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SUPERBIKE, ANCHE IN THAILANDIA SUPER BAUTISTA

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Alvaro Bautista (Aruba.it Racing – Ducati) fa bottino pieno e si aggidica anche gara 2 del secondo appuntamento del mondiale Superbike nel Pirelli Thai Round disputato sul Chang International Circuit. Lo spagnolo è il grande protagonista di questo inizio di stagione e sembra intenzionato a lasciare solo le briciole ai propri avversari.

Alle sue spalle si piazzano Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team WorldSBK) e Alex Lowes (Pata Yamaha WorldSBK Team). Sesta posizione per Marco Melandri, in sella alla GRT Yamaha dietro Van Der Mark (Yamaha YZF R1) e Haslam (Kawasaki ZX-10RR), quarto e quinto.

A NOEL LO SLALOM DI SOLDEU, RIZZOLI SESTO

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Clement Noel vince lo slalom speciale di Soldeu, Andorra, valevole per le finali di Coppa del Mondo di sci alpino maschile. Il francese conferma la super prima manche e chiude davanti ad un ottimo Manuel Feller, l’austriaco è secondo a 18 centesimi dalla vetta. Sul gradino più basso del podio lo svizzero Daniel Yule. Seconda manche semplicemente straordinaria per Giuliano Razzoli, l’azzurro rimonta dalla quattordicesima posizione e chiude 6/o finendo molto bene la stagione. Gli altri italiani: Manfred Moelgg 12/o, Alex Vinatzer 15/o e Stefano Gross 16/o.

Mikaela Shiffrin vince lo slalom gigante di Soldeu, Andorra, valevole per le finali di Coppa del Mondo di sci alpino femminile. La fuoriclasse statunitense non ha rivali e si porta a casa anche la coppa di specialità firmando la sessantesima vittoria in carriera, la decima in gigante. Primo podio in carriera per la sorprendente Alice Robinson: la neozelandese, classe 2001, bissa un’altra manche da urlo e si piazza al secondo posto a 30 centesimi dalla Shiffrin e davanti alla ceca Petra Vlhova che chiude terza. Errore e rammarico per Federica Brignone: l’azzurra compromette la gara sbagliando nella seconda parte del tracciato quando era nettamente in testa sino a quel momento.

NBA, PER BELINELLI 11 PUNTI E VITTORIA

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Undici punti per Marco Belinelli nella gara vinta dai San Antonio Spurs contro Portland Trail Blazers per 108 a 103. Il “Beli” è rimasto in campo per 27 minuti. Il miglior realizzatore è stato Derozan con 21 punti. Ai Blazers non è bastato un ottimo Damialn Lillard, autore di 34 punti. Per gli Spurs è l’ottava vittoria consecutiva. Portland perde non solo la parita ma anche CJ McCollum, costreto a uscire per un infortunio al ginocchio sinistro a inizio terzo quarto.

Golden State domina a Oklahoma City 8110-88), nonostante l’assenza di Durant pere problemi alla caviglia. Una nuova dimostrazione di forza da parte dei campioni, spinti dai 33 punti di Curry e 23 di Thompson. La vittoria consente ai Warriors di centrare la qualificazione aritmetica per i playoff, i settimi consecutivi.

Successo per i Denver Nuggets che superano Indiana Pacers per 102-100. La squadra di coach Malone centra così il terzo successo consecutivo. Tutto facile per Utah Jazz che ha battuto Brooklyn Nets per 114-98; anche in questo caso terzo successo consecutivo contro un avversario alla seconda sconfitta. Successo per Dallas Mavericks su Cleveland Cavaliers (121-116), nonostante l’assenza di Luka Doncic, alle prese con una contusione al ginocchio destro. Riitorno al successo dopo sette partite. Protagonisti Tim Hardaway Jr con 22 punti e i Dirk Nowiztki con 14. Bene anche Washington Wizards sui Memphis Grizzlies (135-128) con una grande prova di Bradley Beal che ha messo a referto 40 punti. Per New Orleans Pelicans successo sui Phoenix Suns per 136-138 con un tempo supplementare.

WIERER E WINDISCH, DUE ORI AI MONDIALI DI BIATHLON

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Un oro italiano ai mondiali di biathlon mancava da 22 anni ed oggi, insieme, ne sono arrivati addirittura due nella mass start grazie a Dorothea Wierer e Dominik Windisch. Incredibile a Oestersund: se il primo titolo iridato della carriera di Dorothea Wierer era un premio alla stagione della consacrazione di un’atleta già fortissima, che non a caso è anche pettorale giallo in Coppa del mondo, quello che poche ore dopo conquista Dominik Windisch era del tutto impronosticabile.

L’atleta delle Fiamme Gialle, nata a Brunico, scrive una pagina storica per il biathlon italiano. Wierer, quasi impeccabile al poligono (due errori), si è messa prima alle spalle i fastidi fisici che le hanno fatto saltare la staffetta di ieri e poi la russa Yurlova (+4.9) e la tedesca Herrmann (+15.4), tagliando per prima il traguardo in 37:26.4 e ottenendo punti importanti anche in ottica Coppa del Mondo, dove aggancia in testa Lisa Vittozzi, oggi ottava dopo una grande rimonta nel finale (era 28esima). Per l’Italia del biathlon al femminile si tratta di una prima vittoria assoluta a livello iridato, centrata oggi dalla campionessa altoatesina. Grande soddisfazione in casa Fiamme Gialle per la straordinaria medaglia d’oro della portacolori del club gialloverde. Alla finanziera altoatesina sono giunte pochi minuti dopo la fine della gara le congratulazioni del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, del Ministro dell’Economia e Finanze, Giovanni Tria e del Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen.C.A. Giorgio Toschi.

Windisch, da parte sua, che non era neppure certo di partecipare alla mass start prima dei Mondiali e ha dovuto racimolare altri punti preziosi per entrare nei primi trenta, si è presentato al quarto e ultimo poligono in undicesima posizione, con 54″3 di ritardo dal russo Garanichev e praticamente lo stesso distacco da sua maesterà Johannes Boe, dominatore della stagione. Ci voleva un miracolo per arrivare alla medaglia, è arrivato addirittura il trionfo. L’impresa di Windisch resterà per sempre nella storia del biathlon, perché una gara così pazza, seppure in uno sport altamente imprevedibile, quasi mai si era vista. L’altotesino di 29 anni, che arriva dallo stesso piccolo comune di Wierer, Rasun, ha dimostrato una condizione invidiabile sugli sci, perché, altro merito indiscutibile, ha avuto il merito di presentarsi al top della forma nell’appuntamento più importante dopo tutti i problemi emersi durante la stagione. Non è mai salito sul podio in Coppa del mondo, ma ha vinto addirittura la medaglia d’oro, chiudendo con 22″8 sul francese Antoni Guigonnat, che sembrava fuori gara dopo gli errori al primo poligono ed è andato a vincere la medaglia d’argento, e 23″3 sull’austriaco Julian Eberhard, medaglia di bronzo. Johannes Boe, con sette errori, è finito addirittura 13°, peggior risultato stagionale.

(ITALPRESS).

ALTRI 3 RECORD AI CRITERIA KINDER+SPORT

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Cadono altri tre record al termine della quinta e sesta (l’ultima) sessione di gare al femminile dei Criteria Kinder+Sport, allo Stadio del Nuoto di Riccione, in vasca da 25 metri. Dopo i dieci primati di venerdì e di ieri, nella mattinata sono arrivati due record, ovvero l’undicesimo e il dodicesimo della manifestazione. Il primo lo stabilisce, nei 200 dorso cadette, Giulia D’Innocenzo, già prima nei 100 farfalla e nei 50 e 100 dorso. La 17enne di Roma – tesserata per Carabinieri e allenata da Sandro Signori – nuota in 2’07″20 (1’01″34), limando ventidue centesimi al 2’07″42 di Camilla Tinelli del 2016, per la seconda prestazione personale di sempre (best 2’06″08). Il secondo porta la firma nei 100 stile libero juniores 2003 di Sofia Morini che si impone in 55″01, limando sedici centesimi al 55″17 di Emma Virginia Menicucci del 2018. La 16enne di Reggio Emilia – tesserata per Coopernuoto e seguita da Gabriele Bonazzi – sigla il personale, abbassadno di mezzo secondo il 55″51 siglato ai Criteria dello scorso anno.
Nel pomeriggio il tredicesimo record lo firma Giulia Salin, già prima nei 400 stile libero, che domina gli 800 in 8’21″07, abbassando di oltre due secondi l’8’23″45 siglato dalla regina del mezzofondo europeo Simona Quadarella nel 2016. La 16enne di Venezia – tesserata per Nuoto Venezia, tornata ad allenarsi con Stefano Rossi, oro nella 5 km agli Europei juniores di nuoto in acque libere a Piombino 2016 e a Marsiglia – nuota il primato personale (precedente 8’27″22) e balza dal ventiduesimo al nono posto tra le perfomer italiane. Alle sue spalle Anna Chiara Mascolo, seconda con il personale in 8’37″96.
(ITALPRESS).

IN AUSTRALIA VINCE BOTTAS, FERRARI QUARTA E QUINTA

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Il mondiale 2019 di Formula 1 comincia all’insegna di Valterri Bottas e della Mercedes. Una vera sorpresa il finlandese che si è presentato con un profilo decisamente diverso da quello a cui eravamo abituati. L’inverno, il riposo, le gare di rally lo hanno trasformato e senza nessun timore Bottas ha affrontato la sfida con il pluricampione del mondo Lewis Hamilton. Un successo indiscutibile con una gara dominata dal primo all’ultimo giro, visto che è maturato alla prima curva il sorpasso sul compagno di squadra. Hamilton si è dovuto accodare, ha patito molto la scelta della gomma gialla ma forse non è l’unico motivo che lo ha tenuto dietro. Al termine della gara il britannico ha detto di avere qualche idea sulle motivazioni ma preferisce approfondire la questione con i suoi ingegneri, del resto conoscendolo a stento sopporterà di essere il secondo in Mercedes e farà di tutto per riprendersi la leadership. Di certo la Mercedes ha compiuto grandi passi avanti rispetto al pre mondiale, ancora di più di quelli che loro stessi si aspettavano, come ha ammesso lo stesso Toto Wolff.

Dietro le due Mercedes un ottimo Max Verstappen che ha portato la sua Red Bull-motorizzata Honda al primo podio stagionale. Un bel sorpasso su Vettel per lui e anche tanta pressione messa nel finale a Hamilton.
Sicuramente ci si aspettava di più dalla Ferrari e se lo aspettavano anche i diretti interessati. Il quarto posto di Sebastian Vettel e il quinto di Charles Leclerc non è da buttare ma dopo quanto si era visto prima di questo week-end si sperava molto nel successo finale. Del resto questa è anche una pista che ha sempre portato bene alle rosse, solitamente protagoniste all’inizio della stagione. L’augurio è che questa volta possa accadere l’esatto contrario. Il tempo è poco ma a Maranello dovranno lavorare molto in vista del Bahrain per risalire alle motivazioni del mancato ritmo delle rosse in questa prima gara; Vettel non è certamente stato agevolato dalla scelta del pit-stop anticipato per montare le gialle ma al di la’ di quello non è mai riuscito a impensierire i propri avversari. Il giovane compagno di squadra Leclerc, a parte un errore di valutazione nella prima parte che lo ha portato a contatto con l’erba, nella parte finale era certamente più veloce, ma dal team è arrivato l’ordine di mantenere le posizioni e probabilmente è giusto cosi’.

A seguire Kevin Magnussen che chiude in sesta posizione con la Haas motorizzata Ferrari. A punti Nico Hulkenberg (Renault), Kimi Raikkonen (Alfa Romeo), Lance Stroll (Racing Point-Mercedes) e Daniil Kvyat (Red Bull). Chi ha fatto veramente male sono Williams e Mclaren, mentre è da rivedere Antonio Giovinazzi, unico pilota italiano sulla griglia di partenza dopo otto anni; il pilota dell’Alfa Romeo ha danneggiato l’ala toccandosi al primo giro con la Renault, ha perso tanto tempo e il pit-stop è arrivato tardi. Era soltanto la prima e quindi sono gare che serviranno per maturare esperienza.

 

JUVE PRIMO KO, POKER PER LAZIO E NAPOLI

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Termina al Ferraris l’imbattibilità della Juventus, sconfitta per 2-0 dal Genoa di Cesare Prandelli, in occasione del lunch match della ventottesima giornata di serie A. Sturaro e Pandev, autori dei due gol, condannano i bianconeri alla prima sconfitta stagionale in campionato e consentono al Genoa di salire a 33 punti, allontanandosi definitivamente dalla zona calda della classifica.
Lazio devastante, l’Atalanta invece viene fermata dal fanalino di coda Chievo. Va all’Empoli il duello salvezza contro il Frosinone. In attesa di Napoli-Udinese (ore 18) e del derby di Milano, gol e sorprese nelle tre gare delle 15 della 28^ di A.
Tutto facile per la Lazio, che travolge 4-1 il Parma chiudendo la pratica nei primi 45 minuti, terminati 4-0: grande protagonista Luis Alberto, autore di una doppietta e di un assist (per Lulic). All’Olimpico aveva aperto le marcature il destro di Marusic, su invito di Milinkovic-Savic. Nella ripresa ritmi blandi e Parma a segno con Sprocati. La Lazio sale dunque a quota 45 e aggancia, seppur con una partita in meno, l’Atalanta, fermata sull’1-1 casalingo dal Chievo, avanti al termine del primo tempo grazie al gran gol di Meggiorini. L’Atalanta attacca e trova il pari con Ilicic, poi chiude il Chievo nella sua trequarti ma non riesce a trovare la zampata da tre punti. Il ritorno di Andreazzoli fa bene all’Empoli, che piega il Frosinone 2-1 e scavalca nuovamente il Bologna, di nuovo terzultimo. Caputo su rigore e Pajac a segno per i toscani nel primo tempo, per i ciociari – che vedono sempre più complicarsi le chance di permanenza in A – inutile la rete della bandiera realizzata da Valzania al 70′.
Nel primo posticipo, il Napoli, con non poca fatica, ha battuto per 4-2 una combattiva Udinese. Al San Paolo, hanno decretato il risultato le reti di Younes, Callejon, Lasagna, e Fofana, nel primo tempo, e soprattutto i sigilli di Milik e Mertens, nella ripresa.
(ITALPRESS).

INTER VINCE DERBY E SCAVALCA MILAN AL 3° POSTO

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L’Inter vince 3-2 il derby e torna al terzo posto, scavalcando di due punti il Milan: per i nerazzurri a segno Vecino (3′), de Vrij (51′) e Martinez (rigore al 68′). Milan in gol con Bakayoko (57′) e Musacchio (71′).
Al 3′ Inter già avanti: giocata di Perisic, sponda di Martinez per Vecino che non sbaglia sottomisura. Risponde il Milan con Paquetà (c’è Handanovic), ma meglio i nerazzurri, con D’Ambrosio che sfila via a Calhanoglu e crossa basso: Calabria anticipa Martinez e Perisic. Attorno al 20′ il colpo di testa di Paquetà finisce a lato di un soffio. Poi il destro di Calhanoglu trova pronto Handanovic. Altra grande chance per l’Inter alla mezz’ora: Perisic dentro per Vecino, sbilenca la sua conclusione dal dischetto. Anche Skriniar mette i brividi a Donnarumma. Al rientro, gran botta di Gagliardini, attento Donnarumma; poi nulla può il portiere rossonero sull’incornata perfetta di de Vrij sull’invito di Politano: 2-0 Inter. Risposta immediata del Milan: punizione di Calhanoglu, Bakayoko anticipa Gagliardini e beffa Handanovic. L’Inter si ributta in avanti e Guida giudica da rigore il contatto Castillejo-Politano in area: dal dischetto Martinez non tradisce. Finita? Macchè. La riapre in mischia Musacchio e poi è gran finale: Handanovic salva su Castillejo, poi è straordinario il salvataggio sulla linea di D’Ambrosio sul destro a botta sicura di Cutrone. Vince l’Inter, come all’andata. Il Milan torna quarto.