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ATALANTA VINCE A NAPOLI E VOLA AL QUARTO POSTO

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Dopo l’eliminazione dall’Europa League per mano dell’Arsenal, il Napoli si ferma anche in campionato e rimedia una sconfitta per 2-1 contro l’Atalanta nel posticipo della trentatreesima giornata di Serie A. Al vantaggio di Mertens, hanno risposto Zapata e Pasalic che permettono ai bergamaschi di agganciare il Milan al quarto posto in classifica.
Il Napoli non perdeva un match di Serie A giocato dopo una partita nelle coppe europee dall’ottobre 2016. Ma l’inizio della formazione partenopea è incoraggiante: al 10’ Masiello buca l’intervento e apre una prateria per Mertens che al momento di saltare Gollini inciampa sul terreno. Ma la rete dell’1-0 è solo rimandata al 28’: Callejon scende sulla fascia e crossa, Mancini nel tentativo di anticipare Mertens fa carambolare la palla sul corpo del belga, autore dell’1-0 che gli permette di attestarsi ad un gol da Maradona nella classifica marcatori del Napoli. E l’occasione per agguantare lo storico numero 10 si presenta pochi minuti dopo in una circostanza simile al vantaggio ma questa volta Mancini è bravo a chiudere l’avversario con un grande intervento in area di rigore. La retroguardia bergamasca soffre la manovra veloce e verticale del Napoli che al 35’ porta con tre passaggi di prima intenzione Zielinski a tu per tu con Gollini bravo a murare il polacco in uscita.

Per assistere alla prima conclusione in porta dell’Atalanta bisogna aspettare il 36’: Gomez si coordina dai trenta metri e costringe Ospina a rifugiarsi in calcio d’angolo. Nella ripresa il Napoli continua ad infilare costantemente la difesa avversaria: al 51’ Milik lanciato a rete supera Gollini con un tocco sotto ma Masiello riesce a salvare sulla linea di porta e a tenere in vita i suoi. Sono tre i giocatori in campo ad aver raggiunto già la doppia cifra: Mertens, Milik e Gomez. Proprio l’argentino è il più vivace degli uomini di Gasperini e al 54’ impegna nuovamente Ospina dalla distanza. Al ventesimo della ripresa l’Atalanta alza il baricentro e l’ingresso in campo di Ilicic porta più qualità di palleggio tra le linee. E al 69’ c’è il pareggio dell’Atalanta: Hateboer crossa dal fondo, Zapata anticipa Koulibaly e mette in rete. Il Napoli subisce il contraccolpo e la formazione di Gasperini (espulso per proteste) trova il raddoppio all’80’: Zapata penetra in area, salta Ospina e serve col tacco Pasalic che a porta sguarnita trova l’angolo vincente per il definitivo 2-1.
(ITALPRESS).

VELA: CONCLUSO CON SUCCESSO 37° MEETING GARDA OPTIMIST

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I pronostici della vigilia del gran finale del 37° Meeting del Garda Optimist sono stati pienamente rispettati: Marco Gradoni e Erik Scheidt, scesi in acqua per l’ultima giornata di regate come leader delle classifiche Juniores e Cadetti rispettivamente, sono i vincitori della 37° edizione della manifestazione da record organizzata dalla Fraglia Vela Riva. L’ultima giornata di regate ha visto i giovanissimi Cadetti (classe 2009 e 2010) completare altre due regate, portando ad otto il totale della serie gardesana: Erik Scheidt, con parziali di 1-2, ha lasciato alle sue spalle, con un margine di 4 punti, l’atleta tedesca Amelie Ropke (16-4), con la quale il testa a testa era iniziato già nelle primissime regate della serie. Medaglia di bronzo per la gardesana Sofia Bommartini (2-1), protagonista di un’eccellente giornata e vincitrice dell’ultima regata della serie a Riva del Garda. Nella categoria Juniores, Marco Gradoni e Richard Schultheis iniziano la giornata a pari punti in vetta alla classifica. La prima prova è un duello tra i due, quasi un match race, con Gradoni che stacca Schultheis di un paio di lunghezze negli ultimi metri e si aggiudica la vittoria, lasciando l’atleta Maltese al terzo posto. Nella seconda ed ultima regata della serie, Gradoni porta a casa un altro “bullet” e Schultheis scivola in quattordicesima posizione. Ne beneficia l’atleta fragliotto Alex Demurtas che riesce a risalire al secondo posto della classifica generale, scavalcando l’atleta Maltese.
Il podio della 37° edizione del Meeting del Garda Optimist vede quindi Marco Gradoni al primo posto con 10 punti, seguito da Alex Demurtas con 22 e Robert Schultheis con 25. Completano la top five lo svedese Lukas Lindstrom e il Tedesco Caspar Ilgenstein. Prima femminile è Yanne Broers, ventunesima in classifica generale. “Con grande orgoglio e soddisfazione, abbiamo portato a casa anche questa 37° edizione del Meeting del Garda Optimist. La grande affluenza di bambini e ragazzi da tutto il mondo è per noi un grande stimolo e motivo di continuo miglioramento – le parole di Giancarlo Mirandola, Presidente della Fraglia Vela Riva -. Quest’anno, siamo stati particolarmente fortunati anche con le condizioni meteorologiche, che ci hanno regalato una settimana quasi estiva. E’ già tempo di guardare al futuro, speriamo che la 38° edizione sia, se possibile, ancor più un successo, anche in vista del Mondiale Optimist che ospiteremo a luglio 2020. Grazie a tutti i partecipanti e ai loro accompagnatori, allo staff della Fraglia Vela Riva, a tutti i collaboratori e ai volontari, e non da ultimo ai nostri partner: senza di loro, questa grande organizzazione non sarebbe possibile”.
Anche in questa edizione Kinder + Sport è stata presente con le sue attivita’ motorie proposte nell’area “joy of moving”: divertire attraverso il movimento garantendo un proficuo apprendimento a livello coordinativo e motorio l’obiettivo finale delle attivita’ proposte nello spazio dedicato.
(ITALPRESS).

VETTEL “A BAKU PER TROVARE GIUSTO BILANCIAMENTO”

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Per la quarta volta la Formula 1 fa tappa a Baku. La prima edizione di questa gara risale al 2016, quando portava il nome di Gran Premio d’Europa, le altre sono invece state inserite in calendario come GP dell’Azerbaijan. Il circuito cittadino di Baku è uno dei tre attualmente presenti nel Mondiale sui quali la Scuderia Ferrari Mission Winnow non ha mai vinto. Le altre due piste tabù sono Sochi (Russia) e Yas Marina (Abu Dhabi). Per la squadra di Maranello su questo tracciato c’è da segnalare il secondo posto di Kimi Raikkonen ottenuto lo scorso anno. La città azera si è affacciata da pochissimo sul panorama motoristico mondiale avendo ospitato la sua prima competizione automobilistica solo nel 2012, in occasione di una gara Gran Turismo. Il circuito, tuttavia, è piaciuto da subito ai piloti che ne apprezzano le velocità estreme che si raggiungono sui rettilinei. In particolare sul traguardo si possono superare i 350 km/h. Il tracciato si caratterizza per i lunghi rettifili e le curve a gomito, un layout che esalta la potenza del motore e porta i piloti a sfiorare i muretti per ottenere i migliori tempi sul giro. C’è anche un tratto misto, rappresentato dalle curve 8-9-10-11, tra cui quella strettissima che gira intorno alla fortezza. In questo settore è molto importante avere trazione. La mappa del circuito non deve trarre in inganno: sono raffigurate le curve 17, 18, 19 e 20 ma questa parte si percorre in pieno ed è una zona nella quale è possibile azionare il DRS. Le prime prove libere sono in programma venerdì alle 13 (11 CET), mentre la seconda sessione sarà alle 17 (15 CET), stessa ora alla quale si terranno le qualifiche nella giornata di sabato. Il terzo Gran Premio dell’Azerbaijan prenderà il via domenica alle ore 16.10 (14.10 CET): i giri da percorrere sono 51. “Questo circuito ha un tratto lungo 2,2 chilometri da fare in pieno in cui sfioriamo i 360 km/h prima della frenata molto impegnativa della prima curva verso sinistra – ha spiegato il pilota tedesco della Ferrari, Sebastian Vettel – La ripida salita intorno alle mura della città vecchia è larga solo sette metri, che in una vettura di Formula 1 sembrano anche meno. Ti sembra di dover infilare il filo in un ago. Non c’è abbastanza spazio per due monoposto in quel punto per cui se stai duellando con un altro pilota è meglio mettersi d’accordo su chi deve passare per primo. Una delle sfide di Baku è trovare il giusto bilanciamento a livello di carico aerodinamico: devi poter affrontare bene le curve lente ma c’è bisogno di essere anche velocissimi sui rettilinei. È un compromesso non facile da trovare”. “Quello dell’Azerbaijan è uno dei miei circuiti preferiti, lo adoro e ho sempre fatto molto bene qui avendo ottenuto un successo e un podio in Formula 2 e i miei primi punti in Formula 1 lo scorso anno – ha ricordato l’altro pilota della Rossa, il francese Charles Leclerc – Il percorso mi piace davvero tanto, specie la parte dell’antico castello con quella serie di curve strette. È veramente una pista unica senza eguali nel mondo. La regola è piuttosto semplice: mai perdere la concentrazione, perché al primo errore ti ritrovi contro il muro. La pista di Baku è impegnativa, ma non vedo l’ora”. “Venendo da tre gare nelle quali non abbiamo raggiunto il risultato che speravamo, questo GP è per noi ancora una volta molto importante – ha svelato il Team Principal del Cavallino, Mattia Binotto – Ci siamo preparati al meglio, analizzando tutti i dati sin qui disponibili, cercando di individuare le aree di miglioramento e di adattare il nostro assetto e la gestione della power unit a quelle che sono le caratteristiche della pista. Baku presenta infatti un lunghissimo rettilineo, dove il motore è sollecitato in modo particolare sia per quanto riguarda il motore termico che per la parte ibrida. Qui i sorpassi sono abbastanza facili anche grazie all’effetto del DRS che quest’anno è addirittura più potente rispetto al passato. Presenta un asfalto molto liscio, per cui l’usura delle gomme è tendenzialmente scarsa ed essendo basso il livello di energia che si trasferisce nelle gomme, queste fanno fatica a riscaldarsi. L’esperienza ci ha insegnato che Baku è una pista dove la probabilità di vedere in azione la Safety Car è elevata, e questo è un elemento importante da considerare nella strategia di gara. A Baku porteremo alcuni aggiornamenti che rappresentano un primo passo nella direzione dello sviluppo della SF90”.

INZAGHI “CERCHIAMO RISCATTO, VOGLIAMO FINALE”

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“Si è parlato molto della brutta figura che abbiamo fatto sabato scorso contro il Chievo, ora c’è voglia di riscatto nello spogliatoio. Domani ci giochiamo tanto della nostra stagione, vogliamo prenderci una finale che per noi rappresenta un grande obiettivo”. Queste le dichiarazioni del tecnico della Lazio Simone Inzaghi alla vigilia della semifinale di Coppa Italia contro il Milan, in scena domani sera alle 20.30 a San Siro. “Dobbiamo far parlare il campo – ha detto l’allenatore biancoceleste al canale ufficiale del club – domani affronteremo una grande squadra: in questi anni le gare disputate contro i rossoneri sono sempre state molto tirate. Dovremo esser bravi ad esser propositivi indirizzando a nostro favore gli episodi”, ha concluso Inzaghi.

GATTUSO “MILAN-LAZIO SPOT PER CALCIO ITALIANO”

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“Due settimane fa già ci sono state tantissime polemiche, ma dobbiamo essere bravi, è uno spot per il calcio italiano e dobbiamo farci trovare pronti, con educazione, con rispetto e penso debba essere una gara in cui si pensa solo al campo e le altre cose vanno lasciate da parte”. Alla vigilia di Milan-Lazio, ritorno della semifinale di TIM Cup in programma domani sera a San Siro, il tecnico del Milan Rino Gattuso, ha cercato di stemperare le possibili tensioni successive all’epilogo dell’ultimo match contro la Lazio. “Penso che l’amicizia che mi lega a Simone Inzaghi sia forte, ci conosciamo da tanti anni, penso che da parte nostra faremo di tutto per comportarci bene, ci saluteremo prima della partita, penso che dobbiamo giocare a calcio e vinca il più forte” ha proseguito Gattuso. L’allenatore rossonero, a Milanello, ha parlato dell’importanza della partita, della squadra, di Paquetá e dei tifosi: “Ci giochiamo tantissimo, sarà una partita molto importante. All’andata abbiamo fatto fatica, come negli ultimi anni sono sempre partite tirate con la Lazio. Partiamo da 0-0 e bisogna giocarla perchè per noi è un obiettivo importante, sappiamo che andare in finale per noi sarebbe importantissimo ma sappiamo che serve fatica e fare una grande prestazione”.
La variabile stanchezza vale per tutti secondo Gattuso. “Come siamo stanchi noi sono stanche anche le altre squadre, d’altra parte si sta concludendo un campionato dove si è fatta tanta fatica. Però penso che domani giochiamo in casa, ci sono 57-60 mila spettatori e penso sia fondamentale. Veniamo da un primo tempo giocato a bassa intensità, non mi è piaciuto per come abbiamo affrontato la partita con il Parma, non è un problema di moduli, ma di come si affrontano le gare e di come scendiamo in campo: dobbiamo riguardarci l’ultima gara perchè 45′ li abbiamo regalati. Paquetà? Mi piace avere gente che dà affidabilità sul piano fisico, tecnico e tattico, in questo momento viene da un infortunio ma ci sta che domani possa partire dal 1′, oggi valutiamo tutto” ha proseguito Gattuso che non ha smesso di pensare alla Lazio.
“La Lazio è una squadra che crea tanto, abbina fisicità, tecnica e velocità, dobbiamo fare di tutto per non subire gol visto che giochiamo in casa. Sarà difficile, ma speriamo di non sbagliarla e di dare questa gioia a noi stessi ed ai tifosi. Serve continuità di gioco, non lasciare nulla al caso, non regalare nulla agli avversari, in questo momento mi interessa vedere la bava alla bocca, una squadra rabbiosa che ha voglia di soffrire”.
(ITALPRESS).

SAN ANTONIO VA SOTTO 3-2, SHOW LILLARD CONTRO OKC

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Denver fa valere di nuovo il fattore campo e San Antonio è ora con l’acqua alla gola. Gara 5 al Pepsi Center si risolve a favore dei Nuggets (108-90), ora avanti 3-2 e con la possibilità di chiudere i conti già in Texas giovedì sera. Jokic (16 punti, 11 rimbalzi e 8 assist) e Murray (23 punti) affondano il quintetto di coach Popovich, a cui non bastano i 17 punti a testa di DeRozan e Aldridge e dove Marco Belinelli non vive una delle sue serate migliori: 7 punti in 23′ con 3/7 dal campo (1/3 da tre), un rimbalzo, due assist e una stoppata. A Ovest, intanto, c’è la prima semifinalista: è Portland, che chiude sul 4-1 la serie con Oklahoma City nel segno di Damien Lillard. Per lui 50 punti (massimo in carriera ai play-off), compresa la tripla da oltre 11 metri alla sirena che vale il 118-115 finale. In tutto saranno 10 le triple di Lillard, un record nella storia dei Blazers, con i Thunder che salutano i play-off al primo turno per la terza stagione consecutiva nonostante la solita tripla doppia di Westbrook (29 punti, 11 rimbalzi e 14 assist) e 36 punti di George.

Ormai definito, invece, il quadro delle semifinali a Est: dopo Milwaukee e Boston, staccano il biglietto anche Philadelphia e Toronto, che si contenderanno l’altro posto in finale di Conference. I 76ers si aggiudicano gara 5 contro Brooklyn per 122-100 in una partita a senso unico, con Embiid (23 punti e 13 rimbalzi) e Simmons (13 punti) protagonisti assoluti. Ai Nets (21 punti di Hollis-Jefferson) resta la consolazione della prima apparizione ai play-off dal 2015. Avanti anche Toronto, che archivia sul 4-1 la serie con Orlando: 115-96 con 27 punti di Leonard e 24 di Siakam. Dopo il passo falso di gara 1, i Raptors non hanno più sbagliato un colpo tanto da aggiudicarsi tre delle successive quattro sfide con distacchi in doppia cifra.

ITALIA È CUORE DEL TENNIS, ATP FINALS A TORINO

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Le Atp Finals si giocheranno a Torino dal 2021 al 2025. Oggi l’annuncio ufficiale dell’Associazione  che ha premiato la candidatura italiana.
Torino sarà dunque per cinque anni la sede delle Atp Finals, uno dei massimi appuntamenti tennistici del circuito al pari dei tornei dello Slam e riservato agli otto migliori giocatori e alle otto migliori coppie di doppio dell’anno. Inizialmente le città in lizza erano circa 40, diventate 5 il 14 dicembre, quando l’Atp ha definito una short list: oltre a Torino, Singapore, Tokyo, Manchester e Londra (quest’ultima sede del torneo fino al 2020).
Un passo fondamentale per la candidatura di Torino è stato compiuto l’8 marzo scorso, con la firma del decreto della presidenza del Consiglio con il quale sono stati stanziati i contributi statali necessari a rendere sostenibile l’organizzazione dell’evento.
Si giocherà al Pala Alpitour, impianto funzionale e avveniristico che è stato inaugurato in occasione delle Olimpiadi Invernali del 2006. Con oltre 14mila posti è la più capiente struttura coperta d’Italia. Le Atp Finals andranno ad arricchire un cartellone di appuntamenti tennistici di altissimo prestigio che la Federtennis organizza con i suoi partner nel nostro Paese e che è già composto, oltre che dagli Internazionali d’Italia, anche dalle Atp Next Gen Finals di Milano. L’Italia diventerà così il cuore del tennis mondiale.

“L’assegnazione del compito di organizzare a Torino le Atp Finals dal 2021 al 2025 rappresenta un grandissimo successo internazionale non tanto della Federazione Italiana Tennis quanto dell’intero sistema-Paese – esulta il presidente della Fit, Angelo Binaghi – Avremmo potuto continuare serenamente lungo la strada di crescita, costante e ininterrotta da quasi vent’anni, che ha portato la nostra Federazione al secondo posto fra quelle italiane. Invece ci siamo rimessi ancora una volta in gioco per proiettare il tennis italiano ancor più in alto nella élite mondiale e dare il nostro apporto al rilancio complessivo del Paese. Adesso la palla passa al nostro settore tecnico, che entro 3-4 anni deve fare la propria parte portando almeno un giocatore italiano al Pala Alpitour di Torino perché vada a caccia del titolo di campione mondiale dell’anno. I risultati di questi anni, e soprattutto di questo brillantissimo inizio di stagione, ci fanno sperare che le premesse ci siano”.

“Game, set e match per Torino e l’Italia – sono invece le parole del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Simone Valente – Abbiamo segnato il punto più bello grazie a un lavoro instancabile e silenzioso che va avanti da mesi, il gioco di squadra e le sinergie che abbiamo creato a tutti i livelli con la Fit, l’Istituto di Credito Sportivo, il Comune di Torino e il Governo hanno permesso di portare a casa un risultato nel quale non abbiamo mai smesso di credere”. “Abbiamo lottato sin dal primo giorno insieme a tanti partner per cercare di ottenere questo evento per il quale c’erano 40 città candidate – gli fa eco la sindaca Chiara Appendino – Significa avere per 5 anni di fila almeno 250 mila visitatori in città e soprattutto posizionarsi a livello internazionale col brand Torino legato al mondo Atp, che è un brand altrettanto forte. Siamo orgogliosi”.

Per Torino i complimenti anche di Novak Djokovic, numero uno del mondo e presidente dell’ATP Player Council: “Le Atp Finals sono l’evento più grande e prestigioso che abbiamo nell’Atp. È un torneo che storicamente si è spostato in varie sedi e quindi sono molto felice di vederlo trasferirsi a Torino dal 2021. Mancano ancora alcuni anni, ma so che i giocatori saranno molto entusiasti di gareggiare lì, e spero anche di essere parte di quello che sarà un evento molto speciale”.

MONTELLA È FIDUCIOSO “POSSIAMO CENTRARE FINALE”

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Alla qualificazione della Fiorentina per la finale di Coppa Italia “io ci credo, c’è la possibilita’, abbiamo le caratteristiche per poterlo fare. Certo, bisogna giocare tutti al 100% e bisogna preparare tutti, al 100%, questa gara, pero’ non ci sono partite impossibili”. Lo ha detto il tecnico gigliato Vincenzo Montella alla vigilia della sfida fra Atalanta e Fiorentina, match valido come gara di ritorno di semifinale di Coppa Italia in programma domani sera a Bergamo. “Complimenti all’Atalanta perché sta esprimendo un calcio veloce e quindi stanno meritando tutti gli elogi ricevuti fino ad oggi -ha aggiunto Vincenzo Montella-. Sono in un ottimo momento ma questo per noi deve essere da stimolo. Sicuramente hanno anche il piccolo vantaggio del risultato dell’andata (3-3, ndr) ma anche questo deve essere stimolo per noi a dare il 100%, forse anche di più, perché sarebbe un grande risultato”. La gara d’andata “l’ho vista ma non con l’occhio dell’allenatore, ero un po’ distratto perché l’ho guardata da tifoso. E’ stata una partita entusiasmante. L’Atalanta è una squadra che gioca ma talvolta puo’ concedere anche qualcosa. Sicuramente quella partita ha detto che la Fiorentina se la puo’ giocare ma anche nella partita di campionato, quando ha perso, ando’ in vantaggio e c’erano le possibilità per fare un altro gol. Bisogna sfruttare le partite che ti capitano, soprattutto dovremmo farlo meglio dell’ultima partita con la Juventus”.

Montella cercherà di giocare ancora una volta con la Fiorentina una finale di Coppa Italia a 5 anni dalla sconfitta rimediata dai viola all’Olimpico contro il Napoli. “Fu una bruttissima serata, alla quale arrivammo con grandissime aspettative -ha ricordato Vincenzo Montella- Fu una bruttissima serata soprattutto per gli episodi pre gara, quello che venne fuori, ed anche per quello che accadde sul campo perché andammo vicini al pareggio con un uomo in piu’. Probabilmente poteva cambiare la storia della Fiorentina recente. Sarebbe quindi un grande risultato poter arrivare in finale, giocarsela e vincere, per poter portare finalmente un trofeo a Firenze”. La Fiorentina è reduce dalla sconfitta rimediata in campionato contro la Juventus, sabato scorso, all’Allianz stadium. Dalla sfida contro i bianconeri campioni d’Italia è arrivata secondo Vincenzo Montella l’indicazione che “abbiamo sicuramente bisogno di concretizzare un po’ di piu’. Pero’ la squadra ha dimostrato grande spirito, voglia di lottare, gioca con il cuore, si vede, ed è una squadra che se arrivasse il risultato, si puo’ esaltare e quindi abbiamo bisogno di questo risultato per avvicinarci alla gente. Lo vedo, lo sento in citta’, vorrei giocare con la forza e con il cuore che i tifosi riescono a trasmettersi in questi giorni e che in parte i ragazzi stanno facendo”.

Atalanta-Fiorentina sarà anche la sfida fra Josip Ilicic e Federico Chiesa ma Vincenzo Montella pensa che “la partita non sarà fra loro due. Dobbiamo arrivare alla gara come gruppo, con la convinzione giusta, con la tensione giusta, senza timore alcuno, sapendo che è un avversario in questo momento forse il peggiore che ti potesse capitare perché stanno tecnicamente e fisicamente bene, è una squadra che nell’economia della partita, nel tempo, anche nell’ultima fase della gara, riesce ad essere lucida perché ha continuità di situazioni di gioco riconoscibili nel tempo e quindi sarà necessario avere la concentrazione infinita, fino alla fine, perché l’Atalanta ha dimostrato che nella continuità della partita riesce a riconoscersi e a riconoscere le situazioni tattiche che cambiano durante la partita stessa”.