev eguagliando il record personale. Quindi nell’ordine Juan Martin Del Potro e Kevin Anderson (5°, best ranking eguagliato), mentre Roger Federer, scaduti i punti del successo a Rotterdam 2018, cede la sesta posizione a Kei Nishikori (semifinalista nel “500” olandese) ed è ora settimo, con alle spalle Dominic Thiem, John Isner e Marin Cilic a chiudere la top ten.
E’ stabile Camila Giorgi nella classifica pubblicata stamane dalla Wta: la 27enne marchigiana è al numero 28 ed è sempre la prima delle azzurre. Perde due posizioni Sara Errani (numero 125), rientrata anche nel tour dopo la squalifica, e fa un passo indietro Martina Trevisan (ora 166), mentre sono in progresso Martina Di Giuseppe (190) e Jasmine Paolini (204). Qualche variazione significativa nella top-ten mondiale, che vede sul trono per la quarta settimana la giapponese Naomi Osaka, trionfatrice a Melbourne. Alle sue spalle però c’è Simona Halep (distanziata di 1433 punti), che grazie alla finale a Doha scavalca Petra Kvitova, ora quarta, superata anche da Sloane Stephens. Elina Svitolina si prende la sesta piazza a scapito di Angelique Kerber e insidia da vicino Karolina Pliskova, quinta, con Kiki Bertens e Aryna Sabalenka stabili all’ottavo e nono posto, mentre si rivede in top ten Serena Williams.
BORTUZZO “STO SEMPRE MEGLIO”
Manuel Bortuzzo ha terminato il suo percorso in terapia intensiva, ha lasciato l’Ospedale San Camillo e ha raggiunto la Fondazione Santa Lucia (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico), a Roma, dove inizierà la neuro-riabilitazione presso il Centro Spinale. Giunto al suo nuovo centro di allenamento ha affidato le prime riflessioni ad un messaggio video diffuso dalla Fin. “Ciao a tutti ragazzi, eccomi qua. Come potete vedere sto sempre meglio – dice lo sfortunato 19enne nuotatore, ferito gravemente per errore a Roma nella notte tra il 2 e il 3 febbraio – Sono appena arrivato in quel che sarà il mio nuovo campo da combattimento. Sono al Santa Lucia, a Roma, il centro di riabilitazione dove rimarrò per un bel po’. Sono contento. Sto bene. Voglio semplicemente ringraziare quelle persone fantastiche che lavorano presso l’ospedale San Camillo. Tra medici ed infermieri mi hanno dato una mano non solo fisica, ma anche morale non da poco; così come tutta la squadra della Federazione Italiana Nuoto, che ha contribuito a rendere questo mio percorso migliore”. “Adesso sono qua. Darò tutto tutto tutto quello che ho per tornare tra di voi il prima possibile perché veramente qua ci voglio rimanere poco. Ci aggiorniamo sui social. Grazie per tutto il supporto che mi state dando. Anche se non riesco a rispondere a tutti quanti, giuro che leggo tutto tutto tutto e ogni giorno sono col sorriso stampato in faccia per il supporto che mi date. Un abbraccio fortissimo a tutti quanti. A presto. Adesso – conclude – inizia l’allenamento”.
VETTEL MIGLIOR TEMPO PRIMA GIORNATA TEST
Prima uscita più che positiva per la nuova Ferrari SF90 portata al debutto sulla pista di Barcellona da Sebastian Vettel. Nella prima giornata di test pre stagionali, infatti, il tedesco ha inanellato ben 169 giri, ovvero come disputare due Gran Premio di Spagna e mezzo, senza mostrare nessun segno di problemi, anzi, ottenendo il miglior tempo di giornata con 1’18″161. Se come consuetudine il team di Maranello ha deciso di dividere il lavoro dei propri piloti al volante della nuova monoposto, alternandoli (domani toccherà a Charles Leclerc, ndr), in casa Mercedes si è preferito come al solito fare sedere dietro al volante della nuoba W010 sia Lewis Hwmilton che Valtteri Bottas. Il finlandese ha girato al mattino, portando a compimento 69 tornate con un miglior tempo di 1’20″127, alla fine ottavo tempo di giornata, precedendo il team mate che nel pomeriggio ne ha fatti 81, risultando di 8 millesimi più lento. Lavoro diverso, quindi, per i due top team, con la Red Bull che ambisce a inserirsi in questa lotta per il titolo, che ha portato in pista Max Verstappen.
Per l’olandese 128 giri e nessun problema con la nuova power unit Honda, con il quarto tempo (1’19″426) ottenuto nel tardo pomeriggio, inserendosi tra le due monoposto spinte dal motore modenese, la Haas di Romain Grosjean, che al termine di 65 giri ha fermato il cronometro su 1’19″159 e la Alfa Romeo di Kimi Raikkonen. Il campione del mondo 2007 ha ottenuto un buon 1’19″462 concludendo la giornata qualche minuto prima della bandiera a scacchi, fermandosi lungo la pista da dopo ben 114 giri. Dietro alla prestazione di Vettel, più lento di quattro decimi Carlos Sainz, all’esordio al volante della nuova McLaren motorizzata Renault. Per lo spagnolo 119 giri e nessun problema. In fondo alla scala dei tempi odierni le due Renault ufficiali con Nico Hulkenberg, decimo a 2″8 dal connazionale della Ferrari e davanti di 3 millesimi al neo compagno di team, Daniel Ricciardo che ha effettuato solo 45 giri contro i 65 del tedesco. Sesto tempo per Daniil Kvyat con la Toro Rosso, a due millesimi da Raikkonen e davanti di quasi tre decimi alla Racing Point (ex Force India, ndr) di Sergio Perez.
Assente la Williams che, in un box ancora in via di ultimazione, ha messo in mostra la vettura della passata stagione, mentre la nuova monoposto, la FW42, Robert Kubica e George Russell, la dovrebbero poter provare forse da mercoledì, sempre che in factory riescano ad assemblarla in tempo. Intanto, domani, come detto sarà il giorno del debutto del monegasco Leclerc al volante della SF90 e di Antonio Giovinazzi con l’Alfa Romeo Racing.
ROMA BATTE BOLOGNA 2-1, IN GOL KOLAROV E FAZIO
La Roma soffre, rischia ma vince per 2-1 nel posticipo della ventiquattresima giornata di Serie A. Contro il Bologna servono i gol dei difensori Kolarov e Fazio per siglare tre punti di fondamentale importanza nella corsa Champions: terzo successo di fila tra campionato ed Europa per i giallorossi, bravi a infliggere il primo ko al Bologna sotto la gestione Mihajlovic, in partita fino all’ultimo grazie al gol di Sansone. Modulo 4-3-3 per i padroni di casa con Di Francesco che lancia Zaniolo e Kluivert a supporto di Dzeko mentre Olsen torna tra i pali. Schieramento offensivo per Mihajlovic che dietro Santander schiera il trio composto da Edera, Soriano e Sansone. Tanta confusione in avvio di partita con errori da una parte e dall’altra ma è il Bologna a rendersi maggiormente pericoloso. All’8’ Soriano prova la conclusione dalla distanza con Olsen che devia il pallone in corner. Poi al 22’ Kluivert regala un clamoroso contropiede ai rossoblù: ripartenza condotta da Sansone che entra in area, prova il tiro col mancino e sulla ribattuta della difesa calcia di destro alto sopra la traversa.
Altra occasione per gli ospiti al 36’ con la sponda di Santander per l’inserimento di Soriano che prova il tiro a botta sicura trovando una strepitosa parata di Olsen. Il portiere svedese è nuovamente protagonista sul finale di frazione con un doppio salvataggio su Poli e Edera, ma anche la traversa salva i giallorossi nel recupero con il tiro di Soriano, in piena area di rigore, che si stampa sul legno. Fischi di disappunto dell’Olimpico al duplice fischio per una Roma troppo brutta per essere vera. Al rientro in campo Di Francesco aumenta il peso dell’attacco inserendo El Shaarawy al posto di Cristante. È proprio il ‘faraone’ a dare la scossa al match conquistando il rigore al 53’ dopo un intervento brusco di Helander in area. Sul dischetto si presenta Kolarov che con grande freddezza sigla l’1-0, settimo gol in campionato per lui. Col passare dei minuti il Bologna si spegne e la Roma trova il raddoppio sugli sviluppi di un corner con Fazio che, totalmente indisturbato, calcia col destro sul secondo palo per il 2-0.
Nel finale Olsen salva due volte i giallorossi ma non può nulla nell’assolo di Sansone che all’84’ dribbla mezza difesa della Roma e calcia col destro a fil di palo per il 2-1. Sofferenza ma grande esultanza al triplice fischio: i giallorossi portano a casa una vittoria fondamentale mentre il Bologna esce dal prato dell’Olimpico a testa alta e con un pizzico di rammarico.










