“Col Genoa mi aspetto una partita difficile, è una squadra che ha battuto Atalanta, Lazio e Juventus, e noi dovremo essere molto concentrati”. Lo ha detto il tecnico della Roma, Claudio Ranieri, presentando la sfida di campionato con il Genoa. “Dzeko? Ho due allenamenti prima di decidere, spero stia bene – ha proseguito il mister giallorosso in conferenza stampa – Ha avuto una piccola distorsione alla caviglia ma spero possa allenarsi regolarmente oggi e domani. Zaniolo? E’ pronto, è un generoso, ma al primo anno non può avere quella facilità di corsa, però forza interiore e fisico lo aiutano molto. Pastore? Mancano quattro partite alla fine e sono tutte difficili. Ho bisogno di tutti i miei calciatori al cento per cento per avere più scelta e chi non è utilizzato dall’inizio non deve sentirsi surclassato da me: conta la Roma, non l’ego, e portare la squadra in Champions sarebbe un successo per tutti, a prescindere da chi gioca”. Su Schick: “Scommetto su di lui, è un ragazzo veramente valido. C’è chi matura prima e chi ha bisogno di più tempo”. Sull’ipotesi che la Lazio possa ‘scansarsi’ contro l’Atalanta, rivale dei giallorossi nella corsa al quarto posto: “A queste cose pensa la Lega, io penso ad allenare e sono sempre stato una persona leale”. In vista della sfida con il Genoa, Ranieri ha ammesso che “è logico possa pensare sempre al 4-3-3, è una squadra costruita per questo, ma anche al trequartista dietro la punta. Sto studiando l’avversario per cercare di tirare fuori la migliore formazione possibile”. Il mister dei capitolini ha poi mandato “un grosso in bocca al lupo” al portiere del Porto Iker Casillas, che probabilmente dovrà dare l’addio al calcio dopo l’infarto avuto.
MOTOGP. A JEREZ LE DUCATI RISPONDONO ALLE HONDA
Le Ducati nelle FP2 rispondono alle Honda che avevano svettato nella sessione mattutina di prove libere del Gran Premio di Spagna. Sulla pista di Jerez de la Frontera il venerdì sembra riservare a questi due team la lotta per la pole position ed anche per la gara di domenica. Certo, di lavoro ce n’è ancora tanto per tutte le squadre, ma le rosse e l’Hrc sembrano essere già a buon punto rispetto a Yamaha e Suzuki. Il miglior tempo di giornata è per Danilo Petrucci che con il suo 1’37″909, migliorando di 21 centesimi la prestazione ottenuta al mattino da Marc Marquez. A seguire c’è l’altra GP19 del leader della MotoGP. Andrea Dovizioso ferma il cronometro su 1’38″006 e così riesce a stare davanti all’altra Hrc ufficiale di Jorge Lorenzo. Il mallorchino sulla pista di casa sembra aver ritrovato la fiducia necessaria dopo un avvio di stagione tutto in salita. L’aria di Jerez gli fa certamente bene e restituisce alla classe regina uno dei protagonisti di maggior spessore.
Il quinto tempo di giornata è per il sempre grintoso Cal Crutchlow con la Honda del team LCR Castrol. Bene ha fatto anche il suo compagno di box, Takaaki Nakagami, settimo dietro alla prima delle Yamaha, quella di Maverick Vinales, con il teampo del mattino. Le M1, infatti, sembrano soffrire più di Ducati e Honda l’innalzamento della temperatura nella FP2. Fabio Quartararo (Petronas Yamaha SRT) è sesto della FP2 mentre Franco Morbidelli è oltre la quindicesima posizione. In combinata Maverick Viñales è sesto grazie al crono della mattinata con Valentino Rossi più attardato. Alex Rins (Team Suzuki Ecstar), vincitore di Austin è dodicesimo davanti a Francesco Bagnaia (Pramac Racing). Pecco fa meglio delle due Aprila che occupano la quindicesima (Andrea Iannone) e la diciassettesima (Aleix Espargaro) piazza. La sessione è fermata dopo la caduta di Karel Abraham (Reale Avintia Racing) e, soprattutto, dopo quella di Bradley Smith (Aprilia Racing Team Gresini). Nulla di grave per i due piloti. Nella ghiaia ad inizio FP2 anche due portacolori KTM, quella di Johann Zarco sarà la seconda caduta. Da segnalare che le Yamaha ufficiali e le Aprila hanno provato il deflettore al forcellone, stile Ducati.
SPALLETTI “CONTRO UDINESE COME IN SCONTRO DIRETTO”
“Una partita difficile, anche per l’importanza dell’obiettivo che ci poniamo: è fondamentale tentare di vincerla”. Lo ha detto il tecnico dell’Inter, Luciano Spalletti, alla vigilia della sfida di campionato in trasferta contro l’Udinese. “Se può essere decisiva? Lo possono essere tutte, bisogna poi valutare i punti dei nostri avversari e ne abbiamo molti, perché ci sono sei squadre che possono arrivare terza o quarta – ha spiegato il mister nerazzurro in conferenza stampa – Quindi dobbiamo affrontare queste partite nella maniera giusta. Giocare in casa di una squadra che lotta per la salvezza a quattro dalla fine è come affrontare uno scontro diretto, per il livello di difficoltà”. Spalletti, grande ex dell’incontro, si concede una battuta anche sulle foto ‘piccanti’ di Icardi con la moglie-agente Wanda Nara: “Quando viene qui è vestito da Inter, a me interessa quello. E’ un calciatore che si ripete ad alti livelli, ha numeri molto importanti”. “Meglio fuori casa che in casa ultimamente? Non vedo troppe differenze – ha aggiunto l’allenatore toscano – Il nostro atteggiamento è lo stesso, dipende poi da cosa succede durante il match. Dipendenti da un calciatore o dai gol di qualche calciatore? La sintesi del calcio finisce sempre per essere quella, purtroppo. Si tende a volte a dare poco merito ai difensori o ai portieri”. Sulle avversarie per la corsa alla Champions League: “Fino alla Lazio secondo me sono tutte in corsa. L’Atalanta non è più una sorpresa, ormai si ripete da anni ad alti livelli, la Roma la conosco molto bene, sono tutte squadre importanti”.
SEMIFINALE PER CECCHINATO E BERRETTINI A MONACO
Monaco di Baviera parla italiano. Marco Cecchinato e Matteo Berrettini volano in semifinale al “BMW Open”, Atp 250 dotato di un montepremi di 586.140 euro in corso sui campi in terra rossa della città tedesca. Il 26enne palermitano, numero 19 del ranking mondiale e terza testa di serie, si è imposto per 1-6 7-5 7-5 sull’ungherese Marton Fucsovics, numero 8 del seeding e che si era aggiudicato entrambe le sfide precedenti, lo scorso anno negli ottavi a Pechino (cemento) e proprio a Monaco di Baviera, sempre negli ottavi. Il siciliano è partito malissimo, ritrovandosi subito sotto 4-0, e il primo set è finito velocemente nelle mani di Fucsovics. Nel primo gioco della seconda frazione, con l’ungherese al servizio e avanti 40-0 è arrivata la sospensione per pioggia. Alla ripresa del match, dopo un’ora e mezza abbondante, Cecchinato nel secondo gioco ha cancellato due palle-break consecutive salvo poi perdere di nuovo il servizio (5-3). A quel punto, però, l’azzurro per la prima volta è riuscito a togliere la battuta a Fucsovics, salvando nel decimo gioco anche un match-point prima di andare a pareggiare il conto dei set. Nel terzo parziale Cecchinato è salito di livello e nel decimo gioco ha piazzato il break che è poi valso l’ingresso in semifinale dove se la vedrà contro Cristian Garin, che ha eliminato a sorpresa Alexander Zverev, primo favorito del tabellone e numero 3 del mondo, per 6-4 5-7 7-5. Due i precedenti, entrambi a favore di Cecchinato che ha sconfitto il 22enne cileno a Buenos Aires nelle qualificazioni nel 2015 e poi lo scorso febbraio al secondo turno.
Nella parte bassa del tabellone prosegue il momento magico di Berrettini. Il 23enne romano, reduce dal successo di Budapest, ha superato in rimonta Philipp Kohlschreiber per 4-6 7-5 6-4. Per lui c’è ora lo spagnolo Roberto Bautista Agut, quarta testa di serie, che ha sconfitto Guido Pella (n.7) per 4-6 6-4 6-0. Fra Berrettini e Bautista Agut una vittoria a testa: nel 2018 a Gstaad ebbe la meglio l’azzurro, a inizio stagione il successo dello spagnolo a Doha ma sul cemento.
SI CHIUDE IN PARITA’ IL DERBY DELLA MOLE
Stasera il Torino ci ha sperato a lungo ma alla fine non è riuscito a vincere in casa della Juventus. Nella 35esima giornata del campionato di Serie A, è finito 1-1 il Derby della Mole. Un pari che alla Juventus già campione d’Italia serviva a poco o nulla e che invece ha complicato non poco i programmi della squadra di Walter Mazzarri che potrebbe aver così vanificato la corsa al quarto posto che vale la Champions League. Dopo una prima fase di studio, con la Juventus più votata a spingere e il Toro a rispondere di rimessa, a sbloccare la gara è stato il Torino al 18′ su un errore di Pjanic: rimessa laterale all’indietro di Cancelo, il bosniaco ha fatto scorrere la palla ma se l’è fatta rubare dal centrocampista serbo che è entrato in area e ha superato Szczesny con un diagonale di precisione mettendo così a segno il suo primo gol con la maglia granata. Per il resto, primo tempo abbastanza avaro di emozioni con la Juventus che ha poi provato con un paio di conclusioni, prima di Matuidi respinta da Sirigu e poi di Ronaldo fuori di poco, a trovare il pareggio. Il Toro ha fatto il suo con ordine arginando molto bene le incursioni dei padroni di casa, ancora una volta abbastanza “bruttini” come già successo troppo spesso in questo finale di stagione. Bianconeri che hanno provato ad aumentare la pressione nella ripresa alla ricerca del pari. Pari che faticava ad arrivare e che con il passare dei minuti ha fatto salire il livello di insoddisfazione del popolo di Madama che ha invece applaudito al 21′ lo striscione “Onore ai caduti di Superga” esposto in curva dalla tifoserie organizzata bianconera. A togliere le castagne dal fuoco ci ha pensato ancora una volta l’uomo simbolo dei bianconeri, quel Cristiano Ronaldo che al 39′ ha raccolto un cross dalla sinistra di Spinazzola e con un colpo di precisione è andato a mettere sotto il sette alla sinistra di Sirigu vanificando così le speranze granata. Ancora un gol per CR7 che continua la rincorsa alla vittoria nella classifica cannonieri. Nel Torino, da rilevare l’ottima prestazione di Nkolou in difesa e di Lukic a centrocampo. Con il pari di stasera i bianconeri hanno mantenuto quell’imbattibilità casalinga che perdura dal 1995 e per il sedicesimo derby sono andati a segno. Soltanto una volta nel massimo campionato, i bianconeri avevano fatto meglio trovando la rete per più gare di fila contro il Torino (17 tra il 1980 e il 1988).
LA PIOGGIA BLOCCA BERRETTINI, CECCHINATO KO
Alla fine di una giornata climaticamente complessa, ha vinto la pioggia. Così Matteo Berrettini tornerà in campo domani mattina per la semifinale del “BMW Open”, torneo Atp 250 dotato di un montepremi pari a 586.140 euro, in corso sulla terra rossa di Monaco di Baviera, in Germania. Quarta semifinale in carriera – e terza stagionale dopo Sofia e Budapest – per il 23enne romano, numero 37 della classifica Atp (best ranking, grazie al secondo titolo in carriera conquistato domenica scorsa), che si gioca un posto in finale contro lo spagnolo Roberto Bautista Agut, numero 21 del mondo e quarto favorito del seeding. Uno pari il bilancio dei precedenti tra l’azzurro e il 31enne di Castellon de la Plana. Berrettini si è imposto nella finale di Gstaad dello scorso anno; l’iberico al primo turno di Doha, a gennaio.
Il vincente di questo match tornerà in campo nel pomeriggio per giocarsi il titolo contro il cileno Christian Garin, numero 47 del ranking mondiale, che oggi ha fermato la corsa del palermitano Marco Cecchinato. Per il 22enne di Santiago del Cile quella in Baviera è la terza finale stagionale, e in carriera, sempre sulla terra: ha perso quella di San Paolo, contro l’argentino Guido Pella, e ha vinto quella di Houston, contro il norvegese Casper Ruud.
Nella prima semifinale odierna il numero due d’Italia, 19 del mondo e terza testa di serie del torneo, ha ceduto di fronte a Garin col punteggio di 6-2 6-4, dopo appena un’ora e dodici minuti di gioco. Giornata di certo poco positiva per il tennista siciliano, che raramente ha messo in mostra il suo repertorio.
A chiudere la giornata il bel successo del giovane Jannik Sinner. Il 17enne di San Candido ha ottenuto il pass per la finale del “Prosperita Open 2019”, challenger Atp dotato di un montepremi pari a 46.600 euro, in corso sulla terra battuta di Ostrava, nella Repubblica Ceca. Il giocatore altoatesino, numero 298 del ranking mondiale (suo best ranking), ha sconfitto oggi, in semifinale, per 6-4 4-6 6-2 il canadese Steven Diez, numero 284 della classifica Atp. Nella finale di domani Sinner sfiderà il polacco Kamil Majchrzak (quarta forza del tabellone e 129
Atp).
(ITALPRESS).
ETTORE MESSINA IN CORSA PER GUIDARE CLEVELAND CAVS
Ettore Messina potrebbe avere finalmente la sua chance in Nba. Secondo Marc Stein del “New York Times”, San Antonio avrebbe dato il via libera a Cleveland per contattare i due assistenti di coach Popovich, l’ex ct azzurro e Ime Udoka, per la posizione di capo allenatore. I Cavaliers, salutato Larry Drew dopo appena una stagione (19 vittorie e 63 sconfitte), avrebbero già sondato altri 4 candidati (Jamahl Mosley e Juwan Howard, assistenti negli staff tecnici di Dallas e Miami, l’ex coach di Memphis J.B. Bickerstaff e Alex Jensen, oggi braccio destro di Snyder a Utah) e ora starebbero valutando i due collaboratori di Popovich.
Udoka è considerato il principale artefice dell’arrivo di Aldridge e della crescita di Leonard ed è nello staff degli Spurs dal 2012. Messina, invece, è al fianco di Popovich dalla stagione 2014-15 e in più di un’occasione è stato preso in considerazione come possibile capo allenatore da altri team, l’ultimo dei quali i Sacramento Kings che poi hanno virato su Walton.
ANCELOTTI “VOGLIAMO FINIRE BENE LA STAGIONE”
La partita di domani col Cagliari “è importante perchè abbiamo l’obiettivo di conservare il secondo posto, la voglia di cercare di fare gli 80 punti e chiudere bene la stagione. La squadra dà segnali positivi, è brillante, non ci sono segnali di stanchezza fisica o mentale”. Carlo Ancelotti assicura che il Napoli è ancora sul pezzo e domani recupererà una pedina importante come Albiol: “Sta bene e giocherà dall’inizio, ci è mancata la sua esperienza, la sua personalità. Le ultime partite sono un esame per tutti, vorremmo dare un segno ancora più forte di serietà, di professionalità”. Il tecnico ha poi commentato le sempre più frequenti contestazioni dei tifosi: “C’è un forte legame con la maglia e meno forte con le proprietà. Il malessere nasce da lì, soprattutto per le proprietà straniere: il caso della Roma è chiaro. Ma il tifoso dovrebbe essere focalizzato sul colore della maglia, non sul nome del proprietario. All’estero c’è invece un forte attaccamento ai colori sociali”. Ma anche se mancano 4 giornate alla fine, tiene già banco il mercato. “Della prossima stagione parliamo già da un po’, si è in continua evoluzione”, sottolinea il tecnico di Reggiolo, che una certezza però già ce l’ha e si chiama Insigne: “C’è stato questo incontro in cui Lorenzo ha ribadito di voler rimanere e allungare il contratto, di voler essere una pedina importante per il Napoli e noi siamo contenti di questo, non c’è mai stata da parte nostra la volontà di cederlo”. Per il resto, “vogliamo migliorare la qualità della squadra, l’esperienza, l’intensità, la capacità di leggere la partita. Quello del mercato sarà un periodo molto lungo, da qui al 31 agosto possono succedere tante cose. Trippier e Lozano? Sono fra i giocatori che stiamo valutando e visionando. Barella? Anche se l’apprezzamento resta perchè è un grandissimo centrocampista, non rientra fra i giocatori sotto osservazione”. Coinvolto nelle scelte di mercato della società, Ancelotti esclude però per sè un ruolo di manager all’inglese: “Abbiamo una direzione tecnica molto competente, non voglio rubare il lavoro ad altri e voglio fare solo l’allenatore, mi prende già molto tempo”.










