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ZAPATA TRASCINA ATALANTA, FIORENTINA-TORINO 1-1

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L’Atalanta continua a sognare in grande. La Dea prosegue la sua cavalcata verso il terzo piazzamento europeo consecutivo con il successo per 3-1 sul Parma. Al Tardini la Dea passa in rimonta e vola al quinto posto in solitaria, a soli tre punti dal Milan. I padroni di casa (privi di Inglese e Biabiany e costretti a sostituire Gervinho nel secondo tempo per infortunio) passano con Gervinho, ma Pasalic rimedia all’errore precedente firmando l’1-1. Nella ripresa l’Atalanta alza ulteriormente il baricentro e Zapata firma la doppietta nel finale sugli assist di Castagne e Gomez.
Bel pari al Franchi tra Fiorentina e Torino. Senza Pezzella e Chiesa, i Viola si illudono con il gol in avvio di Simeone, ma Baselli li riporta sulla terra con un gran destro che non lascia scampo a Lafont. Sirigu si supera in un paio di circostanze su Benassi, la Fiorentina nella ripresa attacca a caccia dei tre punti ma resta l’1-1.
Preziosissimo blitz esterno della Spal, che si avvicina alla salvezza e rende pressochè nulle le chance salvezza del Frosinone. Il colpo di testa di Vicari, su corner di Krunic, permette a Semplicie di sbancare lo Stirpe. Sfortunato il Frosinone, che ha centrato due legni con Sammarco e Ciofani.
Emozioni incredibili al “Dall’Ara”, dove è terminato 2-1 il derby emiliano Bologna-Sassuolo. Il risultato della gara è stato decretato dalle reti dagli undici metri di Pulgar, entrato in campo a freddo (al posto di Poli) proprio per calciare la massima punizione, di Boga (al 91′) e di Destro (al sesto minuto di recupero, anche lui da pochissimo dentro la mischia). Meritati i tre punti conquistati, seppur in modo rocambolesco, dagli uomini di Mihajlovic. Grazie a questa affermazione, la terza consecutiva, i felsinei si sono portati in quartultima posizione nella classifica della serie A (quindi salvi), a quota 27, scavalcando l’Empoli. Festa a Bologna per il ritorno in serie A della Fortitudo basket, per la vittoria della formazione Primavera della Viareggio Cup e per le recenti prestazioni di Dzemaili e compagni. Cominciano a tremare invece i “cugini” neroverdi, fermi a 32 punti, con sole sette lunghezze di vantaggio proprio sui toscani (terzultimi).
(ITALPRESS).

POKER NAPOLI ALL’OLIMPICO, ROMA KO

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Il Napoli vince all’Olimpico contro una brutta Roma e si conferma sempre più seconda forza in Italia. La squadra di Carlo Ancelotti vince 4-1 grazie ai gol di Milik, Mertens, Verdi e Younes. Eppure i giallorossi erano riusciti a chiudere la prima frazione sull’1-1 grazie al rigore di Perotti che aveva riportato il match in parità, almeno in termini di punteggio visto che la superiorita’ dei partenopei si era già evidenziata. La Roma incappa nel secondo stop consecutivo dopo quello di Ferrara con la Spal ma la corsa alla porta principale dell’Europa resta aperta anche se più complicata. Secondo successo di fila per il Napoli, che torna a -15 dalla Juventus e tiene a distanza (+10) l’Inter, impegnata alle 20.30 contro la Lazio.
Passano 2′ e i partenopei sbloccano il match: perfetto assist di Verdi per l’inserimento di Milik che controlla col tacco e infila di sinistro Olsen sul suo palo. Primo acuto giallorosso al 18′: cross dalla trequarti di Cristante, inserimento di Nzonzi che di testa non trova la porta. Al 31′ Napoli a un soffio dal 2-0: Mertens mette un ottimo pallone in mezzo per Verdi, bravo Olsen. Al 33′ la risposta della Roma con cross di Dzeko per Perotti sul secondo palo che colpisce male di testa da due passi. Quando il primo tempo sembra ai titoli di coda arriva l’azione che determina il pari della Roma: cross di Dzeko, sponda di Nzonzi per l’accorrente Schick che viene messo giu’ da Meret;
dal dischetto l”infallibile’ Perotti spiazza il portiere. Inizia la ripresa e dopo 5′ il Napoli torna in vantaggio: cross dalla destra di Callejon, Olsen manca clamorosamente l’intervento e Mertens non puo’ che insaccare a porta vuota. Al 10′ il tris del Napoli: Fabian Ruiz avanza dopo un contrasto vinto con De Rossi e mette in mezzo per Verdi che con il sinistro supera ancora Olsen. Non è finita: arriva infatti anche il poker di Younes.

VINCE HAMILTON SU BOTTAS, LECLERC 3^ E VETTEL 5^

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Doppietta Mercedes al Gp del Bahrain, seconda prova del Mondiale di F.1. La vittoria e’ andata a Lewis Hamilton, che ha preceduto il compagno di squadra Valtteri Bottas. Terzo il ferrarista Charles Leclerc, in testa per lunga parte della gara e costretto a cedere la posizione nel finale per problemi al motore; quarto Max Verstappen, quinto Sebastien Vettel. Negli ultimi due giri i piloti hanno girato con la safety car in pista e le posizioni di fatto sono rimaste invariate. “Sono andato a parlare immediatamente con Leclerc perche’ ha fatto un lavoro fantastico. Il risultato per lui e’ devastante, meritava di vincere ma ha tantissime vittorie nel suo futuro” le prime parole di Hamilton dopo la fine della gara. “Sono estremamente deluso, e’ dura mandare giu’ questo risultato. Succede e questo fa parte del motorsport, purtroppo non e’ stata la nostra giornata ma sono fiducioso per il lavoro fatto da questo team fantastico dopo i problemi in Australia” la reazione del giovane ferrarista. “Doppietta mancata quest’oggi, c’era di tutto per poter far bene. Peccato per Vettel perche’ queste cose possono capitare quando si lotta e peccato per Leclerc, un problema gli ha impedito di vincere” ha detto il team principal Ferrari Mattia Binotto nell’analisi della gara. Delusione anche per Sebastien Vettel, in testacoda mentre era in lotta con Hamilton per la seconda posizione. “Durante il testacoda ho danneggiato la macchina, le vibrazioni successive hanno portato al guasto. Ho cercato di prendere l’interno su Hamilton ma ho perso il posteriore e mi sono girato” le sue parole. Della evidente superiorita’ della Ferrari, ha parlato anche il team principal Mercedes Toto Wolff. “Abbiamo avuto grande ‘culo’. La verita’ e’ che oggi Leclerc e la sua Ferrari erano piu’ veloci ma cosi’ e’ il mondo del motorsport”.
(ITALPRESS).

MARQUEZ VINCE IN SOLITARIA, ROSSI-DOVIZIOSO SHOW

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Marc Marquez domina e in Argentina non ce n’è per nessuno. A Termas de Rio Hondo arriva la prima perla del campione del mondo in carica che fin dai primi giri mette tutta la concorrenza in riga e conquista 25 punti importanti in questo avvio di stagione. Ma questa seconda tappa ha regalato soprattutto uno show tutto italiano con il duello fra Valentino Rossi e Andrea Dovizioso, avviato nella seconda parte di gara e conclusosi nelle ultime curve del tracciato argentino. In partenza è Rossi ad andare fortissimo seppur dopo pochi giri venga infilato da Miller e Morbidelli. Marquez, invece, gestisce da grande pole-man e si mette in fuga salutando la concorrenza. Giro dopo giro il ‘Dottore’ rimonta e si mette all’inseguimento di Dovizioso dando vita a un duello entusiasmante mentre lo spagnolo guadagna un buon margine mettendosi così a distanza di sicurezza. A soli tre giri dalla fine si scatena l’inferno con Rossi che trova lo spazio giusto e supera il connazionale centrando un podio importante per il morale. Marquez guarda il tutto dagli specchietti, esulta al traguardo e sul podio si gode la ‘Marcia Reale’. “È stato un grande weekend, in questa pista mi sento davvero bene – ha sottolineato il pilota spagnolo nel post GP – Una gara perfetta dove ho spinto e alla fine ho gestito”.
Vittoria numero 45 in carriera in top class festeggiata nel migliore dei modi: “Quando ti senti ‘dolce’ con la moto puoi e devi fare questo tipo di gare”. Sorriso stampato anche nella faccia di Rossi, giunto al podio numero 197 in carriera: “Sono contentissimo di questa seconda posizione, è un risultato importantissimo per me e per la Yamaha. Era dal Sachsenring che non salivo sul podio”. Poi in merito alla battaglia con Dovizioso: “Ho cercato di non sbagliare nemmeno un centimetro. Dovi è il re dell’incrocio e ho cercato di capire quale fosse il punto giusto per non andare largo. È stata una bella battaglia, una botta di adrenalina”. Insoddisfazione, invece, da parte del pilota della Ducati: “Non giravamo forte, siamo felici sì ma se vogliamo giocarci il campionato dobbiamo migliorare. Dobbiamo essere più lucidi per capire cosa fare quando non ce n’è”.
In Moto2 suona l’Inno di Mameli grazie alla grande vittoria dell’italiano Baldassarri davanti a Gardner e Marquez. In Moto3, invece, da segnalare la vittoria dello spagnolo Masia, sul podio anche Binder e Arbolino. Ora una settimana di riposo prima di affrontare il prossimo appuntamento ad Austin con il Gran Premio degli Stati Uniti in programma nel weekend 12-14 aprile.
(ITALPRESS).

MILINKOVIC-GOL, LAZIO VINCE IN CASA INTER

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La Lazio sbanca San Siro e si rilancia in zona Champions. Grazie al gol di Milinkovic-Savic al 13′, i biancocelesti battono 1-0 l’Inter e salgono a quota 48, ma con una partita da recuperare. L’Inter resta terza a 53 punti.
Perisic e Vecino creano i primi grattacapi a Strakosha, ‘graziato’ poi da Skriniar sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Però è la Lazio a passare: Luis Alberto pesca Milinkovic-Savic, che di testa al 13′ beffa Handanovic. L’Inter accusa il colpo e la Lazio chiude ogni varco andando a un passo dal raddoppio prima dell’intervallo: miracolo di Handanovic su Bastos. L’ex Keita spara col mancino, Strakosha c’è. Poi ancora su Handanovic protagonista, stavolta su Luis Alberto. Al rientro, Perisic e Politano provano a far cambiare marcia all’Inter, ma è ancora Handanovic a tenere in piedi i nerazzurri: Caicedo punta e supera Skriniar, ma lo sloveno è superlativo sul tentativo di pallonetto del laziale. Due guizzi di Politano attorno all’ora di gioco, manca la precisione. In contropiede Lazio pericolosissima: Asamoah chiude su Caicedo, poi Handanovic blocca Immobile. Nainggolan per Borja Valero, l’Inter cinge d’assedio l’area biancoceleste ma Acerbi e compagnia fanno buona guardia. Iniziativa personale di Nainggolan, facile per Strakosha. Bastos rischia l’autogol, è l’ultimo brivido per la Lazio, che porta a casa tre punti preziosissimi in ottica Champions. Delude l’Inter.

GALLINARI TORNA E DA’ SPETTACOLO, BELINELLI KO

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Prosegue l’ottimo momento dei Los Angeles Clippers nella regular-season dell’Nba. Già certi della qualificazione ai play-off, i californiani ottengono, nella notte italiana, la 13esima vittoria nelle ultime 15 partite, battendo i Memphis Grizzlies per 113-96. Fermo per un turno a causa di un problema al piede, Danilo Gallinari torna e incanta con una prova da campione. La trentenne ala di Sant’Angelo Lodigiano mette a segno la bellezza di 27 punti in 30 minuti di impiego, impreziositi da 14 rimbalzi e 5 assist. Sconfitta casalinga, invece, per San Antonio. Dopo aver conquistato l’accesso alla post-season, gli Spurs escono battuti per 113-106 dai Sacramento Kings, trascinati dai 26 punti di Buddy Hield. Tra i locali, bella prova di Marco Belinelli, che termina a referto con 14 punti in 24 minuti di gioco. Golden State Warriors a valanga: i Charlotte Hornets si arrendono per 137-90, con i campioni in carica che si godono i 49 punti complessivi della coppia formata da Stephen Curry e Klay Thompson.

CECCHINATO TOP AZZURRO, GIORGI RISALE AL N.29

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Nella classifica pubblicata oggi dall’Atp Marco Cecchinato si conferma il primo dei tennisti italiani: il siciliano è stabile al numero 16 (suo best ranking) precedendo proprio Fabio Fognini, 18esimo, che perde una posizione. Conferma al 47esimo posto anche per Andreas Seppi, mentre fa due passi indietro Matteo Berrettini (54°). Due posti in meno anche per Thomas Fabbiano, ora numero 92, mentre appena fuori dalla top-100 Lorenzo Sonego guadagna altre cinque posizioni e sale al numero 101. Il secondo Masters 1000 del 2019 sul cemento americano ha provocato solo due cambiamenti nella top ten del ranking mondiale. Immutato il podio con Novak Djokovic, alla 21esima settimana consecutiva al comando (la 244esima complessiva), che ha 2.345 punti di vantaggio su Rafa Nadal (fermo fino alla stagione sulla terra), secondo davanti ad Alexander Zverev. Grazie al successo a Miami – titolo numero 101 in carriera – risale al quarto posto Roger Federer, che scavalca Dominic Thiem. Stabili Kei Nishikori e Kevin Anderson, rispettivamente in sesta e settima posizione, mentre all’ottavo posto sale Stefanos Tsitsipas che fa due passi avanti firmando un nuovo best ranking, scavalcando Juan Martin Del Potro e John Isner che chiudono l’élite mondiale. Camila Giorgi risale due posizioni nella classifica pubblicata stamane dalla Wta: la 27enne marchigiana è al numero 29 ed è sempre la prima delle azzurre. Dietro di lei un passo avanti per Martina Trevisan (numero 159) e un progresso di 32 posti per Jasmine Paolini (183) grazie al titolo ITF vinto a Curitiba. Da segnalare anche il best ranking per Giulia Gatto Monticone (numero 195), per la prima volta fra le Top-200. Il secondo torneo Premier Mandatory stagionale si fa sentire sulla top-ten mondiale, che vede sul trono per la decima settimana la giapponese Naomi Osaka, il cui vantaggio sulle inseguitrici si è assottigliato. Alle sue spalle si è riportata Simona Halep, distanziata di 239 punti, con Petra Kvitova sul terzo gradino del podio. Risale al quarto posto la ceca Karolina Pliskova, finalista in Florida, a precedere Angelique Kerber, Kiki Bertens, che migliora il best ranking salendo in sesta posizione, Elina Svitolina e Sloane Stephens. Ingresso per la prima volta in top-10 e best ranking (nono posto) per l’australiana Ashleigh Barty, trionfatrice a Miami, con a chiudere la top ten Aryna Sabalenka e appena fuori Serena Williams.

AL VIA LAVORO COMMISSIONE CIO PER MILANO-CORTINA

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La candidatura italiana delle olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 ha mosso oggi i suoi primi passi ufficiali. Nella sede della regione Veneto a palazzo Grandi Stazioni, si sono incontrati i rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali insieme ai membri del Cio. “Do il benvenuto a tutti gli ospiti del comitato olimpico internazionale. Sono giorni importanti, il governo sta facendo la sua parte” le parole di Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, primo a prendere la parola. “In queste ore gli enti stanno sottoscrivendo gli accordi di programma. Questo spirito di collaborazione tra enti locali e governo spero possa portare a un esito positivo della decisione. Gli osservatori controlleranno le location e le nostre bellezze. Adesso toccherà a Cortina, alla Valtellina e a Milano dimostrare che la nostra candidatura è la migliore. Vinca il migliore, e speriamo di essere noi”. “E’ un’avvenura iniziata tempo fa. Un gruppo fantastico, con i presidenti Fontana e Zaia di Lombardia e Veneto in prima fila. È un sogno che vogliamo rincorrere, quello di organizzare i giochi invernali” gli fa eco il presidente del Coni, Giovanni Malagò. “Milano e Cortina sono due città differenti, ma siamo orgogliosi di essere arrivati a questo punto. Il nostro augurio è che l’esito della decisione sia positivo per noi. Con Giorgetti abbiamo un comune desiderio di supportare lo sport in Italia. Ci guida una grande passione”.
Malagò ha poi ringraziato la città di Venezia, che questa mattina ha ospitato il 150esimo anniversario della Federazione Italiana Ginnastica nella sede di Ca’ Farsetti. “La storia d’Italia – ha continuato Malagò – segue la storia della federazione ginnastica. Il nostro Paese vuole continuare ad essere protagonista della storia dello sport nazionale ed olimpico”. Dopo i saluti istituzionali, Luca Zaia (governatore del Veneto) ha dato ai partecipanti il benvenuto. “Per noi – ha detto – è già un obiettivo raggiunto avere qui i valutatori ed essere alla fase finale. Abbiamo un bellissimo dossier, abbiamo studiato molto e siamo pronti a rispondere a qualsiasi perplessità. Ringrazio per la presenza Giancarlo Giorgetti, testimone della vicinanza del governo e del Capo dello Stato Sergio Mattarella che ci appoggia in pieno. Noi corriamo per vincere. È un sogno sui cui abbiamo investito molto. Sappiamo che le visite della settimana saranno fondamentali. Qui c’è patrimonio Unesco delle dolomiti, Milano con una vetrina fondamentale, abbiamo uno degli ski-hub più importanti. E poi, oltre alla neve, qui abbiamo sempre il sole”, ha scherzato.
Accanto a Zaia, il sindaco di Cortina Gianpietro Ghedina ha detto che la possibilità di ospitare le olimpiadi invernali del 2026 sarebbe un sogno per la sua città. “Cortina è diventata famosa grazie alle olimpiadi del ’56. Sarebbe un sogno dopo 70 anni”.
Il presidente della commissione di valutazione del Cio, Octavian Morariu, si è detto fiducioso che la candidatura Milano-Cortina potrà essere all’altezza della situazione. “L’agenda 2020 – ha continuato – è improntata alla flessibilità, le Olimpiadi devono adattarsi alle ambizioni e alle aspettative locali. Non solo a quelle della città, ma alla popolazione e alle sue aspettative. Lavoriamo per la massimizzazione dei costi e per le eredità che lasceranno alle città. Siamo in una regione con grande tradizione sportiva. So che l’Italia è un paese molto forte per tutti gli sport. Vedo anche nella vostra candidatura la passione italiana che non è mai difficile da vedere. Si vede anche l’organizzazione molto accurata. Siamo emozionati di essere qui, ora vogliamo vedere dal vivo quello che abbiamo letto nei documenti della vostra candidatura”. Alle domande dei cronisti, Giorgetti ha sottolineato la richiesta del governo al Cio di evidenziare le opere infrastrutturali di maggior interesse che potranno essere finanziate dal governo. Tra queste, soprattutto: la messe in sicurezza del territorio, l’adeguamento per l’accessibilità ai disabili. “Le popolazioni di Veneto e Lombardia – ha aggiunto – supportano questo evento. Non serve un referendum, la maggioranza dei cittadini è a favore dei giochi olimpici invernali e sono sicuro che anche le amministrazioni locali e il Governo manterranno atteggiamento di sostegno”. Sullo snodo di Bormio, attualmente in fase di completamento, Giorgetti si è detto convinto della conclusione dell’opera in tempo utile. Malagò ha aggiunto di aver ricevuto dal governo tutte le garanzie necessarie. “Siamo orgogliosi di essere un case history – ha detto – abbiamo fatto da apripista nella storia delle candidature. Ed è fondamentale che il governo c’è venuto dietro nei vari passaggi crescendo sempre più sotto il profilo dell’impegno. In virtù degli studi commissionati, abbiamo dimostrato l’enorme ricaduta positiva che le Olimpiadi avrebbero sul territorio”.
Zaia e Ghedina sono tornati sulla pista bob di Cortina, realizzata per le Olimpiadi del ’56. “Ci siamo preoccupati fin dal primo momento del riuso. Da noi cattedrali nel deserto non esisteranno, quella pista avrà visibilità internazionale. Il Cio potrà stare sicuro sul riuso di quella pista. Abbiamo un vantaggio che è il mondiale di sci del 2021 e siamo già a buon punto. Crediamo molto nell’elettrico, già tra un anno avremo mobilità pubblica che utilizza l’elettrico e punteremo su smart mobility con investimenti nella parte alta del bellunese”.
Sulla questione San Siro che dovrebbe ospitare la cerimonia d’apertura, Malagò ha detto che c’è al momento un dibattito aperto. “Inter e Milan vogliono avere uno stadio moderno, in linea con le istanze del domani. Ci sono tre ipotesi: rifare San Siro; che si continui a giocare e nel frattempo si costruisce negli spazi antistanti e una volta realizzato abbattere San Siro; terza ipotesi realizzare nuovo impianto in altra zona. Non è materia del Coni, non sarà comunque un problema per la candidatura olimpica che attualmente prevede cerimonia d’apertura a San Siro. Dovranno mettersi d’accordo le società sportive e il Comune”.
(ITALPRESS).