“Finalmente sta per iniziare il primo Gp della stagione. I test pre-campionato sono stati molto importanti, sia a Sepang che in Qatar abbiamo preso passi in avanti e possiamo dire che sono stati positivi”. Valentino Rossi è carico al punto giusto in vista del primo appuntamento della stagione 2019 del motomondiale, in programma domenica a Losail, in Qatar. “Dobbiamo ancora migliorare molto, ma la strada intrapresa è quella giusta – spiega il 40enne fuoriclasse pesarese della Yamaha – Questo venerdì inizieremo il primo week-end di gara del 2019 e saremo in grado di capire meglio molte cose. Avremo tempo per migliorare la moto durante le sessioni di prove libere e faremo di tutto per essere pronti per la gara. Mi sento bene, mi sono allenato al meglio questo inverno – conclude il ‘Dottore’, vincitore in carriera di nove titoli iridati – e sono pronto per iniziare questa nuova stagione con la mia squadra e tutto lo staff Yamaha. Faremo del nostro meglio”. “Sono entusiasta di andare in Qatar e iniziare la nuova stagione, non vedo l’ora – le parole dell’altro pilota della Yamaha, lo spagnolo Maverick Vinales – La conclusione dei test invernali è stato molto positiva, sentivo che stavo andando molto veloce nei tre giorni di test qui in Qatar e dunque affronto la prima gara con una mentalità positiva. Abbiamo un buon ritmo, la prima sessione di prove a Losail sarà molto importante per capire se tutto il lavoro che è stato fatto durante l’inverno ci è servito. La nostra moto ha molti forti punti in questo momento, mi sono sentito molto bene in sella durante tutto l’inverno, ho spinto la mia M1 al limite. Abbiamo fatto un passo avanti rispetto alla scorsa stagione e c’è ancora un sacco di lavoro da fare, però mi sento abbastanza forte per lottare, su questo circuito, per il podio e, naturalmente, per la vittoria. Non posso dimenticare che qui ho vinto il mio primo GP con la Yamaha, quindi ho ricordi molto speciali di questo circuito e questo mi dà una motivazione in più”.
ANCELOTTI “NAPOLI SERENO, SERVE GARA INTELLIGENTE”
Dopo il ko casalingo con la Juventus che ha azzerato le residue speranze scudetto, subito un altro impegno importante per il Napoli che domani ospita il Salisburgo nell’andata degli ottavi di finale di Europa League. Carlo Ancelotti assicura che la sua squadra ha preparato la partita in “un ambiente sereno, motivato e concentrato, sappiamo che è una partita molto importante e delicata, ma vedo la squadra che sa quello che deve fare, consapevole che la partita non sarà semplice e che sarà diversa da quella con la Juventus, è una qualificazione che si gioca in 180 minuti, non sarà decisiva, ma importante per indirizzare la qualificazione – ha spiegato in conferenza stampa -. Non credo che ci saranno problemi psicologici per la sconfitta con la Juve, dispiace per il risultato, ma la prestazione è stata molto confortante, ha mostrato una squadra in salute e motivata. Ci sono sconfitte che fanno meno male di certe vittorie e a parte il rammarico per il risultato mi è piaciuta molto la prestazione, spero ci siano margini di miglioramento e che si raccolga quello che si produce”. Ancelotti presenta il Salisburgo come “una squadra che aggredisce, che gioca molto in verticale e che sfrutta molto bene il contropiede. Il fattore campo va sfruttato con intelligenza, vuole dire che quelle degli avversari sono caratteristiche da tenere bene in mente, abbiamo la necessità e la voglia di comandare il gioco, ma facendo attenzione alla fase difensiva”. Sull’importanza del torneo, il tecnico del Napoli sottolinea: “Quest’anno il lotto delle contendenti è molto competitivo, ci sono tante squadre abituate alla Champions come Chelsea, Siviglia e Valencia, il livello tecnico è quasi paritario, cambia l’attenzione dei media verso questa competizione, ma per noi cambia poco, è un torneo che sta acquistando importanza, se guardiamo gli ultimi vincitori vediamo che ci sono United e Atletico, squadre al top in Europa”.
Da Ancelotti a Piotr Zielinski. “Il gruppo è sereno, ci siamo allenati molto bene, sappiamo che è una partita molto importante per noi, dobbiamo essere concentrati e non sottovalutare gli avversari, anche perchè il Salisburgo è un’ottima squadra”. Il polacco è in grande forma e con Ancelotti si sta ritagliando un ruolo di assoluto protagonista. “Sono molto contento della mia condizione, non so se è il mio momento migliore da quando sono al Napoli, ne ho avuti altri, dico solo che sto bene e che voglio continuare così. Da Sarri ad Ancelotti sono cambiate un paio di cose, sono allenatori diversi, io ringrazio tanto il mister per la fiducia che mi sta dando e cerco di rispondere in campo facendo quello che so e sapendo che posso ancora crescere e dare di più”. Zielisnki parla anche del suo futuro e alla domanda se sia pronto a firmare il rinnovo con il Napoli, passa la palla al suo agente, ma spendendo parole importanti per l’ambiente. “Del mio futuro e del rinnovo se ne occupa il mio procuratore, ma io sto bene a Napoli e rimarrei volentieri altri 5 anni”, dice il nazionale polacco, uno dei tanti giocatori azzurri che in questa stagione ha colpti tanti pali. “Un problema di sfortuna e imprecisione, purtroppo a volte la palla non vuole entrare, venti pali sono tanti e sono punti che mancano in classifica”, ha concluso Zielinski.
MAROTTA INCONTRA ICARDI, SPALLETTI PENSA AL CAMPO
Qualcosa si muove. Mauro Icardi resta un caso ma l’Inter prova a risolverlo. È la stessa società nerazzurra a fare sapere che oggi “l’amministratore delegato sport, Giuseppe Marotta, ha incontrato Mauro Icardi e Wanda Nara. Si è trattato di un incontro cordiale volto alla ricerca di una soluzione nell’interesse di tutte le parti coinvolte”. Un tentativo di arrivare a una tregua e recuperare un giocatore per la causa da qui a fine stagione. L’unica certezza è che l’attaccante argentino non sarà a disposizione di Luciano Spalletti nemmeno domani, per l’andata degli ottavi di Europa League contro l’Eintracht in Germania. “L’incontro fra Marotta e Icardi? Ero a preparare l’allenamento e una partita che riempie i contenitori dell’attenzione e dei pensieri. Non c’è spazio per poter pensare a qualcos’altro”, glissa il tecnico nerazzurro, costretto a rinunciare pure a Radja Nainggolan: il belga si è fermato ancora, stavolta per una “distrazione al gemello mediale della gamba sinistra”. “Ma in campo ci va l’Inter – replica Spalletti – Mi dispiace di più per quei giocatori che non ho potuto mettere nella lista (Joao Mario, Gagliardini e Dalbert, ndr) e che avrebbero potuto dare il loro contributo. Li vedo allenare, avrebbero voluto esserci e sarebbe stato giusto”. Ancora imbattuta in questo 2019, l’Eintracht Francoforte “è una squadra tipicamente tedesca, per forza, per la mentalità di andare a vincere le partite – sottolinea il tecnico nerazzurro – Dobbiamo essere all’altezza delle loro qualità, anche noi ne abbiamo da mettere in campo. Sarà una di quelle serate che bisogna saper vivere – dice a Sky Sport – La vita passa velocemente, va tutto forte e bisogna affrontarla nella direzione in cui va. Sono partite da affrontare cercando di vincere, andando più forte degli avversari, magari riuscendo a esibire la nostra qualità, la nostra forza, la nostra mentalità, facendo vedere quelli che siamo. Loro sono una squadra che tende a forzare la partita,a farla, magari in qualche caso anche un po’ in maniera scomposta. Ti vengono addosso forte, cercano di metterla su un ritmo fatto di corsa e contrasto fisico e quando si vedono pressati, la buttano sulle punte che rendono giocabile qualsiasi randellata, forti della loro stazza e della loro qualità. Sono punte da palla addosso”.
ROMA KO AI SUPPLEMENTARI, È FUORI DALLA CHAMPIONS
Serata amara a Oporto, la Roma esce dalla Champions League. Sconfitta ai supplementari del Do Dragao per la squadra di Di Francesco: il Porto rimonta il 2-1 dell’Olimpico e conquista il pass per i quarti di finale grazie alla rete decisiva di Telles all’overtime. Un vero e proprio tabù per i giallorossi, sconfitti per la terza volta nel doppio confronto con il Porto, giustiziere anche in Coppa delle Coppe 1981/82 e negli spareggi Champions 2016/17. Una serata ‘no’ iniziata nel segno dei portoghesi che aggrediscono immediatamente l’incontro di fronte a una Roma che fatica a proporre gioco nella metà campo offensiva. La rete del vantaggio arriva grazie a un’amnesia difensiva di Manolas che in uscita palla al piede perde il possesso e lascia scoperta la difesa: Marega s’inserisce e appoggia per il comodo tap-in di Soares a porta sguarnita. Il gol dà una scossa alla Roma che solamente dieci minuti più tardi conquista un calcio di rigore per un tackle di Militao su Perotti. Sul dischetto si presenta capitan De Rossi che con grande freddezza spiazza Casillas, concedendosi anche una finta prima del tiro. Dall’esultanza alla preoccupazione, un’altalena di emozioni per i giallorossi che nel recupero del primo tempo son costretti a fare a meno proprio di De Rossi a causa di un problema muscolare. Dopo l’intervallo il Porto entra in campo con tanta grinta e Marega trova la rete del nuovo vantaggio al 53′ con un tiro al volo sul cross preciso effettuato da Corona. Nel finale di secondo tempo da segnalare una grande parata di Olsen su Brahimi oltre a una clamorosa palla gol cestinata da Perotti all’81’ dopo un regalo di Pepe: il tutto prima del fischio di Cakir con cui prolunga la sfida ai supplementari. Nel primo la Roma prende il pallino del gioco tra le mani ma l’unica chance da rete la crea il Porto al 93′ con un tiro di prima intenzione di Marega che termina alto sopra la traversa. Nel secondo, invece, c’è grande rammarico per due occasioni cestinate da Dzeko. Ma la vera delusione arriva al 114′ quando Florenzi trattiene Fernando in piena area di rigore. Cakir si reca al Var e concede il penalty: Telles dal dischetto non sbaglia e fa impazzire il Do Dragao. Nel finale da segnalare le proteste dei giallorossi per un contatto fra Schick e Marega ma per il direttore turco non ci sono gli estremi per un altro rigore. E dopo oltre due ore di gioco arriva il triplice fischio che fa calare il sipario in una serata completamente da dimenticare. La Roma lascia la Champions e per Di Francesco si fa sempre più dura.
Nell’altro ottavo, impresa del Manchester United che vince 3-1 al Parco dei Principi e ribalta lo 0-2 dell’Old Trafford eliminando il Paris Saint Germain. Doppietta di Lukaku e provvisorio pari di Bernat nel primo tempo, poi il rigore trasformato al 94′ da Rashford che condanna Buffon e compagni.
ICS E FIS RINNOVANO PROGETTO INCENTIVAZIONE STUDIO
Un investimento per il futuro degli atleti. È stato presentato presso la sede dell’Istituto per il Credito Sportivo il progetto “Incentivazione allo Studio 2019”, promosso sulla scia della scorsa edizione dalla Federazione italiana scherma in collaborazione con l’Ics. L’obiettivo è quello di premiare la tenacia e la perseveranza di atlete e atleti che riescono a coniugare l’impegno scolastico con quello sportivo. Con questa iniziativa infatti verrà assegnato un riconoscimento e un sostegno economico per la formazione scolastico/universitaria a chi intraprende con merito il doppio percorso. “Per noi lo sport non sono solamente medaglie olimpiche e paralimpiche: questo progetto è la consacrazione di ciò in cui crediamo – ha affermato il presidente dell’Ics Andrea Abodi nella conferenza organizzata nella sede dell’istituto, a Roma – Ringrazio la Federscherma che è un esempio assoluto e sta portando avanti un modello di educazione e rispetto per cercare di favorire la crescita delle persone, donne e uomini indistintamente”.
Una sinergia, quella tra Fis e Ics, consolidata negli anni e che si concretizza anche attraverso il sostegno allo sviluppo delle infrastrutture sportive con finanziamenti agevolati per la ristrutturazione e il rifacimento di impianti e palazzetti. “Abbiamo il dovere di mettere nelle migliore condizioni gli atleti – ha sottolineato il presidente della Federscherma Giorgio Scarso – L’idea è nata dal nostro mondo perché non possiamo pensare solamente al risultato sportivo, ma ci deve essere una motivazione più nobile. Non abbiamo la presunzione di risolvere i problemi di tutti, ma vogliamo dare un messaggio, che gli atleti hanno colto e che è quello di non trascurare il materiale umano”.
Per questo progetto, come per quello del 2018 che ha visto la partecipazione di 80 atleti, la cifra totale stanziata è di 20 mila euro. Sarà premiato chi otterrà una media ponderata tra risultati scolastici e agonistici: i vincitori riceveranno una borsa di studio. “Questi ragazzi, coniugando sport e studio, rappresentano un esempio per tutti quelli che pensano di non riuscirci – ha affermato il presidente del Comitato italiano paralimpico Luca Pancalli – Non posso non essere al loro fianco. Quando una banca pubblica, come l’Ics, decide di percorrere con la Federscherma una strada del genere, manda un segnale importante e investe sul capitale umano del paese”.
I testimonial del progetto, rivolto sia al mondo olimpico che paralimpico, sono Daniele Garozzo, Giorgio Avola, Alice Volpi, Emanuele Lambertini e Bebe Vio. Proprio la campionessa paralimpica ha avviato il percorso universitario alla John Cabot University di Roma: “A me piace un sacco studiare. Per far coincidere allenamenti e studio mi sono trasferita a Roma e mi diverto tanto. Se fai cose che ti piacciono non senti la stanchezza”, ha spiegato l’azzurra.
(ITALPRESS).
LEBRON SUPERA JORDAN, 4^ MARCATORE IN STORIA NBA
LeBron James supera Michael Jordan ma è un traguardo amaro. Il Prescelto diventa il quarto marcatore di sempre in Nba grazie ai 31 punti siglati contro Denver, staccando il mito dei Bulls fermo a quota 32.292, ma i suoi Lakers cedono per 115-99 e le chance di conquistare i play-off sono ormai ridotte al lumicino. James, che davanti a sè ha ora soltanto Kareem Abdul-Jabbar (38.387 pt), Karl Malone (36.928) e Kobe Bryant (33.643), prova a guidare i gialloviola verso la rimonta ma non basta: Barton (23 punti) e Harris (19 punti) permettono a Denver di ritrovare il successo dopo tre sconfitte mentre per i Lakers arriva il quarto ko di fila. L’ottavo posto nella Western Conference ora dista 7 vittorie perchè davanti non si fermano. San Antonio ha la meglio su Atlanta per 111-104, trascinata da LaMarcus Aldridge (32 punti) e Derrick White (18 punti, 9 assist e 6 stoppate) mentre Marco Belinelli non vive una gran serata: per la guardia di San Giovanni in Persiceto appena 5 punti in 25′ (2/6 dal campo con 1/4 da tre), oltre a 4 rimbalzi e 2 assist.
Spurs settimi, alle spalle di Utah, che trova 70 dei 114 punti siglati contro New Orleans nel pitturato. A fare la voce grossa Rudy Gobert (22 punti e 13 rimbalzi) e Derrick Favors (25 punti). Ormai quasi tagliata fuori dalla corsa play-off anche Minnesota, battuta 131-114 da Detroit dove Drummond va in doppia doppia per la 16esima gara di fila (31 punti e 15 rimbalzi). Dopo aver travolto Golden State, Boston supera all’ultimo respiro Sacramento 111-109, col canestro decisivo di Hayward a due secondi dalla sirena. Celtics ora vicini al quarto posto a Est occupato da Philadelphia, beffata allo scadere da Chicago: 108-107 e prova monstre di Zach LaVine (39 punti) fra i Bulls. Vola Brooklyn: 113-107 su Cleveland, protagonista Spencer Dinwiddie che sigla 12 dei suoi 28 punti nell’ultimo periodo.
FUTURO ALLEGRI A GIUGNO “ORA UDINESE E ATLETICO”
Domani l’Udinese per fare un altro passo verso lo scudetto, martedì l’atteso ritorno di Champions contro l’Atletico Madrid, poi a fine stagione l’incontro con la società per parlare di contratto e futuro. Massimiliano Allegri non ha troppa fretta di guardare avanti, di sicuro il rapporto con Andrea Agnelli è più solido che mai a dispetto delle voci che circolano a riguardo, fra presunte dimissioni e papabili candidati alla panchina bianconera. “Ci siamo visti ieri sera. Tutti contenti? – ha chiesto sorridendo – Parlando di cose serie, finora credo che tutte le cose che sono state scritte, dalle mie dimissioni ai litigi col presidente direi che eravamo su ‘Scherzi a parte’ perché con due persone come me e il presidente, credo mediamente intelligenti, dopo 5 anni che stanno insieme, che stanno lavorando e che hanno costruito qualcosa di importante, è possibile che l’allenatore debba dare le dimissioni con 16 punti di vantaggio, vinta la Supercoppa e dentro gli ottavi di Champions? Le cinture di forza non bastano. Né dimissioni, né litigate. Siamo andati a cena, abbiamo parlato e abbiamo deciso che del rinnovo del contratto nel parleremo a stagione finita. Quindi spero che da ora in poi non venga scritto che Allegri si è picchiato col presidente. D’ora in poi venga scritto che la Juve ha fatto una buona stagione. Cinque anni fa, quando sono arrivato, c’era la paura di non passare il girone e l’obiettivo della società era portare la Juve a giocarsi tutti gli anni la possibilità di vincere la Champions – sottolinea ancora il tecnico livornese – Per farlo bisogna passare il girone, perché se non lo fai la Champions non la vinci. Poi dagli ottavi in poi nel calcio non c’è niente di scontato, basta vedere i risultati di questi giorni. Vincere è straordinario, continuare a farlo è ancora più difficile, però la Juve ha una base solida importante e tutti gli anni potrà giocarsi le sue chance in Champions. E se non ti va bene un anno c’è sempre l’anno dopo. Questa è la cosa più importante per un’azienda come la Juve. Detto questo martedì avremo le nostre possibilità di passare il turno in una stagione che, sento dire, se usciamo diventa fallimentare. Le altre allora cosa dovrebbero fare? Credo che bisogna celebrare i trofei vinti perché ogni vittoria è frutto di lavoro e sacrificio, non è che ce la regalano”. Le voci su Zidane, Conte o la ‘reunion’ con Marotta all’Inter “mi scivolano addosso – ha ribattuto – Con la società sono in sintonia, il mio rapporto con la società è sereno e lo dimostra la cena di ieri. Poi è normale che voi fate il vostro lavoro e giustamente, in questo momento in cui la Juve ha 16 punti di vantaggio ed è agli ottavi di Champions, deve cambiare l’allenatore. In questi momenti qui mi diverto ancora di più. Perché se riuscissimo a vincere lo scudetto saranno 9 titoli su 10 in Italia in cinque anni. Per me è un divertimento”. Le critiche non infastidiscono più di tanto Allegri. “Fa parte del gioco. Questione di punti di vista. Io vedo il bicchiere mezzo pieno, gli altri mezzo vuoto. Io credo che quelli che vedono sempre il bicchiere mezzo vuoto abbiano problemi di vita perché sono sempre negativi. Io la mattina quando mi alzo vedo il sole anche quando non c’è. E’ una filosofia di vita, dipende da come uno è. C’è una bella differenza nel vivere. Infatti le persone così purtroppo sono negative e le cose gli vanno male, ma è giusto che le cose vadano bene alle persone positive, che sorridono, e fanno le cose con professionalità ma anche leggerezza. Ed è questione di carattere e mentalità. Li capisco, mi fanno anche tenerezza, ma non ci posso fare niente”. Tornando alla squadra e a un Ronaldo abbastanza infastidito per l’atteggiamento della squadra a Napoli, Allegri precisa che “non si è è arrabbiato ma non abbiamo fatto un bel secondo tempo. La squadra ha capito il momento di difficoltà e ha difeso. Senza l’incomprensione tra Szczesny e Chiellini non prendevamo nemmeno quel gol. La Juve ha fatto quello che doveva fare, vincendo le partite che servono per arrivare in fondo. Poi può succedere di creare meno occasioni. E se la settimana scorsa dicevo che se avessimo giocato sicuramente non avremmo passato il turno, ora invece abbiamo più chance. Madrid ci aveva lasciato scorie, questo tempo invece ci ha concesso di buttarle via. Martedì saremo pronti e faremo una grande partita”. Allegri ha spiegato che non porterà i calciatori in ritiro oggi perché “la squadra è responsabile” e per tenere alta l’attenzione in vista della sfida di domani ha aggiunto che i convocati li annuncerà solo domani a poche ore dalla partita. Qualche indicazione, però, la dà. “Dybala sta meglio, Mandzukic aveva un fastidio al ginocchio e sta meglio, Ronaldo è a disposizione, Bonucci e Chiellini sono a disposizione ma non giocheranno. Cancelo e Pjanic sono squalificati, mentre Douglas è in netto miglioramento. Non per domani, ma per martedì. Domani si deve vincere, fare una bella prestazione e preparare al meglio la partita di martedì”, ha insistito Allegri, che entrando nel dettaglio della formazione annuncia Kean in campo (“ha grosse possibilità di giocare, diciamo il 99%”) Szczesny fra i pali e Ronaldo in panchina. E potrebbe esserci la possibilità di rivedere anche Barzagli: “E’ fresco come una rosa. I vecchi cavalli quando devono rientrare non hanno bisogno delle corse di rientro, corrono che è una meraviglia”.
PILOTI PRONTI E CARICHI PER LA PRIMA DELLA MOTOGP
Mancano ormai meno di 24 ore al via della stagione 2019 della MotoGP con il venerdì di prove libere del Gran Premio del Qatar sulla pista di Losail. Il pilota da battere sarà sempre lui, il campione del mondo in carica Marc Marquez che arriva dopo l’intervento alla spalla dal quale ha recuperato. “Ho già dimenticato il mio problema alla spalla e sono concentrato sul weekend di gara. Le mie condizioni sono ormai vicine al 100% e questa è una notizia positiva” dice il portacolori della Hrc Honda nella prima conferenza stampa pre gara del 2019. “Il pre campionato è stato strano e soprattutto nell’ultimo test abbiamo preparato nel miglior modo possibile la moto e cercherò di partire al meglio” aggiunge Marquez che sul possibile avversario numero uno nella lotta al titolo, dice: “Ho sempre guardato tutti gli avversari nello stesso modo. Nel 2017 non parlavano molto di Dovizioso ed è stato l’avversario da battere – afferma. “Quest’anno hanno migliorato Yamaha, Ducati e la Suzuki con Rins. Tutti saranno veloci perchè si testa qui, ma la stagione sarà lunga e dovremmo concentrarci su noi stessi”.
Nelle ultime due stagione Andrea Dovizioso ha chiuso al secondo posto il Mondiale della classe regina. “I test sono stati un po’ strani, sia in Malesie ma soprattutto in Qatar per il vento forte e adesso dovremo analizzare e capire il livello dei nostri avversari. Sembra che tutti possano essere veloci dopo tre giorni di test e che sulla carta la stagione possa essere diversa. Tutti hanno mostrato di aver migliorato ma non so cosa aspettarci – dice il forlivese della Ducati -. Per noi in passato questa pista è stata positiva, ma ogni weekend di gara è diverso. Noi dovremo lavorare bene e vedere quali saranno le condizioni del vento. Nel complesso partiremo con fiducia ma ogni stagione ha una storia diversa” afferma il Dovi. “L’anno scorso è stata una stagione diversa rispetto al passato, dove ero abituato a fare buoni risultati con una certa continuità, mentre nel 2018 ho fatto qualche errore e alcune piste prima favoreli sono state negative per noi, mentre nel finale è cambiato il risultato su piste solitamente negative. E’ difficile capire il livello dei nostri avversari e solo la gara potrà chiarire la situazione”. L’anno scorso compagno di squadra di Dovizioso alla Ducati, Jorge Lorenzo è ora approdato alla Hrc Honda. “Abbiamo avuto un po’ di sfortuna negli ultimi sei mesi, dove non mi sono mai sentito al 100%, Ma ora mi sto avvicinando alle migliori condizioni. Avrò bisogno almeno di un mese completo per poter spingere davvero a pieno” afferma il maiorchino. “Ho guidato la moto nei test e continuando a farlo mi sentirò sempre meglio e poi la Honda porterà delle modifiche per aiutarmi. Abbiamo un buon pacchetto di partenza e dovremo cercare di portare a casa qualche punto”.
A 40 anni compiuti da tre settimane, Valentino Rossi si presenta al via della sua 24a stagione. “E’ un momento importante nella vita, per il resto mi sento bene” attacca il “Dottore”. “E’ come il primo giorno di scuola: vedere il paddock, il look delle nuove moto. Sembra proprio che la griglia del campionato sia di una forza incredibile. Le moto ufficiali vanno parecchio forte come dimostrato nei test, Ma i weekend di gara saranno diversi” afferma. “Mi aspetto che tutti i piloti ufficiai saranno lì. La Yamaha ha lavorato sodo durante l’inverno e speriamo di essere li davanti”. Rossi spera molto nelle statistiche a lui favorevoli. “Negli ultimi anni qui in Qatar abbiamo ottenuto ottimi risultati: oltre ad una vittoria siamo finiti varie volte sul podio” ricorda. “Ma se devo pensare a quanto accade oggi, credo che ci siano attualmente sei-sette piloti in grado di lottare per il podio. Dipende da quello che accadrà durante il weekend, capire le confizioni di aderenza e del vento”. Maverick Vinales ha cambiato il numero sulla carena della sua Yamaha (ha scelto il 12, ndr) come un nuovo punto di partenza della sua carriera. “Abbiamo una mentalità positiva. Mi sono fidato delle nostre sensazioni nel pre campionato, guidando la moto come piace a me. La Yamaha ha lavorato sodo, ma dobbiamo fare dei progresso in ogni gara” afferma il pilota spagnolo della Yamaha. “Sono molto contento della strada che sta prendendo il team e non vedo l’ora di iniziare. Parto con una mentalità positiva. Tutti i nostri avversari sembrano molto forti ma noi stiamo riducendo il divario con le novità testate, dimostrando di essere veloci su piste diverse”. Negli ultimi test Alex Rins e la sua Suzuki hanno mostrato di poter essere tra i protagonisti. “Abbiamo concluso la passata stagione con delle prestazioni positive, chiudendo sempre tra i primi, con diversi podi” racconta il talentuoso pilota iberico. “Ho cercato di migliorare la nostra moto perchè il set up di base dell’anno scorso eramolto buono. Dovevamo migliorare ulteriormente in frenata e velocità di punta e ci siamo riusciti. Sono entusiasta e vediamo cosa riuscirò a fare” aggiunge Rins. “Cercherò di guidare senza pressione perchè l’importante è divertirsi e godersi la moto. Di viverla gara dopo gara – dice -. Sarà difficile vincere perchè tutti cercheranno si spingere al 100%, ma anche noi lo faremo. Cercherò di lottare con tutti!”.










