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BERNARDESCHI “SIAMO FORTI E PIENI DI TALENTO”

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“Questa Nazionale qualcosa di interessante l’ha già fatta intravedere. Nelle quattro partite precedenti abbiamo fatto secondo me un grandissimo passo in avanti, abbiamo creato molte occasioni facendo vedere un grandissimo gioco, noi ci siamo divertiti in campo e credo che abbiamo fatto divertire anche chi ci guardava”. Federico Bernardeschi vede un percorso che è diventato già interessante per una Nazionale che si sta avvicinando alle prime due gare del proprio girone di qualificazione agli Europei. Gli azzurri di Roberto Mancini saranno impegnati prima contro la Finlandia e poi contro il Liechtenstein. “Sicuramente dobbiamo ancora acquisire quell’esperienza che un po’ ci manca per la nostra giovane età, ma secondo me questa è la strada veramente giusta per andare ad affrontare l’Europeo nel migliore dei modi – ha aggiunto Federico Bernardeschi . Credo che in questa Nazionale ci siano tantissimi talenti che pero’ vanno aspettati, fatti crescere e che non vanno subito giudicati. Quando un ragazzo è giovane gli si deve dare il tempo di sbagliare e di poter crescere per poi far venir fuori le sue qualità”.
Iniziare con il piede giusto è importante, quindi un po’ di pressione è onevitabile. “Fa parte del gioco ed è giusto averla anche perché la maglia della Nazionale è importante”. Contro Finlandia e Liechtenstein gli azzurri proveranno a invertire quella tendenza che in ‘Nations League’ ha visto l’Italia produrre tanto a livello di gioco, ma poco come numero di gol segnati. “E’ vero che giochiamo bene e per quello che creiamo durante una partita segniamo poco, pero’ è anche vero che è molto meglio creare e segnare poco piuttosto che creare poco e non segnare – ha puntualizzato Bernardeschi -. Puo’ capitare in poche partite che si crei tantissimo a livello di gioco e poi non si riesca a segnare. Alla fine il gioco e le occasioni create ti ripagano per forza, sono i numeri che lo dicono. Sicuramente vogliamo migliorare in termini realizzativi ed è una cosa su cui stiamo lavorando tanto con il mister”. Dalla Juventus in Nazionale “vorrei portare la consapevolezza della nostra forza, perchè siamo forti. Su questo ci dobbiamo credere ogni giorno. Siamo una Nazionale giovane sì, ma piena di talento e forte, dobbiamo rendercene conto, puntando su noi stessi e sul compagno che abbiamo al nostro fianco” ha sottolineato Bernardeschi che poi parla anche del suo ruolo in campo.
“Non so dove mi schiererei. Credo che ogni mister abbia delle idee e credo che un giocatore debba rispettarle. Credo anche che la Juventus sia diversa dalla Nazionale. Dove gioco io è secondario, mi piacerebbe pero’ un sacco essere il tuttocampista di questa Nazionale”. Federico Bernardeschi ha poi ‘incoronato’ un ex compagno di squadra in maglia viola. “Chiesa è migliorato tantissimo sotto tutti i punti di vista, lo vedo molto cresciuto. Non sono con lui nel quotidiano e per il suo futuro non posso che dargli un consiglio: di scegliere e di fare cio’ che vuole. E’ questo che deve fare. Lo vedo maturo per reggere le pressioni, credo che a 22 anni sia già pronto. E’ giovane, ha ancora tantissima strada davanti per rafforzarsi e per diventare ancora piu’ ‘robusto’. Il suo percorso lo sta facendo e lo sta facendo benissimo”. E proprio Federico Chiesa potrebbe andare a metà giugno prossimo, insieme ad altri compagni della Nazionale maggiore, a rafforzare l’Under 21 azzurra che sarà impegnata negli Europei che l’Italia disputerà in casa.
“Mi ricordo che un po’ di anni fa si diceva che non c’erano piu’ giovani in Italia – ha concluso Bernardeschi -. Finalmente adesso li abbiamo, stanno venendo fuori e questo fa molto piacere a tutti. Speriamo che il futuro dell’Italia sia sempre piu’ roseo e pieno di talenti”.

RAZZETTI E BURDISSO SUPER AI CRITERIA KINDER + SPORT

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Quarta sessione per la sezione maschile dei Criteria Kinder+Sport allo Stadio del Nuoto di Riccione, in vasca corta. Cade un altro record della manifestazione che si aggiunge ai nove in tre round. Lo firma, per un fantastico poker, Alberto Razzetti che, dopo aver vinto con il record italiano i 200 farfalla (1’52″80) e con il primato della manifestazione i 200 misti cadetti (1’54″68) ed essere stato il più veloce anche nei 50 farfalla, vince i 100 farfalla in 51″44 (24″33) togliendo ventisei centesimi al 51″70 di Giovanni Rizzo del 2017. Il 20enne ligure – tesserato per Fiamme Gialle e Genova Nuoto My Sport – abbassa di trenta centesimi il limite personale e balza dal diciottesimo posto tra i performer italiani. In seguito il talento di Sestri Levante piazza la cinquina ed è padrone i 200 stile libero con la seconda prestazione personale di sempre in 1’45″83. “Sono veramente molto stanco, perchè ho fatto tante gare in due giorni ed è molto impegnativo – spiega Razzetti, seguito da Davide Ambrosi – Da mercoledì testa agli Assoluti e inizierò la fase di scarico”. Ed è quaterna per Federico Burdisso, già primo nei 200 farfalla con record della manifestazione (1’53”60), nei 200 misti e nei 400 stile libero juniores 2001, che sale sul gradino più alto del podio nei 200 stile libero. Il 17enne pavese – tesserato per Tiro a Volo Nuoto, seguito in Italia da Simone Palombi e bronzo continentale in vasca lunga nei 200 farfalla a Glasgow 2018, diventando il primo millenials (nato 2000) a medaglia per il nuoto italiano in una manifestazione internazionale assoluta – scende per la prima volta in carriera sotto l’1’47 (prec. 1’48″71) e chiude in 1’46″73. Nei 400 misti nuota sotto i 4’12” Massimiliano Matteazzi che si impone tra i cadetti 4’11″79. Il 20enne di Vicenza – tesserato per In Sport Rane Rosse e seguito da Federico Benda – chiude con la seconda prestazione personale di sempre; alle sue spalle il partenopeo Pietro Paolo Sarpe – tesserato CC Napoli – secondo con il limite personale di 4’14″26 (prec. 4’16″23). Si torna in acqua domani, mercoledì 20 marzo, per l’ultima giornata. Si parte alle 9.00 con le serie dei 200 dorso.

GALLINARI TRASCINA CLIPPERS, RIMONTA NETS

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Ottava vittoria nelle ultime nove gare: è il ruolino di marcia dei Los Angeles Clippers, che nella notte italiana della regular-season dell’Nba superano allo Staples Center, per 115-109, Indiana Pacers. Il grande protagonista del successo dei californiani è Danilo Gallinari: la trentenne ala di Sant’Angelo Lodigiano termina la sua performance da top-scorer con 24 punti in 30 minuti di impiego, impreziositi da 2 rimbalzi e 3 assist. Spettacolare rimonta di Brooklyn Nets: sotto di 25 nell’ultimo quarto, il quintetto della Big Apple batte in volata Sacramento Kings per 123-121 con 44 punti di un immenso D’Angelo Russell. Ennesima sconfitta dei Los Angeles Lakers, che senza LeBron James vanno al tappeto per 115-101 in casa dei Miwaukee Bucks; i Golden State Warriors si impongono per 117-107 sui Minnesota Timberwolves con 36 punti di Stephen Curry e si riportano in testa alla Western Conference.

PLATINI “GIUSTIZIA ARRIVERA’, MIA SQUALIFICA POLITICA”

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“Cosa faccio oggi? Vivo. Ho sfruttato la decisione di quei maledetti della Fifa per un break totale dopo 45 anni. Me ne frego di una sospensione che è una roba da matti. Ora il caso è alla Corte dei diritti umani, a Strasburgo: non mi possono impedire di lavorare nel calcio”. Squalificato per otto anni dal Comitato etico della Fifa con l’accusa di corruzione, sempre respinta al mittente, per aver ricevuto da Blatter un pagamento di 1,8 milioni di euro, pena poi dimezzata dal Tas di Losanna, Michel Platini torna a parlare sulle pagine de ‘Il Corriere della Sera’. “La squalifica non mi ha toccato, non l’accetto: non mi sento squalificato – ha detto il 63enne dirigente francese, ex campione della Juventus e della Nazionale transalpina, che tra un anno si vedrà scadere lo stop – La Svizzera mi ha assolto, la Fifa doveva assolvermi e non l’ha fatto per ragioni politiche. Tutto è stato politico. Non so che farò poi. L’asticella era già alta, andare più su di dove sono arrivato è complicatissimo”. Dell’attuale Fifa, assicura ‘Le Roi’, ex numero uno dell’Uefa, “me ne frego. Non lo dico con disprezzo. Quando sei tu a decidere ti interessi, ma ciò che penso non conta più. Verrà il tempo di dire le cose. Non ho mai parlato né male né bene di nessuno. Preferisco non parlare: potrei essere indecente”. Platini ha chiuso la carriera a soli 32 anni, oggi a 33 Ronaldo dal Real è passato alla Juve: “Quattro mesi fa l’ho visto a Torino contro il Manchester United: Ronaldo ha una mentalità e un fisico eccezionali. Le partite oggi sono più numerose, ma trent’anni fa il calcio era molto più cattivo e violento. Oggi la tv lo ha reso più pulito. Ronaldo o Messi: non sono mai stati picchiati”. Da presidente Uefa Platini ha introdotto il fair play finanziario: “È stato utilissimo, ha ridotto i debiti dei club da 3 miliardi a 200 milioni: abbiamo salvato tante società. Adesso di quello che dovrebbero fare me ne frego, non ci penso. Da giocatore davanti alla porta non pensavo, la mettevo dentro e facevo gol. Ora non ho più il potere di fare le cose. Perché sono stato allenatore solo per pochi anni? È noioso. Stai in panchina e se ti fa tre gol Ronaldo sei il più grande, se invece sbaglia il rigore sei solo il più grande coglione. L’allenatore è importante, non fondamentale. Allegri con la Juve si è preso una bella soddisfazione, però sulla panchina della Spal non può mai battere 3-0 l’Atletico”. Con Blatter sono stati amici, avversari, nemici: “Cosa c’è oggi? Nulla. L’ho sempre aiutato. Lui ha sbagliato totalmente la sua uscita di scena, voleva morire in Fifa. Dopo ha cominciato a dire stupidaggini per poter rimanere lì a vita”. La tecnologia è entrata nel calcio con la Var, che a Platini non è mai piaciuta: “Sono stato sempre contro. La Var può aiutare, ma poi c’è l’interpretazione: decide sempre l’uomo. I designatori hanno trasformato gli arbitri in campo in pupazzi. È dura perdere una partita per un errore arbitrale, ma è umano. Ora c’è la tecnologia e sbagliano comunque. Non è possibile stabilire se un fallo di mano è volontario o no, sul fuorigioco invece la Var è utile. Lasciate giocare gli umani tra loro. Il calcio è stato inventato per i giocatori, non per gli arbitri che impongono le loro regole: è quello che mi fa arrabbiare. L’arbitro non è l’architetto del calcio, sono i calciatori”. Ricordato con un sorriso l’avvocato Agnelli e con tristezza la tragedia dell’Heysel, Platini è convinto che la Juve possa vincere la Champions: “Fortissima fisicamente, una macchina da guerra. Con Real, Bayern e Psg fuori le prospettive di vittoria sono interessanti, anche se la Juve in coppa non è mai particolarmente fortunata, chissà…”. Platini, infine, attende ora giustizia dalla Corte dei diritti umani: “Combatto sempre, non mi lascio piegare: un giorno la giustizia arriverà. Quando è attesa la sentenza? Per farmi fuori ci hanno messo due secondi. Avere giustizia è dura, dura, dura. Ma arriverà, sono sicuro”.

BIRAGHI “FINLANDIA OSTICA MA DOBBIAMO VINCERE”

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Quella di sabato prossimo ad Udine contro la Finlandia “sarà una partita difficile, è una squadra nordica, tosta e rognosa. L’Italia ha sempre fatto fatica nella sua storia contro le squadre nordiche, quindi non sarà sicuramente facile. Ma siamo l’Italia, giochiamo in casa e dobbiamo continuare il nostro percorso di crescita. Faremo la partita, e a tutti i costi cercheremo di portare a casa la vittoria perché partire con il piede giusto è importante”. Cristiano Biraghi si candida a una maglia da titolare sabato alla Dacia Arena contro la Finlandia, primo impegno degli azzurri sulla strada verso Euro2020. “La nostra preparazione a queste partite – il riferimento anche al successivo impegno contro il Liechtenstein – è uguale a quella che abbiamo fatto per le gare giocate in precedenza e questo penso che sia una cosa importantissima, per noi non ci sono amichevoli. Quando indossiamo la maglia dell’Italia sono sempre delle ‘finali’. Poi è normale che queste sono partite dove si fa veramente sul serio e che ci devono permettere di arrivare ad Euro2020, quindi hanno un’importanza sulla carta maggiore”. “Siamo una squadra giovane ma ci sono anche giocatori esperti che fanno assolutamente comodo a questa Nazionale e che servono a trascinare i ragazzi giovani e a indirizzarli sulla retta via – ha proseguito Biraghi – Nelle partite in cui ho giocato anch’io non si è visto un divario fra noi e le altre squadre, anzi, abbiamo fatto delle partite importanti. Dobbiamo solo pensare ad andare avanti e a lavorare, abbiamo iniziato questo percorso con Mancini, che penso che sia l’allenatore ideale proprio per questo percorso, anche perché è stato bravo a riuscire ad adattare tutte le caratteristiche dei suoi calciatori al gioco della squadra. Ora arrivano le partite dove dobbiamo raccogliere i frutti di quel che abbiamo fatto fino ad adesso”. Biraghi è chiamato a raccogliere l’eredità di giocatori importanti che nel suo ruolo hanno fatto la ‘storia’ della maglia azzurra. “Gia’ indossare la maglia della Nazionale è un onore perché penso che rappresentare la propria nazione in uno sport così importante per il nostro Paese e’ una cosa stupenda – ha raccontato il giocatore di proprietà della Fiorentina – Ma devo onorarla ancora di piu’ perché l’hanno indossata grandi campioni, e devo solo imparare e cercare di prendere qualcosa da chi mi ha preceduto anche se è difficile arrivare a certi livelli”. Vedi campioni come Paolo Maldini e Antonio Cabrini, “che sono vere e proprie leggende del calcio italiano e mondiale. Penso però che negli ultimi anni sono migliorato tantissimo, so che miglioramenti ho fatto e ritengo di aver fatto un buon lavoro. So anche pero’ che posso migliorare ancora, come si puo’ fare a qualsiasi età”. Biraghi tornerà a giocare sabato in una città a cui è legato da un ricordo indelebile. “A Udine io ed i miei compagni della Fiorentina abbiamo passato un brutto momento, quando sentiamo la parola Udine il pensiero è quello – il riferimento alla morte di Astori – Purtroppo è una città dove abbiamo un ricordo negativo ma la vita va avanti, penso che è importante ricordare Davide continuando il percorso che aveva iniziato lui, non solo calcistico ma anche di vita. I valori che aveva lui mi sento di portarli avanti perché mi ha fatto crescere tanto”.

MALAGO’ “PUNTARE EURO2028 PER RIFARE GLI STADI”

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“Senza impianti non si va da nessuna parte. Credo che se ci fosse un evento da ospitare, si saprebbe che per quella data le cose vanno autorizzate altrimenti la manifestazione non si fa. Ecco perche’ la madre di tutte le battaglie e’ cercare di ospitare l’Europeo del 2028 perche’ consentirebbe tutto questo”. Lo ha dichiarato il presidente del Coni Giovanni Malago’ a margine della presentazione delle FIVB Beach Volley Rome Finals, al Foro Italico, evento al quale era presenta anche il sottosegretario Giancarlo Giorgetti con il quale hanno fatto qualche scambio con la palla. “Per gli stadi non vedo alternative, salvo qualche caso  singolo come e’ stato Udine, dove ci hanno messo venti anni e sono stati encomiabili – ha aggiunto il numero uno dello sport italiano parlando di stadi – Se pero’ ognuno procede separatamente e’ una via crucis, un calvario arrivare in fondo alla conclusione di tute le autorizzazioni per realizzare un nuovo impianto. Basta vedere cosa succede a Empoli, a Cagliari, a Firenze, a Bologna, ma anche a Milano e a Roma.


(ITALPRESS).

PACE ICARDI-INTER, DA DOMANI TORNA IN GRUPPO

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La vittoria nel derby, il confronto avviato tra giocatore e agente con la società, l’intervento autoritario ma diplomatico delle ultime ore di Marotta, hanno fatto in modo che da domani, giorno di ripresa degli allenamenti in casa Inter, Mauro Icardi riprendera’ a lavorare in gruppo. Sara’ perche’ ha ultimato le terapie al ginocchio, sara’ in seguito agli ultimi chiarimenti, tuttavia la notizia e’ sicuramente positiva per l’Inter e per tutto l’ambiente nerazzurro. Da domani dunque l’attaccante argentino riprendera’ la vita normale di sempre. Probabilmente sara’ impossibile per il giocatore dimenticare il 13 febbraio, giorno in cui la fascia da capitano venne affidata ad Handanovic e sfilata dal braccio dell’attaccante. Un colpo duro per Icardi che ha sempre evidenziato, insieme alla moglie e agente Wanda Nara, l’attaccamento alla maglia nerazzurra. Rabbia, rassegnazione e forse frustrazione. Diversi stati d’animo hanno attraversato il giocatore. Ora sembra arrivata la svolta, grazie anche al lavoro delicato di Marotta. Quest’oggi infatti si e’ incontrato con l’avvocato Nicoletti che cura gli interessi dell’argentino.
(ITALPRESS).

BELINELLI OK MA NON BASTA, MIAMI STOPPA SAN ANTONIO

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San Antonio sbatte contro Miami. Gli Heat violano l’AT&T Center per 110-105 e fermano la striscia vincente degli Spurs che durava da 9 gare (11 interne), con l’ultima sconfitta ormai datata 25 febbraio a Brooklyn. Dragic (22 punti), Waiters (18 pt) e Richardson (15 pt) affondano gli Spurs, bravi a risalire da -12 nell’ultimo quarto fino al 108-105 a 1’07” dalla fine. Ma la palla persa da DeRozan e i liberi di Olynk hanno sentenziato la gara a favore di Miami. In doppia cifra sei giocatori fra i texani, fra cui Marco Belinelli: per lui, come Aldridge e Mills, 17 punti (4/7 da due, 2/5 da tre, 3/3 dalla lunetta) corredati da un rimbalzo, un assist e una palla persa in 22′. San Antonio scivola al sesto posto a Ovest, staccata da Utah (137-116 sui Knicks con 30 punti di Mitchell, quinta vittoria di fila) e ancora più lontana dalla quarta piazza occupata da Portland, che prevale per 126-118 su Dallas (nono ko in 10 gare) trascinata da un Lillard da 33 punti e 12 assist. Restando a Ovest, James Harden firma 57 punti ma non basta a Houston per evitare la sconfitta all’overtime contro Memphis (126-125) dove Conley (35 punti) e Valanciunas (33 punti, compreso il libero della vittoria a meno di un secondo dalla fine) fanno la differenza.

A Est resta apertissima la lotta per il primo posto. Senza Antetokounmpo, la capolista Milwaukee cade contro Cleveland (107-102) e il vantaggio su Toronto scende a due partite. I Raptors, infatti, tornano a sorridere a spese di Oklahoma City: 123-114 all’overtime con 33 punti e 13 rimbalzi di Siakam e 23 punti e 6 assist di VanVleet. Crisi per i Thunder che, nonostante il rientro di Westbrook (42 punti e 11 rimbalzi), incassano così il quarto ko consecutivo, il decimo in 14 gare. Consolida invece la terza piazza Philadelphia, uscita vittoriosa dallo scontro diretto con Boston per 118-115: sesto successo di fila per i Sixers e prova mostruosa di Embiid con 37 punti, 22 rimbalzi e una stoppata decisiva su Irving a 35″ dalla fine.