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GIOCHI MEDITERRANEO: BOCCE E VELA OK, ITALIA 123

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Vela, bocce ed atletica sugli scudi al termine dell’ottava giornata di gare ai Giochi del Mediterraneo. L’Italia porta a casa 18 medaglie toccando quota 123 nel medagliere (41 ori, 44 argenti, 38 bronzi) che guida con largo distacco sulla Spagna. Il consuntivo odierno dice 6 medaglie nell’atletica (4 argenti, 2 bronzi), 4 nella vela (1 oro, 1 argento, 2 bronzi), 3 nelle bocce (1 oro, 1 argento, 1 bronzo) e nel judo (1 oro, 2 argenti), 1 argento nel basket 3×3 e 1 bronzo nella boxe. Argento con personale nel salto triplo per Ottavia Cestonaro (14.05) dietro solo alla francese Yanis Esmeralda David (14.15), ottava Dariya Derkach (13.39). Stesso metallo per Luminosa Bogliolo nei 110 ostacoli (13.30) dietro alla croata Andrea Ivancevic (13.19). Argento di Eseosa Desalu nei 200 metri maschili con il tempo di 20″77 dietro al turco Ramil Guliyev (20″15) e per Gloria Hooper (migliore stagionale) in quelli femminili (23″09) dietro la francese Carolle Zahi (23″02), quarta Irene Siragusa (23″11). Bronzo di Hannes Kirchler nel lancio del disco con 60.64 dietro al cipriota Apostolos Parellis (62.98) ed allo sloveno Kristjan Ceh (62.03), quarto l’altro azzurro Giovanni Faloci (60.16). Ed è podio (bronzo) anche per Marco Fassinotti nell’alto con 2.23 al terzo tentativo dietro al siriano Majd Eddin Ghazal (2.28) ed al greco Konstantinos Baniotis (2.23) che scala un posto rispetto all’azzurro con lo stessa misura per averla centrata al primo tentativo.

Vela azzurra protagonista con quattro medaglie e tanta soddisfazione per il presidente Fiv Francesco Ettorre. Doppia medaglia nell’RS:X maschile: oro per Mattia Camboni, bronzo per Matteo Evangelisti. Silvia Zennaro, quinta nella prova odierna, ha vinto l’argento nella Laser Radial; infine nell’RS:X femminile bronzo per Flavia Tartaglini. “Non speravo nell’oro, ma sono felice, avevo il francese a tre punti ma oggi è stata la giornata dell’Italia e non della Francia” ha detto Camboni.
Anche le bocce entrano nel medagliere azzurro con uno splendido oro di Diego Rizzi (petanque) che si era qualificato per la sfida decisiva battendo il marocchino El Mankari per 40-35. Nel volo, argento per Stefano Pegoraro, che in finale nel tiro progressivo si è arreso allo sloveno Ales Borcnik. Serena Traversa ha invece vinto il bronzo contro la slovena Nina Volcina. “Questi Giochi rappresentano un momento molto importante e significativo” ha commentato il vice presidente della Fib Moreno Rosati.
Il judo prosegue a portare medaglie: Giorgia Stangherlin ha vinto l’oro, nella categoria -78 kg, sconfiggendo in finale per waza-ari Loriana Kuka (Kosovo). Giuliano Loporchio, nei -100 kg, è stato invece beffato in finale dall’egiziano Ramadan Darwish (100-0). Anche Vincenzo D’Arco (+100 kg) ha chiuso con l’argento la sua avventura a Tarragona, battuto in finale dal serbo Zarko Culum (100-0). Argento per l’Italbasket nel 3×3. Gli azzurri Riccardo Bolpin, Vittorio Nobile, Federico Mussini e Leonardo Tote’ sono stati battuti in finale dalla Francia con il punteggio di 16-15 dopo l’extratime. I tempi regolamentari si erano conclusi sul 14-14. Gli azzurri avevano battuto nei quarti Cipro (21-9) e in semifinale la Grecia (21-17).

Arriva anche la prima medaglia dalla boxe: Manuel Cappai è medaglia di bronzo nei 52 kg, in virtù del 4-1 con cui ha perso in semifinale contro il siriano Hussin Almasri.
La Nazionale maschile di pallavolo è in finale grazie al successo per 3-0 sull’Egitto (25-14, 25-20, 25-19) e domenica affronterà la Spagna (ore 12.30). Poi Luca Spirito sarà portabandiera alla cerimonia di chiusura. Nel tennis, Lucia Bronzetti e Jacopo Berrettini sono stati sconfitti in semifinale e domani giocheranno per il bronzo. Giocherà invece per l’oro la nazionale di calcio a Reus (ore 12.30) contro la Spagna.
(ITALPRESS).

LOMBARDIA MASCHILE E LAZIO FEMMINILE CAMPIONI

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La Lombardia maschile è campione d’Italia. Va alla selezione allenata da Oreste Vacondio la finale giocata questa mattina nello splendido impianto del PalaTricalle di Chieti, tra una cornice di pubblico degna della migliore pallavolo grazie alle migliaia di presenze sugli spalti.
È finito 3-0 (25/13-25/22-25/19) in poco meno di 90 minuti di gioco l’ultimo atto di un torneo emozionante, dove non sono mancate sorprese già dal primo giorno. Sul taraflex tricolore i lombardi hanno trovato la chiave giusta per la vittoria succedendo di fatto alle loro corregionali che l’anno scorso avevano trionfato nel femminile. La Lombardia maschile si piazza sul gradino più alto del podio tre anni dopo l’ultimo successo, nel 2015, quando si affermò per il terzo anno consecutivo in questa manifestazione, la più importante a livello giovanile.
Sul fronte dell’incontro dopo un primo set dominato dalla Lombardia, la Puglia ha provato a reagire cercando sia nel secondo che nel terzo parziale, di tenere il “passo” degli avversari senza però riuscirci fino in fondo, nonostante un maggiore equilibrio in campo.
Per la finale femminile, che si è svolta a seguire, il Lazio si è imposto 3-0 (25/22-25/12-25/5) sul Piemonte al termine di una gara dominata, fatta eccezione per il primo set che sembrava il preambolo ad una sfida punto a punto. Così non è stato, ma la partita ha offerto comunque spettacolo in campo e sugli spalti.
A conclusione del match, durato 70′, la squadra laziale ha esultato di fronte ai suoi tifosi che sugli spalti si sono fatti sentire calorosamente nel corso dell’incontro.
È la prima volta che la selezione femminile del Lazio vince le Kinderiadi – Trofeo delle Regioni: un successo storico per le ragazze di Simonetta Avalle che arriva dieci anni dopo la vittoria della maschile.


Concluse le partite si sono tenute le premiazioni delle prime tre squadre. Nel maschile quindi: 1^ classificata Lombardia, 2^ classificata Puglia, 3^ classificata Emilia Romagna. Nel femminile 1° classificato il Lazio, 2° classificato il Piemonte, 3^ la Lombardia.
PREMI INDIVIDUALI: Migliori palleggiatori: Lorenzo Giani (Lombardia) Ludovica Febbo (Lazio). Miglior libero: Gabriele Laurenzano (Puglia) Natalizia Gaia (Puglia). Miglior centrale Stefano Dell’Osso (Trentino) Francesca Guarena (Piemonte). Miglior attaccante: Lorenzo Sala (Emilia Romagna) Bianca Orlandi (Lombardia). Mvp: Andrea Ferrerio (Lombardia), Manuela Ribechi (Lazio)- Borsa di studio “Memorial Padre Giorgio”, fondatore dell’Antoniana: Jimenez Armas Mireya.

(ITALPRESS).

POLE POSITION PER BOTTAS VETTEL PENALIZZATO

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Valtteri Bottas al Red Bull Ring concede il bis. La pole position nel Gran Premio d’Austria è ancora sua. Il finlandese della Mercedes è velocissimo e migliora di un secondo la prestazione che già gli apparteneva fermando il cronometro su 1’03″130. Un tempo che gli dà il sorriso e che invece fa masticare un po’ amaro il compagno di team. Lewis Hamilton, infatti, fa registrare una sbavatura nel suo primo tentativo, rimanendo a sette decimi e poi si migliora nel secondo, ma senza riuscire a battere la prestazione del vicino di garage per soli 19 millesimi. E’ comunque una prima fila tutta Mercedes che sembrano aver trovato il miglior setup per questa gara, cosa che non è riuscita alla Ferrari che soffre nella parte finale del tracciato quando non riesce ad inserire al meglio la monoposto nelle curve. Questo non ha permesso a nessuno dei due piloti in rosso di inserirsi almeno tra le due frecce d’argento. Sebastian Vettel non riesce a mettere insieme il giro perfetto, come lui ha stesso ha ammesso nel dopo qualifiche e non va oltre il terzo tempo a poco più di tre decimi da Bottas. Una prestazione che comunque non gli permetterà di partire dalla seconda fila perchè penalizzato di tre posizioni per aver ostacolato nella Q2 il giro lanciato di Carlos Sainz. Il tedesco non si è accorto dello spagnolo che arrivava velocissimo con la sua Renault e non avvisato nemmeno via radio dai box, ha continuato a girare più lentamente nella linea ideale. Per fortuna il madrileno ha preferito passare sul cordolo per evitarlo; evitando conseguenze più pesanti per entrambi. I commissari di gara, infatti, pur considerando che non è stato avvertito via radio dal suo ingegnere, hanno ribadito che il pilota deve comunque controllare negli specchietti retrovisori se c’è qualche altra vettura alle proprie spalle.
In pista il quarto tempo è per l’altro ferrarista Kimi Raikkonen. Il finlandese è più lento di due decimi rispetto al team mate e soprattutto a mezzo secondo dal connazionale. Iceman partirà dalla terza piazzola ed al suo fianco avrà la Red Bull con Max Verstappen che ha salva l’onore conquistando il quinto tempo all’ultimo secondo, ma a sette decimi da Bottas e soprattutto per soli 50 millesimi rispetto ad un Romain Grosjean in grande spolvero con la Haas a motore Ferrari. Dietro al francese velocissimo per tutto il sabato, Daniel Ricciardo che è stato anche polemico con il team per alcune decisioni del muretto box secondo lui a favore dell’olandese. A confermare il buon pacchetto della Haas l’ottavo tempo ottenuto da Kevin Magnussen, ma a quasi due decimi dal compagno di squadra. Lotta in famiglia in Renault con Carlos Sainz che ha la meglio su Nico Hulkenberg per tre decimi ma ad un secondo e mezzo dalla pole di Valtteri Bottas. Fuori dalla decisiva Q3 Esteban Ocon salva il sabato della Force India con l’undicesimo tempo, davanti alla Toro Rosso del connazionale Pierre Gasly; con il compagno di team Sergio Perez che non ha passato nemmeno la Q1 con il suo diciassettesimo tempo. Questa volta Charles Leclerc non è riuscito a centrare la manche decisiva, ma il tredicesimo tempo è suo, anche se dovrà cedere cinque posizioni per aver sostituito il cambio sulla sua Alfa Romeo Sauber. Il talentuso pilota monegasco partirà comunque davanti a Marcus Ericsson che ha realizzato il peggior tempo delle qualifiche.
(ITALPRESS).

POLE MARQUEZ AD ASSEN, ROSSI IN PRIMA FILA

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Marc Marquez esce allo scoperto e in un finale all’OK Corral conquista la sua prima pole ad Assen, beffando per una manciata di millesimi Cal Crutchlow, Valentino Rossi e Andrea Dovizioso. Qualifica da pistole fumanti sul circuito olandese, dove il Cabroncito aggiorna le sue già incredibili statistiche: 75esima pole della carriera, la prima stagionale e soprattutto la prima nella ‘Cattedrale’ della MotoGp. “Qui in qualifica ho sempre fatto fatica, è successo  anche oggi ma alla fine ho fatto un bel giro anche se c’era tanto traffico e nessuno voleva spingere”, sorride il leader del Mondiale. La griglia di partenza, infatti, si decide solo nei minuti finali: nessuno vuole trascinare gli altri, un gioco delle parti che viene interrotto da Johann Zarco (alla fine ottavo) che dà il via all’ultimo giro di valzer. Marquez gira in 1’32″791 ma i primi sei sono raccolti in meno di due decimi, a partire da Crutchlow e Rossi – staccati rispettivamente di 41 e 59 millesimi – che vanno a completare la prima fila, mentre Dovizioso è di poco più lento (+0″079) e domani partirà dalla quarta casella, affiancato da Alex Rins e Maverick Vinales, con lo spagnolo della Yamaha che probabilmente si sarebbe aspettato qualcosa di più dopo i segnali incoraggianti delle libere del venerdì. Ma Assen si conferma un buon circuito per la M1 e domani “sarà importante fare la scelta giusta e ancora non so che gomma usare – ammette Rossi – Inoltre nelle parti veloci faccio ancora fatica, dobbiamo migliorare un po’. Rispetto a Honda e Ducati siamo in svantaggio a livello di elettronica, loro riescono ad aprire il gas più velocemente rispetto a noi”.

Per il Dottore anche una caduta nell’ultima sessione di libere che gli aveva fatto perdere un po’ di feeling “ed è stato importante fare tre giri con la prima gomma per ritrovare le linee. L’ultimo giro e’ stato da tutto o niente, ma avevo un buon grip ed ero anche nella posizione giusta: ci vuole anche un po’ di fortuna”. Dovizioso non si rammarica troppo per quei 79 millesimi (“riuscire a partire davanti, nelle prime due file, è sempre difficile qui”) ma per domani “non voglio fare pronostici perchè Marquez gira 1’34” basso, Vinales va molto forte, Valentino c’è, noi ci siamo”, includendo anche il compagno di squadra Jorge Lorenzo, vincitore degli ultimi due Gp ma oggi solo decimo e condannato alla quarta fila così come Danilo Petrucci. Ma l’impressione è che sia sempre Marquez l’uomo da battere, tanto che lo stesso spagnolo si dice contento del passo della sua Honda. Sfortunato Franco Morbidelli: la caduta nelle terze libere gli costa la rottura del terzo metacarpo della mano sinistra e il suo weekend olandese si chiude qui.

In Moto2 seconda pole stagionale per Francesco Bagnaia, terzo Luca Marini e ottavo Andrea Locatelli. Jorge Martin, invece, si scrolla di dosso le scorie della brutta caduta di ieri e va a prendersi la quinta pole nelle ultime sei gare in Moto3 davanti a Enea Bastianini e Nicolo Bulega, con Dalla Porta quinto e Di Giannantonio e Bezzecchi in terza fila.
(ITALPRESS).

NICCHI PROMUOVE VAR “PROSSIMO ANNO SARÀ UN SUCCESSO”

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Due promozioni, una bocciatura e il saluto ai veterani Tagliavento e Damato dopo una stagione “ricca di soddisfazioni”. Il presidente dell’Associazione italiana arbitri, Marcello Nicchi, ha tracciato il bilancio di fine anno nella conferenza stampa convocata a Roma, nella sala del Consiglio della Federcalcio, per presentare i nuovi organici. Nella C.A.N. A non ci saranno più Paolo Tagliavento e Antonio Damato, come detto, per raggiunti limiti di età, mentre Claudio Gavillucci è stato dismesso per motivate valutazioni tecniche. Due le promozioni dalla C.A.N. B per un organico che diminuisce di un’unità: salgono Daniele Chiffi della sezione di Padova e Federico La Penna della sezione di Roma 1, l’arbitro della discussa finale di ritorno dei play-off di Serie B tra Frosinone e Palermo. Una decisione accolta dalla società rosanero con un immediato tweet: “L’U.S. Città di Palermo si congratula con l’arbitro Federico La Penna per la promozione alla C.A.N. A”. Il bilancio stagionale di Nicchi, del resto, è molto positivo: “Questa stagione è stata particolarmente impegnativa, ma di grande soddisfazione perché per primi abbiamo messo in atto il protocollo Var – ha sottolineato il presidente dell’Aia -. Il prossimo anno sarà importante e significativo: se la sperimentazione ha dato questi grandissimi risultati, la prossima stagione dovrebbe essere un successo perché ci sarà una consuetudine nell’utilizzo dello strumento tecnico che porterà serenità, giustizia e la possibilità di godersi le partite sapendo che dal punto di vista arbitrale gli errori saranno ancor più ridimensionati”.
Per la prossima Serie A una novità dal punto di vista tecnologico è certa, il fuorigioco 3D: “Renderemo ancora più preciso quel discorso dei centimetri che può aver creato qualche problema in passato”, ha rimarcato il designatore della C.A.N. A Nicola Rizzoli rinviando invece la possibilità delle squadre Var allargate viste ai Mondiali, con arbitri preposti alla valutazione delle specifiche situazioni. “È una questione di potenzialità, al Mondiale ci sono poche partite e sono concentrate, con un numero molto grande di risorse umane – ha spiegato Rizzoli – Nel campionato italiano dobbiamo verificarne la fattibilità: attendiamo i risultati dalla Russia”. Rinviato anche il discorso della Var in Serie B: “Ci vuole tempo, il problema va affrontato prima in federazione e nella lega – ha osservato Nicchi – Bisogna capire se ci sono le possibilità tecniche e finanziarie perché tutto ha un costo. E poi allo stato attuale l’organico arbitrale non è sufficiente”. Il presidente dell’Aia ha poi voluto sottolineare ancora la questione della violenza sui direttori di gara, “una vergogna che dovreste combattere insieme a noi”. Nicchi vuole portare le proposte dell’Aia sul tavolo del nuovo Consiglio federale non appena finirà la gestione commissariale: insieme a Lega Dilettanti, Lega Pro e Associazione calciatori, gli arbitri hanno firmato a maggio la richiesta per la convocazione dell’assemblea elettiva in estate. “È una battaglia di democrazia, vogliamo difendere ciò che ci spetta e continuiamo a lavorare per chiedere l’indizione delle elezioni”, ha ribadito Nicchi, in prima linea anche per proteggere il voto degli arbitri: “Lo abbiamo meritato con i successi ottenuti e auspico che il Coni sia così attento da valutare la nostra richiesta”.
(ITALPRESS).

COSTACURTA “MILAN? BISOGNA ACCETTARE”

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“Non sono un ex milanista, sono un italiano a cui dispiace quanto accaduto. Probabilmente le
avvisaglie c’erano, sinceramente non e’ stata una sorpresa, si sapeva che la decisione dell’Uefa sarebbe potuta andare in questa direzione”. Cosi’ il vice commissario della Federcalcio ed ex calciatore del Milan Alessandro Costacurta, a Reus per seguire la finale del torneo di calcio ai Giochi del Mediterraneo tra Italia e Spagna, ha commentato la vicenda che riguarda i rossoneri. “Bisogna accettare la decisione e fare in modo che non succeda un’altra volta. Non so cosa possa accadere nel ricorso pero’ bisogna fare in modo che queste cose non succedano”.

Costacurta ha anche commentato la sconfitta degli azzurri in finale contro la Spagna. “Non abbiamo perso l’oro, abbiamo vinto l’argento. Serve un approccio diverso, questa e’ un’esperienza pazzesca per la crescita di questi ragazzi e credo che anche attraverso questo tipo di esperienze si possa pensare a un futuro radioso per il calcio italiano. In questo torneo i ragazzi hanno attraversato una serie di difficolta’ ma sono stati veramente bravissimi e anche oggi lo hanno dimostrato. E’ chiaro che giocavano contro una squadra piu’ forte, vice campioni del mondo e campioni d’Europa, ma io credo che anche grazie a quest’esperienza dal prossimo anno ci avvicineremo”. Le seconde squadre potrebbero rappresentare uno strumento utile per colmare il gap. “A sentire i dirigenti spagnoli questa e’ la loro annata migliore a livello giovanile, adesso noi andiamo agli Europei under 19 e loro non ci sono”.

(ITALPRESS).

GIOCHI MEDITERRANEO: 156 MEDAGLIE, ITALIA PRIMA

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L’Italia chiude in testa al medagliere i Giochi del Mediterraneo di Tarragona portando a casa in totale 156 medaglie, considerando anche l’unica che arroerà domani (oro o argento) che maturerà al termine della finale di pallavolo maschile. Una supremazia azzurra ininterrotta dall’edizione di Almeria 2005, passando per Pescara 2009 e Mersin 2013. Nel conteggio di oggi, migliore giornata, finiscono 32 medaglie in totale: 14 ori (55 totali), 11 argenti, 7 bronzi. Atletica protagonista di giornata con 10 medaglie (6 ori, 3 argenti, 1 bronzo). Il tanto atteso Filippo Tortu ha conquistato l’oro nella staffetta 4×100. L’azzurro, ultimo staffettista azzurro dopo Filippo Cattaneo, Fausto Desalu e Davide Manenti, ha tagliato per primo il traguardo con il tempo di 38″49 (record dei Giochi) davanti alla Turchia. “Ero molto stanco, ma oggi era importante che andasse bene la squadra” ha detto l’atleta delle Fiamme Gialle. Oro da applausi anche per la 4×400 uomini, formata da Giuseppe Leonardi, Michele Tricca, Matteo Galvan e Davide Re, che ha vinto in 3’03″54. Stessa performance anche per la 4×400 donne composta da Mariabenedicta Chigbolu, Ayomide Folorunso, Raphaela Lukudo e Libania Grenot che salgono sul gradino più alto grazie al tempo di 3’28″08. Le vittorie erano iniziate sin dalla mattina con Sara Dossena oro nella mezza maratona femminile e con Eyob Ghebrehwet Faniel argento nella maschile.

Nelle gare serali, poi, doppietta azzurra nei 400 ostacoli: Yadisleidy Pedroso ha vinto l’oro (55″40), tagliando il traguardo davanti alla compagna Ayomide Folorunso (55″44). Oro anche nei 110 ostacoli con Lorenzo Perini che ha chiuso con il personale di 13″49. Roberto Bertolini ha invece vinto l’argento nel lancio del giavellotto, con la misura di 74.81. Bronzo invece per la 4×100 femminile (43″63), composta Gloria Hooper, Irene Siragusa, Anna Bongiorni e Yohanelis Herrera Abreu. Il canottaggio italiano domina il medagliere di specialità e saluta Tarragona con tre ori, un argento e un bronzo. Valentina Rodini ha vinto l’oro nel singolo pesi leggeri, oro nel singolo maschile grazie a Luca Rambaldi, trionfo anche per il doppio pesi leggeri maschile, con Stefano Oppo e Pietro Ruta. Kiri Tontodonati ha invece vinto l’argento nel singolo senior femminile, infine bronzo per il doppio Romano Battisti-Simone Venier. Il ciclismo si colora ancora d’oro (2 con un argento), anche nelle gare a cronometro. Dopo i trionfi su strada, stavolta le imprese nelle crono sono targate Edoardo Affini in campo maschile ed Elena Cecchini in campo femminile. La doppietta azzurra nella prova rosa è invece firmata da Lisa Morzenti, argenti. Due ori ed un argento anche dalla boxe: gradino più alto del podio per Raffaele Di Serio nei -56 kg e per Aziz Abbes Mouhiidine nella categoria – 91 kg. Sconfitto in finale, e quindi argento, Salvatore Cavallaro. Dalla ginnastica ritmica arriva una splendida doppietta azzurra. Alexandra Agiurgiuculese ha vinto l’oro individuale con Milena Baldassarri medaglia di bronzo. Quattro medaglie (2 argenti, 2 bronzi) dalle bocce: argento per Alfonso Nanni nella raffa e grazie al doppio (Alessio Cocciolo e Diego Rizzi) della petanque. Bronzo per Simone Mana ed anche per Caterina Venturini nel tiro di precisione (volo). La nazionale di calcio porta a casa l’argento dopo la sconfitta (3-2) nella finale contro la Spagna padrona di casa sotto gli occhi del vice commissario della Figc Alessandro Costcurta. Il Setterosa di Fabio Conti si piega solo alla Spagna (9-8) e porta a casa l’argento; stesso metalli per il beach volley: la coppia Rossi-Caminati battuta in finale dalla Turchia. Nel tennis, bronzo per Iacopo Berrettini che ha vinto la sfida per il podio contro il marocchino Ahouda. Ed è di bronzo anche la prima medaglia del taekwondo. A conquistarla è stato Davide Spinosa nella categoria -68 kg.
(ITALPRESS).

MBAPPE’-CAVANI SHOW, AI QUARTI FRANCIA-URUGUAY

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Cominciano con emozioni, tanti gol e grande spettacolo gli ottavi di finale dei Mondiali di Russia. Alla Kazan Arena, la Francia ha battuto per 4-3 l’Argentina. A decretare il risultato le reti, nell’ordine, di Griezmann (dal dischetto), Di Maria, Mercado, Pavard, la splendida doppietta di Mbappe’ e il sigillo finale (inutile) di Aguero. I transalpini sfideranno il 6 luglio a Nizhny Novgorod l’Uruguay. A Sochi, grazie alla splendida doppietta di Cavani (7′ e 62′), battuto 2-1 ed eliminato il Portogallo di Cristiano Ronaldo, che aveva trovato il momentaneo pari con Pepe al 55′.

Proprio il 19enne del Psg è stato il grande protagonista del match. In ombra, invece, dall’altro lato Messi. Di certo meritata l’affermazione dei transalpini, molto più attivi e determinati dei giocatori dell’Albiceleste. Tornano a casa i sudamericani; mentre avanzano ai quarti di finale i bleus, che affronteranno venerdì, a Niznij Novgorod, la vincente della sfida di stasera, ovvero Uruguay-Portogallo.
Nella Francia il ct Didier Deschamps ha optato in avvio per lo stesso undici che ha battuto il Perù, prima della sgambata con la Danimarca. Spazio dunque, nel 4-2-3-1 dei bleus, a Pogba e Kanté nel mezzo, con Mbappé, Griezmann e Matuidi alle spalle di Giroud. Qualche piccola modifica, invece, per l’Argentina, dove Jorge Sampaoli ha puntato su un 4-3-3 spuntato, lasciando in panchina dal primo minuto Dybala, Higuain e Aguero (quest’ultimo in scena solo nella ripresa).
Ad aprire la girandola di emozioni, al 9′, una gran traversa colpita da Griezmann. Poi, all’11’, Rojo ha steso Mbappé, parito dalla sua metà campo, in area: rigore chiaro, trasformato dallo stesso attaccante dell’Atletico Madrid. Dopo un primo tempo a senso unico, con la Francia padrona del campo, Di Maria (al 41′) ha trafitto Lloris da 30 metri, realizzando l’1-1.
Intensa la ripresa, aperta al 3′, da un fortunato sorpasso dell’Albiceleste, firmato da Mercado, deviando tiro di Messi. Poi è stata di nuovo Francia. Al 12′ eurogol di Pavard: esterno destro da fuori area. Al 19′ il primo squillo di Mbappé: stop di destro e gol di sinistro, con Armani un po’ colpevole. Al 23′ ancora Mbappè in rete, su gran ripartenza e assist al bacio di Giroud. Poi, nel recupero, il neoentrato Aguero ha siglato il 3-4 e nel finale un tiro-cross di Di Maria ha messo i brividi a Pogba e compagni. Giusta la vittoria della Francia.

Dopo Lionel Messi saluta il Mondiale agli ottavi anche Cristiano Ronaldo: se l’argentino è stato costretto ad arrendersi al talento cristallino di Kylian Mbappè, CR7 si è inchinato al cospetto di un altro gioiello del Psg. Edinson Cavani si è messo sulle spalle l’Uruguay, trascinandolo ai quarti con la Francia con due autentiche perle e che rispecchiano alla perfezione il repertorio dell’ex bomber di Napoli e Palermo. Stacco imperioso, dopo triangolazione con il gemello Suarez, in avvio; destro delizioso subito dopo il pari del Portogallo con Pepe. Poi però il polpaccio del Matador non ha retto. E la Celeste, che ha portato a casa una giusta qualificazione, resta col fiato sospeso, anche se mancano sei giorni alla supersfida con la Francia. Ha deluso Ronaldo, praticamente mai pericoloso, in generale ha deluso un Portogallo sottoritmo e incisivo solo a sprazzi. Il Mondiale ha perso i campioni d’Europa.
Tabarez non sorprende, visto che il rientro di Gimenez gli consente di schierare la formazione attesa: Bentancur agisce alle spalle del duo Cavani-Suarez, regia affidata a Torreira. Santos preferisce Guedes ad Andrè Silva per affiancare Ronaldo, mentre Ricardo Pereira è il terzino destro in vece di Cedric. Accanto a William Carvalho tocca ad Adrien Silva: fuori Moutinho. Sulle fasce Joao Mario e Bernardo Silva, protagonisti della prima iniziativa dalle parti di Muslera. Nulla di che. Qualche grattacapo in più per Muslera sul destro di Ronaldo. Centrale. La fiammata Celeste è mortifera. Cavani pesca Suarez da un lato all’altro, il Pistolero crossa e il Matador, nella colpevole indifferenza della difesa lusitana, vola di testa a battere Rui Patricio. Sono passati appena sette minuti.
Fonte prova a riscattarsi nell’altra area, ma la sua sponda non trova seguaci. Continua a farsi preferire l’Uruguay, Suarez e Cavani in pratica non sbagliano nulla e si trovano a meraviglia: la punizione del centravanti del Barcellona viene respinta da Rui Patricio, poi libera il Portogallo sull’iniziativa di Bentancur. E il Portogallo? Scena praticamente muta dalle parti di Muslera, che continua a mantenere la sua porta illibata. Godin e Gimenez riescono a imbavagliare le iniziative di CR7 (punizione murata) e compagni. Santos concede fiducia ai suoi anche dopo l’intervallo, seppur spostando alcune pedine: il mancino di Guerreiro non spaventa Muslera, ma è il segnale d’intraprendenza che il Portogallo cercava e anticipa il pareggio. Cross di Guerreiro, Godin si perde Pepe che inchioda l’1-1 con un gran colpo di testa. Tutto da rifare per l’Uruguay, che appare anche in difficoltà. Ma se hai Cavani diventa tutto più semplice. Innescato da Bentancur, il bomber del Psg si inventa un destro a giro da stropicciarsi gli occhi, Rui Patricio non può arrivarci, la Celeste torna avanti. Entra Quaresma e il Portogallo, dopo errore di Muslera, sfiora il 2-2: alto il destro di Bernardo Silva. La brutta notizia per Tabarez arriva dall’infortunio al polpaccio sinistro di Cavani, sorretto da Ronaldo fuori dal campo. Tocca a Stuani e qualcosa l’Uruguay inevitabilmente perde, favorendo l’arrembaggio finale dei campioni d’Europa, con un Andrè Silva in più nel motore. Grandi mischie, proteste e l’unico giallo della partita a Ronaldo, per proteste (avrebbe saltato la Francia per squalifica): ai quarti va, con grande merito, l’Uruguay.
(ITALPRESS).
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