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ROSSI “ASSEN FANTASTICA, QUI SEMPRE COMPETITIVI”

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Ripetersi per accorciare il distacco e per tornare alla vittoria. Con questo spirito Valentino Rossi si presenta ad Assen dove la sua Yamaha ha sempre dato buoni risultati. Ventisette punti di svantaggio sulla testa della classifica iridata per il Dottore, l’unico dei piloti in lotta per la vittoria finale a non aver ancora trionfato. In Olanda Rossi ha vinto dieci volte, otto della quali nella classe regina, ed è stato l’ultimo pilota ad aver segnato una doppietta sul tracciato della Drenthe nelle stagioni 2004-2005. “Arrivo ad Assen dove ho vinto l’anno scorso – le parole del pilota del team Movistar Yamaha -. Sto provando emozioni diverse. Un po’ perché è passato molto tempo dall’ultima vittoria Yamaha e questo ci impone tanto lavoro ma anche perché, da un altro punto di vista, corriamo ad Assen che è una pista fantastica. Solitamente siamo molto competitivi qui ma vanno valutate le condizioni e come sarà la situazione del GP. Non si sa mai che cosa possa accadere”. Ottimista e carico di entusiasmo anche il compagno di team di Valentino Rossi, ovvero Maverick Vinales. Lo spagnolo arriva ad Assen con il terzo posto in classifica ed è pronto a vivere da protagonista il weeekend in una pista che lo ha portato sul podio quattro volte in totale, per lui una buona chance per ridurre il ritardo di 38 punti sul leader della classifica mondiale, Marc Marquez, mentre sono 11 quelli di distacco rispetto al compagno di team, Valentino Rossi.
“Sono felice perché la prossima gara si disputerà nel fantastico circuito di Assen – ha dichiarato Vinales -. Siamo quasi a metà stagione e andiamo in Olanda in una buona posizione nelle classifiche del campionato. Dobbiamo continuare a migliorare, bisogna rimanere concentrati per ottenere il massimo dei punti. Sono contento per i risultati del test di Montmeló, è stato molto positivo per noi e abbiamo avuto un buon feeling con la moto. Penso che possiamo essere veloci in Olanda. Sono molto motivato  e allo stesso tempo molto concentrato. Quest’anno affronteremo il Mondiale gara per gara, quindi continuiamo a lavorare e vediamo cosa succede domenica”.
(ITALPRESS).

STANGATA UEFA PER IL MILAN, NIENTE EUROPA LEAGUE

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Un anno di squalifica dalle competizioni europee. E’ questo il verdetto della Camera Giudicante della Uefa nei confronti del Milan, che paga un prezzo molto salato per non aver rispettato i parametri del Fair Play Finanziario imposto dal massimo organismo calcistico europeo. La sentenza, uscita alle 17, era preventivabile e non ha sorpreso la dirigenza rossonera, che prontamente ha fatto sapere tramite comunicato ufficiale di volersi appellare al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna. Da Nyon trapelano anche le prime indicazioni sulle motivazioni della Camera Giudicante, che verranno rese note in maniera estesa nelle prossime ore. Al Milan è contestato il rosso di bilancio di 120 milioni di euro, accumulato nel triennio 2014-2017, dunque in un’epoca che non aveva ancora come protagonista l’attuale proprietario del club Yonghong Li. Sarà questo uno dei tasti che verrà toccato dagli avvocati difensori del Milan, che confidano in un ribaltamento di sentenza davanti al Tas e in una riammissione del club nell’Europa League. La Uefa ha dato a disposizione 10 giorni per presentare ricorso e l’allegata memoria difensiva. Intanto sul fronte societario non si spengono le speranze per Rocco Commisso, italo-americano pronto ad acquisire le quote di maggioranza del club. Il fondatore di Mediacom si era mostrato disposto anche a lasciare a Li il 15-20% delle azioni, ma in tarda serata il proprietario rossonero ha bloccato la trattativa, facendo intuire di voler ripianare direttamente il debito di 32 milioni di euro con Elliott, e aspettare ulteriori offerenti, che fino a ieri erano in svantaggio rispetto a Commisso. Anche se il magnate di New York non vuole desistere, Yonghong Li sembra orientato ad aspettare altre offerte potenzialmente più appetibili. Su tutti quella di Thomas Ricketts, proprietario dei Chicago Cubs, team di baseball che milita nella MLB, la lega americana. Il mancato accordo per una possibile cessione imminente del club potrebbe complicare però il ricorso al Tas. Per adesso resta soltanto una giornata da dimenticare, una delle pagine più buie della storia recente rossonera.
(ITALPRESS).

LOMBARDIA, TOSCANA E PUGLIA GUIDANO KINDERIADI

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Lombardia, Puglia e Toscana fanno la voce grossa nella seconda giornata di gare, la prima della seconda fase delle Kinderiadi di pallavolo – Trofeo delle Regioni. Sono loro le tre squadre a punteggio pieno nei rispettivi gironi. È un trittico di compagini con due vittorie piene anche nella Pool B, dove Lazio, Liguria e Veneto vincono tutte per 2-0. Ed è per loro un riscatto, dato che proprio la laziale, veneta e ligure sono le tre selezioni che ieri erano scivolate dalla Pool A in quella B. Oggi è stata un’altra giornata importante e lo sarà altrettanto quella di domani. Il torneo entra sempre di più nel vivo.
Nel girone A1 della Pool A è la Lombardia a mettersi in mostra, vincendo 2-0 contro il Friuli Venezia Giulia e bissando il successo con identico risultato contro il Piemonte. Il match tra le due rappresentative sconfitte, invece, se lo è aggiudicato il Piemonte, che ha avuto la meglio sui friulani. Il girone B1 ha invece visto la Puglia protagonista di due 2-0 contro Sardegna e Trentino. Proprio il Trentino ha strappato al tie-break la vittoria contro i ragazzi sardi. Il raggruppamento C1 si è aperto subito con una combattutissima sfida tra Marche e Umbria. Quest’ultima selezione ha portato a casa il successo per 2-1 a seguito di un equilibrato terzo set. La stessa Umbria ha poi dovuto cedere il passo all’Emilia Romagna (2-1), che ha ribaltato il confronto dopo aver perso il primo set per poi successivamente vincere 2-0 nell’altra partita contro le Marche. Bene anche la Toscana, che nel girone D1 non sbaglia nel confronto con Sicilia e Campania, entrambe battute 2-0.
L’altra sfida del raggruppamento, quella tra Sicilia e Campania, è stata vinta da quest’ultima con il risultato di 2-1.
Ma in mattinata si sono giocate anche le gare della Pool B. Il Lazio nel girone E1 ha avuto la meglio 2-0 su Basilicata e Valle d’Aosta, con i valdostani battuti con lo stesso risultato anche dalla Basilicata. I 2-0 hanno regnato anche nel girone G1: con tale punteggio la Calabria ha battuto il Molise mentre la Liguria ha sconfitto Molise e Calabria. Il Veneto campione in carica, infine, riscatta il passo falso della prima giornata e si è imposto per 2-0 sull’Alto Adige e l’Abruzzo. I padroni di casa hanno a loro volta avuto la meglio sull’Alto Adige per 2-0.
(ITALPRESS).

AVANTI SVEZIA E MESSICO, GERMANIA SHOCK: È FUORI

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La maledizione mondiale colpisce anche la Germania. Come l’Italia nel 2010 e la Spagna 4 anni fa – ma la casistica include anche gli azzurri nel ’50, il Brasile nel ’66 e la Francia nel 2002 – la squadra campione in carica viene eliminata al primo turno. Mentre a Ekaterinbug la Svezia prende a sberle il Messico e si prende il biglietto per gli ottavi con tanto di primo posto nel girone assieme al Tri, la Germania viene imbrigliata a Kazan da una Corea virtualmente eliminata e il crollo nell’infinito recupero concesso dall’arbitro Geiger serve solo a certificare un’eliminazione sorprendente quanto storica: solo una volta, nel 1938 per mano della Svizzera, la Mannschaft si è fermata al primo turno di un Mondiale. Ma i campanelli d’allarme suonati nella sconfitta all’esordio col Messico e nel successo in extremis sulla Svezia non erano casuali. La Germania fatica sin da subito contro una Corea che se la gioca senza alcun timore reverenziale, rischia in un paio di situazioni (maluccio Neuer su una punizione non irresistibile di Jung Woo-young) e solo a inizio ripresa crea due grosse occasioni per sbloccare la gara ma sul colpo di testa di Goretza c’è il miracolo di Jo, mentre la botta al volo di Werner sfiora solo il palo. Le notizie però che arrivano da Ekaterinburg, con la Svezia avanti sul Messico, cominciano a mettere pressione su Loew, la Germania ovviamente si sbilancia e dietro concede mentre Gomez, entrato per Khedira, per due volte ha la chance di segnare ma il suo colpo di testa è debole mentre poco più tardi viene anticipato sotto porta per un soffio da Yun Young-sun. I minuti corrono, la Svezia continua a fare gol e la Germania è alle corde. Il colpo di testa di Hummels a tre minuti dalla fine è l’ultimo acuto prima della resa, con la Corea che nei minuti di recupero trova addirittura due reti, la primo con Kim Young-gwon sugli sviluppi di un angolo con benedizione della Var, la seconda con Son a porta sguarnita, visto che Neuer si era spinto nella metà campo avversaria per l’ultimo disperato assalto.

Tedeschi in ginocchio mentre a Ekaterinburg Svezia e Messico festeggiano insieme dopo il netto successo degli scandinavi per 3-0 con le firme di Augustinsson e Granqvist (dal dischetto) e l’autogol di Alvarez. Svezia agli ottavi da prima, messicani comunque avanti.
Decisamente meritata la vittoria odierna della formazione di Janne Andersson, apparsa quanto mai compatta e organizzata. Deludente, di contro, la prestazione della “Tricolor”, che deve dire grazie ai coreani per il proseguimento del cammino mundial. La scelta di Osorio di affidarsi agli stessi undici in campo contro la Corea del Sud non ha pagato contro una Svezia subito aggressiva che però solo nel secondo tempo riesce a trovare la via del gol. Al 5′, su un cross da destra, Claesson ha sporcato la traiettoria e Augustinsson al volo, di sinistro, ha castigato Ochoa. A seguire, al quarto d’ora, la seconda “botta” per i messicani: lo scatenato Berg è entrato nell’area avversaria e con astuzia si è procurato un rigore per un contatto “cercato” con Moreno. Dagli undici metri ha raddoppiato lo specialista Granqvist (al 17′). I messicani hanno quindi provato a rispondere col neoentrato Fabian ma il suo tiro, deviato, è finito di poco sopra la traversa. Al 29′ il definitivo ko: su solita rimessa lunga degli scandinavi, Toivonen ha mancato la sfera e Alvarez, dopo un liscio, ha realizzato un “originale” autogol, infilando Ochoa con un tocco di mano. Poi è partita la festa gialla e la grande attesa del Messico per il risultato della contemporanea Corea del Sud-Germania. Nel recupero la notizia del successo degli asiatici e gioia per tutti sugli spalti di Ekaterinburg. La Svezia ora trova la Svizzera a San Pietroburgo il 3 luglio, il giorno prima ci sarà Brasile-Messico.
(ITALPRESS).

CICLISMO E JUDO PROTAGONISTI, ITALIA A 92

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Ciclismo e judo (4 medaglie a testa) protagonisti ai Giochi del Mediterraneo al termine della sesta giornata di gare. L’Italia ha aggiunto al medagliere ancora 14 medaglie (3 ori, 5 argenti e 6 bronzi) toccando quota 92, grazie ai due bronzi conquistati in serata nell’atletica.
Due ori, un argento e un bronzo rappresentano il bottino del ciclismo azzurro. Oro in entrambe le prove in linea con Jalel Durante tra gli uomini ed Elisa Longo Borghini tra le donne, argento (e doppietta) per Filippo Tagliani e bronzo per Erica Magnaldi. “E’ sempre bello vincere con la maglia azzurra” ha commentato Longo Borghini, bronzo alle Olimpiadi di Rio. “Abbiamo controllato la corsa sin dall’inizio e per questo devo ringraziare tutta a squadra per il grandissimo lavoro. Dedica speciale? Per tutta la squadra”.
Stesso bottino del ciclismo anche per il judo con Manuel Lombardo che ha vinto uno strepitoso oro nei -66 kg, battendo in finale lo spagnolo Gaitero Martin Alberto per waza-ari (10-0). Odette Giuffrida, argento a Rio, si è confermata anche in questa competizione nei -52 kg: ha ceduto solo in finale contro la Krasniqui (Kos). Stesso epilogo per Miriam Boi nei -57 kg, sconfitta nella sfida per l’oro dalla kosovara Nora Gjakova per ippon.
Francesca Milani ha invece conquistato il bronzo nei -48  kg, superando nella finale per il podio la portoghese Diogo Joana per ippon. Doppio argento e un bronzo dalla lotta. Il primo arriva grazie a  Carola Rainero nella categoria 57 kg, il secondo invece grazie a Dalma Caneva nella categoria 68 kg. Bronzo invece per Sara Da Col (62 kg), che nella finale per il 3° posto ha regolato la spagnola Perez Tourino per 5-4.
Bronzo dagli sport equestri nella prova mista a squadre di salto ostacoli.
Due medaglie di bronzo per l’atletica italiana alla prima giornata di gare. Il primo e’ di Yohanes Chiappinelli nei 3 mila siepi. L’azzurro ha chiuso la prova in 8’32″06, dietro al marocchino El Bakkali, oro in 8’20″97, e al tunisino Beh Yahia, che ha chiuso secondo in 8’26″14. Osama Zoghlami ha chiuso al sesto posto in 8’28″36. L’altro podio e’ invece firmato da Yemaneberhan Crippa nei 5 mila metri. Vola in semifinale (in programma venerdì) la pallavolo maschile, grazie alla vittoria nei quarti contro la Croazia per per 3-0 (25-18, 25-18, 25-23).
Tre azzurri ai quarti del torneo di tennis: Jacopo Berrettini ha piegato il tunisino Mohamed Aziz Dougaz (6-1, 6-1), Lucrezia Stefanini ha superato 6-4, 6-2 la bosniaca Nefisa Berberovic, mentre Lucia Bronzetti ha sconfitto 6-4, 6-1 la bosniaca Dea Herdzelas.
Esordio positivo per il Setterosa che, nella prima partita del girone A, supera la Francia 11-3. La formazione del Ct Campagna, invece, ha superato 11 -10 la Grecia nell’incontro d’esordio del girone B.
Domani il programma prevede la semifinale del torneo di calcio con i ragazzi di Franceschini che a Reus affronteranno la Grecia (ore 17) per un posto nella finalissima di sabato, mentre le ragazze della pallavolo affrontano la Turchia per un posto in semifinale.

(ITALPRESS).

TORTU A TARRAGONA “AGLI EUROPEI I 100, POI 200”

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Agli Europei per correre i 100, in futuro saranno i 200 la sua gara. Filippo Tortu “sbarca” da star a Tarragona per i Giochi del Mediterraneo dopo il record nei 100 metri di Madrid una settimana fa, trovando ad accoglierlo il dt Elio Locatelli ed in generale un ambiente a lui congeniale. “Sono tornato in Spagna ma sembra di essere in Italia, sembra di essere a Roma con tutte queste bandiere. Si respira una bellissima atmosfera, sono i miei primi Giochi del Mediterraneo, sono carico per la staffetta e fiducioso” le sue prime parole al villaggio degli atleti. Gli ultimi giorni sono stati intensi con tante interviste, tante domande e tante curiosità dopo il suo exploit, ma c’è qualcosa che lui stesso indica come non “sviscerato” e cioè le sensazioni che ha vissuto tra batteria e finale. “Dopo il 10″04 non dico che non fossi soddisfatto del tempo perchè era comunque un ottimo risultato, ma pensavo di fare meglio. Così con mio padre abbiamo capito gli errori fatti, abbiamo messo a posto due cose ed alla fine è successo quello che è successo. Quale l’errore? Avevo corso pensando molto di battere il cinese (Bingtian Su, ndr) e questo ha modificato totalmente il mio modo di correre e mi sono danneggiato da solo. Se invece avessi corsi la finale pensando di batterlo e lo avessi battuto sarebbe andata ancora meglio” aggiunge ridendo il portacolori delle Fiamme Gialle.

Il dt Locatelli si dice convinto che la sua  “gara” sono i 200 metri, l’azzurro è d’accordo e lo sottolinea con decisione:”L’esperienza di Locatelli guarda lontano. Non sbaglia, perchè la mia gara sono i 200 metri e quindi in futuro penso che mi concentrerò più su quella specialità. Però penso a quest’anno, penso agli Europei e penso che agli Europei correrò i 100 metri”. E dopo aver battuto il record italiano dei 100 metri, c’è anche quello dei 200 da battere, sempre Pietro Mennea sulla sua strada:”No, quello è troppo. Imbattibile. Quindi non ci penso neanche”. Intanto, però, il record dei 100 metri non gli ha certamente cambiato la vita:”No, faccio ancora atletica e faccio ancora l’università. Vivo ancora nello stesso posto, quindi la vita è rimasta uguale, c’è solo un 9 anziché il 10 davanti al mio personale, ma la vita è rimasta la stessa. Poco alla volta, sto realizzando di essere il primo italiano di sempre sotto il muro dei 10 secondi. E’ stato qualcosa di fantastico, emozioni che non avevo mai provato. Il casino mediatico che si è scatenato intorno a me fa sicuramente piacere, ma non mi ha stralunato anche perchè si parla soprattutto di atletica”.

Intanto, gli esami universitari lo hanno visto altrettanto protagonista con un 27 in economia aziendale ed un 23 in storia dell’economia. Qui a Tarragona sarà impegnato, come già previsto, solo nella staffetta 4×100. “Per me è un onore. E’ la nazionale, non si può chiedere di più”.

“In particolare, la staffetta è una gara cui tengo molto  perché si vive un momento particolare di squadra in uno sport individuale”. Nei giorni scorsi, è anche arrivato un contatto con Livio Berruti:”Gli ho detto che questo record è dedicato in particolar modo a lui perché tutti i velocisti del mondo dovrebbero guardare le sue gare. E poi anche per come ha vissuto lo sport è un grande esempio. La Juve? Ho visto che Del Piero ha fatto un tweet e anche la Juve ieri ha messo una foto con la maglia che mi hanno regalato a Tiki Taka con scritto 9″99, queste sono soddisfazioni inaspettate” ha aggiunto, con la richiesta di conferma che non si monterà la testa. “Se lo confermassi mi starei montando la testa, devono dirlo gli altri”.
(ITALPRESS).

BRASILE E SVIZZERA AGLI OTTAVI, SERBIA FUORI

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Brasile e Svizzera agli ottavi, Serbia eliminata, Costarica riesce almeno a ottenere un punticino. Si chiude il girone E con la Seleçao che batte 2-0 (Coutinho e Paulinho) ed elimina i serbi (avversario il Messico), mentre la Svizzera chiude seconda con il 2-2 con i Ticos e sfiderà la Svezia.
A Mosca, Tite perde subito Marcelo per problemi alla schiena (dentro Filipe Luis), poi Stojkovic salva su Neymar. Si invola Gabriel Jesus sul lancio di Neymar: l’attaccante del Manchester City manda a vuoto Rukavina ma non Milenkovic, che gli stoppa il destro in corner. Kostic trova Tadic, dentro per Mitrovic: alta la rovesciata. Improvvisamente il Brasile passa in vantaggio: Paulinho si inserisce sullo splendido invito di Coutinho e scavalca Stojkovic: funziona la ‘Barça connection’. In avvio di ripresa Ljajic e Tadic sprecano un contropiede clamoroso sull’errore in appoggio di Coutinho recuperato da Matic: rientra Casemiro. Il Brasile appare in affanno (Miranda rischia l’autogol sul cross di Ljajic) ma confeziona una splendida ripartenza su cui Stojkovic mura Neymar. Rischia grosso Alisson: Thiago Silva salva su Mitrovic quasi per caso a porta vuota. Assalto serbo (il Costarica ha pareggiato con la Svizzera), specie sulla sinistra: Tadic e Milinkovic-Savic mettono paura ad Alisson, attento su Mitrovic. La paura va via al 68′: corner di Neymar, vola Thiago Silva e per Stojkovic niente da fare. La Serbia inevitabilmente si affloscia, Filipe Luis non va distante dal 3-0, così come Neymar in tre occasioni nel finale: Stojkovic evita ulteriori guai, ma la Serbia è fuori. Il Brasile chiude primo con 7 punti.

Più difficile del previsto il passaggio del turno della Svizzera, che ha dovuto sudare sette camicie per resistere all’orgoglio di un Costarica ormai eliminato, ma voglioso di uscire a testa alta dal Mondiale. Del bolognese Dzemaili alla mezz’ora la rete dell’1-0 per i rossocrociati, pareggio dei centroamericani che arriva al 10′ del secondo grazie a un colpo di testa di Waston. Nel finale poi, il 2-1 svizzero grazie ad un bel tiro dell’appena entrato Drmic e pareggio a tempo scaduto per un autogol del portiere Sommer dopo un calcio di rigore di Bryan Ruiz che gli sbatte sulla schiena dopo aver colpito la traversa. Per gli elvetici martedì sfida con la Svezia per un posto ai quarti.
(ITALPRESS).

MARQUEZ “ROSSI INCREDIBILE, RESTA PUNTO RIFERIMENTO”

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Marc Marquez torna a tendere la mano a Valentino Rossi. Lo fa attraverso in un’intervista a “Marca”, alla vigilia dell’appuntamento di Assen, dove chiedono al Cabroncito – a caccia del quinto titolo iridato in sei anni – se sia infastidito dai paragoni col Dottore. “Il fatto di essere paragonato a Rossi è incredibile, continua a essere un punto di riferimento. Quello che sta facendo a 39 anni difficilmente si potrà ripetere in futuro. È incredibile come mantenga la motivazione, la voglia di migliorarsi, di essere veloce in pista. Questo è ammirevole”, riconosce Marquez, che sulla possibilità di imitare la longevità di Rossi non si sbilancia: “Noi sportivi dobbiamo vivere il presente. Oggi risponderei che finchè il corpo me lo consentirà, continuerò con le moto. Si tratta di mantenere la motivazione, assorbire gli infortuni, cercare anche l’ambiente giusto, è per questo che continuo a vivere a Cervera, dove ci sono i miei amici: è il modo di mantenere l’entusiasmo di quando ho iniziato”.

Il bilancio di questa prima parte di Mondiale “è positivo, siamo in testa ma sono molto esigente e mi piace migliorare. L’errore del Mugello era evitabile ma capita, abbiamo ancora un margine di vantaggio e cercheremo di difenderlo”. E il prossimo anno nel suo box arriverà Jorge Lorenzo: “è un grande pilota e mi sono sentito molto rispettato dalla Honda, che mi ha chiesto se il suo arrivo potesse essere un problema per no. Ho risposto di no, più forte è l’altro pilota più di cresce. Da un campione come Jorge si può solo imparare, bisognerà vedere se si adatterà alla Honda”.
(ITALPRESS).