“Stiamo preparando le prossime due partite di qualificazione al massimo e cercheremo di vincerle. Stiamo costruendo un grande gruppo, mister Mancini sta dando fiducia a tanti giovani, questo è giusto. Noi proveremo a qualificarci a tutti i costi per gli Europei perché già negli anni passati non è andata benissimo, però siamo l’Italia, meritiamo di partecipare a certe competizioni e sicuramente lotteremo fino alla fine”. Ci sarà anche Lorenzo Insigne, salvo sorprese dell’ultima ora, nell’Italia che sabato prossimo sfiderà la Grecia e andrà a caccia della terza vittoria consecutiva che significherebbe fare un bel passo in avanti nel girone di qualificazione a ‘Euro 2020’. Da Coverciano l’esterno offensivo del Napoli racconta di una squadra già molto concentrata sulla sfida di Atene. “Stiamo studiando la Grecia, sappiamo che fuori casa non sarà una partita facile – ha aggiunto Lorenzo Insigne -. Dobbiamo stare attenti a partire con la giusta voglia e determinazione perché loro giocheranno in casa, spingeranno e dobbiamo essere bravi a mantenere l’impatto nei primi minuti e poi imporre il nostro calcio, ovvero quello che ci chiede mister Mancini”.
“Siamo una squadra molto tecnica, dobbiamo sfruttare le nostre qualità fra le linee, gli uno contro uno sulle fasce, in questo modo possiamo essere pericolosi e metterli in difficoltà”, ha aggiunto il giocatore partenopeo che sta provando in azzurro a guadagnarsi sempre piu’ spazio e fiducia. “Fare un’annata bene, come ho fatto al Napoli, e non vincere nulla, fa sempre male – ha raccontato Insigne che -. Ora sono qua con la Nazionale e daro’ il massimo in queste due partite per fare quei sei punti che sarebbero importantissimi per la classifica. In azzurro ci sono Chiellini e Bonucci che sono grandi giocatori e hanno tanta esperienza, hanno vinto tanto, a noi fa bene avere queste persone eccezionali qui. Poi ci siamo elementi come io e Verratti che non siamo piu’ giovani, che sicuramente dobbiamo dare qualcosa in piu’ per guadagnarci e prenderci la fiducia dei nostri compagni e del mister”. Proprio con Marco Verratti, Lorenzo Insigne sei anni fa, ha condiviso l’esperienza importante dell’Under 21 azzurra che all’Europeo di categoria arrivo’ fino alla finale, poi persa per 4-2 contro la Spagna.
“Quando c’ero io in Under 21 erano pochi i giocatori che giocavano in serie A, mentre molti lo facevano in serie B – ha puntualizzato Lorenzo Insigne -. Vedendo ora la rosa dell’Under 21 la maggior parte di loro gioca in serie A e questo è un vantaggio perché hanno piu’ esperienza. L’Under 21 di quest’anno mi sembra un’ottima squadra. Non so chi dei nostri giovani andrà in quel gruppo, sicuramente chi lo farà, darà una mano importante. Faccio loro un grosso ‘in bocca al lupo’, giochiamo in Italia, speriamo che possano arrivare in finale per vincere questo trofeo così importante”. Intanto si parla del possibile arrivo di Maurizio Sarri sulla panchina della Juventus, una notizia che l’esterno d’attacco, che ieri ha compiuto 28 anni, non riesce a mandar giù. “Queste voci dispiacciono un po’ perché per noi giocatori del Napoli e per il popolo napoletano, il mister ha fatto tanto, si è sempre schierato dalla nostra parte. Come ha detto lui stesso è un professionista e non puo’ allenare per tutta la vita. Sicuramente se farà questa scelta, farà male, pero’ non posso rimproverargli nulla perché con noi ha dato tutto quello che poteva dare, a me in particolare mi ha cambiato tantissimo”.
“Sarebbe dura vederlo su quella panchina, sono napoletano, conosco il pensiero dei napoletani e so come stanno vivendo questa situazione, non è ancora ufficiale, ma eventualmente sarebbe una sua scelta. Sarebbe un tradimento? Per noi napoletani sicuramente. Vuole tornare in Italia, vedremo, spero che cambiera’ idea”. Per quel che riguarda il suo futuro, Insigne dice: “Sono il capitano del Napoli, la mia squadra del cuore e per me è un onore e un orgoglio come ho sempre detto, poi ci sta voler vincere, il Napoli negli ultimi anni è arrivato sempre secondo, o in Champions è sempre arrivato vicino al passaggio del turno, bisogna migliorare e vincere qualcosa, perchè a fine carriera ci sta volere qualche trofeo in bacheca, soprattutto con la squadra che abbiamo. Non invidio Jorginho, lui e Sarri meritano si aver vinto l’Europa League e infatti a fine partita gli ho fatto i complimenti. Rinunciare a qualche trofeo per diventare la bandiera del club? Ma io lo sono già, sto bene a Napoli, sono contento e orgoglioso di indossare questa maglia e la fascia di capitano, dispiace non vincere mai niente, però finchè sto bene al Napoli i trofei non mi mancano, se un giorno avremo la fortuna di vincere qualche trofeo sarò orgoglioso di alzarlo con la maglia del Napoli. E’ vero che i tifosi si aspettano tanto da me, era così anche quando non avevo la fascia, ora che sono capitano ancora di più, ma sono sereno perchè do il massimo e non mi posso rimproverare nulla”.
(ITALPRESS).
INSIGNE “STA CRESCENDO UN GRANDE GRUPPO ITALIA”
VETTEL “SONO QUI PER VINCERE”
Sebastian Vettel arriva alla gara di casa sull’onda della bella e convincente vittoria di Silverstone e la speranza, dopo aver vinto “a casa loro” come aveva detto festeggiando due settimane fa, ora spera di poterlo fare anche ad Hockenheim, anche perchè potrebbe essere ancora una volta l’ultimo Gran Premio di Germania. “Dovrebbe essere una gara più divertente perchè noi siamo più veloci e possiamo affrontare al meglio le curve ad alta velocità come la Uno o l’ingresso nella sezione del Motordrome. Dovremmo divertirci molto di più rispetto a due anni fa e noi siamo più competitivi e questo renderà più divertente la gara per noi” dice Seb in conferenza stampa. “La Ferrari è sempre stato un grande team e io ne faccio parte da tre anni e mezzo ormai e stiamo continuando a crescere e diventare più forti. C’è una buona combinazione di persone” afferma il quattro volte campione del mondo che ha vinto al Nuerburgring ma mai ad Hockenheim. “Mi piacerebbe vincere qui perchè per quello che ho sentito tempo possa essere l’ultima che si corre in Germania. Sarebbe un peccato perdere una delle gare più classiche e poi io sono nato a mezzora da qui, da questa zona e qquesto vuol dire tanto per me”. Quindi sul rinnovo di Lewis Hamilton con la Mercedes per altre due stagioni e sulla possibilità di lottare con il britannico per la conquista del titolo iridato, dice: “se i risultati fossero l’opposto rispetto al recente passato, certamente sì. Tutte le battaglie sono belle quando si sono più piloti e macchine al vertice. Quest’anno siamo in sei a lottare per la vittoria ed il podio. In passato c’erano più macchine che salivano sul podio e lottavano per la vittoria”. “Hamilton è uno dei migliori da quando è entrato in Formula 1 e quindi è bello poter lottare con lui”.
Quindi sulle dichiarazioni a caldo nel post gara a Silverstone con le dichiarazioni, poi parzialmente ritrattate, di Hamilton sul contatto con Raikkonen al primo giro, Vettel liquida velocemente la questione: “Non credo che si sia molto da dire. La domenica pomeriggio si dicono a caldo cose piuttosto sciocche. Siamo in gara e capita di colpirsi senza fare nulla di intenzionale. Ora credo che sia il caso di voltare pagina”. Tornando alla gara di domenica Vettel chiama a accolta il pubblico tedesco. “Spero che dopo il risultato poco positivo nella Coppa del Mondo di calcio, siano rimaste delle bandiere da sventolare e qualcosa da mangiare per fare su queste colline il barbecue. Da parte mia voglio vincere e se sarà un bonus per mantere il GP di Germania sarei contento perchè lo ribadisco sarebbe un peccato perderlo”. Un successo che è sicuramente alla portata della sua Ferrari. “A Silverstone il distacco anche in qualifica era minimo e il passo gara era buono; mentre nelle due gare precedenti loro erano più forti. Ma noi abbiamo portato dei miglioramenti che sono andati bene e vediamo se funzioneranno anche qui. Certamente abbiamo un buon potenziale”. Seb quindi a chi gli domanda cosa ne pensa se per il prossimo sara’ Charles Leclerc il suo compagno di team al posto di Kimi Raikkonen, risponde: “Non conosco molto Charles. Lo conosco un pochino per il programma che sta facendo. Poi lui e’ monegasco e Kimi e’ finlandese e quindi sono due tipi diversi” sottolinea il tedesco. “A me piace Kimi. Andiamo d’accordo e non abbiamo mai avuto un problema. A volte in pista ricordo di essergli andato addosso, ma vediamo le cose in maniera lineare. Ma non e’ a me che spetta decidere chi sara’ il mio compagno di squadra il prossimo anno. Vediamo cosa accadra’” dice Vettel che poi ribadisce: “A me piace Kimi e sarei contento di continuare cosi’ ma non spetta a me dare una opinione o decidere. Charles credo che avra’ una bella carriera, ma e’ giovane e non c’e’ fretta. Non so chi sara’ il mio compagno. Per quanto mi riguarda ho ben chiaro dove saro’ l’anno prossimo e comunque credo che o Kimi o Charles saranno idonei per guidare al meglio per il nostro team”.
“È da parecchio che non gareggiamo su questa pista e le cose sono un po’ cambiate con i nuovi regolamenti e gli pneumatici dall’ultima volta che siamo venuti qui. E’ difficile sapere come si comporteranno le Ultrasoft, ma se le temperature rimangono alte come oggi, mi aspetto grandi sfide”. Così Kimi Raikkonen parlando con i media sul GP di Germania in programma questo weekend. “E’ bello essere di nuovo a Hockenheim e probabilmente vedremo una bella gara, considerando che qui il sorpasso può essere più facile rispetto a molte altre piste. Credo che sarà un weekend interessante” dice il finlandese della Ferrari che detiene ancora il record della pista.
(ITALPRESS).
TORTU VA OLTRE MENNEA “OBIETTIVO EUROPEI BERLINO”
“Non ho in mente un tempo ben preciso cui poter ambire, ma di sicuro non voglio fermarmi qua. Punto a fare il personale ad ogni gara cui partecipo, così cercherò di migliorarmi già dalla prossima gara. Soprattutto mi piacerebbe migliorarmi a Berlino agli Europei in agosto. Quello è il mio obiettivo”. Lo ha detto il neo primatista italiano sui 100 metri Filippo Tortu, in occasione di una conferenza stampa al Verti Music Place di Radio Italia, confermando l’obiettivo di non fermarsi al 9″99 fatto segnare venerdì sera a Madrid. “L’obiettivo di quest’anno è la finale degli Europei, dove fortunatamente non ci sarà in cinese Su Bingtian – ha aggiunto il velocista sardo-brianzolo – Dopo questo risultato mi presento all’appuntamento continentale con un senso di responsabilità diversa, la pressione non mi spaventa, ora mi sento in discesa e sono molto sereno e motivato. Penso che l’obiettivo sia quello di arrivare in finale, poi tutto quello che succede lì è tutta un’altra storia perché i 100 metri sono una gara imprevedibile”. Agli Europei di Berlino, che prenderanno il via il prossimo 6 agosto, Tortu oltre ai 100 metri prenderà il via anche in staffetta 4×100, mentre solo alla vigilia insieme al padre allenatore Salvino, verrà presa una decisione sulla partecipazione alla gara dei 200 metri.
“Alla staffetta credo molto perché è il momento in cui uno sport individuale diventa sport di squadra. Ci tengo molto e sono fiducioso – ha aggiunto l’atleta delle Fiamme Gialle – per quanto riguarda i 200 invece vediamo alla vigilia dell’appuntamento. Sono una gara in cui serve molta esperienza per correre bene e a me questa manca molto, visto che negli ultimi anni ho corso solo tre volte questa distanza. So che posso fare bene, anche perché la parte lanciata è quella che mi riesce meglio, ma ci vuole tempo. So comunque di valere un tempo dai 20″20 in giù”. Grazie ai suoi risultati, Filippo Tortu sta contribuendo a ridare il giusto risalto ad un’atletica italiana che negli ultimi anni aveva dato poche soddisfazioni, ma per il ventenne di Carate Brianza “l’atletica italiana c’è e si fa sentire. Oltre a noi giovani ci sono i vari Donato, Tamberi e la Troest. Non penso però che il mio obiettivo sia la visibilità, punto ad altri tipi di traguardi”.
(ITALPRESS).
MALAGO’ “SU CANDIDATURA OLIMPICA SERVE UNITA'”
Olimpiadi 2016, situazione Figc in generale e serie B, l’impresa di Tortu ed in generale il futuro dello sport italiano sono stati i tempi toccati dal Presidente del Coni Giovanni Malagò, arrivato a Tarragona nella terza giornata per seguire le gare degli azzurri ai Giochi del Mediterraneo. Subito fortunata la sua presenza con lo storico bronzo nel badminton, la qualificazione alla finale di Chamizo e la solita pioggia di medaglie dal nuoto. Capitolo candidatura olimpica: Malagò espone alcune condizioni affinchè possa eventualmente essere vincente. “E’ bello tutto questo interesse da parte di soggetti cosi’ autorevoli, ma e’ evidente che chi rimane fuori non puo’ che essere il primo sostenitore di chi andra’ avanti, altrimenti ci penalizziamo come nella migliore tradizione italiana. Se questo aspetto e’ chiaro e condiviso bene, altrimenti c’e’ il rischio di un istinto controproducente. Chiaro che c’e’ la componente della valutazione politica che non spetta al Coni, aspettiamo di sapere quali sono le indicazioni. Il Coni per definizione non puo’ che sostenere il progetto candidatura, rispetto al Governo e’ indispensabile sapere quale e’ la posizione” le parole del numero uno dello sport italiano, che è stato chiaro anche rispondendo alla domanda se sia potenzialmente fattibile una candidatura mista delle aree che hanno mostrato interesse. “Tutto si può fare, ma il rischio è di indebolire la candidatura. Se lo fai perchè rappresenta un plus allora va bene, se invece lo si fa per dare una sistemata alle problematiche politiche del Paese, allora il Cio lo capisce e c’è il rischio che non ti vota”.
Capitolo Figc: alcune componenti chiedono l’assemblea che ancora non è stata convocata dal commissario Fabbricini. “Sono sostenitore del dovere di fare le elezioni il prima possibile, ma questo e’ legato ad alcuni aspetti. Non sfuggira’ a nessuno che la Figc non puo’ avere regole diverse rispetto ad altre Federazioni, altrimenti non si capirebbe. Stiamo accelerando, il 10 luglio nel consiglio nazionale passeranno questi famosi principi informatori, poi per la data bisogna chiedere al Commissario che sta rispettando compiti e prerogative, anche con senso della responsabilita’ del ruolo”. Sull’opportunita’ che sia anche la Lega di serie A ad esprimere un candidato, il numero uno del Coni ha aggiunto:”Nel periodo di commissariamento ho espresso un’opinione riguardo quello che poteva e doveva essere giusto fare nel coinvolgere la Lega di A che stava uscendo fuori da un guado che la caratterizzava da 18/24 mesi con l’assenza da tempo in consiglio federale. Credo che, avendo concluso il mio ruolo di commissario, non sarebbe giusto ed elegante che esprima opinioni in questo senso per la Lega di A”.
Dalla serie A alla serie B il passo è breve, Malagò è preoccupato per i diversi casi che interessano la serie cadetta. “Non voglio interferire, non nascondo che le notizie che escono su certi club della serie B sono preoccupanti. E’ indispensabile fare chiarezza il prima
possibile a tutela di chi ha ricevuto questo tipo di contestazioni e di chi, se fossero confermate, vuole far valere i propri diritti. Il 2018 non e’ un’eccezione perche’ da sempre ricorsi, contro ricorsi e terzo grado, hanno messo in condizione di avere campionati zoppi o con numeri dispari. La situazione di qualche societa’ e’ particolarmente preoccupante” l’allarme lanciato dal presidente del Coni, che invece si inorgoglisce parlando di Filippo Tortu e del suo recente record sui 100 metri.
“E’ un ragazzo con i piedi per terra, con molta umilta’, con il padre forma un binomio formidabile, si vede che e’ solido e strutturato e non corre il rischio di montarsi la testa. Fa impressione che alla sua eta’ Bolt correva piu’ piano, questo fa riflettere” ha detto Malago’ che ha anche parlato delle prestazioni di Larissa Iapichino, figlia di Fiona May. “Alla stessa eta’ non solo la madre ma anche grandi atleti non avevano fatto quel tipo di prestazioni. Se fara’ la misura sara’ convocata per Tokyo”.
(ITALPRESS).


GIOCHI MEDITERRANEO: ITALIA A QUOTA 69 MEDAGLIE
Piovono ancora medaglie per l’Italia nella terza giornata di gare ai Giochi del Mediterraneo. Quelle di oggi sono state 19 (10 ori, 5 argenti, 4 bronzi), che sommate alle 50 conquistate fino a ieri fanno un totale di 69 così suddivise: 30 ori, 19 argenti, 20 bronzi. L’Italia è largamente avanti nel medagliere, grazie soprattutto al nuoto che anche nell’ultima giornata ha regalato emozioni e 14 medaglie (8 ori, 4 argenti e 2 bronzi) chiudendo la rassegna con un totale di 43 dopo le 12 della prima e le 17 della seconda giornata.
Italnuoto, dunque, ancora protagonista con la seconda miglior prestazione italiana in tessuto di Margherita Panziera nei 200 dorso vinti in 2’08″08, gli acuti di Gregorio Paltrinieri (oro anche nei 400 come nei 1500 davanti ad Acerenza in 3’46″29 che è suo nuovo primato personale), Simona Quadarella (che scende per la prima volta in carriera sotto i 4’06” e si impone in 4’05″68) nei 400 stile e di Fabio Scozzoli in 27″25 (già oro nei 100) e Arianna Castiglioni in 31″07 (argento Martina Carraro) nei 50 rana. Quindi il ritorno di Christopher Ciccarese che si impone in 1’58″79 nei 200 dorso. E nel finale il primato italiano della 4×100 mista: Margherita Panziera (1’00″54), Arianna Castiglioni (1’06″14), Elena Di Liddo (57″05) ed Erika Ferraioli (54″54) nuotano in 3’58″27, togliendo 42 centesimi al 3’59″07 siglato da Zofkova, Castiglioni, Bianchi e Pellegrini in finale alle Olimpiadi di Rio 2016. Ancora: argento nei 200 farfalla per Filippo Berlincioni (1’58″01), bronzo per Alessia Polieri nei 200 farfalla (2’08″46). E poi oro nei 100 sl S10 per Stefano Raimondi (53.38), mentre Riccardo Menciotti è salito sul gradino più basso del podio (55.94). Nei 100 S10 femminili argento per Alessia Scortechini (1.02.38), sesta Xenia Palazzo (1.06.90). Le altre medaglie di giornata vengono dalla scherma (oro e bronzo), dalla ginnastica (oro) e dal badminton (bronzo).
Nella spada femminile gradino più alto del podio per Roberta Marzani che ha battito in finale la francese Josephine Jacques Andre Coquin (15-11), mentre bronzo per Nicol Fioietta.
Secondo oro, invece, dalla ginnastica: dopo quello di ieri della squadra azzurra di Artistica, arriva quello di Lara Mori che ha vinto nell’All Around, totalizzando 53.200, davanti alla francese Vanhille (53.050). Terzo posto per la spagnola Perez, mentre Giada Grisetti ha chiuso ai piedi del podio (51.350). Infine, storico bronzo in una manifestazione multidisciplinare per il badminton azzurro. Gli altoatesini Kevin Strobl e Lukas Osele, infatti, hanno vinto la finalina nel doppio battendo i portoghesi Bernando Atilano-Anjo Duarte 2-1. Volley ai quarti di finale con le due nazionali: quella maschile ha superato il Portogallo per 3-0 e adesso affronterà la Croazia; quella femminile ha battuto Cipro 3-0 e ora l’attenda la Turchia. Domani grande attesa per la finale di Frank Chamizo nella lotta libera categoria 74 kg, ed anche per la nazionale di calcio che a La Pobla de Mafumet affronta la Libia in un match fondamentale per l’accesso alla semifinale.
(ITALPRESS).
SPAGNA-RUSSIA AGLI OTTAVI, PORTOGALLO TROVA URUGUAY
La Spagna continua a non brillare, pareggia nel recupero col già eliminato Marocco ma grazie al pari fra Iran e Portogallo centra la qualificazione agli ottavi da prima del girone B e dà appuntamento alla Russia per domenica a Mosca mentre i lusitani se la vedranno il giorno prima con l’Uruguay a Sochi.
Finale a sorpresa sull’asse Saransk-Kaliningrad, con la Var che all’ultimo istante cambia l’ordine di classifica fra le due potenze della penisola iberica. Le Furie Rosse vanno per due volte sotto col Marocco che avrebbe di sicuro meritato miglior sorte. La squadra di Renard, ordinata e ben messa in campo, punta sin dall’inizio a contenere le folate spagnole e ripartire in contropiede. Ma nemmeno il più ottimista dei tifosi marocchini poteva forse immaginare il pasticcio fra Iniesta e Ramos in mezzo al campo al 14′, con Boutaib che ruba palla e si invola solo verso la porta di De Gea per firmare l’1-0. Colpito nell’orgoglio, l’Illusionista si mette in proprio e, dopo un tentativo da fuori finito alto, si inventa una percussione delle sue, regalando a Isco (19′) la palla del pari che la stella del Real scaraventa in rete da due passi. Nella ripresa solo la traversa, al 10′, nega a Nourredine Amrabat il 2-1 ma il Marocco trova ugualmente il gol a nove minuti dal 90′: la discesa sulla destra di Dirar frutta il primo corner e sul successivo cross El Nesyri, entrato per Boutaib, salta più in alto di Sergio Ramos riportando a sorpresa i suoi avanti. La Spagna è alle corde ma al 92′ Aspas trova di tacco, sugli sviluppi di un corner battuto in fretta dalle Furie Rosse con la difesa marocchina sorpresa, il 2-2 che la Var convalida.
La stessa Var che a Saransk premia l’Iran con un rigore che non basta a evitare l’eliminazione ma nega il primato al Portogallo. I campioni d’Europa quasi rovinano tutto dopo una partita in controllo. Cristiano Ronaldo prima e Joao Mario poi sfiorano il vantaggio che arriva allo scadere del primo tempo firmato dall’ex interista Quaresma con il suo colpo tipico, la “trivela”: uno-due con Adrien Silva e tiro di esterno dal limite che sblocca la gara. La ripresa si apre con un rigore assegnato, sempre grazie alla Var, alla squadra portoghese, per un fallo in area di Ezatolahi su Cristiano Ronaldo. Se ne incarica proprio l’attaccante del Real che però si fa ipnotizzare da Beiranvand. Gli iraniani prendono coraggio, il match si incattivisce (CR7 rischia l’espulsione per una gomitata rifilata a un difensore iraniano) e a tempo scaduto la Var torna in scena: mani in area di Cedric, sul dischetto va Ansarifard che fa 1-1 (già 20 rigori, è record). L’Iran si butta alla disperata in attacco e con Taremi arriva alla conclusione a un passo da Rui Patricio, ma mette fuori. Il Portogallo tira un sospiro di sollievo ma ora trova la Celeste di Suarez e Cavani.
L’Uruguay, infatti, mette a nudo le improvvise fragilità della Russia, cui strappa via il primo posto nel girone A: tutto facile per la formazione sudamericana, che mette al sicuro i tre punti nel giro di poco più di mezz’ora. La punizione di Suarez, l’autogol di Cheryshev (su tiro di Laxalt), quindi l’espulsione di Smolnikov (doppio giallo): i padroni di casa si sono letteralmente sgonfiati dinnanzi al primo vero ostacolo dopo i comodi successi con Egitto e Arabia Saudita. Poi ci ha pensato Cavani al 90′ a rendere ancora più pesante la sconfitta. Cherchesov, già privo dell’infortunato Dzagoev, ci ha messo del suo risparmiando il diffidato Golovin. Out anche Zhirkov. L’Uruguay ha messo subito in chiaro le proprie intenzioni: dopo il tentativo di Vecino, la punizione dal limite di Suarez buca Akinfeev sul suo palo. Poi la fortuna è alleata di Laxalt, il cui sinistro deviato imparabilmente da Cheryshev si trasforma nel 2-0 sudamericano. Con i padroni di casa tramortiti, Akinfeev murando Bentancur, poi Zobnin anticipa Cavani, poi le difficoltà della Russia che si trasformano in muro impossibile da superare al minuto 36′: Smolnikov, già ammonito, ha buttato già Laxalt ‘costringendo’ il senegalese Diedhiou a espellerlo. Ripresa con l’Uruguay in costante proiezione offensiva e Muslera sostanzialmente inoperoso: a caccia del gol, Cavani l’ha trovato al 90′ sottomisura. Giù il sipario, 3-0: l’Uruguay affronterà sabato il Porrogallo, per la Russia appuntamento domenica pomeriggio a Mosca con la Spagna e un morale da ricostruire dopo le belle sensazioni delle prime due giornate.
Nell’altra gara del girone A giocata a Volgograd, dove in palio c’era solo l’onore visto che entrambe le nazionali erano state già eliminate, l’Arabia Saudita batte 2-1 l’Egitto. Prima mezz’ora nel segno dei Faraoni, con Salah che sblocca la gara al 22′: sul lancio di Said, l’attaccante del Liverpool brucia in velocità i due centrali sauditi e scavalca con un delizioso pallonetto Al Mosailem per il vantaggio egiziano. La squadra di Cuper, però, finisce la benzina e l’Arabia Saudita prende il controllo della partita, con la complicità anche dell’arbitro colombiano Roldan che nel finale di tempo fischia due rigori tutt’altro che netti, il primo per un mani di Abdel Shafi sul cross di Al Shahrani, il secondo a recupero inoltrato per una leggerissima trattenuta di Gabr su Al Muwallad. El Hadary, diventato oggi il giocatore più anziano a scendere in campo in un Mondiale dall’alto dei suoi 45 anni, 5 mesi e 10 giorni (battuto il primato di Mondragon, che nel 2014 aveva giocato a 43 anni e 3 giorni), entra ulteriormente nella storia deviando sulla traversa la conclusione dal dischetto dello stesso Al Muwallad anche se poi, sul secondo tentativo stavolta di Al Faraj, non può fare nulla con le due squadre che vanno al riposo sull’1-1. Nella ripresa ancora meglio la formazione saudita e come nella prima frazione il recupero è fatale ai Faraoni: dormita della difesa e Al Dawsari è libero di girarsi in area e concludere siglando il gol vittoria.
(ITALPRESS).
NBA, HARDEN ELETTO MVP DELLA REGULAR SEASON
James Harden e’ stato scelto nella notte MVP della regular season Nba. In occasione della cerimonia di assegnazione dei trofei individuali, l’asso degli Houston Rockets, miglior marcatore stagionale con una media di 30,4 punti a partita, 5,4 rimbalzi e 8,8 assist. Per quattro gare il “Barba” – che ha preceduto LeBron James e Anthony Davis – ha messo a segno 50 o piu’ punti ed e’ stato il primo nella storia a mettere insieme una tripla doppia realizzando 60 punti.
Per quanto riguarda gli altri premi, Ben Simmons (Philadelphia) e’ il miglior rookie dell’anno, mentre Rudy Gobert (Utah Jazz) si e’ distinto come miglior difensore della stagione 2017/18. Dwane Casey (Toronto Raptors, licenziato dopo il ko con Cleveland in semifinale di Conference, e ora ai Detroit Pistons) e’ il coach of the year.
(ITALPRESS).
TANTA NAZIONALE ITALIANA ALLE KINDERIADI
C’è anche la nazionale di volley presente alle Kinderiadi – Trofeo delle Regioni in corso di svolgimento in Abruzzo. Ad assistere alle prime partite della manifestazione che si stanno tenendo oggi, sono presenti l’allenatrice della nazionale italiana maschile under 20, Monica Cresta, e quello dell’under 18 Vincenzo Fanizza, oltre che alcuni ragazzi delle stesse nazionali quali Leandro Mosca, Francesco D’Amico, Filippo Federici ed i figli d’arte Francesco Recine e Diego Cantagalli.
Queste le parole del tecnico Monica Cresta: “Per tutti noi che abbiamo lavorato durante il Trofeo delle Regioni, le Kinderiadi sono la manifestazione più bella a livello giovanile che la federazione abbia potuto creare. Io ho fatto tredici Trofei delle Regioni, quindi per me essere qua e non poter essere sui campi dà un po’ di invidia rispetto ai colleghi che invece sono lì. Vederli da fuori però mi dà la possibilità di osservare tutte le regioni d’Italia nella manifestazione veramente più grande. Mi auguro che ci sia un miglioramento sui fondamentali di base. Noi abbiamo girato tutto l’anno per i vari Regional Day e abbiamo visto dell’ottima qualità in tutta Italia. Rispetto agli altri anni secondo me il torneo è più equilibrato e ci sono diverse regioni che possono ambire al primo posto”. In mattinata il Ct della nazionale italiana femminile, Davide Mazzanti, ha invece incontrato a Montesilvano i selezionatori delle formazioni femminili.
“E’ stata una riunione costruttiva, ci siamo visti a novembre una prima volta, abbiamo costruito un percorso con il processo selettivo che ovviamente continuerà. È stato un incontro per analizzare quello che abbiamo fatto e quali sono poi le linee guida per proseguire il nostro percorso. Le Kinderiadi sono un’occasione di confronto ma anche per chiudere la stagione agonistica, e quindi una festa della pallavolo come si è visto nella cerimonia di apertura. Il livello tecnico? Mi aspetto quanto già visto durante i processi selettivi, che è già molto indicativo. Adesso vedrò le ragazze giocare in un contesto di gara e mi aspetto di vedere le cose che abbiamo portato avanti in questa annata insieme. Sono inoltre curioso di vedere quali adattamenti nelle varie regioni avranno apportato al loro sistema di gioco” dice il ct della nazionale femminile al termine del confronto tecnico.
(ITALPRESS).










