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CHAMPIONS FATALE, ROMA ESONERA DI FRANCESCO

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Alla fine l’esonero e’ arrivato: Eusebio Di Francesco non e’ piu’ l’allenatore della Roma. Al suo posto arriva Claudio Ranieri, un altro ritorno nella gestione americana dopo quello di Spalletti. Fatale l’eliminazione dalla Champions League a opera del Porto, goccia che ha fatto traboccare un vaso gia’ pieno dei sette gol rimediati in campionato contro la Fiorentina al Franchi e delle tre sberle prese, quattro giorni prima della debacle in Champions, nel derby contro la Lazio. Il percorso di Di Francesco si ferma qua, dopo due anni di conduzione fatti di tanti alti, ma anche di altrettanti bassi. La semifinale di Champions dello scorso anno, la fantastica remuntada contro il Barcellona da una parte, con dall’altra uscite mediocri contro le piccole, gli errori fatali in molte delle partite che contavano davvero qualcosa. Insomma, la sua Roma non e’ mai riuscita a fare il salto di qualita’, complice forse anche un mercato estivo che non lo aveva soddisfatto appieno e una gestione delle cessioni che lo aveva visto comunque assecondare le scelte della societa’.
Dopo la notte della beffa in Portogallo, la mattina dopo la sconfitta fa ancora piu’ male. E il rientro in Italia e’ stato pieno zeppo di sofferenza, appeso a un filo in attesa della decisione del club e con i tifosi inferociti per il risultato: contro tutto e tutti, dirigenti, giocatori e tecnico compresi. Poi una volta a Roma, la riunione dei vertici del club in video-conference con il presidente James Pallotta e la decisione di esonerare l’allenatore. Una scelta che il numero 1 del club aveva gia’ presto qualche settimana fa, ma che il ds Monchi era riuscito a rimandare. Pallotta in un comunicato ringrazia il tecnico abruzzese al quale augura le cose migliori, ma la sua storia d’amore con la Roma finisce qui: nel pomeriggio ha diretto l’ultimo allenamento, poi ha salutato tutti e lasciato il Fulvio Bernardini. Al suo posto, arriva Ranieri (che portera’ con se’ tre uomini del suo staff), uomo di mestiere che conosce benissimo l’ambiente della Capitale e che provera’ in questi due mesi a farsi confermare anche per la prossima stagione: difficile, ma non impossibile. Il suo arrivo domani in tarda mattinata e nel pomeriggio dirigera’ il primo allenamento con la Roma. Parte una nuova avventura.
(ITALPRESS).

BROZOVIC SBAGLIA RIGORE, EINTRACHT-INTER 0-0

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Poche emozioni e tanta paura di sbagliare: è questo il breve riassunto di Eintracht-Inter, andata degli ottavi di finale della Europa League. Alla Commerzbank Arena la prima sfida del doppio appuntamento europeo termina 0-0, risultato che sta stretto a entrambe le squadre in una partita che ha visto l’Eintracht imporre il proprio gioco e l’Inter sprecare la chance su rigore con Brozovic. Con Nainggolan infortunato, Spalletti propone un 4-2-3-1 con Borja Valero alle spalle di Lautaro unica punta mentre l’Eintracht piazza Gacinovic dietro il tandem offensivo Jovic-Haller. Ritmi bassi in avvio di partita in un primo tempo caratterizzato dal calcio di rigore concesso ai nerazzurri. Dopo 20 minuti senza grandi acuti, Lautaro controlla palla in area e Fernandes interviene duro sulle gambe dell’argentino. Collum non ha dubbi e concede il penalty agli ospiti tra le proteste dei padroni di casa che accusano l’attaccante interista di aver accentuato la caduta.
Dal dischetto si presenta, con un pizzico di sorpresa, Brozovic che calcia alla sinistra di Trapp ma il portiere tedesco è reattivo e neutralizza il rigore con un gran tuffo, facendo esultare tutta la Commerzbank Arena.
Al rientro in campo dopo l’intervallo è l’Eintracht a pressar forte la difesa nerazzurra. Al 49′ Hinteregger impegna Handanovic con un colpo di testa sugli sviluppi di un corner mentre nel calcio d’angolo successivo N’Dicka trova la via del gol, ma la rete viene annullata per posizione di fuorigioco di Haller, piazzatosi davanti ad Handanovic. Poi al 54′ lo stesso Haller viene atterrato da D’Ambrosio ma l’arbitro questa volta non concede il penalty: una decisione che fa infuriare Hutter, tecnico dei tedeschi, successivamente allontanato dal campo per aver spaccato una bottiglietta. Tanti sbadigli e poche emozioni nei minuti finali con le difese che neutralizzano gli attacchi avversari: unica occasione per i tedeschi all’87’ con un tiro di Jovic parato da Handanovic.
Un pareggio che conserva l’imbattibilità europea dell’Eintracht (7 vittorie e 2 pareggi in 9 gare) e che rimanda il discorso qualificazione al ritorno del 14 marzo. A San Siro Spalletti dovrà fare a meno di Asamoah e Lautaro, squalificati a causa dell’ammonizione in diffida, oltre al possibile forfait di Perisic dopo aver abbandonato il campo per infortunio. Inizia il conto alla rovescia per i nerazzurri, attesi da una settimana di fondamentale importanza tra campionato ed Europa.
(ITALPRESS).

NAPOLI-SALISBURGO 3-0, AZZURRI “VEDONO” QUARTI

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Buona la prima per il Napoli che batte 3-0 il Salisburgo nella gara di andata degli ottavi di finale di Europa League. Allo Stadio San Paolo le reti di Milik, Fabian Ruiz e l’autogol di Onguené consentono agli uomini di Ancelotti di blindare la qualificazione al prossimo turno in vista del match di ritorno, in programma alla Red Bull Arena il 14 marzo. Il tecnico partenopeo si affida alla coppia centrale Maksimovic-Koulibaly per fermare Dabbur, attuale capocannoniere della competizione. E l’unica nota stonata dei primi 45 minuti per i partenopei è proprio rappresentata dall’ammonizione rimediata dal difensore senegalese, diffidato e costretto a saltare il ritorno per squalifica. Sul piano del gioco il Napoli non ha problemi e al 10’ trova il vantaggio: sugli sviluppi di un’azione tutta in verticale sull’asse Koulibaly-Mertens, la palla finisce sui piedi di Milik bravo a saltare Walke prima di appoggiare a porta sguarnita. La reazione degli ospiti non c’è se non con un tiro dalla distanza di Lainer e i padroni di casa firmano il raddoppio: al 18’ Callejon scarica per Fabian Ruiz autore di un tiro che non lascia scampo al portiere avversario.
Con il 2-0 si abbassano i ritmi del Napoli che preferisce gestire il vantaggio mentre il Salisburgo prova a rendersi pericoloso solamente con conclusioni da fuori area come al 39’ quando Junuzovic prova ad impensierire Meret con un tiro dai 30 metri. In Europa League nessuna coppia di giocatori ha creato più occasioni l’uno per l’altro di Hannes Wolf e Munas Dabbur e, al 46’, proprio i due giocatori danno vita all’azione più pericolosa degli ospiti conclusa con una parata di Meret sul tiro da buona posizione dell’israeliano. Il Napoli avverte il segnale di pericolo e sfiora il tris: Mertens viene lanciato in profondità ma a tu per tu con Walke calcia alto. Ma il 3-0 è solo rimandato: Mario Rui scodella una palla in area e Onguené di testa mette nella propria porta. Il Salisburgo va a caccia del gol che riaprirebbe il discorso qualificazione e lascia praterie per le ripartenze del Napoli. E sugli sviluppi di una di queste Callejon sfiora il poker: Mertens lancia lo spagnolo il cui tiro a botta sicura viene salvato sulla linea da Ramalho poi autore di un errore non sfruttato da Milik a tu per tu col portiere.
Superlativa invece la prova di Meret protagonista nel finale di due interventi decisivi su Schlager e Gulbrandsen che blindano il parziale sul definitivo 3-0. Unico guaio le ammonizioni di Koulibaly e Maksimovic, entrambi diffidati e quindi squalificari per il match di ritorno. Con Albiol infortunato Ancelotti dovrà inventarsi la coppia di centrali.

BORTUZZO TORNA IN VASCA “UN’EMOZIONE BELLISSIMA”

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“Ciao ragazzi, finalmente sono tornato in vasca oggi, un’emozione bellissima. Da oggi inizia la mia riabilitazione in acqua, un saluto a tutti e ci vediamo presto”. Manuel Bortuzzo e’ tornato in acqua per iniziare la riabilitazione. Lo sfortunato 19enne nuotatore, ferito gravemente a Roma nella notte tra il 2 e il 3 febbraio, attraverso un video ha rincuorato tutti e si e’ detto felice di questo nuovo inizio.


(ITALPRESS).

SPECIAL OLYMPICS AD ABU DHABI, 117 AZZURRI AL VIA

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Uno Special Mondiale. È stata presentata questa mattina a Roma, nel Salone d’Onore del Coni e poi a Palazzo Montecitorio, la delegazione italiana che parteciperà ai Giochi Mondiali di Special Olympics, in programma ad Abu Dhabi dal 14 al 21 marzo. Saranno oltre 7 mila gli atleti provenienti da ogni parte del mondo che voleranno negli Emirati, mentre gli azzurri che parteciperanno alla rassegna iridata sono 115 e saranno protagonisti nell’atletica, nel badminton, nelle bocce, nel bowling, nel calcio a 5 e calcio a 7 unificato, nell’equitazione, nella ginnastica artistica e ritmica, nel golf, nell’equitazione, nella pallacanestro unificata e tradizionale, nella pallavolo unificata, nel nuoto in piscina e in acque libere, nel tennis e nel tennistavolo. “Non esiste posto migliore di Abu Dhabi per invitare il mondo a unirsi e celebrare lo sport – ha dichiarato il presidente di Special Olympics International Timothy Shriver – siamo entusiasti all’idea che siano i primi Giochi Mondiali organizzati nell’area Medio Orientale del mondo”. Lo sport, ancora una volta, è lo strumento migliore per offrire l’opportunità alle persone con disabilità intellettive di mettere in campo tutte le loro capacità: “Siamo fieri e orgogliosi di avervi con noi all’interno della grande famiglia del Coni – ha affermato il presidente del Comitato olimpico nazionale italiano Giovanni Malagò – Conosco gli albori di questo progetto e sembrava una scommessa, qualcosa di impensabile. Invece dico grazie a chi ha avuto la lungimiranza di credere in questo percorso”.
Uno dei momenti più importanti e simbolici dei Mondiali sono senza dubbio le competizioni unificate nel quale giocano insieme persone con e senza disabilità intellettive per abbattere ogni stereotipo o pregiudizio: “Con i vostri sorrisi e le vostre parole avete già vinto – ha sottolineato il presidente del Comitato italiano paralimpico Luca Pancalli – Quello che quotidianamente fate è ancor più importante rispetto alla vittoria ai Mondiali perché rappresenta quello che noi vorremmo che sia la società”. Tra i temi fondamentali di Special Olympics c’è l’accettazione di tutte le diversità e la piena inclusione con lo sport. “La mamma di un nostro ragazzo mi ha detto: ‘Non cambierei mai mio figlio per il mondo, ma cambierei il mondo per mio figlio’ – ha dichiarato il presidente di Special Olympics Italia Angelo Moratti – Voi, ragazzi e ragazze, date un messaggio di speranza, ottimismo e integrazione attraverso il linguaggio comune dello sport”.
Al termine della presentazione al Salone d’Onore la delegazione italiana si è spostata a Palazzo Montecitorio dove, nella Sala della Lupa, è stata ricevuta, tra gli altri, dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dal presidente della Camera dei deputati Roberto Fico e dal ministro della famiglia e della disabilità Lorenzo Fontana: “Sono sicuro che sarà una esperienza meravigliosa per voi – ha evidenziato Conte – Vedo tanto entusiasmo nei vostri occhi. Divertitevi e metteteci grande impegno”. “Dobbiamo dirvi grazie perché avete un ruolo importante. Rappresentate tutti noi, tutto il Paese: cercate di dare tutto, poi se vincerete sarà ancor meglio, ma siate orgogliosi di voi stessi perché noi lo siamo. L’Italia è con voi”, ha concluso il ministro Fontana.
(ITALPRESS).

VINCONO MILWAUKEE BUCKS E OKLAHOMA CITY THUNDER

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Solo due partite nella notte Nba e nessun italiano in campo. Vincono gli Oklahoma City Thunder che battono a domicilio i Portland Trail Blazers 129-121 dopo un overtime e al termine di un match in cui Russell Westbrook e Paul George mettono a referto rispettivamente 37 e 32 punti, con il secondo che fa registrare al suo attivo anche 14 rimbalzi. Altri tre in doppia cifra: ne fanno 14 Grant e Schroder, 12 Adams. Dall’altra parte è straordinario Damian Lillard che chiude con 51 punti e 9 assist, ne fa 25 McCollum, piazza una doppia doppia Nurkic (13 punti e 17 rimbalzi, ma espulso nel finale), mentre si ferma a 10 Hood.
Torna a vincere, dopo due battute d’arresto, anche la prima della classe della Eastern Conference. I Milwaukee Bucks, infatti, battono 117-98 gli Indiana Pacers davanti al proprio pubblico con Giannis Antetokounmpo e Khris Middleton che fanno la differenza rispettivamente con 29 e 27 punti e con il primo che mette a referto anche 12 rimbalzi.
Ne fanno 13 Lopez e 12 Bledsoe, mentre tra gli ospiti è Myles Turner il più prolifico con i suoi 22 punti 17 rimbalzi. In doppia cifra anche Bojan Bogdanovic che ne fa 17, dalla panchina arrivano gli 11 di O’Quinn, mentre tornando al quintetto iniziale raggiungono quota 10 Young e Matthews.

VLHOVA SUPER IN GIGANTE, BRIGNONE FUORI DAL PODIO

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Se c’è qualcuno che può aspirare in futuro a mettere fine alla dittatura di Mikaela Shiffrin, quella è Petra Vlhova. La 23enne slovacca vince il gigante di Spindleruv Mlyn e tiene aperti i giochi, almeno sulla carta, nella coppa di specialità: 97 i punti di ritardo dall’americana quando manca solo la prova di Soldeu. Difficile pensare che la Shiffrin, che ha già in tasca la coppa generale e quella di slalom, non riesca a racimolare qualche punto nelle finali in Andorra ma di sicuro dovrà battagliare fino all’ultimo. Perchè la Vlhova anche oggi ha dimostrato di avere tutto per diventare una seria contender: prima manche quasi perfetta, con quasi mezzo secondo rifilato a Viktoria Rebensburg, 1″09 a Federica Brignone e 1″33 a Her Majesty, poi nella seconda, dopo qualche incertezza che stava per costarle la vittoria, si riprende alla grande e nella parte finale del tracciato legittima il quinto successo stagionale e il titolo iridato conquistato ad Are. Resta con l’amaro in bocca la Rebensburg, seconda per appena 11 centesimi, mentre si consola col podio la Shiffrin, che realizza il miglior tempo di manche recuperando alla slovacca più di un secondo. La seconda straordinaria discesa dell’americana costa anche il podio alla Brignone. Bene nella prima parte di gara, con qualche piccolissima sbavatura tra il primo e il secondo intermedio e un’ottima parte finale, nella quale è andata più forte della stessa Rebensburg e ha beccato solo 13 centesimi dalla Vlhova, la valdostana ha poi faticato a trovare il ritmo, anche perché cominciavano a cadere fiocchi di neve: quindicesimo parziale e quarto posto finale, che le consente comunque di salire in quinta posizione nella classifica generale di Coppa, scavalcando Ragnhild Mowinckel. A punti anche altre due azzurre, che scivolano indietro di una posizione rispetto alla prima manche: Marta Bassino, bravissima fino a metà tracciato al mattino, chiude undicesima per colpa di un errore che le fa perdere il ritmo, Francesca Marsaglia è alla fine 29^. Niente da fare per Sofia Goggia, uscita dopo poche porte nella prima manche come Roberta Midali, mentre non avevano trovato posto nelle Top 30 Irene Curtoni, Karoline Pichler e Laura Pirovano. Domani nuova prova sulla pista ceca: di scena lo slalom con prima manche alle 10.30 e seconda alle 13.30.

MARQUEZ VOLA NEL VENERDI’ DI LIBERE IN QATAR

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Marc Marquez vola nella seconda sessione di prove libere del Gran Premio del Qatar. Il campione del mondo, nel suo time attack con le gomme morbide, infatti, ferma il cronometro su 1’53″380 migliorando di ben tre decimi il record della pista che aveva ottenuto nella passata stagione Johann Zarco con la Yamaha. Il pilota di Cervera è apparso subito a proprio agio sulla nuova moto, con un assetto più rigido rispetto a quello della passata stagione e, in un giro perfetto, sfruttando anche la scia di Maverick Vinales stampa il nuovo record del circuito di Losail. E proprio lo spagnolo della Monster Energy Yamaha si piazza alle spalle del portacolori della Hrc a 0″474; mentre a sopresa il terzo tempo è per Jack Miller con la Ducati dell’Alma Pramac Racing. Il pilota australiano si piazza a mezzo secondo dal leader di giornata, seguito dalla prima delle Ducati ufficiali, quella di Danilo Petrucci che paga quasi sette decimi a Marquez. Ad un decimo dal pilota ternano troviamo la Yamaha del team Petronas del giovane francese Fabio Quartararo che, a sua volta, precede di un altro decimo la seconda delle Ducati GP19, quella di Andrea Dovizioso. Nonostante una caduta a metà sessione, Franco Morbidelli si piazza settimo a poco meno di nove decimi dalla Honda Hrc, ma davanti di 45 centesimi alla Suzuki di un sempre ottimo Alex Rins. A chiudere la Top10 l’Aprilia di Aleix Espargaro e l’altra Suzuki di Joan Mir. Al momento fuori dalla Q2 ci sono piloti del livello di Jorge Lorenzo, undicesimo con un tempo superiore di 1″048 rispetto al comapgno di squadra; Cal Crutchlow, che si è lamentato della rigidità della nuova Honda, chiudendo tredicesimo davanti alla seconda Ducati Pramac di Francesco Bagnaia. Il campione del mondo della Moto2 ha accusato quasi un secondo e mezzo da Marquez. Valentino Rossi, dopo aver fatto segnare il miglior tempo nella prima sessione, è rimasto lontanissimo dai primi nella seconda, con il diciassettesimo tempo a 1″757 da Marquez ma soprattutto a 1″3 dal compagno di squadra. Andrea Iannone con la seconda Aprilia non ha fatto meglio del diciannovesimo tempo. Domani per tutti questi protagonisti sarà decisiva la terza sessione di prove libere per cercare di entrare nelle prime dieci posizioni ed evitare la Q1.