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NAPOLI VINCE E RINVIA FESTA JUVE, CHIEVO IN B

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Il Napoli vince 3-1 al Bentegodi, rinvia la festa scudetto della Juventus e condanna il Chievo, che retrocede dopo 11 campionati di A consecutivi: decidono la doppietta di Koulibaly (16′ e 81′) e il mancino di Milik al 64′. Ancelotti a -17 dai bianconeri quando mancano sei giornate alla fine, per il Chievo – fermo a 11 punti e in gol con Cesar al 90′ – è ormai irraggiungibile il quart’ultimo posto occupato al momento dal Bologna a quota 31.
In vista della sfida di Europa League contro l’Arsenal, Ancelotti non rinuncia alla formazione migliore con Insigne, Milik e Mertens nel reparto offensivo. E proprio dai piedi del belga nasce la prima occasione: al 10′ il centravanti polacco scarica per Mertens il cui tiro a rimorchio termina alto. Ma il gol e’ dietro l’angolo e il vantaggio partenopeo arriva al 14′: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Koulibaly attacca il primo palo e firma l’1-0 di testa. Al 24′ Chiriches si divora il raddoppio sull’invito di Insigne. Primo squillo clivense al 35′: facile Ospina su Barba. Ci prova Fabian Ruiz, senza fortuna. Nella ripresa e’ sempre la formazione di Ancelotti a fare la partita e al 52′ si intravedono altri sprazzi di Mertens, autore di un tiro alto da posizione defilata dopo uno scambio con Hysaj. Al 61′ il Napoli sfiora il raddoppio: Insigne scambia con Milik e  restituisce al polacco che non riesce a deviare verso la porta. Ma tre minuti dopo Milik trova il modo di finire sul tabellino dei marcatori con un gran sinistro dai venticinque metri che non lascia scampo a Sorrentino, bravo pochi minuti dopo a riscattarsi con un grande intervento sul tiro a botta sicura di Callejon. Arriva anche il tris azzurro: doppietta per Koulibaly sugli sviluppi di un corner. Nel finale c’e’ spazio per il gol della bandiera del Chievo che porta la firma di Cesar.

MAROTTA “SPALLETTI RESTA, ICARDI DA VALUTARE”

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“I miei primi mesi nerazzurri? Un po’ di difficoltà di inserimento c’è stato nel passaggio dalla Juventus all’Inter, ma è un fatto abbastanza normale”. Lo ha detto l’amministratore delegato dell’Inter, Giuseppe Marotta, ai microfoni di Radio anch’io Sport su Rai Radio 1. “Quello che posso garantire all’Inter è soprattutto l’esperienza in questo mondo pieno di insidie – ha sottolineato il dirigente nerazzurro – La Juventus sarà protagonista in Italia per altri anni, il gap con le altre soprattutto economico, per fatturato e possibilità di ingaggiare giocatori, è elevato”. Sulle possibilità che Icardi resti ad Appiano Gentile dopo il braccio di ferro con la società: “Le percentuali sono difficili da fare, il ragazzo sta acquisendo una grande esperienza professionale. E’ una risorsa importante, anche patrimoniale, ha un contratto di altri due anni ed è uno tra i migliori attaccanti in circolazione. Tutte le valutazioni verranno fatte al momento giusto, oltre alla volontà della società c’è anche quella del calciatore. L’abbraccio di ieri con Perisic? Abbiamo gestito una situazione straordinaria che capita nel calcio, i giocatori non devono essere tutti amici ma dei professionisti. Il gesto di ieri è stato molto bello e dimostra che il gruppo è compatto nel raggiungere uno stesso obiettivo”. “Uno scambio con Dybala? Sebbene sia in un processo di momentanea involuzione, Dybala è un giocatore molto forte. A prescindere dalla sue qualità tecniche, la differenza la fa l’uomo. E’ giovane e ha qualità, cosoì come Icardi”. Sul futuro di Spalletti: “Al di la’ che ha un contratto di altri due anni, l’Inter sta viaggiando verso quelli che sono i suoi obiettivi, con gli stessi punti dello stesso anno e occupando il terzo posto. La Champions è alla portata, l’allenatore spero possa raggiungere l’obiettivo: Spalletti non è un noefita, è giusto dargli fiducia perché ha raggiunto risultati importanti. Conte? Le voci sono la conseguenza che Antonio è sul mercato e rappresenta il profilo di un allenatore vincente. E’ normale che venga accostato a uno o a un’altra società a secondo di come queste vadano, ma Spalletti è a pieno merito il nostro allenatore ed è giusto lodarlo per quanto sta facendo”. Per quanto riguarda il prossimo mercato, Marotta ha sottolineato come la proprietà stia lavorando per puntellare la rosa con giocatori che portino la mentalità vincente, come Godin.

SONEGO RIENTRA NEI TOP 100, DJOKOVIC E OSAKA N.1

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Nella classifica pubblicata oggi dall’Atp, Marco Cecchinato si conferma il primo dei tennisti italiani: il siciliano è stabile al numero 16 (suo best ranking) precedendo Fabio Fognini, 18esimo, pure lui senza movimenti. Risale un gradino invece Andreas Seppi, ora 46esimo, mentre perde un posto Matteo Berrettini, 55esimo. Un passo avanti per Thomas Fabbiano (numero 93), mentre grazie ai quarti di finale raggiunti a Marrakech rientra nei top-100 Lorenzo Sonego (96). Scende di due posizioni Paolo Lorenzi (110), da segnalare poi i best ranking per Gianluigi Quinzi (142), Gianluca Mager (144), vincitore del challenger di Barletta, e Salvatore Caruso (150). Nessuna variazione nella top ten del ranking mondiale in attesa del Masters 1000 di Montecarlo, primo grande appuntamento della stagione su terra. Novak Djokovic, alla 23esima settimana consecutiva al comando (la 246esima complessiva), conserva 2.345 punti di vantaggio su Rafa Nadal (torna proprio nel Principato), secondo davanti ad Alexander Zverev. Poi in quarta posizione Roger Federer, a precedere nell’ordine Dominic Thiem, Kei Nishikori e Kevin Anderson, con all’ottavo posto il Next Gen Stefanos Tsitsipas (suo best ranking), quindi Juan Martin Del Potro e John Isner a chiudere l’élite mondiale. Camila Giorgi perde una posizione nella classifica Wta: la 27enne marchigiana è numero 31 ed è sempre la prima delle azzurre. Dietro di lei guadagnano una posizione Martina Trevisan (numero 146) e altre otto Giulia Gatto Monticone, 165, che firma un altro best ranking. Nove posti in più anche per Jasmine Paolini, grazie al secondo turno a Bogotà partendo dalle qualificazioni (numero 178). Guadagna 7 posti Martina Di Giuseppe, ora 179, mentre grazie ai quarti in terra colombiana, sempre partendo dalle qualificazioni, risale al numero 207 Sara Errani (+36). Nessuna variazione nella top-ten mondiale, che vede sul trono per la dodicesima settimana di fila la giapponese Naomi Osaka. Alle sue spalle c’è Simona Halep, distanziata di 185 punti, con Petra Kvitova sul terzo gradino del podio, a 322 punti dalla vetta. Stabile al quarto posto la ceca Karolina Pliskova che precede Angelique Kerber, Elina Svitolina e Kiki Bertens. Immutate anche le posizioni di Sloane Stephens, Ashleigh Barty ed Aryna Sabalenka.

“MAGLIA ACERBI COME SCALPO, GESTO DA PUNIRE”

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“Quello che è avvenuto a San Siro è un atteggiamento irriguardoso e, come ha detto anche il sottosegretario Giorgetti, indegno, che va punito, denunciato e valutato secondo le violazioni delle norme e dei principi etici del nostro mondo”. Gabriele Gravina, presidente della Figc, va giù duro ai microfoni de “La Politica nel Pallone” su Gr Parlamento. “Acerbi è un ragazzo straordinario, ci sono state delle punzecchiature sui social e forse, come ha detto Gattuso, dovrebbero usarli di meno e dedicarsi di più alla preparazione delle gare. Ma dando la sua maglia e stringendo la mano ai giocatori del Milan ha dimostrato di voler chiudere ogni polemica. Esibire la maglia come uno scalpo sotto la curva credo sia una reazione antipatica che dobbiamo prevenire”. Per quanto riguarda invece le polemiche arbitrali, c’è l’invito ad abbassare i toni. “Ogni anno, man mano che si arriva alla fase finale del campionato e la posta in palio si fa importante, le tensioni aumentano. Due settimane fa c’è stato un incontro a Milano fra dirigenti, allenatori, capitani e arbitri, ci sono stati dei chiarimenti e il clima si è un po’ più stemperato. Mi auguro dunque che ci siano toni più pacati. Bisogna limitare al minimo indispensabile gli errori ma invito anche i dirigenti a tenere toni molto bassi affinchè ci sia maggiore serenità nel vivere la competizione sportiva, senza inasprire gli animi”. Nessuna raccomandazione particolare a Nicchi: “Credo che l’Aia abbia piena autonomia e non abbia bisogno di un confronto col sottoscritto. Hanno le competenze per fare tutte le analisi più approfondite possibili. Ci sono molte lamentele, alcune sono fondate ma diverse sono anche non fondate”. Il presidente federale ha anche affrontato il tema della possibile Superlega a cui i grandi club europei starebbero lavorando con la Uefa. “La Lega di serie A è un elemento trainante, un riferimento, ma non è esaustiva del nostro mondo. Come presidente federale ho la responsabilità di essere il paladino della tutela degli interessi del calcio italiano, che non può perdere la sua visibilità, il suo radicamento nei territori. Gli interessi economici vanno tutelati ma nel rispetto dei valori del mondo del calcio che appartiene a milioni di tifosi. Lavoriamo per migliorare tutto quello che è possibile ma non toccateci il calcio nei giorni in cui i tifosi possono seguire le loro splendide realtà, altrimenti parleremmo di un altro sport”, il riferimento alla possibilità che le gare della Superlega possano giocarsi nei weekend, spostando i campionati in mezzo alla settimana. Infine, sulle date della prossima stagione, Gravina auspica un passo indietro: “Non vogliamo toccare l’autonomia della Lega di A. Hanno fatto le loro valutazioni e noi abbiamo evidenziato che il 24 maggio lo stadio Olimpico deve essere messo a disposizione della Uefa. È chiaro che per la prima volta la chiusura di campionato per Roma e Lazio potrebbe essere in trasferta. Lasciamo alla Lega di trovare la migliore soluzione”.

L’ATALANTA SBATTE CONTRO L’EMPOLI

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L’Atalanta frena in casa e si stacca dal quarto posto. Porta stregata per la Dea contro l’Empoli che strappa un importante 0-0 in chiave salvezza all’Atleti Azzurri d’Italia anche grazie agli interventi di un Dragowski insuperabile. Gli uomini di Gasperini scivolano così a -2 dal Milan, la stessa distanza dei toscani dal quartultimo posto della classifica occupato dal Bologna dopo trentadue giornate. A secco di gol il secondo miglior attacco del campionato contro la seconda peggior difesa, che regge le fiammate nerazzurre e mette in cascina quello che è solamente il quinto punto stagionale lontano dal Castellani. Nonostante il risultato a reti bianche, il calcio offensivo giocato dalle due squadre rende la partita da subito vivace. La prima occasione è al 3’ per l’Empoli con Farias che punta Palomino e tenta un rasoterra sul secondo palo su cui Gollini è reattivo nel distendersi, al 9’ è invece Hateboer a divorarsi l’1-0 con un colpo di testa elementare spedito alto al termine di uno splendido dialogo tra Gomez e Ilicic.
La Dea prende quindi confidenza e prova ad alzare il ritmo: al 25’ Dragowski, Veseli e Di Lorenzo murano Freuler e Zapata, due minuti più tardi il portiere dell’Empoli viene chiamato ancora una volta in causa dalla conclusione di Ilicic. La squadra di Andreazzoli, che nel frattempo perde per infortunio Antonelli e Farias (migliore in campo dei suoi nel primo tempo) sostituiti da Pasqual e Oberlin, regge nel complesso con grande personalità e mantiene lo 0-0 al duplice fischio di Manganiello. Nella ripresa l’Atalanta parte fortissimo ma nei primi dieci minuti deve fare i conti con uno strepitoso Dragwoski, che disinnesca prima Zapata e poi per due volte Hateboer. I padroni di casa alzano il baricentro, i toscani alzano il muro davanti alla propria porta ma non riescono più ad uscire dalla loro metà campo palla al piede. Gasperini muove la panchina inserendo Barrow per uno spento Zapata ma all’83’ è l’Empoli a sfiorare clamorosamente il vantaggio con Di Lorenzo, che colpisce però in maniera sporca da buona posizione dopo un flipper in area nerazzurra.
Nel finale c’è spazio anche per l’esordio del baby bomber Piccoli al posto di capitan Gomez ma il tiro a bersaglio verso la porta di Dragowski vede ancora l’estremo difensore uscirne vittorioso sui tentativi di Ilicic e Barrow: dopo quattro di recupero a Bergamo cala così il sipario sullo 0-0.

ALLEGRI “RISPETTO PER AJAX, MI ASPETTO GARA INFINITA”

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“Bisogna fare meglio in fase di costruzione, come esecuzione di passaggi, di velocità, e avere grande rispetto dell’Ajax: in fase di possesso sono molto bravi, lo hanno dimostrato all’andata e in tutte le partite che hanno giocato. In trasferta non hanno ancora perso in Champions, speriamo domani sia la volta buona”. Massimiliano Allegri chiede ai suoi di non sottovalutare domani i Lancieri nel ritorno dei quarti di Champions. Si riparte dall’1-1 della Crujff Arena ma “domani il risultato dell’andata non conta, è una gara secca, da giocare con la stessa intensità mostrata con l’Atletico. Sarà una partita infinita, anche all’80’ sarà una partita aperta perchè sia noi che loro cercheremo di vincere”, avverte il tecnico bianconero. Che recupera Emre Can, Khedira e Douglas Costa ma deve rinunciare a Chiellini e Mandzukic: “è out, ha un problema al tendine rotuleo. Ma saremo in 16-17, in numero sufficiente per poter giocare un quarto di finale contro l’Ajax”. L’assenza del croato non sconvolge comunque i piani del tecnico: “C’erano molte probabilità che rimanesse fuori e dovrò decidere chi fare giocare al suo posto. Dybala o Kean davanti? Può darsi uno dei due e può darsi nessuno dei due. Se gioca uno fra Kean e Dybala, uno fra Cancelo e De Sciglio starà fuori”, l’unico indizio del tecnico.  Di sicuro ci sarà Ronaldo: “Al momento della partita è un altro giocatore, glielo si vede in faccia. Lui capitano? Se gioca lo sarà Dybala, altrimenti Bonucci”.
Pienamente ristabilito Emre Can dopo il problema alla caviglia rimediato col Milan: “Da quando sono arrivato ho capito subito l’importanza di vincere la Champions qui. Vogliamo vincerla, ma domani non sarà una partita facile. Abbiamo grande rispetto dell’Ajax ma nessuna paura. Dovremo avere lo stesso atteggiamento avuto contro l’Atletico, vogliamo fare gol e vincere, e sappiamo ciò che possiamo fare”.

RISCATTO CLIPPERS, GALLINARI REALIZZA 24 PUNTI

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Los Angeles e Philadelphia pareggiano sull’-1-1 la serie, rispettivamente con Golden State e Brooklyn, del primo turno dei play-off 2019 dell’Nba. Nella notte italiana, i Clippers, impegnati della post-season della Western Conference, si riscattano e, colmando un divario in corso d’opera di -31, espugnano il parquet della Oracle Arena, battendo in volata i Warriors campioni in carica con il punteggio di 135-131. Il top-scorer dell’incontro è Lou Williams, a referto con 36 punti, ma i californiani si godo anche le ‘mani calde’ di Montrezl Harrell (25) e di un ispirato Danilo Gallinari, che totalizza 24 punti, impreziositi da 4 rimbalzi e 6 assist, in 35 minuti di impiego. Tra i padroni di casa, 29 punti del ‘solito’ Stephen Curry e 21 di Kevin Durant. Ora la serie di sposta in California. Più netto il successo interno nella Eastern Conference dei Sixers, che in gara-2 sfruttano il ‘calore’ del Wells Fargo Center dominando i Nets per 145-123 con 23 punti di Joel Embiid, il più prolifico del match, costretto però ad uscire anzitempo per una leggera distorsione alla caviglia. Seconda tripla doppia in carriera nei play-off per Ben Simmons (18 punti, 10 rimbalzi e 12 assist). Appuntamento per gara-3 a Brooklyn.

1° JUNIOR WHEELCHAIR TENNIS TROPHT FIT KINDER+SPORT

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Il 25 aprile prenderà il via la prima edizione del circuito Junior Wheelchair Tennis Trophy FIT Kinder+Sport riservata ai nati dal 2003 al 2010 e caratterizzata da 5 stage/torneo. Chiuderà la manifestazione itinerante il Master Finale di Roma, il 28 e 29 agosto, al quale parteciperanno i vincitori e i finalisti delle tappe. L’iniziativa è patrocinata dal Comitato Italiano Paralimpico e dalla Federazione Italiana Tennis. Al primo stag /torneo che si svolgerà il 25 aprile presso la Canottieri Baldesio di Cremona, seguiranno gli appuntamenti del 24 maggio al Tennis Rivoli 2000, del 29 giugno presso l’Associazione Tennis S. Giovanni Lupatoto e del 20 luglio nel Centro Estivo Federale di Castel di Sangro.