Home Sport Pagina 1833

Sport

GHIRELLI “ALLA LEGA PRO SERVE REGOLARITA'”

0

“Finito il campionato, si apre la fase dei play, sarà un mese di spettacolo, di calcio, di pubblico, ci saranno tante emozioni esattamente come deve essere il cuore della serie C, cioè del campionato del calcio dei comuni d’Italia”. Cosi’ all’Italpress il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, nel corso di un incontro con la stampa. Il numero uno delle società di serie C ha guardato anche al futuro, ad una prossima stagione con tante novità, nel corso della quale ci sarà bisogno in particolare di una condizione.

“La prima novità di cui c’è bisogno per la prossima stagione è la regolarità, quella che non abbiamo avuto nel corso di questo campionato. Dovremo rimettere la palla al centro del campo, lasciando le aule dei tribunali e tornando ai colori, alle bandiere, ai canti, al dolore per una sconfitta ed alla gioia per una vittoria”.
(ITALPRESS).

L’INTEGRITY TOUR FA TAPPA ALLA DACIA ARENA

0

L’Udinese è il club di Serie A protagonista della tappa dell’Integrity Tour 2019 – che vede impegnati Lega Serie A, Sportradar e Istituto per il Credito Sportivo per rafforzare la cultura della legalità nel mondo del calcio e diffondere i veri valori dello sport. Gli incontri si sono svolti oggi pomeriggio presso la Dacia Arena, con la prima la Prima Squadra e poi con la Primavera e l’Under 17. “La nostra società – ha dichiarato il Direttore Generale Franco Collavino – mantiene sul tema del match-fixing un’attenzione vigile e costante, è quindi un piacere accogliere nuovamente la giornata di formazione promossa da Lega Serie A, Sportradar e Istituto per il Credito Sportivo. Questi momenti di riflessione e prevenzione sono fondamentali non solo per spiegare ai giocatori i rischi e soprattutto l’immoralità di comportamenti palesemente scorretti, ma anche per formarli contro quegli atteggiamenti goliardici e senza malizia in cui possono incorrere inconsapevolmente ma che espongono loro e le società a possibili gravosi provvedimenti”.
“La preparazione su questi aspetti fa parte della professionalità imprescindibile per i giocatori, ma è anche un tassello cruciale nella crescita dei più giovani sportivi, che devono assimilare etica e correttezza come parte del loro bagaglio di atleti e soprattutto di uomini. Dare loro, professionisti e giovani, gli strumenti per capire e difendersi dal match fixing rappresenta un obiettivo costante per la crescita di tutto il sistema calcio”. L’obiettivo: il contrasto al match fixing, per combattere le frodi sportive ed educare tutti gli atleti dai più giovani ai più esperti. La formazione di oggi ha coinvolto: ore 13.30 workshop rivolto alla Prima Squadra e relativo staff tecnico presso la sala riunioni area spogliatoi della Dacia Arena; ore 15.00 workshop rivolto alle squadre Primavera e Under 17 e relativi staff tecnici presso la sala stampa della Dacia Arena. L’avvocato Marcello Presilla, responsabile Integrity per l’Italia di Sportradar, ha spiegato agli atleti il fenomeno del match-fixing in tutte le sue forme, illustrandone rischi e conseguenze. Dall’identikit dei cosiddetti fixers, veri e propri criminali che “agganciano” i giocatori intrappolandoli nelle truffe, ai rischi che si corrono inserendosi in un meccanismo che pregiudica il futuro e la credibilità degli atleti e del calcio.
L’impegno della Lega Serie A nella formazione dei propri tesserati prosegue per il quinto anno all’insegna del contrasto al match fixing, una problematica del mondo sportivo che deve essere illustrata e spiegata a tutte le parti coinvolte nello spettacolo del nostro campionato di calcio, per prevenirla e contrastarla in tutte le sue forme. Grazie alla partnership con la Lega Serie A e il Credito Sportivo, Sportradar continua il suo costante lavoro sul campo: formare e informare calciatori, atleti e addetti ai lavori, per rafforzare la cultura della legalità. All’Integrity Tour, poi, si affianca il costante controllo dei match che Sportradar svolge ufficialmente e quotidianamente, in quanto organismo designato da Uefa e Fifa, in Italia e nel resto del mondo, per il monitoraggio di tutte le partite. Il tema infrastrutturale rappresenta certamente una priorità per il calcio italiano, tuttavia, è soprattutto lo sviluppo di strutture immateriali, come l’educazione, la formazione e l’informazione a concorrere alla crescita economica, valorizzando la relazione con le comunità di cittadini e di tifosi.
In questo ambito di costruzione della credibilità e della reputazione il Credito Sportivo, unica banca pubblica del Paese, leader nel finanziamento dell’impiantistica sportiva, intende assumere un ruolo determinante. Per il quarto anno consecutivo, ICS è quindi al fianco della Lega Serie A in questo progetto formativo dedicato ai calciatori che, attraverso confronti utili e costruttivi, mira a responsabilizzare atleti e società sul tema del calcio scommesse.

SPURS E LUCAS UN TRIONFO PER LA STAMPA

0

Tottenham, Lucas Moura, l’incredibile Champions e un format che forse sarebbe meglio mantenere. E’ questo l’indirizzo delle prime pagine dei quotidiani sportivi all’indomani dell’ennesimo ribaltone di Champions League. Dopo quello del Liverpool sul Barcellona (4-0 dopo lo 0-3 dell’andata), e’ arrivato quello del Tottenham che era sotto 0-1 al termine del match d’andata, e’ andato al riposo sotto 2-0 ad Amsterdam contro l’Ajax, ma nei secondi 45′ grazie ad una tripletta di Lucas (l’ultimo gol e’ arrivato al 95′) riesce a far andare in finale la squadra di Pochettino. “One Moura miracle” titola il Mirror, che poi scrive “Un altro giorno, un altro incredibile, indimenticabile, spettacolare ritorno”, prima di esaltare una ritrovata finale inglese. “Dio salvi la Champions” si legge su Marca, con chiaro riferimento alle proposte di variazione del format su cui si stanno confrontando Uefa, Eca, Leghe europee. Anche As si posiziona su questa falsariga “Che grande che e’ la Champions”. “Lucas del secolo” e’ la scelta dell’Equipe per la prima pagina, mentre il portoghese A Bola sceglie “Questo e’ il calcio”, con la foto di Lucas Moura che esulta braccia al cielo dopo la rete del 3-2 finale.
(ITALPRESS).

DZEKO “DELUSO, 9 PUNTI PER SPERARE NELLA CHAMPIONS”

0

Si aspettava di più da se stesso e dalla squadra. Non è ancora tempo per i bilanci definitivi, anche perchè la speranza di chiudere bene e centrare almeno uno degli obiettivi non si è definitivamente spenta. In sintesi questo il pensiero di Edin Dzeko che emerge dall’intervista che l’attaccante bosniaco ha rilasciato all’AS Roma Match Program prima della gara di domenica contro la Juventus. Proprio contro i bianconeri arrivò la prima rete dell’ex Manchester City in giallorosso. “Emozioni indescrivibili. Il mio primo gol in un nuovo calcio…non so descriverle…tante emozioni mischiate. E’ un gol che non dimenticherò mai”. Ora, però, è tempo di parlare di presente, magari facendo un passo indietro per tornare al passato recente e all’ultimo pareggio in casa del Genoa con i rossoblù che hanno pareggiato al 91° riducendo le speranze Champions della Roma. “Sicuramente quel gol ha complicato tutto – ammette Dzeko -. Siamo delusi perché abbiamo sofferto per fare il gol e prendere l’uno a uno all’ultimo, su calcio d’angolo, non può succedere perché abbiamo perso due punti importantissimi”.
C’è anche stato l’enorme rischio di uscire dal Ferraris a mani vuote, visto che Sanabria al 96° si è fatto respingere un rigore da Mirante. “Sicuramente non era lo stesso perdere o pareggiare. Dobbiamo ringraziare Antonio e speriamo che il punto possa davvero fare la differenza alla fine, ma per me sono due punti persi”. Ed è già successo tante volte di prendere gol nei minuti di recupero, lo dimostrano i numeri che dicono che la Roma sarebbe terza in classifica senza le reti subite in extremis. “Però non siamo terzi. Si giocano sempre più minuti oltre al 90° e bisogna essere concentrati fino alla fine, fino a quando l’arbitro fischia”. Genoa alle spalle, domenica arriva la Juventus che da quando ha messo al sicuro l’ottavo scudetto consecutivo non ha più vinto pareggiando con Inter e Torino. “È sempre una sfida importante Roma-Juventus, anche per loro, con molti stimoli. Ronaldo punta a vincere la classifica marcatori. Nel campionato italiano nessuno ti regala niente, ma noi da qui alla fine dobbiamo fare 9 punti e poi vediamo”. La Roma giocherà dopo le rivali impegnate nella corsa Champions. “Non so se un vantaggio o uno svantaggio. Cambia poco. Noi dobbiamo vincere e basta”.
Per Dzeko la favorita per un posto nella massima competizione europea è “Sicuramente l’Atalanta che sta tre punti avanti. Anche se la squadra di Gasperini dovesse perdere in casa noi dobbiamo vincere altrimenti serve a poco. Ci sono tante partite che vorrei rigiocare in questa stagione…forse in Champions League quella in casa del Porto più di ogni altra. In campionato invece giocherei di nuovo il secondo tempo a Bergamo: se avessimo portato a casa la vittoria ora avremmo una classifica diversa”. Non è andata così e anche con Ranieri la squadra non ha trovato il ritmo giusto per stare stabilmente tra le prime 4. “Sicuramente in questa stagione abbiamo preso troppi gol. Ranieri ha voluto lavorare su questo aspetto e in difesa siamo andati meglio. Io penso che non dipenda dall’allenatore, ma siamo noi che dobbiamo sempre attaccare e difendere tutti insieme”. Per lui finora 37 presenze, 13 gol e 10 assist. “No non sono contento della stagione. Doveva andare meglio sia per me che per la squadra. Purtroppo non si può cambiare il passato. Dobbiamo dare tutto per arrivare in Champions, ma non sarà facile perché abbiamo lasciato troppi punti per strada”.
Quarta stagione e 86 gol in giallorosso che gli permettono di essere all’ottavo posto nella classifica marcatori della storia del club. “Sì però non ho vinto niente. È un po’ strano quando fai la storia e non vinci. Avremmo dovuto fare meglio e in quattro anni vincere qualcosa – il rimpianto di Dzeko -. Quest’anno avremmo dovuto fare di più in Coppa Italia visto che la Juve è stata più forte in campionato. Non ci siamo riusciti e io sono il primo ad essere deluso”. Non è da escludere una sua possibile partenza a fine stagione, Dzeko non parla di mercato, ma ci tiene a sottolineare: “Ho sempre detto che sono contento qui e a Roma la mia famiglia si trova bene. Roma rimarrà sempre importante per me anche quando finirò con il calcio. Il ricordo più bello? Sicuramente la gara contro il Barcellona, non posso dire niente altro. Una serata incredibile e meravigliosa”. Ultime battute ancora sulla Champions. “Dobbiamo crederci, se non ci crediamo noi è dura. Dobbiamo provare a fare 9 punti altrimenti non ci sono speranze. Nel calcio può succedere tutto, lo abbiamo visto ancora una volta con quello che ha fatto il Liverpool in Champions. Nel calcio non si deve mai dire non può succedere”.
(ITALPRESS).

VETTEL “VOGLIAMO VINCERE TUTTE GARE CHE RIMANGONO”

0

Sebastian Vettel si presenta al via della gara di Barcellona senza nessuna vittoria e con 35 punti da recuperare su Bottas, al momento leader del mondiale piloti con una sola lunghezza di vantaggio su Hamilton. “Non importa quanto sei indietro. Quello che conta è prendere punti importanti e prima lo faremo e meglio sarà” dice il tedesco della Ferrari nella conferenza stampa di presentazione del Gran Premio di Spagna. “Noi lavoriamo sodo per migliorare la macchina. Abbiamo portato qualche nuovo pezzo già a Baku e anche qui ci sarà un nuovo set per cercare di renderla più veloce, da prima fila in ogni gran premio. Ci manca qualcosa ma nel complesso il pacchetto che abbiamo è abbastanza buono” afferma il quattro volte campione del mondo che non si lascia demoralizzare dal confronto con le prime quattro gare della passata stagione. “Ogni anno è diverso – dice -. Ma il morale è alto. Il team è in ottime condizioni e dopo qualche nuovo pezzo introdurremo anche un nuovo motore e pensiamo di poter essere più veloci. Rispetto all’anno scorso in cui eravamo partiti meglio ed eravamo più competitivi è diverso, ma il morale è alto”.
“La macchina è andata bene nei test che abbiamo effettuato qui prima del mondiale e poi siamo arrivati in Australia e non siamo riusciti a ripetere quanto di buono mostrato e non avevamo le stesse sensazioni. In questo avvio di stagione abbiamo avuto alti e bassi, ma dentro di noi sappiamo che la macchina è forte, dobbiamo solo mettere insieme i pezzi del puzzle. Dobbiamo cercare di capire e di migliorare per fare in modo che non si ripetano più queste situazioni negative. Sarà interessante vedere se ci riusciremo tra qualche giorno quando avremo gli aggiornamenti” aggiunge Seb. “Al momento siamo leggermente dietro, ma la strada è lunga e sappiamo che le cose potrebbero evolversi a nostro favore. Abbiamo ancora l’opportunità di vincere il titolo come i nostri avversari. Nel team abbiamo tante persone intelligenti. Noi stiamo lavorando per rendere la macchina la più veloce sulla griglia per vincere tutte le gare che rimangono”.

SARÀ ARSENAL-CHELSEA FINALE EUROPA LEAGUE

0

Finale tutta inglese anche in Europa League: il 29 maggio a Baku si affronteranno Arsenal e Chelsea.

I Gunners, dopo il 3-1 dell’Emirates, concedono il bis anche al Mestalla: 4-2 sul Valencia. La gara in realtà non inizia bene per gli inglesi perchè la squadra di Marcelino trova già all’11’ il vantaggio: ripartenza micidiale che sorprende la difesa dei Gunners, Rodrigo la mette sul secondo palo dove Gameiro arriva puntuale per la deviazione in rete. La gioia, però, dura poco perchè al 17′ ecco il pari di Aubameyang che, sulla spizzata di Lacazette, sfonda centralmente e con un gran tiro di controbalzo fredda Neto. La reazione degli spagnoli è in una punizione di Parejo di poco sul fondo mentre il palo esterno salva il portiere brasiliano sul tentativo di Lacazette. E proprio l’ex Lione, quattro minuti dopo l’intervallo, trova il 2-1 che di fatto chiude il discorso qualificazione. Il Valencia non si arrende, con un po’ di fortuna trova il pari ancora con Gameiro, ma Aubameyang è in serata di grazie e colpisce ancora al 24′ sul cross di Maitland-Niles prima di firmare la sua personale tripletta a un minuto dal 90′. Prima finale in Europa League per l’Arsenal (che però nel 1970 si è aggiudicato l’allora Coppa delle Fiere), la quarta per Emery dopo le tre vinte al timone del Siviglia. 

Maratona a Stamford Bridge dove i Blues di Maurizio Sarri la spuntano solo ai rigori. Eintracht pericoloso in avvio con un colpo di testa di Jovic che finisce fra le braccia di Kepa, poi il portiere dei Blues è miracoloso al 14′ sulla botta di Da Costa. La prima vera chance per il Chelsea arriva con Giroud, sulla cui girata Trapp è reattivo, mentre qualche minuto più tardi Hasebe salva sulla linea sull’incornata di David Luiz. Il gol è nell’aria e al 28′ il Chelsea la sblocca con Loftus-Cheek che, servito in area da Hazard, ha tutto il tempo per piazzarla sul palo più lontano. Al 4′ della ripresa, però, Jovic approfitta di un buco centrale per presentarsi davanti a Kepa e siglare l’1-1 che replica così il risultato della gara d’andata. La partita si accende, Giroud da un lato e Gacinovic dall’altro sfiorano la rete, le occasioni si susseguono ma al 90′ il risultato non cambia e servono così i supplementari. Sarri si gioca la carta Higuain ma dietro il Chelsea balla e David Luiz prima e Zappacosta poi salvano sulla linea di porta sui tentativi di Haller, a Kepa battuto. Emerson nel secondo supplementare impegna Trapp, decisivo in seguito su Zappacosta, quindi viene annullato un gol ad Azplicueta che spinge la palla in rete col braccio. Si va così ai rigori: Trapp para la conclusione proprio del capitano del Chelsea, Kepa risponde neutralizzando quelle di Hinteregger e Paciencia prima che Hazard spedisca i suoi a Baku a giocarsi la coppa nel derby con l’Arsenal.

RANIERI “TRE PARTITE E MIO LAVORO QUI SARÀ FINITO”

0

Era disposto ad andare a prendere Antonio Conte a Fiumicino, ma non sarà l’ex ct azzurro a sostituire Claudio Ranieri. “Devo andare a prendere qualcun altro?”, ci scherza su in conferenza stampa l’allenatore della Roma. Una battuta prima di spiegare che non c’è alcuna possibilità che resti alla guida dei giallorossi. “Sono venuto qui perchè la Roma mi ha chiamato e da tifoso ho accettato con entusiasmo e volontà, ma finito questo torneo finisce il mio lavoro – ha spiegato Ranieri -. Quando ho firmato sapevo di essere venuto in un momento di bisogno della mia squadra del cuore”. Conte magari un giorno arriverà, ma non adesso perchè ha spiegato che non ci sono le condizioni che ritiene indispensabili. “La Roma è un bene inestimabile, logico che mi senta di promuovere la mia squadra del cuore”, il commento di Ranieri che non avrebbe dubbi nel consigliare la panchina giallorossa ai migliori colleghi. Domenica la sfida contro la Juventus, Ranieri vuole vedere i suoi “determinati, concentrati, sappiamo benissimo che abbiamo perso una buona chance per la Champions a Genova. Ora è importante far vedere ai nostri tifosi una reazione d’orgoglio. Sono arrivato qui sapendo che era difficile, ma siamo lì e non dobbiamo lasciare nulla di intentato, la cosa principale è non avere nessun rammarico, dare il massimo e poi tirare le somme”. Per il futuro e per colmare il gap con la Juventus, Ranieri ha una ricetta che va al di là delle questioni tecniche. “Come top club la Juventus è un grandissimo punto di riferimento e credo che per la Roma sia vitale avere lo stadio di proprietà, una volta fatto questo potrà cominciare la rincorsa, ma senza lo stadio avrà grosse difficoltà”.
(ITALPRESS).

BOTTAS DOMINA LIBERE SPAGNA, FERRARI INSEGUONO

0

Mercedes in fuga, Ferrari costrette a inseguire. Sulla pista che nei test di inizio anno aveva alimentato i sogni di gloria del Cavallino, Valtteri Bottas e Lewis Hamilton ribadiscono la superiorità di questo primo scorcio di stagione delle Frecce d’Argento. Viste le prime libere del Gran Premio di Spagna, infatti, il rischio di un quinto weekend dominato dal team diretto da Toto Wolff è più che concreto. Bottas dimostra di non essere per caso in vetta al Mondiale e detta il ritmo in entrambe le sessioni: 1’17″951 il tempo che fa da riferimento per tutti al mattino (dove però il finlandese accusa una perdita d’olio nella parte finale), quasi sette decimi in meno (1’17″284) al pomeriggio, sempre su gomma soft. Hamilton, dopo una prima sessione in ombra (quarto tempo a oltre sei decimi dal compagno di squadra), è quello che gli si avvicina di più: appena 49 i millesimi che li separano. Tre, invece, i decimi di ritardo accusati dalla SF90, nonostante le novità a livello aerodinamico portate in Spagna e la nuova power unit. Se la prima sessione era stata incoraggiante, con Sebastian Vettel a 115 millesimi da Bottas e Charles Leclerc poco distante (+0″221), qualche ora più tardi il gap si fa più netto.
Il giovane monegasco chiude col terzo crono (+0″301), di poco più veloce del compagno di squadra (+0″389), anche se poi i giri effettuati con gomma media lasciano ben sperare per domenica. Ma anche sul passo gara i due piloti Mercedes, al tramonto delle prove pomeridiane, fanno capire di averne più di tutti, Rosse comprese. Gli aggiornamenti portati dal Cavallino, insomma, non sembrano bastare per colmare il gap dalle Frecce d’Argento (pure loro con alcune novità) anche se Mattia Binotto ci tiene a precisare che “non ci stiamo giocando tutto a Barcellona, è più importante avere la certezza di sviluppare bene la macchina. Abbiamo anticipato e spinto per avere degli aggiornamenti qui perchè, visto l’inizio di stagione, è doveroso cercare di recuperare e metterci nelle condizioni di avere una macchina più forte possibile”. In apparente difficoltà anche le Red Bull. Se nelle prime prove sia Max Verstappen che Pierre Gasly avevano l’alibi delle gomme (nessuno dei due ha montato le soft), con la rossa al pomeriggio le cose non sono andate comunque benissimo: quinto tempo per l’olandese a sette decimi e mezzo da Bottas, nove e mezzo i decimi di ritardo di Gasly, settimo dietro Grosjean. “Dobbiamo fare meglio e vedremo come, i nuovi aggiornamenti stanno funzionando bene”, predica però calma Verstappen.
Puntano al Q3 le due Haas, visto che anche Magnussen trova spazio nella Top Ten di giornata alle spalle di Gasly, ma arrivano buone indicazioni anche per Carlos Sainz (McLaren) e Daniil Kvyat (Toro Rosso). In ritardo l’Alfa Romeo (11esimo Raikkonen e 17esimo Giovinazzi), stentano le due Renault che, dopo il decimo crono di Hulkenberg al mattino, finiscono lontane dai migliori.