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CALA SIPARIO KINDERIADI, BILANCIO POSITIVO

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Il giorno dopo le finali delle Kinderiadi – Trofeo delle Regioni che ha assegnato i titoli 2018 al Lazio femminile e alla Lombardia maschile, è tempo di bilanci per il presidente del Comitato regionale Fipav Abruzzo, Fabio Di Camillo, e per tutto il comitato organizzatore. Una settimana più che positiva sotto il profilo della qualità dell’evento ma anche per numero di presenze, complessivamente circa diecimila.
“Siamo molto contenti, il bilancio è sicuramente soddisfacente. Avevo chiesto al sistema Abruzzo di dare delle risposte importanti e sono arrivate. Abbiamo dato dimostrazione che possiamo essere una regione che organizza degli eventi fatti bene, quindi anche per la nostra federazione possiamo diventare un punto di riferimento per futuri appuntamenti”, ha detto Di Camillo.
“Sono convinto che la nostra regione abbia bisogno di rinascere ed è questo uno dei motivi per cui mi sono impegnato nell’organizzazione delle Kinderiadi”, ha dichiarato il presidente del comitato regionale Fipav Abruzzo.

“Con eventi di questo tipo possiamo crescere: lo sport quest’anno è stato un driver importante per l’economia del nostro territorio, ma ciò è possibile solo quando al di là della manifestazione è tutto il sistema che funziona in sinergia, dai ristoranti passando per i trasporti, fino agli alberghi ed ai vari aspetti relativi agli impianti sportivi. Così la nostra regione vince”, ha concluso Di Camillo.
Dai ragazzi della Nazionale Italiana Under 20 allenati da Monica Cresta alle star del volley come Filippo Lanza, Giorgia Zannoni, Vittoria Piani e Klemen Cebulj, dal Sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti, al presidente della Federazione Italiana Pallavolo, Bruno Cattaneo, da una leggenda del volley azzurro come Paolo Tofoli alla Coppa del Mondo esposta venerdì al Pala Dean Martin di Montesilvano e sabato al PalaTricalle di Chieti, sono stati tanti gli ospiti e i momenti da ricordare di questa edizione delle Kinderiadi – Trofeo delle Regioni.
Inifne, qualche numero sull’evento: 523 atleti, seguiti da 210 componenti degli staff delle varie delegazioni, 16 tecnici dello staff squadre nazionali della Fipav, 71 componenti del settore arbitrale e circa 150 tra dirigenti federali e accompagnatori delle delegazioni.
(ITALPRESS).

CONVENZIONE “TOP OF THE SPORT” FRA FGI E ICS

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La ginnastica è la base dell’educazione sportiva in Italia ma è soprattutto un fattore di crescita di atlete e atleti, anche di altre discipline sportive, la base di un processo formativo che dovrà sempre più iniziare dalle scuole. E pensando proprio alle esigenze di questa straordinaria comunità sportiva, il presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo Andrea Abodi e della Federazione Ginnastica d’Italia Gherardo Tecchi hanno firmato la convenzione “Top of the Sport”, nella splendida cornice di “Ginnastica in festa” alla Fiera di Rimini.

L’accordo avrà durata triennale e consentirà a tutte le società affiliate, con la referenza della Federazione e il supporto del Fondo di Garanzia, di accedere al Mutuo “light” 2.0 per importi dai 10 mila ai 60 mila euro, per realizzare, ristrutturare e la riqualificare impianti sportivi, nonché acquistare nuove attrezzature sportive. La durata massima del finanziamento è di 7 anni, con una procedura istruttoria semplificata che rende più facile l’accesso al credito. Inoltre, l’accordo firmato consente alla Federginnastica, grazie al plafond di 30 milioni di euro dedicato a Coni, Cip e Federazioni Sportive Nazionali, di ottenere finanziamenti a tasso zero restituibili in 15 anni per la realizzazione o il miglioramento di Centri Federali e l’acquisto attrezzature sportive di alto livello.
(ITALPRESS).

BELINELLI TORNA AGLI SPURS, BIENNALE DA 12 MLN DOLLARI

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Marco Belinelli torna in Texas. Free agent dopo aver disputato la scorsa stagione fra Atlanta e Philadelphia (80 presenze, 21.1 punti di media, massimo in carriera), la 32enne guardia di San Giovanni in Persiceto vestirà nuovamente la maglia dei San Antonio Spurs: stando alla “Espn”, c’è già l’accordo per un biennale da 12 milioni di dollari, circa 10 milioni di euro. Belinelli tornerà così agli ordini di coach Popovich e del suo vice Ettore Messina: l’azzurro ha indossato la maglia degli Spurs fra il 2013 e il 2015, conquistando l’Anello nella sua prima stagione. San Antonio avrebbe anche l’accordo per confermare Rudy Gay con un annuale da 10 milioni di dollari.

Il mercato della free agency ruota intanto al futuro di LeBron James, che ha declinato la sua player option con Cleveland. Proprio il general manager dei Cavaliers, Koby Altman, sarebbe stato il primo a chiamare il Prescelto, conteso anche da Philadelphia e Lakers. Non cambieranno maglia Kevin Durant e Chris Paul: il primo avrebbe un’intesa con i Golden State Warriors per un contratto annuale da 30 milioni di dollari con opzione di rinnovo per una seconda stagione a 31,5 milioni; per Paul, invece, il nuovo accordo con gli Houston Rockets è un quadriennale da 160 milioni di dollari, oltre 34 milioni di euro a stagione. Resterà alla corte di Mike D’Antoni anche Gerald Green con un annuale da 2,4 milioni di dollari. Altra conferma importante quella di Paul George ai Thunder: già dalla scorsa estate accostato ai Lakers, alla fine l’ex Indiana Pacers si legherà ancora a Oklahoma City con un quadriennale da 137 milioni, restando al fianco di Westbrook ed Anthony. Lascerà invece i Clippers di Gallinari DeAndre Jordan: per lui futuro a Dallas, con cui firmerà per una stagione a 24,1 milioni di dollari. Denver blinda Nikola Jokic (quinquennale da 148 milioni), DeMarcus Cousins sembra in bilico tra il rinnovo con New Orleans e una nuova esperienza ai Lakers mentre Derrick Rose giocherà ancora a Minnesota.
(ITALPRESS).

È GIALLO AL TOUR: FROOME DICHIARATO INDÉSIRABLE

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A pochi giorni dal via dell’edizione numero 105, prevista sabato, una vera e propria “bomba” scuote il Tour de France. Secondo quanto riporta oggi il quotidiano transalpino “Le Monde” gli organizzatori della Grande Boucle avrebbero rigettato l’iscrizione di Chris Froome, dichiarando “non gradito” il campione britannico, vincitore della corsa gialla in quattro edizioni negli ultimi cinque anni (2013, 2015, 2016 e 2017). In una lettera inviata al team Sky, capitanato appunto da Froome, i responsabili della gara a tappe più famosa del mondo avrebbero “respinto” il vincitore dell’ultimo Giro d’Italia “per difendere l’immagine della manifestazione (già lesa dal caso Armstrong, ndr) alla luce del procedimento disciplinare che vede coinvolto Froome”. Il britannico è sotto accusa e ancora oggetto di indagine da parte dell’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) per “positività al salbutamolo”, rilevata nel corso della Vuelta dello scorso anno. Un’accusa dalla quale il britannico e il suo team si sono difesi dichiarando che l’atleta e’ affetto da asma e avrebbe fatto uso di sostanze contenenti salbutamolo proprio per combattere questa sindrome e non con fini dopanti.
La squadra di Froome, sempre secondo quando scrive “Le Monde”, ha presentato subito appello al Comitato Nazionale Olimpico e Sportivo Francese. La questione dovrebbe essere discussa, con urgenza, già martedì mattina dalla Camera Arbitrale del CNOSF. La sentenza dovrebbe arrivare nel giro di 24 ore: non è certo però quando saranno rese note le motivazioni della stessa. In caso di esclusione di Froome dal Tour il team Sky potrebbe rivolgersi al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) di Losanna ma i tempi sembrano molto stretti.
Ad accendere i riflettori sul caso ci aveva pensato circa dieci giorni fa il campionissimo francese Bernard Hinault, vincitore di cinque Tour (1978, 1979, 1981, 1982 e 1985), che aveva dichiarato: “Froome non dovrebbe essere al via della Grande Boucle. Semplicemente è stato trovato ‘positivo’: non esiste il risultato anomalo. Contador per un caso simile è stato condannato, perchè Froome no? A un certo punto bisogna dire basta”.
(ITALPRESS).

SHOW MOTOGP AD ASSEN, LA SPUNTA IL SOLITO MARQUEZ

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Una bagarre lunga 26 giri, Lorenzo, Dovizioso, Marquez, Rossi e Vinales che si alternano al comando della gara prima dell’allungo finale del Cabroncito, che va a prendersi la quarta vittoria dell’anno, la 65esima della carriera. Benvenuti ad Assen, la Cattedrale della MotoGp. Va in scena in Olanda una delle più belle gare di sempre, tiratissima, con i primi sei-sette piloti che se le suonano senza esclusione di colpi, fra contatti, carenate, attacchi, sorpassi e controsorpassi. Alla fine, però, Marquez apre il gas e scappa via, anche in classifica dove il vantaggio su Valentino Rossi, oggi quinto, diventa di 41 punti. “E’ stata una battaglia costante, tutti si sono toccati con tutti, sembrava una gara di Moto3 – confessa il pilota di Cervera, che fa un altro bel passo verso il suo quinto titolo nella classe regina – Negli ultimi 4 giri ho dato tutto per aprire quel distacco che mi ha permesso di portare a casa un po’ di punti e vincere così è un’adrenalina, siamo qui per questo”. Alle spalle di Marquez altri due spagnoli, con Alex Rins che nell’ultimo giro beffa Maverick Vinales centrando il suo miglior risultato in Suzuki. “La gara più difficile della mia vita”, ammetterà il 22enne catalano, fortunato a riprendersi dal mal di stomaco che lo aveva colpito al mattino e poi bravo nella gestione della gara, dove resta attaccato ai migliori per poi andare all’assalto del podio nei giri conclusivi. Ma Rins e Vinales (“speravo di vincere ma sono comunque contento, abbiamo capito il modo di far lavorare la moto”) devono ringraziare Andrea Dovizioso e Valentino Rossi, in lotta per la seconda piazza a due giri dalla fine: l’attacco del ducatista porta entrambi ad andare larghi, favorendo l’inserimento dei due spagnoli, e alla fine Dovizioso deve accontentarsi del quarto posto davanti al Dottore.

“Il bicchiere è mezzo pieno perchè è stata una gara pazza ma non posso essere del tutto contento, faccio ancora fatica quando cala la gomma”. “E’ stata una gara bellissima e sono contento di averne fatto parte, di essere stato lì a lottare, peccato non essere sul podio”, il rammarico di Rossi che tira le orecchie a Dovizioso: “è stato un sorpasso aggressivo come ce ne sono stati tanti altri ma non è stato strategicamente molto intelligente: all’entrata di curva eravamo secondo e terzo e siamo usciti quarto e sesto, non era il posto giusto per passarmi”. Dopo due vittorie di fila, Lorenzo chiude invece settimo: prova dai due volti quella del maiorchino, partito a razzo dalla terza fila e in testa per metà gara, con tanto di duelli con Marquez e Rossi (da brividi il contatto alla curva 13) prima di un calo che lo toglie dalla lotta con troppo anticipo. Male Danilo Petrucci, caduto dopo 9 giri, per Iannone un undicesimo posto che non rovina comunque l’umore in casa Suzuki.
Per quanto riguarda le altre classi, in Moto2 Francesco Bagnaia completa il suo weekend da sogno e dopo aver dominato libere e qualifiche va a conquistarsi la vittoria che gli permette di aumentare il vantaggio in classifica generale su Miguel Oliveira, oggi sesto e ora a -16. Quarto successo stagionale per Jorge Martin davanti ad Aron Canet ed Enea Bastianini: lo spagnolo balza anche in testa al Mondiale Moto3 a +2 su Marco Bezzecchi, caduto proprio all’ultimo giro mentre era in corsa per il podio.
(ITALPRESS).

GIOCHI MEDITERRANEO: ORO DAL VOLLEY, ITALIA A 156

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L’Italia conquista la medaglia d’oro nel volley maschile ai Giochi del Mediterraneo battendo in finale la Spagna per 3-1. Grazie a questo successo, la spedizione chiude l’edizione 2018 con un totale di 156 medaglie: 56 ori, 55 argenti, 45 bronzi. Gli azzurri, trascinati dal capitano Luca Spirito (scelto come portabandiera per la cerimonia finale) in una Tarraco Arena Plaza quasi piena per l’occasione, riescono non senza qualche sofferenza (terzo set 35-33 Spagna) a battere gli iberici. Il successo della squadra allenata dal ct Gianluca Graziosi contro la Spagna rappresenta l’unico oro dell’Italia negli sport di squadra e mette un pò meglio gli azzurri nel computo delle finali contro gli iberici. In precedenza, gli azzurri hanno conquistato “solo” l’argento nel calcio e nella pallanuoto femminile (ko in finale contro la Spagna) oltre che nel basket 3×3 e nel beach volley. Sono trenta medaglie in meno rispetto all’ultima edizione, giustificate dall’assenza di diverse discipline presenti invece a Mersin, e che comunque non minano la leadership azzurra in questa manifestazione con la netta vittoria nel medagliere per la quarta volta di fila.
Nuoto ed atletica assolute protagoniste nel conteggio delle medaglie totali: 43 da una parte, 23 dall’altra costituiscono il 42% del totale del bottino azzurro, al quale non hanno preso parte solo canoa e pallamano. Nella prima parte del programma, protagonista la piscina dove l’Italia ha conquistato 22 ori, 13 argenti (compreso il Setterosa) e 8 bronzi: protagonisti su tutti Gregorio Paltrinieri e Simona Quadarella con due ori a testa. Nella seconda parte, dalla pista sono arrivati 7 ori, 8 argenti e 8 bronzi culminati con la staffetta 4×100 che ha avuto come protagonista Filippo Tortu fresco dal record italiano sui 100 metri in cui è sceso sotto i 10″ per la prima volta nella storia.
Camminano a braccetto ginnastica e ciclismo: 4 ori, 2 argenti e 1 bronzo a testa. In pedana da sottolineare il doppio oro di Lara Mori, sulla strada il dominio azzurro con il primo posto in tutte le gare. Simili anche i risultati di judo e pesi: 3 ori, 5 argenti e 3 bronzi da una parte con il contributo seppur minimo rispetto alle attese dell’olimpionico Fabio Basile (bronzo), 3 ori, 4 argenti e 2 bronzi dall’altra con la siciliana Jennifer Lombardo anche lei con due ori. Tre ori, un argento e un bronzo arrivano dal canottaggio; due ori, un argento e un bronzo dal pugilato dove non ha brillato qualche atleta atteso alla verifica. Da sottolineare il risultato delle bocce che portano a casa 1 oro, 3 argenti e 3 bronzi con qualche rammarico ma con la conferma del buon lavoro intrapreso dalla nuova dirigenza. Un oro, tre argenti e un bronzo dalla lotta con Frank Chamizo assoluto protagonista, mentre si è ben comportata anche la vela che torna con 1 oro, 1 argento e 2 bronzi oltre a diverse buone sensazioni sulla programmazione. La scherma ha fatto il suo come sempre (1 oro, 2 argenti e 1 bronzo) valorizzando qualche giovane, vanno anche a oro lo sci nautico (1 oro, 1 argento), il karate (1 oro, 4 bronzi) ed il tiro con l’arco che grazie a Lucilla Boari riscatta seppur in parte la delusione di Tokyo regalando la prima importante vittoria al neo dt Mauro Berruto. Quattro argenti arrivano dal golf, poi medaglie che attestano la presenza e incoraggiano per il futuro come quelle del tiro a segno (1 argento e 1 bronzo), quindi un bronzo per taekwondo, tennis, equitazione a triathlon. Infine, badminton e tiro a volo: nel primo caso bronzo storico che arriva dal doppio grazie agli altoatesini Kevin Strobl e Lukas Osele, che hanno regalato la prima medaglia assoluta della disciplina in una manifestazione multidisciplinare; nel secondo due bronzi sono poca cosa rispetto alla presenza di atleti come Giovanni Pellielo (portabandiera di bronzo) e Jessica Rossi (eliminata).
(ITALPRESS).

GP AUSTRIA A VERSTAPPEN, VETTEL LEADER MONDIALE

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Doveva essere la domenica della Mercedes, ed invece è arrivato un doppio ritiro che suona da campanello d’allarme per i problemi di affidabilità che le novità portate dal GP di Francia sembrano evidenziare. E così Max Verstappen ha regalato una bella e meritata vittoria alla Red Bull nella gara di casa. Il giovane pilota olandese ha approfittato della virtual safety car per il ritiro di Valtteri Bottas per entrare ai box e cambiare le gomme montando le soft che gli hanno permesso di arrivare fino alla fine. Una strategia adottata anche dal compagno di squadra Daniel Ricciardo e dai due della Ferrari Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel, ma non dalla Mercedes che ha tenuto fuori Lewis Hamilton che, così, è stato costretto a fermarsi successivamente rientrando in quarta posizione. Un errore del box del team campione del mondo che, poi, è rientrato una seconda volta per montare le Supersoft, ma i suoi tempi erano gli stessi di chi lo precedeva e alla fine a poco è valso guadagnare una posizione per il ritiro di Ricciardo, visto che anche al 64 dei 71 giri previsti anche lui è stato costretto a posteggiare la sua W09 a bordo pista. Ecco così che con Verstappen leader, Raikkonen ha provato a riprenderlo arrivandogli a un secondo e mezzo con un secondo posto strameritato con il finlandese che ha dimostrato quanto vale un campione del mondo con un avvio spettacolare quando ha provato ad infilare entrambe le Mercedes alzando poi il piede per evitare incidenti.

Lo stesso ha fatto Sebastian Vettel che partito sesto ha tentato di infilarsi ma poi ha preferito non rischiare memore di quanto accaduto al via domenica scorsa. Un doppio podio per le monoposto del Cavallino rampante che ha conquistato la testa in entrambe le classifiche iridate con Seb davanti a Hamilton ancora per un punto e dieci in quella costruttori. Il tedesco si è preso anche la soddisfazione di sorpassare in corsa il diretto rivale dimostrando la grinta che a Maranello ci mettono tutti. E che ha sottolineato la bontà della power unit Ferrari che – come ha sottolineato lo stesso Maurizio Arrivabene – ne piazza sei nei primi dieci. Alle spalle dei primi tre, unici a pieni giri, infatti, si piazzano le due Haas motorizzate dal Cavallino, con con Romain Grosjean quarto davanti a Kevin Magnussen e Charles Leclerc e Marcus Ericsson nono e decimo con l’Alfa Romeo Sauber. A salvare l’onore dei “powered by Mercedes” le due Force India di Esteban Ocon e Sergio Perez, sesto e settimo. A punti anche Fernando Alonso che ha portato la sua McLaren in ottava posizione. E domenica c’è già l’appuntamento di Silverstone dove torneranno le Pirelli con il battistrada ridotto di 4 millimetri, ma con il pensiero all’evoluzione 2.0 che oggi ha deluso.
(ITALPRESS).

RUSSIA VINCE AI RIGORI, ELIMINATA LA SPAGNA

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La Russia ha battuto ai calci di rigore la Spagna (5-4). Al Luzhniki Stadium di Mosca (gremito) decisivi gli errori di Koke e Iago Aspas dagli undici metri. Spagna eliminata. A decretare il risultato al 90′ (1-1), nell’ordine, l’autogol di Ignashevich e la rete di Dzyuba (dal dischetto). Poi, nei supplementari nulla di fatto. Nei quarti di finale i russi attendono la Croazia.
Gara giocata su ritmi lenti, con poche (ma intense) emozioni, sotto gli occhi di Re Filippo VI e del capo della Fifa Infantino. Assente sugli spalti, invece, Putin. Spagna un po’ troppo macchinosa, con tanto possesso palla sterile. Russia decisamente attendista e pronta a colpire in ripartenza, fino all’inspiegabile uscita di Dzyuba (da quel momento in poi invece russi rinunciatari).
Nelle furie rosse il ct last minute, Fernando Hierro, nel consueto modulo 4-2-3-1, ha rinunciato in avvio a Carvajal (per poi entrare al posto del suo “rimpiazzo” Nacho), a Thiago Alcantara (sostituito da Koke) e soprattutto a Iniesta (spazio ad Asensio), entrato in campo a metà della ripresa per lo spento David Silva.
Molto abbottonata, invece, la Russia. L’allenatore Stanislav Cherchesov, dopo la sconfitta per 3-0 rimediata contro l’Uruguay, ha puntato dal primo minuto sullo schema 5-3-2, con Dzyuba e Golovin in avanti. In scena solo dal quarto d’ora del secondo tempo Cheryshev.
Ad aprire le danze, all’11, l’autorete dello sfortunato Ignashevich, col tacco, nel tentativo di anticipare Ramos, su cross direttamente da calcio da fermo di Asensio: è 1-0 per la Spagna. Al 36′ ha provato a rispondere la Russia ma il tiro a girare di Golovin è terminato di poco al lato. Poi al 40′ Piqué ha toccato la palla col braccio in area e giustamente Kuipers ha fischiato il penalty in favore dei padroni di casa. Dal dischetto Dzyuba ha firmato l’1-1. Alla fine del primo tempo Akinfeev è uscito alla grande sui piedi di Diego Costa. Lo stesso portiere dei russi al 40′ della ripresa ha salvato i suoi compagni con una bella parata su tiro molto angolato del neoentrato Iniesta.
Nei supllementari è successo bene poco. Da segnalare solo i primi quarti cambi della storia dei Mondiali e soprattutto un altro bell’intervento di Akinfeev sul neo entrato Rodrigo.
Nei rigori il portiere della Russia sugli scudi: ha neutralizato le conclusioni di Koke e Iago Aspas. E’ lui il nuovo eroe in patria.
(ITALPRESS).