Una vittoria e una buona prestazione, una sconfitta e una prova deludente. Questo il bilancio dei due italiani in campo nella notte Nba. A sorridere è Danilo Gallinari che fa 20 punti (per lui anche due rimbalzi e due assist) nel successo che i Clippers ottengono in casa contro Dallas con il risultato di 121-112. Oltre al “Gallo”, il più prolifico del quintetto iniziale (si ferma a 17 Beverley che aggiunge al suo score personale anche 8 rimbalzi e 9 assist), raggiungono e superano quota 20 Lou Williams e Montrezl Harrell, il primo confeziona una doppia doppia con 21 punti e 10 assist, il secondo fa registrare il massimo di punti in carriera chiudendo con 32 (5 assist e altrettanti rimbalzi). Niente da fare per i Mavericks, nonostante la tripla doppia di Doncic (28 punti, 10 rimbalzi e 10 assist), i 24 punti di Powell e i 20 di Hardaway Jr, mentre Dirk Nowitzki ne fa 12.
Dal successo dei Clippers, alla sconfitta di San Antonio che si fa scavalcare in classifica da Gallinari e compagni ora settimi. Gli Spurs perdono malamente sul parquet dei Brooklyn Nets che si impongono 101-85.
Brutta serata per Marco Belinelli che in 21 minuti mette a referto solo 3 punti, 6 rimbalzi e un assist, ma è tutta la squadra di Popovich a non girare, anche se Aldridge si distingue con 26 punti, 10 rimbalzi e 1 assist, mentre ne fa 23 DeRozan.
Nelle altre gare della notte da segnalare la sconfitta dei Los Angeles Lakers che perdono sul parquet dei Grizzlies per 110-105 e vedono allontanarsi ancor di più i playoff. Un’ipotesi fuori dal mondo per LeBron James che prova a trascinare i suoi con l’ennesima tripla doppia (24 punti, 12 rimbalzi e 11 assist), ma a sostenerlo sono soltanto Ingram (32 punti) e Kuzma (22), non abbastanza per fermare Memphis che vola con i 30 punti di Mike Conley, i 20 (con 13 rimbalzi) di Jonas Valanciunas e i 15 di Avery Bradley.
Vittorie per Golden State (121-110 sugli Hornets), Portland (123-110 sui Cavaliers), Pistons (113-109 contro Indiana), Suns (124-121 con Miami), Bucks (117-106 con i Bulls), Rockets (119-111 sugli Hawks), Timberwolves (112-105 con Sacramento), Philadelphia (111-110 con i Pelicans).
OK I CLIPPERS DI GALLINARI, SPURS E BELINELLI KO
PETRUCCI “TUTTI VOLEVAMO ANDARE AI MONDIALI”
L’Italbasket parteciperà al prossimo Mondiale (Cina, 31 agosto/15 settembre). Per gli Azzurri sarà la nona presenza dal 1950 (anno di nascita di questa competizione) anche se avrebbero potuto essere di più viste le due rinunce, nel 1950 e nel 1954, per vari motivi. L’ultima volta in una rassegna iridata risale al 2006 (in campo c’era anche Marco Belinelli), quando l’Italia fu ammessa tramite wild card. Ancora prima, nel 1998 in Grecia, la qualificazione fu acquisita sul campo l’anno precedente con la medaglia di argento all’Europeo ’97 a Barcellona. Molto soddisfatto il presidente Fip Giovanni Petrucci: “Il Mondiale è un traguardo che tutti volevamo raggiungere. Il basket italiano merita una considerazione migliore di quella che spesso gli viene attribuita. Mi dispiace quando ci etichettano come quelli che vincono per le assenze altrui. Non è affatto così e adesso in Cina affronteremo un’altra sfida per avvicinarci il più possibile a un sogno che negli ultimi anni è risultato solo tale. Una partita che mi è rimasta nel cuore? Varese, risposta banale. Ai sorteggi, anche quando ero al calcio, non ho mai fatto molto caso. Devo ringraziare e fare i complimenti non solo al ct Meo Sacchetti e ai suoi assistenti Lele Molin, Massimo Maffezzoli e Paolo Conti, uomini straordinari sotto il profilo professionale e umano, ma anche al settore medico e ai collaboratori della Federazione. Questa qualificazione era un diploma, ora speriamo nella laurea…”. Il commissario tecnico Meo Sacchetti traccia un bilancio positivo: “Abbiamo messo dentro molti giocatori diversi dei quali si sono ritagliati uno spazio importante. Abbiamo raggiunto un traguardo che volevamo fortemente e il merito va ai ragazzi e all’armonia che si è creata in tutto l’ambiente Azzurro. Stare via per giorni non è facile e tutto deve funzionare nel modo giusto. Ci siamo sempre riusciti e siamo contenti. Senza dubbio la vittoria in Croazia ci ha dato consapevolezza per affrontare il resto del cammino e la ciliegina sulla torta è stato il successo di Brescia contro una Lituania che non aveva ancora mai perso. Non dimentico le sconfitte: a Groningen nei Paesi Bassi abbiamo fatto un passo falso che ci ha costretto poi a tirar fuori le unghie nelle gare successive. Ora abbiamo tempo per fare tutte le valutazioni del caso verso la Cina. Dovremo monitorare tutto il gruppo Azzurro nei dettagli, ci saranno giocatori che termineranno l’attività prima di altri e al raduno di Pinzolo dovremo fare in modo di arrivare tutti più o meno allo stesso livello”. Roberto Brunamonti, oggi Team Director Azzurro, ha all’attivo due partecipazioni mondiali, nel 1986 e nel 1990: “Disputare un campionato del mondo significa incontrare squadre provenienti da ogni angolo del globo. Il torneo ha un fascino indescrivibile e da giocatore ho sempre apprezzato il fatto di poter incontrare squadre molto diverse da quelle che usualmente affrontiamo in Europa. Oggi c’è meno distacco con formazioni di altri continenti ma all’epoca molte squadre per noi erano sconosciute. La tecnologia non era quella di adesso e certe squadre, africane o asiatiche in particolare, le scoprivi solo giocandoci contro. Allora Team USA non era composto da professionisti ma da studenti che poi lo sarebbero diventati. Su tutti ricordo David Robinson, un grande giocatore. Un aneddoto? Nel 1990 a Rosario coach Gamba ci diede un giorno libero e io, da capitano, andai con il magazziniere a visitare il collegio italiano “Dante Alighieri”. Lì il nostro magazziniere incontrò la sua futura moglie, una delle maestre di quella struttura. Sono tutt’ora sposati e hanno due bellissime figlie. Non lo dimenticherò mai. Sul campo fummo eliminati dalla corsa al podio per differenza canestri di un solo punto. Arrivammo poi noni”. Da oggi, lo staff Azzurro potrà cominciare a pensare al percorso di preparazione estiva che dovrà portare l’Italia in Cina. Nei prossimi mesi, verrà reso noto il programma e il calendario delle amichevoli. Il prossimo passo verso la FIBA World Cup 2019 sarà il sorteggio dei gironi che avrà luogo a Shenzhen il prossimo sabato 16 marzo alle ore 18.30 locali (le 11.30 in Italia). Verranno sorteggiate le composizioni di 8 gironi da quattro squadre ciascuno. Si qualificheranno alla seconda fase (formula all’italiana con gare di sola andata) due squadre per girone, che andranno a comporre altri 4 gironi da 4 squadre. Le formazioni qualificate porteranno con sé i punti fatti nella prima parte del torneo. Le prime due di ogni girone formeranno il tabellone dei Quarti, che si svolgeranno a eliminazione diretta fino alla finale di Pechino. Le formazioni eliminate dalla prima fase (2 per ogni girone) continueranno a sfidarsi per l’accesso ai quattro tornei pre-olimpici che si disputeranno nel luglio del 2020. Otto le sedi previste: Pechino, Shenzhen, Nanjing, Shanghai, Foshan, Wuhan, Dongguan, Guangzhou. Attraverso il Mondiale si potrà accedere ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020, che vedranno in campo 12 Nazionali.
NEI TEST BARCELLONA NORRIS A SOPRESA IL PIU’ VELOCE
Sotto lo sguardo attento di Fernando Alonso, ospite oggi del box della sua ex squadra, Lando Norris ha portato a sopresa la sua McLaren MCL34 in cima alla scala dei tempi al termine della prima giornata del secondo test pre-campionato sulla pista del Circuit de Catalunya, nei pressi di Barcellona. Dopo i problemi idraulici che l’avevano portato a perdere la seconda parte della mattinata, il giovane pilota di Woking è tornato in pista nel pomeriggio, migliorandosi, fino ad ottenere nel finale quell’1’17″709 con le Pirelli C4 che gli ha permesso di scalzare dalla vetta Pierre Gasly con la Red Bull per soli 6 millesimi. Norris è stato autore anche di una uscita di pista alla curva 2 che a 20′ dalla bandiera a scacchi ha fatto uscire la bandiera rossa per recuperare la monoposto giallo papaya. A seguire un altro giovane driver. Lance Stroll, infatti, ha portato la sua Racing Point-Mercedes a soli 115 millesimi dal best lap di giornata. A due decimi da Norris troviamo la prima delle Ferrari, quella di Sebastian Vettel che ha girato nel pomeriggio accumulando 81 tornate, impegnato come al solito in una serie di long run. Solo 29, invece, per Charles Leclerc. Il giovane pilota monegasco, infatti, al mattino è rimasto a lungo nel box per permettere ai tecnici di controllare il sistema di raffreddamento. Per lui alla fine il settimo tempo. Problemi anche per la Mercedes W010 di Valtteri Bottas. Il finlandese nel turno pomeridiano ha passato gran parte del tempo in garage per un problema di pressione dell’olio. Per precauzione il team campione del mondo ha deciso di sostituirgli il motore prima di rimandarlo in pista. Per lui sette giri cronometrati con l’undicesimo tempo di giornata a 2″5 da Norris, ma davanti comunque al suo capitano Lewis Hamilton che in mattinata si è concentrato anche lui come Vettel sui long run utilizzando le gomme C2 e C3. Buona giornata per Antonio Giovinazzi cpon l’Alfa Romeo. Il pilota pugliese ha chiuso al quinto posto, davanti alla Toro Rosso di Alexander Albon. Ottavo e nono tempo per Kevin Magnussen con la Haas e George Russell con la Williams. A chiudere la Top10 Daniel Ricciardo con la Renault; mentre il suo compagno di team ha ottenuto il tredicesimo ed ultimo tempo di questa prima giornata.
ANDATA SEMIFINALE COPPA ITALIA, LAZIO-MILAN 0-0
Zero reti e discorso rinviato alla gara di ritorno. Lazio e Milan non si fanno del male e chiudono la semifinale d’andata di Coppa Italia sullo 0-0. Una partita senza troppi contenuti che non soddisfa i due tecnici ma che rinvia qualsiasi verdetto alla sfida di San Siro che garantira’ il pass per la finale. In un Olimpico semivuoto Inzaghi presenta una Lazio rimaneggiata a causa delle tante defezioni per infortuni: modulo 3-5-2 con il tandem Immobile-Correa in attacco. Gattuso, invece, schiera Laxalt e Borini dal 1′ mentre davanti si affida al solito Piatek. Tanti sbadigli e poche emozioni nei primi 45 minuti con i biancocelesti che si presentano piu’ volte nell’area avversaria contro un Milan troppo difensivo. Al 25′ arriva il primo tiro pericoloso dei padroni di casa con un destro dal limite di Patric, poi due minuti piu’ tardi Immobile cestina una clamorosa palla gol non inquadrando la porta in piena area di rigore. La difesa rossonera regge ma a centrocampo Gattuso perde un pezzo importante dopo mezz’ora a seguito di un problema fisico rilevato da Kessie, dentro al suo posto Calhanoglu.
Sul finale di primo tempo da segnalare anche una conclusione pericolosa da fuori area di Milinkovic ma la palla termina a lato del palo destro difeso da Donnarumma. Anche nel secondo tempo e’ la Lazio a fare la partita anche se i biancocelesti non trovano la giusta mira per violare la porta milanista. Al 66′ ci prova Milinkovic con un altro tiro da fuori ma Donnarumma si fa trovare pronto con una parata a terra. Col passare dei minuti i ritmi calano sempre piu’ e i due allenatori provano a dare una scossa al match con gli inserimenti di Luis Alberto e Castillejo. Ma il copione della partita resta invariato: la Lazio attacca e il Milan chiude gli spazi senza mai riuscire a trovare la giusta ripartenza per colpire gli avversari. Solamente all’88’, in un’azione confusionaria, si registra una delle chance piu’ importanti dei rossoneri con il colpo di testa di Piatek dopo la rovesciata di Borini: palla alta sopra la traversa che non mette paura a Strakosha. E dopo tre minuti di recupero si chiude la gara dell’Olimpico. La Lazio interrompe il filotto di tre sconfitte di fila tra campionato ed Europa League mentre il Milan si ferma dopo tre successi consecutivi in campionato: tutto rinviato alla sfida di San Siro che si terra’ mercoledi’ 24 aprile.
(ITALPRESS).
PALESTRA LEGALITÀ A OSTIA, ABODI “FIERI DEL NOSTRO RUOLO”
Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, inaugura a Ostia la “Palestra della Legalità”. Finalmente prende vita un progetto promosso dalla Regione Lazio e realizzato dall’Ipab “Asilo Savoia” anche grazie a un finanziamento a tasso zero dell’Istituto per il Credito Sportivo, unica banca pubblica al servizio del Paese per il sostegno allo sport e alla cultura. “Siamo orgogliosi di aver svolto il nostro ruolo di banca pubblica – ha dichiarato il presidente del Credito Sportivo, Andrea Abodi – finanziando la riqualificazione di uno spazio sportivo confiscato alla criminalità organizzata e “ribattezzato” simbolicamente ed emblematicamente la “Palestra della Legalità”. La comunità di Ostia, grazie all’impegno dell’Opera Pia “Asilo Savoia” avrà la possibilità di svolgere attività sportiva in questo impianto, ma l’opportunità è offerta a tutto il territorio e ai suoi cittadini per un fondamentale allenamento delle coscienze, che va ben oltre la semplice dimensione fisica”.
“Questa esperienza – ha proseguito il presidente del Credito Sportivo, Abdrea Abodi – tornerà utile anche per riconfermare la capacità dello Stato di riappropriarsi di spazi sottratti all’illegalità e al malaffare, restituendoli a esperienze civili e civiche, che lo sport può e deve alimentare con i suoi valori, non solo dichiarati, ma soprattutto interpretati e vissuti”.
(ITALPRESS).
SEPPI SALUTA ACAPULCO, AVANTI NADAL E ZVEREV
Andreas Seppi saluta subito l’“Abierto Mexicano Telcel”, Atp 500 dotato di un montepremi di 1.780.060 dollari in corso sul cemento di Acapulco, in Messico. L’altoatesino, numero 49 del ranking mondiale, al primo turno è stato sconfitto per 6-3 7-5, in poco meno di un’ora e un quarto, dall’australiano Nick Kyrgios, che ha così colto la terza affermazione su quattro confronti diretti, prendendosi la rivincita per il ko patito al secondo turno degli Australian Open di due anni. Seppi ha ceduto la battuta nel game d’apertura, costretto così sempre ad inseguire l’australiano, che nei suoi turni gli ha concesso le briciole, salendo 4-2 e 5-3, per poi incamerare il set con un secondo break. Nella seconda frazione l’azzurro ha perso il servizio nel quarto game (1-3), per poi non sfruttare quattro chance per l’immediato contro-break trovandosi sotto 4-1. Seppi ha saputo restituire lo “strappo”, riagganciando l’avversario sul 4-4, con due ace consecutivi, ripetuti anche per ottenere il 5-5, ma poi nel dodicesimo game ha commesso due errori da fondo (diritto e poi rovescio in rete), concedendo due match point a Kyrgios, che ha convertito subito il primo con una risposta in allungo sui piedi di Seppi, non in grado di difendersi a dovere. Per l’australiano c’è ora Rafa Nadal, numero 1 del seeding, che ha debuttato liquidando con un doppio 6-3 Mischa Zverev. Esordio positivo invece per l’altro Zverev, Alexander, seconda testa di serie, vittorioso con lo stesso punteggio su Alexei Popyrin.
Nel tabellone femminile (Wta International da 250mila dollari), Martina Trevisan è stata ripescata come lucky loser ma è stata sconfitta al primo turno. La 25enne fiorentina, numero 166 del ranking mondiale, ha ceduto per 6-2 7-6(1), in un’ora e 49 minuti di gioco, alla tedesca Tatjana Maria, in quello che era il primo testa a testa fra le due giocatrici. L’azzurra di Fed Cup può recriminare per aver mancato un set point sul 5-4 e servizio nella seconda frazione.
Esordio positivo per la testa di serie numero uno del torneo, la statunitense Sloane Stephens, che si è sbarazzata con un doppio 6-2 della francese Pauline Parmentier. Avanti anche Mihaela Buzarnescu, quarta forza del tabellone, che si è imposta per 6-4 6-2 su Daria Gavrilova. Fuori invece Danielle Collins, seconda favorita del seeding, che cede per 6-1 6-2 a Viktoria Azarenka.
BLITZ ANTIDOPING A SEEFELD, ARRESTATI 5 ATLETI
Sedici perquisizioni fra Seefeld e la Germania e 9 arresti, cinque dei quali a carico di atleti presenti nel resort austriaco che ospita i Mondiali di sci di fondo. L’ombra del doping cala sulla rassegna iridata a poche ore dalla 15 chilometri maschile. Stamane ha avuto luogo una vasta operazione di polizia, condotta dalle autorità austriache e tedesche, nell’ambito di un’inchiesta su un’organizzazione criminale che da anni praticherebbe il doping ematico. I nomi degli atleti coinvolti non sono stati ancora resi noti, si sa solo che si tratta di due austriaci (la stampa locale cita però Dominik Baldauf e Max Hauke), due estoni e un kazako. Non ci sono azzurri coinvolti, come confermano fonti vicine alla Fisi. A Seefeld sono state arrestate altre due persone e altre due ancora sono finite in manette a Erfurt, in Germania: una di queste sarebbe Mark Schmidt, ex medico della Gerolsteiner e coinvolto qualche anno fa in un caso di doping ematico.
L’operazione, la più importante di questo tipo dopo quella che sconvolse i Giochi di Torino nel 2006, è legata all’inchiesta nata dal documentario dell’emittente “ARD” sull’ex fondista Johannes Dürr, condannato per doping nel 2014.
NEI TEST SAINZ IL PIU’ VELOCE, INCIDENTE VETTEL
Ieri Lando Norris, oggi Carlos Sainz. La McLaren MCL34 è ancora la monoposto più veloce al termine della seconda giornata di test sulla pista del Circuito di Catalogna a Montmelò, nei pressi di Barcellona. Se le monoposto giallo papaja si sono fatte notare per le prestazioni velocistiche in questa seconda quattro giorni che precede l’avvio del Mondiale a metà marzo in Australia, lo stesso non si può dire per la loro affidabilità, avendo causato ber tre bandiere rosse in soli due giorni. Ma ce ne scusino gli uomini del team di Woking, ma la notizia del giorno è l’uscita di strada di Sebastian Vettel con la Ferrari. Il pilota tedesco, nel corso della mattinata ha perso il controllo della sua SF90 alla curva 3, a quanto pare per un problema all’anteriore sinistro, finendo la sua corsa contro le barriere di protezione. “Non sappiamo molto più di chiunque altro sull’incidente. Stavo entrando in curva 3 e ho sentito che qualcosa non andava, c’erano problemi sul lato anteriore sinistro ma a quel punto non c’era più niente che potessi fare per evitare l’impatto. Non avevo più alcun controllo sulla macchina e sono uscito dritto sulle barriere”. Sebastian Vettel spiega così ai media la sua uscita di pista. “Ci stiamo concentrando sul cercare di individuare l’esatta natura del problema. Sarebbe stato più facile con una via di fuga più ampia, se non avessi sbattuto, perchè come potete facilmente immaginare la maggior parte dei danni che ci sono sulla macchina sono dovuti alla botta contro le protezioni, quindi dobbiamo stare attenti a come valutare quanto troviamo di danneggiato per isolare il problema originario” aggiunge il tedesco della Ferrari. “Il nostro obiettivo è completare il progranma previsto e certamente aver fatto solo 40 giri questa mattina non è ottimale per noi. Abbiamo perso del tempo” conclude Vettel. Vettura danneggiata e uomini in rosso impegnati nel tentativo di riparare la monoposto per permettere a Charles Leclerc di girare nel pomeriggio. Ma nonostante gli sforzi profusi, il giovane pilota monegasco è rimasto dentro in box, senza potere uscire e proseguire il programma di lavoro previsto se non negli ultimi 8 minuti, completando solo un giro. Una giornata poco proficua per la Ferrari con solo 40 giri per Vettel che costringerà i due piloti a fare gli straordinari nelle ultime due giornate a disposizione. Tornando ai tempi di giornata, come detto Sainz Jr. Ha fermato il cronometro su 1’17″144 compiendo anche 130 giri. Alle sue spalle, più lento di sette decimi, Sergio Perez con la Racing Point. Terzo tempo per Vettel ad un secondo dalla spagnolo; quindi Kimi Raikkonen con l’Alfa Romeo, a soli 14 millesimi dall’ex compagno di team. Il pilota finlandese, però, nei minuti finali è rimasto fermo lungo la pista, ma con 113 giri compiuti. Un decimo più indietro un’altra monoposto spinta dalla power unit di Maranello, la Haas di Romain Grosjean; quindi la Red Bull di Max Verstappen e la Toro Rosso di Daniil Kvyat. Ottavo e nono tempo per i due della Mercedes con 74 giri per Valtteri Bottas e 102 per Lewis Hamilton. A seguire le due Renault di Nico Hulkenberg e Daniel Rcciardo, con in mezzo Robert Kubica che con la nuova Williams ha accumulato 130 giri.










