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TOTTI “IO FUTURO DT ROMA? VALUTEREMO PIÙ AVANTI”

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“Io direttore tecnico della Roma? Lo valuteremo più avanti, ancora non so niente”. Francesco Totti, da oggi nella Hall of Fame Figc, non si sbilancia oltre sulle voci che vorrebbero per lui un ruolo più attivo nella dirigenza della Roma. Di sicuro “sul rettangolo di gioco mi divertivo di più, era più facile per me. Da dirigente sto capendo alcuni meccanismi che non pensavo ci fossero”. Totti ha donato al Museo del calcio di Coverciano la maglia e la fascia di capitano indossati per la sua ultima partita con la Roma: “Speravo che non arrivasse mai ma quel giorno è arrivato”.

In mattinata Totti aveva ritirato il premio alla carriera legato al ‘Memorial Niccolo’ Galli’ che l’anno scorso non aveva potuto ritirare. “Soprattutto da giovani bisogna solo pensare a divertirsi. Normale che poi si puo’ pensare ad un futuro da grande campione e a una carriera. L’importante è crescere con i giusti valori e rispetto. Io penso che ogni genitore deve insegnare i giusti valori e le cose importanti della vita. Sui settori giovanili bisogna puntarci. Zaniolo? Ha buone prospettive”. “A me fa piacere essere premiato da Giovanni Galli e dalla sua famiglia – ha aggiunto l’ex capitano della Roma – Ho avuto pochi ricordi con Niccolo’ Galli, fra cui l’esordio suo in serie A, era destino. Non era un bel periodo nostro e venivamo da una contestazione dei tifosi. Ho detto a Giovanni Galli che sarei venuto appena avessi avuto l’occasione. Sono orgoglioso di ritirare questo premio, sono contento di far parte di questa famiglia. Faccio beneficienza, faccio le cose in silenzio anche se a Roma è difficile fare le cose soft”. 

BOLOGNA SALVO, E’ 3-3 CON LA LAZIO

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Il Bologna conquista il punto che le serviva per ottenere la matematica salvezza con un turno di anticipo. La sfida dell’Olimpico contro la Lazio finisce 3-3 e tanto basta per festeggiare dopo aver rimontato l’iniziale vantaggio di Correa con la rimonta di Poli e Destro. Gara pirotecnica nella quale anche Bastos, Orsolini e Milinkovic-Savic hanno messo la firma. Chissà se sarà stata l’ultima partita di Inzaghi in panchina: tante le voci sul futuro del tecnico (accostato alla Juventus per il dopo Allegri) smentite però dal club biancoceleste. Senza assilli di classifica, con la qualificazione alla prossima Europa League in tasca e la Coppa Italia nel palmares (festeggiata questa sera con i tifosi), l’allenatore piacentino si è potuto permettere novità di formazione: tra i pali l’esordio assoluto del classe ’96 Guerrieri e il doppio regista con Leiva e Badelj in mediana. In attacco Immobile cerca vanamente il gol che gli manca da 6 gare di campionato (7 aprile con il Sassuolo), a trovarlo è ancora un ispirato Correa alla terza rete consecutiva, l’ultima proprio nella finale con l’Atalanta. Al 14′ l’argentino raccoglie il passaggio filtrante di Leiva e, dopo un controllo di tacco, trafigge Skorupski con l’1-0. Immobile prova a imitarlo al 28′, murato dal portiere ex Roma, e al 38′ spedendo fuori di niente. La pioggia battente apre il secondo tempo e la squadra di Mihajlovic trova il coraggio di ribaltare il risultato nel giro di un minuto. I biancocelesti vengono storditi dal pareggio al 50′ con la bella rete di Poli e annichiliti al 51′ dall’1-2 che porta la firma di Destro: entrambi i gol confezionati con gli assist di Palacio, trascinatore dei suoi verso la salvezza matematica. Basta un punto, perciò i rossoblù non si scompongono più di troppo al capolavoro di Bastos, inaspettato goleador del 2-2 al 59′ con un tiro a giro all’incrocio dei pali. Il Bologna ritrova ben presto il vantaggio, al 63′ grazie alla rete di Orsolini propiziata da Destro sugli sviluppi di un corner: il 2-3 viene convalidato dopo la review al Var dell’arbitro Pasqua. La partita continua a regalare emozioni e il subentrato Milinkovic-Savic si iscrive al registro dei marcatori come nella finale di mercoledì: scende in campo al 73′ e all’80’ pennella il 3-3 su calcio di punizione. Un punto a testa, la gioia degli emiliani per la salvezza e i festeggiamenti biancocelesti per la Coppa Italia chiudono il posticipo della 37a giornata di Serie A.

SUBITO DUE PODI AZZURRI A EUROPEI DI PARACANOA

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La paracanoa azzurra apre gli Europei di Poznan (Polonia) con due medaglie: l’argento di Gabriel Esteban Farias nel KL1 200m ed il bronzo di Federico Mancarella nel KL2 200m. Nella giornata odierna superano con facilità le batterie e accedono alle finali di domani anche Amanda Embriaco nel KL3 femminile, Marius Bodgan Ciustea nel VL2 maschile. Nella finale continentale del KL1 200 il bissolatino Esteban Farias (SC Leonida Bissolati) conquista la medaglia d’argento con il tempo di 51.833. L’azzurro, colpito da qualche linea di febbre che non gli ha permesso di esprimersi al meglio in barca, cede così il titolo europeo conquistato lo scorso anno a Belgrado. La medaglia d’oro va al collo dell’ungherese Péter Pál Kiss che si impone di misura con il tempo di 51.797 con un vantaggio di soli 38 millesimi di secondo su Farias. Completa il podio il britannico Ian Marsden, bronzo in 52.493. L’altro successo arriva nel KL2 200m con Federico Mancarella (Canoa Club Bologna), che fa segnare il terzo miglior tempo che vale la medaglia di bronzo. Una prova di carattere per il bolognese in 45.511, alle spalle dell’ucraino Mykola Syniuk, oro in 44.779 e dell’austriaco del fuoriclasse Markus Swoboda (45.063). Si ferma in semifinale Kwadzo Klokpah nella difficile prova del KL3 200m. L’atleta della Società Canottieri Lecco termina la gara in quarta posizione (46.058), lasciando a Russia, Polonia e Spagna l’accesso allai finale. “Purtroppo Esteban in questi gironi non è al top della forma – ha dichiarato il Direttore Tecnico Stefano Porcu – Qualche malessere fisico e due linee di febbre hanno penalizzato la prova odierna e a dir la verità non pensavamo nemmeno di riuscire a fare la finale. Nonostante tutto Esteban è riuscito a gestire al meglio il percorso e siamo molto felici del risultato ottenuto. Se si rimetterà, proverà a rifarsi in Coppa del Mondo”. Sul bronzo di Mancarella ha invece commentato: “Ci ha fatto davvero piacere rivedere Federico in ottima forma. Sta lavorando nell’ottica della qualificazione, in acqua è stato allo stesso tempo attento, prudente e tagliente come una lama, bravissimo a saper tenere i 200 metri del percorso. Con lui stiamo lavorando sulla gestione degli ultimi 15 metri che sono quelli che gli mancano per conquistare la medaglia d’oro”. Esordio azzurro più che positivo per Amanda Embriaco nella batteria del KL3 200m femminile. Alle spalle dell’inglese Laura Sugar (53.312), l’atleta della Canottieri Sanremo si guadagna con la seconda posizione in batteria (59.128) l’accesso alla finale in programma domani (22 maggio) alle ore 10:45. Marius Bodgan Ciustea (Aisa Sport) ha rispettato le attese della vigilia staccando con il tempo di 01’01.204 il pass per la finale del VL2 200 metri, in programma domani. Fabrizio Aprile e Mirko Nicoli chiudono al 4° e 5° posto delle rispettive batterie e non riescono ad ottenere la qualificazione diretta. Dovranno quindi affrontare le semifinali del VL3 200m in programma sempre nella giornata di domani dalle 09.45.

MALAGO’ “COMPLIMENTI JUVE, LAZIO E ATALANTA”

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“Un bilancio della Serie A? A livello di squadre onore alla Juventus: vincere con così tante giornate di anticipo lo scudetto non è mai facile. Onore all’Atalanta perché sta facendo una stagione strepitosa e mi sembra che abbia veramente tutto per andare in Champions League e complimenti alla Lazio perché poi quello che conta, alla fine, è vincere un torneo. Onore al merito”. Queste le parole del presidente del Coni Giovanni Malagò che traccia un bilancio sul campionato di calcio che si sta per concludere. “Parto dal presupposto che mi sembra che la Serie A, onestamente, non abbia esaltato molto il gioco – ha sottolineato il numero uno dello sport italiano a margine di un evento al Foro Italico – Ci sono stati spezzoni di partite in cui alcune squadre hanno giocato bene, ma sono state situazioni marginali e circoscritte: questo però deve fare riflettere. Tra i calciatori migliori, oltre a Cristiano Ronaldo, secondo me Koulibaly del Napoli ha fatto la differenza”.


Malagò ha poi posto l’accento sui giovani italiani: “Per fortuna tantissimi giovani azzurri sono esplosi e stanno costituendo l’ossatura delle nazionali giovanili (under 19, under 20 e under 21, ndr). Molti di loro sono in pianta stabile nella nazionale maggiore: molto bene il commissario tecnico Mancini che dall’inizio, anche con coraggio e nonostante qualcuno pensasse fosse una mossa azzardata, li ha coinvolti in prima squadra”, ha concluso il numero uno dello sport italiano.
(ITALPRESS).

GRAVINA “EUROPEI UNDER 21? SPERIAMO CORONARE SOGNO”

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“Speriamo che l’abbinamento tra calcio e musica possa essere di grande successo e far sfociare questa passione nel coronamento di un sogno che stiamo inseguendo dal 2004”. A parlare è il presidente della Figc Gabriele Gravina, in occasione della presentazione del singolo “Benvenuti in Italy” di Rocco Hunt che sarà la colonna sonora delle prossime partite degli azzurrini agli Europei Under 21 in programma in Italia dal 16 al 30 giugno. Il sogno è chiaramente la vittoria del torneo. “L’Italia merita questo successo, merita di dare una risposta ai nostri stupendi tifosi e speriamo che queste bellissime note possano accompagnare la nostra Nazionale di giovani campioni che saranno sicuramente quelli del domani”, ha continuato il presidente federale, invitando “tutti a seguire la Nazionale”. “Spero che questa canzone, che penso sentiremo molto negli spogliatoi, sia uno stimolo in più per regalare una gioia ai nostri tifosi”, ha aggiunto il ct Gigi Di Biagio, che confessa di sentire una grande attenzione da parte dei tifosi. “La gente mi ferma per strada chiedendomi se vinceremo quest’Europeo e sento su di noi una pressione da Nazionale maggiore. Sappiamo dell’enorme difficoltà che avremo, ma anche dell’enorme responsabilità per le grandissime aspettative nei nostri confronti – chiosa Di Biagio – Ma siamo anche consapevoli di essere una grande squadra e abbiamo l’obbligo di provare a vincere l’Europeo nonostante il blasone delle altre nazionali”.

IL BENEVENTO VINCE IN RIMONTA A CITTADELLA

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Colpo grosso del Benevento, il Cittadella affonda al Tombolato. Nell’andata della semifinale playoff di Serie B la Strega batte la formazione di casa per 2-1 e si avvicina sensibilmente alla qualificazione per il turno decisivo. Forti del vantaggio conquistato durante la stagione regolare, il Benevento legittima la superiorità e sigla il quarto successo stagionale ai danni del Cittadella (precedentemente due in campionato e uno in Coppa Italia). Partita frizzante nei primi minuti di gioco con il Benevento che per ben due volte colpisce il palo della porta difesa da Paleari. Al 3′ Coda, lanciato in profondità, tira a botta a sicura ma centra il legno salvo poi veder il tutto vanificato dalla bandierina alzata dal guardalinee. Poi quattro minuti più tardi è ancora Coda a sfiorare il gol, questa volta con un destro piazzato dal limite con la palla che si ferma sul primo palo. Ma al 10′ l’incontro si sblocca ed è il Cittadella a trovare la prima rete sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti: cross in mezzo, Tello e Maggio si ostacolano e accomodano il pallone a Proia che con il destro non sbaglia e fa 1-0.
Un vero e proprio lampo del Cittadella che non mette ko gli ospiti che al 21′ impegnano Paleari in tuffo con un gran sinistro di Viola dalla distanza. Nella ripresa il Benevento mette immediatamente in difficoltà gli avversari e la gara prende una svolta al 50′ con l’espulsione per doppia ammonizione proprio dell’autore dell’1-0 Proia. Bucchi, nel tentativo di aumentare il pressing, aumenta il peso offensivo inserendo Insigne: un cambio che paga al 76′ grazie a un clamoroso errore di Rizzo che, nel tentativo di appoggiare col petto a Paleari, regala palla all’avversario che solo davanti al portiere realizza l’1-1. Poi all’83’ Insigne scappa via sull’out di destra e mette in mezzo un cross perfetto per il colpo di testa di Coda che da due passi deposita in rete il pallone della vittoria. Nel finale ristabilita la parità numerica con l’espulsione di Armenteros ma il risultato non cambia: Benevento batte Cittadella e sabato prossimo al Ciro Vigorito c’è in palio la finale.
(ITALPRESS).

FORMULA UNO IN LUTTO, ADDIO A NIKI LAUDA

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Ha lottato fino all’ultimo, come aveva sempre fatto in carriera, ma il suo corpo ha detto basta. Il mondo dei motori piange Niki Lauda. Settant’anni lo scorso 22 febbraio, l’ex pilota austriaco aveva visto aggravarsi il suo già precario stato di salute negli ultimi mesi. Sottoposto lo scorso agosto a un trapianto di polmone, era stato di nuovo ricoverato a inizio anno a Vienna per colpa di un’influenza che lo aveva colpito durante le vacanze di Natale nella sua casa di Ibiza. “I suoi risultati unici come atleta e imprenditore sono e rimarranno indimenticabili – il ricordo dei familiari – così come resteranno il suo instancabile entusiasmo per l’azione, la sua schiettezza e il suo coraggio. Un modello e un punto di riferimento per tutti noi, un marito amorevole e premuroso, padre e nonno lontano dal pubblico, ci mancherà”.

Ma Lauda mancherà a tutto il circus, che a cavallo tra gli Anni ’70 e ’80 ha avuto la fortuna di ammirare un pilota unico, capace di rivoluzionare il mondo della Formula Uno. Il suo nome resterà per sempre legato alla Ferrari: dopo gli esordi con March e BRM, nel ’74 arriva la chiamata di Maranello e un anno dopo ecco Lauda riportare la Rossa al titolo iridato dopo un decennio di insuccessi. Niki concederà il bis due anni dopo, anche se lascerà la Ferrari a due gare dalla fine. Nel mezzo il brutto incidente del Nurburgring che segnerà per sempre la sua carriera. Il 1° agosto del 1976, sul circuito tedesco, girando sull’acqua con le gomme slick Lauda perse il controllo della sua Ferrari che sbattendo contro i guardail si incendio’. Estratto dalla sua monoposto in fiamme da Arturio Merzario, il pilota austriaco resto’ segnato dal fuoco che gli distrusse il volto ma tutto cio’ non piego’ il carattere duro e temprato di colui che era definito da molti un computer, per la sua straordinaria capacità di riuscire a capire velocemente come preparare la propria monoposto, tirandone fuori il meglio. Una dote che lo ha reso unico. Tornò al volante 42 giorni dopo il rogo dell’Eifel per cercare di confermarsi campione del mondo e avere la meglio nel duello con James Hunt, immortalato nel 2013 da Ron Howard nel film “Rush”. Duello perso solo all’ultimo drammatico Gran Premio del Giappone al Fuji, quando sotto un vero diluvio Niki preferi’ non rischiare e tornare ai box, mentre il britannico continuo’, riuscendo a vincere il titolo per un solo punto. Si parlo’ di complotto ai danni dell’austriaco, visto che ci sarebbe stato un accordo per prendere il via nonostante la pioggia torrenziale per poi tornare ai box qualche giro dopo, non rispettato da Hunt. Lauda si assunse la responsabilita’ di aver deciso di non continuare, considerando pericoloso proseguire in quelle condizioni estreme. Tutto cio’ non fu certamente preso bene dal pubblico ferrarista e probabilmente rappresento’ il primo scricchiolio di un rapporto che giunse alla rottura l’anno successivo.

Lasciata la Ferrari, dopo due anni in Brabham decise di chiudere con la F1 ma era solo un arrivederci. Ripartirà nel 1982 dalla McLaren e due anni dopo ecco il terzo titolo mondiale, per solo mezzo punto su Alain Prost. Anche questo un record, dovuto al dimezzamento del punteggio del Gran Premio di Monaco, terminato prima del raggiungimento del 75% della distanza totale prevista: Jaques Ickx decise infatti di sventolare la bandiera a scacchi sul muso della monoposto dell’amico pilota francese, forse per impedire a un giovane e arrembante Ayrton Senna di superarlo il giro successivo. L’ex pilota belga fu per questo messo da parte come direttore di corsa e la sua decisione costò probabilmente al “Professore” il titolo mondiale, visto che chiudendo secondo la gara di Montecarlo a pieni giri avrebbe vinto lui con un punto di vantaggio su Lauda. Il canto del cigno per il grande Niki fu l’ultimo successo nel GP d’Olanda del 1985, prima di appendere definitivamente il casco al chiodo dopo tre Mondiali, 25 vittorie, 54 podi e 24 pole.

Fuori dal circus Lauda si e’ nel tempo dedicato alla sua seconda grande passione, i jet, guidando la compagnia aerea che portava il suo nome, non solo come proprietario ma anche come pilota. In Formula 1 e’ poi rientrato come consulente, prima per un breve periodo alla Ferrari e poi nella breve esperienza della Jaguar. Dal 2012 era presidente non esecutivo del team Mercedes che ha dominato gli ultimi anni su tutte le piste. La sua passione per la F1 lo portava, nonostante l’età e gli acciacchi (nel 1997 e nel 2005 era stato sottoposto al trapianto di un rene), a seguire le gare dai box, almeno fino alla scorsa estate. Poi, per le complicazioni legate ancora ai fumi respirati in quel famoso incidente del ’76, nell’agosto scorso era stato costretto a un trapianto di polmone. Lasciato l’ospedale a ottobre, aveva cominciato una lunga fase di riabilitazione che avrebbe dovuto consentirgli di riprendere la sua routine. “In un mese, mi hanno detto, dovrei essere pienamente in forma e pronto a ricominciare la vita di sempre, quindi seguiro’ i gran premi come prima, perche’ no?”, la sua speranza in un’intervista di fine dicembre alla “Gazzetta dello Sport”. Quel desiderio resterà incompiuto: Niki ha corso il suo ultimo Gp.

DE PAOLIS VINCE ARGENTO A EUROPEI PARACANOA

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Gli Europei della paracanoa italiana si chiudono con l’argento di Eleonora De Paolis che porta a tre il numero complessivo di medaglie conquistate nella rassegna continentale di Poznan, in Polonia. Sulle acque del fiume Soca, l’atleta del Circolo Canottieri Aniene si conferma ai vertici della specialità del KL1 200 metri femminile conquistando la medaglia d’argento in 55.772. Oro per l’ucraina Maryna Mazhula (55.092), bronzo alla britannica Jeanette Chippington in 56.772. La medaglia della De Paolis, argento mondiale lo scorso anno, si aggiunge all’argento conquistato ieri da Esteba Farias nel KL1 e al bronzo di Federico Mancarella nel KL2. In finale nel KL3 anche Amanda Embriaco (Canottieri Sanremo) che ha chiuso al sesto posto con il tempo di 55.579. Nella disciplina monopala del VL2 sfiora il podio Marius Bogdan Ciustea (Aisa Sport) vincitore lo scorso anno del titolo continentale, di coppa e bronzo mondiale. In finale l’azzurro ha ottenuto il quarto tempo in 56.084, alle spalle dell’oro russo Igor Korobeynikov (54.340) che ha preceduto il polacco Jakun Takarz, argento in 55.760 e il bronzo portoghese Norberto Moutao (55.920). Nel VL3 Fabrizio Aprile (Dragolago) si ferma in semifinale con il quinto tempo in 52.225, così come Mirko Nicoli (Idroscalo Club) quarto con il crono di 52.201. “Eleonora De Paolis ha fatto una gara eccellente nonostante le condizioni atmosferiche, Marius Ciustea non ha brillato ma non era al massimo della forma – commenta il direttore tecnico Stefano Porcu – Aprile e Nicoli hanno sfiorato l’accesso in finale e questo dimostra che sono vicinissimi ai vertici europei della specialità. Anche Amanda Embriaco si è inserita benissimo in questo contesto. Nel complesso sono molto soddisfatto dei risultati e delle prestazioni, con un po’ di fortuna avremmo potuto ottenere di più ma comunque gli obiettivi sono stati raggiunti”. Gli azzurri osserveranno mezza giornata di riposo per poi concentrarsi già da domani e fino a domenica 26 maggio sulle gare di Coppa del Mondo sempre sul fiume Coca. Ritorneranno in acqua Farias (KL1 M), Mancarella (KL2 200m M), Klokpah (KL3 200m M), De Paolis (KL1 200m W) e Embriaco (KL3 200m W). A loro si aggiungerà Giuseppe Di Gaetano (Asia Sport) nella prova del VL3 200m maschile.