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KVYAT VOLA A BARCELLONA, QUARTO TEMPO PER VETTEL

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E il terzo giorno sbucò Daniil Kvyat. Dopo il monologo rosso delle prime due giornate di test firmato Vettel-Leclerc, è il pilota russo della Toro Rosso a prendersi la scena sul Circuit de Catalunya: 1’17″704 il crono che gli consente di balzare in testa alla classifica dei tempi nel tardo pomeriggio, a pochi minuti dalla fine della sessione. Si tratta anche del miglior crono assoluto di questi tre giorni, fissato con la mescola più morbida (C5 rossa) messa a disposizione da Pirelli, con Kvyat che beffa Kimi Raikkonen. L’ex ferrarista, al volante dell’Alfa Romeo, è stato per quasi tutta la giornata in testa con 1’17″762, primo pilota a scendere sotto l’1’18”. “C’è un’ottima base, stiamo provando tantissimo e c’è ancora tanto lavoro da fare da qui a Melbourne”, commenta il partner del finlandese, Antonio Giovinazzi, pronto a rubargli qualche segreto (“Sono contentissimo di avere Kimi come compagno di squadra, sarà per me un maestro e un riferimento”) in attesa di tornare domani in pista. Terza piazza per Daniel Ricciardo con la Renault, pure lui con gomma rossa (ma con mescola C4) dopo aver lavorato soprattutto sui long run con la C2, mentre Vettel, stavolta, deve accontentarsi dal quarto tempo, a sei decimi e mezzo da Kvyat. Ma il quattro volte iridato (oggi 134 giri per lui) ha continuato a provare con la C3 gialla.

“Con 303 giri all’attivo, mi sento di dire che siamo soddisfatti di come procede lo sviluppo della vettura – assicura – È stato bello salire di nuovo in macchina oggi e macinare altri chilometri. Abbiamo provato varie soluzioni, anche concentrandoci sul set up, e non posso che confermare l’impressione positiva che ho avuto il primo giorno”. Stessa mescola anche per Max Verstappen con la Red Bull (109 giri), più lento del ferrarista di poco più di 4 decimi sul giro secco ma apparso superiore nella simulazione del passo gara. A seguire Nico Hulkenberg (Renault) e le Haas di Grosjean – costretto a fermarsi un paio di volte nell’arco della giornata – e Fittipaldi, quindi Sainz (McLaren) e Perez (Racing Point). Lontana dai tempi migliori la Mercedes, che anche oggi ha alternato alla guida Valtteri Bottas e Lewis Hamilton (182 giri complessivi), rispettivamente 11esimo e 12esimo. Ancora long run per le Frecce d’Argento che continuano a nascondersi sebbene il pilota anglo-caraibico abbia speso parole importanti per le Rosse.

“Sono contento per Vettel, sembra decisamente in forma, lui così come la Ferrari. Ma ce lo aspettavamo, la Ferrari sta accumulando tanti chilometri, sembra che abbiano un pacchetto migliore rispetto allo scorso anno, questo vuol dire che per noi sarà una sfida ancora più dura. Noi stiamo cercando di approfondire la conoscenza della macchina, il team sta lavorando tantissimo”. Primi giri (saranno 23) finalmente per la Williams: la FW42 è sbarcata oggi a Barcellona e nel pomeriggio George Russell l’ha portata in pista per quello che è stato, come ha ammesso la stessa Claire Williams, una sorta di shakedown. “Ma non siamo in crisi, stiamo ricostruendo – ha provato a restare fiduciosa la team principal – Abbiamo perso due giorni di test, non è il modo migliore per iniziare la stagione ma lavoreremo sodi per farci trovare pronti a Melbourne”. Domani quarta e ultima giornata di test sul Circuit de Catalunya. In casa Ferrari previsto il ritorno al volante di Charles Leclerc.

NIENTE REMUNTADA LAZIO, ADDIO EUROPA LEAGUE

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La Lazio viene eliminata dall’Europa League dopo la sconfitta per 2-0 contro il Siviglia, nella gara di ritorno dei sedicesimi di finale allo stadio Sanchez-Pizjuan. Ben Yedder nel primo tempo e Sarabia in chiusura regalano agli spagnoli la qualificazione agli ottavi della competizione.
I biancocelesti non riescono a ribaltare la sconfitta subita nella gara d’andata per 0-1 allo stadio Olimpico giovedì scorso. Non sono bastati al tecnico Inzaghi i recuperi di Milinkovic-Savic e Immobile. Il Siviglia offre una pressione costante, ma già al 17′ un episodio potrebbe indirizzare la gara in favore dei biancocelesti, che protestano per l’intervento in area (molto al limite) di Mercado su Lulic: l’arbitro inglese Taylor lascia correre, valutandolo non falloso. Subito dopo arriva la prima occasione da gol su calcio di punizione, con Cataldi che pennella a giro sopra la traversa. Dal possibile vantaggio alla rete subita al 20′, siglata nuovamente da Ben Yedder (come a Roma) sfruttando la respinta corta di Strakosha sul tiro di Sarabia: Milinkovic-Savic perde il pallone a centrocampo, Patric tiene in gioco l’attaccante. La rete degli spagnoli certifica che non ci saranno tempi supplementari, alla Lazio non cambia nulla: deve segnare almeno due gol per qualificarsi. La squadra di Inzaghi però non tira mai in porta, se non al 39′ con Immobile: impreciso ma almeno ci prova. Soprattutto nel finale di primo tempo tira fuori la personalità e cerca il gol, che non ha trovato neanche all’andata.
Per giocarsi il tutto per tutto il tecnico piacentino cambia assetto tattico nella ripresa, inserendo Correa per Patric e passando alla difesa a quattro schierata con il 4-3-1-2. I biancocelesti alzano i toni con due fiammate in sequenza, Cataldi per Immobile al 54′ murato da Kjaer e la clamorosa occasione di Acerbi al 55′ negata dal miracolo di Vaclik. Il pallone però non vuole proprio entrare, nonostante la doppia ammonizione di Vazquez lasci in dieci il Siviglia per mezzora. Con la Lazio in superiorità numerica, al 68′ il pallonetto di Immobile finisce alto sopra la traversa. Il fischietto inglese poi riporta in parità gli uomini in campo, estraendo al 71′ il rosso diretto all’indirizzo di Marusic per una presunta gomitata a Mesa. Gli spagnoli chiudono i conti al 78′ con il raddoppio di Sarabia, ben servito da Navas per il 2-0 finale che certifica la qualificazione agli ottavi.

JUVE CROLLA A MADRID, ATLETICO VINCE 2-0

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L’Atletico Madrid ha superato al Wanda Metropolitano la Juventus per 2-0 nell’andata degli ottavi di finale di Champions League. La Juve è partita bene e nel primo quarto d’ora di gara ha creato qualche grattacapo in più all’Atletico con buona presenza. I colchoneros con il passare dei minuti hanno alzato il ritmo e aumentato l’intensità ma Szczesny non si è mai dovuto superare più di tanto per impedire ai padroni di casa di passare in vantaggio. L’occasione più pericolosa dei primi 45 minuti è capitata a Ronaldo: al 9′ l’attaccante bianconero ci ha provato dalla distanza con una potente punizione centrale che Oblak è stato costretto ad alzare sopra la traversa. La Juve ha invece tremato al 27′ quando l’arbitro Zwayer ha indicato il dischetto del rigore per un fallo di De Sciglio su Diego Costa poi risultato essere fuori area grazie al supporto del Var. Atletico clamorosamente vicino al gol due volte in avvio di ripresa: al 5′ da un errato controllo di Chiellini è nato l’assist di Griezmann per Diego Costa che, lanciato in velocità verso Szczesny, non è neppure riuscito a centrare la porta, mentre tre minuti più tardi è stato il portiere bianconero a toccare di quel tanto la sfera mandandola sulla traversa su tocco a scavalcare di Griezmann.

La rete è poi arrivata al 25′ con un colpo di testa di Morata ma ancora il Var ha aiutato a vedere la spinta dello spagnolo ai danni dell’ex compagno Chiellini. Otto minuti più tardi è invece arrivato il vantaggio dei padroni di casa quando da un corner di Lemar la palla come un flipper è carambolata nell’area bianconera finendo sui piedi di Gimenez, più lesto di tutti a metterla dentro. Cinque minuti e arriva il raddoppio, nato da piazzato di Griezmann sfiorato di testa da Godin, Mandzukic si oppone in spaccata, ma l’uruguaiano è pronto da posizione defilata a mettere in rete di destro il definitivo 2-0. Ritorno il 12 marzo all’Allianz Stadium.

INTEGRITY TOUR FA TAPPA IN CASA SAMPDORIA

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Dopo gli incontri di questo mese con Juventus, Inter, Frosinone, Sassuolo, Fiorentina, e ieri con il Genoa, l’Integrity Tour 2019 – che vede impegnati Lega Serie A, Sportradar e Istituto per il Credito Sportivo per rafforzare la cultura della legalità nel mondo del calcio e diffondere i veri valori dello sport – è ancora una volta in Liguria per il workshop con l’U.C. Sampdoria presso Casa Samp a Bogliasco (Ge). Carlo Osti, Direttore Sportivo U.C. Sampdoria: “Accogliamo sempre con grande piacere la Lega Serie A, Sportradar e l’Istituto per il Credito Sportivo. Incontri di questo tipo ci supportano nel nostro lavoro quotidiano di formazione e prevenzione su tematiche per noi fondamentali come l’integrità e la lealtà sportiva. Farlo oggi, nei locali della nostra Residenza Academy, dove crescono i calciatori ma soprattutto gli uomini di domani, credo abbia una valenza ancora maggiore”. L’obiettivo: il contrasto al match fixing, per combattere le frodi sportive ed educare tutti gli atleti dai più giovani ai più esperti. La formazione di oggi ha coinvolto: ore 13.00 Prima Squadra e relativo staff tecnico; ore 14.00 Primavera e Under 17 e relativi staff tecnici. L’avvocato Marcello Presilla, responsabile Integrity per l’Italia di Sportradar AG, ha spiegato agli atleti il fenomeno del match-fixing in tutte le sue forme, illustrandone rischi e conseguenze.  Dall’identikit dei cosiddetti fixers, veri e propri criminali che “agganciano” i giocatori intrappolandoli nelle truffe, ai rischi che si corrono inserendosi in un meccanismo che pregiudica il futuro e la credibilità degli atleti e del calcio. L’impegno della Lega Serie A nella formazione dei propri tesserati prosegue per il quinto anno all’insegna del contrasto al match fixing, una problematica del mondo sportivo che deve essere illustrata e spiegata a tutte le parti coinvolte nello spettacolo del nostro campionato di calcio, per prevenirla e contrastarla in tutte le sue forme. Grazie alla partnership con la Lega Serie A e il Credito Sportivo, Sportradar continua il suo costante lavoro sul campo: formare e informare calciatori, atleti e addetti ai lavori, per rafforzare la cultura della legalità. All’Integrity Tour, poi, si affianca il costante controllo dei match che Sportradar svolge ufficialmente e quotidianamente, in quanto organismo designato da Uefa e Fifa, in Italia e nel resto del mondo, per il monitoraggio di tutte le partite. Il tema infrastrutturale rappresenta certamente una priorità per il calcio italiano, tuttavia, è soprattutto lo sviluppo di strutture immateriali, come l’educazione, la formazione e l’informazione a concorrere alla crescita economica, valorizzando la relazione con le comunità di cittadini e di tifosi. In questo ambito di costruzione della credibilità e della reputazione il Credito Sportivo, unica banca pubblica del Paese, leader nel finanziamento dell’impiantistica sportiva, intende assumere un ruolo determinante. Per il quarto anno consecutivo, ICS è quindi al fianco della Lega Serie A in questo progetto formativo dedicato ai calciatori che, attraverso confronti utili e costruttivi, mira a responsabilizzare atleti e società sul tema del calcio scommesse.

STAMPA ESALTA ATLETICO “JUVE ‘VEDE’ ELIMINAZIONE”

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“Este Atletico mete medio”. Dice bene “Marca”. I colchoneros non soltanto hanno messo paura alla Juventus, ma l’hanno anche dominata mettendo due palloni alle spalle di Szczesny e di conseguenza una serie ipoteca al passaggio del turno. Per il quotidiano madrileno i “rojiblancos” hanno ritrovato quella “identità di gioco che li ha fatti brillare con Simeone”. Il Cholo, esultanza poco elegante a parte e riportata ovunque, è il grande protagonista nelle prime pagine della stampa estera dopo il 2-0 con cui il suo Atletico Madrid ha battuto i campioni d’Italia nel match d’andata degli ottavi di finale di Champions League. “Un Atletico de cine”, titola l’altro giornale madrileno “AS” che parla di “Épica noche en el Metropolitano” e di un’immensa partita disputata da Griezmann e compagni. Simile la scelta del quotidiano catalano, Mundo Deportivo che scrive: “Un épico Atlético deja al borde del K.O. a la Juve de Cristiano” e in effetti il 2-0 porta la Juve sull’orlo del fallimento.
Dalla Spagna all’Inghilterra con il “The Sun” che sceglie un titolo dalla sintesi molto efficace: “Gimenez and Godin leave Ronaldo staring at Champions League exit despite VAR’s best efforts”, ovvero il nome die due marcatori dell’Atletico che di fatto mostrano a Cristiano Ronaldo e compagni la porta d’uscita per lasciare la Champions, aggiungendo “nonostante gli sforzi del Var”, in riferimento alle scelte arbitrali. Porta d’uscita che Ronaldo non vuole guardare, il fuoriclasse portoghese per la stampa estera è uno dei grandi sconfitti della serata madrilena anche per il gesto, ripetuto due volte, in campo e lasciando la zona mista del Wanda Metropolitano, rivolto prima ai tifosi e poi ai giornalisti: “Io ho vinto 5 Champions, l’Atletico zero”. Ancora stampa britannica con il Daily Mail che sottolinea come “La sconfitta di ieri mette in pericolo il sogno di CR7 di vincere la sua sesta Champions”, mentre il The Guardian si limita a osservare che i gol di “Gimenez e Godin mettono l’Atletico davanti alla Juve”, ribaltando i pronostici della vigilia. Il Mirror scrive che “il sogno Champions di Ronaldo va in rovina per le reti di Gimenez e Godin che spingono la squadra di Allegri verso l’eliminazione” e sottolinea “Il triste ritorno di Cristiano Ronaldo a Madrid”.
Per L’Equipe i rojiblancos “hanno abbattuto la Juve in una sfida ad alta quota” e adesso “hanno un piede nei quarti di finale”.
I giornali portoghesi ovviamente si concentrano sulla delusione di Cristiano Ronaldo. A Bola ricorda che i due difensori centrali dell’Atletico “mettono CR7 e compagni in pericolo”, “O Jogo” scrive che “Ronaldo e la Juventus cadono ai piedi dell’Atletico” e adesso il sogno dei bianconeri “è appeso a un filo”, visto che gli spagnoli “hanno fatto un enorme passo avanti verso i quarti”. Sulla stessa lunghezza d’onda Record che adesso parla di una qualificazione molto difficile per Cristiano Ronaldo e Cancelo”. In Argentina onore al merito a Diego Pablo Simeone. “Vamos arriba con el Cholo”, scrive Olè, sottolineando che il suo Atletico “ha tirato fuori la sua garra charrúa appena in tempo”, riferendosi alle due reti nel finale degli uruguaiani Gimenez e Godin che ora mettono in crisi “la Juventus di Cristiano e Dybala”.

GATTUSO “SIAMO A UN BIVIO, NON DOBBIAMO MOLLARE”

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“Dobbiamo pensare a lavorare con criterio e voglia perchè le delusioni sono dietro l’angolo. Non bisogna sfidare la buona sorte e continuare a credere in quello che si fa, non si deve mollare e si deve pensare a casa nostra, non a quello che succede in casa d’altri”. Rino Gattuso vuole che il Milan pensi a sè e non ai problemi delle altre rivali nella corsa Champions. “Siamo a un bivio, dobbiamo dare continuità a quello che stiamo facendo, è lo step che dobbiamo fare”, ha aggiunto il tecnico rossonero alla vigilia della gara contro l’Empoli che “non sarà per niente facile. La crescita deve venire da questo tipo di partite, non bisogna sottovalutare questa gara e spero che non commettiamo questo errore”. Mancherà Suso, Paquetà ha nelle corde il ruolo di esterno d’attacco ma nel complesso “abbiamo tre partite in otto giorni e anche se è difficile cambiare quando le cose funzionano, a qualcuno bisognerà dare l’opportunità di giocare. Dovremo essere bravi a fare meno danni possibili”. E sulla pioggia di elogi nei suoi confronti commenta: “La vivo male, non voglio complimenti, devo solo ringraziare la squadra che sta facendo robe importanti. Certe volte massacrano allenatori che hanno vinto tanto come Mourinho, Ancelotti, Allegri… Ci sono tanti tifosi da tastiera che si sbizzariscono, bisogna pensare al lavoro e non dare retta a chi scrive e chi parla”. Il tecnico non vuole nemmeno sentire parlare di “Milan di Piatek e Gattuso” perchè “è il Milan di tutti, dirigenti, giocatori, tifosi: abbiamo un attaccante che sta valorizzando quello che gli arriva ma i meriti sono di tutti”. E sulla possibilità di aprire un ciclo, frena: “Non vado così veloce con la mia testa, sono uno terra terra. So di passare dai risultati, nel mio percorso penso giorno dopo giorno e poi vedremo nel futuro”.

HULKENBERG DAVANTI A TUTTI, FERRARI SOLIDA

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Niko Hulkenberg chiude la quattro giorni di test pre campionato issando la sua Renault RS19 davanti a tutti. Il tedesco gira pochissimo, solo 24 tornate, ma tanto gli basta per mettere a segno l’1’17″393 che lo renderà il pilota più veloce della prima quattro giorni di test che ha aperto, di fatto, la stagione 2019 del Mondiale di Formula Uno. Il vincitore della 24 ore di Le Mans, però, poi, ha concluso ingloriosamente la sua giornata fermandosi lungo la pista, probabilmente per un problema meccanico, tornando ai box prima del tempo. Alle sue spalle, in questa scala di tempi che, in ottica mondiale, lascia il tempo che trova, troviamo Alexander Albion, uno dei rookie di questo 2019, che ha portato la sua Toro Rosso a 1’17″637 ma con ben 135 giri. Dieci tornate in più del team mate, in casa Renault, per Daniel Ricciardo, più lento di quattro decimi. In questa ultima giornata di prove sulla pista del Circuit de Catalunya si sono viste nelle prime posizioni anche le due Mercedes, con il barbuto Valtteri Bottas che con 54 giri all’attivo, ha ottenuto il più veloce in 1’17″857, più veloce di 120 millesimi rispetto al suo “capitano”. Per Lewis Hamilton 58 giri e un leggero fuoripista per evitare un concorrente pù lento. Sette decimi più lento Charles Leclerc. Il monegasco ha portato avanti il lavoro di sviluppo della Ferrari SF90. Per lui ben 138 giri e un passo gara che è sembrato anche in questa ultima giornata, essere il migliore del lotto delle vetture scese in pista, tanto utilizzare nella sua ultima uscita le Pirelli dalla mescola più dura. Ben 130 giri anche per Lando Norris con la McLaren, ma di quattro decimi superiore a quello del neo ferrarista. Grande lavoro anche per Antonio Giovinazzi, con 152 tornate con la sua “Giulia” del team Alfa Romeo Racing. A seguire altre due monoposto powered by Ferrari, le Haas di Romain Grosjean e di Kevin Magnussen. Quindi la Red Bull di Pierre Gasly e la Racing Point di Lance Stroll. A chiudere le due Williams FW42. Sia George Russel (14 giri, ndr) che Robert Kubica (48) hanno girato con le griglie montate dietro le ruote anteriori, a dimostrazione di quanto in ritardo sia il team di Sir Frank. Per loro una partenza in salita, considerando che oltre ad oggi aveva provato solo con Russell nel pomeriggio di giovedì. Preparazione in salita, dunque, per lo storico team britannico in vista del via della stagione a Melbourne, in Australia, il 17 marzo. Dovranno massimizzare al massimo gli altri quattro giorni al via dal 26 febbraio, sempre a Montmelò.
“Per ora preferisco non sbilanciarmi con i commenti perché questo è ancora soltanto un test. La sensazione in macchina però è ottima. Abbiamo completato parecchi giri, l’affidabilità è buona e ogni giorno siamo riusciti a completare il nostro programma”. Così Charles Leclerc incontrando nella pausa pranzo i media raccontando i suoi primi giorni con la Ferrari.“Mi sento abbastanza a mio agio sulla SF90 anche se ci sono ancora alcune cose a cui devo abituarmi – ha aggiunto il pilota monegasco – compreso il modo in cui opera la squadra. Posso dire però che questa è una monoposto abbastanza facile da guidare. Come ha detto Seb, non pare nemmeno una vettura nuova, ma un’auto il cui sviluppo è già avanzato. La guidabilità è notevole ed è la dimostrazione di come il team abbia svolto un lavoro straordinario durante l’inverno, riuscendo a portare qui una monoposto molto solida”. “Non appena sono arrivato a Barcellona – ha concluso Charles – sono passato alla modalità ‘lavoro’ e ho messo da parte ogni emozione per svolgere il mio compito al meglio. I risultati? Al momento non mi sto focalizzando tanto su questo aspetto quanto su me stesso, cercando di fare il massimo e di migliorare giro dopo giro”.

2-0 ALLO ZURIGO, NAPOLI AGLI OTTAVI EUROPA LEAGUE

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Il Napoli chiude la pratica Zurigo e accede agli ottavi di finale di Europa League. Due a zero per gli uomini di Ancelotti nella gara di ritorno del San Paolo grazie alle reti di Verdi e Ounas che valgono la qualificazione al turno successivo. A quattro anni di distanza dall’ultima volta i partenopei sfatano il tabù europeo e tornano a vincere una gara a eliminazione diretta tra le mura amiche, l’ultima risale al 3-1 alla Dinamo Mosca nella stagione 2014-15 di Europa League. Parziale turnover per Ancelotti che lascia in panchina Allan, Callejon e Milik. In attacco Mertens e Insigne, sostenuti dalle sgroppate sulla fascia di Ounas e Verdi, entrambi esterni nel centrocampo a quattro. È il Napoli a controllare immediatamente il possesso palla ma nelle prime occasioni create mancano precisione e freddezza. Il duo d’attacco Insigne-Mertens produce tanto nel primo tempo con il talento di Frattamaggiore che sfiora il gol al 24′ con un mancino alto sopra la traversa su servizio di Mertens. Poi Insigne restituisce il favore al 38′ con un cross da calcio di punizione sul quale il belga tenta la deviazione ma Brecher nega la rete con un gran tuffo sulla sua sinistra. La partita si sblocca al 43′ grazie a un assolo di Ounas che dribbla due avversari e alza un perfetto lob per Verdi: l’ex Bologna calcia col destro al volo, buca Brecher e sigla il primo gol europeo della sua carriera, terzo in stagione dopo le due reti siglate in campionato. Nel secondo tempo lo Zurigo va vicino al pareggio con una deviazione al volo di Khelifi che termina di poco out. Cinque minuti più tardi il Napoli recrimina per un calcio di rigore per un duro intervento di Winter ai danni di Ghoulam. Chiaro errore da parte di Sidiropoulos ma la mancanza dell’utilizzo del Var (non inserito in Europa League) non permette all’arbitro greco di cambiare la decisione presa sul campo. Ma al 75′ gli azzurri firmano il raddoppio grazie all’intuizione di Mertens che lancia Ounas a tu per tu contro il portiere avversario: con grande freddezza l’algerino calcia con il destro e firma il 2-0. Dopo il gol Ancelotti gli regala la standing ovation del San Paolo, al suo posto entra Milik che all’80’ sfiora il gol con un tiro piazzato col sinistro sul quale Brecher risponde in tuffo e mette in corner. Minuti finali di gestione mentre tra gli spalti c’è aria di festa: il Napoli si rilancia e lo fa in Europa nella speranza di proseguire la strada verso la finale di Baku.