Cattolica Assicurazioni sulla maglia della nazionale italiana di rugby. Per la prima volta nella storia un’azienda italiana è il main sponsor dell’Italrugby: l’accordo è stato ufficializzato nella Sala Giunta del Coni, a Roma, e legherà il gruppo assicurativo veronese alla Federazione italiana rugby (Fir) per i prossimi sette anni. “Siamo orgogliosi del fatto che un’azienda italiana si avvicini alla casa del rugby, uno sport sempre più apprezzato dal mondo italiano – ha sottolineato il presidente della Fir Alfredo Gavazzi – Ringrazio la Cattolica, sono convinto che questo abbinamento porterà dei frutti positivi”. Il gruppo veronese darà anche il proprio naming ai tre test match che vedranno impegnata la nazionale di Conor O’Shea il prossimo autunno contro Georgia (10 novembre a Firenze), Australia (17 novembre a Padova) e Nuova Zelanda (24 novembre a Roma). “Lo sport aiuta i ragazzi a diventare grandi atleti e soprattutto grandi uomini nella vita – ha rimarcato il presidente di Cattolica Assicurazioni, Paolo Bedoni – Come compagnia abbiamo pensato di investire sul rugby che ha questi valori: la sfida va oltre la sponsorizzazione e deve partire da un progetto educativo con le scuole. Questa è una bella giornata per lo sport e per Cattolica Assicurazioni”. Sulla stessa linea d’onda l’amministratore delegato Alberto Minali: “Abbiamo lanciato un piano ambizioso – ha spiegato il dirigente del gruppo veronese – Ho un’antica passione per il rugby pur avendolo giocato molto poco e sono contento perché Cattolica può scrivere una nuova pagina della sua storia. Ringrazio la federazione: per noi non è solo un investimento economico, ma anche un impegno morale per accompagnare il movimento verso numerosi successi”.
Alla presentazione dell’accordo, organizzata al Foro Italico, ha partecipato anche il presidente del Coni Giovanni Malagò: “Sono orgoglioso e felice che un’azienda italiana dia colore a questo meraviglioso sport – ha sottolineato il numero uno dello sport italiano – Penso che ci divertiremo assieme sotto la bandiera della condivisione dei valori”. Ne è convinto anche il commissario tecnico della nazionale Conor O’Shea: “Questo sponsor è importante anche per i nostri obiettivi futuri – ha rimarcato il ct – Noi siamo l’Italia e non vogliamo essere irlandesi o inglesi, ma italiani”.
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CATTOLICA ASSICURAZIONI NUOVO SPONSOR ITALRUGBY
RIZZOLI CONFERMATO DESIGNATORE CAN A
Alfredo Trentalange responsabile del settore tecnico arbitrale. Nicola Rizzoli designatore della C.A.N. A, Emilio Morganti della C.A.N. B, Danilo Giannoccaro della C.A.N. C, Matteo Simone Trefoloni della C.A.N. D, Andrea Gervasoni della C.A.I e Angelo Montesardi della C.A.N 5. Il comitato nazionale dell’Associazione italiana arbitri, riunito oggi a Roma nella sede della Federcalcio, ha confermato per la stagione 2018/2019 tutti i responsabili degli organi tecnici. “Oggi completiamo gli organici di tutte le competenze nazionali – ha sottolineato il presidente dell’Aia Marcello Nicchi, nella conferenza stampa convocata in via Allegri -. I responsabili, insieme ai loro collaboratori, sono a regime per iniziare il lavoro che porterà all’inizio della nuova stagione arbitrale e poi ai nuovi campionati”. La stagione partirà con il raduno degli arbitri della Lega Pro il prossimo 22 luglio, seguiti a ruota dai fischietti della Serie A e di tutti gli altri campionati. Nicchi ha poi chiarito il futuro di Paolo Tagliavento, che ha appeso il fischietto al chiodo per raggiunti limiti di età. “Con grande commozione mi ha comunicato che dovrà occuparsi della famiglia e dei figli e gli è stata prospettata una occasione di lavoro molto importante con un contratto che lo accompagnerà alla pensione”, ha annunciato il numero uno dell’Aia. “Con il rammarico di tutti, il suo in particolare, ha optato per guardare al futuro e fare venti anni sicuri di lavoro. A lui va un grande ringraziamento e l’in bocca al lupo, sarà sempre uno dei nostri”, ha aggiunto Nicchi.
Dopo due anni, infine, una donna arbitro tornerà ad arbitrare in Lega Pro. “Maria Marotta di Sapri da questa stagione arbitrerà in Serie C. Abbiamo donne molto brave nelle categorie sottostanti e speriamo che magari qualcun’altra possa raggiungerla”, ha concluso Nicchi.
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SVEZIA SOGNA ANCORA, SVIZZERA SALUTA MONDIALI
Il rimpianto azzurro diventa sempre più grande: la Svezia che nel doppio spareggio di novembre ha negato all’Italia il visto per la Russia è fra le migliori otto squadre al mondo. Ma lo è con merito perchè a San Pietroburgo gli scandinavi confermano quanto di buono fatto nella fase a gironi, conclusa al primo posto davanti a Messico e Germania: battuta la Svizzera 1-0 e quarto di finale contro l’Inghilterra sabato a Samara. Vero è che il gol vittoria arriva, come con l’Italia a Solna, grazie a una deviazione ma prima del tiro di Forsberg di occasioni ne erano state sprecate, soprattutto nel primo tempo. Della Svizzera che invece aveva imbrigliato il Brasile e rimontato la Serbia zero tracce o quasi: se l’unica vera parata di Olsen arriva a fine gara non è solo grazie alle capacità difensive dei gialloblù. La squadra di Petkovic crea pochissimo, si accartoccia su stessa e torna a casa a testa bassa, eliminata da un avversario alla sua portata ma oggi di un altro livello. Costretta a cambiare un paio di uomini dietro (Lang e Djourou per gli squalificati Lichsteiner e Schar), soffre da subito l’asfissiante pressing degli scandinavi che in un paio d’occasioni sfiorano il gol, prima con Berg che calcia malissimo da buona posizione, e poi con Ekdal, che da fuori non inquadra la porta dopo un rinvio sbagliato di Sommer. La Svezia – unica novità Svensson per Larsson, pure lui squalificato – concede qualcosa sugli esterni, dove la formazione di Petkovic spinge con Shaqiri e Zubar, preferito a Seferovic, cercando la testa di Drmic (fuori Embolo) o gli inserimenti da dietro. Come al 24′, quando sul cross proprio di Shaqiri arriva Zubar la cui incornata è però alta.
Ma le chance migliori sono ancora per la Svezia e se solo un prodigio di Sommer impedisce che la girata in area di Berg si trasformi nell’1-0, può solo prendersela con se stesso Ekdal, che da due passi sbaglia completamente conclusione. In mezzo una fiammata degli elvetici con Dzemaili che spara alto dall’interno dell’area dopo una bella triangolazione con Zubar ma è una Svizzera che dà l’impressione di non sapere che pesci pigliare. Forsberg, in ombra per tutta la prima frazione, prova ad accendersi nella ripresa anche se la squadra di Petkovic sembra essere rientrata con le idee più chiare. La Svezia arretra, lascia sfogare gli avversari e poi riprende in mano la gara, con un atteggiamento da grande squadra. E al 21′ trovano, anche se con un po’ di fortuna, arriva il meritato vantaggio: destro di Forsberg da fuori e deviazione decisiva di Akanji che spiazza Sommer. Petkovic butta dentro Seferovic ed Embolo per Dzemaili e Zubar mentre davanti a Olsen si alza quel muro giallo contro il quale già in tanti sono andati a sbattere, dove anche un giocatore di talento come Forsberg diventa provvidenziale opponendosi al colpo di testa di Embolo sulla linea. E così, sulla spizzata di Seferovic controllata da Olsen, scorrono i titoli di coda, con la Svizzera che chiude pure in 10 (espulso Lang per l’entrata su Olsson lanciato a rete al limite dell’area) mentre la Svezia post-Ibrahimovic continua il suo sogno.
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OK FOGNINI E BERRETTINI, CECCHINATO VA FUORI
Dopo le buone notizie giunte ieri al termine della prima giornata di gare (con 4 italiani avanti), oggi a Wimbledon il bilancio degli azzurri è nuovamente positivo. Sui prati dell’All England Lown Tennis Club di Londra, hanno fatto un buon esordio nel tabellone principale del singolare maschile Fabio Fognini, Simone Bolelli e soprattuto un super Matteo Berrettini. Eliminati invece Marco Cecchinato e Lorenzo Sonego.
Il ligure Fognini, numero 16 della classifica mondiale e 19esima testa di serie del tabellone, alla sua decima apparizione sui prati di Church Road, ha battuto il giapponese Taro Daniel, numero 87 Atp, col punteggio di 3-6 6-3 6-3 6-3. Il numero uno azzurro, dopo un avvio non semplice, a causa anche dell’erba più alta di quest’anno, ha ritrovato il suo miglior tennis. Ora, se il caldo dovesse continuare a imperversare su Londra, con temperature intorno ai 30 gradi, in molti scommettono che il veloce verde britannico possa trasformarsi in una specie di “erba battuta”, favorendo di fatto i “toppatori” come Fognini. Prossimo avversario del ligure sarà il connazionale Bolelli. Il bolognese, numero 154 dell’ultimo ranking internazionale, in gara come lucky loser, ha sconfitto l’uruguaiano Pablo Cuevas (73
Atp) per 7-6 (5) 7-6 (6) 6-1. Un successo netto per il giocatore italiano, che si è messo finalmente alle spalle vari problemi fisici (soprattutto al polso) e che si presenta ora al derby con Fognini senza alcunché da perdere.
Ha perso la fiducia che lo ha spinto fino alle semifinali al Roland Garros, invece, Cecchinato (29 del mondo). Il siciliano, che deve ancora dimostrare il suo valore sulle superfici veloci, ha ceduto di fronte all’australiano Alex De Minaur (80 Atp) col punteggio di 6-4 6-7 (6) 7-6 (5) 6-4. Un passo indietro per “Ceck”, che ora si concentrerà sui prossimi impegni stagionali, sul duro. Saluta Londra, poi, il qualificato Sonego. Il giocatore piemontese, numero 121 del ranking internazionale, ripescato dalle qualificazioni al pari di Bolelli, si è arreso contro lo statunitense Taylor Fritz (68 del mondo) col punteggio di 3-6 6-3 6-2 6-2. E’ stato un trionfo, al quinto set, infine, quello del romano Berrettini (81 del ranking Atp), che ha superato in rimonta (perdeva due set a zero) lo statunitense Jack Sock, numero 15 del mondo e 18° favorito del tabellone. Dopo due set persi al tie break, l’azzurro ha vinto le restanti tre frazioni per 6-4 7-5 6-2. Domani torneranno in scena, nei match di secondo turno, gli azzurri protagonisti della bella giornata di apertura, ovvero Camila Giorgi nel singolo donne e Andreas Seppi, Paolo Lorenzi e Thomas Fabbiano in campo maschile.
Oggi, parlando di big, hanno vinto e convinto Nadal, Djokovic, Del Potro e Alexander Zverev; mentre sono stati eliminati Goffin e soprattutto Thiem (finalista a Parigi), costretto al ritiro per problemi fisici. Bene anche Feliciano Lopez, il quale, oltre ad aver passato il primo ostacolo, ha superato King Roger in merito al numero di prove Slam giocate consecutivamente: lo spagnolo è arrivato a quota 66. Fra le donne, infine, avanzano Halep, Kerber, Muguruza, Barty e Konta; ko invece la francese Caroline Garcia e la ceca Petra Kvitova.
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RIGORI FATALI PER COLOMBIA, INGHILTERRA VA AI QUARTI
L’Inghilterra rompe il tabù dei calci di rigore e si qualifica ai quarti di finale dei Mondiali. La Colombia di Pekerman invece dice addio alla Russia, pagando gli errori dal dischetto di Uribe e Bacca.
A Mosca non succede niente per 15 minuti, fino a quando l’Inghilterra confeziona la sua prima palla gol con Trippier che mette al centro un cross molto teso, sul quale Kane prova ad avvitarsi, ma il suo colpo di testa è alto. Il match non è comunque all’altezza delle aspettative e il pubblico dello Spartak Stadium inizia a fischiare i 22 in campo, con le due squadre che badano più a non sbilanciarsi che a farsi male. Il primo tempo si chiude senza emozioni, se non per qualche scorrettezza di troppo e il nervosismo, comunque ben sedato dallo statunitense Geiger. L’avvio del secondo tempo ricalca lo svolgimento del primo, con uno stallo tattico che non fa bene allo spettacolo. A rompere l’equilibrio ci pensa Carlos Sanchez, che su di un calcio d’angolo commette una clamorosa trattenuta ai danni di Kane proprio davanti al direttore di gara, che senza dubbi concede il calcio di rigore. Se ne incarica proprio il giocatore del Tottenham che non sbaglia e mette a segno il suo sesto gol ai Mondiali. Una volta in svantaggio, Pekerman decide di affidarsi all’esperienza di Carlos Bacca. La Colombia si innervosisce eccessivamente e allo Spartak Stadium piovono più cartellini che gioco. La Nazionale dei “Tre Leoni” ringrazia, ma a dieci minuti dal termine un clamoroso errore di Walker apre le porte al contropiede colombiano orchestrato da Bacca ma la conclusione successiva di Cuadrado è da dimenticare. Negli ultimi minuti i Cafeteros provano il tutto per tutto, soprattutto con un gran tiro da fuori di Uribe, ma la difesa inglese regge alla grande con un grande intervento in corner di Pickford. Ma sugli sviluppi del calcio d’angolo battuto da Cuadrado, Mina salta più in alto di Maguire e inzucca a botta sicura, con Trippier appostato sulla linea di porta che non riesce ad evitare la rete. Si va così ai tempi supplementari dove torna a regnare lo stallo, anche se la Colombia sembra avere più energia degli avversari. Con il passare dei minuti ad entrambe le squadre si accende la spia della riserva; gli unici ad averne ancora sono i subentrati Uribe, Bacca e Muriel, ma anche l’inglese Rose che arriva a pochi centimetri dal vantaggio. Ci provano anche Lingard e Dier, ma la Colombia si salva. Si va ai calci di rigore, dove sono decisivi gli errori dei colombiani Uribe e Bacca. Il penalty decisivo lo tira Dier che non sbaglia, regalando ai suoi l’accesso ai quarti di finale: sabato a Samara sarà sfida contro la Svezia.
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FUTURO ‘AZZURRO’, MANCINI “SOLO BRASILE SUPERIORE”
“Cosa mi dicono gli italiani quando mi incontrano? In questo momento che potevamo starci anche noi in Russia e viste le squadre che ci sono è un pensiero che condivido. E’ un dispiacere per tutti noi guardare un Mondiale senza l’Italia ma questo è il calcio e non possiamo farci niente”. Così il commissario tecnico della Nazionale, Roberto Mancini, ospite del programma di Canale 5, “Balalaika – Verso la finale”. Il “Mancio” è stato scelto per far ripartire un’Italia che dopo 60 anni ha fallito la qualificazione alla Coppa del Mondo, un duro colpo, ma l’ex tecnico dell’Inter è ottimista in chiave futuro. “Penso che non sia tutto così negativo come ha detto la maggior parte degli addetti ai lavori. L’eliminazione è stata devastante ma i giocatori che abbiamo sono giovani e bravi – assicura Mancini -. Dobbiamo avere entusiasmo e tutta la nazione deve remare dietro la Nazionale perché quello che è successo quest’anno non deve più accadere. Io ho trovato dei giocatori molto disponibili. La mia speranza è che possano giocare tutti con continuità per crescere molto da qui a due anni. Dobbiamo cercare di qualificarci per gli Europei e dobbiamo cercare di avere una squadra che possa puntare alla vittoria. Poi penseremo al prossimo Mondiale. Dobbiamo migliorare su tutto, in questo momento siamo in ginocchio e stiamo soffrendo ma quando arrivano questi momenti noi siamo forti e sappiamo reagire”.
Come dice Mancini i giovani non mancano, bisognerà vedere cosa intendono fare i senatori, i pilastri dell’Italia degli ultimi anni. De Rossi, per sempio, ha dato la disponibilità a restare in azzurro. “Dobbiamo qualificarci per gli Europei, quindi insieme ai giovani abbiamo bisogno anche dei giocatori più esperti. Credo che tutti i giocatori italiani, anche quelli con più esperienza, nei prossimi due anni, siano disponibili a giocare in Nazionale”, spiega Mancini che poi si sbilancia e risponde alla domanda su quattro giocatori da portare ai prossimi Europei. “Di quelli che ci sono nelle rosa attuale dico Chiesa, Pellegrini, Caldara e poi uno dei giovani portieri che abbiamo, che potrebbe essere Donnarumma, o Meret. Fare il C.T. è la responsabilità più importante della mia vita? In questo momento è la cosa che mi piace di più”. E non è poco, perchè anche l’entusiasmo è una delle caratteristiche che i commissari federali cercavano per il dopo-Ventura. E poi Mancini non ha paura di nessuno, neanche di quei talenti che sono stati messi ai margini magari per la loro esuberanza, ma che con il loro potenziale tecnico possono essere utili. “Io unico allenatore che è riuscito a capire Balotelli? Per quattro anni mi sono disintossicato. Scherzi a parte l’ho trovato bene, disponibile e con voglia di lavorare. Poi come ho sempre detto dipende da lui e dalla sua testa. Se viaggerà per la giusta strada penso che potrà ancora essere un giocatore importante per la Nazionale”.
Tornando ai senatori, sembra chiusa l’avventura di Buffon. “Penso che tutti i giocatori italiani, se ci saranno dei momenti in cui potranno essere utili, verranno chiamati ma noi dobbiamo pensare anche al futuro. Vedremo dove andrà Buffon e se un giorno avremo bisogno di Gigi penso che lui sia disponibile e noi saremo contenti”. Ultima battuta sul valore di questa Nazionale, per Roberto Mancini questa Italia vale le prime otto squadre di questo Mondiale? “Forse il Brasile è l’unica più avanti ma nelle altre non ci sono grandissimi campioni. Ci sono nazionali organizzate e preparate ma i giocatori italiani non sono assolutamente da meno”.
L’ultima a staccare il pass per i quarti di finale è stata l’Inghilterra. Una nazionale che Roberto Mancini, che ha vinto la Premier con il Manchester City, conosce bene e che ieri ha spezzato la maledizione dei rigori, battendo la Colombia. Il ct azzurro, ospite al programma di Canale 5, “Balalaika – Verso la finale”, spiega: “Prima o poi sarebbe dovuto accadere dopo tutte le volte che è uscita in quel modo. Non è stata una bella partita, è stato un match teso e nervoso. Gli inglesi possono vincere il Mondiale? Ci sono squadre più attrezzate dell’Inghilterra ma è anche vero che da adesso in poi può succedere di tutto e questa squadra può anche arrivare in fondo, soprattutto sfruttando la parte più agevole del tabellone. In più non ha nulla da perdere, è una squadra giovane che ha come obiettivo quello di vincere i prossimi Mondiali del 2022, come ha detto Southgate. Ma intanto sono ai quarti di questo. Meglio Kane o Falcao? Preferisco Kane. Il centravanti inglese può vincere il Pallone d’Oro? Dipenderà da come finirà questo Mondiale”. Mancini parla anche del ct inglese Southgate. “E’ stato molto bravo, sta facendo un ottimo lavoro nonostante non abbia grande esperienza”
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TRAP E FONTANA TRA PREMIATI FAIR PLAY MENARINI
Una parata di campioni. È stata presentata al Salone d’Onore del Coni la ventiduesima edizione del premio internazionale Fair Play-Menarini che vedrà il suo epilogo il prossimo 19 luglio, a Castiglion Fiorentino, nel consueto gala dove avverranno le premiazioni con la partecipazione di alcune delle leggende dello sport mondiale. Tra i premiati della ventiduesima edizione lo svedese Stefan Holm (Fair Play), gli ex calciatori Antonio Di Gennaro e Massimo Rastelli (Carriera nel Fair Play), la ginnasta Elena Santoni (Fair Play modello di vita), Giovanni Trapattoni (Una vita per lo sport), l’ex tennista slovacca Daniela Hantuchova (Fair Play e solidarietà), la ginnasta Vanessa Ferrari (Modello per i giovani), la fondista svedese Charlotte Kalla (Fair play e ambiente), l’olimpionica dello short track Arianna Fontana (Premio speciale Sustenium energia e cuore), la pattinatrice Carolina Kostner, la pallavolista Serena Ortolani e il commissario tecnico della nazionale femminile di volley Davide Mazzanti (Sport e vita), l’ex cestista jugoslavo Tony Kukoc, l’ex marciatore polacco Robert Korzeniowski (Personaggio mito), il giornalista Xavier Jacobelli (Narrare le emozioni), la squadra A.S. Cittadella (I valori sociali dello sport), il nuotatore Marco Maria Dolfin (Lo sport oltre lo sport), l’ex rugbista Marco Bortolami (Promozione dello sport) e l’atleta azzurra Noemi Biagini (Premio Fiamme Gialle studio e sport).
“Sono felice di poter ospitare questa conferenza stampa al Salone d’Onore – ha sottolineato il presidente del Coni Giovanni Malagò – Ventidue anni fa io c’ero, sono sempre rimasto legato a questo progetto e a questa iniziativa. Il livello dei premiati è sempre stato altissimo, quasi incredibile, tutto questo fa bene allo sport, aiuta lo sport e gli dà un valore aggiunto”. Castiglion Fiorentino per il sesto anno di fila sarà il teatro della cerimonia di premiazione: “Preferisco sottolineare lo sforzo organizzativo per arrivare a questo risultato, il lavoro che è stato fatto è di altissimo impegno e sacrificio – ha spiegato il sindaco Mario Agnelli – La nostra città è grata e riconoscente allo sport italiano”. Il gruppo Menarini dà il nome al premio da sei anni come ricorda Stefano Pieri, direttore corporate licensing e business development: “È il sesto anno che trascorriamo assieme, ormai ci sentiamo parte della famiglia. Questo ci aiuta ad avere sempre ospiti di altissimo livello”.
Da 6 anni il Premio Fair Play ha come compagno di viaggio il Gruppo Faraceutico Menarini che ha voluto legare il suo brand e la sua mission a questa importante iniziativa, divenendo così Title Sponsor. “Sosteniamo con entusiasmo e convinzione il Premio Fair Play Menarini – ha detto Ennio Troiano, direttore Corporate delle Risorse Umane del Gruppo Menarini – una manifestazione assolutamente unica nel panorama sportivo mondiale. Premiare i campioni in grado di coniugare il rispetto delle regole e l’etica sportiva con la capacità di primeggiare nelle loro discipline rappresenta un messaggio di fiducia e speranza per tutti i giovani atleti che si affacciano al mondo dello sport”.
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FESTIVAL GIOVANI CANOTTAGGIO CON KINDER+SPORT
Un flusso inarrestabile: 1567 atleti iscritti, 125 società a caccia dei premi in palio, 2292 equipaggi in gara. Numeri importanti quelli del Festival dei Giovani 2018, giunto all’edizione numero 29 e ai nastri di partenza venerdì sul bacino della Schiranna a Varese. La società padrona di casa, SC Varese, si presenta al via con 60 atleti al via, seguita dai 53 ragazzi del CC Aniene e dai 47 della SC Lario, che lo scorso anno a Eupilio con 55 atleti in gara era il circolo più rappresentato, e che non ha caso vinse l’edizione 2017 del Festival. A Varese spettacolo garantito anche da quelle società che non si lasceranno sfuggire l’occasione di competere, raggiungendo la Schiranna pur con un solo atleta al seguito: si tratta di otto club remieri che hanno già vinto il proprio Festival con la presenza: CN Augusta, SC Ausonia, San Cristoforo, SC Lecco, LNI Savona, CN Oristano, Canottieri Trieste e Volontari del Garda. La SC Varese infine vince anche la sfida numerica degli equipaggi, ben 95, mentre alle sue spalle si confermano ancora CC Aniene e SC Lario, divise da appena un armo, 76 a 75. Numeri impressionanti dunque, in verso o nell’altro, che fanno intuire la grandezza della kermesse giovanile remiera più importante della stagione e il cui svolgimento è ormai imminente.
Ad arricchire la festa, dopo Pusiano 2017, ci sarà anche Kinder+Sport con il progetto “Joy of Moving” attraverso il quale diffonde e promuove la pratica sportiva come una sana abitudine quotidiana per i più giovani. Un concetto perfetto per il canottaggio giovanile italiano, che sposa a pieno la massima manifestazione remiera under14. Sul campo verrà allestito un vero villaggio dello sport dove i giovani canottieri potranno sperimentare ping-pong, basket e calcio balilla. Sarà un percorso dinamico e coinvolgente. L’area è stata progettata per far vivere ai ragazzi la gioia del movimento e per far riflettere i genitori sui benefici dell’attività fisica. Verranno distribuiti gadget e prodotto ad orari prestabiliti. La novità assoluta sarà il Rowing contest Party by Kinder+Sport, in programma nella sola giornata di sabato, tra le 10.00 e le 16.00. Una grande sorpresa per tutti i partecipanti, che si alterneranno in sfide divertenti a bordo dei remoergometri. Un ulteriore tassello per il Festival dei Giovani 2018, un’opportunità di crescita e miglioramento all’approccio sportivo per il movimento remiero giovanile italiano.
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