Per Dorothea Wierer è la grande vigilia. La biathleta azzurra è un po’ più vicina alla conquista della Coppa del mondo dopo l’undicesimo posto della sprint. Nella gara a inseguimento di sabato 23 marzo (ore 15, diretta tv su Eurosport) potrà già vincere aritmeticamente la prima sfera di cristallo della sua carriera, un risultato storico per il biathlon italiano che mai è riuscito, né tra gli uomini, né tra le donne, a portare a casa il trofeo. Basterà il settimo posto per tenere a distanza le rivali straniere Marte Olsbu Roeiseland e Anastasiya Kuzmina, con un podio si metterebbe al riparo anche dalla compagna di squadra Lisa Vittozzi, oggi seconda a -30 ed esclusa dalla pursuit per aver mancato l’accesso alle prime 60 nella gara di giovedì. Tra l’altro, Wierer può andare a caccia anche della coppa di specialità, dove è seconda a -3 dalla sappadina: serve un piazzamento nella top ten.
“Sicuramente non sono soddisfatta al 100% – spiega Dorothea Wierer -. Purtroppo non mi sentivo al top sugli sci, ma ci sta. Dopo un Mondiale molto lungo e pesante, si comincia a sentire la stanchezza sia fisica che mentale e l’errore al poligono potevo evitarlo. Ma sono ancora in lotta per la classifica generale e attaccherò ancora nelle prossime due gare. Mi dispiace per Lisa Vittozzi, ma quello che è successo la farà crescere, attaccherà alla grande nella mass start e potrà fare una bella gara domenica”. “C’è poco da pensare. Sabato ci sarà un po’ più di vento e bisognerà stare attenti al poligono. Spero di poter fare un bel risultato, adesso mi sento un po’ più sicura al tiro, mentre a Oestersund, come si è visto, avevo qualche incertezza. Poi si vedrà, dipende anche dalle altre: la Kuzmina è molto forte sugli sci, lei e la Herrmann sono andate molto veloci nella sprint, poi magari cambia tutto con i risultati al tiro. Il podio di Hofer? Sono molto contenta per lui, era un po’ dispiaciuto per non aver vinto una medaglia individuale ai Mondiali, l’avrebbe meritata, ma questo risultato gli dà fiducia e sicurezza in se stesso”.
WIERER A CACCIA DELLA COPPA DEL MONDO
GALLINARI E CLIPPERS VINCENTI, HARDEN SHOW
Un grande Danilo Gallinari, un sontuoso James Harden che si abbatte sugli Spurs di Marco Belinelli e i Lakers di LeBron James che dicono addio all’obiettivo play-off. Tanta carne al fuoco nelle gare Nba disputate nella notte italiana. Vincono i Clippers del “Gallo” che, ancora una volta, è il trascinatore della franchigia di Los Angeles che si impone per 110-108 sul parquet dei Cavaliers. L’azzurro, miglior realizzatore del match, mette a referto 27 punti, 3 assist e 3 rimbalzi. A dargli una mano, andando in doppia cifra Gilgeous-Alexander (16), Lou Williams, 15, Harrell (14) e Shamet (13). I Cavaliers lottano, Kevin Love fa 22 punti e 8 rimbalzi, sono 20 a testa quelli di Sexton e Clarkson, ma alla fine sono i Clippers a portare a casa un successo che vale il sesto posto a Ovest.
Ottavi, invece, gli Spurs di Marco Belinelli battuti a Houston per 111-105. Non che succeda raramente, ma quando James Harden è in una delle sue migliori serate c’è poco da fare per tutti e San Antonio non fa eccezione.
Il “Barba” eguaglia il suo massimo in carriera, mettendo a referto 61 punti (7 rimbalzi e 1 assist) e facendo la differenza nel momento topico della gara. Ne fa 18 Chris Paul, 12 Gordon. Gli Spurs sono sempre in partita ed è buona anche la prestazione del “Beli” che dalla panchina fa registrare al suo attivo 11 punti, 2 rimbalzi e 2 assist. Il migliore tra gli ospiti è Bryn Forbes con 20 punti, vanno in doppia cifra anche White (18), DeRozan (16) e Aldridge (10), ma a vincere sono i Rockets con un Harden devastante.
Da un grandissimo che ha vissuto un’altra serata di gloria, a un fenomeno che deve fare i conti con una stagione difficile, la prima con i Lakers. LeBron James e Los Angeles, infatti, sono matematicamente fuori dai playoff dopo la sconfitta interna con i Brooklyn Nets che si impongono 111-106, nonostante i 33 punti e 20 rimbalzi di JaVale McGee e la tripla doppia sfiorata dal “Prescelto” che mette a referto 25 punti, 14 assist e 9 rimbalzi. Vincono i Nets con Harris (26) e Russell (21) che superano quota 20.
Nelle altre gare della notte vittorie per Denver Nuggets (111-93 sui Knicks con 21 punti e 17 rimbalzi per Nicola Jokic), Thunder (116-109 contro i Raptors, ko nonostante i 37 punti di Kawhi Leonard), Bucks (116-87 contro gli Heat con Giannis Antetokounmpo che ne fa 27) e Magic (123-119 sui Grizzlies, sconfitti nonostante i 23 punti e 24 rimbalzi di Jonas Valanciunas).
FOGNINI E CECCHINATO VOLANO A MIAMI AL 3° TURNO
Buona la prima anche se con un po’ di sofferenza. Fabio Fognini, al debutto, supera il secondo turno al “Miami Open”, secondo Atp Masters 1000 del 2019, dotato di un montepremi di 8.359.455 dollari, che si disputa da quest’anno sui campi in cemento dell’Hard Rock Stadium (la “casa” dei Miami Dolphins di football NFL), in Florida. Nella notte italiana il 31enne di Arma di Taggia, numero 17 del ranking mondiale e 15esima testa di serie, ha superato in rimonta l’argentino Guido Andreozzi, numero 80 Atp: 5-7, 6-4, 6-4 il punteggio, in due ore e 25 minuti, con cui l’azzurro si è imposto nel primo testa a testa con il 27enne di Buenos Aires. Fognini tornerà in campo domenica per sfidare al terzo turno lo spagnolo Roberto Bautista Agut: sarà il decimo confronto diretto fra i due, con il ligure in vantaggio per 7 a 2 nel bilancio dei precedenti.
Dopo Fabio Fognini, nel pomeriggio, anche Marco Cecchinato ha superato il secondo turno. Il tennista siciliano, numero 16 del ranking mondiale e 14° favorito del tabellone, in quello che doveva essere il suo match d’esordio ha avuto via libera grazie al forfait del bosniaco Damir Dzumhur, numero 53 Atp, “fermato” da problemi alla schiena. Il 26enne palermitano attende ora, al terzo turno, il vincente del confronto fra il belga David Goffin, numero 20 della classifica mondiale e 18 del seeding, e lo spagnolo Pablo Andujar, numero 88 Atp (uno pari i precedenti).
Eliminata, invece, Camila Giorgi al secondo turno del “Miami Open”, torneo Wta Premier Mandatory dotato di un montepremi di 9.035.428 dollari. La 27enne marchigiana, numero 31 del ranking mondiale e 29esima testa di serie, che a Miami vanta il terzo turno nel 2015, ha ceduto al secondo turno (per lei l’esordio) per 6-3, 6-4, in un’ora e 21 minuti di partita, alla tedesca Tatjana Maria, numero 62 Wta.
(ITALPRESS).
ALAPHILIPPE TRIONFA ALLA 110^ MILANO-SANREMO
La ‘Strade Bianche’, due tappe alla Tirreno-Adriatico, la Milano-Sanremo. L’Italia porta decisamente bene a Julian Alaphilippe che, tre anni dopo Arnaud Demere, riporta in Francia la ‘Classicissima di primavera’, 291 chilometri tra capoluogo lombardo e la Riviera dei Fiori giunta quest’anno alla sua edizione numero 110. Il 26enne corridore della Deceuninck-Quick Step, vincitore nel 2017 di una tappa alla Vuelta a Espana ed esploso definitivamente lo scorso anno con la conquista della Freccia Vallone, di due frazioni al Tour de France e della Clasica San Sebastian, ha fatto suo, di potenza, lo sprint a ranghi ridotti sul tradizionale arrivo di via Roma, precedendo il belga Oliver Naesen (AG2R La Mondiale) ed il polacco Michal Kwiatkowski (Team Sky), rispettivamente secondo e terzo. Quarto l’altro grande favorito della vigilia, l’ex iridato Peter Sagan (Bora-Hansgrohe), mentre l’attuale campione del mondo su strada, lo spagnolo Alejandro Valverde (Movistar), deve accontentarsi del settimo posto. Il migliore degli italiani è Vincenzo Nibali, trionfatore nel 2018: il siciliano della Bahrain-Merida termina ottavo, due gradini sopra il campione europeo Matteo Trentin (Mitchelton-Scott). Al pronti e via c’è subito la fuga: ad avvantaggiarsi sono Fausto Masnada della Androni Sidermec, Mirco Maestri e Alessandro Tonelli della Bardiani CSF, Guy Sagiv della Israel Academy, Luca Raggio e Sebastian Schonberger della Neri Sottoli, Jonas Henttala, Andrea Peron, Charles Planet e Umberto Poli della Novo Nordisk. L’unico a resistere, prima che la corsa si infiammi (in tutti i sensi, visto che i tifosi non lesinano fumoni che generano finanche un piccolo principio di incendio a bordo strada), è Masnada, che sul Capo Berta risponde ad un allungo di Schonberger. Il bergamasco prende per primo anche il Cipressa ma il gruppo torna compatto ai -26 dalla conclusione. In discesa si mette in evidenza un altro azzurro, Niccolò Bonifazio (Direct Energie), che pennella le curva di casa senza paura, riuscendo ad accumulare dai migliori un vantaggio massimo di 22″. Troppo poco per resistere al lavoro della Lotto-Soudal e al ritmo imposto dall’olimpionico Van Avermaet. Sul Poggio la Deceuninck-Quick Step esce allo scoperto: Stybar allunga il plotone, Viviani si sfila, Bettiol ci prova ma è Alaphilippe a tentare una prima ‘scrematura’, forte di una gamba che non ha rivali. Nibali e Trentin resistono ed è proprio quest’ultimo, sull’Aurelia, a scappare per poi arrendersi all’evidenza. Si va verso la volata e per Alaphilippe è quasi un gioco da ragazzi alzare le braccia al cielo e mettere in bacheca la ‘Sanremo’.
ALL’AZZURRA WIERER COPPA DEL MONDO INSEGUIMENTO
Comincia bene il weekend di Dorothea Wierer e dell’Italia del biathlon femminile. A Oslo, dove sono in scena le ultime gare della Coppa del mondo, la 28enne di Brunico, delle Fiamme Gialle, ha conquistato la coppa iridata della specialità “inseguimento”, al termine della pursuit odierna, chiusa al dodicesimo posto. La giornata storica, in chiave azzurra, però, potrebbe essere domani. In programma c’è l’ultima prova della stagione. Si tratta una Mass Start, ovvero la gara vinta ai recenti Mondiali dalla Wierer, adesso a un passo dalla conquista della Coppa del mondo generale. All’azzurra “basterà” piazzarsi fra le prime sei per vincere aritmeticamente la prima sfera di cristallo della sua carriera, un risultato che sarebbe unico e senza precedenti per tutto il biathlon italiano, che mai è riuscito, sia a livello maschile che tra le donne, a far suo il trofeo.
Al momento la Wierer guida la classifica assoluta della Cdm generale con 894 punti. Alle sue spalle, seconda, a quota 852, c’è un’altra azzurra, ovvero la 24enne Lisa Vittozzi (Centro Sportivo Carabinieri) di Pieve di Cadore. In pratica è molto probabile un trionfo azzurro. L’unica che sembra al momento in grado di impensierire le due italiane è Anastasiya Kuzmina, biatleta russa, naturalizzata slovacca, oggi prima nella pursuit e posizionata a ridosso di Wierer e Vittozzi nella graduatoria assoluta della Cdm generale, a quota 844.
Il trofeo ottenuto oggi dalla Wierer è il secondo per le italiane in questa Coppa del mondo, dopo quello conquistato dalla Vittozzi (oggi a riposo) nella specialità “individuale”.
(ITALPRESS).
ITALIA PARTE BENE, FINLANDIA BATTUTA PER 2-0
Vittoria dell’Italia nell’esordio nel Gruppo J di qualificazione agli Europei del 2020. Alla Dacia Arena di Udine, gli azzurri di Mancini hanno superato per 2-0 la Finlandia con le reti, una per tempo, di Barella e Kean. Azzurri subito in vantaggio al 7′: punizione scodellata in area da Jorginho, Barella si avventa in controbalzo su un pallone vagante e, complice la deviazione di Vaisanen, infila l’1-0. Gli ospiti reagiscono con Sparv (10′), al 12′ Kean crossa sul secondo palo e Piccini al volo non trova lo specchio. Il ritmo cala e Bernardeschi, al 27′, è impreciso di sinistro, mentre Verratti, al 31′, fa tutto bene tranne la conclusione. Nel finale di tempo, al 40′ Bernardeschi reclama un rigore, al 42′ Kean sbaglia la conclusione da posizione invitante e al 44′ Biraghi spara alto. Immobile prova a sbloccarsi nella ripresa ma Hradecky all’8′ lo ferma. Jorginho sbaglia qualche pallone di troppo, Pukki al 20′ si divora il gol del pari prima che Immobile chieda un altro penalty. A raddoppiare, al 29′, è Kean che, servito in area da Immobile, infila di precisione il 2-0. Entra Quagliarella al 35′ e il bomber sfiora subito il tris di testa. A 5′ Quagliarella va ancora vicino alla rete con una botta che tocca il legno. Esordio nel finale per Zaniolo. Martedì sera, al ‘Tardini’ di Parma, la gara col Liechtenstein.
GALLINARI “SONO AL TOP, ORA PLAY-OFF NBA E MONDIALI”
“Ora mi sento al top: voglio i play-off Nba e i Mondiali in Cina”. Così, dalle colonne del “Corriere della Sera” Danilo Gallinari, tra i protagonisti più “attivi” del basket targato Usa in questo periodo. Nelle ultime otto partite giocate con la maglia dei Clippers, in Nba, l’italiano ha sempre superato quota 20 punti e il suo team ha sempre vinto. L’obiettivo immediato del “Gallo” sono proprio i play-off Nba, a ruota c’è sempre la maglia azzurra. “Sono pronto per la Nazionale. È ora di fare qualcosa di importante. Con Belinelli ci sentiamo in continuazione, siamo carichi e disponibili per la convocazione. Non ho mai giocato un Mondiale: non vedo l’ora di farlo. Parlo anche per Marco: siamo convinti e carichi per esserci”, ha affermato Gallinari.
“Mi sorprende non trovare i Lakers ai play-off? Sono contento che li facciamo noi. Quello che accade dall’altra parte di Los Angeles non è una nostra preoccupazione. LeBron James out dai play-off? Sapevo che avrebbe fatto fatica. Giocare a Ovest è diverso che giocare a Est. Molto diverso”, ha spiegato ancora l’azzurro.
(ITALPRESS).
INTERVENTO CHIRURGICO PER ARU, SALTERÀ IL GIRO
Recenti esami approfonditi ai quali si è sottoposto Fabio Aru hanno evidenziato una costrizione dell’arteria iliaca della gamba sinistra, che impedisce un afflusso sanguigno adeguato durante la produzione del massimo sforzo. Il persistere di un calo di potenza durante gli sforzi più intensi limitava il gesto atletico dello scalatore. Per questo motivo il ciclista sardo è costretto a fermarsi: dovrà sottoporsi a un intervento chirurgico.
Il dottor Jeroen Swart, responsabile sanitario dell’UAE Team Emirates, spiega: “Dopo l’inizio di stagione, Aru ha incontrato nuovamente difficoltà nel raggiungere il livello di prestazioni che lui e il team auspicavano. Recentemente, ha sviluppato sintomi più specifici relativi alla gamba sinistra: avvertiva sensazioni di debolezza dell’arto dopo allenamenti intensi e nello sforzo della gara”. Questa condizione relativamente rara si riscontra in ciclisti professionisti in relazione alla posizione adottata in bici e può svilupparsi progressivamente lungo l’arco di alcuni anni.
“Nei prossimi giorni, con data da definirsi in base alla disponibilità della struttura ospedaliera, Aru verrà sottoposto presso il Nuovo Ospedale di Prato a un intervento chirurgico di angioplastica, in seguito al quale dovrà osservare un periodo di riposo assoluto di un mese. I tempi di ritorno alle corse sono stimati in tre o quattro mesi”, ha aggiunto il medico del team del sardo.
“È una sensazione che avverto quando devo andare a tutta, mentre il sintomo sparisce con una andatura media, tant’è che in allenamento faccio numeri di base improntati”, ha detto Aru. “Da un certo punto di vista, non posso che essere sollevato per aver evidenziato il problema; dall’altro, sono arrabbiato per la malasorte che si è accanita su di me per l’ennesima volta e che mi costringerà a saltare ancora il Giro d’Italia”, ha proseguito il sardo.
“Mi opererò quanto prima per cercare di porre fine definitivamente a questo periodo nero. Ringrazio la squadra per la vicinanza dimostrata in questo anno e mezzo e per aver lavorato assieme a me per cercare la soluzione ai problemi che mi affliggevano. Speriamo davvero che questo sia il capitolo finale”, ha concluso Aru.
(ITALPRESS).










